ITALIA 2011-2012: PERIODO DI CRISI ECONOMICA

-ITALIA 2011-2012: PERIODO DI CRISI ECONOMICA(a cura di Dejan Pasquale)
Che cos’è il prodotto interno lordo?
Il prodotto interno lordo (PIL) è un dato economico fondamentale per gli economisti, visto che ad
esso guardano per dire come sta un paese economicamente. Il prodotto interno lordo misura tutto
ciò che viene prodotto dal paese. Esso è considerato quasi una stella polare dell’economia; visto
sotto un’altra ottica, coincide con la sommatoria delle retribuzioni dei fattori produttivi e ne
rappresenta quindi il reddito. Le variazioni di questa grandezza economica hanno importanti
ripercussioni sul sistema economico nazionale: se il PIL aumenta , aumenta il reddito a disposizione
dei residenti del paese e quindi , di conseguenza ,aumenteranno i consumi e risparmi; aumenta
probabilmente anche l’occupazione ma anche l’introito fiscale nelle casse dello stato.
“La crescita del prodotto interno lordo misura il battito del polso dell'economia e il suo arresto
costituisce un drammatico fatto di cronaca, sia pure di cronaca economica. Un dramma che
colpisce tutti ma di cui, paradossalmente, nessuno si sente personalmente responsabile.”
1
Giovanni Majnoni
2
Tempi di crisi economica
Gli economisti hanno coniato dei termini specifici per indicare lo stato di salute dell’economia; essi
sono calibrati proprio in base all’andamento del Pil.
Se questo aumenta ci dicono che siamo in un periodo di “espansione” o “crescita” economica
mentre se è stazionario si parla di “stagnazione”; quando è in diminuzione si parla di “recessione”
oppure di “depressione”, fase, quest’ultima, più acuta e preoccupante. Insomma, quando il Pil non
cresce ci troviamo in una situazione di … “crisi economica”.
La seguente tabella ci mostra come è variato il PIL in alcuni paesi negli ultimi anni: osservandola,
possiamo notare che nel biennio 2008-2009 si sono registrati cali del prodotto interno lordo in tutti i
paesi europei compresi inoltre gli Stati Uniti.
1
2
PAESI
2008
2009
2010
2011
ITALIA
GERMANIA
FRANCIA
SPAGNA
-1,3
0,8
-0,2
0,9
-5,2
-5,1
-2,6
-3,7
1,3
3,6
1,4
-0,1
0,6
2,7
1,7
0,8
2012
Primo trimestre
-0,8
0,5
0,0
-0,3
riflessione di Majnoni(funzionario della Banca mondiale) pubblicata sul sole 24 ore il 12 aprile
- PIL cala ancora, siamo in recessione, il sole 24 ore, 19 febbraio 2012
- Il Governo: Pil in calo a -1,2% nel 2013 crescita dello 0,5%, il sole 24 ore,18 aprile 2012
- Il premier Monti: ci battiamo per evitare la Grecia, il sole 24 ore,19 aprile 2012
- fmi l’Europa frena il PIL globale, il sole 24 ore,18 aprile 2012
- Chi ha assassinato la crescita? Tanti colpevoli come sull'Orient Express, il sole 24 ore,12 aprile
REGNO UNITO
UNIONE EUROPEA
STATI UNITI
CINA
-0,1
0,7
-0,3
9,6
-4,9
-4,2
-3,5
9,2
1,4
1,8
3
10,3
1,1
1,7
1,5
9,5
-0,2
0,1
2,2
8,1
dinamica reale del PIL con tassi di crescita medi annui
3
tasso variazione PIL
3
2
1
0
-1
-2
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Italia
Unione Europea
-3
-4
-5
-6
4
Fonte FMI
Questo grafico mette a confronto l’andamento del tasso percentuale di variazione del PIL italiano
con quello della media europea. Come possiamo vedere, il dato del nostro paese è sempre inferiore
alla media dell’Unione Europea.
L’Italia, come molti paesi europei, dopo la crisi del
biennio 2008-2009 era riuscita a rialzare la testa
portando il PIL ad una crescita del +1.3%. Dopo questa
breve ripresa, nel 2011 l’economia italiana torna in
recessione: l'Istat ha certificato con la sua stima relativa
al quarto trimestre del 2011, che per il secondo trimestre
consecutivo l'attività produttiva ha subito una flessione e
che dunque si può parlare in senso tecnico di recessione.
Secondo le sue misurazioni , il Pil è sceso dello 0,7 %
3
4
fonte: FMI tabella elaborata dall'Istituto di studi e ricerche e formazione della Fisac LAB
grafico costruito con i dati della tabella precedente
nell'ultima fase dell'anno passato. A
preoccupare
è
anche
l'effetto
trascinamento del dato:infatti, secondo
l'Istat, la crescita
per il 2012 sarà
negativa. Al riguardo, il ministro dello
Sviluppo economico Corrado Passera,
commenta cosi : 5 ” Succede raramente
nella storia che per un periodo così
prolungato l'economia di un Paese sia con
segno negativo.” Adesso, osserva Fedele
De Novellis economista del Ref di Milano
(Ricerche per l’economia e la finanza),il
punto vero è capire se la stabilizzazione
dei mercati e il miglioramento delle
aspettative già in parte ottenuto grazie
all’effetto delle manovre del governo Monti si otterrà pienamente, il che dovrebbe permettere, in
base alle nostre valutazioni,di tornare in zona crescita già nel terzo trimestre dell'anno oppure se le
turbolenze proseguiranno. Il Ref così come Confindustria o Banca d'Italia stimano che
complessivamente quest'anno il Pil dovrebbe registrare una flessione intorno all'1,5%. Poi, come si
sa, c'è anche chi, come il Fondo monetario è più pessimista e ha stimato che la contrazione del PIL
per il nostro paese sarà pari a meno 1.9 % quest'anno. “La ripresa è possibile già a fine del 2012 a
condizione che i tassi di interesse sul debito si stabilizzino e la situazione internazionale migliori”
ha però assicurato il Governatore di Bankitalia. Le previsioni del Fmi sono troppo pessimiste, ha
commentato il Direttore generale della Banca.
6
Le ultime stime -Variazione % annuale del Pil
10
8
6
4
2012
2
2013
0
-2
-4
Intanto, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, sottolinea
come il Paese sia entrato in forte recessione ma, sottolinea, non bisogna
rassegnarsi: 7 “da sempre sostengo che l'unica strada per tornare alla
5
Commento riportato sul quotidiano “La Stampa” il 16 febbraio 2012
grafico costruito grazie ai dati forniti dal FMI pubblicati sul Sole 24 il 18 aprile 2012
7
Commento riportato sul quotidiano “Sole 24 ore” il 16 febbraio 2012
6
crescita sia quella di attivare tutti i motori che la possono stimolare”. E lo fa a maggior ragione con
la recessione già affermata. Inoltre, Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, parla di un
problema di crescita serio e, il segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso,
teme gli effetti sulla disoccupazione. I dati
presentati dal Governo nel documento di
economia e finanza (DEF) invece,
sembrano più ottimisti rispetto a quelli del
FMI : la contrazione dell'economia italiana
sarà dell'1,2% quest'anno, in peggioramento
di 0,8 punti rispetto alle ultime stime di
dicembre. Ma per effetto delle manovre
correttive varate nel corso del 2011 il
miglioramento del deficit proseguirà,
toccando quest'anno l'1,7% del Pil per
arrivare al “quasi pareggio” nel 2013
quando, con un prodotto in ripresa di
mezzo punto, dovrebbe viaggiare attorno al
-0,5. Tale documento (Def) viene
approvato da l consiglio dei Ministri. In
conferenza stampa, al termine del Consiglio
dei ministri, Monti ammette che il prezzo
della crisi è altissimo, e che occorre la
riforma della politica della Governance del
8
Paese. “Non pensino i partiti che questi temi siano cosa diversa e separata dai temi del recupero di
credibilità del Paese”.
Monti trova decisamente più confortante che il ministro delle Finanze tedesco e il numero uno del
Fondo Monetario Internazionale, abbiano espresso apprezzamenti sugli sforzi compiuti dall'Italia,
piuttosto che dibattere di mezzo punto in più o in meno di crescita. Alla crescita, si esprime cosi :
“lavoriamo tutti i giorni, anche se non ne parliamo, ma è il termine più evocato dalla nascita del
governo”. Monti spiega inoltre che “quel che facciamo è l'avvio di un'operazione che durerà anni”.
In Italia l’incertezza è tanta, in cui le uniche certezze sono che il 2012 sarà un anno buio, di
recessione e che i conti dello stato stanno migliorando.
Disoccupazione9
L’attuale situazione della disoccupazione in Italia è davvero allarmante e non consente di certo agli
Italiani e soprattutto ai giovani che ancora devono entrare nel mondo del lavoro di stare tranquilli.
La percentuale di disoccupazione in Italia è di 1010,2% e un giovane su tre risulta essere senza alcun
lavoro..Il tasso di disoccupazione, se scomposto a livello regionale, segnala valori relativamente
bassi al Nord, mentre aumenta notevolmente nel Mezzogiorno, dove in tutte le regioni tranne
(Abruzzo e Molise) supera il 10% ed in molti casi supera il 14%.
8
Vignetta dal Corriere della sera 27 aprile 2012
“Draghi avverte: la disoccupazione salirà”, corriere della sera, 13 aprile 2012
10
Dato fornito dall’ISTAT per il mese di aprile 2012.
9
disoccupazione
12
10
8
6
4
tasso in % della
disoccupazione
2
0
11
Nell’ambito lavorativo, andrebbe rivista anche la posizione della donna italiana nel lavoro. Il dato
preoccupa se si guarda alla crescita che è bassa anche perché il paese non utilizza appieno le risorse
dei giovani e delle donne .La Banca d'Italia ha calcolato che se il Paese riuscisse a centrare
l'obiettivo di Lisbona dell'occupazione femminile al 60% il Prodotto interno lordo crescerebbe
del 7%.
L’inflazione12
In economia il termine inflazione indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi
in un dato periodo di tempo che genera una
diminuzione del potere d'acquisto della moneta.
Negli anni 70 ed 80 l’inflazione era molto alta,
toccando la punta del 21,8 %.Successivamente il
tasso d’inflazione calò in quanto si voleva
raggiungere l'obiettivo di rispettare i vincoli
stabiliti dal trattato di Maastricht del 1992. Con
tale trattato fu introdotta in Europa la moneta
unica, chiamata EURO.
Da allora, l'Italia ha mantenuto un tasso intorno al
2%, perfettamente in linea con i parametri di
Maastricht e con i grandi Paesi europei. Ora
l’inflazione si fa sentire: si è registrato un forte
aumento dei prezzi di beni energetici, gas e
benzina. In base ai dati Istat13, i prezzi energetici
aumentano del 2% su mese e del 10,3% su anno. Ma la crisi arriva anche nel carrello: quello della
11
Tabella costruita con i dati forniti dal sito ISTAT.IT
Un altro strappo, inflazione al 3,3% la stampa , 2 aprile2012
13
Dati riportati dal sito Oggi.it del 13 marzo 2012
12
spesa. Secondo i dati dell’Istat, a febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un
aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,3 % nei confronti di febbraio 2011. Nel solo
mese di febbraio il “ paniere” dei beni acquistati con più frequenza costa lo 0,7% in più e su base
annuale l’aumento è di 4,5%.
tasso d'inflazione
25
20
15
tasso d'inflazione
10
5
2012
2009
2006
2003
2000
1997
1994
1991
1988
1985
1982
1979
1976
1973
1970
0
14
Consumi e risparmi
Anche i consumi hanno risentito della crisi ed è calato il risparmio. I dati ISTAT lo indicano
chiaramente.
15
Nel 2010 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è tornato a crescere, dopo la flessione
del 3,1 per cento registrata nel 2009. Anche la spesa per consumi finali delle famiglie, che era
14
15
grafico rielaborato e aggiornato preso da wikipedia
grafico fornito dall'indagine ISTAT del 5 aprile 2012
diminuita nel 2009, ha segnato una crescita. La dinamica dei consumi, più sostenuta rispetto a
quella del reddito, ha ulteriormente ridotto il risparmio delle famiglie, la cui propensione al
risparmio a fine 2010 si è attestata al 12% per cento, il valore più basso dal 1990 .
Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 2,1%, mentre tenendo conto
dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%.
Investimenti
Gli ultimi rilevamenti dell'Istat ,sulla situazione macroeconomica del Paese, è peggiorata rispetto al
2010.Se le famiglie soffrono per le manovre, lo stesso vale per le società non finanziarie: i profitti
del 2011 sono stati i più bassi a partire dal 1995, mentre la riduzione, rispetto al 2010, è pari
all'1,1%. Nel quarto trimestre 2011 i profitti si sono attestati al 40,3%, in diminuzione rispetto al
trimestre precedente di 0,6 punti e dello 0,9% rispetto al corrispondente periodo del 2010. Profitti in
calo non potevano non ripercuotersi sugli investimenti, in riduzione rispetto al 2010. Le banche non
migliorano di certo la situazione, in quanto fanno sempre più fatica a concedere soldi e limitano
cosi la possibilità alle società di investire. L’istituto finanziario internazionale KPMG ha dichiarato
che gli investimenti stranieri in Italia nel primo trimestre del 2012 sono stati di soli 140 milioni di
euro, una somma che non puo’ nemmeno essere paragonata ai 6 miliardi di euro dello stesso
periodo del 2011.
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Lionello Savasta Fiore Giovanni Paciariello-roberto collura, ECONOMIA POLITICA nozioni fondamentali di
economia con cenni di storia economia ,edizione 2006
quaderno :argomenti trattati riguardanti il PIL
FONTI GIORNALISTICHE
corriere della sera
-il sole 24 ore
-la stampa
FONTI SITOGRAFICHE
www.giornalettismo.com
www.istat.it
www.wikipedia.it
www.businesspeople.it
www.tg24.sky.it
www.ricerca.repubblica.it
www.fisac.it
www.ilgiornale.it
www.Oggi.it