INDICE PREMESSA PAG. 1 RELAZIONE GEOLOGICA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DELL'AREA IN ESAME PAG. 2 CARATTERISTICHE GEOLITOLOGICHE PAG. 3 CARATTERI SISMICI, GEOSTRUTTURALI E TETTONICI DELL’AREA PAG. 12 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE PAG. 16 CARATTERISTICHE IDROLOGICHE PAG. 20 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE E PERMEABILITA’ DEI LITOTIPI PAG. 24 COMPATIBILITA’ CON IL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO PAG. 28 CONCLUSIONI PAG. 33 Allegati: - Carta geologica e sezioni geologiche in scala 1:25.000 - Carta d’inquadramento rispetto alle perimetrazioni PAI relative al rischio frane in scala 1:10.000 - Carta d’inquadramento rispetto alle perimetrazioni PAI relative al rischio idraulico in scala 1:25.000 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari PREMESSA Sono esposti di seguito i risultati delle indagini geologiche effettuate, su incarico conferitomi dalla società “dYnamica s. r. l.”, nel territorio comunale di Agnana Calabra (provincia di Reggio Calabria), in un’area in cui la società committente intende attuare il progetto preliminare per la realizzazione di un parco eolico costituito da nº 12 aerogeneratori. Lo studio effettuato ha consentito di: • ricostruire i lineamenti geologici della superficie d’interesse; • definire le caratteristiche stratigrafiche generali e la natura dei terreni del sottosuolo; • individuare i lineamenti geomorfologici, idrologici e idrogeologici dell’area; • valutare il grado di stabilità dell’area ed i dissesti in atto o potenziali; • determinare le caratteristiche tettonico – strutturali e sismiche locali. I risultati e le determinazioni alle quali si è pervenuti sono riportati nel corso della presente relazione e negli elaborati cartografici allegati. Pagina 1 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari RELAZIONE GEOLOGICA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DELL'AREA IN ESAME La superficie di progetto si colloca nel settore orientale e nord – orientale del territorio comunale di Agnana Calabra (provincia di Reggio Calabria). La zona interessata dal parco eolico si articola a quote topografiche comprese tra un minimo di circa 240 metri s.l.m, fino ad un massimo di 510 metri s.l.m. Lo studio espletato è stato esteso a tutta la superficie su cui insisterà direttamente l’impianto eolico, ed inoltre ha interessato più in generale le regioni al contorno, per un ambito sufficientemente ampio allo scopo di comprendere le peculiarità geologiche dell’area. Essa è inquadrata: -in riferimento alla Carta Topografica d’Italia edita dall’I.G.M. alla scala 1:25.000, nel foglio nº 255 I quadrante tavoletta NO (Siderno); -in riferimento alla Carta Topografica d’Italia edita dall’I.G.M. alla scala 1:10.000, nel foglio nº 255 I quadrante tavoletta NO sezione D (Agnana Calabra). In particolare il parco eolico sarà ubicato in corrispondenza delle aree riportate in Catasto Terreni nei Fogli di Mappa: Foglio nº 1, 2, 3 e 4 alle particelle elencate nel certificato comunale di destinazione urbanistica (Allegato 1 della Relazione Preliminare Ambientale facente parte del progetto). Per una più precisa individuazione topografica dell’area d’intervento e del suo ambito territoriale si rimanda alle tavole cartografiche allegate al presente studio ed alle tavole di progetto. Pagina 2 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari CARATTERISTICHE GEOLITOLOGICHE Gli affioramenti presenti nella superficie d’interesse ed i loro rapporti stratigrafici sono stati dedotti avvalendosi di consultazioni bibliografiche e cartografiche che sono state comparate con i dati scaturiti dall’esecuzione di un dettagliato rilevamento geologico di campagna compiuto attraverso una serie di sopralluoghi effettuati direttamente in sito nelle aree di affioramento dei terreni. Successivamente, i risultati ottenuti da tali analisi sono stati verificati, confrontati e integrati con quelli ricavati da studi a carattere geologico eseguiti in passato in zone limitrofe a quella in questione. Il tutto è stato poi inserito in un più ampio inquadramento geologico generale dell’area, della quale sono state definite le caratteristiche geologiche e geotettoniche, oltre ad un riferimento alla genesi delle litologie e del contesto geologico generale. La successione geolitologica rilevata è caratterizzata da una serie di formazioni di origine sedimentaria, differenti per litologia e comportamento geomeccanico, poggianti su un substrato roccioso affiorante ad ovest rispetto all’area d’intervento. La distribuzione areale dei vari terreni è riportata nella Carta Geolitologica in scala 1:25.000 allegata al presente lavoro, in cui le dimensioni delle aree previste per l’ubicazione degli aerogeneratori sono state leggermente aumentate, rispetto a quelle da progetto, per poter meglio essere visualizzate. Procedendo dai terreni più recenti rilevati nell’area d’interesse verso quelli più antichi, la loro successione stratigrafica è risultata la seguente: Sabbie ed arenarie (Ps2-3 ) Pliocene Argille siltose (Pa2-3 ) Pliocene Pagina 3 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Argille marnose e marne (P a 1-2 ) Pliocene Conglomerati poligenici (Pcl1) Pliocene Argille policromi (Mac1-2) Miocene Siltiti (Mss1-2) Miocene Conglomerati (Mcl-s1-2) Miocene Calcare (Gc3) Mesozoico Scisti filladici (sf) Paleozoico Le diverse formazioni sono descritte di seguito procedendo da quelle più recenti, plioceniche, verso il substrato più antico, paleozoico. PLIOCENE Sabbie ed arenarie (P s 2-3 ) Compongono l’Unità, riportata nelle tavole geologiche ufficiali con la sigla Ps2-3, sabbie ed arenarie tenere, di colorazione giallatra, che spesso si presentano a stratificazione incrociata e localmente contengono delle intercalazioni calcarenitiche. Verso il tetto si sviluppa un Calcare biostromale arenaceo in associazione con Calcareniti ed Arenarie tenere (Pc-ar2-3). Tale complesso sabbioso - arenaceo, di età Pliocene superiore- Pagina 4 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Calabriano, è caratterizzato da una modesta resistenza all’erosione e permeabilità generalmente elevata. Argille siltose (P a 2-3 ) L’unità, anch’essa come la precedente di età Pliocene superioreCalabriano, è ufficialmente cartografata con la sigla P a 2-3 e consta di argille siltose a colorazione variabile da grigio-azzurre a brune. Questa facies ha inizio con le Argille, nelle quali sottili intercalazioni di sabbie grossolane sostituiscono i livelli marnosi della facies argillosa. Verso l’alto la successione argillosa diventa più siltosa e poi sabbiosa, con distinti orizzonti di sabbie anche grossolane. La permeabilità delle argille è bassa, così come la loro resistenza all’erosione: lungo i pendii maggiormente acclivi mostrano la tendenza all’innesco di movimenti franosi. Le aree previste per l’ubicazione degli aerogeneratori nº 3 e nº 4 sono siti su tale formazione, che interessa in parte anche le superfici preposte alla collocazione degli aerogeneratori nº 2 , nº 6 e nº 8. Argille marnose e marne (Pa1-2 ) Tale complesso litologico, siglato formalmente con le lettere Pa1-2, si compone di argille marnose e marne, che nella parte inferiore si presentano biancastre e siltose, mentre superiormente sono più argillose e tendenti al colore grigio-azzurro. Nell’area di studio, a est della Fiumara Novito, si presentano più sabbiose. La facies più argillosa dell’unità è costituita da un’alternanza di argille marnose grigio-azzurre e giallogrigiastre. Gli strati più gialli tendono ad essere più ricchi di contenuti calcarei, mentre quelli azzurri, più argillosi, sono nettamente plastici. I litotipi argillosi a luoghi contengono un orizzonte di calcare bianco- Pagina 5 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari giallastro (P c 1-2). Le argille sono poco resistenti all’erosione e possiedono bassa permeabilità: lungo i pendii più ripidi tendono a dar luogo a movimenti franosi. Su tale formazione insistono quasi completamente le aree previste per l’ubicazione degli aerogeneratori nº 1, nº 6 e nº 8 e parzialmente quelle previste per i nº 2, nº 5 e nº 7. cl Conglomerati poligenici (P 1) Nel territorio in esame l’unità, ufficialmente siglata come Pcl1, rappresenta stratigraficamente la base del Pliocene. Essa è rappresentata da conglomerati poligenici, con ciottoli di rocce cristalline e sedimentarie, a luoghi con intercalazioni sabbiose molto addensate e giace in discordanza angolare sulle unità sottostanti. I Conglomerati pliocenici rappresentano il prodotto di erosione e deposizione rapide a seguito del sollevamento tettonico regionale e derivano in gran parte da un rimaneggiamento dei conglomerati miocenici. Essi sono altamente permeabili e dotati di discreta resistenza ai fenomeni erosivi. Su tale formazione sono ubicate in parte le aree destinate all’ubicazione degli aerogeneratori nº 1, nº 2, nº 5, nº 7 e nº 9. MIOCENE ac 1-2) Argille policromi (M Il litotipo, che la carta geologica ufficiale indica con la sigla Mac1-2 , è composto da argille policrome (“varicolori”), e rappresenta uno dei terreni più instabili affioranti nell’Italia meridionale in generale e nella Calabria ionica in particolare. La caratteristica principale che differenzia questa formazione dagli altri complessi argillosi è che si tratta di “argille Pagina 6 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari scagliose”, le quali a scala microscopica presentano lamelle argillose sovrapposte ed iso-orientate per effetto dei movimenti tettonici di trasporto e franamento che hanno interessato in passato tutto il complesso durante eventi tettonici importanti. Pertanto, per la loro struttura microtettonica, presentano una scarsa resistenza ai processi erosivi e danno origine a movimenti franosi e scorrimenti anche in condizioni di bassa pendenza del rilievo. Esse sono infatti facilmente sfaldabili e hanno una spiccata tendenza alla generazione di fenomeni di instabilità. Presentano scarse caratteristiche geomeccaniche e, particolarmente se impregnate d’acqua, assumono un comportamento di tipo plastico, e possono andare incontro a variazioni della consistenza e modificazioni volumetriche al variare delle condizioni di umidità, determinando movimenti franosi che coinvolgono vaste aree. Tuttavia le argille presentano intercalazioni di arenarie brune a grana fine, suddivise in blocchi anche di forme allungate e piatte, ed altre intercalazioni quali olistoliti di calcari e rocce metamorfiche variamente inglobati. Se queste ultime fossero di un’adeguata estensione, potrebbero conferire al litotipo una discreta resistenza: in fase di progettazione esecutiva, si verificherà, per mezzo di opportuni rilievi ed indagini geognostiche, l’esistenza o meno di tale condizione favorevole per la stabilità dell’area e dell’opera in questione e si provvederà eventualmente ad installare gli aerogeneratori e le opere accessorie ad essi connesse in corrispondenza di tali zone maggiormente stabili. La giacitura della formazione è caotica per tettonica e per gli estesi e profondi movimenti di massa che la caratterizzano ed è assente una stratificazione continua nell’ambito di tutto il complesso. Si tratta di terreni caratterizzati da una bassa permeabilità, che aumenta localmente nelle porzioni arenacee o calcaree. Pagina 7 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Le argille giacciono in discordanza sulle formazioni più antiche ed il grado di discordanza varia da luogo a luogo ed è complicato in qualche zona da faglie. Su tale formazione sono ubicate nella loro totalità le aree destinate all’ubicazione degli aerogeneratori nº 10, nº 11 e nº 12 ed in minima parte quella prevista per il nº 9. Siltiti (Mss1-2) Tale formazione, indicata nella carta geologica ufficiale, con la sigla Mss1-2 , è composta da siltiti grigie in strati sottili, che comunemente presentano delle frequenti intercalazioni sabbiose. Nei pressi di Agnana, localmente, alla base, è possibile rinvenire delle intercalazioni carboniose. La loro resistenza all’erosione è moderata, mentre la permeabilità è variabile da bassa a media. L’area prevista per l’ubicazione dell’aerogeneratore nº 1 è sita in parte su tale formazione. Conglomerati (Mcl-s1-2) I sedimenti, indicati in modo formale con l’abbreviazione Mcl-s1-2, si compongono di conglomerati mal stratificati formati da ciottoli di granito e rocce metamorfiche, localmente con intercalazioni di arenarie quarzose a granulometria media e con rare bande siltose. La stratificazione, mal distinguibile nella parte bassa, diventa più evidente al tetto dell’Unità, ove compaiono intercalazioni di arenarie grossolane La permeabilità del litotipo di solito è elevata, ed inoltre esso è generalmente consistente e caratterizzato da una buona resistenza all’erosione. Pagina 8 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Il litotipo, nell’area d’intervento, rappresenta la base della successione detritica del Miocene Inferiore – Medio. L’area prevista per l’ubicazione dell’aerogeneratore nº 9 è sita su tale formazione, che interessa in parte anche la superficie individuata per la realizzazione del nº 5. MESOZOICO Calcare (Gc3) Tale complesso, di età Giurassica superiore, ufficialmente siglato come Gc3, è rappresentato da calcare, a luoghi fortemente ricristallizato e contenente foraminiferi ed alghe. Contraddistinguono la roccia una permeabilità alta ed un’elevata resistenza ai processi erosivi ma, poiché essa si presenta generalmente molto brecciata e fratturata, può dar luogo alla caduta di blocchi anche di importanti dimensioni. L’area prevista per l’ubicazione dell’aerogeneratore nº 5 è sita in parte su tale formazione. PALEOZOICO Scisti filladici (sf) Tale complesso, che la carta geologica indica in maniera formale con la sigla sf, rappresenta il substrato roccioso paleozoico, affiorante ad ovest rispetto all’area d’intervento, su cui poggiano le formazioni di origine sedimentaria appena descritte. Si tratta di rocce generalmente scistose quali filladi, a composizione clorotico – sericitica, occasionalmente biotitiche, che derivano da rocce pelitiche e semipelitiche e localmente Pagina 9 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari contengono delle intercalzioni arenacee e calcaree. Sono spesso attraversati da vene di pegmatite e quarzo, queste ultime a volte caratterizzate da mineralizzazioni a solfuri metallici. A causa del contatto, non visibile in affioramento, con la formazione granitica (γ) presente in località “Coste Mancuso”, che si trova a sud – ovest della superficie di progetto, gli scisti sono attraversati, nei pressi di Mº Ianno, sito ad ovest dell’abitato di Agnana Calabra, e quindi dell’area d’intervento, da esigui filoni di porfido granitico, con formazione di scisti cornubianitici. La venuta a giorno della massa litoide può essere correlata ai fenomeni di sollevamento tettonico che hanno portato all’emersione tale zona aspromontana fino al raggiungimento della configurazione attuale. La roccia integra, le cui caratteristiche geologico - tecniche sono buone, si presenta compatta; tuttavia si riscontrano fasce in cui le filladi hanno subito alterazione durante o successivamente al loro insediamento a causa di varie fasi tettoniche Paleozoiche, Plioceniche e Quaternarie. Da ciò deriva che di frequente l’omogeneità del complesso è interrotta da vari sistemi di litoclasi che lo suddividono in blocchi di forma geometrica grossolana, disposti secondo un ordinamento spaziale che rispecchia la distribuzione e l’orientazione delle fenditure, conferendogli l’aspetto geomeccanico di un “ammasso roccioso” in cui le condizioni di equilibrio locale sono correlate sia al numero e all’orientazione dei piani di frattura che all’andamento morfologico del rilievo e quindi, di conseguenza, le proprietà geomeccaniche diventano molto più scadenti. Gli scisti presentano infatti, come evidenziato anche nella carta geologica ufficiale, svariate rotture, dovute a deformazioni gravitative profonde e considerevoli discontinuità meccaniche. Le fasce di locale degradazione e fratturazione predispongono, nel caso di pendenze, alla possibilità di innesco di movimenti franosi, nonostante l’erodibilità del materiale integro sia generalmente bassa. Pagina 10 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Nonostante anche la permeabilità primaria media sia generalmente bassa, essa aumenta nelle zone di alterazione. Pagina 11 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari CARATTERI SISMICI, GEOSTRUTTURALI E TETTONICI DELL’AREA Lo studio dei caratteri tettonici dell’area di Agnana Calabra ha avuto lo scopo di valutare le condizioni di pericolosità e la probabilità che il territorio possa essere in futuro interessato da forti terremoti, così come in passato è stato coinvolto da eventi sismici importanti. L’analisi delle condizioni paleogeografiche e tettoniche ha consentito di ricostruire i diversi ambienti che si sono succeduti e che hanno portato alla formazione dei terreni affioranti ed alla configurazione attuale dell’area. Il territorio studiato ricade in un contesto caratterizzato da una condizione di rischio sismico elevato: infatti la zona, così come in generale tutto il territorio calabrese, rappresenta una delle aree a più elevato rischio sismico di tutta la penisola italiana. Questa affermazione è sostenuta dai risultati di numerosi studi sismotettonici, e la sua validità appare evidente sulla base degli eventi sismici che hanno interessato in passato la zona. Alla rete di discontinuità a piccola scala che interessa l’ammasso roccioso e che scompone le rocce cristalline integre in blocchi giustapposti lungo fenditure e giunti, si sovrappone l’esistenza di fratture di natura tettonica, riportate nella “Carta geologica ufficiale della Calabria”. Si tratta di faglie sia prossime che interne all’area d’intervento, che si sviluppano con orientazione prevalente NW – SE e NE - SW, coinvolgendo sia le rocce paleozoiche che i terreni sedimentari. L’origine di tali fenditure e l’intensa sismicità, che si è manifestata nel corso degli anni, è legata a processi tettonici importanti, ancora in atto, che coinvolgono direttamente la Calabria e che si esplicano nella crosta terrestre fino a profondità di decine di chilometri. Al di sotto dell'Arco Calabro - Peloritano, infatti, si sviluppa una frattura importante lungo la quale si realizza la collisione fra la placca africana e quella euroasiatica, che ha provocato in epoche passate una notevole evoluzione geodinamica alla quale è ricollegabile Pagina 12 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari non soltanto la conformazione attuale della Calabria, ma anche quella dell'intera penisola. In Calabria l'impatto fra le zolle ha avuto anche l'effetto di segmentare la regione in blocchi, separati fra loro da faglie che la attraversano in senso longitudinale e trasversale, lungo le quali avvengono tutt'ora movimenti reciproci di sollevamento, sprofondamento e scorrimenti trasversali. Dal punto di vista “strutturale” il territorio esaminato è sito all’interno di una depressione tettonica: la “Fossa di Siderno”; la tettonica dell’area di studio è dunque direttamente collegata a quella dell’intera Fossa. Essa è stata direttamente coinvolta in passato da eventi tettonici importanti, che hanno da una parte determinato il sollevamento del rilievo aspromontano sino alle quote attuali, mentre dall’altra hanno provocato lo sprofondamento dell’area in cui ricade la superficie d’intervento al di sotto del livello del mare, in epoca Miocenica, con conseguente deposizione di sedimenti marini. L’area sprofondata costituiva un bacino, appartenente alla più estesa Fossa di Siderno sviluppata secondo l’orientazione NW – SE trasversalmente rispetto all’andamento dell’arco calabro, ed individuata lungo il margine settentrionale dal sistema di faglie Marina di Nicotera – Marina di Gioiosa Jonica, e lungo il margine meridionale dalle faglie sviluppate in direzione Siderno Marina - Cittanova. Tali faglie debordavano la depressione con rigetti dell’ordine di centinaia di metri e costituivano cerniere di sollevamento e troncamento del basamento roccioso. Tale situazione paleogeografica, pressocchè costante in tutto il Miocene, subiva successivamente un’inversione di tendenza con una nuova fase tettonica prevalentemente compressiva che portava sia la fossa di Siderno che l'Aspromonte in blocco ad un rapido fenomeno di sollevamento sino al raggiungimento della configurazione attuale. Tale fase tettonica nella zona indagata determinava la regressione del mare e Pagina 13 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari l’emersione dei terreni marini precedentemente deposti, entro i quali oggi si rinvengono testimonianze fossili. I movimenti tettonici che hanno caratterizzato le epoche passate determinando profonde trasformazioni dell’assetto territoriale, condizionano tutt’ora lo sviluppo del territorio e sono testimoniati sia dalla intensa capacità erosiva delle acque lungo gli alvei, conseguente ai processi di sollevamento della zona, sia dagli eventi sismici recenti che si esplicano con campi di stress la cui direzione ricalca l’assetto strutturale della fossa tettonica di Siderno. Ciò porta a ritenere che, nell’eventualità di sollecitazioni sismiche, nell’area interessata dall’intervento di progetto, si possano verificare fenomeni di amplificazione locale delle sollecitazioni e degli scuotimenti di elevata intensità: infatti le faglie rappresentano una via preferenziale di propagazione delle onde sismiche dalle zone profonde verso la superficie. Per quanto riguarda il grado di pericolosità sismica, considerate le scarse informazioni per i terremoti del passato, risulta difficile individuare un “tempo di ritorno” ragionevolmente attendibile per l’area di studio. A ciò si aggiunge il fatto che gli studi e le ricerche geosismiche a tutt’oggi non consentono di individuare con un congruo anticipo ed entro un limite territoriale ristretto il luogo, l’istante e l’energia di un terremoto. Esistono infatti ancora oggettive difficoltà di conoscere in maniera soddisfacente le caratteristiche meccaniche e geometriche della sorgente di un sisma, ed i meccanismi di propagazione delle onde sismiche che stanno alla base dell’esplicarsi di un terremoto in una determinata area. In ogni caso le caratteristiche neotettoniche e sismiche portano a ritenere che il territorio di Agnana Calabra si trova in una condizione di pericolosità sismica elevata. In queste condizioni è evidente che l’ambito di intervento si inserisce in un contesto territoriale sismicamente attivo, ad alta sismicità, in cui è possibile anche in futuro l’esplicarsi di terremoti di Pagina 14 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari elevata magnitudo ed accelerazione, di intensità prossima al massimo grado della scala Mercalli. Pertanto, ai fini della progettazione antisismica, in fase esecutiva, per qualsiasi intervento, occorrerà prendere le dovute accortezze e dovranno essere rigorosamente osservate le disposizioni di legge contenute nelle normative tecniche vigenti per le costruzioni in zone sismiche. Pagina 15 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Il comune di Agnana Calabra appartiene alla provincia di Reggio Calabria e dista 100 chilometri da Reggio Calabria, capoluogo della omonima provincia; l’area geografica in cui è compreso è quella della Locride. Conta circa 653 abitanti e ha una superficie di circa 8 Km² per una densità abitativa di circa 80 abitanti per chilometro quadrato. Sorge alla quota di circa 210 metri s. l. m. Il territorio del comune risulta compreso tra i 77 e i 524 metri s. l. m, pertanto l'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 447 metri. Le sue coordinate sono le seguenti: LATITUDINE 38º 18' 13'' 32 N; LONGITUDINE 16º 13' 25'' 32 E. L’abitato di Agnana Calabra confina a nord con Mammola, a sud – est con Siderno, a sud con Gerace e a nord - ovest con Canolo. Agnana sorge su uno sprone collinare del primo entroterra aspromontano, ad una quota di circa 250 m s. l. m.. L’abitato odierno si inerpica sul versante rivolto verso sud della collina, che ha una pendenza ben evidente e degrada verso valle fino a raggiungere l’area in cui si impostano i terrazzi alluvionali più antichi della Fiumara Novito. E’ presumibile che Agnana Calabra sorse nel 1.300 nei pressi di un antico Monastero Brasiliano che, posto sul Monte D’Agnana, diede origine al toponimo. Nel corso dei secoli il paese fu governato da diversi feudatari, tra i quali si ricordano in maniera particolare i Borboni che valorizzarono le diverse miniere di lignite e antracite presenti nel territorio. Esse furono ampiamente sfruttate nel corso del 1800 fino al 1910: nel 1882 l’antracite estratta ad Agnana fu impiegata per la costruzione della prima linea ferroviaria italiana (percorso Roma – Frascati) e il primo treno a carbone. L’antracite e la lignite estratte venivano trasportate sui fiumi per essere utilizzate nei vicini centri della costa ionica. Intorno al 1855, nel pieno dell’attivitá estrattiva, nelle ligniti vennero trovati i resti fossili di un Pagina 16 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Antracoterio, un grosso mammifero vissuto 30 milioni di anni fa. (I fossili sono attualmente custoditi preso il Museo di Paleontologia dell´Universitá di Napoli "Federico II"). Tale ritrovamento rappresenta una testimonianza che a quel tempo la zona era occupata da una foresta con ampie zone paludose, che nei milleni venne invasa dal mare, che depositò sabbie, ghiaia e frammenti di conchiglie. I rilevamenti geologici ed i fossili forniscono dati importanti per ricostruire la geografia dell’Italia di 30 milioni di anni fa. L´antracoterio infatti ha origini eurasiatiche ed é stato ritrovato anche in giacimenti di ligniti del Nord-Italia e del centro Europa. Il parco di progetto si colloca nel settore orientale e nord – orientale del territorio comunale e si insedia morfologicamente in una zona costituita da versanti impostati principalmente in terreni sedimentari miocenici e pliocenici, ed in misura minore, esclusivamente nella porzione nord – occidentale della superficie di progetto, in un complesso cristallino paleozoico, coinvolgendo inoltre, sebbene in misura ridotta, una formazione calcarea mesozoica. Ci troviamo in presenza di un territorio devastato da grandi movimenti di massa e antiche frane, molte delle quali ancora attive e fortemente soggette ad erosione. Esse potrebbero coinvolgere zone anche apparentemente stabili, ed inoltre si può notare la presenza di versanti in frana in quasi tutte le formazioni. Infatti la natura dei terreni affioranti nell’area ne condiziona fortemente lo stato di equilibrio, ed a ciò si aggiunge l’azione della rete idrografica locale caratterizzata da una serie di solchi vallivi. Si tratta di reticoli idrografici in corrispondenza dei quali le acque ruscellano velocemente a causa della natura dei terreni attraversati, ed esercitano capacità erosive rilevanti come testimoniato dall’approfondimento dei solchi e dai movimenti franosi impostati in corrispondenza dei compluvi. Le acque di Pagina 17 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari circolazione sia diffusa che incanalata mantengono attivi i processi erosivi che caratterizzano in modo particolare le argille variegate. Tali depositi hanno infatti un comportamento “pseudocoerente” per il fatto che il loro grado di equilibrio è subordinato alla quantità d’acqua che ne varia la stabilità. All’interno di tali depositi le acque di infiltrazione, particolarmente nei periodi di maggiore piovosità, determinano fenomeni di saturazione e l’instaurarsi di pressioni neutre e di moti di filtrazione, in modo particolare al contatto tra la copertura più alterata ed i terreni più profondi, con conseguente decremento della resistenza al taglio della formazione e del valore di coesione. L’acqua sia diffusa che incanalata lungo le incisioni vallive inoltre, mentre da una parte riduce la resistenza dei terreni, dall’altra appesantisce la coltre superficiale incrementando le componenti gravitative tangenziali ed i fenomeni di lubrificazione, contribuendo in maniera sostanziale ad aumentare la tendenza allo scorrimento del litotipo. I dissesti che caratterizzano la zona hanno ritmi evolutivi che possono subire accelerazioni importanti nei periodi più intensamente piovosi. Le problematiche geologiche locali dunque derivano dalla natura dei terreni di appoggio del parco eolico, ed in particolare dalla presenza delle argille varicolori, che affiorano in corrispondenza del sito in cui è prevista l’ubicazione degli aerogeneratori nº 10, nº 11 e nº 12 e su parte dell’area di cotruzione dell’aerogeneratore nº 9. Le argille in condizioni di imbibizione possono dar luogo a rigonfiamenti ed avvallamenti che possono coinvolgere l’area di progetto con conseguenti cedimenti e deformazioni. L’aerogeneratore nº 4 si colloca a sud del M. Scifa, un rilievo bordato per l’intero perimetro da scarpate subverticali impostate in sabbie ed arenarie. Esse sono diffusamente interessate da crolli che, ammantando le parti basali delle scarpate medesime con i loro detriti, obliterano la Pagina 18 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari prosecuzione delle superfici di taglio in profondità. Dette scarpate costituiscono le porzioni esposte delle superfici di taglio delle grandi frane di tipo misto (scorrimenti evolventi verso spandimenti laterali e quindi colate) che rappresentano il motivo geomorfologico dominante di tale ambito territoriale. Pagina 19 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari CARATTERISTICHE IDROLOGICHE L’area di progetto si trova sulla sinistra idrografica della Fiumara Novito, che rappresenta il solco vallivo più importante della zona e che lambisce a nord – ovest, ad ovest e a sud il territorio comunale di Agnana Calabra. Il suo alveo, nel tratto considerato, negli elaborati del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico della Regione Calabria (PAI) relativi al rischio idraulico, è perimetrato come area di attenzione: il parco eolico comunque ricade al di fuori della suddetta area di attenzione poiché si colloca ad est rispetto ad essa e pertanto il P. A. I. non pone alcun vincolo, per quanto riguarda il rischio idraulico, alla zona su cui andrà ad insistere l’impianto di energia alternativa. Il corso d’acqua presenta le peculiarità tipiche delle fiumare, che sono corsi d’acqua di breve lunghezza ed elevate pendenze nel tratto montano, con piene brevi e improvvise, nel corso delle quali avviene un ingente apporto di materiale solido grossolano, che viene depositato nei tratti vallivi, con larghezza ragguardevole, andando a costituire un alveo spesso pensile rispetto alla campagna circostante, dove la corrente delle piene va poi ad aprirsi un varco. Si tratta di canali con un regime idrologico a carattere torrentizio che presentano portate idriche consistenti e concentrate, estremamente variabili nel corso dell'anno in funzione dell’andamento degli afflussi meteorici. Durante i mesi più piovosi dell’anno i corsi d’acqua risentono dell’azione delle elevate precipitazioni e pertanto sono possibili deflussi incanalati caratterizzati da portate idriche consistenti e da trasporti torbidi e solidi periodicamente elevati. Il bacino della suddetta asta valliva si compone di tanti bacini minori confluenti nell’alveo principale: sono infatti molti i tributari che si diramano da esso, sia in sinistra che in destra idrografica. L’asta fluviale si origina nel complesso degli scisti filladici (sf) presenti in Pagina 20 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari affioramento nell’area nord – occidentale del territorio comunale di Agnana Calabra e lambisce quest’ultimo lungo il suo corso. Nel tratto di monte anche i suoi affluenti incidono la formazione cristallina. Il suo sviluppo prosegue attraversando alcuni depositi sedimentari c miocenici e una formazione calcarea mesozoica (G 3), per poi andare ad incidere, nei pressi di località “Coste Mancuso”, a sud dell’area di progetto, una formazione granitica paleozoica (y). Successivamente il corso d’acqua si imposta in terreni sedimentari miocenici e pliocenici, fino ad attraversare, nella parte medio – bassa del bacino, un’ampia e subpianeggiante pianura alluvionale impostata in terreni pliocenici e pleistocenici, per poi concludere il suo tragitto andando ad immettersi nel Mar Ionio. La suddetta pianura alluvionale si compone di depositi alluvionali stabilizzati (af) rappresentati da alluvioni terrazzate, fissate naturalmente o in modo artificiale, affioranti intorno all’alveo della Fiumara Novito. L’origine di tale deposito e l’attuale posizione stratigrafica sono da mettere in relazione diretta con le attività deposizionali di epoche passate e recenti da parte delle acque superficiali incanalate. Litologicamente si tratta di una formazione eterogenea ed eterometrica, caratterizzata da sabbie a granulometria variabile con livelli prevalentemente ghiaioso – ciottolosi e livelli prevalentemente sabbiosi o argilloso - limosi distribuiti a profondità variabili dal piano di campagna. I litotipi sono sufficientemente addensati e sono caratterizzati da una permeabilità generalmente medio - elevata, variabile in funzione delle locali caratteristiche granulometriche. Per quanto attiene ai caratteri geostrutturali locali, considerando le modalità deposizionali, è prevedibile una disomogeneità non soltanto in senso verticale ma anche laterale dei terreni, e l'esistenza di intercalazioni piano parallele di tipo cross – bedding, le quali determinano nel complesso una struttura tabulare. Inoltre, visto l'ambiente formazionale, è Pagina 21 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari possibile che inglobati nei materiali sopra descritti si trovino veri e propri paleosuoli, argille torbose e torbe s. s. Per quel che riguarda il letto della Fiumara, lungo le cui fasce arginali, nella parte medio – alta del bacino, spesso sono presenti dei detriti di frana, esso si compone di depositi alluvionali mobili (ac): si tratta in genere di alluvioni mobili, ciottolose e sabbiose, dei letti fluviali. Essi sono il risultato della deposizione attuale dei materiali erosi sulle rocce affioranti nell’entroterra, in corrispondenza delle quali si imposta il reticolo idrografico sotteso. Dal punto di vista litologico si tratta di sabbie, ciottoli e blocchi cristallini di natura ignea e metamorfica immersi in materiale fine quali intercalazioni limo - argillose localizzate a profondità variabili dal piano di campagna. La formazione è poco costipata ed è soggetta a ripetuti fenomeni di mobilizzazione da parte delle acque di scorrimento. Per quel che concerne il regime pluviometrico del versante meridionale ionico calabrese, esso è contraddistinto da precipitazioni di poca durata e molto vigore. In particolare l’andamento delle piogge della zona esaminata si caratterizza per l’esistenza di picchi di precipitazione che, innescandosi in periodi piovosi, impediscono al sottosuolo di assorbire i volumi d’ acqua. Ne deriva la quasi globale trasformazione degli afflussi in deflussi con valori alti assunti dalla portata al colmo di piena. Ecco perché tale territorio è stato spesso devastato da eventi metereologici molto gravi, come le innumerevoli inondazioni storicamente registrate. La regione più piovosa dell’Italia meridionale è la Calabria, con una media attorno ai 1200 mm di totale annuo di precipitazione a fronte di quella media nazionale che si aggira attorno ai 1000 mm. Valutando la distribuzione annuale dei valori di precipitazione media mensile si evince che la distribuzione della piovosità presenta un minimo in estate ed un massimo in inverno: è dunque di tipo marittimo. I contributi complementari di temperature, orografia e mare sono la causa scatenante delle forti Pagina 22 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari precipitazioni. Le correnti orientali ed occidentali vengono intralciate dai Massicci dell’ Aspromonte e delle Serre: si crea in tal modo una condizione di convezione forzata che fa sì che piogge molto forti vengano scaricate sui rilievi. Pagina 23 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE E PERMEABILITA’ DEI LITOTIPI Dallo studio condotto sui terreni, e dalle considerazioni geologiche e geostrutturali espresse nella descrizione delle singole formazioni, è emerso che i litotipi affioranti nell’area di progetto presentano permeabilità differenti fra loro ed appartengono a diverse classi di permeabilità, caratterizzate dal seguente raggruppamento di terreni: Permeabilità bassa • Argille siltose (Pa2-3 ), (Pliocene); • Argille marnose e marne (Pa1-2 ), (Pliocene); • Argille policromi (Mac1-2), (Miocene); • Siltiti (Mss1-2), (Miocene). Tali depositi sono caratterizzati da granulometria in prevalenza fine e da una permeabilità bassa, con valori del coefficiente di permeabilità variabili da 10-5 -10-9 cm/sec e valori di porosità elevati e pari a n = 0.50. L’attitudine di questi terreni ad essere sede di infiltrazione efficace è bassa, e la circolazione delle acque si instaura nella fascia più superficiale degradata generando falde spesso effimere e poco continue lateralmente, la cui morfologia segue l’andamento topografico. In tal modo le acque di pioggia non assorbite dai terreni ruscellano velocemente raccogliendosi nelle zone di fondovalle, e determinano il carattere torrentizio dei corsi d’acqua con tempi di corrivazione ridotti e portate variabili in relazione agli apporti pluviometrici. La permeabilità di tali formazioni, generalmente ridotta, aumenta in corrispondenza delle eventuali porzioni arenacee o calcaree, delle componenti sabbiose e delle locali frazioni siltose che Pagina 24 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari modificano localmente le direttrici di percolazione delle acque. Il comportamento idraulico delle formazioni pertanto varia localmente ed è legato alle caratteristiche litologiche puntuali. Permeabilità medio – elevata ed elevata per porosità • Sabbie ed arenarie (P • Conglomerati poligenici (Pcl1), (Pliocene); • Conglomerati (Mcl-s1-2), (Miocene). s 2-3 ), (Pliocene); Tali terreni sono caratterizzati da una permeabilità medio – elevata ed elevata, con valori di porosità che variano da n = 0.30 a n= 0.40. Hanno la capacità di immagazzinare acque in profondità e possono essere sede di falde acquifere. Inoltre l’elevata permeabilità tende a favorire i fenomeni di infiltrazione idrica in profondità, e da ciò deriva un più basso valore del coefficiente di deflusso nelle zone di affioramento dei litotipi. Entro tali complessi sedimentari eterogenei la circolazione sotterranea delle acque si realizza spesso lungo percorsi che generano una rete di circolazione anastomizzata, in relazione alle condizioni litologiche e di permeabilità puntuali. Considerata l’eterogeneità delle formazioni, bisogna valutare che la permeabilità si riduce sia in corrispondenza delle eventuali frazioni arenacee compatte che in corrispondenza delle intercalazioni più fini, le quali modificano localmente le direttrici di percolazione delle acque in profondità. Anche il comportamento idraulico di tali formazioni, così come quello delle precedenti, pertanto varia localmente ed è legato alle caratteristiche litologiche puntuali. Pagina 25 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari Permeabilità medio – elevata ed elevata per fessurazione • Calcare (Gc3), (Mesozoico); • Scisti filladici (sf), (Paleozoico). Sia la formazione filladica, che quella calcarea, non presentano una permeabilità primaria per porosità, ma sono intensamente fratturate e diaclasate e la loro permeabilità si svolge attraverso le numerose discontinuità, molte delle quali seguono un andamento in senso sub verticale e la cui distribuzione determina il loro grado di permeabilità: si parla, in tal caso, di una permeabilità di tipo secondario “per fessurazione”. Essa all’interno di tali rocce è notevole e conferisce loro una permeabilità "in grande" per fessurazione: pertanto in esse è presente un esteso deflusso idrico sotterraneo. I giunti costituiscono vie preferenziali di percolazione idrica sotterranea e generano una rete di deflusso idrico; nelle zone maggiormente fratturate si determina un repentino aumento della trasmissività, che si riduce in corrispondenza delle aree meno fratturate. L’effetto indotto sono modificazioni locali del valore della permeabilità e variazioni puntuali nella geometria del campo delle pressioni neutre in dipendenza alle particolarità dei giunti, del loro assetto, della loro distribuzione spaziale, del grado di apertura e spaziatura, della rugosità e dell’esistenza di materiali di riempimento a granulometria fine, fattori da cui dipende anche il grado di approfondimento della percolazione idrica sotterranea. La circolazione profonda delle acque è dunque legata alle caratteristiche litologiche e geostrutturali delle rocce, e particolarmente all'esistenza di un elevato grado di fratturazione delle formazioni. Le rocce cristalline infatti presentano una porzione superficiale intensamente fessurata, in corrispondenza della quale hanno la capacità di immagazzinare notevoli Pagina 26 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari quantità idriche e costituiscono estesi serbatoi idrici naturali. Pertanto le capacità di immagazzinamento idrico del complesso sono elevate. Le discontinuità litologiche che interessano tali rocce facilitano la possibilità di sviluppo di bacini idrici sotterranei, a profondità elevate. Pagina 27 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari COMPATIBILITA’ CON IL P. A. I. Le zone a rischio di tutti i centri abitati della Calabria e delle frazioni con popolazione superiore ai 200 abitanti sono rappresentate negli elaborati cartografici del Piano di Assetto Idrogeologico redatti dall’Autorità di Bacino Regionale, nei quali sono individuate le zone a rischio idraulico e le aree a rischio frane. La procedura di perimetrazione delle aree a rischio del PAI è stata effettuata sulla base della distinzione di quattro diverse classi di rischio, indicate come R4, R3, R2, R1 per condizioni di rischio decrescente da rischio molto elevato a basso. Nelle zone a rischio R4, per come definito dall’art. 8 delle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia del PAI, esistono condizioni che determinano la possibilità di perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici ed alle infrastrutture, e gravi danni alle attività socio – economiche locali. Nelle aree a rischio R3 – rischio elevato – esiste la possibilità di danni a persone o a beni, danni funzionali ad edifici ed infrastrutture che ne comportino l’inagibilità, e l’interruzione di attività socio – economiche. Nelle aree a rischio R2 – rischio medio – esistono condizioni che determinano la possibilità di danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale senza pregiudizio diretto per l’incolumità delle persone e senza comprometterne l’inagibilità e la funzionalità delle attività economiche. Nelle aree a rischio R1 – rischio basso – i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono limitati. Le zone a rischio frane sono state perimetrate tenendo conto delle metodologie sancite dal DPCM del 29.9.1998 ed utilizzando i dati storici di archivio riguardanti le frane già presenti Pagina 28 di 39 sul territorio, l’analisi Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari fotointerpretativa in scala 1:10.000, il confronto diretto con gli Enti Locali ed i sopralluoghi di verifica. Il PAI disciplina l’uso del territorio anche nelle aree in frana non oggetto delle perimetrazioni di cui al DPCM del 29.9.1998, se associate ad aree a rischio. Nelle aree in frana, riportate negli elaborati del PAI senza rischio associato gli enti competenti dovranno tenere conto delle normative vigenti, in particolare di quanto previsto dall'art. 13 della Legge 64/74. Per la perimetrazione delle zone a rischio idraulico, l’analisi del PAI è stata conseguita utilizzando: • i risultati di modelli idrologico – idraulici, che hanno consentito di individuare le sezioni di esondazione per portate di piena con assegnati tempi di ritorno, per i corsi d’acqua di cui si disponeva di una idonea mole di dati; • criteri geomorfologici che tengono conto dell’andamento plano – altimetrico degli alvei fluviali e delle evidenze relative ai depositi alluvionali conseguenti a fenomeni di trasporto dei materiali solidi; • le informazioni storiche riguardanti i vari eventi alluvionali del passato; • le aerofotogrammetrie utili per l’osservazione delle tracce di piena; • il rilevamento di punti critici rilevati quali riduzioni di sezioni dell’alveo, ostruzioni, rotture di argini ecc… Sulla base dei criteri geomorfologici, in assenza di dati idrologici sufficienti e di documentazioni storiche, sono state considerate a rischio idraulico: • le aree alluvionali comprendenti l’alveo di magra dei tronchi pedemontani e terminali; Pagina 29 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari • le aree di conoidi pedemontane attive o di recente formazione. Il Comune di Agnana Calabra è censito negli elaborati cartografici PAI di seguito elencati: Rischio e/o Pericolo di Frana: – Elaborato 15.1 “Carta inventario dei centri abitati instabili” Tavola FCI 080 – 002 Comune di Agnana Calabra, in scala 1: 10.000 ; – Elaborato 15.2 “Carta inventario delle frane e delle relative aree a rischio” Tavola FRI 080 – 002 Comune di Agnana Calabra, in scala 1: 10.000. Rischio Idraulico: – Tavole AV 080002, “Aree Vulnerate ed elementi a Rischio” Comune di Agnana Calabra, in scala 1: 25.000 ; – Tavole RI 080002 “Perimetrazione Aree a Rischio Idraulico” Comune di Agnana Calabra, in scala 1: 25.000. Il presente studio ha previsto la sovrapposizione delle posizioni dei 12 aerogeneratori di progetto alla cartografia redatta dall’Autorità di Bacino. Per come desunto da tale sovrapposizione, il cui risultato è stato riportato graficamente nella relativa tavola cartografica allegata, l’area interessata dall’opera in argomento ricade in un ambito in cui il PAI non pone alcun vincolo per quanto riguarda il rischio frane. In ogni caso si evidenzia che l’aerogeneratore nº 8 si colloca in prossimità di un’area di rispetto associata ad un rischio R4 ed interessata da una “frana attiva di tipo scorrimento” e pertanto soggetta all’Art. 16 (Disciplina delle aree a rischio R4 e delle aree in frana ad esse associate) delle Norme di Attuazione del PAI. Nonostante il suddetto aerogeneratore Pagina 30 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari non ricada all’interno dell’area di rispetto, si colloca nelle sue immediate vicinanze, e precisamente a nord – ovest rispetto al perimetro dell’area di rispetto, indicato indicate tramite una linea rossa tratteggiata, e alla scarpata di frana. Si fa inoltre presente che anche l’aerogeneratore nº 7 si colloca sulla sinistra di tale area di rispetto, ma a distanze maggiori rispetto al nº 8, il quale, insieme a tutte le eventuali opere ad esso accessorie, dovrà essere posto ad opportune distanze dall’area di rispetto. Si fa inoltre presente che tutta l’area posta a destra rispetto alla superficie su cui insisterà il parco eolico è interessata da due aree a rischio R4 e da diverse aree di rispetto associate a rischio R4 ed interessate da fenomeni quali: una colata rapida attiva, due frane complesse attive, due zone franose profonde attive, due frane di tipo scorrimento attive e tre quiescenti. La porzione di territorio presente a sud e a sud – ovest rispetto alla superficie di progetto è interessata da diverse zone classificate come aree a rischio che vanno dal rischio R1 fino al rischio R4, da aree di rispetto associate anch’esse a rischio da R1 fino ad R4, e da frane. A tali aree sono associati fenomeni quali: frane complesse attive, colamenti attivi, frane di tipo scorrimento sia attive che passive e zone franose profonde sia attive che passive. Tali movimenti in ogni caso non interessano la zona di intervento. Nella cartografia del PAI le zone a rischio idraulico sono distinte in: - aree di attenzione, già delimitate e indicate tramite una retinatura rossa, nelle quali in mancanza di studi di dettaglio ai fini della tutela preventiva valgono le prescrizioni vigenti per le aree a rischio R4; - zone di attenzione (indicate tramite una linea rossa marcata) e punti di attenzione (individuati da punti rossi), per i quali va definita Pagina 31 di 39 Parco Eolico di Agnana Calabra Studio di Geologia Tecnica Dott.ssa Geol. Alessandra Cullari l’estensione delle aree di attenzione (a rischio R4) secondo i criteri definiti nel PAI. Il territorio comunale di Agnana Calabra è lambito a nord – ovest, a ovest e a sud dalla Fiumara Novito, il cui alveo, nel tratto considerato, negli elaborati del P. A. I. relativi al rischio idraulico, è perimetrato come area di attenzione. Il presente studio ha previsto la sovrapposizione delle posizioni dei 12 aerogeneratori di progetto alla cartografia redatta dall’Autorità di Bacino. Si è in tal modo potuto rilevare, ed inoltre evidenziare graficamente nella relativa tavola cartografica allegata, che il parco eolico in esame ricade al di fuori della suddetta area di attenzione poiché si colloca ad est rispetto ad essa e pertanto il PAI non pone alcun vincolo, per quanto riguarda il rischio idraulico, alla zona su cui andrà ad insistere l’impianto di progetto. Pagina 32 di 39