testo_presentato - Consiglio Veneto

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
DECIMA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 375
QUALI AZIONI INTENDE INTRAPRENDERE LA GIUNTA PER
RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’ELETTROSMOG, SE E QUANDO
INTENDE RIFINANZIARE L’ARTICOLO 43 LEGGE REGIONALE 3
FEBBRAIO 2006, N. 2?
presentata il 30 gennaio 2017 dal Consigliere Dalla Libera
Premesso che la linea elettrica di alta tensione in Oderzo (TV), Via San
Bortolo-Via Verdi (linee T.22.188 Oderzo-Conegliano e T.22.189 OderzoSalgareda con tensione di 220 kv) dista circa ml. 20 da alcune abitazioni con
nuclei familiari composti da diversi bambini.
Preso atto che la vicinanza di tali abitazioni all’elettrodo non garantisce
la fascia di rispetto degli ambienti abitativi che prevede di stare sotto il valore di 3
microtesla di campo magnetico.
Rilevato da diversi studi epidemiologici che i campi elettromagnetici
generati da tralicci dell’alta tensione minacciano con radiazioni invisibili e
insidiose la salute, avvelenando lentamente, con possibilità di causare malattie
come cancro e leucemia, e di provocare insonnia, irritabilità, e forse pure il morbo
di Alzheimer.
Considerato che, nell’ambito della legislazione regionale, l’articolo 43
rubricato “Interramento di linee elettriche” della legge regionale 3 febbraio 2006,
n. 2 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2006”, ha stabilito al comma 1
che: “Al fine di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale negativo che
deriva dagli elettrodotti, la Giunta regionale è autorizzata a concedere un
contributo di complessivi euro 1.000.000,00, per l’esercizio 2006, a favore di enti
locali, enti parco e società di gestione degli elettrodotti, per l’esecuzione dei lavori
di interramento, sulla base di specifici accordi di programma posti in essere con i
citati soggetti”.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere quali azioni intenda porre in essere per risolvere il problema sopra
segnalato dell’elettrosmog e, se e quando, intenda rifinanziare l’articolo 43 della
legge regionale 3 febbraio 2006, n. 2.