Il problema di Dio Come si può stabilire con certezza che Dio esiste davvero e non è invece una semplice ipotesi? Sul versante filosofico si sono prodotte teorie che si oppongono simmetricamente. Per i teisti Egli è una certezza assoluta, mentre per la maggior p a r t e d e i fi l o s o fi materialisti ed empiristi è soltanto un'ipotesi inventata dagli uomini per confortarsi nella loro angoscia esistenziale. D'altro canto l'esistenza di religioni diverse politeiste e monoteiste rende problematico il discorso: a rigor di logica, dato che non sono d'accordo fra loro, solo una potrebbe essere vera. Bertrand Russell sostiene che, "tranne pochi casi eccezionali, la religione che l'uomo accetta è la stessa professata dalla comunità nella quale vive: quindi è chiaro che è l'influenza dell'ambiente circostante ciò che lo induce ad accettarla". Il termine Dio (dal latino deus, connesso alla radice indoeuropea div, che vuole dire "luminoso", "celeste") designa, seppure con significati diversi a seconda delle diverse culture, un'entità superiore dotata di potenza sovrumana. 1 1. Le prove dell'esistenza di Dio Il grande scandalo del cristianesimo fu quello di proporre un Dio uno e trino. I padri della chiesa, primi pensatori cristiani, sostennero anzitutto la non-conoscenza di Dio, essendo la sua essenza inaccessibile alla mente umana, e dunque ineffabile. Più tardi la scolastica, il cui massimo esponente fu Tommaso d'Aquino, si propose invece di spiegare l'esistenza di Dio su basi razionali Secondo l'argomento ontologico (Anselmo d'Aosta, Cartesio), l'essere pensabile col massimo di perfezione deve necessariamente esistere, perché altrimenti non potrebbe essere perfetto. Secondo l'argomento cosmologico (Aristotele, Tommaso d'Aquino), la contingenza del mondo postula l'esistenza di un essere necessario. Secondo l'argomento teleologico (Tommaso d'Aquino e in genere la scolastica), l'ordine e il finalismo che si presentano nella natura richiedono un'intelligenza ordinatrice. Vi è infine quella che possiamo chiamare la prova storica - sostenuta da studiosi di scienze umane più che da filosofi di professione -, che si appella alla presenza dell'idea di Dio presso tutti i popoli. Le argomentazione su cui tali prove poggiano sono contestate da diverse correnti della filosofia moderna. Kant, per esempio, ha cercato di aprire una via nuova facendo dell'idea di Dio un postulato dalle ragione pratica, un'esigenza della vita morale. 2. Agnosticismo, ateismo e fideismo La posizione forse prevalente tra i filosofi contemporanei, e inconsapevolmente nello stesso senso comune, intorno all'esistenza di Dio e rappresentata dall' agnosticismo, il cui esponente più autorevole è forse il filosofo inglese Bertrand Russell: "La mia religione è la seguente: compiere il proprio dovere, e non aspettarsi alcuna ricompensa, qui o nel mondo a venire". [in E. Clark, The life of Bertrand Russell, New York 1976) Quale e la differenza tra agnostico e ateo? L'ateo prende posizione contro Dio: si dichiara sicuro che non esiste; mentre l'agnostico non prende posizione: ritenendo Dio indimostrabile, il problema gli è indifferente. Un pensiero del filosofo illuminista Denis Diderot: "E' importante non confondere la cicuta col prezzemolo; credere o non credere in Dio non è importante". Così il celebre matematico e fisico Laplace: "Dio? Non ho bisogno di quest'ipotesi". Molti, al contrario degli atei e degli agnostici, credono in Dio pacificamente senza porsi problemi; anzi rifiutano ogni discussione sull'esistenza di un essere supremo in quanto, per loro, Dio è l'evidenza stessa. Essi rifiutano totalmente di discutere, soprattutto su un piano filosofico, in quanto ritengono che la filosofia non sia in grado di risolvere il problema dell'esistenza di Dio, che per loro è invece un fatto certo. Tale posizione viene definita fideismo. Probabilmente molti credenti ignorano di essere fideisti: resterebbero stupiti se qualcuno dicesse loro che essere fideisti non significa essere credenti ma aver preso una posizione filosofica. Infatti il fideismo, a grandi linee, consiste nel rifiuto di cercare prove 2 , ragioni o argomenti per dimostrare qualsiasi cosa. In campo religioso, i fideisti non sono disposti a provare l'esistenza di Dio, dato che la ritengono un fatto scontato, un postulato di base, un principio immutabile, tolto il quale tutto andrebbe a catafascio. 3