George Eugène Hausmann e "Les grands traveaux"

George Eugène Hausmann e “Les grands traveaux” Nella fase di espansione industriale, causa ed effetto della crescita, fu il fenomeno di crescente urbanizzazione. Il Barone George Eugène Haussman (1809‐1891), nominato Prefetto della Senna, interpreta il desiderio di cambiamento e di modernizzazione seguito alla rivoluzione del 1848 e quindi alla presa di potere di Napoleone III. Il nuovo imperatore intende accrescere la propria popolarità e intende creare le condizioni perché nelle città le truppe possano muoversi agevolmente, il che significa disegnare grandi strade urbane, ampi parchi e giardini per le adunate militari. Il barone Haussman interpreta le scelte politiche avviando grandi lavori di trasformazione di molte città della Francia. Parigi venne radicalmente cambiata: interi quartieri medievali vennero distrutti e ricostruiti con ampi boulevards, grandi palazzi abbellirono la città fino a farla divenire la città più ricercata per eleganza e per vita nelle botteghe, nei magazzini, nelle fabbriche. Il Barone Haussmann applica al meglio il mandato e la volontà di Napoleone III nei diciassette anni in cui dall’alto della sua carica di Prefetto costruisce una nuova Parigi, fatta di un vasto reticolo di strade ampie capaci di avvicinare la periferia al centro, di numerose stazioni ferroviarie architettonicamente esemplari, come la Gare du Nord, la Gare di Quai d’Orsay, la Gare de Lyon. Con Haussmann nell’area centrale di Parigi vengono costruiti 90 km di nuove strade urbane e 70 in periferia. Si edificano palazzi pubblici con criteri architettonici moderni, poi imitati in molte delle capitali dell’Europa e del Mondo. L’art nouveau fa scuola nell’urbanistica e si diffonde in Europa. Vengono avviati i lavori della Metropolitana che in pochi anni diverrà la linea di trasporti urbani sotterranei più completa al mondo. Accanto alla costruzione dell’Opera, la Stazione della Metropolitana sottostante rappresenta un segno di questa stagione di grandi cambiamenti urbanistici, sociali, economici. Haussmann progetta una città con grandi parchi ed eleganti giardini, con una rete delle fognature, un acquedotto che garantisse la disponibilità di acqua per la metropoli e un sistema d’illuminazione a gas in grado di coprire l’intera città. La rivoluzione architettonica vede l’ampliamento della città attraverso l’esproprio di vaste aree rurali e di numerosi immobili e quartieri; tutto l’assetto amministrativo di Parigi ispirato da Haussmann risulta completamente nuovo. I grandi lavori promossi da Haussmann durano dal 1852 al 1865 e richiedono oltre due miliardi (2.553.468.424) di franchi dell’epoca; si calcola che furono realizzate circa 60 mila nuove costruzioni. Napoleone III è il sovrano che ratifica la tradizionale “grandezza” della Francia e la sua politica di espansione economica prevede l’avvio di un’altra grande operazione dell’Ottocento: la realizzazione del Canale di Suez (1859‐1869). I “grands traveaux” interessano non soltanto Parigi, ma anche molte altre città come Marsiglia, Lione, Lille, Angers, Tolosa dove muta l’assetto dell’urbanistica, vengono costruiti grandi boulevard, parchi pubblici, monumenti nazionali e viene introdotto un nuovo e moderno settore dei trasporti. Sono le città dove si registrarono incrementi di popolazione notevoli: dal 1851 al 1866 la popolazione di Parigi passa da 1,2 a 1,8 milioni di abitanti circa, quella di Marsiglia da 198 mila a 300 mila e quella di Lione da 234 mila a 324 mila. La forte urbanizzazione richiama la costruzione di nuove abitazioni, lo sviluppo del settore edilizio, l’aumento dell’occupazione. Causa ed effetto della stagione dei grandi cambiamenti è l’ampliamento del mercato, l’innalzamento del reddito nazionale e del reddito pro capite sia agricolo che extragricolo. La scelta protezionistica viene progressivamente abbandonata qui come nelle altri regioni più avanzate dell’Europa, per entrare nella fase più classica del liberismo economico. Il protezionismo francese era stato provocato anche da fattori politici e militari: nel secondo Ottocento Parigi, dal 1860 in poi, stipula numerosi trattati commerciali bilaterali a cominciare da quello con l’Inghilterra. Si tratta di accordi commerciali reciprocamente vantaggiosi che prevedono l’abolizione delle restrizioni commerciali nello scambio tra paese e paese: la Francia abolì le clausole che proibivano l’importazione dei tessuti e dei filati inglesi, l’Inghilterra abolì i dazi all’esportazione di carbone Tommaso Fanfani, Storia Economica, McGraw‐Hill, © 2010, ISBN 6608‐7 verso la Francia e all’importazione dei prodotti vitivinicoli. Viene introdotta la clausola della “nazione più favorita” in base alla quale l’interscambio tra i due paesi avviene sulla base di dazi inferiori a quelli praticati nei confronti di ogni altro Paese. L’accordo funziona con reciproca soddisfazione e la clausola della nazione più favorita viene applicata anche agli altri paesi con cui Francia e Inghilterra stipulavano contratti commerciali bilaterali. Si intensificano gli scambi in tutta Europa e solo la futura crisi finanziaria del 1873 interromperà la fase di espansione caratterizzata dalla riduzione dei dazi e delle tariffe per i trasporti. Un elemento particolare della Francia è dato anche dalla comparsa dei primi supermercati, che allora sono “grandi magazzini” come il Bon Marchè (1852), il Louvre (1855), Printemps (1865), Samaritaine (1869). Il secondo Impero si interrompe con la caduta di Napoleone III sconfitto nella guerra franco – prussiana (1870‐1871) e fatto prigioniero nella battaglia di Sedan. Lo scontro franco – tedesco si inasprisce, ma è la Germania ad assumere il ruolo di predominio non soltanto economico, ma anche politico nell’Europa continentale. La fase successiva è quella della terza Repubblica, avviatasi dopo l’esperienza della Comune di Parigi. La Francia economica entra in un nuovo periodo che se non conosce la dimensione espansiva del primo Ottocento, segna comunque positivamente il percorso della Francia industriale verso lo standard dei paesi più avanzati. In sintesi la produzione della ricchezza nazionale dopo aver registrato una costante espansione nel periodo immediatamente successivo alla fine del dominio napoleonico, riduce la media annua di espansione per registrare una fase negativa negli anni tra il 1848 e il 1952. Napoleone III nella stagione del secondo impero come si è visto incentiva gli investimenti pubblici e l’economia cresce. Tommaso Fanfani, Storia Economica, McGraw‐Hill, © 2010, ISBN 6608‐7