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P.I.L.
Prodotto interno lordo
E’ il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un paese, in un certo intervallo di
tempo (solitamente un anno), e destinati a consumi finali, investimenti, esportazioni nette.
Nel calcolarlo non viene conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi, che
rappresentano il valore dei beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per
ottenere nuovi beni e servizi. Il Pil è “interno” in quanto comprende il valore dei beni e servizi
prodotti in un pa4ese indipendentemente dalla nazionalità di chi li produce. Ed è “lordo” perché è al
lordo degli ammortamenti (cioè di quel particolare “consumo intermedio” che è la porzione di
capitale consumata nel processo produttivo). Il Pil pro capite è pari al rapporto tra il Pil e il numero
dei cittadini. Il Pil può essere misurato in termini nominali (valore espresso in moneta attuale, ossia
senza tener conto dell’adeguamento dei prezzi con l’inflazione) oppure in termini reali (depurato
delle variazioni dei prezzi così da avere una misura del “volume” di beni e servizi prodotti).
Secondo un’importante linea di pensiero tra gli economisti, tuttavia, il Pil offre una chiave di lettura
parziale della crescita e del benessere, tanto che sono stati proposti indicatori alternativi , quali
l’Indice di Sviluppo Umano (Human Development Index), che guarda anche a variabili
demografiche, sanitarie, educative e distributive. Il dibattito sulla ricerca di indicatori più completi
del Pil per quantificare lo sviluppo dei moderni sistemi economici è stato ora rilanciato dalla crisi
2007 – 2009: i paesi che hanno a lungo mostrato un ritmo di crescita più brillante (gli Usa, la
Spagna, il Regno Unito e l’Irlanda) sono quelli che hanno accusato gli squilibri più pesanti (dal
debito privato a i conti con l’estero). Segno, questo, che quella crescita “brillante”, rilevata dal Pil,
nascondeva disequilibri che il “numero unico” del Pil non rilevava.
Il premio Nobel dell’economia Joseph Stiglitz, dietro incarico del governo francese ha presentato
lo scorso settembre un rapporto sulla misura delle performance economiche e del progresso sociale.
L’idea è quella di aggiungere altri parametri per il calcolo della ricchezza reale di un paese:
innanzitutto, i redditi e il consumo piuttosto che la produzione; e poi, rafforzare l’analisi dal punto
di vista delle famiglie (patrimonio, risparmio, prestazioni sociali, sanità e istruzione) (incarico di
Sarkhozy
B.I.L.
Benessere interno lordo
Nel dibattito sui limiti del Pil come indicatore sulla crescita economica dei paesi si è inserita
l’esigenza di elaborare un nuovo modello che tenga conto anche di parametri legati alla qualità della
vita e al benessere effettivo delle popolazioni.
“ Sole 24 ore” ha elaborato un modello che integra otto parametri: valore aggiunto pro capite,
speranze di vita alla nascita, tasso di iscrizione universitaria, spesa pro capite per spettacoli,
affluenza elettorale, emissioni di CO2; sicurezza sociale, associazionismo.
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