Teatro Barbaro
Associazione culturale
MAIL: [email protected] cell.3284471828
direttore artistico Senio G.B. Dattena
Alla cortese attenzione del Dirigente Scolastico
e dei Docenti
OGGETTO: Proposta spettacoli e laboratori teatrali
Con la presente intendiamo sottoporvi le nostre proposte per l’anno
scolastico 2013/2014.
Premessa:
Da teatranti, amando la mitologia greca, ci siamo più volte chiesti come
raccontarla ai giovani, come fargliela amare. Come farli entrare in un
mondo così apparentemente distante da loro e dai loro miti contemporanei.
Abbiamo provato a farlo con due spettacoli molto diversi tra loro, ma che
hanno in comune la tecnica utilizzata, quella del “teatro di narrazione”.
Il teatro di narrazione è un’arma veramente straordinaria. Tra narratore e
ascoltatore si crea infatti un rapporto di complicità che rende vero, vivo e
attuale, anche qualcosa che ha la veneranda età di tremila anni.
Ai confini tra teatro di narrazione e prosa la nostra terza proposta è
dedicata al mese
della memoria con uno straordinario racconto
sull’insurrezione del Ghetto di Varsavia.
LA GUERRA DI TROIA ... Un po’ prima ...
Un archeologo sulla sedia del tempo
di e con
Senio G.B. Dattena
“LA GUERRA DI TROIA ... Un po’ prima” è uno spettacolo assai semplice
e, nella sua semplicità, assai particolare.
Un archeologo, a dir poco surreale, millanta straordinarie scoperte che gli
consentiranno di riscrivere la storia degli ultimi cinquemila anni. Dal
fantastico ritrovamento del Pomo della Discordia, all’incredibile apparizione
del padre degli dei, dalle impronte del corpo della dea Teti, all’elmo di
Ermes.
Una sfilza di meravigliosi reperti che consentono al nostro surreale
archeologo, di condurci per mano in quel meraviglioso racconto della
mitologia che parte dall’amore tra la bellissima Nereide Teti e lo stesso
Zeus, per giungere al sacrificio di Ifigenia, dolce figlia di Agamennone e
quindi, alla partenza per Troia.
Un viaggio complicatissimo che il Nostro archeologo, grazie alla sua piccola
follia, riuscirà a rendere semplice, leggero e divertente e i famosi
ritrovamenti sono tanti piccoli tasselli che consentiranno al pubblico di
raccapezzarsi tra decine di nomi strani e situazioni diverse.
Uno spettacolo che ha la bella ambizione di divertire e di parlare di
mitologia al pubblico più vario. Dall’esperto che riconoscerà punto per
punto tutto il percorso e che magari ne ricorderà le innumerevoli varianti, a
chi è completamente digiuno della materia, e che forse sentirà destarsi il lui
il desiderio di saperne di più.
LE METAMORFOSI
da Ovidio
con Maria Loi e Senio G.B. Dattena – alla Fisarmonica Maurizio Serra
Se oggi c’è un tema che più di altri è o dovrebbe essere di grande attualità, questo è
quello della Metamorfosi. Metamorfosi come cambiamento, come presa di coscienza,
come sguardo nuovo verso il futuro. Talvolta pensare al futuro significa guardarsi
indietro, prendere coscienza di ciò che si è perso e, se è possibile, cercare di
riconquistarlo con rinnovata coscienza. Questo vale per l’energia. Vale per ciò che
mangiamo e per l’aria che respiriamo. Vale per le storie, almeno alcune storie.
Almeno per quelle che sono state cibo importante per la nostra formazione di persone
che sanno di venire da lontano e che lontano vorrebbero ancora andare. Molte di
quelle storie ci vengono dalla mitologia e alcune sono state raccontate da Ovidio nelle
sue Metamorfosi.
Sono storie leggere e profonde, piene di magia e crudeltà.
Storie che lavorano dentro di noi e ci fanno diversi.
Ci aprono insospettati varchi. Ci trasformano.
Spesso questi meravigliosi racconti sono solo un nome perso nelle nebbie della nostra
sempre più fragile memoria. A volte ci ricordano qualcosa ma non sappiamo bene cosa.
Sempre però, in un modo che non capiamo ma che in qualche modo riusciamo ad
intuire, ci raccontano di noi. Delle nostre metamorfosi, dei nostri sentimenti e delle
battaglie del cuore.
Lo spettacolo è molto semplice, come semplici sono le storie che raccontiamo. Sono
storie, lo abbiamo accennato, bellissime e straordinarie. Storie che ci parlano di un
tempo in cui c’erano gli dei .. le ninfe .. i fauni .. e ..!
Un tempo in cui non era insolito che una ninfa si trasformasse in un frondoso albero di
alloro, un meraviglioso giovinetto in un fiore o uno stupratore in upupa.
Cucendo alcune di queste storie abbiamo creato uno spettacolo di narrazione di grande
fascino e di grande impatto emotivo a dimostrazione di come la semplicità sia sempre
maestra. A raccontarle sono due attori di grande esperienza e sensibilità e un musicista.
“LE METAMORFOSI” è uno spettacolo per tutti coloro che hanno voglia di ascoltare
bellissime storie e perdersi nella dolcezza della musica. Uno spettacolo che può essere
accolto sia da un pubblico adulto, sia da un pubblico di studenti delle scuole medie
superiori.
ULTIME ORE NEL GHETTO DI VARSAVIA
con
Senio G.B. Dattena
Alla fisarmonica
Maurizio Serra
Testamento shock di una delle centinaia di migliaia di vittime dell’insurrezione del
ghetto di Varsavia, ha cominciato a circolare in Argentina subito dopo la seconda guerra
mondiale ed è subito diventato un mito.
Il Nostro sopravvissuto parla dalla finestra mezzo murata di un sottano, di lui possiamo
sentire la voce, i lamenti trattenuti, il respiro greve, il tanfo di morte che lo circonda.
Niente di più. Conosciamo il suo nome e la sua età. Ci ha raccontato come tutta la sua
numerosa famiglia sia stata cancellata dal furore nazista, ma di lui, del suo viso, del
colore degli occhi e dei capelli, delle sue mani, non sappiamo nulla. Non riusciamo a
vederlo. E’ una voce. Una voce che viene dalle profondità della terra, da un vuoto
siderale.
Voce solitaria eppure collettiva, come una preghiera che giunge fino a noi con tutte le
sfumature di tutti i martiri dell’Olocausto.
Come dire questa voce - queste voci - e come rappresentare questo vuoto è la
scommessa che come teatranti ci siamo posti.
Le nostre visioni ci hanno portati a squarci di luce, improvvisi e abbacinanti come
taglienti raggi di sole che, “come riflettori” , svelano la vittima e servono la follia
necrofila dei tiranni.
Il valore del sole e della luce qui è ribaltato, e la notte, benché popolata da incubi, è
l’unica “speranza” di salvezza, l’unica possibilità di fuggire l’assassino. Si muove nelle
tenebre, tra i morti, assuefatto a tutto eppure vivo e lucido nei suoi ultimi istanti. E vivi
sono la voce ed il pensiero mentre ci entrano dentro e arrivano non sappiamo bene da
dove.
La sensazione forte, è quella che spesso la parola provenga da un non luogo, da un
altrove che ci è difficile afferrare, intuire. Una parola che ci sovrasta come urlo della
coscienza.
LABORATORIO TEATRALE
Un laboratorio teatrale è innanzitutto un incontro tra persone. Amalgamarle e al
tempo stesso dare a ciascuna il giusto risalto è l'arduo e bellissimo compito del
conduttore o regista. Per far questo è necessario che ogni allievo venga messo
nella condizione di essere libero di esprimersi e di dare il meglio di sé. Questo
avviene attraverso semplici improvvisazioni e esercizi dove il gruppo comincia a
prendere forma. Dove tutti i partecipanti cominciano a percepirsi come facenti
parte di un tutto. È fondamentale che questo avvenga in maniera semplice e
divertente. Le parole chiave di questo laboratorio sono infatti “semplicità” e
“divertimento”.
Per realizzare ciò abbiamo scelto un testo leggero e profondo, semplice e
divertente come la “Lisistrata” di quel grande genio dell’antichità greca che
risponde al nome di Aristofane. Un testo che abbiamo già sperimentato in altre
occasioni e che sempre ha divertito gli allievi e il pubblico che ha assistito all’esito
scenico.
La recitazione però è solo una parte del lavoro. Infatti gli allievi si occuperanno,
assieme al conduttore, anche della scena, del trucco e dei costumi. Inutile
precisare che anche in questo caso la parola d’ordine è semplicità. Insomma, gli
allievi diventeranno una vera e propria compagnia. Certo, una compagnia
teatrale un po’ particolare, ma pur sempre una compagnia. Quando usiamo la
parola “semplicità” intendiamo parlare di un percorso che va direttamente al
cuore del fare teatro, questo cuore è la “comunicazione”. Ecco, l’obiettivo di
questo laboratorio in fondo è tutto in questa parola. Comunicazione che vive di
due momenti fondamentali ugualmente importanti. Il primo inizia già dal primo
incontro e tende a far maturare, seppur nella dialettica, una coscienza di gruppo.
Il secondo si realizza al momento della messa in scena dello spettacolo e lega
indissolubilmente attori e spettatori in un unico respiro. Come arrivare a
raggiungere questi obiettivi è il problema che dobbiamo affrontare incontro
dopo incontro passando attraverso una serie di tecniche che di volta in volta si
piegheranno a quelle che saranno le risposte del gruppo. Le tecniche sono
principalmente legate all’uso del corpo e della parola, su come rendere l’uno e
l’altra oggetti malleabili di divertimento per un laboratorio che cerca di essere
ogni giorno nuovo.
P.S. Per quanto riguarda il testo, questo potrà essere sostituito con un altro a
seconda della composizione del gruppo
COSTI
LA GUERRA DI TROIA ... UN PO’ PRIMA
Una replica € 500,00 + I.V.A.
(se a carico del ragazzo costo biglietto € 4,00)
LE METAMORFOSI
Una replica € 700,00 + I.V.A.
(se a carico del ragazzo costo biglietto € 5,00)
ULTIME ORE NEL GHETTO DI VARSAVIA
Una replica € 700,00 + I.V.A.
(se a carico del ragazzo costo biglietto € 5,00)
LABORATORIO TEATRALE
IL LABORATORIO DEVE AVERE UNA DURATA MINIMA DI 40 ORE
IL COSTO ORARIO È DI € 55,00 LORDI
Senio G. B. Dattena, Fondatore di Teatro Barbaro, attore regista e drammaturgo,
nasce a Cagliari parecchi anni fa e da circa la metà si dedica al teatro.
Gli incontri speciali con tre artisti straordinari e diversissimi (Rino Sudano – Carlo
Quartucci – Marco Gagliardo) ne hanno profondamente segnato il percorso.
Nella sua attività di attore e regista ha frequentato autori molto diversi quali:
Pinter – Buchner – Shnitzler – Bukowski – Sofocle – Arrabal – Strindberg – Seneca –
Camus – Jonesco – Copi – Poe – Baudelaire – Eschilo – Albee – Aristofane –
Pasolini – Beckett – Kristof – Kolitz – Ovidio – Apuleio
Ha scritto e messo in scena varie pièce teatrali
Molto nutrita e vitale la sua attività nel versante del teatro ragazzi per il quale scrive e
mette in scena numerosi spettacoli che nel corso degli anni hanno conosciuto
centinaia di repliche
Tiene laboratori teatrali per giovani e ragazzi e corsi di aggiornamento per docenti
Teatro barbaro Associazione culturale
impara l’arte senza metterla da parte
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