Attuazione LR 28/08 - Regione Marche

REGIONE MARCHE
seduta del
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GIUNTA REGIONALE
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Delibera
1485
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
OGGETTO: Attuazione della L.R. 28/08 – Criteri di ripartizione delle risorse per interventi a favore
di soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
LA GIUNTA REGIONALE
VISTO il documento istruttorio riportato in calce alla presente deliberazione, predisposto dal Dipartimento
Salute e Servizi Sociali, dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto;
RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di deliberare in merito;
VISTA l’attestazione della copertura finanziaria di cui all’articolo 48 della legge regionale 11 dicembre
2001, n. 31;
VISTA la proposta del Direttore del Dipartimento Salute e Servizi Sociali e del Dirigente della P.F. Coordinamento delle Politiche Sociali e Politiche per l’inclusione sociale, che contiene il parere favorevole di
cui all’articolo 16, comma 1, lettera d) della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 sotto il profilo della legittimità e della regolarità tecnica;
VISTO l’articolo 28 dello Statuto della Regione;
Con la votazione, resa in forma palese, riportata a pagina 1
DELIBERA
•
che le risorse relative all’esercizio finanziario 2011, pari ad € 800.000,00 finalizzate ad interventi a favore di soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, sono ripartite come
segue:
a. fino ad € 250.000,00 per il progetto di inclusione lavorativa di detenuti in Allegato 1, che forma
parte integrante e sostanziale del presente atto;
b. € 240.000,00 per interventi di inclusione sociale di ex detenuti e detenuti in esecuzione penale esterna, a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, secondo gli indirizzi in Allegato 2, che forma parte
integrante e sostanziale del presente atto. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate ai
progetti trattamentali di cui in Allegato 6;
c. € 60.000,00 per attività trattamentali culturali a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, secondo gli
indirizzi in Allegato 3, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto. Eventuali risorse
non spese potranno essere destinate ai progetti trattamentali di cui in Allegato 7;
d. fino ad € 72.000,00 per le attività ed il funzionamento del Centro Regionale per la mediazione dei
conflitti cui alla L.R. 28/08 così come modificata con L.R. 16/2011, secondo le modalità in Allegato 4, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto;
e. € 3.000,00 per l’organizzazione e la realizzazione del convegno sullo stato di attuazione della L.R.
28/08, di cui in Allegato 6. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate alle attività ed al
funzionamento del Centro Regionale per la mediazione dei conflitti cui alla L.R. 28/08, secondo le
modalità in Allegato 6;
f. € 175.000,00 per la realizzazione di progetti trattamentali e di prevenzione della recidiva a favore
di adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, a cura degli ATS ove
esistono gli istituti penitenziari, secondo gli indirizzi in Allegato 6, che forma parte integrante e
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sostanziale del presente atto. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate agli interventi
di inclusione sociale di cui in Allegato 2;
• di approvare il “Progetto sperimentale per l’integrazione lavorativa dei soggetti adulti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria” in Allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto;
• che gli Allegati 7 e 8 fanno parte integrante e sostanziale del presente atto;
• di autorizzare il Dirigente della P.F. “Coordinamento politiche sociali e politiche per l’inclusione sociale”
ad adottare tutti i relativi provvedimenti attuativi, nonché le procedure per l’espletamento della gara per
l’acquisizione dei servizi per l’inclusione lavorativa necessari per la realizzazione del progetto in Allegato
1, ai sensi del Regolamento regionale n. 1 del 13/01/2009 e successive modifiche;
•
che i legali rappresentanti degli Enti capofila degli Ambiti Territoriali Sociali trasmettano entro il 31 dicembre 2012 una relazione conclusiva circa l’utilizzo dei contributi loro assegnati, contenente:
il numero e la titolarità dei progetti di inclusione sociale e dei progetti trattamentali realizzati;
la descrizione dei principali risultati di ciascun progetto o attività;
i costi effettivamente sostenuti di ciascun progetto;
•
che gli oneri derivanti dal presente atto, complessivamente pari ad € 800.000,00 fanno carico sul bilancio
2011 come segue:
€ 38.400,00 sul capitolo 53007134
€ 361.600,00 sul capitolo 20821103
€ 400.000,00 sul capitolo 53007102
IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA
Elisa Moroni
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Gian Mario Spacca
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DOCUMENTO ISTRUTTORIO
Normativa di riferimento
DGR 1190/2006: “Attuazione DGR 2216/02 - Avvio sperimentale dell’Ufficio per la Mediazione Penale Minorile delle Marche”;
L.R. 28/2008: “Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, ed a favore degli ex detenuti”
DGR 983/2009: “L. R. 28/2008 – Istituzione dell’Elenco regionale dei mediatori penali minorili e definizione
delle modalità per l’iscrizione allo stesso”;
L.R. n° 20 del 28 dicembre 2010: “Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale 2011 e pluriennale
2011/2013 della Regione (Legge Finanziaria 2011)”;
L.R. n. 28/2010: “Bilancio di previsione per l’anno 2011”;
DGR n. 1844/2010: “Definizione del POA 2011”;
DPGR 107/PRES/2010: “L.R. n. 28/2008, art. 3 – Nomina del Comitato regionale di coordinamento degli
interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria ed a
favore degli ex detenuti”;
DGR 109/2011: “L.R. n. 20/2010 art. 6 comma 2 lettera c) - Individuazione delle aree di intervento
in materia di politiche sociali che necessitano di una integrazione di finanziamento a seguito dei minori trasferimenti di fondi statali di settore”;
DGR 412/2011: “L.R. n. 17/2010 - Organizzazione del Dipartimento per la Salute e per i Servizi sociali
e dell'Agenzia regionale sanitaria”;
L.R. 16/2011: “Modifica alla L.R. 28/08 - Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti
adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, ed a favore degli ex detenuti”;
DGR 1356/11: “Richiesta di parere alla competente Commissione assembleare sullo schema di deliberazione concernente: Attuazione della L.R. 28/08 – Criteri di ripartizione delle risorse per interventi a favore di
soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria”;
Parere della V^ Commissione assembleare n° 7/2011
Motivazioni
La L.R. 28/08 prevede che la Regione promuova interventi a favore delle persone ristrette negli istituti penitenziari o in esecuzione penale esterna, nonché dei minorenni sottoposti a procedimento penale, allo scopo di
favorire il minor ricorso possibile alle misure privative della libertà.
Tra le principali linee d’intervento previste dalla L.R. 28/08 si ritengono prioritarie:
l’inclusione lavorativa dei detenuti
l’inclusione sociale di ex-detenuti e detenuti in esecuzione penale esterna
le attività trattamentali interne a favore dei detenuti
le attività di mediazione dei conflitti a favore di adulti e minori
le attività di informazione e divulgazione a favore degli operatori, della comunità e delle Istituzioni
sullo stato di attuazione della Legge Regionale di settore
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Con il presente atto si propongono i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie disponibili nel corrente esercizio finanziario, e gli indirizzi per la progettazione territoriale.
Per quanto riguarda l’inclusione lavorativa di detenuti, si propone l’approvazione di un progetto Regionale specifico, elaborato dall’apposito gruppo di lavoro interistituzionale del Comitato regionale di coordinamento del settore penitenziario (DPGR 107/PRES/2010). Il progetto prevede la realizzazione di 15
percorsi formativi retribuiti in azienda a favore di altrettanti detenuti, coordinati da specialisti di una organizzazione esterna accreditata di supporto; l’organizzazione dovrà occuparsi di tutto il percorso (colloqui, bilancio delle competenze, orientamento, ricerca delle aziende, tutor, supervisione, …) nonché della
gestione contabile ed amministrativa. Il percorso formativo semestrale in azienda è propedeutico
all’inserimento lavorativo a tempo determinato o indeterminato da parte dell’azienda, che a tale scopo
viene incentivata economicamente in misura proporzionale all’esito. Il progetto avrà la durata massima di
30 mesi, come da progetto in Allegato 1. La fornitura del servizio di intermediazione e di gestione verrà
acquisita tramite procedura di evidenza pubblica.
Gli interventi in materia d’inclusione sociale sono a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, anche al fine
di coinvolgere le comunità locali ed il più ampio numero di soggetti del territorio. Si tratta di servizi erogati fuori dal carcere, rivolti ad ex-detenuti e a detenuti in esecuzione penale esterna o a detenuti prossimi
alle dimissioni. Sono ammissibili interventi di natura economica, abitativa o di accoglienza temporanea
presso strutture residenziali o semiresidenziali.
Per quanto riguarda le cosiddette attività trattamentali culturali, si intende valorizzare in particolare le esperienze di teatro in carcere e di diffusione dei servizi bibliotecari in carcere (prestiti librari, letture di
gruppo, letture tematiche…) in collaborazione con le biblioteche comunali. Si tratta di attività culturali di
provata valenza rieducativa e socializzante per i detenuti, già sperimentate presso alcuni istituti penitenziari.
Il Centro Regionale per la mediazione di cui alla L.R. 28/08 così come modificata dalla L.R. 16/2011,
svolge attività di mediazione penale minorile attraverso mediatori formati dalla Regione secondo standard europei. Il Centro è ubicato presso la sede di via Oberdan in Ancona. Il servizio è stato erogato sino
ad oggi senza compenso per i mediatori, poiché in via sperimentale, pur non essendo essi dipendenti della Regione. La L.R. 28/08, nel prendere atto della utile attività sperimentale svolta, istituisce il Centro e
prevede che i mediatori ricevano un compenso per le prestazioni svolte ed il rimborso delle spese, secondo criteri definiti dalla la Giunta.
La L.R. 28/08 prevede che ogni anno si tenga una conferenza di presentazione dello stato di attuazione
della Legge stessa, che si propone di realizzare entro il mese di dicembre 2011. Si prevede che i costi da
sostenere riguardino:
la progettazione e la stampa degli inviti;
l’eventuale rimborso delle spese;
il servizio di catering per il coffee break ed un eventuale piccolo buffet;
il compenso per l’esibizione di uno o più artisti che animeranno l’incontro.
Le attività trattamentali e di prevenzione della recidiva rivolte a soggetti adulti e minorenni sottoposti a
provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria possono essere svolte sia all’interno del carcere che all’esterno.
Le risorse di cui al punto f. del dispositivo possono quindi essere utilizzate per finanziare progetti, anche
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lavorativi interni al carcere o di formazione, di valore economico contenuto, secondo gli indirizzi in Allegato 6.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria, è stata chiesta una variazione compensativa al POA 2011 in data
29/09/11, recepita nella PdL di Assestamento di bilancio 2011, di € 325.000,00 dal capitolo 53007102 ad un
capitolo di nuova istituzione all’interno della UPB 53007, che verrà indicato nella successiva deliberazione
della Giunta Regionale.
Sui medesimi criteri è stato inoltre acquisito il parere favorevole, a condizione che l’importo destinato alla
realizzazione del Convegno sia ridotto da € 5.000,00 a € 3.000,00, n° 7/2011 della V^ Commissione assembleare permanente, espresso il 21/X/2011.
La presente deliberazione è stata esaminata dalle competenti Posizioni di Funzione di cui alla DGR n. 412
del 22/03/2011, senza osservazioni.
Esito dell’istruttoria
Per tutto quanto precede, ed atteso che sussistono le ragioni di opportunità ed i presupposti normativi, si propone che la Giunta Regionale deliberi quanto segue:
g. fino ad € 250.000,00 per il progetto di inclusione lavorativa di detenuti in Allegato 1, che forma
parte integrante e sostanziale del presente atto;
h. € 240.000,00 per interventi di inclusione sociale di ex detenuti e detenuti in esecuzione penale esterna, a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, secondo gli indirizzi in Allegato 2, che forma parte
integrante e sostanziale del presente atto. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate ai
progetti trattamentali di cui in Allegato 6;
i. € 60.000,00 per attività trattamentali culturali a cura degli Ambiti Territoriali Sociali, secondo gli
indirizzi in Allegato 3, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto. Eventuali risorse
non spese potranno essere destinate ai progetti trattamentali di cui in Allegato 7;
j. fino ad € 72.000,00 per le attività ed il funzionamento del Centro Regionale per la mediazione dei
conflitti cui alla L.R. 28/08 così come modificata con L.R. 16/2011, secondo le modalità in Allegato 4, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto;
k. € 3.000,00 per l’organizzazione e la realizzazione del convegno sullo stato di attuazione della L.R.
28/08, di cui in Allegato 6. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate alle attività ed al
funzionamento del Centro Regionale per la mediazione dei conflitti cui alla L.R. 28/08, secondo le
modalità in Allegato 6;
l. € 175.000,00 per la realizzazione di progetti trattamentali e di prevenzione della recidiva a favore
di adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, a cura degli ATS ove
esistono gli istituti penitenziari, secondo gli indirizzi in Allegato 6, che forma parte integrante e
sostanziale del presente atto. Eventuali risorse non spese potranno essere destinate agli interventi
di inclusione sociale di cui in Allegato 2;
• di approvare il “Progetto sperimentale per l’integrazione lavorativa dei soggetti adulti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria” in Allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto;
• che gli Allegati 7 e 8 fanno parte integrante e sostanziale del presente atto;
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• di autorizzare il Dirigente della P.F. “Coordinamento politiche sociali e politiche per l’inclusione sociale”
ad adottare tutti i relativi provvedimenti attuativi, nonché le procedure per l’espletamento della gara per
l’acquisizione dei servizi per l’inclusione lavorativa necessari per la realizzazione del progetto in Allegato
1, ai sensi del Regolamento regionale n. 1 del 13/01/2009 e successive modifiche;
•
che i legali rappresentanti degli Enti capofila degli Ambiti Territoriali Sociali trasmettano entro il 31 dicembre 2012 una relazione conclusiva circa l’utilizzo dei contributi loro assegnati, contenente:
il numero e la titolarità dei progetti di inclusione sociale e dei progetti trattamentali realizzati;
la descrizione dei principali risultati di ciascun progetto o attività;
i costi effettivamente sostenuti di ciascun progetto;
•
che gli oneri derivanti dal presente atto, complessivamente pari ad € 800.000,00 fanno carico sul bilancio
2011 come segue:
€ 38.400,00 sul capitolo 53007134
€ 361.600,00 sul capitolo 20821103
€ 400.000,00 sul capitolo 53007102
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
(dott. Marco Nocchi)
VISTO
IL DIRIGENTE RESPONSABILE DELLA P.F. COORDINAMENTO
POLITICHE SOCIALI E POLITICHE PER L’INCLUSIONE SOCIALE
(dott. Paolo Mannucci)
ATTESTAZIONE DELLA COPERTURA FINANZIARIA
Si attesta la copertura finanziaria, intesa come disponibilità di:
€ 38.400,00 sul capitolo 53007134
€ 361.600,00 sul capitolo 20821103
€ 400.000,00 sul capitolo 53007102
del Bilancio 2011.
IL RESPONSABILE
(dott.ssa Anna Elisa Tonucci)
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PROPOSTA E PARERE
DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PER LA SALUTE E PER I SERVIZI SOCIALI
E DEL DIRIGENTE DELLA P.F. COORDINAMENTO PER LE POLITICHE SOCIALI
E POLITICHE PER L’INCLUSIONE SOCIALE
I sottoscritti, considerata la motivazione espressa nell’atto, esprimono parere favorevole sotto il profilo della legittimità e della regolarità tecnica della presente deliberazione e ne propongono l’adozione alla Giunta
regionale.
IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
SALUTE E SERVIZI SOCIALI
(dott. Carmine Ruta)
IL DIRIGENTE DELLA P.F
COORDINAMENTO POLITICHE SOCIALI
E POLITICHE PER L’INCLUSIONE SOCIALE
(dott. Paolo Mannucci)
La presente deliberazione si compone di n. ______ pagine, di cui n. _______ pagine di allegati che formano
parte integrante della stessa.
IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA
(dott.ssa Elisa Moroni)
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ALLEGATO 1
PROGETTO SPERIMENTALE PER L’INTEGRAZIONE SOCIO-LAVORATIVA DI SOGGETTI
SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
Indice:
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Premesse
Finalità generali ed obiettivi
Soggetti beneficiari delle azioni
Individuazione dei soggetti beneficiari
Presa in carico dei soggetti beneficiari
Formazione in azienda
Soggetto ospitante
Obblighi e diritti del soggetto ospitante
Obblighi dei soggetti beneficiari
Indennità per la formazione in azienda
Tutor aziendale
Bonus per l’assunzione dei soggetti beneficiari
Requisiti di ammissione
Regole generali di carattere procedurale
Modalità e termini di presentazione delle domande di adesione da parte dei soggetti ospitanti
Criteri di ammissibilità delle domande di adesione
Decadenza dal finanziamento
Fideiussione
Aiuti di Stato
Tutela della privacy
Responsabile del procedimento
Informazioni sul progetto e modulistica
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Premesse
La L.R. Marche n. 28/2008, recante “Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti
e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria ed a favore degli ex detenuti”, si colloca in
un contesto di continuità con le indicazioni di cui alle “Linee guida in materia di inclusione sociale a favore
delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria”, emanate dal Ministero della Giustizia,
rafforzandole e rendendole operative al fine di affrontare con maggiore efficacia le problematiche inerenti la
detenzione e la post-detenzione.
Con la medesima Legge regionale la Regione Marche, fra l’altro, ha inteso:
• promuovere prioritariamente a favore delle persone ristrette negli istituti penitenziari o in esecuzione penale esterna, nonché dei minorenni sottoposti a procedimento penale e secondariamente degli ex detenuti, azioni ed interventi finalizzati al loro recupero sociale mediante l’inserimento lavorativo;
• favorire le condizioni per un minor ricorso possibile alle misure detentive o comunque privative della
libertà, in un’ottica di rieducazione e recupero della persona, in attuazione di quanto previsto dall’art. 27, c.
2, della Costituzione;
• garantire l’effettivo esercizio del diritto al lavoro da parte di soggetti svantaggiati, eliminando e prevenendo forme di discriminazione.
Il presente progetto definisce un percorso strutturato che, dopo una prima fase sperimentale, potrebbe essere
sistematizzato e finanziato quale strumento permanente, per promuovere ed attuare interventi di carattere socio-lavorativo a favore del recupero e del reinserimento dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità
Giudiziaria.
Finalità generali ed obiettivi
Il presente progetto, in linea con le finalità di cui alla L.R. Marche n. 28/2008, intende promuovere una politica di inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, fra i quali i detenuti e le persone in esecuzione penale esterna, attraverso un percorso strutturato di formazione finalizzata al reinserimento lavorativo.
La Regione Marche, pertanto, con il presente progetto, intende realizzare, in fase dapprima sperimentale ed
in prospettiva definitiva, un percorso di inclusione socio-lavorativa a favore di tali soggetti, così che, attraverso un reimpiego formativo e lavorativo che recuperi la loro dignità personale nonché le loro competenze
ed abilità professionali, si possano perseguire anche gli interessi generali della collettività quali la maggiore
sicurezza sociale, la riduzione del rischio di recidiva penale e la progressiva eliminazione di ogni forma di
discriminazione nel mercato del lavoro.
L’attuazione del percorso in oggetto non può prescindere dal coinvolgimento dei datori di lavoro aventi una
sede legale od una unità operativa nella Regione Marche, che manifestino una sensibilità per la condivisione
del progetto sociale, dando la propria disponibilità ad ospitare uno o più soggetti beneficiari nella propria azienda per erogare loro una formazione teorico/pratica della durata di sei mesi.
L’obiettivo finale è quello di inserire stabilmente in azienda (inserimento lavorativo) il soggetto in condizioni di svantaggio, cosi che possa, attraverso una formazione concreta in un reale contesto lavorativo, recuperare, consolidare o acquisire una serie di competenze teorico/pratiche, in un periodo limitato di sei mesi, da poter spendere nel mercato del lavoro, possibilmente presso l’azienda ospitante, in un’ottica di reinserimento e
recupero sociale.
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In caso di assunzione a tempo determinato o indeterminato l’azienda ospitante riceve un incentivo economico proporzionato.
Soggetti beneficiari delle azioni
I soggetti destinatari, massimo 15, che beneficiano del percorso sperimentale introdotto con il presente progetto sono prioritariamente persone residenti nelle Marche che si trovano in una delle seguenti condizioni:
a) detenzione in un Istituto penitenziario;
b) esecuzione di misure penali di sicurezza;
c) esecuzione di misure penali alternative,
Tali soggetti, qualora abbiano una cittadinanza extra UE, dovranno essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno o altro titolo valido, ovvero autorizzazione, che consenta l’instaurazione di rapporti di lavoro.
Individuazione dei soggetti beneficiari
I soggetti in possesso dei requisiti sopra indicati vengono segnalati dalle direzioni degli Istituti penitenziari,
in caso di detenzione, o dalle direzioni dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE), nel caso di esecuzione penale esterna anche per il tramite delle figure a ciò dedicate.
Tali figure si relazionano con uno o più referenti professionali indicati dall’Ente gestore di cui al successivo
paragrafo al fine di operare congiuntamente in merito alla valutazione dei soggetti più idonei da inserire nel
percorso previsto dal presente progetto, con l’efficace prospettiva di raggiungimento dell’obiettivo che esso
si pone.
Per ciascuno dei soggetti individuati si redige una scheda riportante le voci di valutazione di idoneità del
soggetto selezionato.
L’individuazione dei nominativi, su cui congiuntamente si è operata una valutazione di idoneità, dovrà avvenire in modo da garantire che l’attuazione del presente progetto copra, nel modo più perequativo possibile,
l’intero territorio regionale: per tale finalità, gli uffici del Trattamento detenuti ed UEPE del PRAP monitoreranno l’attivazione dei percorsi in ambito regionale.
Ente gestore intermediario e presa in carico dei soggetti beneficiari
La presa in carico dei soggetti beneficiari del presente progetto avviene da parte di un Ente gestore intermediario (EG) (anche eventualmente capofila di A.T.I./A.T.S., già costituita o da costituirsi appositamente a seguito di aggiudicazione), da individuarsi mediante procedura di evidenza pubblica a titolarità della Regione
Marche.
L’ente gestore deve possedere esperienza pregressa documentata di almeno 5 anni nel settore
dell’inserimento lavorativo di detenuti. Nel caso di ATI/ATS tale esperienza deve essere posseduta da ciascuna delle organizzazioni componenti. Verrà inoltre valorizzata l’esperienza di lavoro in rete.
Una volta individuati i soggetti candidati, l’Ente gestore metterà a disposizione una o più figure professionalmente competenti, le quali stabiliranno, congiuntamente e concordemente, attraverso un’analisi e valutazione, anche mediante colloqui, coloro che, fra i soggetti segnalati, sono ritenuti idonei al percorso formativo.
La relazione fra l’Ente gestore e i servizi competenti avviene tramite gli uffici “Detenuti e trattamento” ed
“Esecuzione penale esterna” del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria (PRAP), i quali
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garantiranno anche le modalità opportune per l’accessibilità al singolo soggetto beneficiario per le attività
previste dal presente progetto.
L’Ente gestore dovrà quindi, nei confronti di ogni singolo soggetto beneficiario:
• effettuare un bilancio di competenze di almeno quattro ore, per la definizione dell’obiettivo professionale, finalizzato all’orientamento personale ed all’individuazione del percorso formativo ‘on the job’ più
appropriato e rispondente alle proprie competenze ed aspettative, rilasciando a ciascuno il proprio portfolio competenze;
• individuare, partendo dal bilancio di competenze, il percorso di inserimento socio-lavorativo migliore,
che garantisca, in un contesto aziendale, anche opportunamente ricercato, positivamente valutato,
l’introduzione di un soggetto svantaggiato con finalità di apprendimento di competenze ed abilità lavorative, nonché di una conoscenza e consapevolezza educativa, civica e relazionale;
• attivare una rete di contatti e collaborazioni con tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti o da
coinvolgere per la migliore realizzazione degli obiettivi del presente progetto;
• supportare il soggetto beneficiario assegnando un Tutor individuale che garantisca l’assistenza necessa
ria durante tutta la durata del percorso di inserimento socio-lavorativo, ossia dalla formazione
all’inserimento incentivato con rapporto di lavoro in azienda. L’assistenza individuale comporterà colloqui periodici con il soggetto beneficiario e con il datore di lavoro o suo delegato (tutor aziendale), rappresentando per entrambi un punto di riferimento cui rivolgersi per prevenire o risolvere eventuali problematiche afferenti all’inserimento formativo. Il Tutor individuale si relazionerà, altresì, con gli Uffici
del PRAP e dei Servizi invianti;
• rispettare tutti gli adempimenti di tipo amministrativo e contabile conseguenti all’aggiudicazione
dell’appalto di servizio con la Regione Marche;
• comunicare tempestivamente alla Regione Marche ogni impedimento temporaneo e/o definitivo ostativo
alla attuazione o prosecuzione della formazione in azienda.
L’Ente gestore promuove sul territorio regionale il presente progetto, utilizzando canali di comunicazione diretta e indiretta rivolta al mondo delle imprese e delle associazioni datoriali, spiegandone le finalità sociali ed
i vantaggi che potrebbero derivare dal formare, all’interno del contesto aziendale, nel rispetto delle specifiche
esigenze produttive, persone su cui investire professionalmente in una prospettiva di inserimento occupazionale, peraltro supportato da incentivo economico.
L’Ente gestore e le parti costituenti l’eventuale A.T.I./A.T.S., nonché le aziende che si trovano nei loro confronti in un rapporto di controllo e/o collegamento, non possono accedere al presente progetto ospitando al
proprio interno i soggetti beneficiari, a pena di inammissibilità o decadenza.
L’Ente, a fronte dell’aggiudicazione dell’appalto di servizi, espleterà le specifiche attività oggetto del capitolato.
Il progetto dovrà concludersi entro 30 mesi dalla data di aggiudicazione. Eventuali proroghe dovranno essere
adeguatamente motivate.
Formazione in azienda
L’obiettivo del presente progetto è quello di consentire ad un soggetto che si trova in stato di svantaggio per
via delle precedenti esperienze di vita, di potersi rieducare e reinserire nel contesto sociale mediante un’esperienza di formazione in un ambiente di lavoro, che lo motivi nel recupero e nel rafforzamento della propria dignità personale attraverso l’apprendimento teorico-pratico di mansioni lavorative da poter comunque
spendere al fine del reingresso nel mercato del lavoro da cui si era allontanato.
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L’Ente gestore (EG), attraverso un percorso di orientamento individuale, definisce il progetto formativo più
appropriato in relazione al vissuto personale, educativo e professionale del soggetto beneficiario.
In un’ottica di fidelizzazione del soggetto beneficiario, l’EG assegna un Tutor individuale con funzioni di sostegno e di assistenza, che lo segua e lo supporti nella realizzazione del progetto formativo e tenga i rapporti
con il soggetto ospitante e con gli uffici del PRAP e dell’UEPE o Istituti Penitenziari.
L’EG promuove il presente progetto sul territorio, al fine di sensibilizzare il mondo delle imprese sulle finalità che esso si pone.
Attraverso l’analisi del bilancio di competenze di ciascuno dei beneficiari, l’Ente individua, fra le domande
di adesione, quella afferente all’azienda ritenuta maggiormente compatibile ed adatta alle caratteristiche personali, professionali, educative e relazionali del singolo beneficiario.
A tal fine, le domande di adesione dovranno riportare le mansioni e le competenze teorico-pratiche da far acquisire al beneficiario una volta inserito all’interno del contesto economico di un’azienda.
Definito l’incontro fra azienda e beneficiario, l’EG attraverso il Tutor individuale, concorda con il soggetto
ospitante un progetto formativo, contenente nel dettaglio le modalità di attuazione del percorso d’inserimento
mediante l’indicazione di moduli di apprendimento teorico-pratico. Il Tutor individuale garantirà la sua presenza periodica a favore del soggetto ospitante e del beneficiario, non solo durante la fase della formazione
in azienda, ma anche in quella successiva corrispondente all’eventuale assunzione incentivata.
I soggetti inseribili ed i relativi percorsi di formazione in azienda della durata di sei mesi fino all’eventuale
assunzione incentivata del soggetto beneficiario, sono 15 su tutto il territorio regionale.
Soggetto ospitante (SO)
I soggetti ospitanti, ai fini del presente progetto, sono i datori di lavoro che hanno la propria sede legale od
una unità operativa sul territorio della Regione Marche.
Per accedere alla presente iniziativa, il SO compila una domanda di adesione, nella quale manifesta
l’interesse ad ospitare un soggetto beneficiario cui erogare, all’interno del contesto aziendale, una formazione teorico-pratica, definita in moduli ed obiettivi declinati in un Progetto formativo.
L’EG avrà cura di verificare in itinere e ad esito del percorso, l’apprendimento delle competenze teoricopratiche dedotte nel progetto formativo, intervenendo, laddove necessario, con il soggetto beneficiario e con
il soggetto ospitante in un’ottica di collaborazione mirata al raggiungimento dell’obiettivo finale, ossia
l’acquisizione di abilità lavorative e l’assunzione in organico presso l’azienda; per le medesime finalità, si
interfaccerà con le direzioni degli Uffici invianti (Istituti penitenziari e UEPE locali).
Il soggetto ospitante si obbliga ad attivare la formazione in azienda stipulando un’apposita convenzione, da
allegare al progetto formativo, soltanto dopo aver garantito la necessaria copertura assicurativa a favore del
soggetto beneficiario, contro gli infortuni sul lavoro presso l’Inail e per la responsabilità civile terzi.
La convenzione dovrà essere trasmessa, oltre che alla Regione Marche, al PRAP e all’UEPE.
Obblighi e diritti del soggetto ospitante
Il soggetto ospitante garantisce al beneficiario l’acquisizione delle competenze teorico-pratiche previste nel
progetto formativo, per la corretta esecuzione delle attività da svolgere, mettendo a sua disposizione un tutor
aziendale avente compiti di guida ed assistenza.
Il soggetto ospitante si obbliga a far svolgere al beneficiario la formazione teorico-pratica sul luogo di lavoro
nel rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza vigenti, fornendogli i dispositivi di protezione individuale e adottando le cautele, le prescrizioni (comprese quelle regolamentari interne all’azienda) e le misure
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che l’espletamento delle attività fatte svolgere al beneficiario stesso richiede per ogni tipologia di rischio ex
D.Lgs. n. 81/2008 ad esse sotteso. Laddove espressamente previsto dal decreto, tali misure dovranno essere
preventive rispetto all’inserimento formativo del beneficiario. Fornisce, altresì, l’adeguata informazione e
formazione, rispettivamente, secondo quanto stabilito agli artt. 36 e 37 del D.Lgs. n. 81/2008.
Il soggetto ospitante assicura il beneficiario contro gli infortuni sul lavoro presso l’I.N.A.I.L., nonché per la
responsabilità civile terzi presso compagnie assicurative operanti nel settore. In caso di incidente durante lo
svolgimento dell’apprendimento formativo, il soggetto ospitante si impegna a segnalare l’evento, entro i
tempi previsti dalla normativa vigente, agli istituti assicurativi ed al soggetto promotore.
Le spese di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile sono a carico esclusivo
del soggetto ospitante.
Il soggetto ospitante è tenuto a comunicare all’Ente gestore ogni variazione dell’orario e della sede in cui sarà erogata la formazione, ed, in generale, qualunque modifica che incida su quanto riportato in convenzione.
L’Ente gestore riporterà tempestivamente tali variazioni all’Istituto o all’U.E.P.E. o al PRAP, a seconda della
condizione in cui si trova il soggetto beneficiario, nonché alla Regione Marche.
Il soggetto ospitante:
deve essere in regola con l’applicazione del CCNL di riferimento;
deve essere in regola con gli obblighi contributivi ed assicurativi inerenti i rapporti di lavoro;
deve essere in regola con le norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;
deve essere in regola con le norme che disciplinano le assunzioni obbligatorie ex lege n. 68/1999, senza
il ricorso all’esonero previsto dall’art. 5, c. 3, della stessa;
• non deve aver effettuato licenziamenti per le stesse qualifiche/mansioni per le quali si avvia la formazione on the job nei sei mesi precedenti (esclusi i licenziamenti per giusta causa), e di non essere ricorso
alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria (compresa quella in deroga) nei sei mesi precedenti
l’avvio della formazione.
• non deve avere avuto nell’ultimo anno, con il soggetto beneficiario, un precedente rapporto di lavoro, a
decorrere dalla data di presentazione della domanda di adesione al progetto.
A tali fini, presenta apposita dichiarazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000.
Il soggetto ospitante, anche per il tramite del tutor aziendale, ha il diritto di relazionarsi con il Tutor individuale che l’Ente di cui all’art. 4 metterà a disposizione per tutta la durata del percorso d’inserimento sociolavorativo per ogni necessità che dovesse sorgere in riferimento alla corretta attuazione e svolgimento del
progetto formativo, in un’ottica di prevenzione o soluzione di eventuali problematiche afferenti
all’inserimento stesso; a tal fine, ha, altresì, diritto ad incontrare il Tutor individuale periodicamente, affinché
esso rappresenti una risorsa cui fare affidamento costantemente.
Il soggetto ospitante ha, altresì, diritto che il soggetto beneficiario osservi i propri doveri indicati nel successivo paragrafo.
•
•
•
•
Obblighi dei soggetti beneficiari
Durante la formazione in azienda, il soggetto beneficiario è tenuto a:
• svolgere le attività previste dal progetto formativo, rispettando l’orario indicato in convenzione;
• seguire le indicazioni sia del Tutor individuale e che del tutor aziendale, ciascuno per la propria parte di
competenza, e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo personale ed organizzativo e per al
tre necessità;
• rispettare le norme e le prescrizioni in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro ex D.Lgs.
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n. 81/2008 ed i regolamenti aziendali dettati in conformità a tale decreto;
mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene ai dati, informazioni o conoscenze in merito a
processi produttivi e prodotti, sia durante che dopo l’inserimento in azienda;
comunicare al soggetto ospitante eventuali periodi di malattia o cure o assenze non dipendenti dalla pro
pria volontà (debitamente certificati e documentati), i quali, se oggetto di specifico accordo da formaliz
zare fra l’Ente gestore, il soggetto ospitante e la Regione Marche, potranno prorogare la durata della for
mazione in azienda, fermo restando la medesima dotazione finanziaria stabilita per l’attivazione del per
corso dalla Regione Marche e l’assunzione degli ulteriori oneri a carico dell’ente ospitante in merito alle
assicurazioni.
Indennità per la formazione in azienda
A ciascun soggetto beneficiario spetterà una indennità oraria pari ad € 5,00, comunque non superiore ad Euro 650,00/mese, al lordo delle ritenute fiscali, comprensiva anche delle spese di vitto e trasporto.
Il beneficiario è tenuto ad una presenza di 30 ore a settimana (si applica, analogamente, il limite massimo
dell’orario di lavoro normale settimanale previsto dal CCNL di riferimento).
L’indennità oraria sarà corrisposta a fronte del 30% delle presenze mensili, riportate nell’apposito registro
controfirmato dal datore di lavoro.
Se le presenze mensili sono inferiori al 30% nulla è dovuto al soggetto beneficiario.
Il pagamento avverrà mensilmente a cura dell’Ente gestore, previa verifica della percentuale di presenza sopra indicata.
In caso di interruzione anticipata della formazione, l’Ente gestore ha facoltà di sostituire, per il periodo restante, il soggetto beneficiario con un altro, ferma restando la medesima dotazione finanziaria prevista con
l’attivazione del percorso che si intende sostituire. Il sostituto percepirà quindi la quota residua dello stanziamento semestrale.
Nel caso di mancata sostituzione di un soggetto beneficiario con un altro nel medesimo percorso
d’inserimento in azienda la Regione riterrà ammissibili, da parte dell’Ente gestore, solo gli oneri spettanti fino al giorno di interruzione della formazione in azienda. La parte restante non portata a compimento sarà a
carico del soggetto ospitante. Qualora tale parte fosse stata coperta finanziariamente, essa sarà restituita dal
soggetto ospitante alla Regione Marche, la quale si avvarrà di apposita escussione della garanzia fideiussoria
per l’importo corrispondente, fatto salvo la condivisione di una diversa modalità di restituzione.
Tutor aziendale
Il tutor aziendale, indicato dal soggetto ospitante, è responsabile dell’accoglienza, dell’inserimento e
dell’assistenza operativa nel periodo di permanenza in azienda del beneficiario.
Egli è tenuto a:
•
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contribuire alla stesura del progetto formativo aziendale
agevolare l’inserimento del beneficiario nel contesto lavorativo, trasmettendogli le competenze teoricopratiche necessarie per la realizzazione dell’obiettivo formativo dedotto nel progetto allegato alla con
venzione;
garantire, unitamente ai soggetti aziendali obbligati ai fini del D.Lgs. n. 81/2008, il rispetto delle pre
scrizioni necessarie allo svolgimento delle attività in salute e sicurezza all’interno del luogo di lavoro.
Sovraintende allo svolgimento della formazione on the job affinché il beneficiario svolga le attività con-
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nesse all’obiettivo formativo, avendo anche cura ed attenzione al rispetto e all’osservanza delle cautele
in materia di sicurezza e salute, in particolare all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali necessari;
affrontare e prevenire eventuali problematiche che potrebbero sorgere durante il percorso, adoperandosi
per la loro risoluzione. A tal fine, al momento dell’inserimento in azienda illustra le prescrizioni che regolano la vita aziendale, con particolare attenzione a quella antinfortunistica, comportamentale, igienica
ed organizzativa, oltre alle attività connesse al processo produttivo all’interno del quale inserire il beneficiario;
predispone il registro delle presenze;
valuta la prestazione del beneficiario.
Bonus incentivante per l’assunzione dei soggetti beneficiari
Per i soggetti ospitanti, in possesso dei requisiti previsti dal progetto, che assumono un soggetto appartenente
ad una delle categorie previste dal progetto stesso, entro e non oltre 30 giorni lavorativi dal termine della
formazione nella stessa azienda, è prevista l’erogazione di un bonus:
• di importo massimo pari ad Euro 7.000,00 lordi per ogni assunzione a tempo indeterminato;
• di importo massimo pari ad Euro 5.000,00 lordi per ogni assunzione con contratto a tempo determinato
ex D.lgs n. 368/2001, di almeno 12 mesi (continuativi).
Ciascun datore di lavoro può beneficiare massimo di due bonus.
La richiesta del bonus è subordinata all’effettiva assunzione del soggetto beneficiario.
L’Ente gestore, previa autorizzazione della Regione Marche, assegnerà il bonus previa verifica dei requisiti
di ammissione, secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda di ammissione al contributo e
nei limiti imposti dalla disponibilità delle risorse indicate, quindi fino al loro esaurimento. Nulla sarà dovuto
alle istanze che non trovano disponibilità di fondi.
I bonus assunzionali di cui sopra saranno erogati secondo le “Regole generali di carattere procedurale” previste nel relativo paragrafo.
Requisiti di ammissione del Soggetto ospitante
Il soggetto ospitante che intende presentare domanda di adesione al presente progetto:
• deve essere in regola con l’applicazione del CCNL di riferimento;
• deve essere in regola con gli obblighi contributivi ed assicurativi inerenti i rapporti di lavoro;
• deve essere in regola con le norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (Testo unico in
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81);
• deve essere in regola con le norme che disciplinano le assunzioni obbligatorie ex lege n. 68/1999, senza
il ricorso all’esonero previsto dall’art. 5, c. 3, della stessa;
• non deve aver effettuato licenziamenti per le stesse qualifiche/mansioni per le quali si avvia la formazione nei sei mesi precedenti (esclusi i licenziamenti per giusta causa), e di non essere ricorso alla cassa
integrazione ordinaria o straordinaria (compresa quella in deroga) per le stesse qualifiche/mansioni nei
sei mesi precedenti la stipula della convenzione di avvio della formazione;
• di impegnarsi a rispettare quanto previsto dal progetto;
• di non essere sottoposto/a a nessuna misura di prevenzione e di non essere a conoscenza dell’esistenza a
proprio carico di procedimenti in corso;
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che l’impresa è attiva, che non si trova in stato di fallimento o liquidazione e non ha presentato domanda
di concordato;
di certificare la propria iscrizione alla Camera di Commercio (se imprese o soggetti obbligati) ovvero agli appositi albi comunali, regionali o nazionali (se Associazioni);
di non avere rapporti di parentela, affinità e coniugio con i soggetti beneficiari;
di non essere in rapporto di controllo o partecipazione con quella di provenienza del soggetto beneficiario;
di non essere state destinatarie, nei sei anni precedenti la data di presentazione della domanda di agevolazione, di provvedimenti di revoca di agevolazioni pubbliche ad eccezione di quelli derivanti da rinunce
da parte delle imprese;
di avere restituito agevolazioni erogate per le quali è stata disposta dall’Organismo competente la restituzione;
di non trovarsi in condizioni tali da risultare un’impresa in difficoltà (ai sensi dell’art.1 del Reg. (CE)
800/2008);
di essere disponibile a fornire tutte le altre informazioni, documenti e notizie utili a richiesta, designando
un referente da contattare presso la sede dell’impresa.
I requisiti per l’ammissibilità devono essere posseduti al momento della presentazione della domanda di adesione e dovranno perdurare sino alla data di erogazione finale del finanziamento previsto per ciascun progetto.
Regole generali di carattere procedurale
L’incentivo viene erogato in un’unica soluzione, per un importo massimo di Euro 7.000,00 in caso di contratto a tempo indeterminato e pieno oppure pari o superiore a 30 ore settimanali e di € 5.000,00 nel caso di
contratto a tempo determinato pari o superiore a 12 mesi a tempo pieno oppure pari o superiore a 30 ore settimanali.
L’incentivo, al lordo delle ritenute di legge, può essere erogato ai datori di lavoro anche a fronte di un contratto di assunzione a tempo parziale inferiore alle 30 ore settimanali, calcolate con riferimento alla proporzione tra contratto collettivo applicabile e contratto di lavoro del singolo: in tal caso, il contributo è corrisposto in misura proporzionalmente ridotta al numero di ore di lavoro pattuite.
Il tempo parziale non potrà, tuttavia, essere inferiore alle 20 ore settimanali.
Resta salvo il rispetto della normativa relativa al numero minimo di ore part-time ove prevista nel contratto
collettivo di lavoro applicato.
Il contributo sarà erogato nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di aiuti di stato e di
incentivi alle assunzioni previa acquisizione della dichiarazione sul rispetto del ‘de minimis’ di cui al successivo art. 18.
Non verranno finanziate le richieste di contributo presentate da datori di lavoro legati ai soggetti beneficiari
da rapporti di parentela o affinità entro il III ° grado oppure di coniugio.
Il contributo non può essere riconosciuto ad imprese che siano in rapporto di controllo o partecipazione con
quella di provenienza del soggetto beneficiario.
Il contributo non può essere riconosciuto in caso di assunzione di lavoranti a domicilio o di soggetti che godono già di indennità di pensione a carattere previdenziale.
In ogni caso, ciascun soggetto ospitante può beneficiare di massimo due bonus assunzionali.
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Il contributo per l’assunzione a tempo determinato verrà erogato in unica soluzione al termine dei 12 mesi
contrattuali.
Il contributo per l’assunzione a tempo indeterminato verrà erogato in 2 rate fino ad esaurimento delle risorse
disponibili come segue:
il 50% ad assunzione avvenuta e previo superamento del periodo di prova (se contrattualmente previsto);
il 50% a saldo dopo 18 mesi dall’assunzione.
Modalità e termini di presentazione delle domande di adesione da parte dei soggetti ospitanti
I soggetti ospitanti, al fine di manifestare il proprio interesse a partecipare alle finalità del presente progetto,
potranno inviare la domanda di adesione all’Ente gestore redatta su carta intestata debitamente timbrata e
sottoscritta dal legale rappresentante, a cui va allegata una fotocopia del suo documento di identità.
La Regione si riserva la possibilità di prorogare il termine di validità del progetto sopra indicato, dandone
adeguata comunicazione.
Criteri di ammissibilità delle domande di adesione
Non verranno ammesse le manifestazioni di interesse:
a. pervenute all’Ente gestore oltre i termini previsti dall’Avviso che verrà pubblicato;
b. non compilate secondo lo schema di domanda predisposto dall’Ente gestore e pubblicato con l’Avviso,
opportunamente predisposto e sottoscritto o mancante delle informazioni e dei documenti ivi richiesti.
Decadenza dal finanziamento
Le assunzioni a tempo determinato devono assicurare una continuità temporale di almeno 12 mesi, a partire
dalla data di instaurazione del rapporto di lavoro.
Le assunzioni a tempo indeterminato sono soggette a monitoraggio; il saldo del bonus incentivante per
l’azienda verrà erogato dopo 18 mesi.
Nel caso di licenziamento intimato nel corso dei primi 12 mesi dall’assunzione per giustificato motivo oggettivo, il datore di lavoro che ha percepito il bonus assunzionale deve restituirlo interamente, decadendo dal
beneficio.
Nel caso di licenziamento per giusta causa, l’impresa che ha percepito il bonus assunzionale deve restituire i
ratei limitatamente al periodo successivo al licenziamento. Lo stesso nel caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo.
In caso di dimissioni del lavoratore intervenute nel corso dei primi 12 mesi dalla data di assunzione, il Datore di Lavoro è tenuto a restituire il 70% del contributo ricevuto, elevabile al 100% se trattasi di dimissioni
per giusta causa.
La revoca/decadenza totale o parziale del contributo comportano, oltre alla restituzione totale/parziale di
quanto erogato anche l'applicazione degli interessi legali al T.U.R. (Tasso Ufficiale di Riferimento determinato dalla BCE - Banca Centrale Europea) dalla data dell'erogazione alla data del recupero.
Fideiussione
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Il soggetto ospitante beneficiario del bonus dovrà stipulare a favore dell’ente gestore una fideiussione, pari al
90% del contributo assegnato, di natura irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta dalla Regione, a garanzia dell’importo concesso e regolamentata sulla base del presente articolo.
La durata di tale fideiussione dovrà essere di 24 mesi sia nel caso che il contributo venga assegnato a favore
di un assunzione a tempo indeterminato che a tempo determinato.
La fideiussione dovrà essere rilasciata esclusivamente dai soggetti indicati dall’art. 2 del Decreto del Ministero del Tesoro del 22.04.1997 ossia dalle banche, dalle imprese di assicurazione indicate nella Legge n.
348 del 10.06.1982 o dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 del D. Lgs. 385 del
01.09.1993.
La garanzia dovrà contenere espressamente l’impegno della banca/società garante di rimborsare, in caso di
escussione da parte dell’Ente gestore il capitale maggiorato degli interessi legali, decorrenti nel periodo
compreso tra la data di erogazione dell’anticipazione stessa e quella del rimborso.
La fideiussione sarà liberata a conclusione dei 24 mesi dall’instaurazione del rapporto di lavoro ai sensi del
presente progetto, e comunque entro 27 mesi, previa verifica, da parte dell’Ente gestore della permanenza
delle condizioni legittimanti il contributo.
Aiuti di Stato
Tali incentivi, sotto forma di bonus per l’assunzione, costituiscono aiuti la cui erogazione rientra nella normativa comunitaria della disciplina del “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006 pubblicato in
GUUE serie L 397 il 28.12.2006, relativo agli aiuti di importanza minore.
L’importo complessivo degli aiuti pubblici concessi ad una medesima impresa sotto forma di “de minimis” non
può superare i 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari. Ai fini della determinazione dell’ammontare massimo di 200.000 euro devono essere presi in considerazione tutte le categorie di aiuti pubblici, indipendentemente
dalla loro forma ed obiettivo, qualificati come aiuti “de minimis”.
Il periodo di tre esercizi finanziari si riferisce all’esercizio finanziario corrente ed ai due esercizi finanziari precedenti.
Il periodo di riferimento di tre anni ha carattere mobile, nel senso che, in caso di nuova concessione di un aiuto “de
minimis”, l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi nell’esercizio finanziario in questione nonché
nei due esercizi finanziari precedenti deve essere ricalcolato.
L’impresa che riceve l’aiuto, sotto forma di incentivo all’assunzione, deve fornire, ai sensi dell’art. 47 del
D.P.R. 445/2000, una dichiarazione relativa a qualsiasi aiuto “de minimis” ricevuto durante i due esercizi finanziari precedenti e nell’esercizio finanziario in corso.
Gli aiuti pubblici da prendere in considerazione sono quelli concessi tanto dalle autorità comunitarie e nazionali,
che regionali o locali.
Per le imprese attive nel settore del trasporto su strada, l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” non deve
superare i 100.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Le imprese del settore agricolo dedite alla produzione primaria dei prodotti agricoli sono soggette ad un regime speciale, secondo quanto disposto dal regolamento (CE) n. 1535/2007 della CE. Tale regolamento ammette al regime “de minimis” le suddette imprese, fissando un limite massimo di 7.500 euro, a fronte dei
200.000 € (o 100.000 €) previsti per le imprese degli altri settori ammessi al regime.
Le imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura sono soggette ad un regime speciale, secondo quanto
disposto dal regolamento (CE) n. 875/2007 della CE.
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Tale regolamento ammette al regime “de minimis” le suddette imprese, fissando un limite massimo di
30.000 euro, a fronte dei 200.000 € (o 100.000 € o 7.500 €) previsti per le imprese degli altri settori ammessi
al regime.
Qualora l’importo complessivo dell’aiuto concesso superi il massimale stabilito, tale importo di aiuto non
può beneficiare dell’esenzione prevista dal Regolamento “de minimis”, neppure per la parte che non superi
detto massimale.
In caso di superamento della soglia di 200.000 euro (o 100.000 euro o 7.500 euro o 30.000 euro, nei casi
previsti), l’aiuto, se dichiarato incompatibile dalla Commissione Europea, dovrà essere restituito maggiorato
degli interessi.
Prima di concedere il contributo l’Ente gestore verifica il possesso, da parte delle imprese beneficiarie, dei
requisiti previsti dalla normativa sugli aiuti di stato.
Comitato di monitoraggio
Al fine di seguire l’attuazione del progetto, presso la Regione si costituisce un comitato di monitoraggio
composto dai seguenti componenti del “Comitato Regionale di Coordinamento degli interventi a favore dei
soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria ed a favore degli ex detenuti”:
due rappresentanti della Regione, con competenze in materia penitenziaria e di inserimento lavorativo di
soggetti svantaggiati;
due rappresentanti del PRAP Marche;
un rappresentante dei Centri Impiego Orientamento Formazione;
un Coordinatore di Ambito Territoriale Sociale;
massimo due referenti dell’Ente Gestore.
Il comitato si riunisce periodicamente ed esamina le eventuali criticità, proponendo soluzioni.
Tutela della privacy
I dati dei quali le Amministrazioni pubbliche coinvolte nel presente progetto entreranno in possesso saranno
trattati nel rispetto delle vigenti disposizioni di cui al D.Lgs 196/2003 e s.m.i., e, comunque, saranno utilizzati esclusivamente per le finalità legate alla gestione del bando medesimo.
In particolare, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03:
i dati personali forniti verranno raccolti e trattati esclusivamente per gli adempimenti connessi al presen
te procedimento;
il trattamento dei dati sarà effettuato dai dipendenti e/o collaboratori incaricati al trattamento, con sup
porto cartaceo e/o informatico;
il conferimento dei dati è obbligatorio per avviare il procedimento relativo al presente avviso pubblico;
i dati non saranno comunicati a soggetti terzi pubblici e privati né diffusi, se non in adempimento ad ob
blighi di legge o di regolamento;
deve essere individuato l’Ente titolare del trattamento dati;
deve essere individuato il responsabile del trattamento dati è;
in ogni momento sarà possibile esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.lgs. 196/03 nei confronti del
titolare del trattamento, rivolgendosi al medesimo.
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ALLEGATO 2
CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE TRA GLI AMBITI
TERRITORIALI SOCIALI PER INTERVENTI D’INCLUSIONE SOCIALE A FAVORE DI EX
DETENUTI E CONDANNATI IN ESECUZIONE PENALE ESTERNA
1. ENTI BENEFICIARI E CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie disponibili, pari ad € 240.000,00 sono ripartite tra gli Ambiti Territoriali Sociali come
segue:
a. l’85% tra gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), attraverso i relativi Comuni capofila;
b. il 15% all’Ambito Territoriale Sociale di Pesaro, a destinazione vincolata, quale contributo al sostegno
delle attività di accoglienza residenziale rieducativa di detenuti ammessi a misure alternative ed exdetenuti, presso una struttura di rilievo regionale con comprovata esperienza nel settore specifico. Il contributo regionale non potrà comunque superare l’80% del costo annuo complessivo della struttura.
2. FINALITA’ DEGLI INTERVENTI DEGLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI
Gli interventi devono essere finalizzati all’inclusione sociale di ex detenuti dimessi dal carcere da non più di
12 mesi, o di condannati in esecuzione penale esterna, o comunque prossimi alle dimissioni.
Sono ammessi sussidi economici di sostentamento, e interventi di natura abitativa o di accoglienza temporanea presso strutture residenziali o semiresidenziali.
L’intervento deve concludersi entro 12 mesi.
3. CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE TRA GLI AMBITI
TERRITORIALI SOCIALI
Le risorse finanziarie di cui al punto 1.a, che ammontano complessivamente ad € 204.000,00 sono ripartite
tra gli ATS che presentano uno più progetti individuali d’inclusione di uno o più ex detenuti residenti, o detenuti in esecuzione penale esterna residenti sul proprio territorio.
Ciascun intervento non può superare i 10.000,00 euro, e comunque fino allo stanziamento massimo di €
204.000,00, salvo ulteriori risorse disponibili a seguito di economie registrate in altre linee d’intervento.
4. REQUISITI DELLE ATTIVITA’ FINANZIABILI AGLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI
Gli interventi sono a cura dei Comuni di residenza dei soggetti individuati.
Nel caso di detenuti in esecuzione penale esterna o detenuti prossimi alle dimissioni gli interventi devono prevedere la collaborazione e l’integrazione degli Enti Locali e dell’Amministrazione della Giustizia (PRAP, UEPE); possono essere coinvolte anche le organizzazioni del Terzo Settore.
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5. MODALITA’ OPERATIVE
I Comuni che sono a conoscenza di ex detenuti (da non oltre 1 anno) residenti nel proprio territorio, in condizioni di difficoltà economiche e/o abitative, possono presentare all’ATS un sintetico progetto.
Il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria Marche dovrebbe comunicare ai Comuni entro il
31/12/11 il programma delle dimissioni dei residenti nelle Marche dai vari istituti nel corso del 2012.
Analogamente, gli UEPE dovrebbero comunicare ai Comuni interessati i residenti nelle Marche in esecuzione penale esterna.
I Comuni interessati possono presentare all’ATS un sintetico progetto.
La Regione assegnerà ed impegnerà con atto successivo le risorse finanziarie a favore del Comune Capofila
di ciascun Ambito Territoriale titolare di progetti.
I progetti di ciascun Ambito Territoriale, redatto obbligatoriamente secondo lo schema in Allegato 8, sottoscritto dal Coordinatore d’ATS ed approvato dal Comitato dei Sindaci, deve pervenire alla Regione Marche
– Dipartimento salute e servizi sociali – PF Coordinamento delle politiche sociali - Via G. da Fabriano 3 –
60125 Ancona, entro il 31/01/12.
La Regione, esaminati i progetti concertati, procederà alla liquidazione delle risorse entro 60 giorni dalla data
di ricevimento dei programmi.
Qualora si rilevassero incongruenze del programma rispetto alle finalità indicate, la Regione potrà richiedere
chiarimenti o integrazioni al soggetto proponente.
Qualora si verificassero economie di spesa, queste potranno essere destinate ai progetti trattamentali di cui in
allegato 6.
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ALLEGATO 3
INDIRIZZI PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITA’ TRATTAMENTALI CULTURALI
Priorità
Come previsto dalla L.R. 28/08 la Regione sostiene le attività culturali all’interno degli istituti penitenziari,
in considerazione dell’alta valenza trattamentale e riabilitativa.
In particolare, considerate alcune esperienze già realizzate nelle Marche, si ritiene prioritario sviluppare i due
seguenti settori a favore dei detenuti:
1. i laboratori teatrali;
2. le biblioteche interne agli istituti penitenziari.
Finalità ed obiettivi dei progetti
Al fine di valorizzare e sviluppare le esperienze già realizzate, in alcuni casi al livello sperimentale, la Regione intende sostenere due progetti:
1. un progetto regionale di attività teatrali in carcere, che coinvolga i detenuti di almeno due istituti e
che preveda l’esportabilità del modello laboratoriale negli altri istituti delle Marche, o almeno la possibilità di rappresentare l’esito finale del laboratorio in modo itinerante presso altri istituti. Il progetto
dovrebbe essere fortemente orientato all’attivazione di laboratori teatrali in tutti gli istituti penitenziari nelle Marche ove si rilevino le condizioni di spazi e di sicurezza indispensabili.
2. un progetto regionale sperimentale di promozione e di fruizione delle biblioteche interne agli istituti
penitenziari attraverso la loro progressiva integrazione con le biblioteche comunali e scolastiche del
territorio, destinato ai detenuti all’interno degli istituti penitenziari, e finalizzato alla creazione di un
sistema bibliotecario e di mediateca penitenziario regionale che possa anche interagire con altre forme di trattamento quali il teatro, il cinema, la musica, gli audiolibri, l’informazione. Tali obiettivi,
oggi sembrano potenzialmente realizzabili grazie anche alla disponibilità di tecnologie accessibili. Il
progetto dovrebbe promuovere inoltre un maggiore coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni del territorio, e quindi una maggiore integrazione tra il carcere e la comunità.
Enti Beneficiari
I progetti possono essere presentati dagli ATS sedi di istituti penitenziari e devono prevedere obbligatoriamente la collaborazione:
1. dell’Amministrazione penitenziaria;
2. di una o più associazioni culturali o cooperative sociali del territorio con esperienza specifica, cui
può essere affidata la realizzazione del progetto.
Contributi regionali
Lo stanziamento complessivo per il biennio 2012-2013 è di € 60.000,00.
La Regione assegna un contributo a ciascuno dei due progetti fino ad un massimo di € 30.000,00.
Eventuali fondi non assegnati verranno ripartiti, sulla base dei criteri in Allegato 2, tra gli ATS per le attività
d’inclusione sociale.
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Eventuali economie di spesa rimarranno nella disponibilità dell’ATS titolare del progetto, per le attività
d’inclusione sociale.
Durata dei progetti e monitoraggio
Ciascun progetto deve avere durata almeno biennale, a partire dalla data dell’atto di assegnazione delle risorse da parte della Regione.
Presentazione e valutazione dei progetti
Gli ATS interessati devono presentare il o i progetti obbligatoriamente secondo lo schema in Allegato 8, alla
Regione Marche – Dipartimento salute e servizi sociali – PF Coordinamento delle politiche sociali - Via G.
da Fabriano 3 – 60125 Ancona, entro l’11 Novembre 2011.
I progetti verranno esaminati e valutati da una Commissione del Dipartimento salute e servizi sociali composta da:
il Dirigente della PF coordinamento delle politiche sociali
il responsabile della PO prevenzione disagio sociale e dipendenze patologiche
la responsabile della PO inclusione sociale
Al fine della ammissibilità alla valutazione il progetto deve contenere obbligatoriamente l’autorizzazione dei
Direttori degli istituti penitenziari coinvolti e la dichiarazione di collaborazione dei medesimi.
Il punteggio massimo attribuibile a ciascun progetto è 100.
I criteri di valutazione dei progetti sono i seguenti:
curriculum del soggetto attuatore del progetto, dal quale deve emergere chiaramente l’esperienza specifica maturata nel settore oggetto del progetto: max 60 punti
numero degli istituti penitenziari e degli enti pubblici coinvolti (Comuni, scuole, …): max 25 punti
stima del numero di detenuti che si intende coinvolgere nel progetto: max 15 punti
Entro 60 giorni dalla data di presentazione, in relazione al punteggio massimo totalizzato verrà ammesso a
contributo un solo progetto regionale per ciascun settore d’intervento (uno per il laboratorio teatrale ed uno
per il sistema biblioteche), e verrà assegnato al o agli ATS titolari il relativo contributo.
La liquidazione all’ATS avverrà per il 60% contestualmente all’assegnazione e per il restante 40% a saldo, a
conclusione del progetto, a seguito della presentazione di una relazione conclusiva e di una attestazione delle
spese sostenute secondo lo schema in Allegato 9.
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ALLEGATO 4
INDIRIZZI SUI RAPPORTI DI LAVORO CON I MEDIATORI DEL
CENTRO REGIONALE PER LA MEDIAZIONE DEI CONFLITTI
(L.R. 28/2008 così come modificata dalla L.R. 16/2011)
Premessa
La L.R. 28/2008, così come modificata dalla L.R. 16/2011, prevede all’art. 16 che la Regione promuova attività di mediazione sia in ambito penale che civile attraverso il Centro regionale per la mediazione dei conflitti.
Il Centro, istituito presso la struttura regionale competente in materia di politiche sociali, svolge attività di
mediazione attraverso mediatori formati dalla Scuola regionale di formazione della pubblica amministrazione, o comunque tramite mediatori iscritti nell’elenco Regionale istituito con DGR n. 983/2009.
Il centro è attivo sperimentalmente dal 2006 secondo gli indirizzi operativi dettati dalla Giunta Regionale
con Deliberazione n. 1190/2006. Terminata positivamente la sperimentazione, la Giunta Regionale determina con il presente atto i compensi e le modalità di conferimento degli incarichi ai mediatori del Centro.
Vengono inoltre modificati alcuni indirizzi relativi alla segreteria del Centro.
Per quanto riguarda gli altri aspetti relativi al funzionamento del Centro, si fa riferimento alla DGR
1190/2006.
Sede e segreteria del Centro
Il Centro ha sede presso locali della Regione o comunque in uso dell’Ente, con le relative dotazioni informatiche, logistiche e di arredo.
Le attività di segreteria del Centro sono a cura del Coordinatore del Centro
La segreteria svolge tutte le attività necessarie all’efficace ed efficiente funzionamento del Centro, secondo le
indicazioni del Responsabile.
Gli orari di apertura dell’Centro vengono stabiliti dal Responsabile, sentito il Coordinatore. Al di fuori di tali
orari o comunque in assenza degli operatori è attiva una segreteria telefonica.
Rapporti con enti locali ed altre amministrazioni pubbliche
Il Centro può erogare servizi di mediazione dei conflitti, ai sensi della L.R. 16/2011, su richiesta di amministrazioni pubbliche ed enti locali.
I rapporti e gli impegni sono regolati da appositi protocolli d’intesa.
A tal fine, il Responsabile della struttura Regionale competente in materia di politiche sociali è autorizzato
alla sottoscrizione dei protocolli.
Rapporti con i mediatori
Il rapporto tra il mediatore e la Giunta regionale è disciplinato da una specifica convenzione, secondo uno
schema approvato dalla Giunta Regionale.
La sottoscrizione della convenzione da parte del mediatore dipendente di una pubblica amministrazione tra
quelle di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs 165/2001 è subordinata al rilascio da parte della pubblica
amministrazione datore di lavoro dell’autorizzazione dall’articolo 53 del D.Lgs precitato.
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Per il mediatore dipendente di soggetto privato si applicano le disposizioni vigenti per il relativo rapporto di
lavoro come disciplinato dal CCNL della categoria contrattuale privatistica che regola il medesimo rapporto
di lavoro.
La convenzione regola l’oggetto della convenzione, le funzioni, le modalità di svolgimento della prestazione,
la durata del rapporto, il compenso, il regime fiscale.
Con riferimento al compenso, per ogni caso di mediazione effettivamente svolta ciascun mediatore riceve
una indennità giornaliera lorda pari ad € 50,00 per almeno 2 ore di lavoro.
Per le eventuali spese di missione presso altra sede di mediazione sul territorio regionale ai mediatori è riconosciuto lo stesso trattamento economico dei dipendenti regionali. E’ comunque previsto il rimborso chilometrico per l’uso dell’auto propria, qualora non sia agevole l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Il Coordinatore del Centro viene individuato prioritariamente attraverso una ricognizione delle risorse umane
disponibili interne alla Giunta Regionale.
Qualora a seguito della ricognizione interna non fosse possibile individuare un dipendente della Giunta Regionale da assegnare al Centro, con funzioni di segreteria e coordinamento, il Coordinatore può essere individuato tra i mediatori iscritti nell’elenco Regionale. In tal caso al Coordinatore del Centro, in virtù delle attività di coordinamento e di segreteria viene corrisposta una indennità annua lorda pari ad € 12.000,00 oltre a
quella per le eventuali attività di mediazione.
I mediatori dipendenti di altre amministrazioni pubbliche, distaccati presso il Centro durante l’orario di lavoro, autorizzati dal datore di lavoro, non ricevono alcuna indennità.
Ai mediatori dipendenti di altre amministrazioni pubbliche, se svolgono attività di mediazione oltre l’orario
di lavoro da calendario, autorizzati dal datore di lavoro, spetta un’indennità giornaliera pari a € 50,00 per almeno due ore di lavoro, entro il limite massimo di € 450,00 a mediazione.
La Giunta Regionale stabilisce ogni anno lo stanziamento massimo complessivo per i compensi e le spese di
funzionamento del Centro.
Per il periodo da novembre 2011 a dicembre 2012 è autorizzata una spesa massima omnicomprensiva di €
72.000,00.
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ALLEGATO 5
CONVEGNO ANNUALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA L.R. 28/08
Premessa
La L.R. 28/08 prevede che il Comitato regionale di coordinamento di cui alla medesima Legge organizzi nel
corso della legislatura una conferenza regionale sullo stato di attuazione della legge e sulla condizione penitenziaria nelle Marche.
Il Comitato, attraverso un gruppo di lavoro rappresentativo del mondo penitenziario, ha proposto di organizzare una conferenza secondo il programma sotto indicato.
Programma
Lo svantaggio sociale di adulti e minori sottoposti a provvedimenti
dell’Autorità Giudiziaria nelle Marche
- Lo stato di attuazione della L.R. 28/08 a tre anni dall’approvazione 10 novembre 2011
Ancona, Regione Marche, Palazzo Li Madou
8.30 Accreditamento dei partecipanti
9.00 Saluto delle istituzioni
9.15 Apertura dei lavori (dott. Paolo Mannucci)
L’applicazione della LR 28/08:
Il quadro generale, focus sul tema del lavoro
Lo stato della salute nelle carceri
L’applicazione della legge attraverso i piani d’Ambito Territoriale Sociale
Centro Regionale Mediazione dei conflitti: presentazione del rapporto annuale
10.15 coffee break
10.30. “Visti dall’interno” - quattro relazioni di istituzioni coinvolte nell’attuazione della LR 28/2008
PRAP: la condizione penitenziaria
UEPE: l’esecuzione penale esterna e le misure alternative
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USSM: la condizione dei minorenni e dei giovani, le comunità
11.30: interventi dal pubblico
11.45 letture teatrali sul tema
12.00: “Visti dall’esterno” - interventi di:
Ministero della Giustizia - Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Associazione Antigone
Coordinamento regionale volontariato giustizia
Ombudsman regionale
Ore 12.45: conclusioni (ass. Luca Marconi)
Ore 13.00 buffet
Invitati
Oltre agli operatori pubblici, del volontariato e della cooperazione sociale, sono invitati ufficialmente:
Magistratura di sorveglianza
Tribunale per i minorenni
Procura minorile
Centro Giustizia Minorile
Università
Scuole
Piano economico
I costi previsti per la realizzazione dell’evento sono i seguenti:
Servizio di catering per un coffee break ed un buffet: circa 1.236,00 euro
Progettazione e stampa degli inviti: circa 444,00 euro
Animazione teatrale: circa 1.320,00 euro
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ALLEGATO 6
INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ TRATTAMENTALI E DI
PREVENZIONE DELLA RECIDIVA A FAVORE DI ADULTI E MINORENNI SOTTOPOSTI A
PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
1. ENTI BENEFICIARI E CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie disponibili, pari ad € 175.000,00 sono ripartite come segue:
a. € 125.000,00 tra gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ove insistono Case Circondariali o Case di Reclusione, attraverso i relativi Comuni capofila, per interventi a favore di soggetti adulti;
b. € 50.000,00 tra gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ove insistono Case Circondariali o Case di Reclusione, attraverso i relativi Comuni capofila, per interventi a favore di soggetti minorenni.
2. FINALITA’ DEGLI INTERVENTI
In attuazione della L.R. 28/08, gli Ambiti Territoriali sociali dovranno destinare le risorse per progetti trattamentali e di prevenzione della recidiva di soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti
dell’Autorità Giudiziaria, con particolare riferimento:
a.
ad interventi di lieve entità economica all’interno del carcere, finalizzati al miglioramento della qualità
di vita;
b. ad interventi, anche formativi, per l’apprendimento di abilità e competenze che possano favorire la risocializzazione del detenuto;
c. ad interventi specifici per soggetti stranieri, prioritariamente residenti nelle Marche;
d. ad interventi di riabilitazione e di prevenzione della recidiva a favore dei minorenni sottoposti a procedimento penale;
e. al potenziamento dei servizi d’integrazione con la comunità.
Le attività per gli adulti dovranno quindi prioritariamente essere svolte dentro il carcere.
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3. CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE TRA GLI AMBITI
TERRITORIALI SOCIALI
Le risorse finanziarie, che ammontano complessivamente ad € 175.000,00 sono ripartite tra gli ATS ove insistono Case Circondariali o Case di Reclusione, secondo i seguenti criteri:
a. popolazione detenuta (dato disponibile più recente): 70%
b. popolazione complessiva residente (dato disponibile più recente): 30%
f. REQUISITI DELLE ATTIVITA’ FINANZIABILI AGLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI
Coerentemente con la L.R. 28/08 al fine di realizzare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, i processi di
concertazione degli obiettivi e di co-progettazione degli interventi devono prevedere la collaborazione e
l’integrazione degli Enti Locali, dell’Amministrazione della Giustizia e delle organizzazioni del Terzo Settore.
In particolare, gli interventi a favore dei minorenni devono essere concordati con l’Ufficio di Servizio Sociale Minorenni (USSM). Nei casi in cui l’USSM segnali al Comitato di programmazione locale istituito presso l’ATS la
necessità di realizzare un intervento in un territorio diverso dall’ATS beneficiario del contributo regionale, poiché
l’USSM ha competenza su tutto il territorio regionale e non ha sedi territoriali coincidenti con gli ATS, i 5 ATS
beneficiari fungono da capofila provinciali, provvedendo all’eventuale trasferimento delle risorse al o agli ATS
dove vengono effettivamente realizzati gli interventi. A titolo di esempio, se l’USSM segnalasse un caso particolarmente complesso presso l’ATS di Fano, ed il Comitato approvasse l’intervento, l’ATS di Pesaro dovrebbe trasferire la relativa quota di risorse all’ATS di Fano.
g.
MODALITA’ OPERATIVE
La Regione assegnerà ed impegnerà con atto successivo le risorse finanziarie.
Il Comitato dei Sindaci ed il Coordinatore d’ATS governano, nell’ambito delle rispettive competenze, i processi di
concertazione e di co-progettazione del relativo ATS.
In tali processi devono essere coinvolti, oltre ai Comuni dell’Ambito, il Provveditorato Regionale
dell’Amministrazione Penitenziaria, le Direzioni degli Istituti Penitenziari, gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna,
gli Uffici di Servizio Sociale Minorenni, i Magistrati di Sorveglianza e le organizzazioni del Terzo Settore.
Il programma annuale complessivo di ciascun Ambito Territoriale, redatto obbligatoriamente secondo lo
schema in Allegato 8, sottoscritto dal Coordinatore d’ATS ed approvato dal Comitato dei Sindaci, deve pervenire alla Regione Marche – Dipartimento salute e servizi sociali – PF Coordinamento delle politiche sociali - Via G. da Fabriano 3 – 60125 Ancona, entro il 31/01/2012.
La Regione, esaminati i programmi concertati, procederà alla liquidazione delle risorse entro 120 giorni dalla
data di ricevimento dei programmi.
Qualora si rilevassero incongruenze del programma rispetto alle finalità indicate, la Regione potrà richiedere
chiarimenti o integrazioni al soggetto proponente.
Eventuali risorse non spese potranno essere destinate agli interventi di inclusione lavorativa di cui in Allegato 2, ed agli interventi di inclusione sociale di cui in Allegato 3.
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ALLEGATO 7
SCHEMA DI PRESENTAZIONE DEL PIANO DI ATS
L.R. 28/2008
DGR di riferimento: (n°/anno) ___/201_
ATS n° __
Ente Capofila: _________________________
Indirizzo: _____________________________
E-mail: _______________________________
Telefono: _______________
Coordinatore di ATS: _________________________ - Email: _______________________________
Elenco dei progetti:
N°
TITOLO DEL
PROGETTO
ENTE REALIZZATORE
CONTRIBUTO
APPROVATO
DALL’ATS
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SCHEDA PROGETTO N° ___
Titolo del progetto: _____________________________________________________________________
Ente proponente: ________________________________
Responsabile del progetto: ________________________
Altri enti pubblici e privati firmatari dell’accordo di programma:
1. _____________________
2. _____________________
3. _____________________
Bisogni rilevati: ( max 10 righe) __________________________________________________________
Obiettivi:
1. ______________________
2. ______________________
3. ______________________
Modalità di realizzazione: (max 30 righe) __________________________________________________
Tempi di realizzazione/cronogramma: _____________________________________________________
Costi:
CONTRIBUTO
APPROVATO
DALL’ATS
TIPO DI COSTO
Personale
Beni e servizi
Altro (specificare)
TOTALE
Indicatori per la valutazione:
1. _________________________
2. _________________________
3. _________________________
€
€
€
€
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ALLEGATO 8
SCHEMA DI RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ SVOLTE
DGR di riferimento (n°/anno): __/201_
ATS: ___________________________
Contributo complessivo assegnato dalla Regione: € ______________
Elenco dei progetti realizzati (secondo lo schema seguente):
PROGETTO
N°
TITOLO
ENTE
TITOLARE
ALTRI
ENTI
1.
2.
N.
Spesa complessiva: € _________
Relazione sintetica su ciascun progetto (max 1 cartella/progetto):
OBIETTIVI
REALIZZATI
1.
2.
N.
COSTI
€