Lotta al Gioco d’Azzardo COMUNICATO STAMPA Lotta al Gioco d’Azzardo La Consulta Nazionale Antiusura e il Cartello “Insieme contro l’Azzardo” esprimono soddisfazione per le norme contenute nel decreto salute del Ministro Balduzzi Auspicano sia che il provvedimento non subisca modifiche nella fase di approvazione sia che venga costituito l’Osservatorio Nazionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo per monitorare il fenomeno della dipendenza Il Cartello “Insieme contro l’azzardo” e la Consulta Nazionale Antiusura esprimono viva soddisfazione e compiacimento per il contenuto del decreto sanità presentato dal Ministro Balduzzi nei giorni scorsi e che con ogni probabilità verrà discusso venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le misure più interessanti vi sono l’inserimento nei LEA (livelli essenziali di assistenza) delle prestazioni sanitarie a favore dei giocatori d’azzardo patologici, la revoca immediata delle concessioni quando si permette ai minori di partecipare o si diffonde pubblicità scorretta, l’attribuzione ai Comuni di un potere regolativo, Dopo numerosi incontri in Convegni e Tavole Rotonde organizzate sul tema, il Ministero della Salute, a quanto si legge nella bozza di decreto, ha individuato i punti cruciali che meritano di essere assolutamente condivisi in quanto lo Stato non poteva continuare a rimanere silente dinanzi ad una patologia che oggi colpisce quasi un milione di italiani. Nel bozza di decreto si legge: “Gli apparecchi idonei al gioco d’azzardo non possono essere installati all’interno o in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto. Ulteriori limitazioni possono essere stabilite con decreto del ministero dell’interno, di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze e con il ministero della salute”. Un potere particolarmente importante è quello concesso al sindaco il quale “può disporre, per una durata massima di 30 giorni, la chiusura ovvero la limitazione dell’orario di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, dei locali o, comunque, dei punti offerta dei giochi, nelle aree comunali interessate da rilevanti fenomeni di ludopatia”. Una misura altrettanto importante anche ai fini della salvaguardia del patrimonio della famiglia del giocatore patologico è quella concessa al 1/3 Lotta al Gioco d’Azzardo prefetto il quale, con ordinanza motivata, “può disporre l’impignorabilità dei beni del soggetto affetto da gioco d’azzardo patologico”. Il testo presentato dal Ministro Balduzzi prevede anche l’aggiornamento dei LEA relativi alle “prestazioni relative alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo patologico”. Nell’auspicio che il testo del decreto non possa subire modifiche ed essere approvato tenendo in considerazioni le giuste osservazioni sollevate dal Ministero della Salute, vogliamo ricordare al Governo e al Parlamento intero che incombe un pericolo assai più forte costituito dal gioco d’azzardo on-line che si sta diffondendo come una epidemia tra i giovanissimi e nelle famiglie italiane soprattutto in questo momento di crisi. Il gioco d’azzardo on-line, come dichiarano le stesse concessionarie di videopoker, spesso sfugge ad un vero controllo determinando da un lato il dilagare della potenziale patologia, e dall’altro irrimediabilmente comporterebbe minori entrate per lo Stato in termini di fiscalità perché a dominare il mercato dell’on-line sono le società estere. Sarebbe perciò auspicabile, nel giusto solco tracciato dal Ministro Balduzzi, la costituzione dell’Osservatorio Nazionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo presieduto dal Ministro della Salute e composto da membri provenienti da Enti accreditati (presidi regionali convenzionati con i dipartimenti di salute mentale, servizi territoriali per le dipendenze, Fondazioni Antiusura) presso il Ministero della Salute e iscritte in apposito albo, creato contestualmente all’Osservatorio. L’Osservatorio, secondo gli emendamenti alla proposta di legge a firma di 50 Senatori, approvata dalle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato e in attesa di discussione in Aula, avrebbe il compito di monitorare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, con particolare riferimento ai costi sociali, economici e psicologici associati al gioco eccessivo, nonché ai fattori di rischio, in relazione alla salute dei giocatori e al conseguente indebitamento delle famiglie. L’Osservatorio, al fine dell’espletamento dei compiti istituzionali, avrebbe il diritto di chiedere informazioni agli Organi dello Stato, alle società concessionarie e ai soggetti gestori. Inoltre, l’Osservatorio dovrebbe redigere annualmente un Rapporto sull’attività svolta indicando iniziative e programmi da attuare anche in sede legislativa finalizzate a migliorare il sistema degli interventi socio-sanitari, socio-assistenziali su tutto il territorio nazionale nonché la particolare tutela dei diritti dei minori e delle famiglie. L’Osservatorio, nel citato rapporto, dovrebbe rilevare l’evoluzione del comparto giochi relativamente alle tendenze predominanti od emergenti a livello europeo e nazionale, per una valutazione sul complesso dell'offerta di giochi, e riguardo alla uniformità dei criteri di prelievo fiscale applicati nei diversi ambiti. L’Osservatorio potrebbe promuovere campagne informative al fine di prevenire comportamenti patologici e forme di assuefazione derivanti dagli eccessi dell’attività di gioco, anche mediante l’utilizzo di mezzi di comunicazione di massa, a tutela dei consumatori, con particolare riguardo ai minori e ai soggetti maggiormente vulnerabili; le campagne informative avrebbero lo scopo di informare il potenziale giocatore in modo corretto, veritiero e trasparente, anche in riferimento ai contenuti dei diversi giochi, circa le reali possibilità di vincita e di perdita e i gravi rischi derivanti dal gioco d’azzardo. Tutta l’attività dell’Osservatorio si porrebbe così come una tutela preventiva sia dei costi sociali sia in termini di costi effettivi che lo Stato sarebbe chiamato a sborsare per la cura dei giocatori patologici. Chiamiamola come una forma anticipata di spending review. 2/3 Lotta al Gioco d’Azzardo Bari, 28 agosto 2012 L’Ufficio Stampa 3/3