Scarica il PDF - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

annuncio pubblicitario
Aloe-Emodin una possibile cura
per le neoplasie
derivati dalle piante sono
da sempre una risorsa per la
farmacologia. Recenti studi
indicano come l'aloe-emoaina
possa agire per contrastare
alcuni tipi di tumori
di Marco Colombini
inconfato "eresa Pecere, laureata in
Scienze Naturali presso l'Università degli Studi di P a d o * presso cui ha anrhe conseguito
il titolo di Dottore in Ricerca in Biologia Evoluzionistica. Vincitrice di una borsa di studio
post-dottorato biennale in Biologia Molecolare e Cellulare e successivamente assegnata di
ricerca presso la Facoltà di Medicina e Chirur-
duzione scientifica su AE da parte di molti
to attività citotossica specifica e selettiva, con-
gia dell'Università di Padova per 4 anni.
gruppi di ricerca internazionali.
tro i tumor' ai origine neuroectodermica (qua-
plicata presso la Facoltà di Medicina e Chirur-
Dottoressa Pecere ci può spiegare i suoi
senza presentare, alle dosi terapeut'che, tossi-
gia. Attualmente è professore di ruolo nella
studi sull'Aloe-Emodin ?
cità nei confronti de' f broblasf normali e del-
scuola secondaria di II grado, dove insegna
La mia ricerca è nata con linieri lo di sviluppare
le cellule emopoietiche di midollo e di sangue
Scienze Integrate, e da alcuni a n r i ha un con-
nuovi farmaci con attività antitumorale e con
cordonale. Nelle cellule sensibili l'ingresso di
tratto di collaborazione con l'Università di Pa-
bassa tossicità per le cellule normali dell'ospi-
AE è mediato ca un processo d'incorporazione
dova per coordinare II gruppo di ricerca su AE
te. Il nostro gruppo ha valutato una serie di
ATP-dipendente e recettore-mediato. La mole-
presso il Dipartimento di Medicina Molecola-
composti naturali, già noti nella farmacopea
cola ha anche dimostrato di indurre apoptosi
re diretto dal Prof. Giorgio Palù. È titolare, per
tradizionale, ed ha individuato un antrachino-
p53-mediata, con 'attivazione di entrambi i
È stata professore a contratto di 3iologia Ap-
li neuroblastoma, melanoma e microcitoma)
l'Università di Padova, come inventore insie-
ne. aloe-emodina (AE), presente nell'essudato
pathway trascrizione e non-trascrizione dipen-
me al prof. Palù e al prof. Modesto Cart, di due
delle foglie di alcune specie del genere Aloe,
denti. Nel giugno 2000, abbiamo pubblicato
Brevetti Internazionali d'invenzione per l'uso
quali A. barbadensis Miller e A arborescens Mil-
il primo articolo sull'attività antineoplastica di
di aloe-errodina nel rattamente del e malat-
ler, nelle radici di due specie della famiglia delle
AE, dimostrando anche che AE è una molecola
autofluorescente (Xiv ^ l O n m e A„_ 510 nm). I
tie neoplastiche. Ha pubblicato diversi articoli
Polygonaceae, Rheum palmawrn L.ed Polygo-
sull'attività antineoplastica di aioe-emodina.
num cuspìdatum Sie'o. Et Zucc, e nelle foglie di
nostri studi hanno dimostrato che AE è in gra-
L'articolo su Cancer Research è stato l'inizio
Cassia torà L, una specie della famiglia delle
do di indurre l'apoptosi nei tumori di origine
anche di una vasta attività di ricerca e di pro-
Leguminosae. Questa molecola na dimostra-
neuroectcdermica senza essere tossica, alle dosi
Sviluppi futuri
Per un lungo periodo di tempo la ricerca non è stata finanziata e lo sviluppo clinico
di AE si è fermato. Sono riusciti solamente a mantenere i brevetti internazionali, con
raccolte di fondi e con benefattori privati.
Nell'ultimo biennio la ricerca è ripresa, finanziata da un gruppo farmaceutico
internazionale, allo scopo di individuare il meccanismo d'azione di AE nelle cellule
sensibili e per chiarire meglio il pathway endocellulare d'induzione dell'apoptosi.
Gli sviluppi futuri sono di trovare sufficienti finanziamenti per lo sviluppo preclinico
finalizzato alla preparazione del dossier ministeriale e per l'EfvlA, per dare inizio ai
trial clinici nell'adulto e nel bambino.
terapeutiche, per i fibroblasti normali e nei pre-
sfacente, AI raggiunge concentrazioni rilevan-
Queste ultime neoplasie hanno un'alta inciden-
cursori ematopoietici. Gli studi condotti in vivo
ti specialmente nelle masse tumorali. AE è una
za nella popolazione mondiale ma ancora una
hanno dimostrato l'efficacia di AE nell'hibire la
molecola poco solubile in acqua. Per questo
bassa perccntua'C di guarigione. AE si presenta
crescita de.la massa tumorale in topi SCID, sia
motivo sono stati prodotti, in collaborazione
come il capostipite di una nuova classe di far-
con un trattamento contemporaneo all'inoculo
con il Dipart'mento di Scienze Farmaceutiche
maci tumore-specifici con bassa tossicità per
delle cellule, sia con un trattamento successivo
dell'Università, 15 composti sintetici, prodrug,
i pazienti. Dopo la pubblicazione delle nostre
alla comparsa di una massa palpabile, senza evi-
dal capostipite AE, caratterizzati da una mag-
scoperte altri gruppi intemazionali hanno lavo-
denziare tossicità acuta nell'animale. I successivi
giore idrofilicità. Gli esperimenti cordoni pres-
rato su AE e sono stati pubblicati molti lavori
studi hanno dimostrano che l'ingresso di AE nel-
so l'Istituto Mario Negri e l'Istituto Tumori di
scientifici che hanno confermato i dati prodotti
le cellule tumorali sensibili è mediate da un pro-
Milano e presso il Policlinico Gemelli di Roma
dal nostro gruppo di ricerca. Alcuni ricercatori
cesso d'incorporazione recettore-mediato e che
hanno dimostrato che alcuni di questi deriva-
hanno dimostrato che AE è attivo nei confronti
AE viene concentrato nel nucleo dove si lega
ti hanno la stessa efficacia antitumorale di AE
di tumori quali il melanoma e il carcinoma di
al DNA inducendone diverse disfunzioni. P53,
con la stessa bassa tossicità, associate a un'otti-
Merkell, anch'esso tumore di origine neuroec-
attivato, ouó stimolare l'apoptosi attraverso
ma solubilità in solventi acquosi.
todermica. Altri autori hanno dimostrato l'attività antitumorale di AE in diversi modelli di
entrambi i pathway trascrizione-dipendente
e trascrizione-indipendente. In collaborazione
In che modo questa molecola potrebbe
glioma. Altri gruppi hanno dimostrato che AE
con il Dipartimento di Oncologia dell'Istituto
curare alcune patologie neoplastiche?
è attiva contro diversi tipi di tumore del pol-
Mario Negri di Milano, sono stati condotti di-
I nostri studi hanno dimostrato che AE ha un'at-
versi esperimenti di farmacocinetica preclin ca
tività antineoplastica selettiva soprattutto per
per valutare l'assoroimento e la distribuzione
i tumori di origine neuroectodermica, tra cui il
della molecola nel sangue e nei diversi organi.
neuroblastoma, che è ur tumore quasi esclusi-
I dati di distribuzione hanno evidenziato come,
vamente peciatrico, il melanoma e il tumore a
dopo una prima fase di assorbimento soddi-
piccole cellule del polmone.
mone. Molti gruppi di ricerca hanno usato AE
in combinazione con farmaci chemioterapici e
hanno dimostrato la grande efficacia di questa molecola come coadiuvante della terapia
classica. In diversi modelli tumorali, quali il fibrosarcoma e il glioma, in combinazione con
il cisplatmo, AE ha dimostrato un effetto pro-
Caratteristiche del farmaco
Fino a oggi la ricerca di principi attivi di origine naturale, nella terapia antitumorale non
aveva ancora dato risultati significativi, in quanto è difficile e complesso ottenere dei
nuovi farmaci per il trattamento dei tumori. Perché un farmaco possa essere impiegato
sull'uomo, deve rispondere a molti requisiti tra cui: buona farmacocinetica, cioè una
buona distribuzione in tutti i distretti del corpo, capacità citotossica, cioè capacità di
uccidere le cellule del tumore, selettività verso le cellule del tumore, assenza di tossicità
verso l'individuo.
tettivo contro l'elevata citotossicità di questo
chemioteraoico. In alcuni modelli tumorali AE
ha dimostrato di aumentare l'efficacia di diversi farmaci chemioterapici quali il cisplatino, la
doxorubicira e il 5-fluorouracile. L'AE può essere vista anche come una molecola coadiuvante, nel trattamento chemioteraQico delle
neoplasie con bassa percentuale di guarigione.
S RIPRODUZIONE RISERVATA
Scarica