Culture
Corriere Fiorentino Giovedì 1 Maggio 2008
Recensione 1
Il Dvd
di Marco Luceri
Dante
secondo
Benigni
Un prestigioso cofanetto appena uscito in
libreria ci restituisce con la ricchezza delle
immagini quello che è stato uno degli eventi
culturali più belli dell’estate fiorentina del
2006, lo spettacolo «TuttoDante», messo in
scena da Roberto Benigni in Piazza Santa
Croce in tredici serate, dal 25 luglio al 19
agosto. Il cofanetto, suddiviso in sei volumi,
per un totale di quindici dischi, documenta
lo sforzo che Benigni ha compiuto su quella
che lui stesso ha definito «l’opera più
straordinaria di tutti i tempi, delle parole
antiche e commoventi che hanno
attraversato i secoli». Il verso di Dante,
spogliato della sua solennità e restituito,
tramite il corpo «nudo» dell’attore,
all’essenzialità della parola poetica,
riacquista una dimensione fisica,
contemporanea, capace di un linguaggio
più che mai semplice e universale. I Canti
dell’Inferno vanno dal I al X, ma
comprendono anche il XXVI e il XXXIII,
mentre del Paradiso viene proposto solo il
XXXIII; l’ultimo volume è la versione dello
spettacolo che Benigni ha portato
successivamente in tournée per tutta
l’Italia, incentrato esclusivamente sul V
dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca.
Recensione 2
Il ristorante
di Elisia Menduni
L’ultimo
si chiama
Ganzo
13
FI
L’ultimo ristorante aperto in città? Ganzo! Il
buffo nome anticipa una formula di
ristorazione «ganza» che permette di farsi
una cena di pesce a 35 euro in un
ambiente lineare: design, cristalli,
gigantografie di foto, in fondo una grande
cucina a vista e una bella terrazza tra i tetti
di Santa Croce. All’apparenza un
ristorante, ma in realtà è un laboratorio
culinario che vede un giovane chef
fiorentino a capo di una scuola di cucina
internazionale. Alle 15 inizia il corso di
cucina professionale e le ricette da
imparare sono quelle che vengono servite
In platea scollature mozzafiato, tacchi vertiginosi e sorrisi
la sera. Pierluigi Campi, l’executive chef,
supervisiona e bacchetta, severo. Poi alle
19 inizia il servizio vero. Escono dalla
cucina triglia di scoglio in crosta di
mandorle e spuma di patata, paccheri col
polpo grigliato e bottarga di muggine, la
«Fritturella di pesce fatta a modino» e il
cheese cake nel banana bread. Nonostante
qualche errore (un po’ unta la frittura,
eccessivo il sale nel primo e qualche gaffe
nel servizio), una buona cucina che parte
dal territorio e si allarga al mondo.
Ganzo, Via de’ Macci 85r, 055-241066
Il Giglio Verde
di Giulia Premilli
di Carmen
Orticultura, la società
sarà a Villa Bardini
Poi la serata è di Zubin Mehta
S
buttato interpretando proprio
la dolce Micaela in Carmen, parla solo dei cantanti. «Sono bravi e sono giovani. É su di loro
che bisogna investire e scommettere». Lei d’altronde ormai
insegna a tempo pieno all’Accademia di Vignola. «E poi - prosegue - in questo teatro mi sento a casa e vedere Mehta alle
prese con quest’opera mi commuove: ho fatto Micaela con
Mehta quando lui ha debuttato
al Metropolitan». Bocelli, schivo ma disponibile, resta nel
palco di proscenio con la compagna. Ascolta tutti i
cantanti con grande attenzione ma
soprattutto
Marcelo Álvarez Don José. E
non a caso. «Il
mese prossimo - dice -
sarò anch’io un Don José, per
una Carmen che andrà in scena
al teatro dell’Opera di Roma,
sicché, beh quest’opera la considero una sorta di anteprima
della mia prima. E poi mi commuove ascoltare la Julia Gertseva con cui ho inciso una Tosca
e la Inva Mula con cui ho cantato durante un concerto a San
Pietroburgo. Qui, tra questi
cantanti mi sento a casa».
Giù al foyer si incrociano
Eva Cavalli, in total black con
zeppe e occhiali da sole. Il sindaco Leonardo Domenici con
signora, impegnato a fare gli
onori di casa con gli ospiti del
palco centrale. Il governatore
Martini con la moglie, l’assessore Cocchi con la sua consorte
che, all'ingresso al palco non
nasconde uno sbadiglio. Alla
spicciolata arrivano, Umberto
Cecchi, Paolo Caretti, Antonio
Marotti e tutto l’establishment
del teatro del Maggio.
Mise da urlo, a dire il vero
non ce n’è un granché, giusto
qualche vestito da gitana di
troppo che qualche signora ha
scelto per non essere in tono
con la serata dedicata alla
gitana per eccellenza. Per
il resto è la musica a
parlare. E soprattutto sono i cantanti a
vivere il loro grande giorno. La deliziosa Micaela, davvero brava. La focosa
Carmen che all’intervallo gorgheggia in camerino
sulle note di un piano, per
mettere a punto e riscaldare la voce. E poi il maestro Mehta. Lo abbiamo
visto all’intervallo mentre riposava in camerino. Soddisfatto,
raggiante, ironico, sornione.
Come sempre.
Chiara Dino
Il grande soprano Mirella Freni
Giorgiana Corsini (a sinistra)
e Antonella Boralevi
Repliche
Maratona Bizet
Ben sette le repliche della
Carmen di Bizet con la
regia di Carlos Saura.
Andrà in scena domani
(ore 20), il 3 maggio (ore
20), il 4 maggio (ore
15.30), il 6 maggio (ore
20), l’8 maggio (ore 20), il
9 maggio (ore 20) e l’11
maggio (ore 15.30)
Doppio Cast
Due le compagnie di canto:
Alvarez-Tanner (Don José),
Gerstseva-Maximova
(Carmen),
D’Arcangelo-Solari
(Escamillo)
ono gli ultimi ritocchi quelli che vedono la Società
Toscana dell’Orticultura mettere a punto, in una delle più belle ville di Firenze, la sua nuova sede. Infatti, ben 120 metri quadri della prestigiosa villa Bardini sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Ente Cassa
di Risparmio per quella che dopo i Georgofili è l’istituzione botanica fiorentina più antica.
Ben cinquemila volumi di settore, più le riviste riconducibili al 1800, saranno disponibili per lo studio e la consultazione. Oggi, fra le azalee e i bei declivi del giardino,
una grande sala con ballatoio in legno accoglie la rinata
Biblioteca della Società che vide la luce nel lontano 1854.
Nella sala riunioni invece verranno presentate settimanalmente le lezioni di giardinaggio e tanti convegni a tema.
«La nuova ala adibita a Biblioteca è particolarmente
suggestiva - spiega Fabrizio Ermini consigliere della Società e, insieme, al presidente Sergio Orsi promotore delle attività -. Grazie
agli alti soffitti abbiamo approntato un pratico ballatoio così da sfruttare tutto
lo spazio a disposizione,
mentre, attualmente, stiamo ultimando le ultime tre
piccole scaffalature. I libri
sono già tutti disposti e catalogati grazie alla determinante consulenza del dottor Rufino della Rinasci- Paradiso La Villa Bardini
mento Digitale, che ci ha
aiutato gratuitamente in
questa opera titanica. Gra- Nuova sede
zie a ciò siamo entrati a far
parte della rete Sdiaf (Siste- Inaugurazione a fine
ma Documentario Integra- mese. Si potranno
to dell’Area Fiorentina, consultare 5mila
ndr), l’archivio on line del- volumi antichi
le biblioteche fiorentine dove è già possibile consultare il catalogo dei volumi a
nostra disposizione. Inoltre, per aumentare la visibilità
della Società abbiamo improntato anche il nuovo sito internet: www.societatoscanaorticultura.it».
La Biblioteca fino a qualche mese fa, aveva sede in via
delle Terme, dove in comodato occupava degli ambienti
del Comune di Firenze. La Società proveniente dal giardino dell’Orticultura di via Bolognese, dove nel 1878 fece
costruire all’architetto Roster il bel Tepidario che accolse
nel 1880 la prima Esposizione Nazionale dell’Orticultura,
è la promotrice delle mostre dei fiori di aprile e di settembre nel giardino che porta ancora il suo nome.
La nuova sede sarà inaugurata a fine maggio, dopo di
che verrà aperta al pubblico due volte alla settimana per
la consultazione dei volumi.
A settembre inoltre ripartiranno i corsi di giardinaggio
oltre ai convegni di botanica.
Raggiante Sophia Loren nel Foyer del Teatro del Maggio
Teatro Al Verdi da domani lo spettacolo la cui versione televisiva è un cult per i giovanissimi
«High School Musical» e viene voglia di ballare
Arriva domani al Verdi di Firenze la versione teatrale del musical
cult adorato dai giovanissimi: dopo il successo della versione televisiva, «High School Musical» è adesso tradotto in italiano e sta attirando centinaia di ragazzi a teatro.
«Abbiamo cercato di fare uno spettacolo piacevole, pieno di energia,
perché è importante che i giovani
spettatori - che spesso si avvicinano al teatro per la prima volta - restino affascinati da questo mondo
di cultura e di svago».
Saverio Marconi, regista dello
spettacolo, è entusiasta di questa
esperienza che ha movimentato
giovani artisti da tutt’Italia: oltre ottocento ragazzi hanno partecipato
ai provini, i produttori hanno dovuto ammettere alle audizioni solo i
maggiorenni, «sennò si presentavano anche persone molto più giova-
ni» e la scelta diventava impossibile. L’età media del cast è infatti di
soli vent’anni (fatta eccezione per i
due adulti).
Dalla televisione al teatro: ci racconta il percorso di questa produzione?
«Abbiamo lavorato con molto entusiasmo perché lo spettacolo spiega un concetto fondamentale: che il
musical non si rivolge soltanto a giovani che vogliono ballare, ma a tutti,
perché racconta anche una storia. In
"High School Musical" ci sono tre
gruppi distinti di ragazzi: i secchioni, gli atleti e il gruppo del teatro. All’inizio gli altri considerano in modo
superficiale il gruppo del musical, invece si scoprirà che esso è il collante
che permette di unire tutti gli alunni. In qualsiasi sport ci vuole un vincitore e un perdente, in teatro, invece, tutti collaborano per una vitto-
ria, che non è mai di un singolo, ma
del gruppo. E in caso di sconfitta se, cioè, lo spettacolo non piace al
pubblico - è sempre la sconfitta di
tutto il gruppo, e non c’è nessun vincitore: gli spettatori sono contenti
se lo spettacolo è bello. Quindi il musical è un forte motore di aggregazione. Il film è nato come film televisivo per il canale Disney Channel, ha
avuto un grande successo e quindi è
nata la decisione di farne uno spettacolo teatrale. Ed ecco qua il risultato: ha avuto un grande successo in
Il cast
Il regista Marconi: «I provini sono
stati faticosi, i ragazzi erano tutti
bravissimi. Il gruppo che è stato
scelto ha un’età media di 20 anni»
tutto il mondo, e per noi è un momento molto importante: è la prima
volta, infatti, che Disney fa produrre
il suo spettacolo in Italia».
Come è stato lavorare con i giovanissimi?
«I provini sono stati faticosi; hanno partecipato moltissime persone
in gamba; quindi vuol dire che i giovani, anche i giovanissimi, sono
molto preparati, soprattutto nel
canto e nella danza. Le prove sono
state affascinanti ma anche difficili,
perché molti salivano sul palcoscenico per la prima volta, ma la cosa
più importante è che abbiamo cercato di dar loro un indirizzo corretto per evitare che acquisiscano una
impostazione sbagliata. I ragazzi
del cast sono un forte gruppo, questo è molto importante e si vede nello spettacolo».
Gherardo Vitali Rosati
Largo ai giovani I ragazzi di «High School Musical», prodotto dalla Compagnia della Rancia di Marconi in scena al Verdi da domani al 6 maggio