REGIONE ABRUZZO
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Ufficio Stampa
Vittorio Tucceri 333/4647018
Mercoledì 30-4-2014
COMUNICATO STAMPA
L’Aquila: strumento-gioiello a Cardio- Radiologia, costato oltre un
milione di euro.
‘Fotografa’ il cuore in 350 millesimi di secondo e scova le lesioni
coronariche nella primissime fasi di formazione.
Forte richiamo da altre asl e regioni: 30% dei pazienti da fuori
provincia AQ.
TAC-LAMPO IN UN BATTITO DI CUORE, MINI RADIAZIONI,
NON INVASIVA
AL S. SALVATORE, UNICO OSPEDALE IN ABRUZZO, IL TEST
ANTI-INFARTO
In un anno e mezzo, dall’inaugurazione, effettuati 1.000 esami
Il prof. Di Cesare: “Nuova frontiera per prevenire infarto e angina
L’AQUILA – Nel tempo impercettibile di un battito (350millesimi di
secondo) ‘fotografa’ il cuore, senza alcuna invasività, individua le placche
coronariche nelle primissime fasi di formazione e permette di prevenire
l’angina o l’infarto del miocardio. E’ la Cardio TAC di 640 strati, in
Abruzzo in dotazione solo all’ospedale S. Salvatore di L’Aquila,
un’alternativa alla più invasiva coronografia alla quale oggi si potrà poi
ricorrere per disostruire il vaso con il ”palloncino”. Con la CardioTAC
(costata oltre 1 milione di euro), in dotazione al Servizio Radiologia,
l’ospedale aquilano - grazie alla lungimiranza della Direzione Asl guidata
dal Manager Giancarlo Silveri - ha guadagnato un posto di primo piano
nel panorama regionale e nazionale (sono pochi i presìdi ospedalieri in
Italia a disporre di tale sofisticatissima strumentazione).
30% di pazienti da altre Asl o regioni (Lazio e Puglia).
Non a caso, dopo un anno e mezzo dall’attivazione di questo speciale
macchinario di diagnostica per immagini, all’interno del servizio di
Cardio-Radiologia del S. Salvatore, diretto dal prof. Ernesto Di Cesare,
sono oltre il 30% gli utenti che arrivano da altre aree della Regione (la
maggior parte da Pescara e Chieti) e, al di fuori dell’Abruzzo, da Lazio e
Puglia. Flussi che generano la cosiddetta mobilità attiva che, oltre a
costituire un motivo di vanto per l’ospedale aquilano, favoriscono introiti a
beneficio della Asl che può così reinvestire nel miglioramento dei servizi.
1000 esami, 600 solo nel 2013.
In un anno e mezzo, con il sofisticato dispositivo, sono stati eseguiti a
Radiologia oltre 1.000 esami, con un trend in netta crescita rispetto alla
fase iniziale dell’attivazione: solo nello scorso anno sono state effettuati
600 accertamenti di questo tipo.
Test a velocità supersonica, bassissimi rischi di radiazione, mortalità
zero.
La stratosferica velocità con cui questa TAC all’avanguardia acquisisce
l’immagine del cuore (350 millesimi di secondo, appunto un battito
cardiaco) comporta un altro vantaggio, non di poco conto: bassissima
esposizione alle radiazioni con conseguente, forte riduzione dei rischi
legati all’insorgenza delle malattie oncologiche. Infatti, con un battito di
cuore l’utente assorbe appena 1 msv (millisievert, unità di misura della
dose di radiazione) , la metà di quanto ognuno di noi prende in un anno in
modo naturale con le radiazioni cosmiche. L’altro grande beneficio,
rispetto per esempio alla canonica coronografia (peraltro più costosa), è
che questa investigazione per immagini, non avendo alcuna invasività,
esclude a priori anche il più piccolo margine di rischio. Con la Tac a 640
strati si possono individuare le lesioni delle arterie coronarie prima che
insorga l’infarto, prima causa di morte.
Per fumatori, diabetici e ipertesi, esame anche in assenza sintomi
Chi può sottoporsi alla cardio-Tac? Il test assume grande importanza non
solo per chi ha sintomi dubbi (dolore toracico atipico, esiti discordanti da
sforzo elettrocardiogramma, scintigrafia ed eco stress) ma anche sintomi
sfumati (es: affanno sotto sforzo moderato).
Ma l’aspetto nuovo e importante riguarda anche coloro che, pur non
avendo sintomi, appartengano a determinate categorie a rischio: ipertesi,
diabetici, obesi.
“Intervenendo tempestivamente, grazie all’eventuale scoperta di lesioni”,
dichiara il prof. Di Cesare, “si può affrontare la patologia con le terapie
farmacologiche e altri rimedi per eliminare sul nascere le condizioni che
favoriscono l’insorgenza di infarto al miocardio oppure l’angina. Si tratta
di una nuova frontiera della diagnostica d’immagine che può portare, con
un’adeguata sensibilizzazione dei pazienti e con la preziosa collaborazione
dei medici di famiglia, a una nuova strategia contro alcune malattie del
cuore”