REPLICAZIONE DEI GENOMI A DNA LA REPLICAZIONE DEL DNA SERVE A PERPETUARE L’INFORMAZIONE GENICA FIGURA 12.26 GENES VII FIGURA 13.1 GENOMI II FIGURA 13.2 GENOMI II NEL 1958 MESELSON E STAHL DIMOSTRANO CHE LA REPLICAZIONE DEL DNA E’ SEMICONSERVATIVA FIGURA 13.3A GENOMI II FIGURA 13.3B GENOMI II NEL 1958 MESELSON E STAHL PUBBLICARONO I RISULTATI DELLE LORO RICERCHE SULLA PRESTIGIOSA RIVISTA “PROCEEDINGS OF THE NATIONAL ACADEMY OF SCIENCES OF THE UNITED STATES OF AMERICA” (PNAS USA) FIGURA 13.1 GENOMI II LA REPLICAZIONE DI UNA MOLECOLA DI DNA NON INIZIA MAI ALLE SUE ESTREMITA’ MA IN UNA O PIU’ REGIONI INTERNE ED E’ PER QUESTO BIDIREZIONALE. L’INIZIO DELLA REPLICAZIONE NON E’ UN PROCESSO CASUALE MA AVVIENE SEMPRE NELLA STESSA POSIZIONE (O POSIZIONI) DEL GENOMA DEFINITA ORIGINE DI REPLICAZIONE. FIGURA 13.7 GENOMI II LO SVOLGIMENTO DELLA DOPPIA ELICA E’ OPERATO DALLE ELICASI, ENZIMI IN GRADO DI UTILIZZARE L’ENERGIA DERIVANTE DALL’IDROLISI DELL’ATP PER ROMPERE I LEGAMI AD IDROGENO TRA LE BASI AZOTATE. LO SVOLGIMENTO DELLA DOPPIA ELICA AD OPERA DELLE ELICASI GENERA SUPERAVVOLGIMENTI E QUINDI TENSIONI TORSIONALI A MONTE DELLA FORCINA DI REPLICAZIONE. QUESTE TENSIONI SONO SCARICATE DALLE DNA TOPOISOMERASI. FIGURA 13.13 GENOMI II FIGURA 13.5 GENOMI II FIGURA 13.4 GENOMI II NELLA FORCINA DI REPLICAZIONE IL RIAPPAIAMENTO DEI DUE FILAMENTI POLINUCLEOTIDICI E’ IMPEDITO DA PROTEINE CHE LEGANO IL DNA A SINGOLO FILAMENTO, LE SSB. FIGURA 13.14 GENOMI II LA COPIA DEI FILAMENTI POLINUCLEOTIDICI PARENTALI E LA CONSEGUENTE NEOSINTESI DI DNA E’ OPERATA DALLE DNA POLIMERASI. TUTTE LE DNA POLIMERASI CONDIVIDONO LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: •POLIMERIZZANO IN DIREZIONE 5’->3’ •UTILIZZANO DEOSSINUCLEOSIDI TRIFOSFATO •NECESSITANO DI UN INNESCO •SONO SPESSO DOTATE DI ATTIVITA’ DI CORREZIONE DI BOZZE (ATTIVITA’ ESONUCLEASICA 3’-5’) FIGURA 4.7A GENOMI II FIGURA 13.10 GENOMI II FIGURA 4.7B-C GENOMI II FIGURA 4.4A GENOMI II ANCHE SE DOTATE DI ATTIVITA’ DI CORREZIONE DI BOZZE, LE DNA POLIMERASI NON SEMPRE RICONOSCONO L’ERRONEA INCORPORAZIONE DI UN NUCLEOTIDE. CONSEGUENTEMENTE, LA REPLICAZIONE DEL DNA PUO’ GENERARE MUTAZIONI, CIOE’ ALTERAZIONI DELLA SEQUENZA NUCLEOTIDICA . LA DNA POLIMERASI I DI E.COLI INCORPORA UN NUCLEOTIDE SBAGLIATO OGNI 100.000 NUCLEOTIDI AGGIUNTI MA CORREGGE L’ERRORE NEL 99 % DEI CASI. CONSEGUENTEMENTE, IL TASSO DI ERRORE E’ 1/10.000.000. NEL 1969 OKAZAKI DIMOSTRA CHE LA REPLICAZIONE DEL DNA E’ SEMIDISCONTINUA. TALE FENOMENO E’ CONSEGUENZA DELLA DIREZIONALITA’ DI SINTESI DEL DNA DA PARTE DELLE DNA POLIMERASI. FIGURA 13.11 GENOMI II NEL 1969 OKAZAKI PUBBLICO’ I RISULTATI DELLE SUE RICERCHE SULLA PRESTIGIOSA RIVISTA “PROCEEDINGS OF THE NATIONAL ACADEMY OF SCIENCES OF THE UNITED STATES OF AMERICA” (PNAS USA) PER CONVENZIONE SI CONSIDERA CHE LA REPLICAZIONE DI UNA MOLECOLA DI DNA SIA COMPOSTA DA 3 FASI: INIZIO, ALLUNGAMENTO E TERMINAZIONE. FIGURA 13.7A GENOMI II FIGURA 13.8 GENOMI II (245 bp) GATCTNTTNTTTT TT(A/T)T(A/C)CA(A/C)A COSA ACCOMUNA QUESTE SEQUENZE NUCLEOTIDICHE ? GAAGATTTCAGATGATCATTGGAGTGATC AGTCTGAGCAGAAGACCATCTTGCACCCT CTCTCCCACAGACGATCATAAACTTGGGG AGTCTGAGCAGAAGACCATCTTGCACCCT COSA ACCOMUNA QUESTE SEQUENZE NUCLEOTIDICHE ? GAAGATTTCAGATGATCATTGGAGTGATC AGTCTGAGCAGAAGACCATCTTGCACCCT CTCTCCCACAGACGATCATAAACTTGGGG AGTCTGAGCAGAAGACCATCTTGCACCCT MOTIVO: CAGANGAYCAT RIPETIZIONI DIRETTE ED INVERTITE 5’CATGCGGAAATGCAAATGCGGAGCATAC3’ 3’GTACGCCTTTACGTTTACGCCTCGTATG5’ FIGURA 13.12A GENOMI II TABELLA 13.2 GENOMI FIGURA 13.15 GENOMI II LA DNA POLIMERASI III DI E. COLI OPERA IN FORMA DIMERICA, COPIANDO CONTEMPORANEAMENTE SIA IL FILAMENTO GUIDA CHE IL FILAMENTO TARDIVO. FIGURA 13.16 GENOMI II FIGURA 13.17 GENOMI II FIGURA 13.7A GENOMI II FIGURA 13.21 GENOMI II LA REPLICAZIONE DEL DNA CIRCOLARE DI E. COLI SI CONCLUDE SEMPRE IN UNA REGIONE DEFINITA CARATTERIZZATA DALLA PRESENZA DI SEQUENZE DI TERMINAZIONE. FIGURA 15.22 GENOMI III FIGURA 13.7B GENOMI II FIGURA 13.11 GENOMI II FIGURA 13.12B GENOMI II NESSUNA DNA POLIMERASI EUCARIOTICA HA ATTIVITA’ ESONUCLEASICA 5’-3’: LA RIMOZIONE DELLA COMPONENTE DI RNA DEI FRAMMENTI DI OKAZAKI RICHIEDE L’INTERVENTO DI ALTRI ENZIMI. TABELLA 13.2 GENOMI II FIGURA 13.19 GENOMI II PROCARIOTI: PRIMASI - DNA POLIMERASI III DNA POLIMERASI I - LIGASI EUCARIOTI: DNA POLIMERASI ALFA - DNA POLIMERASI DELTA – (RIBONUCLEASI H) NUCLEASI FEN1 - LIGASI NEGLI EUCARIOTI NON SONO NOTE SEQUENZE DI TERMINAZIONE EQUIVALENTI AI TERMINATORI BATTERICI. MOLTO PROBABILMENTE LE FORCINE DI REPLICAZIONE SI INCONTRANO IN PUNTI CASUALI. ALCUNE DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA REPLICAZIONE DEL DNA GENOMICO IN PROCARIOTI ED EUCARIOTI: NEI PROCARIOTI ESISTE UN’UNICA ORIGINE DI REPLICAZIONE, NEGLI EUCARIOTI VE NE SONO MOLTE NEI PROCARIOTI ESISTONO SEQUENZE DI TERMINAZIONE DELLA REPLICAZIONE MENTRE NEGLI EUCARIOTI LE FORCINE DI REPLICAZIONE SI INCONTRANO IN PUNTI CASUALI I FRAMMENTI DI OKAZAKI PROCARIOTICI SONO LUNGHI MIGLIAIA DI BASI, QUELLI EUCARIOTICI CENTINAIA DI BASI NEI PROCARIOTI GLI INNESCHI SONO SINTETIZZATI DALLA PRIMASI, NEGLI EUCARIOTI DA UNA DELLE SUBUNITA’ DELLA DNA POLIMERASI ALFA NEI PROCARIOTI LE DUE MOLECOLE DI DNA POLIMERASI CHE COPIANO IL FILAMENTO GUIDA E TARDIVO SONO ASSOCIATE IN UN COMPLESSO DIMERICO, NEGLI EUCARIOTI SONO INVECE SEPARATE LA RIMOZIONE DELLA COMPONENTE DI RNA DEI FRAMMENTI DI OKAZAKI E’ OPERATA DALLA DNA POLIMERASI I NEI PROCARIOTI DALL’ENDONUCLEASI FEN1 E/O LA RIBONUCLEASI H NEGLI EUCARIOTI LA REPLICAZIONE DEL DNA MITOCONDRIALE UMANO AVVIENE SECONDO MODALITA’ CHE DIVERGONO DALLO SCHEMA DI SINTESI SEMIDISCONTINUA: REPLICAZIONE PER SPOSTAMENTO OPERATA DALLA DNA POLIMERASI GAMMA. FIGURA 13.6A GENOMI II LA TELOMERASI E’ UN ENZIMA CHE HA IL COMPITO DI PRESERVARE L’INTEGRITA’ DEI TELOMERI FIGURA 2.7 GENOMI II I TELOMERI SONO FORMATI DA CIRCA UN MIGLIAIO DI COPIE IN TANDEM DI UNA BREVE SEQUENZA RICCA IN G. NELL’UOMO LA SEQUENZA TELOMERICA E’ 5’-TTAGGG-3’ FIGURA 2.10 GENOMI II TABELLA 13.3 GENOMI II LE SEQUENZE TELOMERICHE SONO RICONOSCIUTE DA PROTEINE SPECIFICHE, RAPPRESENTATE NELL’UOMO DA TRF2. LE PROTEINE TELOMERICHE PROTEGGONO LE ESTREMITA’ LIBERE DEL DNA CROMOSOMALE DA UN’INDEBITA RIPARAZIONE. FIGURA 14.26A GENOMI II LE SEQUENZE TELOMERICHE SONO PER QUESTO MOLTO IMPORTANTI AI FINI DELLA STABILITA’ DEI CROMOSOMI. LA REPLICAZIONE SEMIDISCONTINUA DEL DNA CROMOSOMALE EUCARIOTICO PRODUCE UN PROGRESSIVO ACCORCIAMENTO DEI TELOMERI. FIGURA 13.24A GENOMI II L’ACCORCIAMENTO DEI TELOMERI NELLE CELLULE SOMATICHE NE LIMITA LA CAPACITA’ PROLIFERATIVA. FIGURA 13.27 GENOMI II LE CELLULE DI TOPO ENTRANO IN SENESCENZA DOPO 12 MITOSI, QUELLE UMANE DOPO 40 MITOSI. QUESTO LIMITE NON INFLUENZA LO STATO FUNZIONALE DI ORGANI E TESSUTI PER L’ESISTENZA DI CELLULE STAMINALI. QUESTE ULTIME SONO CELLULE PROGENITRICI INDIFFERENZIATE CHE CONTINUANO A DIVIDERSI PER TUTTA LA VITA DI UN ORGANISMO MANTENENDO L’INTEGRITA’ STRUTTURALE E FUNZIONALE DI ORGANI E TESSUTI. LE CELLULE STAMINALI NON INVECCHIANO ANCHE PERCHE’ PROVVISTE DI UN ENZIMA, LA TELOMERASI, CHE OPERA IL RIPRISTINO DELLE SEQUENZE TELOMERICHE. FIGURA 13.26 GENOMI II FIGURA 13.25 GENOMI II LE TELOMERASI SONO ANCHE ATTIVE NELLE CELLULE RIPRODUTTIVE PER EVITARE CHE LA PROGENIE EREDITI CROMOSOMI GIA’ INVECCHIATI. IN DEFINITIVA, LE TELOMERASI SONO ESPRESSE DURANTE LO SVILUPPO EMBRIONALE E, DOPO LA NASCITA, NELLE CELLULE STAMINALI E RIPRODUTTIVE. INFINE, LE TELOMERASI RISULTANO ATTIVE IN MOLTE CELLULE TUMORALI CHE IN QUESTO MODO POSSONO SUPERARE IL LIMITE DELLE 40 MITOSI.