1 Fondamentali Sociologia dello sport

Sociologia dello sport
La sociologia è la scienza della società.
Nata a metà ‘800, può essere definita come scienza delle
connessioni.
Attenzione: la società è come l’aria, non si vede ma c’è, esiste!
Non vediamo la società perché vi siamo inseriti, ne siamo parte.
Derivata dal positivismo ottocentesco, la sociologia appartiene
alle scienze sociali moderne, insieme all’antropologia culturale
e alla psicologia sociale.
In quanto scienza delle connessioni, non può prescindere
dall’apporto delle tre classiche scienze dell’uomo: la storia,
l’economia e il diritto.
È una scienza per definizione multi e interdisciplinare.
La società non è un dato di natura (come è il mondo fisico); non
è una metafora, un modo di dire per indicare la somma di
individui e di gruppi attivi in una comunità.
Ogni società è, contemporaneamente, due cose:
1 un sistema di relazioni, che varia nel tempo e nelle
differenti culture ed istituzioni
2 una struttura, condizionata dall’economia e dalla
distribuzione del potere
I concetti guida
dell’analisi sociologica
Per analizzare un qualsiasi sistema sociale è
impossibile prescindere dalle cinque dimensioni
chiave che costituiscono i fondamentali della
sociologia, rappresentati da:
1.
2.
3.
4.
5.
I ruoli e lo status
Il gruppo
Le classi e la stratificazione sociale
Il potere
L’ideologia
1 I ruoli e lo status
Assumendo dei ruoli, ciascun individuo cerca di soddisfare ciò che
gli altri si aspettano che egli faccia in una situazione data.
Attraverso i ruoli, vengono attribuite delle responsabilità.
Lo status definisce le diverse posizioni che le persone occupano
all'interno di una società; è molto più rigido e meno facilmente
modificabile del ruolo, ma le società democratiche (a differenza
delle società di casta) tendono a rimuovere le preclusioni legali al
cambiamento di status. Gli status ascritti sono quelli che derivano
dalla nascita, gli status acquisiti si fondano sulle prestazioni delle
persone; ad ogni status corrisponde un ruolo (genitore) o un
complesso di ruoli (es. insegnante nei rapporti con gli studenti o
con i colleghi). Solo alcuni ruoli (come ad es. quelli professionali,
trasmettono status); comportamenti di ruolo impropri possono
deprimere lo status.
Nello sport: In una squadra di calcio esistono ruoli professionali e
ruoli tecnici formalizzati; essi possono però variare in relazione
alle tattiche o a circostanze non previste. Ruoli e status non hanno
connessioni dirette.
2 Il gruppo
Un gruppo deve comprendere almeno due persone; deve
esistere fra i membri interazione abituale e strutturata,
basata su norme, valori, aspettative condivise,
interdipendenza e riconoscimento.
Come classificare i gruppi
In un gruppo ruoli e status devono essere differenziati.
Gruppi formali, orientati allo scopo vs informali.
Primari, persistenti, faccia a faccia vs secondari, a debole
comunicazione emotiva.
Gruppi di opinione, pressione, interesse, potere.
Con leadership espressive o strumentali.
Aperti, chiusi; spontanei, finalizzati; pubblici, segreti.
Nello sport
Una classe scolastica, un gruppo di amici o
qualunque altra forma di relazione può dar vita a
un’esperienza associativa di sport.
Ogni organizzazione può conoscere processi di
istituzionalizzazione.
Gruppi informali possono divenire formali,
assumere vincoli e dar vita a esperienze
internazionali e reti.
3 Le classi e la stratificazione sociale
Le classi hanno profilo economico, diversamente da
ordini e caste.
Sono un prodotto sociale della modernità, che si
sviluppa nella fase industriale (classe operaia,
lotta di classe).
Mobilità orizzontale (shifting) e verticale (sinking,
social climbing), mobilità ascensionale di tipo
individuale in contesti multiculturali dinamici
(Usa, mito delle opportunità illimitate).
4 Il potere
Per Max Weber il potere “è la capacità di far
fare ad altri ciò che non farebbero
spontaneamente”.
La nozione di potere è sempre
bidimensionale: indica una relazione,
indispensabile alla coesione sociale, o una
struttura, che genera gerarchie sociali.
Gli idealtipi del potere per Weber
derivano dal tipo di legittimazione e identificano specifici potenziali
di decisione.
Tradizionale
continuità nel tempo, modello dinastico.
Esempio: monarchia
Legal-razionale si fonda su procedure certe (voto, competenza
verificabile), si associa alla burocrazia.
Esempio: democrazia
Carismatico
si fonda sull’attribuzione di qualità straordinarie,
sulla presunzione di una investitura sovrannaturale.
Ha bisogno di innovazioni continue; può essere
routinizzato (esempio: Pontificato).
Esempi: Mosè, Napoleone, leader populisti.
Nello sport
Ogni sistema sportivo produce gerarchie di
popolarità, ricchezza e prestigio.
Il professionismo sportivo, sin dall’antichità,
dà vita a sistemi differenziati di attività e
quindi a poteri.
Spettacolarizzazione, mediatizzazione e
commercializzazione dello sport generano
sistemi di potere
Grandi interessi si sono via via strutturati e
diffusi dentro e attorno allo sport
contemporaneo
Lo sport e i poteri secolari
In termini weberiani, molti campioni sportivi o
personalità del sistema sportivo si possono
considerare detentori di carisma.
Il Novecento ha contaminato sport, politica e
ideologia, dando vita ad usi e abusi del potere
sportivo.
Anche le presunte aberrazioni dello sport
appartengono a una storia lontana, che la
modernità tardo-industriale ha riprodotto e
dilatato: doping, violenza, manipolazione della
competizione ecc.
5
L’ideologia
Il concetto di ideologia nasce come chimica delle idee
(Illuminismo, Destutt de Tracy).
Attraverso simboli e valori, giustifica relazioni di dominio; si
collega a potere e legittimazione.
Per Marx, a metà Ottocento, è falsa coscienza,
rappresentazione funzionale alle classi dominanti nelle
forme apparenti della naturalità e generalità.
L’ideologia è considerata come un costrutto culturale, una
rappresentazione del mondo che “interpreta” la realtà
storica e sociale.
Nello sport
Lo sport può essere strumento di ideologia e
di propaganda.
Può legittimare, rafforzare o addirittura
costruire identità.
Può rappresentare un sistema ideologico,
come l’olimpismo.
Cultura, subcultura, controcultura
La cultura costituisce un fenomeno a elevata complessità,
che comprende persone, gruppi e norme numerosi e
differenziati. In un simile contesto, gruppi e individui che
pure condividono una cultura comune di appartenenza,
possono distinguersi dal modello dominante per aspetti
anche fondamentali. Se fra simili individui o gruppi si
sviluppano atteggiamenti e sentimenti di interazione e/o di
sostegno reciproco, si produce una subcultura. Se i fattori
costitutivi di tale subcultura presentano caratteristiche
incompatibili e/o apertamente conflittuali con la cultura
dominante, parliamo più propriamente di controcultura.
Intendiamo per subcultura:
una cultura attiva entro una cultura più
grande e che interessa generalmente un
minor numero di individui
che condivide l'insieme delle norme, delle
credenze e dei valori della più ampia
cultura cui appartiene
L'appartenenza a una subcultura non preclude
l'appartenenza alla cultura più ampia.
I membri di una subcultura si distinguono dagli
altri appartenenti alla cultura di riferimento solo
per uno o pochi tratti specifici.
Le preferenze sessuali, la rivendicazione razziale
in termini di identità, l'appartenenza a comunità
religiose o politiche minoritarie possono dar vita
a subculture più o meno strutturate.
Frequentemente si producono subculture all'interno di
comunità professionali (degli insegnanti, degli
informatici, dei lavoratori sindacalizzati, ecc.),
istituzionalizzate (gli ex allievi di una scuola di élite,
gli appartenenti a un determinato corpo militare) o
in gruppi orientati all'espressività (appassionati della
musica rock, tifoserie calcistiche).
Persino gusti estetici, interessi o preferenze televisive
possono animare fenomeni subculturali, a diversi
gradi di persistenza (i cultori delle scarpe
Timberland o i patiti della soap opera, i navigatori
in Internet o i collezionisti di orologi Swatch, gli
appassionati di trekking alpino o i cacciatori).
Una cultura sociale può differenziarsi in numerose
subculture.
A differenza della subcultura, una
controcultura:
- è incompatibile per alcuni aspetti
fondamentali con la visione del mondo
dominante nella cultura di riferimento;
- i suoi membri tendono a giudicare
ideologicamente compromettente il
rapporto con la cultura dominante e
- sviluppano spesso un atteggiamento di
mobilitazione e di opposizione attiva nei
suoi confronti.
Esempi classici di controcultura sono
rappresentati:
- dagli hippies degli anni Sessanta,
- dai movimenti rivoluzionari degli anni
Settanta,
- dalle comunità religiose fondamentalistiche
presenti in società secolarizzate.