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Come Stai - N.11 - Novembre 2014
(diffusione:114106, tiratura:198093)
, STACCHI DI PANICO, PAURE E FOBIE,
ANSIA E DEPRESSIONE: B|R SUPERARE
DISAGI INTCRIORI N O N BASTA LAfORZA
DI VOLONTÀ, C'È BISOGNO DEIlXlUTO
r
DI UNO PSIGCPRAPEUm. M A
LO SPECIALISTA
II dottor Luca Mazzucchelli è
psicologo e psicoterapeuta a
Milano. È vicepresidente dell'Ordine degli psicologi della
Lombardia ed è socio fondatore
di Giovani psicologi della Lombardia, dell'Associazione professione psicologo e membro
| del Consiglio di
indirizzo generale dell'Ente
nazionale di
previdenza e
assistenza per
gli psicologi
(Enpap).
COME SCEGUERLO BRAVO, AFFIDABILE
E, SOPRATTUTTO, ADATTO A NOI?
WILL HUNTING
- GENIO RIBELLE
Will (Matt Damon) è uri
ragazzo prodigio che imparerà
a sfruttare il suo talento grazie
a uno psicologo (interpretato
da Robin Williams). Il film,
del 1997, è di Gus Van Sant.
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RME?
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«Nella pratica comunque la
cosa più importante è trovare
uno specialista con cui si instauri da subito una buona
relazione». Al di là delle varie
posizioni, non esiste un indirizzo buono per tutti o uno migliore per un determinato problema, ma solo un approccio che
sembra più congeniale al
proprio caso. «È bene chiarire che lo psicologo non interviene solo in caso di malattia psichica grave, ma anche quando
un individuo vuole aumentare
il proprio benessere, cioè quando per esempio sta già bene,
ma vorrebbe stare meglio con
se stesso e con gli altri».
TRA PUBBLICO
E PRIVATO
La via più classica per sapere a
chirivolgersipassa per il medico di base, che può comunicare
il nome di un professionista a
lui noto oppure fare un'impegnativa per una struttura pubblica. Ottenere una consulenza psicologica con il Servizio sanitario nazionale è
possibile, e in alcuni casi
gratuito, ma la situazione varia
molto non solo da regione a regione, ma da Asl ad Asl. Occorrerà dunque rivolgersi all'azienda sanitaria più vicina e
informarsi sulla presenza di
centri in zona. Le attese possono essere lunghe ma è relativamente semplice ottenere un
primo colloquio. Spesso chi
desidera una consulenza psicologica si rivolge anche a Internet oppure ci si affida al passaparola. «La prova del nove si ha
una volta preso un appuntamento e valutato come ci si
sente all'interno della relazione
con il professionista» spiega il
dottor Mazzucchelli. È comunque utile avere un quadro delle
varie scuole esistenti e dei loro
presupposti. Naturalmente tra
queste esistono aree di sovrapposizione e approcci di
confine. A volte un professionista può avere approfondito
vari indirizzi, e scegliere di
volta in volta quello più adatto.
Di seguito riportiamo le principali scuole di psicoterapia presenti in Italia, tracciandone
brevemente le caratteristiche.
A CHI
AFFIDARSI
Che sia un lavoro profondo, una cattiva abitudine
o un malessere temporaneo da superare, durante
la psicoterapia ci si affida
a una persona alla quale
si racconteranno le proprie paure e i pensieri più
profondi e che assumerà
un ruolo importante nella
nostra vita. Meglio dunque pensare bene a chi si
sceglie. «Raccomandiamo sempre di rivolgersi a
uno psicologo iscritto
all'albo (l'elenco si trova
sul sito www.psy.it)»,
consiglia l'esperto. Innanzitutto, appartendere
all'albo assicura che un
professionista abbia la
formazione necessaria.
Gli psicologi sono tenuti
a rispettare un codice deontologico che prevede,
tra l'altro, l'obbligo al segreto professionale, il rispetto della dignità, il
diritto alla riservatezza,
all'autodeterminazione e
all'autonomia di coloro
che si avvalgono delle
prestazioni e il divieto di
attuare commistioni tra
ruolo professionale e vita
privata.
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G
enitori in cerca di
aiuto per migliorare
il rapporto con i figli. Coppie in crisi.
Manager di mezz'età che hanno
perso il lavoro di una vita.
Mamme che non riescono più a
conciliare la famiglia e il lavoro, impiegati in crisi di nervi,
single sradicati, adolescenti
vittime di bullismo e anziani
soli e disperati. Viviamo un'epoca di passaggio, dove le certezze crollano, i ritmi e i modi
di lavoro e di socializzazione
cambiano ed è sempre più difficile trovare sicurezza nei rapporti, nel lavoro e nella famiglia. Attacchi di panico e
stress, paure e fobie, insonnie e
depressioni, dipendenza e abuso di alcol, farmaci o droghe,
disordini alimentari sono ormai
problematiche diffuse. Secondo
l'Organizzazione mondiale della sanità, i disturbi psicologici
sono in aumento e affliggono, a
vario titolo, metà della popolazione mondiale. Proprio nei
momenti di crisi generale e sociale, che diventa personale, si
ha il bisogno di rivolgersi a
qualcuno, competente ed
estraneo alla propria sfera
affettiva che aiuti a ritrovare la bussola. Ma quando
decidiamo di rivolgerci a un
professionista per farci "curare
l'anima" (è questa l'etimologia
del termine psicoterapia) ci troviamo davanti a una pletora di
scuole e di correnti diverse.
Come districarsi tra le varie
opportunità di cura e supporto,
considerando che esistono
circa 110 scuole di psicoterapia riconosciute? «Per una
scelta davvero consapevole sarebbe utile conoscere i presupposti di ogni scuola, ma in pratica è davvero difficile» spiega
il dottor Luca Mazzucchelli.
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SARÀ QUELLO GIUSTO PER ME?
Psicodinamicopsicanalitica
II termine "psicodinamico" è
utilizzato dalle terapie dell'inconscio che considerano la
personalità come un campo di
forze e attività psichiche che
possono interagire o entrare in
conflitto, in un sotterraneo dialogo tra coscienza e inconscio.
Sono scuole che fanno capo
al padre della psicanalisi,
Sigmund Freud. Molta acqua
è passata sotto i ponti dagli
inizi del Novecento, quando
furono elaborate le basi della
psicanalisi, e molti i suoi seguaci che hanno sviluppato la
propria "variante sul tema":
Jung, Lacan e Adler per citare i principali. Ma alcuni
presupposti sono rimasti. A
partire dalla definizione di sintomo: secondo la scuola psicoanalitica il malessere manifestato da un individuo è
dovuto a un conflitto inconscio, quindi ignoto al paziente,
e il lavoro dello psicanalista è
proprio quello di far emergere alla coscienza durante le
sedute tale conflitto, superando le resistenze che la persona in analisi inevitabilmente
metterà in atto. Per scandagliare l'inconscio sono usate tecniche indirette quali l'interpretazione dei sogni e le libere
associazioni*. Si riportano
alla luce eventi del passato e si
indagano le relazioni con persone che contano o hanno contato. L'inconscio è fondato in
particolare sulle esperienze vissute durante l'infanzia, che riemergono nelle relazioni con gli altri, con i quali
tendiamo a riprodurre non solo
eventi e fantasie passate, ma
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anche le resistenze che abbiamo messo in atto per aggirarli
e trasformarli. Nella relazione
con il terapeuta si rivivono tali
rapporti con modalità nuove e
più corrette, che si riporteranno poi nella vita di tutti i giorni. Proprio attraverso una stretta relazione tra psicoterapeuta
e paziente si cerca di far
emergere i conflitti, passati
e rimossi, responsabili dei
sintomi e del disagio attuale. Alcuni terapeuti si affidano
ancora al mitico lettino, ma è
un'usanza sempre meno diffusa. È un percorso che richiede
tempi lunghi: da 2 a 3 anni
almeno, una o due volte alla
settimana o anche più. Per
questo è consigliato a chi prova
un malessere diffuso ma non
ha problemi urgenti da risolvere che gli complicano la vita.
Esiste anche un approccio
definito di psicoterapia dinamica breve, che prevede tempi
più corti e una maggior focalizzazione su problematiche
circoscritte.
QUESTIONE
DI EMPATIA
II rapporto di fiducia
con il proprio psicoterapeuta è il primo passo
fondamentale senza il
quale una terapia non
può aver luogo. Sarà
nel primo colloquio, che
è ai reciproca conoscenza e ascolto, che si
cercherà di capire come
impostare la terapia:
l'obiettivo può essere
raggiunto in tempi brevi
o siTia intenzione di intraprendere un viaggio
inferiore profondo? Ciò
dipenderà naturalmente
dalla problematica, ma
anche dall'indirizzo
scelto. A questo punto il
professionista è tenuto a
indicare tempi e costi
delia terapia, in modo
che il paziente possa
firmare un consenso informato, assieme al modulo per il consenso al
trattamento dei dati
sensibili. E obbligatorio
che il professionista metta il cliente in grado di
esprimere un consenso
informato rispetto a ciò
che implicherà il percorso di presa in carico.
Soprattutto nei casi di
minori, questo consenso
deve essere firmato da
entrambi i genitori.
Cognitivo-comportamentale
È il metodo che ha spostato l'attenzione dal lettino al laboratorio, dove sono stati studiati i
meccanismi che regolano la
memoria e l'apprendimento del
cervello umano. La clinica che
è stata elaborata in seguito a
tali studi non a caso è la più
studiata e validata da innumerevoli studi sperimentali, con
un approccio molto pragmatico,
e si è sviluppata negli Stati
Uniti negli anni 60 del secolo
scorso. Secondo la psicoterapia
cognitivo-comportamentale
contano molto gli apprendimenti precoci. Dopo aver appreso un comportamento e
averlo ripetuto infinite volte si
continua a ripeterlo, finché diventa uno schema automatico di comportamento. Il
ruolo del terapeuta è di aiutare
il paziente a trovare degli
schemi di azione più funzionali e utili. Al paziente si ri-
chiede un lavoro attivo: non ci
si limita a parlare, ma gli si può
chiedere di compilare dei diari
o svolgere alcuni esercizi tra
una seduta e l'altra. Una delle
tecniche utilizzate, per esempio
in caso di fobie, è l'esposizione graduale sistematica alla situazione temuta, anche
con l'ausilio di tecniche di rilassamento, per superarla. Il
contesto problematico (la paura
di prendere un aereo o di entra-
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M A QUANTO MI COSTI?
C'era una volta il tariffario professionale,
che fissava un minimo e un massimo, ma
è stato abolito dalla legge Bersani. Inutile negare che una psicoterapia privata
può avere costi non indifferenti. In linea
di massima vanno da 4 0 a 150 euro a
seduta e variano molto da città a città.
Oggi però sono sempre più diffusi i centri privati che riuniscono vari professionisti e propongono tariffe calmierate. In
caso di parcelle che si ritengono non in
linea con gli accordi presi o comportamenti poco professionali, è possibile rivolgersi all'Ordine degli psicologi per
segnalare il caso.
re in una stanza affollata) viene, sotto la guida del terapeuta,
rivissuto prima con l'immaginazione, poi nella realtà. Per
ogni disturbo esistono dei protocolli* di trattamento la cui
efficacia è stata provata scientificamente (evidence-based),
tanto che alcune assicurazioni,
per esempio negli Stati Uniti
rimborsano solo questo tipo di
trattamenti. La psicoterapia
cognitivo-comportamentale è
una delle più utilizzate per la
cura di diversi disturbi dell'ansia quali attacchi di panico e
fobie, ed è la più diffusa nella pratica clinica. Per esempio, è stato provato che è ugualmente efficace nei casi di depressione della cura con psicofarmaci, e comporta un numero
minore di ricadute. Recentemente, alcune tecniche usate
nella psicoterapia cognitivocomportamentale sono entrate
anche nelle scuole per seguire bambini affetti da Adhd
(disturbo da deficit di attenzione o iperattìvità) o nella gestione delle dinamiche di classe.
Tra queste c'è la tecnica del
rinforzo tramite la cosiddetta
"token economy", in cui si da
un premio a fronte di un comportamento corretto. La terapia
può durare da alcune settimane a un anno, e prevede di
ottenere cambiamenti significativi entro le prime 8-10 sedute. Nella maggior parte dei casi
prevede dei follow-up, ovvero
degli incontri dopo la fine della
terapia solitamente a 3, 6, 9 e
12 mesi, in cui si valuta l'efficacia e la persistenza dei comportamenti acquisiti. Negli ultimi decenni si è sviluppata la
terza generazione delle terapie
cognitivo-comportamentali come l'Act (Acceptance and committment therapy). Utilizzando
tecniche quali la Mindfulness* si recupera la sfera
degli aspetti valoriali della
vita imparando a dare peso a
ciò che veramente conta per
ogni individuo. La sofferenza
psicologica è normale e connaturata alla natura umana. Eppure si può vivere un'esistenza
dettata dai propri valori da subito, imparando ad uscire dai
propri pensieri circolari.
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Ancora tanti luoghi comuni
Sdraiati sul lettino
di pelle, ad agitarsi
nevroticamente davanti a un altezzoso professionista
che prende distrattamente appunti
sul suo taccuino.
Proprio come in un
film di WoodyAHen
prima maniera.
Oppure direttamente nella casa
dei matti, a dribblare tra i corridoi in-
seguito dagli infermieri come Jack
Nicholson in "Qualcuno volò sul nido
del cuculo". Sono
tanti i luoghi comuni che ancora circondano la figura
dello psicologo in
Italia. C'è poca conoscenza reale del
suo lavoro e anche
tanta diffidenza. Il
rischio a questo
punto è quello di
mettersi nelle mani
di consulenti improvvisati, pseudo
guaritori o terapeuti dalle incerte origini e studi, con
l'illusione di sentirsi
"normali" perché
non si ha poi bisogno di uno psicologo professionista o
di uno psichiatra.
Ma senza nessuna
garanzia su modi,
tempi ed efficacia
Sistemico-relazionale
È la terapia più usata per i problemi familiari e di coppia,
perché sposta l'attenzione
dal singolo al gruppo in cui
vive, dai fattori interni alla psiche alle relazioni interpersonali. L'individuo in difficoltà è
portatore di una disfunzione
comune al "sistema" (la famiglia, nell'arco di almeno tre
generazioni). Su di lui convergono le tensioni di tutto il sistema che, nel caso di bambini e
adolescenti, possono portare a
disturbi dell'alimentazione ma
anche a blocchi evolutivi. La
cura avrà dunque lo scopo di
scardinare e modificare le
regole che governano il sistema, modificando le modalità di comunicazione e interazione tra i suoi componenti. Le
sedute sono di gruppo e
spesso il terapeuta lavora con
un co-terapeuta di sesso opposto, per ottenere una maggiore
neutralità e tutelare le differenze di genere. A volte può esserci la presenza di uno specchio
unidirezionale e/o della registrazione audio e video, che
permette ad altri professionisti
di osservare la seduta e successivamente discuterla con i colleghi. Gli esiti delle sedute
stesse sono discusse anche con
il gruppo famigliare. Grande
attenzione è posta alla comunicazione non verbale:
tono della voce, postura, mimica facciale. Tra una seduta e
l'altra passano in genere 15
giorni, tempo utile perché il
gruppo rielabori e "digerisca"
gli stimoli introdotti durante gli
incontri. Questo tipo di incontri
diventano efficaci nel giro di
10-15 sedute, ma possono
avere tempi medio-lunghi. Negli ultimi 30 anni l'analisi sistemico-relazionale si è diffusa
anche in Italia nei servizi di
salute pubblica (consultori), nel
campo della patologia psichiatrica degli adulti e della neuropsichiatria infantile, nella
cura delle tossicodipendenze e
nelle problematiche che riguardano separazioni e divorzi. È
anche utilizzata come terapia di
supporto nei casi di gravi disabilità o problemi psichiatrici: in questi casi può anche
durare tutta la vita.
della cura. Spesso
inoltre si aspetta di
stare molto male
prima di cercare
aiuto, mentre altrove, nei Paesi anglosassoni per
esempio, lo psicologo è un professionista cui rivolgersi serenamente
in caso di bisogno,
come si fa con un
avvocato o un medico di base.
È Attenzione a non mettersi nelle
mani di "psicologi" improvvisati,
che non danno alcuna garanzia
su modi, tempi ed efficacia
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La terapia strategica segue una metodologia elaborata dallo psicoterapeuta aretino Giorgio Nardone. Prevede terapie brevi che in genere si esauriscono in poche sedute, anche meno di dieci, perché sono
localizzale su problemi molto specifici come paure, fobie, disturbi ossessivo compulsivi, attacchi di panico, e sulla loro
risoluzione. Sono previsti protocolli specifici da seguire per i diversi disturbi. È utilizzata anche al di fuori della pratica clinica per
superare problemi personali e interpersonali in ambito aziendale o
per il miglioramento delle prestazioni di manager o sportivi.
Obiettivo di ogni terapia: "ottenere il massimo del risultato, con il
minimo sforzo e nel minor tempo possibile".
Analisi transazionale
II nome deriva da "transazione" e poggia le sue basi sul
lavoro svolto dallo psichiatra di
formazione psicanalitica Eric
Berne negli anni 50. Partendo
dall'osservazione degli scambi
di comunicazione tra le persone (le "transazioni") e dei loro
comportamenti sociali (espressioni emotive, ruoli, giochi psicologici) si risale al funzionamento della psiche individuale,
rivelando gli elementi più profondi della personalità. L'analisi transazionale si concentra
su due momenti: il contesto
passato e in particolare le relazioni genitoriali in cui la personalità si è costruita, e il momento attuale, con le modalità impiegate per stabilire le
relazioni con gli altri. Questi
due versanti si esplicitano nella
pratica terapeutica in due mo-
menti: il lavoro clinico vero e
proprio, che ha come obiettivo
la guarigione, e un obiettivo
che potremmo definire esistenziale, che ha lo scopo di portare la persona alla crescita e
all'autonomia. L'analisi transazionale è utile a persone che
hanno difficoltà di comunicazione con chi sta loro intorno o per aiutare a gestire
relazioni problematiche o
momenti di passaggio della
propria vita (adolescenza, matrimonio) che vengono vissuti
male. Ha una durata molto
variabile che può andare da
pochi mesi (se gli obiettivi sono
circoscritti) a 2-3 anni, con una
seduta a settimana.
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Anna Muzio
Si ringrazia la dottoressa
Timna Colombo
ABC Dizionario
LIBERE ASSOCIAZIONI: tecnica che consiste nel chiedere a una
persona di riferire tutte le parole 0 idee che vengono in mente
senza esercitare alcun controllo 0 selezione cosciente.
PROTOCOLLO: descrizione delle procedure da seguire per portare avanti una terapia medica 0 psicologica.
MINDFULNESS: processo di consapevolezza e tecnica di meditazione. Suo scopo è portare una persona a prestare attenzione a
ciò che avviene qui e ora con apertura, curiosità e flessibilità.
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Terapia breve strategica