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TECHITALY 2016
Il 29 e 30 novembre 2016 a Bruxelles, l’Ambasciata d’Italia in Belgio e l’Agenzia ICE
organizzano, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE, con
Confindustria, CNR, ENEA e la Camera di commercio italo-belga, Techitaly 2016, una
rassegna promozionale, giunta alla sua quarta edizione, dedicata a promuovere ogni anno le
eccellenze tecnologiche dell’industria italiana nei vari settori.
Quest’anno il Techitaly sarà incentrato su un tema di grande attualità dell’economia circolare,
il nuovo modello di produzione e consumo proposto dalla Commissione Europea nel dicembre
2015, con il Pacchetto “Closing the loop: an EU action plan for the circular economy”, che
traccia obiettivi e misure concrete da realizzare entro il 2020 per stimolare la transizione
dell'Europa verso un'economia circolare.
Per economia circolare si intende un modello di sviluppo economico sostenibile,
contrapposto a quello lineare che ha caratterizzato gli ultimi secoli, per cui il ciclo di vita del
prodotto non si esaurisce nel rifiuto, che diventa un’ulteriore risorsa da cui poter riestrarre
nuove materie prime da rimpiegare in nuove produzioni.
Come noto, nel 2014 la Commissione Juncker aveva ritirato il pacchetto adottato nel luglio
2014 “Towards a circular economy: a zero waste programme for Europe”
negoziato dall’allora Commissario UE all’Ambiente J. Potocnik, perché non ritenuto
sufficientemente in linea con gli obiettivi di crescita e occupazione fissati dall’agenda Juncker.
Il nuovo pacchetto introduce pertanto alcune novità. Intanto, propone un approccio più
integrato che va oltre il focus su recupero e rifiuti, ma intende incidere sull'intera catena del
valore, coinvolgendo tutti gli attori del processo: dall'estrazione delle materie prime alla
progettazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo alla riparazione, al
riuso e al riciclo.
Inoltre, crea un quadro normativo europeo più ampio, proponendo oltre alle quattro
proposte legislative per la revisione delle direttive sui rifiuti, imballaggi, rifiuti da
apparecchiature elettriche ed elettroniche e discariche, un ambizioso Piano d’azione globale.
Le quattro proposte legislative sui rifiuti tracciano una visione a lungo termine per aumentare
il riciclaggio e il collocamento in discarica, con obiettivi specifici tra cui, riciclare entro il 2030 il
65% dei rifiuti urbani, il 75% dei rifiuti da imballaggio e collocare in discarica massimo il 10%
dei rifiuti urbani.
Il Piano d’azione globale stabilisce inoltre una serie di misure concrete e di obiettivi al 2030
per ridurre i rifiuti e preservare il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse nell'economia
il più a lungo possibile, intervenendo su tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto e su alcuni
settori prioritari: biomasse e prodotti organici, materie plastiche, materie prime, rifiuti alimentari
e rifiuti da costruzione e demolizione.
Il pacchetto in sintesi ha una triplice valenza economica, ambientale e sociale perchè
intende creare un impatto positivo su competitività, crescita ed occupazione in Europa.
Promuove la competitività delle aziende, stimolando l’innovazione, la crescita e l'occupazione
in Europa, protegge l'ambiente, favorendo un uso sostenibile delle risorse e si prefigge di
migliorare la qualità della vita dei consumatori.
Tale strategia sarà fondamentale nei prossimi decenni per un’Europa competitiva e
indipendente. È evidente, infatti, che il modello lineare della crescita economica è oramai
inadeguato al contesto del mercato globale, in cui molte risorse naturali sono limitate e sono
necessari nuovi modelli di uso e consumo, ecologicamente ed economicamente sostenibili.
I numeri a tal proposito sono chiari: il consumo di materiali dell’economia mondiale ha
raggiunto nel 2011 i 78 miliardi di tonnellate tra metalli, biomasse, combustibili fossili e minerali.
In questo contesto, l’Europa non è un territorio ricco di materie prime e la sua economia
manifatturiera incentrata sulla trasformazione, necessita costantemente di approvvigionarsi
altrove, in paesi spesso politicamente instabili ed è soggetta ad una forte volatilità di prezzo.
1:Fonte European Environment Agency
Inoltre, l’economia europea spreca una quantità significativa di potenziali materie prime
secondarie che si trovano nei flussi di rifiuti.
Nel 2013, ad esempio, la produzione di rifiuti totale nell’UE è stata di circa 2,5 miliardi di
tonnellate, di cui 1,6 miliardi di tonnellate non sono stati riutilizzati o riciclati e sono quindi
andati persi e ben 600 milioni di tonnellate avrebbero potuto essere riciclati o riutilizzati.
Attualmente si stima che solo il 43% dei rifiuti urbani generati nell’UE viene riciclato, il resto va
in discarica (31%) o viene incenerito (26%), con effetti negativi sull’uso efficiente delle risorse.
Nella gestione dei rifiuti ovviamente, l’UE deve anche affrontare grandi differenze tra gli Stati
membri.
L’Italia, paese a vocazione manifatturiera e con scarsità di materie prime vanta una forte
esperienza nel riciclo dei rifiuti e, secondo i dati 2014, l’import di rifiuti (urbani e speciali) pari
a 5,9 Mt ha superato l’export pari a 3,8 Mt, registrando una crescita del +60% rispetto al 2009,
contro la graduale crescita dell’export del 10%. Numerose sono ormai le imprese ed i consorzi
che operano nel settore. Tuttavia, al 2014, più del 35% dei rifiuti veniva ancora smaltito in
discarica, il 15% incenerito per produrre energia, un 15% avviato a compostaggio e solo il
restante 35% riciclato.
In Belgio invece il trattamento dei rifiuti è profondamente diverso: circa il 35% viene riciclato,
un 15% avviato a compostaggio, ben il 48% circa è trasformato in energia tramite
incenerimento, e solo il 2% è smaltito in discarica.
Figure 2: Fonte: L'Italia del Riciclo 2015:
Con il modello dell’economia circolare pertanto si potrà contribuire a ridurre sia la dipendenza
dell’Europa in fatto di approvvigionamenti sia l’impatto ambientale delle attività produttive.
Il processo di transizione verso l’economia circolare richiederà tuttavia maggiori investimenti
pubblici e privati in ricerca ed innovazione, per mettere a punto nuove tecnologie, processi,
servizi e modelli di business, nonché una forza lavoro qualificata. A tale riguardo, l’UE ha
previsto un supporto finanziario, ad hoc, per progetti nel settore dell’economia circolare sia
attraverso i programmi Horizon 2020 e LIFE, sia attraverso la BEI (Banca Europea per gli
Investimenti), tramite l’EFSI – Fondo europeo per gli investimenti strategici e strumenti
finanziari come il Programma InnovFin. Solo Horizon 2020 destina, nel programma di lavoro
2016-2017, all’iniziativa intitolata “Industria 2020 per l'economia circolare”, un finanziamento
di oltre 650 milioni di €.
Sul piano legislativo, il pacchetto continua il suo iter di approvazione che, dopo le conclusioni
politiche del Consiglio dei Ministri UE dell’Ambiente adottate il 20 giugno scorso e il dibattito in
Parlamento, dovrebbe concludersi in autunno 2016, con l’adozione finale della proposta da
parte della Commissione europea.
In Italia, la transizione verso il modello circolare è di particolare rilevanza e rappresenta un
pilastro portante della competitività dell’economia nazionale, in cui il nostro sistema produttivo
vanta già leadership in diversi settori.
L’evento Techitaly 2016 organizzato a Bruxelles il prossimo 29 e 30 novembre 2016 sarà
pertanto l’occasione per dibattere il tema della circular economy in Italia in un contesto di
respiro europeo, analizzando sopratutto le sfide e le opportunità che si prospettano per
l’industria e le PMI, per il mondo della ricerca e delle università.
La Conferenza prevista nella giornata del 29 novembre presso il Parlamento Europeo di
Bruxelles, si articolerà in due tavole rotonde.
Nella prima, più strettamente politica, interverranno i rappresentanti delle principali istituzioni
europee coinvolte nell’iter di approvazione del pacchetto, con Simona Bonafé,
europarlamentare e relatrice della proposta legislativa e i Direttori delle due Direzioni generali
della Commissione europea coinvolte - DG Ambiente e DG Energia – ed italiane come il
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Confindustria il CNR e
l’ENEA.
La seconda tavola rotonda servirà invece per fare il punto sullo stato dell’economia circolare
in Italia, con interventi di Edo Ronchi – Presidente della Fondazione sviluppo sostenibile e dei
principali stakeholeder coinvolti, nonchè per presentare alcune migliori pratiche a livello
nazionale e regionale.
Il workshop previsto nella giornata del 30 novembre presso l’Espace Monte Paschi Belgio
sarà invece finalizzato a promuovere opportunità di collaborazione industriale, commerciale e
tecnologico tra imprese italiane e belghe, in alcuni settori chiave dell’economia circolare,
identificati come prioritari: rifiuti, efficienza energetica, edilizia sostenibile, chimica verde e plastica,
metalli e tessile.
Suddiviso anch’esso in due sessioni, nel corso della prima saranno presentate le opportunità
della circular economy i n Belgio ed alcune best practices italiane e belga, mentre durante la
seconda sessione saranno presentati i programmi di finanziamento europeo Horizon 2020 e
LIFE che supportano lo sviluppo del modello circolare in Europa, con interventi di funzionari
della DG Ricerca e Sviluppo della Commissione Europea e di EASME. Infine, è prevista una
sessione di incontri B2B per facilitare e incoraggiare partenariati tra imprese italiane e belga.
La partecipazione all’evento è gratuita: per maggiori informazioni e per registrarsi alle
singole giornate di lavoro, consultare il sito ufficiale dell’evento www.techitaly.eu o scrivere a
[email protected]. La data di scadenza per le registrazioni è fissata al 7 ottobre 2016.
L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione con diversi partner belgi come Greentech
Brussels, Invest-export Brussels, Wallonia export-investment, OVAM, Flanders Material
Programme e Flanders Investment and Trade.
Bruxelles, 15 settembre 2016
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