Il voto divide, il tricolore unisce

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Quotidiano Ufficiale del 61° Festival della Canzone Italiana di Sanremo • Direttore ILIO MASPRONE • E-mail: [email protected] • Anno XXII • Numero 4 • Venerdì 18 Febbraio 2011
La serata per
festeggiare
i 150 anni
dell’unità
d’Italia smuove
i dirigenti RAI
e anche
i Ministri
Sanremo s’è desta
Una
notte
in Italia
Il voto divide, il tricolore unisce
di Enrica GUIDOTTI
Benigni ricorda le radici e i valori su cui si fonda la cultura del
nostro Paese. Una travolgente lezione di storia e civiltà che incolla
al video fa volare alto il Festival
Da Và
pensiero
a l’Italiano
nelle
canzoni la
nostra storia
di Tiziana PAVONE
È
la serata che celebra i 150
anni dell’Unità d’Italia e
Roberto Benigni sale sul
palco a cavallo sventolando una bandiera tricolore, come
in una celebre scena del suo film
da Oscar. “Non sapevo se farlo o
no perché è un periodo che ai cavalieri non va troppo bene” scherza arrivato sul palco e in una girandola
di battute fa satira sull’attualità parlando di fatti risorgimentali: “Dov’è
la vittoria sembra scritta dal PD”,
“Va pensiero è l’inno della fuga dei
cervelli”, “Silvio Pellico ha scritto
Le mie prigioni, prima di trovare un
altro Silvio che scriva un libro così,
sai quanto tempo deve passare...”.
Denti stretti in prima fila, dove accanto alla nomenclatura RAI sie-
Dopo il picchetto d’onore che ha accolto il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, le frecce tricolori e i
fuochi d’artificio al porto, ha preso
il via in anteprima la festa che celebra i centocinquant’anni dell’unità
d’Italia. Sul palco dell’Ariston ha
aperto la serata l’unico cantante che
in gara canta in dialetto, Davide Van
De Sfroos. Viva l’Italia di De Gregori invade il teatro mentre in sala
Segue a pag. 3
Micaela
e Roberto
Amadé
in finale
stampa irrompe quatta quatta tra i
giornalisti una affascinante Alba Parietti, che la Rai di Mazzi non ha
fatto entrare in teatro: “Qualcuno mi
ha fatto sapere che forse c’è un posto in sala stampa e sono qui”. Trova
un posto in quarta fila e rimane seduta in silenzio a seguire il Festival
L’Alba nazionale commenta anche
qualche canzone e non tace, su richiesta dei giornalisti, la sua preferita, Anna Oxa. Ma torniamo alla
serata che tutti hanno visto da casa.
Da subito si intuisce che la carrellata scorre veloce. Non c’è tempo
per le reverenze, così per un cantante che esce, un altro entra e la
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Dalla Prima
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Da Và pensiero a l’Italiano...
passerella che attende Roberto Benigni si avvicina. Intanto Mamma, è
cantata senza troppa passione dalla
vera mamma Anna Tatangelo, in
attesa di ripescaggio. Forse perchè
ha lasciato Gigi D’Alessio a fare il
mammo, mentre lei con look rinnovato può pensare solo alla carriera. E’ la volta di Anna Oxa, altra
esclusa in attesa di ripescaggio. Durante la canzone non smette di urlare e ansimare, e l’arrangiamento
riadattato di ‘O sole mio perde per
strada la sua musicalità originaria.
La scaletta ha reso gli onori anche
ad Al Bano. Questa volta la canzone ha trovato il giusto interprete.
Lui ha cantato insieme a Iannis Plutarchos e la soprano Dimitra Theodossiu. Quale migliore scelta se
non Và Pensiero? Certo, non c’è
stata tutta la potenza di un’orchestra
da camera, ma il senso della marcia c’era tutto. Peccato per la mancanza di emozione. In sala stampa
era stato annunciato il disco ideato
e realizzato da Gianmarco Mazzi in
uscita per il 18 febbraio, “Nata per
unire”, che contiene tutte le canzoni
della serata di ieri. Ad aprire il disco è Rinascimento, l’unico inedito.
Una canzone cantata da Morandi,
scritta da Mogol e Gianni Bella (che
l’avrebbe cantata volentieri se non
fosse stato impossibilitato dai noti
problemi di salute che da tempo lo
affliggono. Morandi lo ha salutato in
diretta emozionandosi: “Spero che
tu ti rimetta presto”). Durante questo
momento toccante viene distribuito
in sala stampa il numero unico che
vedremo in edicola col Radiocorriere TV. Il compito di continuare
la passerella di canzoni che hanno
allietato il costume d’Italia, è spettato subito dopo a Patty Pravo, che
ha cantato Mille lire al mese. E’ il
1938 e la seconda guerra mondiale
con Hitler è alle porte. E’ lui ad imporre il “voi” e a proibire la stretta
di mano. Le divise arrivano anche
per gli impiegati statali, il contesto è quello delle leggi antisemite.
Mai più che allora c’era l’esigenza
di mettersi a sognare. Un bel momento emozionante, il primo della
serata, lo abbiamo vissuto finalmente con Luca Madonia al canto e
Franco Battiato alla direzione d’orchestra, per la canzone La Notte
dell’addio. Il mercato impazza per
Beatles e Rolling Stones. Siamo nel
1966, e ogni canzone ha un suo destino, recita il booklet del disco di
Rai Trade (che riserva a ogni canzone una spiegazione storica): dalla
premessa si capisce già che questa
canzone non è rimasta nella memoria collettiva. Cantata dalla Zanicchi
al Festival, fu ingiustamente dimenticata. Per fortuna ripescata, anche
se per la gara è un po’ tardi..
Giusy Ferreri, l’artista più rilassata
del Festival, ha fatto un bel passaggio jazzato immaginandosi con
Fred Astaire, ha reso Il Cielo in una
stanza frizzante.
Il mio canto libero, canzone di Mogol Battisti del 1972 capace di diventare un inno giovanile (apre anche le porte all’ecologismo) , è capitata a Nathalie, l’artista uscita
dall’ultimo X-Factor. Lei in questo Festival pare aver perso smalto.
Dal vivo non si slancia troppo, an-
che se come figlia dei fiori ci starebbe tutta. Speriamo che sul disco
la sua voce sia più graffiante.
Come non ricordare le radici. Siamo
nel 1848, tredici anni prima dell’Italia unita, e i volontari che partivano
per combattere gli austriaci, avevano nel cuore un sogno di libertù,
Addio mia bella addio, cantata da
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario è la più antica del disco. La
canzone fu scritta dall’autore vedendo passare i giovani studenti di
Firenze che andavano al fronte. Il
motivetto divenne orgoglio della
Resistenza italiana.
Luca e Paolo ricordano la storia di un’altra canzone, la sorte degli italiani in terra straniera: Here’s
to you scritta da Morricone e Joan
Baez per il film Sacco e Vanzetti, sui
due anarchici italiani che negli anni
Venti in America furono accusati ingiustamente di omicidio e condannati alla sedia elettrica. Tutto perchè “io sono italiano”. Il dramma
dell’emigrazione e dell’integrazione
che oggi vivono altre popolazioni, lo
abbiamo nel sangue anche noi.
Max Pezzali ha cantato con una vincitrice del festival, Arisa, Mamma
mia dammi cento lire. Della seconda
metà dell?Ottocento. E’ un’altra storia di emigrazione, quando per sal-
pare servivano cento lire. Nella canzone le cento lire arrivano, la nave
parte ma affonda, infrangendo per
sempre il sogno di una vita migliore
in America. Agli inizi del secolo
partirono per gli Stati Uniti milioni
di italiani.
L’avevamo sentita cantata da Ranieri e da tanti altri interpreti, ma da
lui mai. Specificando di essere figlio
di napoletani Roberto Vecchioni ha
interpretato un classico della canzone napoletana, scritta fuori dal nostro Paese: ‘O surdato ‘nnammurato. In sala stampa tutti i giornalisti
hanno cantato con lui. Peccato che
non li abbia sentiti.
Esposivo l’applauso per Benigni,
che spezza la serata con la sua irruenza entrando su un cavallo
bianco (chissà se “rubato” a qualche carabiniere del picchetto di La
Russa) e in teatro sventola la bandiera. Poi sul palco rincuora tutti:
“E’ un cavallo addomesticato dalla
Rai. Però bello questo ingresso in
teatro..anche se ultimamente non
gli dice bene ai cavalieri”.La sua interpretazione della storia d’Italia si
è mescolata alle canzoni di Pupo,
Barbarossa (“scelto nel cast per par
conditio”), Gigliola Cinquetti (“in
realtà Non ho l’età, ha fatto da aprista alla stagione delle minorenni,
anche se lei si spacciava per la nipote di Claudio Villa), citazioni immancabili, da Le mie prigioni di Silvio (Pellico), ai più grandi letterati
del mondo che hanno finanziato il
mito di Garibaldi. Mameli nel 1847,
“Manzoni, Verdi, Hugo e i letterati stranieri...L’Italia è quel paese
dove è nata per prima la cultura poi
il Paese. Unica al mondo!”. Parla
d’amore, e quando si sventola la
bandiera si avverte l’attimo eterno.
Cavour Mazzini e Garibaldi sono
usciti più poveri di quando sono entrati in politica, ma hanno arricchito
l’Italia. Un paese che non proclama
i propri valori, è pronto alla servitù.
I nostri nonni hanno fatto il Risorgimento. L’Italia era un corpo saccheggiato, derubato. E alcuni musicisti patriottici, che ci mettevano il
desiderio, la bellezza, l’arte, hanno
fatto musiche memorabili senza
prendere una lira dalla Siae. Fratelli
d’Italia... Inizia l’esegesi e Benigni
è un pozzo di sapere, non solo accademico, soprattutto passionale. Ha
spiegato l’inno d’Italia come fece
con la Divina Commedia di Dante,
incitando alla riflessione. Come lui
guardando ai personaggi del passato
si inorgogliosisce, allo stesso modo
lui per noi è motivo di orgoglio nazionale. Un grande inimitabile artista che ci ha onorato della sua presenza, piena di umanità. Gran bella
lezione.
Il Festival riprende i passi delle note,
e dopo tale magistrale lezione, si
ascolta con un senso diverso le canzoni in scaletta. Mancano all’appello La Crus con Gnu Quartet, ed
eccoli allora salire sul palco per interpretare Parlami d’amore Mariù,
canzone cantata da un mito del nostro cinema, Vittorio De Sica, nel
1932 e conosciuta all’estero attraverso natalino Otto.
Infine ha fatto ingresso Toto Cutugno e il coro nuovi italiani, mentre
Tricarico canta L’italiano. La canzone è del 1983. La portò al Festival
Cutugno, che non ottenne la vittoria
(quinto posto), ma ebbe in seguito
un successo strepitoso nel mondo.
L’orgoglio italiano qui è racchiuso
nella frase “Un partigiano come
presidente”
permette pure che qualcuno dice:
non la festeggio!”.
Al termine Benigni canta l’inno, ma
lo fa senza musica, come avrebbe
potuto fare un ragazzo del 1848
che se lo fosse canticchiato tra sé e
sé per ricordarselo meglio. La platea dell’Ariston, occhi lucidi, si alza
per la standing ovation. Una serata
da ricordare ogni volta che qualcuno
parlando di televisione ripeterà che
volgarità e spettacoli mediocri sono
inevitabili perché sono quello che il
pubblico vuole. La frase da ripetere
come un mantra: “Anche se qualche
volta la felicità si scorda di voi, non
scordatevi della felicità”.
Tiziana PAVONE
Una notte in Italia
dono i ministri La Russa e Meloni.
Dall’inno del corpo sciolto all’inno
di Mameli, scritto da un ragazzo
che non aveva ancora vent’anni.
Nell’esegesi di “Fratelli d’Italia”
Benigni ritrova quella misura lieve e
profonda che tanto lo fa amare dal
pubblico quando si fa esploratore
di cultura. “L’Italia s’è desta ricorda
che l’unico modo per realizzare i
propri sogni è svegliarsi” e poi ancora “L’Italia è un paese dove è nata
prima la cultura e poi la nazione e
se un paese non proclama con forza
i suoi ideali è pronto per l’oppressione”.
Poi via, verso per verso, come a
scuola, ma con una passione che trabocca e incolla al video, in una cavalcata nella storia che dalle donne
del Risorgimento va ai Comuni liberi di Ferruccio e Maramaldo, passando per la Repubblica Fiorentina
assediata dagli spagnoli nel ‘500
e gli asburgici a Genova nel ‘700,
scacciati a partire dal gesto di un ragazzino. Con la sola forza della parola Benigni ricrea sulla scena
ogni fatto che
racconta e sembra proprio di vederla Cristina Trivulzio che da Bel-
gioioso finanziava i moti carbonari
e aiutava gli esuli o Anita Garibaldi
morta incinta per seguire il marito.
Donne che non hanno avuto diritti,
perché il voto è del 1946. Storie di
eroismi, imprese visionarie, grandi
ideali in un periodo storico in cui
tutto il mondo guardava all’Italia e
alla sua grandezza.
Mezz’ora dà un’energica scrollata
all’intelligenza, fa sentire fieri di
essere italiani e spinge a chiedersi
come sia stato possibile arrivare allo
stato in cui ci troviamo oggi, sommersi da scandali, senza più alcun
ideale che non sia il proprio immediato tornaconto. In un continuo
viavai tra passato e presente proseguono i riferimenti ai giorni nostri: a
Umberto Bossi Benigni spiega che
nell’inno, quando si dice “… che
schiava di Roma Iddio la creò” il
soggetto non è l’Italia, ma la vittoria.
E poi: “L’unità è talmente bella che
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Enrica GUIDOTTI
Festivalnews Daily
Quotidiano Ufficiale del Festival della Canzone Italiana
Direttore Responsabile: Ilio Masprone - Cell. 335 327111 - E-mail: [email protected]
Direttore Editoriale: Renata Rivella
Collaboratori: Dario Salvatori - Simona Tagli - Enrica Guidotti - Tiziana Pavone - Costanzo Cremonesi
Romano Lupi - Alessandra Luti - Massimo Morini - Deborah Chiappini - Simona De Melas - Martina Chiella
Tiziana Danzo - Greta Grossi - Angelo Giacobbe - Stefania Gallo
Fotografi: Corrado Corradi - Cell. 335.8238101 - Pepé - Cell. 338.3190094 - Rever Pix
Editore: Soc. Coop Arte&Turismo - Sanremo - C.so Orazio Raimondo, 163 - Tel. e Fax: 0148.266433
Autorizzazione Tribunale di Sanremo N° 897 del 10/04/98
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SANREMO GIOVANI 2011
sforna altri quattro artisti
di Simona DE MELAS
I due artisti che si aggiungono a Serena Abrami e a Raphael Gualazzi
sono dunque Micaela e Roberto Amade’
S
A destra, Micaela
e Roberto Amade’.
Il disco vedrà la partecipazione di musicisti di alto livello come
Roberto Gualdi (Dolcenera) Antonio Petruzzelli (Dolcenera)
Stefano Brandoni (Renga,Dolcenera) Pier Michelatti (De Andrè) Gigi Biolcati (De Andrè) Francesco Tamiati e Claudio
Cappella (Prima tromba e Contrabbassista del Teatro Alla Scala
di Milano) un quartetto d’archi dell’Orchestra Verdi di Milano,
Zita Pheto (Zucchero, Morgan,Vecchioni) Paolo Guercio (Faber per Sempre) Enrico Caruso (Fabri Fibra, Mondo Marcio,
Calixto Oviedo). L’album conterrà anche un brano arrangiato
da Umberto Iervolino (arrangiatore di Francesco Renga, Gianluca Grignani, Mario Venuti). Voto 8
celti dalla commissione artistica e in seconda battuta
da Rai Radio1 e “Domenica In... Onda” che hanno
combinato il loro gradimento al televoto.
In tutto sono sei nomi che, insieme ai 2 vincitori del
concorso AREASANREMO (Roberto Amadè e Gabriella Ferrone), formano il cast giovani di quest’anno.
MICAELA
“Fuoco e cenere”
Ballata adatta al festival per la diciassettenne Micaela Foti, voce
pulita e buona estensione, con timbro vocale interessante.
La canzone è un pop meodico che non dispiace pur avendo
scatenato un caso. Pare che la canzone sia uguale nell’inciso a
un’altra canzone cantata da un gruppo femminile, le Oronero.
Voto: 8
BTWINS
“Mi rubi l’amore”
Btwins, il nome sembra suggerire che il beat potrebbe vincere.
Ma qui non è il caso, visto che il genere è non solo diverso ma
anche usurato dal tempo.
Un già sentito che per colpa dellla rassegnazione a certi tipi di
prodotti scontati, potrebbe portarli anche lontano. Basta che
non vincano qui. Voto. 6
ROBERTO AMADE’
“Come pioggia”
Un’altro successo di Area Sanremo
MARCO MENICHINI
“Tra tegole e cielo”
Classe 1982 per Roberto Cappella (vero nome). Laureato in
Pittura all’Accademia Albertina Delle Belle Arti di Torino, il
giovane cantautore pop proviene da Vercelli, è qui diretto dal
veterano Massimo Morini.
Sostenuto fortemente dagli addetti ai lavori, uscito dal concorso inventato nella città dei fiori ma già vincitore del Premio
Bindi nel 2010. E’ attualmente sotto contratto con Bruno Tibaldi (ex direttore artistico della EMI e della Polygram, che ha
lavorato nella sua carriera con artisti come Francesco Guccini,
Franco Battiato, Pino Daniele, Teresa De Sio, Alberto Fortis,
Fabio Concato, Zucchero, Biagio Antonacci, Gatto Panceri). In
uscita il suo album prodotto da un’etichetta indipendente, intitolato “Tutti gli Incanti della Vita”.
Nato a Sezze (LT) 21 anni fa, entra sul palco emozionatissimo.
Alla musica si avvicina grazie al papà, e a soli dieci anni incide la sua prima cover. Più tardi si iscrive a una scuola di canto,
ballo e recitazione aprendosi così a vari mondi artistici e musicali. Nel frattempo partecipa a numerosi concorsi canori e si
esibisce come frontman di un gruppo locale che suona Pop,
Soul, Blues e Funky. Faccia pulita, timbro vocale caldo su note
melodiche soft e atmosfera poetica che non dispiacerà alle teen
agers. Un lancio ideale del suo prodotto è di certo al Festival di
Sanremo. Una buona scelta. Voto: 8
Comune di
San Michele
al Tagliamento
CITTà di
Caorle
CITTà di
porTogruaro
Ritornano
Al Bano
,
SoSia d italia
vi presentiamo il programma per il:
byErvin
6º Festival Nazionale dei
21-22-23 luglio 2011
Giovedì 21 luglio a Caorle
ORE 21.00: Prima Serata in Piazza Matteotti
Venerdì 22 luglio a Portogruaro
ORE 21.00: Seconda Serata in Piazza della Repubblica
Sabato 23 luglio a Bibione
av i S C o M u n a L i d E L M a n d a M E n t o d i P o r t o g r u a r o
La vita è un dono,
donaLa agLi aLtri.
ORE 21.00: Serata Finale in Piazza Fontana
av i S C o M u n a L i d E L M a n d a M E n t o d i P o r t o g r u a r o
La vita è un dono,
donaLa agLi aLtri.
presenteranno la serata:
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la vita è un dono, donala agli altri
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Stefania Falanga e Moreno Morello
e
Tatangelo
Al Bano con “Amanda è libera” e Anna Tatangelo con “Bastardo”, sono stati ripescati e così rientrano in gara. Escono dal Festival definitivamente Anna Oxa con “La mia anima d’uomo” e
Patty Pravo con “Il vento e le rose”.
Al Bano già due anni fa fù eliminato e poi ripescato con il brano “L’amore è sempre amore”. Il
cantante di Cellino San Marco ieri, nella serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato
il più votato per l’interpretazione di Va’ Pensiero.
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di Romano LUPI
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Ma il Festival rappresenta
ancora l’Italia di oggi?
L’eleganza e la non volgarità dei testi
di Luca e Paolo fanno grande questo Sanremo
Anche Luca
e Paolo nel
mettere in atto
la loro satira sono
stati eleganti
e ironici
al punto giusto.
I
150 anni dell’unità d’Italia e i
61 anni del Festival, anche alla
luce della serata di ieri, offrono
spunti per rispondere ad alcune
domande. La kermesse canora sanremese è tuttora rappresentativa del
nostro paese? Ha ancora un senso
la definizione che Gianni Borgna
diede nel 1980 quando, analizzando
30 anni del costume italiano, tracciò
in un suo libro una storia del Festival
di Sanremo definendolo “La grande
evasione”? Quale chiave di lettura
della società italiana è in grado di
fornire la più importante manifestazione musicale italiana?
Fino a qualche anno fa l’identificazione di Sanremo con l’Italia era
una considerazione abbastanza banale ma vera. Chi la faceva propria,
solitamente, la utilizzava in senso
dispregiativo, tanto nei confronti
del Festival quanto nei confronti
dell’Italia.
In un’epoca come quella che stiamo
vivendo attualmente, dove i grandi
ideali di trasformazione della società e l’impegno militante sono
venuti meno (ideali che portavano
a denigrare tutto ciò che era evasione e disimpegno), il Festival ha
avuto giocoforza la sua brava rivalutazione. Per la verità, a sinistra, solo
chi ha seguito la lezione di Gramsci,
non ha disprezzato il nazionalpopolare, ma ha cercato di analizzarlo e
studiarlo. Ma si sa come l’autore de
“I Quaderni dal carcere” abbia go-
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duto (e continui a godere) di maggior considerazione all’estero (soprattutto negli Stati Uniti e in Sud
America) che in Italia. Ma tant’è.
Tornando al Festival (e a chi, anni fa,
lo denigrava) sembra che, ai giorni
nostri, “Sanremo” sia meglio del
suo paese; questo nonostante i quasi
90 anni in più dell’Italia unita ha rispetto a uno dei suoi figli maggiormente popolari.
Il Festival ha tradito il “bel paese”.
Ma neanche per sogno! È l’Italia
che ha tradito il Festival! Quest’ultimo, infatti, rispetto alla volgarità
imperversante nella penisola, ha
mantenuto stabilmente una sua dignità, il nostro paese ne ha perso
buona parte. Il Festival è ancora una
manifestazione da “prima repubblica”.
È, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, ancora “democristiano”.
La volgarità imperversante negli
ultimi anni, sia in politica che nel
mondo dello spettacolo, ha fatto sì
che, anche una manifestazione un
tempo disprezzata da buona parte
degli intellettuali, trovasse la sua riabilitazione.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: quale programma televisivo rappresenta al
meglio l’Italia di oggi? Una trasmissione paradigmatica dei valori imperanti nella nostra società potrebbe
essere il Grande Fratello: casa reclusa dove concorrenti che non
hanno doti particolari cercano un
successo più fondato sull’apparenza
che sull’essenza. In questo senso un
Festival della Canzone italiana nel
quale, per parteciparvi, qualche capacità bisogna pur averla, assume
una valenza di maggiore positività
rispetto al Grande Fratello, ma non
solo... Si perché, senza voler sciorinare un elenco estenuante, la gran
parte della programmazione della
televisione italiana di tendenza, è più
simile al Grande Fratello che al Festival. E poi “Sanremo” c’è solo cinque sere all’anno... In un’epoca in
cui (con giusta ragione) si sostiene
che ci sono troppe persone che, in
politica, nel mondo dello spettacolo
e nella vita di tutti i giorni, riescono
a far carriera per la loro avvenenza e
per il loro aspetto estetico (e senza
la minima capacità), il Festival di
quest’anno ha dimostrato come sul
palco dell’Ariston, questo non basti più. E non solo in relazione alle
canzoni... Belén Rodriguez è partita in svantaggio rispetto alla sua
collega Elisabetta Canalis perché,
rispetto a quest’ultima, scontava il
fatto di non essere italiana e di avere
una relazione sentimentale più scon-
veniente (Fabrizio Corona e sicuramente meno presentabile di George
Clooney).
Sul lungo periodo, però, la modella
argentina ha vinto la sfida distanza
con la Canalis. Sì perché, oltre ad
essere bella (ma questo lo sono entrambe), Belén ha dimostrato di saper ballare, cantare e si è fatta coinvolgere maggiormente nella vita cittadina, senza negare a nessuno una
foto ricordo e un sorriso.
Il tutto senza la minima volgarità.
L’assenza di volgarità è stata una
costante di questo Festival. Anche
Luca e Paolo nel mettere in atto la
loro satira sono stati eleganti e ironici al punto giusto. Gianni Morandi, pur non essendo un presentatore, ha dimostrato come questa
mancanza possa essere trasformata
in un valore positivo, accorciando
i tempi e lasciano maggior spazio
alle canzoni (peraltro di buona qualità media).
E poi questo sembra essere un Festival in continuo crescendo, con il
picco raggiunto ieri durante l’esibizione di Roberto Benigni. Quanti
programmi possono vantere momenti culturalmente così alti e in
grado di trasmettere emozioni così
intense? Il crescendo di questo Festival contrasta nettamente con la
tendenza della televisione italiana...
Insomma “Sanremo” ci sta insegnando sempre più come sia molto
meglio dell’Italia dei giorni nostri.
23.23
Continuano i Backstage della PV Eventi
I ragazzi si sono incontrati con gli artisti a Sorrisi & Canzoni dove Leo e Marco
hanno dato un supporto di qualità per le foto di gruppo con gli artisti in generale.
Il reality continua con le giornate lavorative che sono molto pesanti, i vari gruppi
di lavoro sono infatti messi a dura prova dalle varie redazioni e programmi che
ruotano intorno al Festival e all’interno del teatro Ariston dove corrono i preparativi per le ultimissime serate. La nostra make-up artist Rosa è in testa alle votazioni per la sua professionalità e per la vincita del reality della PV Eventi. Le
ultime prove stabiliranno chi vincera l’ambito premio.
M.l.
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Di Cuni Angelica - via cerri, 2 - 24020
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di Martina CHIELLA
Il Look della terza serata
Eleganza e stile opportunamente istituzionale
B
elen Rodriguez ieri sera
era di un’eleganza impeccabile. Forse ha voluto rubare la scena alla
collega Elisabetta e possiamo dire
sera si traveste da uomo aggressivo
e questa volta da fragilissima calla!
Anna Oxa ha deciso di vivere questo Festival in blu. Si presenta con
una maglia, una gonna e dei collant tono su tono che le fasciano totalmente il corpo. Trovo che questa
sera, per me, Anna abbia passato il
Nathalie, con i suoi capelli rosso carota, punta ad un look alternativo indossano un vestito plissettato con
monomanica di colore nero. Ma il
Belen non perde l’occasione
di far vedere le spalline
del vestito che si intrecciano
sulla schiena formando
il simbolo della pace.
look: un completo totalmente in
quadri sui toni del viola e del grigio.
Un classico stile anni ’70.
E’ arrivato il momento dei giovani,
partendo con Micaela. Uno stile
un po’ anonimo il suo e forse non
adatto alla sua fisicità. Indossa un
vestito corto a campana, semplicissimo, di colore nero, impreziosito
Roberto Vecchioni in jeans scuri,
che c’è riuscita benissimo. L’idea
dovrebbe essere quella di uno stile
mascolino e invece esce fuori un effetto completamente contrario.
Al massimo della sua sensualità indossa un completo, come abbiamo
già detto, da uomo, lineare, nero con
delle bande laterali paillettata. Alla
seconda uscita, togliendosi il blazer, scopre totalmente le spalle con
un corpetto in swarosky. Dobbiamo
concedere questa vittoria, in fatto di
look, alla valletta argentina.
Elisabetta Canalis la troviamo in un
fascio di tulle rosa. Per lei, in questo festival, si è deciso per uno stile
sobrio, elegante e anche da principessa, da testimone il lunghissimo
strascico.
Lo ripeterei all’infinito: Belen questa sera è dieci gradini sopra a tutti
quanti!
Apre la serata dedicata ai 150
anni dell’Unità d’Italia il cantante Davide Van Dersfros, che
per quest’occasione speciale ha lasciato il suo look country in albergo
e ha optato per uno stile più “serio”. Giacca nera che richiama una
giubba militare con dei semplicissimi pantaloni beije. Un look molto
ispirato al tema della terza serata di
questo Festival 2011, quello del cantante dialettale.
turno alla prossima serata del Festival, in fatto di look.
Al Bano non si sbaglia mai indossando lo stesso completo: pantalone
nero, camicia larga dello stesso co-
vero tocco underground lo danno i
Dr. Martens neri. Poteva presentarsi
anche in tuta, ma con quegli anfibi
ai piedi avrebbe sicuramente avuto
la mia approvazione lo stesso. Decisamente pollice in su per Nathalie!
E’ la volta di Luca Barbarossa e
Raquel del Rosario. Lei sempre in
mini abito, questa volta monospalla,
in total-black. Forse avrei preferito
vedere sul palco dell’Ariston più vestiti lunghi!
lore. L’unico cambiamento lo troviamo nella giacca di velluto rossa.
Torna sul palco dell’Ariston Patty
Pravo, che questa sera è al top della
sua bellezza. Si è presentata con un
abito sublime, scollatura (il giusto)
a V sia sul davanti che sul di dietro,
composto di trasparenze e lustrini.
Un signor abito, finalmente uno dei
pochi realmente adatti a questo Festival di Sanremo 2011.
Luca Barbarossa indossa un semplicissimo completo nero. Ci stiamo
un po’ annoiando nel vedere sempre
le stesse scelte di look.
I Modà con Emma. Finalmente li
troviamo più eleganti rispetto alle
scorse puntate. Emma questa sera
punta al rosso fuoco con un vestito
morbido, lunghissimo, completato
dal rossetto e dalla chioma bionda.
E’ molto più piacevole guardarla in
questo look! Anche i Modà hanno
deciso di puntare ad uno stile più
Giusy Ferreri indossa un abito che
decisamente non fa per lei. I capelli e il trucco rispecchiano perfettamente lo stile degli anni ’60‘70 ma con il vestito non ci siamo:
classico, ma niente camicia sotto
al completo elegante, anzi, tutti con
maglie a collo a V. Dovrebbero continuare così e non giocarsi la carta
dell’eleganza solo in questa sera dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sale sul palco una calla (il fiore) travestita da Anna Tatangelo. Trucco
quasi assente ma con un rossetto
rosa molto accesso. Un total-whyte
per Anna, spezzato da un mini cinturino nero stretto in vita. La prima
Max Pezzali, che si esibisce in
duetto con Arisa, ci prova a vestirsi
lungo, con strascico e davvero ricco
di tulle. L’avrei preferita con un look
mascolino. Ormai è diventato un
must di Sanremo, non le avrebbe
fatto male seguire queste tendenze
da Festival.
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un po’ meglio ma è frenato da qualcosa. Indossa una giacca blu istituzionale, camicia blu, cravatta di un
tessuto un po’ troppo invernale e jeans. Arisa è semplicissima, come
non l’abbiamo mai vista, con un
abitino velato a fantasie ed un rossetto a tono “nude”. Al contrario di
Max, l’interprete del famosissimo
brano “Sincerità”, ha deciso di sfoggiare un look più estivo.
giacca nera elegantissima, camicia bianca, e per l’occasione un’immancabile cravatta rossa. Il look
è composto allo stesso modo di
quello di Pezzali, ma la grande differenza è l’eleganza, in questo caso
quella di Vecchioni. Uno stile molto
curato e pulito.
Cambio d’abito per le due vallette.
Chi la vince questa volta? Sempre
Belen che questa sera veste Moschino e non perde l’occasione di far
vedere le spalline del vestito che si
intrecciano sulla schiena formando
il simbolo della pace. Un vestito
d’effetto, sensuale, in nero e oro,
che continua a donarle una raffinatezza senza limiti. Sarà che l’acconciatura e il rossetto rosso aiutano e
non poco! Elisabetta Canalis, che
veste una creazione di Cavalli, non
riesce a dimostrare nulla al di fuori
dell’eleganza, con un vestito lungo
color prugna con un mini spacco
sotto al seno.
da una collana swarosky. Ad essere
sinceri, non si capisce bene lo stile
adottato dalla giovanissima cantante.
Arriva il secondo giovane in gara,
Roberto Amadè. Come mi aveva
anticipato in una precedente intervista, Roberto, indossa uno smoking disegnato per lui da Massimo
Rebecchi. Uno stile elegantissimo
ed al contempo aggressivo grazie ai
suoi lunghi capelli.
I Btwins sfoggiano un look adattissimo alla loro giovane età, ma sbagliatissimo per il palco dell’Ariston.
Dopo uno spaccato di storia offertoci dal grande Roberto Benigni,
torniamo alla canzone, la vera pro-
tagonista di questa settimana. Arrivano i La Crus con i Gnu Quartet. Il loro look è molto adatto al
tono della serata, classico, elegante
e per niente esagerato. Si può dire
che per il momento sono gli uomini quelli che sanno realmente
come vestirsi e comportarsi su questo palco dell’Ariston.
Due gemelli che giocano su questa
cosa, facendo uno scambio di colori: camicia bianca con gilet nero e
camicia nera con gilet bianco, jeans
dal lavaggio scuro e sneakers slacciate.
L’ultimo giovane in gara è Marco
Menichini. È da prendere come
Tricarico, che veste di bianco tono
su tono oppure a quadri. E per questa serata ha puntato sul secondo
esempio, dicendo che nonostante
la giovane età non ci vuole molto
a poter presentarsi a Sanremo in
uno stile discretamente elegante.
Completo nero per Marco, con uno
stacco di colore dato dalla camicia
rossa e scarpe bianche.
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di Romano LUPI
Al centro, un affettuoso
abbraccio tra Belen Rodriguez
e Morandi durante
una delle conferenze stampa.
Sotto, la sala stampa
che accoglie oltre 600 inviati
speciali da tutta europa.
Sala Stampa: è anche
qui che si decide il Festival
I
l Festival si decide anche in
sala stampa. E questo non
solo per l’imponenza e la soggezione che incute ai novelli
frequentatori (più o meno impressionabili) del Festival della
Canzone italiana.
Lo decide perché il peso dei giornalisti, nel corso degli anni, ha assunto una valenza sempre più
preponderante: tanto nel conferimento del premio della critica
quando nella scelta di coloro che
possono essere ammessi nel terzetto finale che, sabato sera, si
giocherà le prime tre posizioni di
quest’edizione del Festival. Proprio oggi, tra le 10 e le 16, i giornalisti della sala stampa, appartenenti alla giuria presieduta da
Andrea Spinelli de La Sicilia, dovranno esprimere il loro giudizio per assegnare il premio della
critica intitolato alla memoria di
“Mia Martini” (sia per i giovani
che per i big). “Ogni testata un
voto”, è il principio che animerà
tutti i tipi di votazioni che si terranno tra 211 giornalisti delegati
per ognuna delle testate presenti
nella sala stampa allestita nel roof
dell’Ariston. Per quanto riguarda
la serata finale, nella prima fase
della finale voteranno il pubblico
con il televoto e la Sanremo Festival orchestra (in forma anonima)
esprimendo tre preferenze.
Le graduatorie fuoriuscite da
queste due giurie saranno combinate (con pesi del 50% l’una) daranno luogo a una classifica parziale (in caso di ex aequo tra due
canzoni si sceglierà quella maggiormente votata nel corso della
prima sera dalla giuria demoscopica). A questo punto entrerà
in scena la golden share della
sala stampa dell’Ariston che, a
maggioranza dei votanti esprimerà la sua preferenza unica
(vince chi prende un voto in più
rispetto a tutti gli altri). L’artista individuato dai rappresentanti delle 211 testate presenti in
sala stampa, scalerà tre posizioni.
In poche parole, se i giornalisti
sceglieranno un cantante tra la
quarta e la sesta posizione accederà di diritto alla fase finale della
votazione, scalzando il terzo eletto
dal connubio orchestra-televoto
al di fuori della votazione conclusiva. Stilata la classifica delle
prime tre posizioni, tornerà a decidere esclusivamente il televoto.
Diverso il discorso per la sala
stampa radio-tv, che può influire
direttamente sulla vittoria del vincitore delle nuove proposte. Ma la
cendomi ridere, cosa che non mi
era mai accaduta in 21 anni di onorata carriera. Emilio è il vero protagonista di questo Festival, anche
se se ne sta nascosto. Ma io sono
il suo promoter e mi sono proposto di farlo conoscere ovunque. Ovviamente assieme alla sua squadra,
chiamata i MasSimone. Due righe
anche per Max Mattia (che mi ha
promesso 1.000 euro in beneficenza
purché scriva anche di lui) che mi
toglie, nelle mie cuffie, il click (il
segnale di sincronizzazione che
serve a tutta l’orchestra per andare a
tempo) dopo l’inizio della canzone
di Amadè. Come toglie lui il click
non lo toglie nessuno!
sala stampa del roof dell’Ariston,
oltre a poter contribuire in modo
decisivo all’accesso alla fase finale del televoto e ad assegnare i
due premi della critica, ha un fascino particolare. Solo i suoi numeri possono spiegarne l’imponenza: 211 testate con 460 inviati,
150 diffusori di segnale per i collegamenti audio, 114 fotografi, gli
addetti stampa delle associazioni
e delle case discografiche che,
complessivamente, portano ad
avere, all’interno di questa imponente struttura, ben 633 persone
accreditate. Una sala stampa che
può far tremare i polsi a chi non
è abituato ad affrontare l’aggressività di giornalisti sempre alla ricerca di gossip, retroscena, scoop
o più semplicemente per mettere in difficoltà l’interlocutore di
turno; una sala stampa che costituisce pur sempre un’ottima palestra per chi, necessariamente,
si trova costretto a salire sul
palco dell’Ariston e per giornalisti alle prime armi. Un crocevia
di grandi firme del giornalismo e
di personaggi famosi del mondo
dello spettacolo che si incrociano
tra loro e si fermano a chiacchierare. Il tutto sotto lo sguardo ammirato di giovani giornalisti di testate minori che vengono a Sanremo quando c’è il Festival.
Osservare all’opera i colleghi più
esperti è una lezione di giornalismo impagabile. Anche per chi
cerca di carpire i segreti del giornalismo dai colleghi più esperti (e
non solo per cantanti e presentatori) la sala stampa dell’Ariston
è una palestra indispensabile per
la propria formazione professionale.
Tempo Massimo
La formula del pesto
Ieri sera ho diretto l’orchestra per
Roberto Amadè (con la canzone
“Come pioggia”), che ha passato il
turno e stasera si giocherà la finale
con gli altri tre qualificati. Mentre
Gianni Morandi mi presentava ho
alzato una piccola lavagnetta (creata appositamente dal mio valente
scenografo-attrezzista Andrea Corbetta), mostrando in eurovisione la
formula del pesto. Cioè: E=pc². Da
dove nasce questa formula? Qui ci
vuole una premessa.
Oltre ad essere direttore d’orchestra,
sono uno dei membri del gruppo
musicale Buio Pesto, che è una storica band dialettale conosciuta in
tutta la Liguria. Una sorta, per capirci, di Van De Sfroos alla ligure.
Per farvi un idea: www.buiopesto.
ge (notare il dominio “.ge”!). Quasi
80.000 copie vendute, oltre 500
concerti, più di un milione di spettatori in 15 anni e 160.000 euro di
beneficenza donati. Questi i numeri
del mio gruppo con il quale non riusciamo mai ad accedere al Festival di Sanremo, nonostante si faccia l’ormai tradizionale tentativo annuale. Nel nostro ultimo album, intitolato proprio “Pesto” ed uscito a
giugno del 2010, è inserita la canzone omonima che dà il titolo al
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CD. In questa canzone, dedicata ad
Albert Einstein, il più grande genio
fisico e matematico di tutti i tempi,
ci siamo divertiti a immaginare che
Einstein, di fronte ad un piatto di
troffie al pesto, si sia convinto che
la celebre formula E=mc² fosse sbagliata, e che non fosse la “massa” a
creare l’energia dell’universo, ma il
pesto! In effetti Einstein pranzò in
Liguria, nel suo viaggio tra la Lombardia e la Francia, e da qui è nata la
follia della “formula del pesto”, che
sarà il motivo trainante del prossimo
tour 2011 dei Buio Pesto. La “formula del pesto” svetterà sulle scenografie, sulle magliette, sui gadget,
insomma ovunque.
Dunque ho deciso di portarla sul
palco dell’Ariston, per mostrarla a
tutta l’Europa e per “vendicare” un
po’ l’ennesima mancata presenza
dei Buio Pesto al Festival di Sanremo. E speriamo che porti la stessa
fortuna che ha portato a Roberto,
anche se lui è passato in finale non
certo per la lavagnetta, ma per la sua
bellissima canzone.
Inoltre voglio ringraziare Emilio (il
boss della regia di sala), per aver urlato a gran forza il mio nome nel
momento della presentazione, fa-
PS. Vorrei dire una cosa su Max
Pezzali. Non era facile interpretare una canzone arrangiata diversamente dal suo genere musicale, con un artista come Arisa
(che apprezzo infinitamente) anche lei molto distante dalle vocalità di Max. Ma il duetto, grazie alla sua elasticità, ha reso al
100%. Bravo, Max. Sei unico, da
vent’anni.
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Il tesoro nasco
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costo del Mediterraneo
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Picchetto d’onore per l’improvvisa visita del Ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha assistito in prima fila alla terza serata
del Festival. Prima di partire il Ministro ha incontrato uno stuolo di giornalisti tutti curiosi di conoscere i gusti musicali di La
Russa che ha risposto: ”Sono venuto al Festival per ricordare la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia e ho molto apprezzato
lo spettacolo ed in modo particolare l’interpretazione dell’inno di Mameli da parte di Gianni Morandi che ho visto commuoversi”.
Il Tapiro di Striscia a Morandi
per il calo d’ascolti della 2° serata
I giovani
a Sanremo
Il calo di ascolti registrato l’altroieri dal Festival di Sanremo, stasera ha ‘regalato’ il ‘Tapiro d’Oro’ di ‘Striscia la Notizia’ a Gianni Morandi: “Stasera potrei salire sul palco dell’Ariston con il Tapiro in mano”, ha detto il capitano della
squadra festivaliera. Ai microfoni di Valerio Staffelli, Morandi spiega poi che per alzare gli ascolti questa volta non si
‘calerà le braghe’ come aveva fatto nel 2002 in occasione dello show ‘Uno di noi’. ‘’Il calo è normale, speriamo di risalire! Ma domani eventualmente me lo riporta il Tapiro?”, ha aggiunto il cantante-conduttore.
Ho ascoltato e guardato con attenzione i giovani: Serena Abrami mi è piaciuta con la canzone di Niccolò
Fabi un stile che mi ha ricordato Syria, non è stata male,
molto precisa. Anansi con Il sole dentro ha proposto un
pezzo reggae che ho trovato un po’ troppo semplice, un
po’ buttato lì, quantomeno da premiare il fatto che abbia portato un pezzo reggae che al Festival non era mai
stato, anche se non mi ha colpito troppo. Raphael mi è
piaciuto. Bravissimo al piano e bravo vocalmente anche
se forse per l’emozione c’è stata qualche sbavatura ma
ha sapoto vlorizzarsi ed è stato comunque un pezzo diverso oltre che essere un bravissimo pianista.
La giovane esclusa, Gabriella Ferrone, al primo impatto
mi è piaciuta ma poi ho trovato stonate le mosse alla Ricky Martin e tutto sommato l’ho trovata poco femminile.
Non mi ha fatto impazzire. Fra tutti i giovani non trovo
un personaggio come Arisa, qualcuno che mi abbia colpito troppo ma i giovani “partono” dopo Sanremo. Se
vengono spinti, ascoltati, cercati oppure no. Tra tutti sino
ad ora preferisco Raphael: bravo a suonare e si è presentato con qualcosa di diverso bella performance. I big
che preferisco? Modà, Tatangelo e Ferreri.
Presentato il progetto
“Meraviglia Italiana” del Forum
Nazionale dei Giovani
E’ approdato a Sanremo, in occasione del Festival della Canzone Italiana, il progetto “Meraviglia Italiana” presentato dal Forum Nazionale
dei Giovani. Si tratta di un grande progetto legato all’anniversario dei 150 anni dell’Unità
d’Italia - spiega il consigliere Carmelo Lentino con l’obiettivo di valorizzare i nostri preziosi beni
culturali, i numerosi siti paesaggistici e le più interessanti manifestazioni della tradizione popolare del nostro Paese.
Nella sostanza vengono selezionate oltre 1000
meraviglie italiane attraverso le segnalazioni che
arrivano da amministrazioni, associazioni o anche di singoli cittadini.
Tutte queste segnalazioni verranno giudicate e
scelte da una giuria composta esclusivamente da
ragazzi under 35 - prosegue Lentino - Partiamo
proprio dalla città dei fiori, ad un mese esatto
dall’anniversario dell’Unità d’Italia, dove consegniamo alcuni premi speciali, con una pergamena con menzione speciale destinata al sindaco
della città dei fiori e al presentatore del Festival
Gianni Morandi.
Lo facciamo da qui perchè attraverso il Festival
della Canzone Italiana si porta la cultura del nostro Paese in tutto il mondo.
Il consigliere del Forum Nazionale dei Giovani
Carmelo Lentino.
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Le osservazioni della
cantante sanremese
Monia Russo
“Nata per unire”: il “Charity” con Gianni
Morandi e gli artisti di Sanremo 2011
Tutti gli artisti di Sanremo 2011 in
un unico cd, per raccontare l’Italia attraverso canzoni che ne hanno
fatto la storia. ‘Nata per unire’, questo il titolo del cd firmato da Rai
Trade frutto di una idea di Gianmarco Mazzi e Gianni Morandi,
idea sposata con entusiasmo da
tutti i cantanti in gara (e le relative
case discografiche) per realizzare
un disco i cui proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione
‘Per il Tuo cuore’Onlus del Prof. Attilio Maseri.
Il cd, realizzato grazie alle professionalità di diversi settori del
Gruppo Rai che hanno fattivamente
collaborato per confezionare un
prodotto di grande qualità, sarà disponibile a partire dal 18 febbraio
2011 e conterrà tutte le canzoni storiche che verranno cantate dagli artisti nella serata del 17 febbraio dedicata al 150° dell’Unità d’Italia.
La pubblicazione vedrà la presenza
di un numero unico di Radiocorriere TV che conterrà le copertine
più rappresentative della rivista legate al Festival di Sanremo.
Il disco verrà distribuito attraverso
le edicole come allegato al Tv Radiocorriere e nel normal trade al
prezzo di € 9.90, e come download
legale dal web. In tutti i canali distributivi gli operatori hanno accettato condizioni particolari per favorire la charity, con un costo quasi
dimezzato rispetto al normale standard sia per edicole che normal
trade, mentre sia ITunes sia Believe
(con tutti i propri associati), hanno
accettato di devolvere interamente
l’incasso, con la sola eccezione
delle quote iva e siae.
E’ stato inoltre attivato un numero
sms (45505) per la raccolta fondi.
Il disco sarà arricchito da ‘Rinascimento’, brano inedito con musica di Gianni Bella e testo di Mo-
gol cantato da Gianni Morandi che
lo proporrà per la prima volta nella
serata dedicata all’Unità d’Italia direttamente dal palco di Sanremo. Speciale Tv Radiocorriere Il
numero unico della storica rivista
della Rai verrà stampato per l’occasione in tiratura limitata da collezione: all’interno conterrà la riproduzione di 12 copertine proposte tra gli anni Cinquanta ad oggi:
una maniera per raccontare l’Unità
d’Italia anche attraverso le immagini più rappresentative legate al
Festival della Canzone Italiana.
t.p.
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di Alessandra LUTI
Il Museo della Canzone
a Casa Sanremo
Nelle vetrine della mostra un po’ di storia del museo di Vallecrosia
A destra, l’ingresso
del Museo della Canzone
di Vallecrosia, posizionato
sulla carrozza
di un treno antico.
C
asa Sanremo come
l’anno scorso è ricca
di appuntamenti legati
alla canzone, ma non
solo. L’unico evento culturale che
ha un legame con la storia della
musica è la mostra allestita all’interno della hall dell’hotel Londra,
grazie al partenariato stretto con il
Museo della Canzone di Erio Tripodi (sede Vallecrosia, dove è visibile il famoso treno della mu-
sica, tempio della canzone). Dopo
la scomparsa prematura del padre
Erio, a prendere in mano le redini
della Fondazione, da qualche anno
è la figlia Anna.
Il suo archivio è davvero invidiabile, ricco di cimeli di ogni tipo,
rari e preziosi. L’anno scorso al Palafiori l’allestimento fu curato interamente da lei. Quest’anno la tradizionale esposizione continua nelle
vetrine più ridotte dell’albergo
A lato, il cantante
Al Bano Carrisi con,
alla sua destra, Anna Tripodi,
stretti tra giornalisti
e visitatori.
dove si è insediata Casa Sanremo
all’interno dell’Hotel Londra.
I cimeli non passano inosservati
alle centinaia di visitatori, per il
loro valore storico e culturale, e parecchi cantanti ne rimangono affascinati. A decantare la rarità degli
oggetti si è fermato a lungo anche
Al Bano, che ricevendo dal Museo della Canzone in omaggio il libro dedicato, insieme ad Anna Tripodi non ha potuto fare a meno di
ricordare il padre, che lui frequentò
quando era ancora in vita, nel suo
noto ristorante musicale a Vallecrosia (poco distante ha sede il famoso
Museo della Canzone).
Di Erio Tripodi ha ricordato in particolare la sua passione per la musica, un testimone eccellene della
storia musicale che appartiene al
nostro costume e al territorio di
questa terra di Liguria. La mostra
è visibile al pubblico e ai clienti
dell’albergo durante tutta la giornata e resterà a disposizione fino a
domenica.
“Da qui nasce l’idea di associare
ad ogni strumento un gioiello
prezioso, diamanti e lingotti, grazie alla collaborazione con l’Ing.
Palma, Presidente della società
Adastra srl” - ha spiegato Anna
Tripodi, Presidente della Fondazione Erio Tripodi, che ieri sera a
Casa Sanremo ha conferito a Mario Volanti, fondatore e Presidente
ed editore del Gruppo Radio Italia,
il “riconoscimento per la passione
che ci unisce alla musica italiana”.
Le nuove divise della Croce
Rossa in servizio al Festival
Foto di gruppo prima del servizio all’Ariston con le nuovissime divise che
la Croce Rossa ha distribuito in anteprima, in occasione del Festival di Sanremo. I Volontari del Soccorso indosseranno le stesse divise degli altri corpi
della Croce Rossa, senza più distinzione di specializzazione. Col tempo infatti le divise blu saranno dismesse.
Marsure di Povoletto - Udine (Italy)
Tel. 0432.664144 - Fax 0432.664147
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I VdS nella foto sono: Paolo Riverso - Saluzzo Erika - Rullo Luciana - Astraldi Lara - Licchello Silvana - Sordo Elena - Cervone
Silvana - Catelli Enrico - Saccoccia Federico - Bollati Deborah Barillari Simone - Regina Monia - Loffredo Ilaria - Riverso Luigi Tina Manuela - De Costanzo S. - Cutrì Alessio - Bessone Gianluca
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Fegiz Show:
Fatti e misfatti della musica italiana
Mario Luzzatto Fegiz, il critico musicale più famoso
d’Italia, ha finalmente deciso di vuotare il sacco. Quarant’anni di fatti e misfatti della musica leggera italiana.
Il giornalista musicale per eccellenza racconta con ironia da istrione aneddoti, segreti e retroscena del Festival
di Sanremo, la scoperta di Mogol e Battisti, i cantautori
contestati, la musica spettacolo (illustrata dal virtuoso fisarmonicista ucraino Denissenkov) e l’odio nei confronti
dei talent show (che lo hanno “derubato del mestiere di
critico, spalmato su migliaia di giudici popolari, sms,
mail e televoti”. Fegiz odia i talent show perché hanno
posto fine alla dittatura della critica.
Un folle viaggio fra canzoni celebri (interpretate dal one
man band Roberto Santoro) e divertenti imitazioni che
Fegiz fa dei personaggi incontrati nel corso della sua autorevole carriera (da Mike Bongiorno ad Eros Ramazzotti e Francesco Guccini).
E in più, un omaggio al più grande paroliere di tutti i
tempi, Dante Alighieri, del quale Fegiz recita a memoria alcuni canti dell’Inferno.
In circa un’ora e mezzo di spettacolo, racconta la storia
della musica ripercorsa in maniera del tutto speciale: con
dettagli, squarci su cose, persone e fatti, ma anche con
giudizi rapidi, taglienti e sintetici.
Con il piglio del grande divulgatore, condividerà con il
pubblico, in leggerezza, quel che nella brillante carriera
al Corriere della Sera e alla Rai ha potuto vedere e capire
dal suo osservatorio privilegiato. Perché, come ama raccontare: “di mestiere faccio quello che vi dice se vale la
pena di spendere 50 o più euro per un concerto o 20 e
più euro per un CD… Per misteriose ragioni da 40 anni
costringo pubblico e artisti a confrontarsi con la mia incompetenza. E ho visto cose che voi umani neanche potete immaginare”.
La storia del Festival
di Riccardo Rossi
Come ogni anno il Festival di Sanremo arriva con l’inevitabilità
del Natale. E con la
stessa inevitabilità arriva (per l’occasione)
l’ennesima pubblicazione che lo riguarda
con titoli più o meno
analoghi. “La storia del Festival di Sanremo” di turno, Riccardo Rossi Editore di
Genova, è stata scritta
da Sergio Di Tonno,
detto Teddy. L’autore,
giornalista e collezionista discografico, in
questo suo lavoro, propone una ricostruzione
schematica che va dal
1951 fino ad una breve
presentazione dell’edizione ancora in corso.
Il libro è diviso in capitoli comprensivi dei decenni nei quali si è svolto il Festival di Sanremo (dagli anni ’50 fino ai giorni nostri) trattando i miti e il contesto storico dell’epoca. All’interno
dei capitoli sono contenuti dei paragrafi molto corti dove,
dopo una stringata premessa sul contesto generale della manifestazione, vengono riportati di seguito cantanti in gara e la loro
classifica finale, conduttori e ospiti. Il tutto
prima di chiudersi con
alcune considerazioni
conclusive sulla kermesse. Il volume, costo 13 euro, si avvale
di un ricco apparato
fotografico, comprensivo di scatti tutti a colori. In passato Sergio
“Teddy” Di Tonno, si
è già cimentato in altre
pubblicazioni aventi
come oggetto la musica italiana: “Viaggio
nella Musica” (2002),
“1958-1968
Fabrizio De Andrè” (2005),
“Cinema&Musica” (2006), “Operazione Strangle”
(2007), “Fabrizio De Andrè e la Genova d’Appennino”
(2009) e “Quinto comandamento (Due casi di pena di
morte)” (2009).
Prodotti tipici calabresi all’hotel Morandi
per festeggiare la partita del Cuore
Gli odori ed i sapori calabresi hanno
festeggiato la partita del cuore, organizzata a Sanremo da Nino Capobianco e svoltasi nello stadio comunale della città ligure. L’evento
ha avuto un buon successo di pubblico e L’associazione Acs (centro
spettacolo della provincia di Crotone) e l’Assessorato alle Attività
Produttive della Regione Calabria
hanno festeggiato l’evento a base
di prodotti tipici nella storica struttura dell’hotel Morandi di Angel
Rebecca.
La nuova gestione familiare
dell’Hotel,
sulla
passeggiata
dell’Imperatrice, i modi gentili e
garbati della sua proprietaria, la signora Angela Licata, hanno dato
un tocco di raffinatezza alla serata. Gli “special guess” della serata sono volti noti dello spettacolo
e dello sport, che sono intervenuti
per l’occasione e che hanno dato
un tocco di ulteriore mondanità in
Nadia Bengala ex Miss Italia con Lello Senatore il titolare della
Senatore Vini.
questi giorni festivalieri. Il Festival
è un’occasione per incontrare personaggi di rilievo, importante vetrina dove non si può mancare per
nessun motivo. Tra i personaggi incontriamo Nadia Bengala, ex miss
Italia in forma smagliante, come se
per lei il tempo non fosse mai passato… I volti dello sport, resi affascinanti da qualche capello bianco,
ci fanno tornare indietro di qualche anno, quando Stefano Tacconi
era il portiere titolare della nazionale italiana e Patrizio Oliva era il
boxer campione del mondo. E ancora Toni Esposito, uno degli artisti
partenopei più conosciuto e Beppe
Convertini, Raffaello Balzo, uno dei
volti più amati della soap di canale
cinque “cento vetrine”.
L’occasione benefica li ha riuniti
tutti insieme a brindare ed a sorseggiare il vino Cirò dell’azienza agricola Senatore ed ad assaporare i
prodotti altamente selezionati delle
conserve sottolio, produzione della
azienda Buscema di Crotone. Ed
inoltre, dulcis in fundo, gli insaccati
ed i prosciutti scelti e stagionati con
sapiente maestria da Dante Renzini,
ambasciatore dell’arte culinaria nel
mondo. E poi… ancora vips ,dalle
ragazze “delle pupe e il secchione”
ai belli e meno belli delle tante edizioni del grande Fratello. E poi tanta
e tanta gente, un vero successo!
Stefania GALLO
A colloquio con Antonio Caridi, Assessore
Regionale alle Attività Produttive della Calabria
“La Calabria dispone di un immenso patrimonio di ottime specialità agroalimentari, oltre che
di mirabili prodotti dell’artigianato artistico e di tradizione. Tale
straordinario paniere, rispetto al
quale stiamo mettendo in campo
numerose azioni di sostegno e di
promozione, è arricchito dai notevolissimi beni ambientali e pa-
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esaggistici della nostra antica regione, e può essere considerato
unico sul piano mondiale perché
figlio di culture millenarie”.
Lo afferma l’On. Antonio Caridi,
assessore regionale alle Attività produttive, da diversi mesi impegnato,
nella Giunta guidata dall’on. Giuseppe Scopelliti, a lavorare su tutta
una serie di attività istituzionali e
politiche che hanno come obiettivo principale la massima incentivazione possibile del tessuto economico regionale.
“Abbiamo voluto, al di là delle
singole iniziative adottate - spiega
l’Assessore regionale - ispirarci anche ad una filosofia di fondo, che
è quella del ‘Consuma e Spendi
calabrese’. Siamo convinti, infatti, che la Calabria, forte del nobile paniere di prodotti cui ho accennato, possa guardare con fiducia al proprio futuro. In tal senso
il ruolo dei Calabresi residenti in
regione, ma anche e soprattutto
delle centinaia di nostri corregionali che si sono trasferiti nel resto
d’Italia o all’Estero, può rivelarsi
strategico se aumenterà una consapevolezza diffusa: il consumo
dei prodotti calabresi può dare
una forte spinta alla nostra economia, può restituire fiducia ai nostri imprenditori, può creare ricchezza e posti di lavoro proficui”.
L’On. Caridi specifica che con questo tipo di approccio “la Calabria
accetta in positivo la sfida del Federalismo, sempre di più attuale,
e vuole presentare il miglior volto
di se stessa: quello della laboriosità, della competenza, della passione, delle tante professionalità arricchite dall’esperienza, e
della dedizione assoluta dei propri instancabili produttori agroalimentari e artigianali. Siamo lon-
tani mille miglia, ovviamente, da
un’improponibile impostazione
e visione autarchica dell’economia, e ci sentiamo fortemente italiani ed europei. Vogliamo, però
- ribadisce Caridi con estrema convinzione - che i Calabresi possano
stare in Italia e in Europa a testa
alta, puntando su quello che noi
valutiamo alla stregua di infiniti
giacimenti petroliferi: quell’immenso patrimonio agroalimentare, enogastronomico e di artigianato tradizionale che, figlio
di culture antichissime che risalgono alle origini della civiltà europea, si può apprezzare come
qualcosa di unico, di irripetibile,
di non imitabile”.
“Nel mondo globalizzato - spiega
l’Assessore regionale alle Attività
produttive - l’aver conservato una
propria specifica identità è un ottimo punto di partenza per rita-
Angel Rebecca titolare dell’hotel Morandi e l’organizzatore calabrese Gino Foglia.
gliarsi spazi e nicchie di mercato.
Di fronte a un mondo che, anche
dal punto di vista enogastronomico, rischia di diventare sempre
più uniforme e standardizzato, le
culture e le tradizioni della Calabria hanno un valore aggiunto
inestimabile, perché non sono
omologate, perché garantiscano
sensazioni assolutamente originali e introvabili in altri contesti,
perché hanno conservato intatta
una dimensione umana, perché sanno di buono e di genuino.
Lo stesso ragionamento vale per
l’artigianato di qualità e di tradizione, che in Calabria si esprime
in maniera davvero eccelsa in
tanti settori: dall’oreficeria alla
lavorazione del legno, dalla tessitura alle ceramiche, dagli oggetti e complementi d’arredo alla
moda. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a qualche cosa di
suggestivo e di particolarissimo,
che parla attraverso i millenni
di vicende che hanno contraddistinto la nostra storia”.
L’Assessore Caridi si sofferma infine su un aspetto non secondario
di questa articolata azione di governo volta alla valorizzazione e
promozione delle produzioni locali. “Vogliamo anche migliorare,
ed in certi casi addirittura ribaltare - afferma - l’immagine stereotipata di una regione negativa e
improduttiva, lassista e degenerata. Non è così e lo voglio rimarcare con decisione. La Calabria
è fatta di centinaia di migliaia di
persone perbene, dedite al lavoro,
desiderose di puntare sull’economia pulita, ricche di doti umane e
spirituali che invece in altre realtà
si stanno disperdendo. Questo è il
vero volto della nostra terra che
purtroppo, e talora anche strumentalmente o quanto meno con
troppa superficialità, viene umiliato e ignorato. La Calabria può
e deve farcela a invertire una tendenza oggettivamente ingiusta,
parziale e controproducente. Noi,
coordinati dal presidente Scopelliti, ce la stiamo mettendo tutta”.
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di Anna Rita ARBORIO
PALAFIORI
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Sanremo Expo Music
Arriva il Ministro Giorgia Meloni
A
Al centro, il Ministro
della Gioventù
Giorgia Meloni.
A destra, Giorgia Meloni,
Gianni Pelegalli
e Paolo Alberti.
In basso a destra la cantante
Mirna Brancotti.
tteso per le 17.30, il
Ministro della Gioventù Giorgia Meloni
che visiterà il Palafiori,
e l’esposizione “Comunicazione in
Mostra: da Guglielmo Marconi a
Steve Jobs”.
Oggi sul palco arriveranno gli artisti Stefal Damiani, Ennio Drovanti,
Mauro e Nico dei Gabbiani.
Ieri mattina invece moltissime scolaresche hanno visitato l’esposizione “Comunicazione in mostra”
attraverso un cammino dedicato a
tutti i mezzi che hanno fatto la storia della comunicazione: dalla musica al cinema, dalla radio alla televisione, dal telefono all’IPhone.
Accompagnati da Gianni Pelegalli, direttore della mostra, i ragazzi di molti istituti hanno potuto
approfondire la tematica della sto-
A destra, il cantante
delgli anni ‘70
Nico dei Gabbiani
con Gianni Morandi.
Contatti per la stampa:
Elisabetta Copetti
[email protected],
mob. 338.3070047
Anna Rita Arborio
[email protected]
Cav. Uff. Paolo Alberti
[email protected]
Tel. 0184.570300
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ria e dell’evoluzione degli strumenti
della comunicazione, prendendo visione anche del famoso Apple 1.
Per la parte riservata agli spettacoli, organizzata in collaborazione
con Industries of Ideas, oggi si esi-
birà Stefal Damiani in arte Stefalzero, attraverso un musical dedicato
a Renato Zero; a seguire ci sarà Ennio Drovanti, noto attore teatrale, cinematografico e televisivo che presenta la compilation “Solo e sempre
Nomadi”.
Per gli artisti emergenti ci sarà ancora Mauro e, a chiudere, i sempre
green Nico dei Gabbiani.
Domani, dalle 17.00, sono previste le esibizioni de i Nabusa (vincitori Premio Migliore Musica Festival Autori Sanremo 2010), i Jalisse
che, peraltro, presenteranno anche il
loro libro.
Alle 18.00 “Che fine hanno fatto i
Jalisse?”, Nico Dei Gabbiani, Nicola Traversa, vincitore di Castrocaro 2010, Mirna Brancotti e
Mauro, tra gli artisti emergenti; infine anche Wilma Goich.
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di Greta GROSSI
Casa Sanremo, gli eventi di oggi
La giornata gastronomica di Casa Sanremo sarà dedicata alla Calabria, con i cooking
show previsti per l’intera giornata, fino a tarda notte con il Consorzio del Cusio
È
cco gli ospiti nel salotto di
Radio Italia a “Casa Sanremo” previsti per venerdì
18 febbraio:
14:00 LA CRUS/NINA ZILLI
14:15 DAVIDE VAN DE SFROSS/
IRENE MODA’/EMMA/ F. RENGA
15:00 ANNA TATANGELO/L. ERRORE
15:15 GIUSY FERRERI / F. SARCINA
16:00 AL BANO/MICHELE PLACIDO
16:15 ANNA OXA
17:00 DAVIDE VAN DE SFROSS/IRENE
17:15 MADONIA/CARMEN CONSOLI
18:00 BARBAROSSA/RAQUEL/MARCORE’
18:15 GABRIELLA FERRONE
00:00 AL BANO
00:15 PATTY PRAVO
00:30 NATHALIE/L’AURA
00:45 MORGAN
01:00 PFM
01:15 VINCITORE CAT. GIOVANI
La giornata gastronomica di Casa
Sanremo sarà dedicata alla Calabria, con i cooking show previsti per
l’intera giornata, fino a tarda notte.
Alle ore 16, Mario Luzzato Fegiz
presenta il Fegiz Show, uno spettacolo in cui il critico musicale più
famoso d’Italia, racconta la storia della musica ripercorsa in maniera del tutto speciale: con dettagli, squarci su cose, persone e fatti,
tutto ciò che nella sua brillante carriera al Corriere delle Sera e in Rai
ha potuto vedere e capire dal suo
osservatorio privilegiato. Un viaggio nella musica con la collaborazione del one man band Roberto
Santoro e del fisarmonicista ucraino
Denissenkov e in più un omaggio al
più grande paroliere di tutti i tempi:
Dante Alighieri. Fegiz reciterà a memoria alcuni canti dell’Inferno.
Alle 20 nel Salone Unità d’Italia ci srà la premiazione del concorso Casa Sanremo Sound Check.
Dopo la chiusura del festival e della
diretta di Radio Italia, sarà il momento della presentazione discografica di Giacomo Decimo, rivelazione del Sound Check dello scorso
anno e delle ormai note jam a sorpresa, come quella che mercoledì
sera ha visto protagonista Raphael
Gualazzi, voce e piano, il trombettista Fabrizio Bosso e un inedito Toto
Cotugno alla batteria, per una jam
jazz che ha deliziato il folto pubblico presente.
Continuano al Teatro delle Arti gli
appuntamenti del Premio Massimo
Troisi a partire dalle h11.
Tutti gli “after show” di Casa Sanremo, buffet con degustazione di
prodotti tipici piemontesi abbinati
a quelli liguri sono offerti da “Hotel
San Rocco sul Lago d’Orta”.
A seguire il dettaglio di tutti gli
eventi della giornata di Casa Sanremo.
ore 09.00 Teatro Delle Arti:
Casa Sanremo Campus
ore 11.00 Teatro Delle Arti:
Premio Troisi:
Esibizione di un cabarettista partecipante al premio.
Proiezione dedicata alla carriera
dell’attore napoletano. Film: Il
Postino.
ore 12.40 Salone Unità D’Italia:
Casa Sanremo Cooking Show
Pranzo - Regione Calabria con la
partecipazione di Franco Neri.
Presenta il ristorattore Fofò Ferriere.
ore 13.30 Salone Unità D’Italia:
Casa Sanremo Writers, presentazione del libro La Cucina delle Sirene scritto dal giornalista France-
sco Aiello, della Guida ai Ristoranti
per L’Espresso, presenta Santa Di
Salvo, giornalista ed esperta di gastronomia de Il Mattino.
ore 15.00 Teatro delle Arti:
Casa Sanremo Style (a cura del Savastano Group).
ore 16.00 Teatro delle Arti: Fegiz
Show.
ore 18.30 Salone Unità D’Italia:
Premio Eccellenze Italiane.
ore 19.30 Salone Unità D’Italia:
Regione Calabria con la partecipazione di Franco Neri.
Ai fornelli: Ercole Villiricco e Sergio Lerro dal Ristorante “da Ercole”. Presenta il “ristorattore” Fofò
Ferriere.
ore 19.30 Teatro delle Arti:
Casa Sanremo Sound Check.
ore 20.00 Salone Unità D’Italia:
Premiazione Casa Sanremo Sound
Check.
ore 21.00 Salone Unità D’Italia:
Proiezione Festival.
ore 02.00 Salone Unità D’Italia:
Show Case: Vincitore del contest
Casa Sanremo Sound Check 2011
Show Case: Giacomo Docimo, rivelazione Sound Check 2010
Casa Sanremo Night by DJ Salvatore Foglia.
JAM session e il Ministro Meloni
Casa Sanremo con Radio Italia ospita grandi personaggi
e proprio ieri mattina, il Ministro Giorgia Meloni ha presentato il progetto Gioventù
Ribelle, il programma del Ministero della Gioventù dedicato alle celebrazioni del 150°
anniversario dell’Unità d’Italia.
Grandi concerti a cui parteciperanno i più importanti artisti italiani di oggi. Tra questi
Davide Van De Sfroos con lei
presente ieri mattina nel salotto di Casa Sanremo. Il Ministro dopo la presentazione
si è fermato a Casa Sanremo
per il pranzo complimentandosi con “il ristor attore” Fofò
Ferriere e i ragazzi dello staff.
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Casa Sanremo suona con Radio
Italia e riesce a stupire con le sorprendenti jam session sul palco
quest’anno realizzata all’Hotel Londra. Ieri notte il talentuoso trombettista Fabrizio Bosso è salito sul
palco con Raphael Gualazzi, il giovane strabiliante artista jazz in gara
nella sezione giovani e con loro a
grande sorpresa, alla batteria, Toto
Cutugno. Alle 2 di notte Fabrizio e
Raphael sono ancora saliti sul palco
tra un pubblico molto particolare di
soli addetti ai lavori ed hanno iniziato a suonare, jazz, attirando l’attenzione di tutti: un successone ma
soprattutto la sorpresa di ascoltare
vecchia e nuova generazione appartenenti tra l’altro a generi musicali
diversi, e di emozionarsi.
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dai canoni dell’intelligenza e della
bellezza e cioè quello che noi chiamiamo semplicemente “made in
women” (fatto dalla donna). Così
giovani modelle, o aspiranti giornaliste, donne della cultura o dello
sport rappresentano l’affermazione totale della giusta parità dei
sessi tanto declamata.
L’EVENTO:
IL CONCEPT:
La femminilità in ogni sua forma:
dall’arte alla cultura, dalla tecnologia alla bellezza fanno del concorso Bellissimamente un evento
esclusivo di forte impatto emozionale e mediatico. La protagonista è la donna in ogni forma di
impegno e di presenza. Bellissimamente esalta ogni tipologia di
performance al femminile dettata
Una grande Kermesse sviluppata su tutto il territorio nazionale con circa 10 tappe inserite
sparse per il Paese vedrà selezionate, durante questo viaggio, le
diverse partecipanti alle seguenti
categorie:
- Bellissimamente Moda
- Bellissimamente Cinema e TV
Queste prime 2 categorie vedranno ragazze tra i 16 ed i 25
anni in competizione per affermare la bellezza e la loro presenza
sul palcoscenico.
- Bellissimamente, Imprenditrice
(scelta per ogni singola regione).
- Bellissimamente Cultura e Gior-
nalismo (scelta per ogni singola
regione italiana).
- Bellissimamente per la Vita (impegno sociale e medico).
- Bellissimamente Tecnologia e web
(scelta per ogni singola regione).
Sono categorie speciali alle quali
saranno assegnati premi di riconoscimento per impegno civile,
sociale e culturale.
LA FINALE:
19/20 MARZO
A RIMINI, CITTA’
DELLE DONNE
Alla fine del tour, la selezione avverrà a Rimini, denominata Città
delle Donne. La serata conclusiva
si svolgerà al Teatro Novelli il 19 e
20 marzo.
Oltre alle finaliste di ciascuna categoria che vedrà un momento
unico di spettacolo e di partecipazione di pubblico, oltre che essere
un veicolo promozionale di immagine di notevole rilevanza per
il territorio ospitante.
La Città delle Donne, Rimini,
verrà insignita da parte dell’organizzazione di BELLISSIMAMENTE capitale di bellezza e di
intelligenza femminile.
Tutta la comunicazione dello staff
sarà rivolta alla promozione del
CLAIM (Città delle Donne) associandolo al marchio del premio.
Durante la serata finale sono assicurate le presenze di Testimonial dello spettacolo nazionale ed
internazionale, nonché rappresentanti delle diverse categorie di
settore (moda, cinema, cominicazione e web). Non mancheranno
ospitate particolari ed interviste locali, nonché un sito web con
tutte le foto e le informazioni della
manifestazione.
PROMOZIONE:
Bellissimamente apporrà il proprio logo sul materiale promozionale dell’evento e del tour, ed in
particolare promuoverà l’immagine di Rimini su tutto il territo-
rio nazionale. Sarà quest’ultima
infatti, ad essere inserita su tutto il
promo pubblicitario del concorso
e per ogni tappa verrà proiettato
un video clip della località ospitante ed uno della città finale. In
questo caso Rimini sarà la protagonista in ogni senso.
UFFICIO STAMPA:
Un Ufficio Stampa opportunamente organizzato permetterà,
attraverso i comunicati web, tv
e radio, di pubblicizzare l’evento
e la località ospitante, nel nostro
caso Rimini, promuovendo azioni
di marketing territoriale e di sviluppo turistico.
Lo staff organizzativo è a totale
disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione utile agli
iscritti. Unitamente alla promozione in atto ci sarà anche un’edizione speciale del quotidiano ufficiale del Festival della Canzone di
Sanremo, Festivalnews/Daily che,
per l’occasione, realizzerà una serie di Speciali.
Venerdì 18 febbraio conferenza stampa all’Hotel Londra ore 17
Il progetto SANREMO PROMOSSI nasce dall’idea di far ascoltare
al pubblico le canzoni che non
sono state ammesse al Festival di
Sanremo e ridare forza e speranza a tutti quei ragazzi che credono nella musica.
Tutto nasce da un’idea degli
stessi ragazzi che, decidendo di
mettersi insieme per creare un
cd, hanno innescato un progetto
di grande impatto comunicazionale e musicale.
Da qui parte la voglia di creare il
primo disco italiano interamente
prodotto dai parenti, dagli amici,
dai fans, e da tutti coloro che
credono nella musica e vogliono
dare una speranza a tutti i giovani
musicisti.
L’idea è stata subito sposata
dal grande talent scout italiano
DINO VITOLA che ha messo a
disposizione la sua etichetta, ma
soprattutto la sua esperienza per
ridare ai ragazzi la speranza della
musica. Così il progetto da idea
di si trasforma in un vero prodotto musicale di spessore che
mira alla valorizzazioni dei nostri
talenti.
Per info: 06 37351270
Ufficio Stampa
Carla Torriani Comunicazione
Te. 335 6634163
[email protected]
Il Progetto è promosso in partnership con Sognando Sanremo
Sanremo Promossi...
parla Martina Stavolo
“Ma quale amici
io potevo fare quello che mi piace
conquistare con la musica la pace
quella scuola mi piaceva tanto
sembrava il posto giusto
per conquistare tutto”
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E’ uno stralcio di “Ma quali amici”, la canzone con cui
Martina Stavolo (finalista di Amici 8) avrebbe voluto
partecipare a questa edizione del Festival, scartata per
il suo contenuto troppo eplicito nei confronti della trasmissione che la vista protagonista.
Martina, che ieri è salita sul palco di Piazza Colombo
presentando con grande successo per la prima volta
dal vivo la canzone, spiegherà oggi i retroscena di questa canzone durante la presentazione della compilation “Sanremo Famosi” che si svolgerà sempre all’Hotel Londra alle ore 17.00
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QUI L’INTELLIGENZA SI SPRECA,
L’ENERGIA NO.
A R C H I L E D E , I L L E D C H E FA R I S PA R M I A R E F I N O A L 6 0 % D I E N E R G I A .
L’ambiente festeggia il primo anno di Archilede, l’apparecchio illuminante innovativo ed intelligente a tecnologia
LED, che ha già dato un contributo concreto al benessere del pianeta. Grazie alla vendita di 47.000 apparecchi
illuminanti, infatti, oltre 470 comuni italiani hanno aderito ad un’importante missione: ridurre l’impatto ambientale
attraverso un consumo energetico sostenibile, con un notevole vantaggio economico. In poco tempo, il Led
brevettato da Enel Sole, ha permesso un risparmio energetico pari al consumo medio annuale di 5.000 famiglie,
evitando l’emissione nell’atmosfera di ben 9.300 tonnellate di CO2. Archilede è il lampione che farà luce su un
futuro migliore: il nostro. Per maggiori informazioni vai sul sito www.archilede.it o chiama il numero verde 800.90.10.500
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