Storia La rivolta dei contadini a cura di Danilo Buccaro Tagli a Fella men to M ed un a Cellina PRAMPERO CERGNEU TARCENTO SUSANS COLLOREDO S. DANIELE CAPORIACCO ARCANO VILLALTA MORUZZO Torre BRAZZACCO FAGAGNA SPILIMBERGO e on tis Na llin Ce UDINE a ZOPPOLA or PORCIA VALVASONE No nce r no llo Co CUSANO SACILE Co rm CORDENONS PORDENONE nza Live STERPO VARMO un a MADRISIO M ed PORPETTO SALVAROLO ame Corn o li Tag nto la el St a Aus Ison zo Tra il XIV e XVI secolo in diverse regioni d’Europa divamparono delle rivolte popolari contro il potere dei nobili. In alcune delle quali, motivazioni politiche e religiose si intrecciavano e assunsero le caratteristiche di vere e proprie sanguinosissime guerre sociali, come le rivolte dei lollardi in Inghilterra, degli hussiti in Boemia e la cosiddetta “guerra dei contadini”che dilagò nella Germania meridionale e centrale tra il 1524 e il 1526. Anche il Friuli fu sconvolto da insurrezioni contadine che culminarono nel famoso sacco del giovedì grasso del 1511, quando bande di contadini inferociti assalirono e diedero alle fiamme più di venti palazzi nobiliari a Udine e nei giorni seguenti i castelli di Cergneu, Prampero, Tarcento, Susans, Colloredo, Caporiacco, Brazzacco, Moruzzo, Magagna, Villalta, S. Daniele, Arcano, Spilimbergo, Valvasone, Belgrado, Varmo, Zoppola, malmenan- do e uccidendo molti dei nobili e famiglie che non erano riusciti a porsi in salvo nelle chiese e nelle rocche più sicure della destra Tagliamento. Nella rivolta friulana non c’era però la combinazione di radicalismo religioso e di utopia democratica presente nei moti lollardi, hussiti e anabattisti, piuttosto ci sono analogie con i moti contadini sviluppatisi nel 1478 e 1515 nelle vicine regioni della Corinzia, Slovenia e Stiria. Non si trattò di ribellismo spontaneo ma di una vera sollevazione sociale, probabilmente ispirata e guidata dalla nobile famiglia Savorgnan. Con questa ribellione con le classi popolari, in una fase di trasformazione storica, sfogarono sulla nobiltà la frustrazione accumulata in secoli di durissima sottomissione feudale e cercarono di modificare a loro vantaggio i rapporti di forza che al tempo caratterizzavano la società friulana. Per ben comprendere gli eventi Scheda n° 4. 5. 3 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli La rivolta dei contadini Fig. 1 - I luoghi della rivolta. (Rielaborazione da: G. Corbanese) Storia La rivolta dei contadini è necessario chiarire condizioni e attori che hanno contribuito alla complessità del quadro storico. Dal 1420 il Friuli era stato occupato da Venezia, che però non si era seriamente interessata alle condizioni della popolazione rurale nè impegnata a modernizzare la società. Il Friuli fu trattato poco più che alla stregua di una colonia interna e di una zona cuscinetto, utile ad assorbire le invasioni nemiche (turchi, imperiali) preservando le terre venete. La campagna e i contadini friulani erano “stressati” in seguito alle scorrerie turche del 1499, alla guerra in atto tra Venezia e impero (1508-1517), e all’innalzamento della pressione fiscale veneziana (1501, introduzione del “campatico”, un contributo straordinario imposto per le spese militari). I nobili, ancora ostinatamente chiusa verso le richieste dei contadini e nel difendere i privilegi feudali, privata di buna parte del potere politico dai veneziani, era simpatizzante per il vicino impero e si raccoglieva attorno al partito degli Strumieri. I Savorgnan, grazie a un accorto senso degli affari, era diventata economicamente potentissima ed era riuscita ad assumere un ruolo guida nel partito degli Zamberlani, oppositori degli Strumieri, diventando il referente politico della penetrazione veneziana e riuscendo ad accreditarsi come protettrice presso borghesi e popolo. Dopo qualche mese, superato lo choc e sfogata la furia contadina, i nobili superstiti si riorganizzarono intorno alle forze del conte di Porcia e si vendicarono impiccando centinaia dei contadini che avevano partecipato ai moti e riprendendo il controllo della situazione. Antonio Savorgnan, ritenuto l’ispiratore dei tumulti, visto il fallimento della sua politica, passò agli imperiali, dove però non trovò molto credito e a Villaco venne raggiunto dalla vendetta degli strumieri e ucciso. A conclusione, dunque moltissimi i danni e le vittime da ambo le parti. Molti casati nobiliari non si riebbero più e molti castelli, irrimediabilmente danneggiati, non furono più ricostruiti. I contadini ritornarono a una vita di soggezione ma ottennero dalle autorità venete un riconoscimento alla loro esigenza di essere rappresentati politicamente: l’istituzione dell’organismo della Contadinanza, i cui membri, eletti dai contadini, non avevano voce nel Parlamento della Patria ma potevano porre veto alle proposte degli altri membri del Parlamento e avevano un rappresentante diretto presso la Signoria a Venezia. Tali terribili disordini, passati alla storia come la “crudel zobia grassa” ebbero nei nostri paesi due importanti avvenimenti anticipatori, la presa del castello di Sterpo e l’agguato di Malazumpicchia. Bibliografia • F. Bianco, La crudel zobia grassa, Biblioteca dell’Immagine, Pordenone • G. Corbanese, Il Friuli, Trieste e l’Istria, Del Bianco • T. Maniacco, Storia del Friuli, Newton Compton • T. Del Fabro, Delitti del Friuli, La libreria di Demetra • G. Trebbi, Il Friuli dal 1420 al 1797. La storia politica e sociale, Casamassima • P. Gaspari, Storia popolare della società contadina in Friuli, Officine Grafiche Piffarerio Per ricercare e approfondire • Una ribellione scoppiata in Sassonia verso la metà del ‘500 è narrata in un celebre racconto dello scrittore tedesco H. von Kleist che anche tu puoi leggere, intitolato “Michele Kolhaas”. • Chi erano i lollardi? E gli Hussiti? • Cerca quali sono state le cause della “guerra dei contadini”. • Cosa significa l’espressione “radicalismo religioso“? E “utopia“? Scheda n° 4. 5. 3 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli