Periodico della casa eb austria Giugno 2007 eb-haus aktuell 2 Editoriale E d i t o r i a l e Colgo l’occasione per presentarVi la nostra nuova segretaria, la Signora DGKS Sabine Unger, e le due novelle spose, Mag. Stefanie Zauchner-Mimra e Dr. Iris Gratz, alle quali auguriamo tutto il bene possibile. Auguri anche per la neo-Dottoressa Verena Wally che si è appena laureata. (Foto: Hametner) Cari amici della casa eb Austria! Carissima famiglia debra! Vi mettiamo al corrente delle novità che riguardano eb. Trattandosi di problematiche molto ampie, stiamo lottando nello stesso momento su più fronti cercando la soluzione migliore per aumentare la qualità della vita per i nostri malati di eb. Nel settore eb-ambulanza Vi presentiamo i nuovi progetti scientifici che si svolgeranno nei prossimi periodi. Siamo contenti del successo raggiunto da un paziente eb in Italia che si è sottoposto ad una terapia genetica, però nello stesso momento siamo abbastanza realisti e sappiamo che questo risultato costituisce solamente una prima tappa di un percorso ancora lungo. Dobbiamo occuparci con la maggior incisivitá possibile dei problemi e delle difficoltà giornaliere che causa questa malattia. Le relazioni di diversi convegni e le partecipazioni a manifestazioni di eb dimostrano che siamo collegati con tutto il mondo ove esistano specialisti che trattino questa malattia. Le Signore Dr. Gratz e Mag. Murauer hanno cercato di presentare la tematica relativa all´espetto genetico, in un “corso base”. Herzlichen Dank allen Besuchern des eb-haus Austria für ihr Interesse und ihre Spendenaktionen zugunsten der „Schmetterlingskinder“ !!! Giugno 2007 Speriamo di poterVi presentare in questa maniera più informazioni sulla “terapia genetica” e soprattutto anche, che diventi piú comprensibile il nostro progetto scientifico “forbice genetica”, che viene sviluppato nella casa eb. La presenza del Professor Michele De Luca nella nostra casa eb, ha costitutito indubbiamente una tappa importante. Nell´ambito di un seminario ci sono state trasmesse moltissime informazioni che riguardano la ricerca sulle cellule staminali. Saremmo lieti di poter avere in futuro una stretta ed organica collaborazione con il laboratorio di Modena . Programmi, indirizzi ed attivitá della Icasa eb Austria si trovano online sul sito www.eb-haus.at. Speriamo, possiate trovarVi tutte le informazioni utili che Vi necessitano ; noi terremo il sito sempre aggiornato. Le Vostre idee ed i vostri consigli sono preziosi per noi. Vi auguriamo una piacevole lettura della rivista e Vi salutiamo con affetto Dr. Gabriela Pohla-Gubo 3 3 1. Il personale nella casa eb Austria Allo stato attuale, giugno 2007, in casa eb (Austria), vi sono impegnate 17 persone. Sette di questi dipendenti vengono pagati da debra-austria, una persona viene pagata da debra südtirolalto adige, un’altra da debrainternational ed una dalla Banca Nazionale Austriaca. Un operatore del servizio civile viene messo a nostra disposizione dalla pubblica amministrazione e sei persone lavorano come volontari . Der Personalstand per Juni 2007 umfasst insgesamt 17 Personen, die im eb-haus Austria tätig sind. Sieben Personen werden von debra-austria bezahlt, je eine Person wird von debrasüdtirol, debra-international und der Österreichischen Nationalbank refundiert. Ein Zivildiener wird von der öffentlichen Hand bereit gestellt. Sechs Personen arbeiten ehrenamtlich und unentgeltlich für das eb-haus Austria. Dr. Gabriela Pohla-Gubo Dr. Gabriela Pohla-Gubo Giugno 2007 4 2. Ambulatorio eb Pianificazione del progetto: studi clinici per la cura di pazienti eb Ferite & dolori 5. Lenimento delle ferite Ricerca per capire quale tipo di lenimento delle ferite ha il maggior successo. (p. es. trapianto di pelle, pelle artificiale…) (Foto: Hametner) La nostra meta è migliorare la qualità della vita per i malati di eb. In relazione a questo abbiamo deciso di investire di piú nello sviluppo di progetti clinici. Per avere un’idea più chiara e definita Vi presenterò qui di seguito i nostri attuali 6 progetti che sono stati selezionati dalla nostra consulta scientifica fra un totale di 27. 1. Atrofizzazione delle dita delle mani e dei piedi Ricerca sulle cause che provocano questa sintomatologia e della conseguente profilassi per la soluzione del problema. 2. Terapia fotodinamica Studio per capire se e come la terapia fotodinamica (locale o sistematica) può essere importante nella cura e diagnosi nella del carcinoma della pelle di pazienti affetti da eb. 6. Abbigliamento Ricerca per capire se un particolare abbigliamento può migliorare la qualità della vita dei malati eb Tutti gli altri progetti saranno sviluppati in base alle disponibilità finanziarie. Nei prossimi mesi però la priorità verrà attribuita a quelli appena descritti. Vi terremo costantemente informati su sviluppi e risultati di tali progetti Dr. Anja Diem Questionario dei nuovi prodotti La casa eb, assieme ad ogni nuovo prodotto medico, fornisce un questionario, che dovrebbe essere compilato e rispedito dal paziente . I risultati saranno analizzati, valutati e pubblicati sulla nostra rivista. In questa maniera ci sarà possibile presentarVi una documentazione completa dei nuovi prodotti. Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra preziosa collaborazione. 3. Terapia del dolore Miglioramento ed affinamento della terapia Dr. Anja Diem (Foto: Hametner) Nell’ultimo semestre ho frequentato due corsi sul tema “ferite e dolori”. Uno era intitolato “Terapia del dolore “ rivolto alle assistenti sociali (23.- 25.03.2007 a Salisburgo); l’altro era il Simposio “Dolore e controllo dei pazienti con ferite” (09.05.2007) Entrambi i corsi si sono rivelati molto utili per aumentare conoscenze ed esperienze al proposito. La cosa più importante che ho appreso consiste nella consapevolezza che una sempre più efficace e specifica terapia del dolore e del trattamento delle ferite costituisce fattore fondamentale per il miglioramento qualità della vita dei malati di eb. Cosa ci può essere infatti di peggio, che vivere con dolori continui? In futuro in casa eb Austria ci occuperemo intensamente della terapia del dolore e delle ferite . Ringrazio la ditta COLOPAST per la sponsorizzazione del secondo corso da me frequentato e la piacevole collaborazione. DGKS Manuela Langthaler 4. Terapia contro il prurito Miglioramento ed affinamento della terapia Giugno 2007 5 3. eb - laboratorio di ricerca L’ABC della genetica Dr. Iris Gratz 1. Introduzione Vorremmo fornire, con questo contributo scritto , una panoramica sui temi più importanti della biologia cellulare e della genetica. La conoscenza di alcune nozioni di base costituisce premessa importante per la comprensione del lavoro di ricerca nel laboratorio dell’eb-haus e soprattutto per la terapia genetica organizzata per mezzo della "Genschere" – la “forbice genetica”, alla quale dedichiamo un apposito capitolo. Vorremmo inoltre soffermarci sulla specifica terminologia usata nel campo genetico . per generazioni le caratteristiche delle sue piante (p.es. l’altezza o il colore). Queste regole sono valide tutt’ora e costituiscono tra l'altro un aiuto prezioso nella consultazione genetica. 1. Legge della dominanza (o legge della omogeneità di fenotipo): Immagine 1: il monaco agostiniano Gregor Mendel L’eredità genetica è la trasmissione delle caratteristiche dei genitori ai loro figli. Ciò vale solo per caratteristiche fisiche (p.es. il colore dei capelli), non tuttavia per le abilità e le conoscenze, che i bambini apprendono dai loro genitori. La genetica è la scienza che studia i geni e l'ereditarietà. Alcune pratiche genetiche si conoscono ed applicano empiricamente già da tempo in agricoltura. Così i contadini per esempio hanno osservato che si ottengono pecore brave e lanose, se accoppiate a pecore brave e lanose... Le regole della genetica furono scoperte dal monaco agostiniano Gregor Mendel (1822-1884). Mendel coltivava piselli nei giardini conventuali e scoprì, con molta pazienza, tempo ed una buona dose di fortuna le leggi dell'ereditarietà genetica, studiando Se una creatura ha ereditato caratteristica diverse da entrambi i genitori essa sarà di tipo “eterozigote.” Un individuo “omozigote” ha quindi nel suo patrimonio due geni uguali, l’”eterozigote” due geni diversi. Le leggi di Mendel: Questo testo è dedicato a tutti coloro, che desiderano avere informazioni più dettagliate sulla genetica e che sono pronti a dedicare tempo ed attenzione a questo tema. 2. Cosa sono l'ereditarietà e la genetica? Se una creatura ha ereditato caratteristica uguali da entrambi i genitori essa sarà di tipo “omozigote” Incrociando tra loro due individui omozigoti tutte le discendenti sono geneticamente identiche: e cioè parimenti eterozigote ( vedi grafico ) Cosa sono le caratteristiche ereditarie? H e f t J u nereditarie i 2007 possono Le caratteristiche essere per esempio il tipo ed il colore della lana delle pecore, il colore dei fiori delle piante, il colore degli occhi e capelli degli uomini o il colore dei piselli. Mendel sapeva che l'informazione genetica viene tramandata. Sapeva pure che ogni creatura possiede una componente ereditaria di provenienza paterna ed una di provenienza materna. Entrambi i genitori danno dunque lo stesso contributo all’ereditarietà genetica. Le informazioni su queste caratteristiche sono immagazzinate nei gameti. Per il genere umano tali gameti sono l’ovulo per la donna e lo sperma per l’uomo , mentre per le piante sono l’ovulo (femminile) e il polline (maschile). Giugno 2007 Tutte le discendenti eterozigote hanno la presenza di due geni ; es: un gene “fiore di colore rosso” e un gene “fiore di colore bianco”. Quale colore di fiore risultante alla fin fine acquisisca dipende dalla caratteristica che è lasciata in eredità: dominante - recessiva o intermedia. 6 Se una pianta porta ad esempio entrambe le caratteristiche “fiore di colore rosso” e “fiore di colore bianco” (cioè eterozigote), può succedere quanto segue: - Il colore rosso è dominante: la pianta formerà i fiori rossi. Mentre la caratteristica " fiore di colore bianco”, detta recessiva rimane latente. - Ci sono anche molti casi nei quali nelle caratteristiche dei discendenti sono presenti entrambi le caratteristiche dei loro ascendenti : si parla in questo caso di “ caratteristica intermedia”. Questo caso porta ad es. ad una miscela di rosso e bianco, dunque ad un " fiore di colore rosa” nel discendente. 2. Legge della segregazione (o legge della disgiunzione): Incrociando tra loro due individui eterozigoti i discendenti non sono tutti geneticamente uguali ma si ottiene una progenie in cui i caratteri parentali si manifestano secondo questi rapporti 1:2:1: 3. Legge di indipendenza dei caratteri: Incrociando tra loro due piante omozigote che si differenziano in due geni (per esempio colore del fiore ed altezza di crescita) le singole caratteristiche sono lasciate in eredità in modo indipendente una dall'altra. Entrambi i geni non si influenzano. Ci sono dunque piante piccole di colore rosso, così come piante grandi di colore rosso. Altrettanto ci sono grandi e piccole piante di colore bianco. Ogni caratteristica rispetta, indipendentemente dalle altre la “legge della disgiunzione “ Ognuno dei 46 cromosomi porta su di sè l'informazione genica, cioè i caratteri ereditari. Ogni cellula contiene duplicata la sua informazione cellulare: una copia della “madre” ed una del “padre”. Dunque 23 cromosomi di origine materna e 23 di origine paterna. Attraverso una tinta particolare è possibile visualizzare il nucleo della cellula. L’immagine 3 mostra un forte ingrandimento (200-volte) della pelle umana. 3. Dove sono i geni? Grazie alle sue ricerche sul moscerino da frutta Thomas Morgan riconobbe nei cromosomi i portatori dei geni. Come "uomo delle mosche" ottenne nel 1933 un premio Nobel in medicina. Un tale onore fu invece rifiutato purtroppo a Gregor Mendel. Ai suoi tempi infatti il stato ignorato suo lavoro era completamente dal mondo scientifico. Cosa sono i cromosomi? Il cromosoma è un corpuscolo che appare nel nucleo di ogni cellula (Immagine 2). Immagine 3: sezione al microscopio della cute I nuclei delle cellule cutanee sono tinte di blu. In questo esempio si vede esattamente che ogni cellula corporea contiene un nucleo e con esso la completa informazione genetica. Fonte: http://www.novusbio.com/uploads/p_42cd5533f1b46.jpg Nel 20° secolo i ricercatori hanno scoperto che i cromosomi sono costituiti da un lungo e denso filamento, il DNA (acido desossiribonucleico). Il filamento del Dna, disteso, raggiunge la straordinaria lunghezza di 2 mt! Si pensi che è contenuto in una cellula che ha un diametro medio di circa cinque milionesimi di metro. Nel 1953 gli scienziati James Watson e Francis Crick sono riusciti a decifrare la struttura del DNA. Nessuno più ha osato dubitare che il DNA non sia "il codice della vita". Ci sono dunque tutte le combinazioni di caratteristiche degli ascendenti che possono essere ereditate dai discendenti. Le combinazioni possibili sono dunque ad esempio: - omozigote “fiore di colore rosso” - omozigote “fiore di colore bianco” - eterozigote “fiore di colore rosso” e “fiore di colore bianco” Giugno 2007 7 I cromosomi sono costituiti dal DNA: cos’è il DNA? H e f t J u nL'abbreviazione i 2007 DNA sta per la parola inglese deoxyribonucleic acid. Il DNA è creato da quattro basi azotate: adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G). Poiché queste basi azotate vengono solitamente connotate con le lettere con A, T, C, e G, si parla appunto di “ DNA.” La struttura della molecola del DNA si struttura in base ad un principio di tipo modulare : la base “adenina” vi compare appaiata sempre con la timina, e la guanina con la citosina. ll doppio filamento è formato da due catene a spirale (eliche) che si avvolgono come una cerniera a lampo (Immagine 5). La dorsale dell'elica è da uno zucchero costituita (desossiribosio) e da un acido fosforico (Immagine 4). Il DNA è costruito da due spirali, che si avvolgono e si chiudono come una cerniera a lampo. Immagine 5: La struttura del DNA Arrotolate nel doppio filamento si trovano le quattro basi azotate. A si accoppia solo con T e C solo con G. La “spina dorsale” dell'elica è costituita da uno zucchero (desossiribosio) e da un acido fosforico. Fonte: http://sina.eetezadi.de/inhalt/referate/dna-replikation-pc/page/1 Basti pensare al rinnovo permanente della pelle o la cura di ferite. Una ferita si chiude infatti solo se tramite divisione di cellule vengono prodotte nuove cellule, che possono stendersi sulla ferita chiudendola progressivamente. Come si giunge dalla divisione cellulare al raddoppiamento del DNA? Quando si divide una cellula, il DNA viene duplicato attraverso l’apertura di entrambe le spirali dell'elica come una cerniera lampo e legando poi le quattro basi azotate alle corde aperte, dunque A con T e C con G (Immagine 7). Immagine 4: i singolo “tasselli” costitutivi del DNA. Le quattro basi azotate del DNA sono rappresentate in colori differenti mentre la spina dorsale del DNA in grigio. Nella cellula, il Dna si presenta come un lungo filamento arrotolato , come mostra l’immagine 5. 4. Divisione cellulare Ogni persona è fatta da un numero quasi inimmaginabile di circa 100 bilioni di cellule (un'uno con 14 zero). Tutte le cellule corporee sorgono dall'ovulo fecondato. Il processo, attraverso il quale si riproducono così tante cellule da una sola, si menziona come “divisione cellulare” (Immagine 6). Ma la divisione cellulare ha luogo non solo nello sviluppo della persona dall'ovulo fecondato ma costantemente anche nella persona derivata. Immagine 6: divisione cellulare Il processo di divisione cellulare si articola in differenti fasi. Prima i cromosomi (rappresentati in verde) vengono raddoppiati, poi divisi sui due lati della cellula. Su ogni lato si formano di nuovo un nucleo ed alla fine una nuova cellula. Dunque sono sorti da una cellula sola due cellule, ed ognuna di queste ha gli stessi cromosomi, come della cellula madre. Fonte: http://homepage.univie.ac.at/roland.sedivy/Zelle/index.html Giugno 2007 8 cromosoma, contenente l'informazione genetica (“progetto di sviluppo”) per la produzione di una proteina precisa. Le proteine vengono composte dunque secondo il “progetto di sviluppo” stabilito dal gene. Come si crea da un gene una proteina? Immagina 7: Duplicazione del DNA tramite divisione cellulare L'elica del cromosoma si apre come una cerniera lampo. Le basi azotate, che nuotano liberamente nel nucleo, si legano alle corde aperte (sempre A con T e C con G). Da un’elica del DNA se ne formano dunque due che a loro volta sono identiche all’elica originaria. Fonte: http://www.biologie.de/biowiki/Bild:Dna-split.png Le basi azotate nuotano liberamente nel nucleo del cellula e possono, non appena trovano un riscontro adatto (cioè A con T e C con G), attaccarsi semplicemente alle corde aperte. Quando poi ad ogni gancetto della cerniera lampo aperta si lega una delle basi azotate, entrambe le corde formano di nuovo un’elica . Dopo la separazione dunque da un’elica se ne formano due e ognuna di queste cellule successive riceve a sua volta un’elica. Entrambi le cellule formate contengono quindi la completa informazione genetica. Attraverso questo processo, si garantisce che tutte le cellule corporee contengono di volta in volta tutti i 46 cromosomi. 5. Il gene e le proteine Cosa sono i geni? I geni sono dunque sul DNA. Il prossimo passo è la decodificazione dell'informazione genetica. I ricercatori hanno scoperto, che l'informazione per le proteine presenti nel DNA, sono immagazzinate in modo molto simile a quello usato dal computer per salvare i dati. Il DNA usa le basi azotate, (= lettere) A, T, C e G, mentre il computer lavora con i numeri 0 e 1. Il DNA viene letto come successione di “parole” : ogni parola è costituita da 3 lettere (basi). Le singole parole vengono chiamate codoni (o triplette di basi) Un esempio per una successione di codoni sarebbe per esempio ATG GGA GCG AAA CAC TTA. Nella cellula, i codoni possono essere tradotti in aminoacidi. Gli aminoacidi vengono attaccati l’un l’altro formando una catena, come prescritto e codificato nel “progetto di sviluppo “ del gene, la catena completa di amminoacidi compare poi come proteina (Immagini 8a e 8b). La traduzione del codice La successione della base (o codone) ATG sta per l’aminoacido metionina e significa l’inizio di un gene. La successione della base GGA sta per l'aminoacido glicina. Al giorno d’oggi sono noti tutti i codoni per i 20 amminoacidi presenti in natura. TAA è la parola “stop”, essa evidenzia la fine della traduzione e dunque la fine della catena aminoacida. La seguente successione dunque esprime i amminoacidi: La traduzione L'acido ribonucleico (RNA o ARN) aiuta nella traduzione del DNA per la produzione di proteine. L’RNA corrisponde ad una mezza elica del DNA, (praticamente come un lato della cerniera lampo) ed anch'esso è una catena polinucleotidica contenente le stesse informazione genetiche del DNA dal quale è stato “copiato”. Immagine 8a: Traduzione del DNA in amminoacidi Il DNA è nel nucleo del cellula. L’RNA è una copia (una trascrizione) del DNA, che si sposta nel corpo cellulare dove attraverso i ribosomi viene trasformata in aminoacidi . La catena formata dagli aminoacidi costituisce la proteina. L’RNA si sposta dal nucleo della cellula nel corpo cellulare, dove ha luogo, attraverso i ribosomi (i veri e propri traduttori) la traduzione delle basi in aminoacidi (Immagini 8a e 8b). Cosa sono le proteine? Le proteine sono dunque una catena di aminoacidi. Le proteine formano non solo la struttura delle singole cellule, ma sono componenti vitali di tutti gli organi ed interessati a tutte le reazioni chimiche del corpo. Anche gli enzimi sono proteine. I differenti aminoacidi sono allineati, in base alla costruzione prescritta dal DNA, come perle in una catena. di basi La funzione delle proteine è data in base alla seguenti loro forma, che successivamente è decisa attraverso la successione degli aminoacidi. ATG GGA GCG GTG AAA CAC TAA metionina (start) glicina I geni si trovano in fila lineare sul filamento del DNA. Il gene è una piccola sezione funzionale sopra un Giugno 2007 alanina valina glutammina istidina stop 9 Esempi per cambiamenti genetici Forma corretta: ATG GGA GCG GTG AAA CAC TAA ATG metionina (start) Immagine 8b: Traduzione del DNA in aminoacidi I ribosomi (i traduttori) attraversano l’RNA e allungano “parola per parola” la catena di amminoacidi. Fonte: http://www.chemgapedia.de/vsengine/vlu/vsc/de/ch/5/bc/vlus/ gen_protein.vlu/Page/vsc/de/ch/5/bc/genprotein/ablauf.vscml.html GGA GCG glicina alanina GTG AAA valina glutammina CAC istidina TAA stop Forme cambiate: -Fermata anticipata: La lettera A della glutammina (AAA) viene sostituita con una T. Questo difetto porta ad uno stop anticipato della traduzione nella catena degli amminoacidi, dato che la lettura si ferma dopo il primo “falso” stop (le lettere non lette sono blu). Ne consegue una ridotta funzionalità delle proteine. ATG Le proteine possono avere varie funzioni nei differenti organi. Nella pelle, esistono proteine responsabili per la coesione della medesima o dell'epidermide. Tali l'ancoraggio proteine sono per esempio collagene tipo 7, collagene tipo 17, laminina 5, cheratina 14 o plektin. metionina (start) GCG glicina alanina GTG valina TAA stop CAC istidina TAA stop -Mutazione della lettera: La C nella GCG (alanina) cambia in una T. L’alanina (GCG) muta dunque in GTG (valina). ATG Queste proteine le conosciamo perché possono interessare anche l’EB. La loro modifica provoca infatti le differenti forme dell’EB. Il cambiamento nel gene, che contiene il “progetto di costruzione “delle proteine, porta ad un cambiamento della struttura del DNA e dunque al cambiamento della successione degli aminoacidi nella catena. GGA metionina (start) GGA glicina GTG GTG valina valina AAA glutammina CAC TAA istidina stop -Spostamento nella lettura: La T in GTG (valina) manca. Poiché le parole sono sempre formate da 3 lettere, la sequenza logica si sposta creando disordine. ATG GGA GCG GTG AAA CAC TAA ATG GGA GCG GGA AAC ACT AA ATG GGA GCG GGA metionina (start) glicina alanina glicina AAC ACT asparagina treonina AA x Il cambiamenti di un'unica lettera può avere gravi conseguenze nella successione degli aminoacidi, che portano a loro volta a cambiamenti delle forme e delle funzioni delle proteine. Può anche accadere, che non solo un'unica lettera è cambiata, ma che manca o viene aggiunta anche una intera sezione. Il risultato è sempre lo stesso: un cambiamento nella successione degli aminoacidi. La finalità ultima cambiamenti. Giugno 2007 della terapia genetica è dunque correggere tali errori e 10 Terapia genetica - il metodo del futuro Terapia genetica Per terapia genetica si intende l’introduzione di un gene in cellule corporee per trattare i cambiamenti (errori) genetici. Il gene impiantato dovrebbe sostituire le funzioni del gene cambiato (sbagliato) per compensare la mutazione genetica. Per mutazione genetica si intende la mancanza di un gene o una sua scorretta funzione nell’organismo. Terapia genetica tradizionale Nelle terapie genetiche praticate finora viene impiantato il completo gene corretto nelle cellule tramite un “taxi per i geni” (=vettore, spiegazione segue). Questo metodo è però problematico se il gene da trattare è molto grande, perchè diventa difficile “spedirlo” nella cellula (Immagine 2). Proprio nel caso dell’eb i geni sono in parte molto grandi (per esempio il gene collagene tipo 7 dall’EB distrofica o il collagene tipo 17 nella forma giunzionale). Perciò questo tipo di terapia non è adattato per la maggioranza delle forme di EB. Inoltre con questo trattamento il gene mutato non viene rimosso tramite il trapianto del gene corretto. Resta dunque nella cellula e può portare in alcuni casi ad effetti collaterali. Mag. Eva Murauer Per assicurare, che venga scambiato veramente nella sezione solo lo specifico settore , costruiamo una molecola di riparazione che inoltri il gene corretto al posto desiderato nella cellula. La molecola di riparazione è un breve pezzo di DNA che viene aggiunto al gene corretto e spedito per mezzo del “taxi per i geni” nella cellula. E´ necessario perciò, per questo tipo di terapia genetica, localizzare esattamente la mutazione del gene. Con questa terapia viene dunque sostituito solo il pezzo mutato del gene cosicché la cellula conterrà solo il gene corretto. Verranno dunque evitati problemi che con la terapia genetica potrebbero altrimenti insorgere Debbono inoltre essere trasportati nelle cellule solo piccoli “pezzi”, perchè così sia la confezione che il trasporto sono considerevolmente più semplici (Immagine 2 e 3) Un altro vantaggio della “forbice genetica” è che viene riparato il proprio gene e perciò la produzione della proteina può essere pilotata nella cellula stessa, mentre nella terapia tradizionale bisogna impiantare un gene estraneo, del non conosciamo il quale meccanismo di regolazione. Dettagli della “forbice genetica” - cosa facciamo esattamente in laboratorio? Come portiamo la sezione risanata del gene nella cellula? Usiamo un virus come taxi (vettore). I virus di per sé non sono che un pezzettino di patrimonio ereditario, cioè un pezzo di DNA, confezionato in un involucro di proteine, ma sono maestri del trasporto di geni estranei nelle cellule. Con tutti i trucchi immaginabili i virus cercano di infilare questo patrimonio ereditario nelle cellule estranee, perché senza queste cellule i virus non si possono riprodurre. Spesso la cellula colpita paga il suo servizio con la vita. Per servirsi di questo virus bisogna prima disinnescarlo, cioè eliminare i caratteri pericolosi e caricarlo con il pezzettino del gene. Il virus svolge notoriamente il suo lavoro, infettando la cellula depositandovi la sezione del gene, ma senza danneggiare la cellula medesima. Genschere – La “Forbice genetica”: i suoi vantaggi rispetto alla terapia genetica tradizionale La “forbice genetica” si distingue da altre terapie genetiche perché è particolarmente adatta a geni grandi. Il principio si basa sul fatto, che non viene sostituito tutto il gene, ma localizzando la sezione esatta del gene che contiene la mutazione, “basta solo” sostituire quella specifica sezione con il gene corretto (Immagine 3 e 4). DNA “innocuo”, che viene usato come taxi genetico Involucro del virus Taxi genetico Immagine 1: Costruzione di un virus Giugno 2007 11 Immagine 2: il “taxi genetico” nella terapia tradizionale Si cerca, di trasportare interamente tutto il gene corretto col taxi, per inserirlo nella cellula cutanea. Dato che i geni dell’EB sono molto grandi (per esempio il gene collagene di tipo 7 dall’EB distrofica o il collagene di tipo 17 nella forma giunzionale), non possono essere trasportati in modo ottimale col taxi genetico (=virus indebolito) nella cellula. L’RNA corretto si sposta dunque dal nucleo nel corpo cellulare, dove attraverso i ribosomi (le macchine di traduzione) inizia la traduzione delle in basi azotate aminoacidi dando così luogo alla produzione delle proteine. Dato che è stata corretta la successione di basi azotate, tramite la molecola di riparazione, i ribosomi leggono correttamente le basi azotate e le proteine vengono prodotte in modo corretto! Il gene riparato corrisponde dunque di nuovo ad un gene corretto, che svolge la sua funzione originaria: produrre proteine funzionanti, Immagine 3: il “taxi genetic”o nella terapia con la forbice genetica Con questa terapia solo una piccola sezione del gene coretto deve essere trasportata col “taxi genetico” nella cellula, dove sostituirà le sezione del gene mutato. In questo caso il gene, costituito solo da un suo piccolo settore, è più piccolo e non ci sono problemi di trasporto. Cosa accade nella cellula? Ricordatevi di come è formata una proteina nella cellula: L’RNA aiuta nella traduzione del DNA in proteine. L’RNA è una trascrizione esatta del gene che si trova sul DNA. Se sul gene, dunque sul DNA, c’è un cambiamento, una mutazione, così questo cambiamento viene copiato sull’RNA ed in seguito anche sulla nuova proteina creata. Nella nostra terapia non viene cambiato il DNA, ma viene corretto l’RNA . La molecola di riparazione, che viene inserita nella cellula insieme al gene corretto, aiuta in ciò. La molecola di riparazione sorveglia che e sostituita venga ritagliata esattamente la sezione col gene mutato. La sezione mutata viene ritagliata e naturalmente smaltita dalle proprie cellule poiché non ha più nessuna funzione, mentre la sezione corretta viene trapiantata nell’RNA. che provvedono alla coesione degli strati della pelle!! Cosa sono le cellule staminali? Le cellule staminali sono cellule-madri che danno poi, dividendosi, origine a tutte le altre cellule del corpo umano. Hanno due principali capacità: di divedersi all’infinito e di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo (per esempio cellule cutanee o cellule dei capelli) e produrre così i vari organi ed il tessuto corporeo. Le cellule staminali servono dunque per la rigenerazione dei vari tessuti organici. Anche nella pelle, ci sono cellule staminali che attraverso la divisione, producono in continuazione nuove. cellule cutanee, favorendo la rimarginazione delle ferite. La persona portatrice di questa mutazione genetica ha immagazzinato questo cambiamento dei geni nelle cellule staminali. Perciò la vera meta della terapia genetica saranno le cellule staminali: se la correzione avviene nelle cellule staminali, automaticamente tutte le cellule che si svilupperanno non avranno più la mutazione genetica! Come sarà la terapia genetica futura? Il metodo preferito è la terapia ex-vivo, questa terapia avviene praticamente fuori del corpo. Innanzitutto bisogna prelevare una piccola provetta di cellule staminali dal paziente (il palmo della mano ne contiene , ad esempio, molte). In laboratorio vengono quindi isolate le cellula staminali sulle quali verranno impiantati sia il gene corretto, che la molecola di riparazione. Le cellule verranno poi “allevate” fino ad ottenere un leggerissimo strato di pelle trasparente. Questo strato di cellule verrà trapiantato su un’area di pelle aperta che dovrebbe poi svilupparsi in cellule cutanee normali producendo la proteine fino allora mancante. Questo processo porterà cosi in primo luogo alla chiusura della ferita trattata e successivamente alla produzione di una “nuova” pelle che avrà la solidità di una pelle sana!! Per passare dalla fase teorica alla applicazione di questa terapia ci vorrà ancora tanto lavoro, soprattutto nell’ambito della ricerca. Nel prossimo giornalino spiegheremo esattamente su cosa stiamo lavorando. Ci sono ancora molte domande da chiarire, ma bisogna sempre evitare qualunque rischio o effetto collaterale sull’uomo. Immagine 4: Scambio della sezione del gene nella cellula (sezione del gene corretto, sezione geneticamente modificata nella cellula, gene riparato) Giugno 2007 12 13 4. Accademia eb E SGCT Meeting Atene, Grecia, Novembre 2006 La ESGCT, European Society of Gene and Cell Therapy (comunità europea del gene e della terapia cellulare), svolge ogni anno un convegno per gli scienziati di tutto il mondo dove presenta e discute nuovi sviluppi e ricerche del settore. Il team del laboratorio eb – Mag. Klausegger, Dr. Oberndorfer, Mag. Murauer, Mag. Koller ed io assieme al responsabile laboratorio Univ.-Doz. Dr. Bauer ci siamo recati dal 09. al 12. novembre ad Atene per partecipare a questo importante incontro. Il programma era impostato su diverse discussioni e tematiche. Diversi esperti relazionavano per ca. 20 minuti sui loro progetti e sui risultati ottenuti; seguiva poi una tavola rotonda. In questa maniera è stato possibile ottenere le informazioni più aggiornate, p. es. sui temi geneterapia, tolleranza e cancro-terapia. Dopo le diverse discussioni ci sono stati anche dei “postersession”. Giovani scienziati presentavano i loro risultati delle loro ricerca con l´ausilio di grandi poster. Mag. Eva Murnauer ha presentato ad Atene un poster sul tema “Sviluppo della gene-terapia attraverso la forbice genetica”. Il tutto ha costituito una interessante occasione di informazione ed aggiornamento,dandoci la possibilità di apprendere molto e di sviluppare nuove idee. M Ch i tiMichele G b Visita del Professor De Luca presso la casa eb Austria, 26.- 27.03.2007 Michele De Luca, professore di biochimica presso l’università di Reggio Emilia, ha visitato la casa eb Austria ed ha presentato i suoi lavori e le sue ricerche sulla geneterapia che hanno avuto un lusinghiero successo su di un paziente italiano di Epidermolysis bullosa giunzionale. De Luca si occupa da oltre 20 anni di diverse tecniche di trapianto di pelle, che hanno dato ottimi risultati su diversi pazienti con bruciature gravi. A Novembre 2006 De Luca ha pubblicato una ricerca scientifica, nella quale si illustra come siano state trapiantate con successo delle cellule ad un paziente con eb giunzionale. La terapia, secondo De Luca, si può usare al momento solo su alcuni pazienti ed è molto complessa. Come prima operazione si prelevano delle cellule di pelle dalle mani, nel laboratorio si aggiunge un gene artificiale il quale ripristina una corretta struttura della proteina. Di seguito si cerca di moltiplicare queste cellule “corrette”. Quando si ottiene una fascia intera di cellule di pelle corretta si può iniziare con il trapianto. Giugno 2007 I costi si aggirano attorno ai 10.000 Euro. Le iniziative di debra-austria e il sostegno finanziario di diversi sponsor permettono ottime condizioni di lavoro. Un gruppo di scienziati da tutto il mondo assieme al Prof. De Luca inizierà delle terapie a favore dei pazienti di eb. Anche in Austria ci sono diversi probabili pazienti per questa terapia. Le “colture” della pelle si effettueranno presso i laboratori di Modena, i successivi trapianti a Salisburgo. Durante il soggiorno a Salisburgo del Prof. De Luca sono stati visitati diversi pazienti con eb per individuare i giunzionale candidati idonei. Forse si riuscirà con questa cura ad ottenere dei risultato concreti. L’inizio ufficiale della terapia è ipotizzabile per il 2008. Prof. Hintner und Prof. De Luca bei der Pressekonferenz (Foto: SALK / Wild&Team) Univ.-Doz. Dr. Johann Bauer 13 Incontro EB-Netzwerk a Freiburg, Germania, 2008 Il 12.03.2007 ho partecipato – grazie al finanziamento delle spese di spese viaggio da parte di debraaustria – all’incontro EB-Netzwerk a Freiburg, tenuto della Signora Prof. Dr. Leena Bruckner-Tudermann. EB-Netzwerk si occupa di analizzare cause, diagnosi, profilassi e cura di eb. Durante il meeting sono stati presentati diversi progetti. I relatori hanno illustrato nuovi metodi di cura, gene-terapie ed altri interventi che l’EB-Netzwerk cerca di realizzare. Un’altra proposta ha riguardato il collegamento tra le diverse cliniche germaniche per un collegamento delle ricerche. Uno dei punti più importanti è stata la relazione sul progetto di uno studio europeo di gene-terapia. Base della quale è il trapianto di pelle avvenuta con successo in Italia. Ora ci si sta adoperando per portare questo successo in tutta l’Europa. Per il momento è sicura la partecipazione dell’Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito e l’Austria. Dopo queste ed altri approfondimenti la giornata si concludeva con una piacevole cena.. Incontro di scienziati esperti di eb a Vienna, 19.05.2007 Al il 16° Convegno dell’Accademia Europea di Dermatologia e Venereologia il 19.05.2007 a Vienna, si sono incontrati diversi famosi scienziati di eb da tutto il mondo. Durante il primo incontro si è discusso sulla possibilità, di poter sviluppare una medicina geneterapeutica in base ai successi raggiunti a Modena. Si è giunti alla conclusione che è necessaria una collaborazione a livello europea e uno sviluppo generale del nuovo metodo “De Luca”. Nei prossimi due anni si spera di essere in possesso dei risultati per l’ebd (collagene tipo 7). Si è ragionato anche sulle terapie alternative delle cellule e della proteina. L’opinione in questo campo però è che prima servano ulteriori sperimentazioni. Anche la possibilità di curare o migliorare la situazione della forma dominante di eb siRNA (small interfering RNA) è stata discussa. Si è deciso al proposito di coinvolgere su questa tematica la FDA (Food and Drug Administration) nelle USA. Il pomeriggio, durante il secondo incontro, si è parlato di eventuali nuove denominazione piú pertieneti denominaziona che per l’eb, dovrebbero comunque riflettere e richiamare quelle giá in uso.Per es: EB simplex, EB junctionalis e EB dystrophicans. Il tema sarà comunque oggetto di ulteriore approfondimento. La rara Sindrome di Kindler farà parte delle malattie simili alla Epidermolysis bullosa. Univ.-Doz. Johann Bauer Giugno 2007