Cruciferae - Museo Botanico UNIVPM

Facoltà di Agraria
Corso di Botanica sistematica
CdL di Scienze e Tecnologie Agrarie
A.A. 2007/2008
ANGIOSPERME
Famiglie di interesse
agrario più significative
Cruciferae
Brassicaceae (Cruciferae)
Le Cruciferae costituiscono una grande famiglia di piante dicotiledoni, di notevole importanza economica,
che comprende tutta una serie di piante coltivate come ortaggi, come foraggere, per la produzione di oli di
semi e per altri usi alimentari, oltre a diverse piante coltivate a scopo ornamentale.
Distribuzione. Le specie appartenenti a questa famiglia si trovano diffuse un po' dovunque, ma soprattutto
nelle regioni temperate dell'Emisfero Boreale, in particolare nei paesi del bacino mediterraneo e nell' Asia
Sud Occidentale e Centrale. La famiglia è rappresentata solo sporadicamente nell'Emisfero Australe, e
solo poche specie si trovano nelle regioni tropicali.
Caratteri distintivi. Le Cruciferae sono soprattutto piante erbacee annuali o perenni, raramente piccoli
arbusti (come Alyssum spinosum).
Eruca sativa
Eruca sativa
Nelle Cruciferae le foglie sono di solito alterne e senza stipole. I peli sull'epidermide possono essere semplici, biforcuti,
ramificati, a stella, o infine intrecciati, e costituiscono un carattere utile per I'identificazione dei generi"
L'infiorescenza di solito è un racemo o un corimbo, generalmente priva di brattee e bratteole. La struttura fiorale fondamentale è
assolutamente caratteristica e costante: quattro sepali e quattro petali disposti diagonalmente gli uni rispetto agli altri, sei stami,
di cui quattro lunghi e due brevi, e un ovario supero con due placente parietali" Esistono tuttavia eccezioni a queste
caratteristiche tipo. I fiori sono solitamente ermafroditi, attinomorfi e ipogini.
Gli stami, che sono tipicamente sei, sono tetradinami, ossia il paio esterno e provvisto di filamenti brevi, e le due paia interne,
una posteriore e un'altra anteriore, hanno filamenti lunghi. In alcune specie di Cardamine si possono trovare solamente quattro
stami, mentre in alcune di Megacarpea se ne possono trovare fino a 16. La forma e la disposizione dei nettari (che appaiono
come rigonfiamenti o piccoli cuscinetti) alia base degli stami è variabile, e questo carattere e largamente utilizzato per la
classificazione della famiglia. L'ovario, solitamente a due carpelli, è sincarpo, con placentazione parietale; e in genere biloculato
con formazione di un falso setto membranoso, il replo, mediante la fusione di escrescenze delle placente; talora e pluriloculato
in senso trasversale. Lo stimma puo essere capitato o bilobato.
Così come il fiore, anche il frutto è caratteristico nelle Cruciferae: fondamentalmente e una capsula biloculata con un falso
setto (il replo); solitamente deiscente, si apre in due parti o valve dalla base. Quando la capsula è lunga almeno tre volte la
sua larghezza, è detta siliqua, mentre quando è lunga meno di tre volte la larghezza viene indicata come siliquetta.
La variabilità mostrata dalle Cruciferae nei tipi di frutti è molta ampia, e le caratteristiche dei frutti sono considerate molta
importanti per quanto riguarda la classificazione della famiglia. Esempi di frutti atipici a anomali si trovano in Cakile, in cui le
silique si dividono in due articolazioni (quella inferiore a basale e sterile e forma una specie di robusto peduncolo, mentre
quella superiore a distale e globosa, indeiscente e porta un singolo seme che matura); in Lunaria (la cosiddetta moneta del
papa) in cui la siliquetta e appiattita lateralmente per formare un setto molto allargato; in Capsella (la borsa di pastore) in cui
la siliquetta e compressa in sensa antero-posteriore.
Classificazione. Si ritiene che la famiglia più vicina alle Cruciferae sia quella delle Capparaceae, con la quale esistono
somiglianze nella struttura dell'androceo e del gineceo. Anche da un punto di vista chimico si trovano somiglianze nelle due
famiglie. Non esistono però prove per ritenere che le Cruciferae derivino dalle Capparaceae, come è stato suggerito in
passato; oggi si tende a ritenere che entrambe le famiglie si siano evolute a partire da progenitori comuni.
il frutto è una
siliqua (come
quelle a destra del
genere Arabis) o
una siliquetta
(come a sinistra,
genere Capsella)
Utilità economica
Sebbene delle Cruciferae facciano parte un considerevale numero di piante coltivate, l'importanza economica della famiglia
non è paragonabile a quella delle Leguminosae o delle Gramineae; inol-tre, anche le specie coltivate utilizzate a scopi
alimentari non costituiscono un elemento sostanziale della dieta umana. Molte specie di Cruciferae sono utilizzate per
condimenti e contorni, quali la senape, e il crescione e alcune di esse, anzichè essere coltivate, vengono raccolte alIa stato
selvatico. La coltivazione di molte Cruciferae risale a tempi antichissimi, come Brassica oleracea (cavolfiore, verza e cavoloverza, i cavoletti di Bruxelles, cavoli cappuccio, cavoli ricci, broccoli, ecc.) che era già coltivata 8000 anni or sono nelle regioni
costiere dell'Europa Settentrionale, da dove in seguito si diffuse nelle regioni Mediterranee e nell'Europa Orientale. Le prime
selezioni di broccoli furono probabilmente ottenute in Grecia e in Italia nell'era precristiana.
Tutte le specie piu importanti di Cruciferae vengono propagate per seme; solamente le specie di minore importanza, come il
crescione d'acqua (Nasturtium officinale) o il crenno (Armoracia rusticana) sono propagate vegetativamente.
Selezione
artificiale su
vari organi
di Brassica
oleracea
Brassica oleracea
Varietà di ortaggi derivate
Le Cruciferae da seme possono essere raggruppate in tre categorie:
-piante da olio e da senape;
-piante da foraggio (da foglia e da radici);
-ortaggi per l'alimentazione umana.
Oleifere. Le Crucifere da olio attualmente occupano il quinto posto per importanza, dopo la soia, il cotone,
l'arachide e il girasole (che producono tutte semi da cui si estrae olio). Le colture più importanti derivano da
Brassica oleracea, B. campestris (B. rapa), B. napus (la colza) coltivata soprattutto in Europa (regioni
temperate) e in Asia. La senape si ricava dalla macinazione dei semi di Brassica juncea, B. nigra (senape
nera) e Sinapis alba (senape bianca) .
Ornamentali. I generi e le specie ornamentali nella famiglia delle Crucifere includono fra gli altri: Cheiranthus
(violacciocca gialla), Matthiola, Lunaria, Iberis, Lobularia, Cardamine, Alyssum (varie specie), Hesperis,
Arabis, Draba, Aethionema, Erysimum, Aubrietia.
In Europa e in Asia una considerevole parte della superficie
agricola dedicata a colture orticole e occupata da Crucifere
(il 30% in alcuni paesi europei contro i16% degli Stati
Uniti). Si possono far notare alcune curiosità nella
distribuzione geografica di queste colture, che riflettono più
che altro i gusti nel consumo anziché le origini geografiche
delle specie. I cavoletti di Bruxelles, per esempio, sono una
tipica coltura inglese: il prodotto inglese infatti eguaglia da
solo quello di tutto il resto dell'Europa, ed è dieci volte
maggiore di quello degli Stati Uniti. Le specie più importanti
per I'alimentazione umana sono Brassica oleracea, le cui
varietà coltivate producono cavoli, cavoletti di Bruxelles e
B. campestris (varietà coltivate per la produzione di rape,
cavoli cinesi, ecc.).
Alimentazione animale. L'alimentazione del bestiame si giova di colture di Crucifere sotto forma di insilati, di
farine di estrazione (ciò che rimane dopo I'estrazione dell'olio), di colture da pascolo e di radici conservate per
l'alimentazione invernale. I glucosinolati (sostanze caratteristiche prodotte dalla Crucifere) condizionano
I'utilizzazione di molte specie da un punto di vista economico. Si tratta infatti dei precursori degli olii di
senape, responsabili del sapore pungente della maggior parte delle Crucifere. Tali sostanze, gradite nella
senape, nel ravanello e nel crescione, sono tuttavia causa di manifestazioni tossiche quando vengono
utilizzate su larga scala nell'alimentazione degli animali e dell'Uomo. Per questo la produzione di insilati con le
Crucifere è limitata e la farina di semi si può ottenere solo da specie, come Brassica napus, con un basso
contenuto di glucosinolati. L'elenco delle specie utilizzate come colture da foraggio include Brassica oleracea
(cavolo da foraggio), B. campestris, B. napus (rape da foraggio, rapa svedese), Raphanus sativus (ravanello
da foraggio); le colture foraggere da foglia di Crucifere sono limitate ad alcuni Paesi come la Gran Bretagna,
I'Olanda e la Nuova Zelanda, specializzati in allevamenti intensivi di ruminanti su piccola scala.
Brassica napus
Principali Brassicaceae
coltivate per uso
alimentare
Crucifere della flora italiana utilizzate per scopi alimentari
FORMABIOTIPO
DENOMINAZI
REGIONI
ALTMIN ALTMAS
H bienn
PALEOTEMP.
Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC COR
0
1700
G rhiz
E-EUROP.
Armoracia rusticana Gaertner, Meyer et Scherb.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI LAZ BAS
0
1300
H scap
COSMOP.
Barbarea vulgaris R. Br.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC COR
0
1600
H scap
OROF. S-EUROP.
Biscutella laevigata L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL
0
2700
H scap
W-STENOMEDIT.
Brassica fruticulosa Cyr.
LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR
0
1200
Ch suffr
ENDEM.
Brassica incana Ten.
TOS LAZ CAM PUG BAS CAL SIC
0
800
Ch suffr
ENDEM.
Brassica insularis Moris
SIC SAR COR
0
700
T scap
EURIMEDIT.
Brassica nigra (L.) Koch
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
1200
Ch suffr
MEDIT.ATL.(STENO) Brassica oleracea L.
LIG EMI TOS MAR LAZ
0
T scap
EURIMEDIT.
Brassica rapa L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
T scap
N-EURIMEDIT.
Bunias erucago L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
2200
H bienn
COSMOP.
Capsella bursa pastoris (L.) Medicus
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1800
H scap
EURASIAT.
Cardamine amara L.
FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS AEM COR
500
2500
H scap
CIRCUMBOR.
Cardamine flexuosa With.
TRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS CAM BAS CAL SIC SAR COR
300
1200
T scap
COSMOP.
Cardamine hirsuta L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1400
H scap
EUROP.
Cardamine pratensis L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS AEM COR
0
1700
H scap
CENTRO-EUROP.
Cardaminopsis halleri (L.) Hayek
FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS
400
1800
T scap
W-STENOMEDIT.
Diplotaxis erucoides (L.) DC.
LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
T scap
MEDIT.ATL.(EURI) Diplotaxis muralis (L.) DC.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
1000
H scap
SUBATL.
Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
T scap
EURIMEDIT.
Diplotaxis viminea (L.) DC.
LIG TOS UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR
0
800
T scap
MEDIT.-TURAN.
Eruca sativa Miller
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
H scap
EURIMEDIT.
Hirschfeldia incana (L.) Lagr.-F.
LIG TOS LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
H bienn
AVV.
Isatis tinctoria L.
PIE LIG TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
2100
H scap
EURIMEDIT.
Lepidium graminifolium L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
600
H scap
S-EUROP.-SUDSIB. Lepidium latifolium L.
VEN PIE LIG EMI TOS MAR UMB CAM BAS SIC SAR COR
0
1000
T scap
S-STENOMEDIT.
Moricandia arvensis (L.) DC.
LIG TOS UMB PUG CAL SIC
0
600
H ros
ENDEM.
Morisia monanthos (Viv.) Asch.
SAR COR
0
1200
H scap
COSMOP.
Nasturtium officinale R.Br.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1500
T scap
EURIMEDIT.
Raphanus raphanistrum L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1300
T scap
S-EUROP.-SUDSIB. Raphanus sativus L.
TRI FRI VEN LOM PIE LIG CAM BAS
0
600
T scap
EURIMEDIT.
Rapistrum rugosum (L.) All.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
900
H scap
E-MEDIT.-MONT.
Rorippa austriaca (Crantz) Besser
FRI VEN TRE LOM PIE EMI LAZ BAS
0
700
T scap
E-MEDIT.-MONT.
Sinapis alba L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
T scap
STENOMEDIT.
Sinapis arvensis L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1400
Ch suffr
SW-STENOMEDIT. Sinapis pubescens L.
TOS CAM PUG BAS CAL SIC SAR
0
800
T scap
PALEOTEMP.
Sisymbrium irio L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
800
T scap
PALEOTEMP.
Sisymbrium officinale (L.) Scop.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1000
T scap
PALEOTEMP.
Thlaspi perfoliatum L.
TRI FRI VEN TRE LOM PIE LIG EMI TOS MAR UMB LAZ AEM CAM PUG BAS CAL SIC SAR COR
0
1600
BRASSICACEAE coltivate
Raphanus sativus
ravanello
Raphanus
raphanistrum
Eruca sativa
rucola
Armoracia
Una crucifera coltivata a scopo
alimentare (radice aromatica)
Armoracia rusticana
cren, barbaforte
Brassica
Verza
Cavolo
Cavolfiore
Cavolo-rapa
Cavoletti di Bruxelles
Cavolo ornamentale
Brassica oleracea
Principali Brassicaceae
coltivate per uso
energetico
Brassica
Brassica
napus
colza
Brassicaceae coltivate
per uso tintorio
Isatis
Isatis
tinctoria
guado
Brassicaceae di
interesse ambientale
Sinapis
Diplotaxis
Diplotaxis erucoides
Sinapis alba
Crucifere spontanee,
commensali di diverse
coltivazioni e per questo
considerate infestanti
Sinapis alba senape bianca
Diplotaxis erucoides rucola selvatica
Cakile maritima
Cakile
Erysimum
Erysimum cheiri
Matthiola
Matthiola incana
Alyssoides
Alyssoides utriculata
Biscutella
Biscutella
laevigata
Isatis
Isatis allionii
Lunaria
Lunaria rediviva
Lunaria annua
Cardamine
Cardamine enneaphyllos
Cardamine bulbifera
Principali Brassicaceae
selvatiche raccolte per uso
alimentare
Nasturtium
Una crucifera spontanea che viene
raccolta per scopi alimentari
Nasturtium officinale
sedano d’acqua
Diplotaxis
Diplotaxis muralis
Diplotaxis tenuifolia
Alliaria petiolata alliaria ®
„
„
Pianta erbacea perenne
dal caratteristico odore
e sapore di aglio,
localmente comune nei
margini erbosi dei
boschi e delle siepi di
collina
Le foglie primaverili
vengono utilizzate
crude in insalata miste
con altre erbe di campo
(pimpinella, papaole,
dente di leone, ecc.)
® = Pianta trattata nel libro
“Rugni, speragne, crispigne”
Bunias erucago cotecacchia
„
„
Pianta annuale con
una rosetta di
foglie basali, degli
erbosi ai margini
dei campi
Le foglie raccolte
nel periodo
invernale vengono
utilizzate con le
erbe miste bollite e
nelle zuppe
Cardamine hirsuta arabetta ®
„
„
® = Pianta trattata nel libro “Rugni,
speragne, crispigne”
Pianta annuale vive nei
margini erbosi incolti
Le foglie raccolte nel
periodo
primaverile
vengono utilizzate con le
erbe miste bollite e nelle
zuppe
Capsella bursa-pastoris
Capsella rubella capsella
„
„
Pianta annuale o
bienne vive nei
margini erbosi
incolti
Le foglie raccolte
nel periodo
primaverile
vengono utilizzate
con le erbe miste
bollite e nelle
zuppe
Barbarea vulgaris erba di S. Barbara
„
„
Pianta erbacea
perenne vive nei
margini erbosi
incolti umidi
Le foglie raccolte
nel periodo
primaverile
vengono utilizzate
con le erbe miste
bollite e nelle
zuppe
Raphanus raphanistrum ravanello ®
„
„
® = Pianta trattata nel libro “Rugni, speragne, crispigne”
Pianta annuale vive
nei margini dei
campi
Le foglie primaverili
private delle
nervature vengono
utilizzate con le erbe
miste bollite e nelle
zuppe, la radice in
autunno può essere
utilizzata come il
rafano
Coronopus squamatus gramignola ®
„
„
® = Pianta trattata nel libro “Rugni, speragne, crispigne”
Pianta annuale, vive
nei margini dei
campi, degli orti e
nelle aree calpestate
Le foglie primaverili
vengono utilizzate
con le erbe miste
bollite e nelle zuppe