Diapositiva 1 - icsoave.gov.it

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IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI
EPILESSIA
effetti della temperatura
sull’organismo umano
urgenze mediche provocate da freddo o
caldo eccesivo
DIABETE
ETILISMO E TOSSICODIPENDENZE
OBIETTIVI DELLA LEZIONE
riconoscere i segni e i sintomi
dei malori dovuti a caldo o
freddo eccessivi
IMPARARE A RICONOSCERE I
SEGNI E I SINTOMI DI UNA CRISI
EPILETTICA
RICONOSCERE I SEGNI E I
SINTOMI DEL DIABETE
IMPARARE LE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO DA
ESEGUIRE IN TUTTE QUESTE CIRCOSTANZE
LE PATOLOGIE DEL
SISTEMA NERVOSO
L’EPILESSIA
E’ CARATTERIZZATA DA RICORRENTI ED IMPROVVISE
“CRISI”
che dipendono da un’iperattivita’ delle cellule nervose
cerebrali (i neuroni della sostanza grigia del cervello)
si verifica per un
“eccesso di funzione del sistema nervoso”….
…in quanto alcune cellule del cervello lavorano
ad un ritmo superiore e producono la crisi
portando un encefalo “normale” ad attivarsi in maniera parossistica
ESISTONO DIFFERENTI TIPI DI “CRISI” CHE
DIPENDONO: DALLE STRUTTURE NERVOSE
COINVOLTE DALL’ETÀ DI ESORDIO
le più diffuse sono…
IL GRANDE MALE
IL PICCOLO MALE
LO STATO DI MALE
GRANDE MALE
la crisi si verifica indipendentemente dalla volontà del
soggetto che può essere sveglio e attivo o nel sonno
perdita di coscienza e caduta a terra
il paziente può avvertire l’avvicinarsi della crisi (aura)
si individuano 3 fasi della durata di 5-10 minuti :
FASE TONICA
FASE CLONICA
FASE DI RILASSAMENTO
FASE TONICA
Rigidità generale del corpo
Spasmo massimo dei muscoli scheletrici
Mani chiuse a pugno
Apertura della bocca e degli occhi
Deviazione degli occhi verso l’alto
Possibile emissione di urlo
Respirazione difficoltosa o impossibile
Apnea
Cianosi
QUESTA FASE PUO’ DURARE 30 SECONDI
FASE CLONICA
Scosse muscolari in tutto il corpo, scoordinate violente
ravvicinate, poi distanziate
Possibile morsicatura della lingua, causa la contrazione dei
muscoli masticatori
Sudorazione
Salivazione
Paziente in difficoltà respiratoria
Profonda inspirazione alla fine di questa fase
QUESTA FASE PUO’ DURARE 1-2 MINUTI
FASE DEL RILASSAMENTO
I movimenti cessano
La muscolatura si rilassa
Il paziente è immobile, in uno stato di coma
Spesso fuoriuscita di bava dalla bocca
Rilascio degli sfinteri
QUESTA FASE E’ DI DURATA VARIABILE
al risveglio il paziente
È confuso e disorientato;
Lamenta un forte mal di testa
È esausto e spesso si
addormenta
NON RICORDA NULLA
DELLA CRISI
Solamente il ricordo dell’aura, la
lingua morsicata,
l’indolenzimento muscolare o la
sua presenza in ambulanza gli
rammentano quello che può
essere accaduto
non cercare di impedire la crisi
non cercare di impedire i movimenti convulsivi
eliminare oggetti con cui il paziente potrebbe ferirsi
allontanare il paziente dai luoghi pericolosi
slacciare ciò che stringe
sorvegliare il paziente durante la 3° fase
NON CERCARE DI SVEGLIARLO!
fornire supporto psicologico al risveglio
ALLERTARE L'EMERGENZA SANITARIA
PICCOLO MALE EPILETTICO
COLPISCE I BAMBINI
RARAMENTE PRIMA DEI 4 ANNI E DOPO LA PUBERTÀ
ELEVATA FREQUENZA
SCARSA MANIFESTAZIONE MOTORIA
IMPROVVISA SOSPENSIONE DELLA COSCIENZA
SGUARDO FISSO,
ROTAZIONE IN ALTO DEGLI OCCHI,
IL BAMBINO SMETTE DI PARLARE E/O DI RISPONDERE
SONO CRISI BREVI DELLA DURATA DI 2-10 SECONDI
STATO DI MALE EPILETTICO
SITUAZIONE MOLTO GRAVE
La crisi epilettica può protrarsi per 10-20-30 minuti
Ripetersi ad intervalli ristretti da non consentire la ripresa
della coscienza
POSSIBILE NECROSI NEURONALE
si tratta di una vera e propria EMERGENZA MEDICA,
poiché si può incorrere in gravi turbe neurovegetative
(problemi respiratori/circolatori…)
e rischiare la morte!
conclusioni
Le patologie a carico del sistema nervoso sono numerose, l’ epilessia è
solamente la più significativa in termini di manifestazioni sintomatiche e
manovre di primo soccorso
Nell’ epilessia un corretto comportamento del
soccorritore può evitare al paziente un
aggravamento delle sue condizioni
E’ IMPORTANTE NON CERCARE DI IMPEDIRE LA
CRISI, FRENARE I MOVIMENTI CONVULSIVI O
METTERE LE PROPRIE DITA ALL’INTERNO DELLA
BOCCA DEL PAZIENTE
I MALORI DOVUTI
A FATTORI
AMBIENTALI
Ogni organismo vivente possiede una sua
temperatura interna generata dal complesso
delle reazioni chimiche che si svolgono a livello
cellulare.
Gli organismi animali bruciando zuccheri, grassi e
amminoacidi in presenza di ossigeno liberano energia che in
parte si traduce in calore corporeo
TEMPERATURA CORPOREA E METABOLISMO SONO
STRETTAMENTE CORRELATI
SE LA TEMPERATURA AMBIENTALE
AUMENTA
AUMENTA:
la dispersione di calore attraverso la
vasodilatazione cutanea;
la sudorazione (si attivano le
ghiandole sudoripare nel derma);
SE LA TEMPERATURA AMBIENTALE DIMINUISCE
Diminuisce la dispersione del calore per effetto
della vasocostrizione;
Si produce calore attraverso il
lavoro muscolare prodotto dai brividi;
Si produce calore attraverso l’effetto “pelle
d’oca” che determina, tramite i muscoli erettori
dei peli, delle micro contrazioni muscolari in grado
di produrre calore.
URGENZE CAUSATE
DAL CALDO
ECCESSIVO
CRAMPI MUSCOLARI DA CALORE
Nelle persone sane si manifestano in
muscoli sottoposti ad intenso lavoro e
sono correlati a ingenti perdite di sodio
IL SOGGETTO SOTTOPOSTO A SFORZO, SUDA MOLTO
ELIMINANDO DI CONSEGUENZA SALI MINERALI IN
GRANDE QUANTITÀ CHE SE NON VENGONO
REINTEGRATI PROVOCANO SPASMI DOLOROSI
CRAMPI MUSCOLARI DA CALORE
sudorazione intensa;
spasmi dolorosi dei muscoli.
portare il soggetto in luogo fresco;
somministrare acqua o un reintegratore salino.
COLLASSO DA CALORE
Situazione di ipovolemia dovuta alla prolungata esposizione
al calore e alla perdita in grandi quantità di acqua e sali
minerali.
Cefalea;
Nausea;
Vertigini;
Tachicardia;
Respirazione rapida e superficiale;
Perdita di coscienza.
COLLASSO DA CALORE
Porre il soggetto all’ombra in luogo fresco e
ventilato;
Impacchi di acqua fresca su fronte;
Dar da bere acqua e/o reintegratori salini;
Se cosciente: posizione semiseduta;
Se non cosciente porre in P.L.S.
ALLERTARE
SOCCORSI!!
COLPO DI CALORE
È PROVOCATO DALLA PERMANENZA IN AMBIENTI MOLTO
CALDI PRIVI DI RICAMBIO DI ARIA E CON MOLTA UMIDITA’
Trovandosi in ambienti molto caldi il soggetto dapprima
compensa sudando in abbondanza;
L’evaporazione del sudore riesce a mantenere la
temperatura corporea entro i limiti fisiologici;
A causa dell’elevato grado di umidità ambientale la
sudorazione ad un certo punto si blocca;
Il sudore ristagna e impedisce la fuoriuscita di altro
sudore;
I meccanismi di termoregolazione si bloccano e la T°
corporea si innalza oltre i limiti consentiti.
COLPO DI CALORE
Pelle secca e molto calda;
Respirazione profonda che si fa via via superficiale;
Polso pieno e rapido che si fa via via debole e rapido;
Eccitazione nervosa;
Cefalea;
Crampi muscolari;
Pupille dilatate;
Possibile shock;
Perdita di coscienza, coma;
Arresto Cardiaco.
COLPO DI CALORE
Porre il soggetto all’ombra in un luogo fresco e ventilato
Liberarlo degli abiti e avvolgerlo in un telino inumidito con
acqua;
Impacchi di acqua fresca o ghiaccio nei punti di emersione
delle arterie;
Non somministrare bevande fredde;
Dar da bere acqua e/o reintegratori salini;
Se cosciente: posizione semiseduta;
Se non cosciente P.L.S.
ALLERTARE
SOCCORSI!!
COLPO DI SOLE
Eccessivo riscaldamento della superficie
cutanea ad opera dei raggi solari con
conseguente massiccia sudorazione e
possibile disidratazione
inotre…
L’AZIONE DIRETTA DEI RAGGI
DEL SOLE SUL CAPO E’ IN
GRADO DI FARE AUMENTARE LA
TEMPERATURA INTRACRANICA
OLTRE I NORMALI LIMITI
FISIOLOGICI
COLPO DI SOLE
Viso arrossato;
Cefalea;
Senso di malessere generale;
Nausea;
Confusione mentale;
Vertigini;
Aumento della T° corporea;
Tachicardia;
Perdita di coscienza.
COLPO DI SOLE
Porre il soggetto all’ombra in un luogo fresco e ventilato;
Impacchi di acqua fresca sulla fronte;
Somministrare acqua fresca (non fredda!) e o reintegratori
salni;
Se cosciente: posizione semiseduta;
Se non cosciente P.L.S.
ALLERTARE
SOCCORSI!!
ATTENZIONE!! UN RAFFREDDAMENTO TROPPO RAPIDO PUÒ
PROVOCARE COLLASSO CARDIO CIRCOLATORIO
URGENZE CAUSATE
DA FREDDO
ECCESSIVO
CONGELAMENTO
conseguenza dell’azione prolungata del freddo intenso sulla
pelle e i tessuti sottostanti di una o più parti del corpo
MANI
si manifesta con lesioni
locali che interessano per
lo più le estremità:
PIEDI
NASO
ORECCHIE
Colpisce prevalentemente
persone che stazionano in
ambienti freddi per lungo
tempo ed è favorito da:
FREDDO UMIDO
IMMOBILITÀ PROLUNGATA
POSIZIONE ERETTA
SCARPE E ABITI STRETTI
IL CONGELAMENTO PUO’ ESSERE
SUPERFICIALE
GRAVE
SE COINVOLGE SOLO LO
STRATO SUPERFICIALE
DELLA CUTE
SI ESTENDE IN
PROFONDITA’ E
COINVOLGE I TESSUTI
IN SITUAZIONI ESTREME DI
TEMPERATURE MOLTO BASSE SI
PUO’ ARRIVARE SINO ALLA MORTE
ASSIDERAMENTO
CONGELAMENTO
CONGELAMENTO
SUPERFICIALE
senzazione di gelo alle mani
e ai piedi;
intorpidimento generale;
formicolio agli arti e dolore.
CONGELAMENTO
GRAVE
estremità gelate, rigide e
insensibili;
comparsa di vesciche di colore
rosso;
interruzione completa della
circolazione sanguigna;
morte e necrosi dei tessuti.
CONGELAMENTO
CONGELAMENTO SUPERFICIALE
Spostare l’infortunato in un luogo riparato dal freddo;
Slacciare gli indumenti stretti;
Battere i piedi;
Coprire naso e viso dell’infortunato con le mani (calde)
del soccorritore;
Sostituire gli indumenti bagnati;
Massaggiare delicatamente le estremità;
Non frizionare MAI con la neve!!
1
CONGELAMENTO GRAVE
Allertare quanto prima possibile i soccorsi
Trasportare la vittima in un luogo riparato dal freddo e
dal vento ma non provocare un riscaldamento violento;
Slacciare gli indumenti stretti, togliere anelli e bracciali;
Sostituire gli indumenti bagnati;
Cercare di riscaldare l’infortunato con il calore corporeo
del soccorritore;
…continua
…continua
2
CONGELAMENTO GRAVE
…segue
Fare muovere l’infortunato sia con movimenti attivi
che passivi;
…MA NON FAR CAMMINARE SE I PIEDI SONO
GRAVEMENTE CONGELATI;
Somministrare bevande tiepide e zuccherate;
NON SOMMNISTRARE ALCOOLICI!!
Non frizionare le parti congelate soprattutto in
presenza di vesciche.
ASSIDERAMENTO
… o ipotermia sistemica
Grave situazione provocata dalla permanenza
prolungata in un ambiente a temperature molto
basse che provoca un danno sistemico che
coinvolge l’intero organismo
SE L’AMBIENTE E’ TROPPO FREDDO IL CALORE VIENE
CEDUTO PIU’ VELOCEMENTE DI QUANTO VENGA
GENERATO
Se la temperatura corporea scende al di sotto dei 35° C
scattano i meccanismi che portano all’assideramento
ASSIDERAMENTO
Pallore;
Brividi;
Tremito;
Fiacchezza;
Intorpidimento;
Difficoltà di vista e di parola;
Progressiva perdita di coscienza;
Respiro e polso rallentano.
ASSIDERAMENTO
Portare l’infortunato al riparo dal freddo
possibilmente non eccessivamente caldo;
Togliere gli indumenti freddi e/o bagnati;
Non riscaldare troppo velocemente;
Se cosciente somministrare bevande tiepide e
zuccherata;
NON SOMMINISTRARE ALCOOLICI!!
ALLERTARE
SOCCORSI!!
conclusioni
I malori dovuti a cause ambientali, freddo e
caldo eccessivo, possono in alcuni casi
estremi compromettere i parametri vitali
dell’infortunato
il corretto comportamento del soccorritore può
risultare determinante per impedire l’aggravarsi
della situazione
IL
DIABETE
COS’È IL DIABETE MELLITO?
E’ una malattia del metabolismo
caratterizzata da un aumento della
concentrazione di glucosio nel sangue
Gli zuccheri, indispensabili
all’organismo per la
produzione di energia vengono
introdotti con gli alimenti e
dopo i processi digestivi si
rinvengono nel sangue sotto
forma di glucosio
Il glucosio per potere entrare nelle cellule
dove verrà bruciato per produrre energia
ha bisogno di un mediatore chimico
L’INSULINA
un ormone prodotto da
una grossa ghiandola
presente nel corpo
umano:
IL PANCREAS,
NELLA PERSONA DIABETICA IL PANCREAS
NON PRODUCE ABBASTANZA INSULINA
Il glucosio non può entrare nelle cellule, rimane nel
sangue e successivamente viene espulso tramite le urine
SI CONOSCONO VARI TIPI DI DIABETE MELLITO
Diabete mellito di TIPO I
Diabete mellito di TIPO II
Diabete mellito GESTAZIONALE
IL DIABETE DI TIPO I
Si sviluppa in giovane età
(10% della popolazione diabetica)
Il pancreas non produce una quantità sufficiente di
insulina e ne rende così necessaria la somministrazione
quotidiana tramite iniezione
IL PAZIENTE DIVENTA
INSULINO-DIPENDENTE
IL DIABETE DI TIPO II
Si sviluppa in età avanzata
(90% della popolazione diabetica)
colpendo maggiormente le persone in
sovrappeso
il pancreas produce insulina che non viene
utilizzata in modo efficiente dalle cellule
GENERALMENTE IL PAZIENE NON
DIVENTA INSULINO-DIPENDENTE
IL DIABETE GESTAZIONALE
Si sviluppa o si scopre durante il periodo di
gestazione
Generalmente scompare al termine della
gestazione
Le donne che l’hanno avuto,hanno una maggior
probabilità di sviluppare in età più avanzata,il
diabete di TIPO II
Stanchezza
Frequente bisogno di urinare
Sete inusuale
Perdita di peso
Infezioni frequenti
Lenta guarigione dalle ferite
IN ALCUNI PAZIENTI DIABETICI TALVOLTA
POSSONO PRODURSI DEGLI SQUILIBRI PER
ECCESSO O DIFETTO DI ZUCCHERI NEL
SANGUE CHE POSSONO CAUSARE MALORI
ANCHE GRAVI
COMA
IPERGLICEMICO
COMA
IPOGLICEMICO
COMA IPERGLICEMICO (COMA DIABETICO)
ECCESSO DI GLUCOSIO NEL SANGUE
CAUSE
• Mancata o ridotta somministrazione di
insulina
• Dose corretta di insulina ma eccessiva
introduzione di zuccheri
• Infezioni, stress, traumi
COMA IPERGLICEMICO
Alito acetonico
Pelle asciutta, rossa, calda
Bocca secca e sete intensa
Cefalea, nausea (è possibile il vomito)
Dolori addominali
Respiro frequente, profondo e rumoroso
Confusione mentale e perdita di coscienza
Coma profondo per alti livelli di glicemia
COMA IPOGLICEMICO
QUANTITÀ INSUFFICIENTE DI GLUCOSIO NEL SANGUE
CAUSE
Il paziente ha assunto troppa insulina
Salto del pasto o scarsa assunzione alimenti
Entrambi i fattori sopra elencati
Sforzo fisico eccessivo o prolungato
CONSEGUENZE
Mancato apporto di glucosio ed energia al
cervello con alterazione delle sue funzioni
Perdita di coscienza
COMA IPOGLICEMICO
Mal di testa, irritabilità (comportamento ostile ed
aggressivo)
Pelle pallida, fredda, sudata
Produzione abbondante di saliva
Debolezza estrema, movimenti scoordinati
Fame crescente
Brividi, tremori muscolari
Polso rapido e pieno
Confusione mentale fino a perdita coscienza
Pupille dilatate (reagenti alla luce)
…riconoscere il tipo di crisi
CRISI IPERGLICEMICA
CRISI IPOGLICEMICA
Pelle secca, rossa, calda
Pelle umida, pallida, fredda
Alito acetonico
Alito NON acetonico
Coma profondo
Perdita di coscienza lieve
COSA FARE IN ENTRAMBI I CASI
riconosciuto lo stato di diabete ma non il tipo di crisi
(iperglicemica o ipoglicemica…) agire come segue
VALUTARE I PARAMETRI VITALI
ALLERTARE
COSCIENZA
RESPIRO
POLSO
SE NON COSCIENTE PORRE IL PAZIENTE IN
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
COPRIRE
conclusioni
IL DIABETE È TRA LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE
ED INVALIDITÀ
IN ALCUNI PAZIENTI DIABETICI TALVOLTA POSSONO
PRODURSI DEGLI SQUILIBRI PER ECCESSO O
DIFETTO DI ZUCCHERI NEL SANGUE CHE POSSONO
CAUSARE MALORI ANCHE GRAVI
AVVELENAMENTI
SI DEFINISCE SOSTANZA TOSSICA UNA QUALUNQUE
SOSTANZA IN GRADO DI PRODURRE UN EFFETTO LESIVO
SULL’ORGANISMO..
..il danno può essere prodotto per ..
INGESTIONE
INALAZIONE
ASSORBIMENTO (gas nervini)
INOCULAZIONE (punture e morsi)
INGESTIONE
..le sostanze ingerite
possono danneggiare
l’organismo sia
direttamente
(cavo
orale, esofago,
stomaco, vie aeree)
che dopo essere state
assorbite (farmaci..)..
CHIAMARE
NON indurre vomito
NON somministrare liquidi né alimenti
CAPIRE COSA E’ STATO INGERITO, QUANDO E IN CHE
DOSI
REPERIRE CAMPIONI DELLA SOSTANZA INGERITA E
DEL VOMITO
MONITORARE I PARAMETRI VITALI
..rientrano in questo gruppo anche le
INTOSSICAZIONI ALIMENTARI, generalmente
date da funghi, cibi avariati o cibi contaminati..
..in aggiunta alle norme comportamentali già viste..
TENERE PRESENTE CHE SOLITAMENTE SONO COLPITE
PIU’ PERSONE
IN TAL CASO NON ESCLUDERE INALAZIONE DI CO
RECUPERARE EVENTUALI CAMPIONI DI CIBO
INALAZIONE
..il paziente respira un agente tossico presente
nell’aria..
AUTOPROTEZIONE
SE POSSIBILE AERARE IL LOCALE E
PRIMA SPOSTARE IL PAZIENTE
POI TRATTARE IL PAZIENTE
..la più comune è l’inalazione di
Monossido di Carbonio (CO), che si libera dalla
combustione di sostanze infiammabili in ambienti
poveri di Ossigeno (stufe, scaldabagno)
.. è tossico perché si lega all’emoglobina al posto
dell’Ossigeno..
..è inodore, incolore..
ALTERAZIONI DELLO STATO DI COSCIENZA
SONNOLENZA
CEFALEA, VERTIGINI
NAUSEA
COLORITO CUTANEO NORMALE
AUTOPROTEZIONE
ALLERTARE I SOCCORSI
ALLONTANARE I SOGGETTI DALL’AMBIENTE
INQUINATO
CONTROLLARE I PARAMETRI VITALI
TOSSICODIPENDENZE
...sostanze diverse hanno effetti e complicanze diverse...
OPPIACEI (EROINA)
Assunzione: miosi, parole impastate, sonnolenza
Overdose:
Overdose coma, bradipnea fino a apnea,
bradicardia fino a ACC, ipotermia, morte
Astinenza:midriasi,
vomito, diarrea, agitazione,
Astinenza
insonnia, tachicardia, tachipnea
..RICORDARE CHE L’OVERDOSE E’ MORTALE,
L’ASTINENZA NO....
STIMOLANTI (COCAINA)
Assunzione: sudorazione, midriasi, ipereccitabilità,
iperattività, iperloquacità, aritmie cardiache, tremori, cefalea;
Complicanze: riduzione udito, olfatto e gusto, bronchiti,
ipertensione arteriosa, infarto miocardico, ictus, convulsioni,
psicosi;
Overdose: paralisi, depressione respiratoria, coma, morte;
Astinenza: sbalzi d’umore, stanchezza, sonnolenza, idee di
suicidio, dolori addominali;
AUTOPROTEZIONE PRIMA DI TUTTO!!!
(aghi, SANGUE, paziente aggressivo)
ALLERTARE I SOCCORSI
MONITORARE I PARAMETRI VITALI
SE NECESSARIO INIZIARE MANOVRE DI B.L.S.
PROTEZIONE TERMICA
ETILISMO
..l’alcol etilico (etanolo) è la sostanza intossicante di
cui più diffusamente si fa uso e abuso..
ALITO E ODORE DEI VESTITI
MOVIMENTI ONDEGGIANTI E INCERTI
ELOQUIO DIFFICOLTOSO
COLORITO RUBIZZO
VOMITO
IRREQUIETEZZA
ALLERTARE
MONITORARE I PARAMETRI VITALI
Fine
Lezione
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