6
anni di AIISA
April 01/04 - 2014 Jesi, Italy
Dr. Roberto
3 aprile ore 09.45
Ricci
Consulente Contaminazione Controllata
Evidenze analitiche di contenimento della carica microbica e particellare
in sala operatoria
Il controllo dei fattori di rischio correlati alle infezioni del sito chirurgico rappresenta
un obiettivo di primaria importanza per le strutture sanitarie, sia per gli effetti diretti ed
immediati sulla salute dei pazienti, sia per gli effetti indiretti quali l’aumento della spesa
sanitaria, la conseguente minore disponibilità di risorse e tutto ciò a danno della quantità e
qualità dei servizi offerti ai cittadini.
In uno studio condotto dal CERGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria
e Sociale) dell’Università Bocconi di Milano, la cifra calcolata per il costo di una infezione
ospedaliera in Italia è stimata in circa 9.000 euro.
Fra i fattori di rischio delle infezioni del sito chirurgico (ISC) ricordiamo il tipo di intervento
chirurgico (contaminazione intrinseca della ferita), la sua durata, la suscettibilità del paziente
alle infezioni, la profilassi antibiotica (quando indicata).
A questi fattori se ne aggiungono altri che potremmo chiamare “fattori complementari
esterni”, connessi ad esempio alle caratteristiche strutturali, tecniche ed impiantistiche
dell’ambiente di lavoro ed alle procedure organizzative attuate:
• Requisiti strutturali, tecnico-impiantistici ed organizzativi
• Rispetto delle norme comportamentali
• Efficacia e corretta attuazione dei protocolli di sanificazione
• Verifica periodica dei requisiti igienico-ambientali
La sorveglianza delle ISC, rappresenta un provvedimento di accertata efficacia per la
prevenzione, controllo e riduzione delle ISC. La sorveglianza consiste nella raccolta dei
dati, nella loro analisi ed interpretazione, seguita dalla definizione ed attuazione di azioni
preventive fino ad una successiva valutazione degli effetti di tali interventi.
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Considerando la complessità del problema delle ISC e le innumerevoli variabili che
contribuiscono alla sua definizione, occorre integrare i dati raccolti dalla sorveglianza con
quelli precedentemente chiamati “fattori complementari esterni”.
Il controllo periodico dei parametri impiantistici ed igienico-ambientali nonché l’attenzione
continua al rispetto delle norme comportamentali in sala operatoria, rappresentano strumenti
assolutamente necessari al raggiungimento e mantenimento di standard igienici adeguati.
Non è possibile stabilire una relazione diretta tra carica microbica ambientale e tasso di ISC.
Questo non prescinde dalla necessità di mettere in atto tutte le azioni finalizzate a ridurre il
livello di contaminazione ambientale in quanto fattore direttamente correlato alla probabilità
e dunque al rischio di infezione.
I dati relativi alla sorveglianza delle ISC, forniti dalla SOD di Igiene Ospedaliera degli
Ospedali Riuniti di Ancona, raccolti su un periodo di dieci anni unitamente ai dati di
monitoraggio ambientale in sala operatoria, sono stati utilizzati per valutare il contributo
che alcune soluzioni di tipo impiantistico ed organizzativo, attuate per migliorare la qualità
ambientale delle sale operatorie, possono offrire nella riduzione dei livelli di contaminazione
microbiologica e particellare dell’aria.
Vengono analizzate tre situazioni differenti:
1. comparazione tra i livelli di contaminazione ambientale di sale operatorie servite da
impianto di condizionamento a flusso unidirezionale con quelli di sale operatorie servite
da impianto a flusso turbolento.
2. comparazione tra i livelli di contaminazione ambientale di sale operatorie in cui si utilizza
teleria in cotone con quelli di sale operatorie che utilizzano tessuti a bassa dispersione di
particelle quali TTR o TNT (conformi alla UNI EN 13795).
3. Infezioni del Sito Chirurgico in condizioni strutturali ed impiantistiche differenti:
andamento delle ISC nel passaggio dell’attività operatoria da un vecchio blocco operatorio
con sale servite da impianto di condizionamento a flusso turbolento ad un nuovo blocco
operatorio con sale servite da impianto a flusso unidirezionale. Valutazione costi/benefici
tra spese di realizzazione impiantistica e spesa correlata alle ISC.
Nella prima situazione analizzata si dimostra chiaramente che nelle sale operatorie
servite da impianto di condizionamento a flusso unidirezionale, realizzato secondo criteri
progettuali rispondenti allo stato dell’arte, il controllo della contaminazione ambientale
raggiunge il massimo grado, con valori di carica microbica dell’aria, rilevata durante l’attività
chirurgica, fino a 20 volte inferiore a quella misurata in sale operatorie servite da impianto di
condizionamento a flusso turbolento.
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Nel secondo caso, si evidenzia come la scelta di eliminare l’uso del cotone in sala operatoria
(peraltro non idoneo né come dispositivo medico né come dispositivo di protezione) a favore
di tessuti a bassa dispersione di particelle, rappresenta da sola una misura di contenimento in
grado di ridurre i livelli di carica microbica ambientale durante l’attività chirurgica di oltre il
50%.
Infine, dall’analisi dei dati di sorveglianza delle ISC emerge che lo svolgimento dell’attività
operatoria in ambienti ad elevato controllo della qualità dell’aria quali sale operatorie servite
da impianto di condizionamento a flusso unidirezionale e rispondenti ai requisiti di prestazione
indicati sia dalle Linee Guida ISPESL sugli “Standard di sicurezza e di igiene del lavoro nel
reparto operatorio” (2009) sia dalla norma UNI 11425: 2011, contribuisce alla riduzione dei
tassi di ISC e dunque ad una importante riduzione della spesa sanitaria correlata, sufficiente a
ripagare i costi di realizzazione impiantistica.
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