Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia D.Lgs 81/08 Titolo IX - Capo I e II Enrico Galileo Catelani Dipartimento della Prevenzione Azienda USL 12 Viareggio 18 Novembre 2014 Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia Adesivi Adesivi per pavimenti Adesivi per pareti e soffitti Additivi per calcestruzzi e malte cementizie acceleranti riduttori dell’acqua d’impasto aeranti plasticizzanti additivi a base di resine ritardanti Impermeabilizzanti Detergenti per murature antialghe antimuffa disincrostanti svernicianti antiruggine detergenti per prodotti grassi (catrami, asfalto, ecc.) Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia Trattamenti protettivi e decorativi delle murature prodotti e membrane impermeabilizzanti prodotti decorativi e protettivi prodotti antimuffa prodotti stabilizzanti Trattamenti protettivi e decorativi dei metalli mani di finitura primer pitture antiruggine mani di fondo Trattamenti protettivi e decorativi del legno mani di finitura e mani di fondo prodotti svernicianti prodotti conservanti primer vernici per interni ed esterni Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia Trattamenti di finitura per pavimenti Materiale per strati di fondo e per giunti Membrane impermeabilizzanti Vernici a finire Induritori, spiananti, turapori e trattamenti antipolvere Trattamenti delle casserature pitture per casseforme disarmanti ritardanti superficiali Intonaci a base di resine a base di polifenoli e resorcinoli a base di silicati Isolanti a base di schiume ….. Solventi …….. Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia AGENTI CHIMICI PERICOLOSI Definizione Ogni elemento o composto, sia singolo che in miscela, (sia presente in natura o come prodotto intermedio o finale di una attività di lavoro), comunque presente nei luoghi di lavoro, che provocano o possono provocare rischi per la salute e la sicurezza anche con la sola presenza Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia Simboli e indicazioni di pericolo E O F+ F C Esplosivo Comburente Estremamente infiammabile Facilmente infiammabile Corrosivo T+ T Xn Xi N Molto tossico Tossico Nocivo Irritante Pericoloso per l’ambiente Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia I PREPARATI pericolosi hanno una classificazione differente a seconda della concentrazione delle SOSTANZE pericolose che li compongono Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia AGENTI CHIMICI - Classificazione AEROSOL Fibre Polveri Ø 1÷100 µm Materiale allo stato solido Fumi Ø 0,1÷5 µm Sospensione di particelle solidi fini in un gas Nebbie Ø = 0,25 µm Sospensione di particelle liquide in un gas AERODISPERSI Gas Vapori Solo Gas + fase liquida POLVERI “Parte di materiale allo stato solido che si origina nei processi di frantumazione sia naturale che artificiale” • Polveri Pneuomoconiogene Azione esclusiva sull’apparato respiratorio • Polveri non Pneumoconiogene Azione elettiva su organi umani specifici POLVERI NON PNEUMOCONIOGENE “Polveri che contengono un principio attivo che ha azione elettiva di danno su un organo umano specifico, oltre che sull’apparato respiratorio” Es: Polveri contenenti metalli, sostanze organiche POLVERI PNEUMOCONIOGENE • Polveri Inerti “non alterano la struttura dell’apparato respiratorio, non determinano insorgenza di malattie organiche significative nè effetti tossici specifici, possono dar luogo a modificazioni tessutali potenzialmente reversibili”: broncopneumopatie aspecifiche Es: Calcare, caolino, gesso, ecc. Polveri non silicotigene – Inerti (Contenuto di SiO2 < all’1%) sabbia o pietrisco utilizzati per il calcestruzzo polvere di gesso o di calce ESPOSIZIONE Operazioni di demolizione Preparazioni di intonaci Taglio di pannelli prefabbricati Svuotamento manuale di sacchi di cemento PATOLOGIA Bronchiti Pneumoconiosi non evolutive PREVENZIONE Lavorazioni ad umido Aspirazione localizzata D.P.I. - Maschere per polveri POLVERI PNEUMOCONIOGENE • Polveri Fibrogene “possono alterare permanentemente l’architettura degli alveoli, possono dare reazioni con i tessuti di gravità variabile, non consentono la reversibilità dell’alterazione, creano stati di aggravamento anche dopo la cessazione dell’esposizione”. Es: Polveri contenenti silice libera cristallina Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia SILICE LIBERA CRISTALLINA Polveri Silicotigene Contenenti silice libera cristallina (SiO2) materiali argillosi tipi di cemento c. portland c. alluminoso 20% 10% ESPOSIZIONE Caricamento manuale e non delle betoniere Opere di demolizione nei manufatti Uso di strumenti vibranti su cemento e calcestruzzo Pomiciatura Sabbiatura di superfici Lavori di scavo delle gallerie Polveri silicotigene PATOLOGIA SILICOSI Dispnea con tosse e catarro (associata con bronchite) Noduli polmonari confluenti Insufficienza respiratoria Cuore polmonare Insufficienza cardio-respiratoria Scompenso cardiaco PREVENZIONE Bagnare il materiale in lavorazione Usare utensili a bassa velocità Aspirare la polvere Usare dispositivi di protezione individuali D.P.I. (maschere per polveri) Evitare di usare materiale ad alto contenuto di silice Polveri di legno ESPOSIZIONE •Lavorazioni di carpenteria •Nella posa di pavimenti PATOLOGIA •Irritanti per gli occhi e per le prime vie aeree •Sanguinamento nasale, riniti, asma PREVENZIONE •Impianto di aspirazione localizzata •D.P.I. - maschere per polveri I legni duri (D.Lgs. 66/00) Acero Afrormosia, Balsa, Betulla, Carpino o Faggio bianco, Castagno, Ciliegio, Ebano, Faggio, Frassino, Iroko, Limba, Mansonia, Meranti, Mogano africano Noce, Noce americano, Nyatoh, Obhece, Olmo, Ontano, Palissandro, Palissandro brasiliano, Pino rosso, Pino kauri, Pioppo, Platano americano, Quercia, Salice, Teak, Tiglio. I legni duri (D.Lvo 66/00) Riduzione dell’esposizione al minimo livello possibile Macchine ed aspirazione; attrezzature collegate ad impianti di Modifiche organizzazione del lavoro; Pulizie locali; Ecc. Valutazione del rischio con misura dei livelli di esposizione e confronto con il valore limite 5 mg/m3 Polveri di lana di vetro Materiali coibentanti ESPOSIZIONE • Taglio di materiali che contengono lana di vetro • Durante demolizioni PATOLOGIA • Irritazioni cutanee • Se inalate irritazione delle prime vie aeree PREVENZIONE • Aspirazione localizzata • D.P.I. maschere IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Bitumi, catrami e peci Presenza di IPA ESPOSIZIONE • Utilizzati nelle operazioni a caldo di impermeabilizzazione e asfaltatura PATOLOGIA • Dermatiti • Tumori delle pelle e dei polmoni PREVENZIONE • Sostituzione dei bitumi e catrami • Evitare dove possibile l’applicazione a caldo • D.P.I. maschere, guanti e abiti idonei Oli disarmanti ESPOSIZIONE Nella preparazione di casseforme metalliche e in legno per getti di calcestruzzo (disarmo rapido) • • • • • • Oli vegetali Oli con solventi organici Oli con metalli Oli esausti con PCB ( policlorobifenile ) Oli esausti con IPA (idrocarburi policiclici aromatici) IPA e PCB sono cancerogeni ASSORBIMENTO • Per inalazione • Per contatto applicazione a spruzzo applicazione a pennello PATOLOGIA • Tumori cutanei e polmonari • Dermatiti da contatto Oli disarmanti PREVENZIONE • • • • Evitare l’uso di oli esausti Applicare a pennello D.P.I. maschere per vapori nebbie e fumi tossici Uso di aspirazione localizzata Cementi PATOLOGIA • Eczema da contatto • Dermatite allergica che colpisce le parti scoperte degli arti, mani e braccia. • È provocata dalla presenza di sali di cobalto e cromo. • È una forma recidivante e molto spesso si cronicizza. PREVENZIONE • Utilizzo di cementi a basso contenuto di cromo • Uso di mezzi meccanici per movimentare • D.P.I.. guanti e creme barriera CROMO DECRETO 17 FEBBRAIO 2005 Ministero della salute. Adozione di un metodo di prova relativo ai cementi in riferimento al decreto 10 maggio 2004 che ha recepito la ventiseiesima modifica della direttiva 76//769/CEE Il produttore deve verificare il contenuto di cromo VI idrosolubile; deve indicare sull’imballaggio se necessita di agente riducente; l’organo di vigilanza territoriale è competente per la verifica della rispondenza dei cementi. DIRETTIVA 2006/8/CE DELLA COMMISSIONE del 23 gennaio 2006 12. Cementi e preparati di cemento L’etichetta sull’imballaggio dei cementi e dei preparati di cemento contenenti più dello 0,0002 % di cromo VI idrosolubile sul peso totale a secco del cemento deve recare l’indicazione: “Contiene cromo VI. Può provocare una reazione allergica” a meno che il preparato sia già classificato ed etichettato come sensibilizzante da una frase R43. Lavorazioni in edilizia ed agenti cancerogeni AGENTE Cromo UTILIZZO Cromato di calcio Pigmento per ceramiche e vernici, utilizzato per le cromature, anticorrosivo, agente ossidante, per rivestimenti leghe leggere. Cromo triossido Smalto per ceramiche. Pigmento per pitture, vernici (per resistenti alla Zinco cromato e zinco cromato rivestimenti idrossido corrosione). Cromato di piombo Pigmento inorganico (detto giallo cromo) per vernici da legno e metallo (auto, macchinari) e per vernici all'acqua per interni ed esterni. Colorante per carta, gomma, vinile, conglomerati cementizi. UE e IARC: classe 1 – cancerogeno per l’uomo Pitture e vernici Presenza di: • solventi (benzolo, stirolo, xilolo formaldeide, ecc.) • pigmenti (cromati) • metalli (piombo, cadmio, zinco, ecc.) • plasticanti (ftalati) • resine (epossidiche, poliuretaniche) ESPOSIZIONE Utilizzate nei lavori di • sigillatura • verniciatura • Stuccatura PATOLOGIA • • • • Irritazioni cutanee e delle mucose oculari e respiratorie Sensibilizzazione cutanea e respiratoria Tossicità per fegato, reni e sistema nervoso centrale Tumori PREVENZIONE • • • • Uso di vernici con benzolo (<1%) e xilolo e Ambienti ben aerati Aspirazione localizzata D.P.I. maschere con filtri, guanti occhiali toluolo (<45%) Prodotti adesivi Prodotti che vengono comunemente utilizzati dagli addetti alla posa di moquette, di pavimenti in ceramica, in legno o di pannelli per pareti e soffitti. • • • • Si tratta in genere di prodotti costituiti da varie sostanze chimiche: emulsioni di acetati, di bitumi o di gomme sintetiche resine epossidiche resine poliuretaniche resine poliestere PATOLOGIA • Patologie irritative e da sensibilizzazione per cute e vie aeree PREVENZIONE • • • • Buona ventilazione dell’ambiente D.P.I. Guanti, occhiali Maschere con filtri idonei Fare uso di creme barriere Resine poliuretaniche Usate come schiume poliuretaniche nella coibentazione di fondazioni, muri, intercapedini di tetti, solai, ecc. PATOLOGIA • Alveoliti allergiche • Asma bronchiale • Irritazione delle mucose PREVENZIONE • Aspirazione localizzata • D.P.I. Maschere con filtri • Ambienti aerati Resine epossidiche PATOLOGIA • • • • Dermatiti allergiche e da contatto Effetto depressivo sul SNC Depressione midollare Azione cancerogena sull’animale Fumi di saldatura Durante la saldatura ad arco elettrico o con fiamma ossiacetilenica nei lavori di carpenteria metallica PATOLOGIA • Irritazioni oculari • Irritazioni vie aeree • Inalazioni sostanze tossiche (CO, O3, NOx, Fe, Ni e Cr) PREVENZIONE • Aspirazione localizzata • D.P.I. Maschere e indumenti idonei Acidi Utilizzati per operazioni di pulizia PATOLOGIA • Ustioni della pelle ed occhi • Edema polmonare PREVENZIONE • • • • Diluizione Ventilazione dell’ambiente Aspirazione localizzata D.P.I. Guanti, maschere e indumenti protettivi Edilizia e prodotti cancerogeni AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI Sono da considerarsi come cancerogene e/o mutagene tutte le sostanze che sulla base dei criteri stabiliti ai sensi del D.L.gs n° 52 del 23/02/1997, e successive modificazioni sono classificabili come cancerogene e/o mutagene di categorie 1 o 2 Classificazione in base agli effetti specifici sulla salute umana Sostanze CANCEROGENE CATEGORIA DEFINIZIONE T E prove G Osufficienti R IA 1. sostanze note perCgliAEsistono effetti cancerogeni sull’uomo 1. per stabilire un nesso s o s t a ncausale z e tranl’esposizione o te p e r g li dell’uomo ad una sostanza e e f f e t t i c alonsviluppo c e rdiotumori geni s u lche l ’ u o mEsistono o elementi sufficienti 2. sostanze dovrebbero considerarsi per ritenere verosimile che cancerogene per l’uomo l’esposizione dell’uomo ad una sostanza possa provocare lo sviluppo di tumori 2 . das 3. sostanze o s t a nEsistono z e alcune c h eprove considerarsi sospette per ottenute da adeguati studi d oeffetti v r e b b sugli e r oanimali c ochennons i d e r a r s i i possibili cancerogeni sull’uomo bastano tuttavia per c a n c e r o g e n e e r lnella ’u o m o classificare lapsostanza per le quali tuttavia le informazioni disponibili categoria 2 non sono sufficienti per procedere ad una valutazione soddisfacente 3. s o s ta n z e d a c o n s id e ra rs i s o s p e tte p e r i p o s s ib ili e ffe tti c a n c e ro g e n i s u ll’u o m o p e r le q u a li tu tta v ia le in fo rm a z io n i d is p o n ib ili n o n s o n o s u f f ic ie n ti p e r p ro c e d e re a d u n a v a lu ta z io n e s o d d is fa c e n te (criteri U.E.) D E F IN IZ IO N E E s is to n o p ro v e s u ffic ie n ti p e r s ta b ilire u n n e s s o c a u s a le tra l’e s p o s iz io n e d e ll’u o m o a d u n a s o s ta n z a e lo s v ilu p p o d i tu m o ri E s is to n o e le m e n ti s u ffic ie n ti p e r rite n e re v e ro s im ile c h e l’e s p o s iz io n e d e ll’u o m o a d u n a s o s ta n z a p o s s a p ro v o c a re lo s v ilu p p o d i tu m o ri classificazione T Tossico Frasi di rischio: R45 Può provocare il cancro R49 Può provocare il cancro per inalazione E s is to n o a lc u n e p ro v e o tte n u te d a a d e g u a ti s tu d i s u g li a n im a li c h e n o n b a s ta n o tu tta v ia p e r c la s s ific a re la s o s ta n z a n e lla c a te g o ria 2 Xn Frasi di rischio: R40 Nocivo Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti Classificazione in base agli effetti specifici sulla salute umana Sostanze MUTAGENE (criteri U.E.) CATEGORIA DEFINIZIONE Esistono prove 1. sostanze note per gli DEFINIZIONE sufficienti per stabilire effettiCATEGORIA mutageni Esistono provetra 1. sostanze note per gli un nesso causale sull’uomo sufficienti stabilire l’esposizioneper dell’uomo effetti mutageni nesso causale sull’uomo adun una sostanza e tra l’esposizione dell’uomo alterazioni genetiche ad una sostanza e ereditarie alterazioni genetiche Esistono elementi 2. sostanze che ereditarie sufficienti ritenere dovrebbero considerarsi Esistono per elementi 2. sostanze che verosimile che mutagene perconsiderarsi l’uomo sufficienti per ritenere dovrebbero l’esposizione dell’uomo verosimile che mutagene per l’uomo adl’esposizione una sostanza dell’uomo possa provocare lo sviluppo di ad una sostanza possa alterazioni genetiche provocare lo sviluppo di ereditarie alterazioni genetiche ereditarie Esistono prove fornite da 3. sostanze da Esistono prove fornite da sugli 3. sostanze da considerarsi sospette per studi specifici studimutageni specifici che sugli sospette pereffetti iconsiderarsi possibili effetti effetti mutageni i possibilisull’uomo effetti tuttavia non sono che mutageni tuttavia non mutageni sull’uomo sufficienti per sono sufficientilaper classificare sostanza classificare la sostanza nella categoria 2 classificazione T Tossico Frasi di rischio: R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie Xn Nocivo nella categoria 2 Frasi di rischio: R68 Possibilità di effetti irreversibili Classificazione in base agli effetti specifici sulla salute umana Sostanze con EFFETTI DURANTE L’ALLATTAMENTO Sostanze tossiche per la riproduzione di categoria 1, 2, 3 Sostanze non classificate come tossiche per la riproduzione ma che presentano riserve per un possibile trasferimento durante l’allattamento Sostanze note per la loro tendenza all’accumulo nel corpo e che quindi possono essere rilasciate nel latte durante l’allattamento Frasi di rischio: R64 possibile rischio per i bambini allattati al seno Frasi di rischio: R33 pericolo di effetti comulativi R64 possibile rischio per i bambini allattati al seno Lavorazioni in edilizia ed agenti cancerogeni Materia prima o addittivo Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo Actinolite; Amianto; Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti; Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti; Polveri di legno; Radon e suoi prodotti di decadimento. Lavorazioni in edilizia ed agenti cancerogeni Materia prima o addittivo Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti; Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti; Silice cristallina. Classe IARC 2B: Possibili cancerogeni per l’uomo Piombo. Classe IARC 3: Non classificabili come cancerogeni per l’uomo Distillati (petrolio) naftenici leggeri “hydrotreating”; Silice amorfa. Lavorazioni in edilizia ed agenti cancerogeni Contaminanti Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo Actinolite; Amianto; Cromato di piombo; Erionite; Fuliggini prodotte dalla combustione di gasolio, kerosene, legno, carbone, olio combustibile; Pece, catrame di carbone, alta temperatura; Pece, catrame di carbone, bassa temperatura, residui peciosi. Lavorazioni in edilizia ed agenti cancerogeni Contaminanti Classe IARC 2A: Probabili cancerogeni per l’uomo Acrilammide; Fluoruro di vinile. Classe IARC 2B: Possibili cancerogeni per l’uomo 2,4-toluen diisocianato; 2,6-toluen diisocianato; Lana di vetro; Nero fumo (carbon black); Saldatura ad arco con elettrodo. Classe IARC 3: Non classificabili come cancerogeni per l’uomo Fosfato di tris– (2-cloroetile); Lana di roccia. Simboli e indicazioni di pericolo E O F+ F C Esplosivo Comburente Estremamente infiammabile Facilmente infiammabile Corrosivo T+ T Xn Xi N Molto tossico Tossico Nocivo Irritante Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R14 R15 R16 R17 Esplosivo allo stato secco. Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. Pericolo di esplosione per riscaldamento. Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. Può provocare un incendio. Può provocare l'accensione di materie combustibili. Esplosivo in miscela con materie combustibili. Infiammabile. Facilmente infiammabile. Estremamente infiammabile. Reagisce violentemente con l'acqua. A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili. Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. Spontaneamente infiammabile all'aria R11 R12 R14 R15 R16 R17 R18 R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 R28 R29 R30 R31 R32 R33 R34 R35 Facilmente infiammabile. Estremamente infiammabile. Reagisce violentemente con l'acqua. A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili. Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. Spontaneamente infiammabile all'aria. Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. Può formare perossidi esplosivi. Nocivo per inalazione. Nocivo a contatto con la pelle. Nocivo per ingestione. Tossico per inalazione. Tossico a contatto con la pelle. Tossico per ingestione. Molto tossico per inalazione. Molto tossico a contatto con la pelle. Molto tossico per ingestione. A contatto con l'acqua libera gas tossici. Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso. A contatto con acidi libera gas tossico. A contatto con acidi libera gas molto tossico. Pericolo di effetti cumulativi. Provoca ustioni. Provoca gravi ustioni. Frasi di rischio R36 R37 R38 R39 R40 R41 R42 R43 R44 R45 R46 R48 R49 R50 R51 R52 R53 R54 R55 R56 R57 R58 R59 R60 R61 R62 R63 R64 R65 R66 R67 R68 Irritante per gli occhi. Irritante per le vie respiratorie. Irritante per la pelle. Pericolo di effetti irreversibili molto gravi. Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti. Rischio di gravi lesioni oculari. Può provocare sensibilizzazione per inalazione. Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle. Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. Può provocare il cancro. Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata. Può provocare il cancro per inalazione. Altamente tossico per gli organismi acquatici. Tossico per gli organismi acquatici. Nocivo per gli organismi acquatici. Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico. Tossico per la flora. Tossico per la fauna. Tossico per gli organismi del terreno. Tossico per le api. Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente. Pericoloso per lo strato di ozono. Può ridurre la fertilità. Può danneggiare i bambini non ancora nati. Possibile rischio di ridotta fertilità. Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati. Possibile rischio per i bambini allattati al seno. Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione. L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle. L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Possibilità di effetti irreversibili. Consigli di prudenza Sistema di frasi tipo concernenti consigli di prudenza relativi all'uso della sostanza, dette “frasi S”: S1 Conservare sotto chiave. S2 Conservare fuori della portata dei bambini. S3 Conservare in luogo fresco. S4 Conservare lontano da locali di abitazione. S5 Conservare sotto...(liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). Ecc. … Classificazione in base agli effetti sull’ambiente Ambiente acquatico Ambiente non acquatico Proprietà Ecotossicologiche AMBIENTE ACQUATICO Frasi di rischio: R50 R51 R52 R53 Altamente tossico per gli organismi acquatici Tossico per gli organismi acquatici Nocivo per gli organismi acquatici Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico N AMBIENTE NON ACQUATICO Frasi di rischio: R54 R55 R56 R57 R58 R59 Tossico per la flora Tossico per la fauna Tossico per gli organismi del terreno Tossico per le api Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente Pericoloso per lo strato di ozono Pericoloso per l’ambiente Indicazioni per … SISTEMA SISTEMA DI DI CHIUSURA CHIUSURA ETICHETTATURA ETICHETTATURA IMBALLAGGIO IMBALLAGGIO Etichettatura Denominazione della sostanza quella indicata dall’Allegato I o se non presente con la nomenclatura internazionale Nome, indirizzo, n° telefono (fabbricante, importatore o distributore) Simboli di pericolo Frasi di rischio Consigli di prudenza Numero CE Indicazione <<Etichettatura CE)>> Non devono figurare indicazioni: non tossico; non nocivo Etichettatura Sostanza Xn BONCOLOR F Via colorata, 99 San Marzano (CB) Tel. 111 222222 TOLUENE 203-625-9 Nocivo Facilmente infiammabile Facilmente infiammabile Nocivo per inalazione Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare Evitare il contatto con gli occhi Non gettare i residui nelle fognature Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche Etichetta CE Pittogrammi di pericoli chimico fisici pittogrammi di pericolo salute Simboli di pericolo per ambiente Così sull’ All. V Frasi di rischio … dalla R alla H! Frasi H • Suddivisione in pericoli: H2.. pericoli fisici H3.. pericoli salute H4.. pericoli ambiente • Traduzione in più lingue Frasi di rischio … dalla R alla H! all. VII – tabelle conversione Frasi di rischio … dalla R alla H! all. VII – tabelle conversione Etichettatura Sostanza Xn BONCOLOR F Via colorata, 99 San Marzano (CB) Tel. 111 222222 TOLUENE 203-625-9 Nocivo Facilmente infiammabile Facilmente infiammabile Nocivo per inalazione Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare Evitare il contatto con gli occhi Non gettare i residui nelle fognature Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche Etichetta CE Sostanze e preparati pericolosi La scheda informativa in materia di sicurezza Strumenti di base per identificare i pericoli derivanti da agenti chimici ETICHETTA mette a disposizioni le informazioni essenziali, richiamare l’attenzione di coloro che usano i prodotti rispetto ai possibili rischi SCHEDA DATI DI SICUREZZA strumento per gli utilizzatori professionali informazioni più dettagliate per avere Scheda di sicurezza Obblighi generali Redatta a cura del responsabile dell'immissione sul mercato di una sostanza o di un preparato (fabbricante, importatore o distributore); Fornita gratuitamente al destinatario (utilizzatore professionale) dal R.I.M. all’atto della prima fornitura ad ogni revisione della scheda Obbligatoria per sostanze e preparati classificati pericolosi ai sensi della normativa vigente; Contenente tutte le informazioni relative alle sedici voci obbligatorie, secondo il modello allegato al D.M. Scheda di sicurezza Requisiti deve essere redatta in lingua italiana deve essere redatta nell'osservanza delle disposizioni indicate nell'allegato (16 voci) deve riportare la data di compilazione e dell'eventuale aggiornamento Scheda di sicurezza 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA’/'IMPRESA Stessa denominazione dell’etichetta. Numero telefonico di emergenza. 2. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONE SUGLI INGREDIENTI E’ indicata la presenza nella formulazione del prodotto di sostanze pericolose per la salute o per le quali esistono limiti di esposizione riconosciuti, se presenti in concentrazione maggiore o uguale ai limiti. Scheda di sicurezza 3. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Classificazione della sostanza o del preparato derivante dalla applicazione delle norme. Le informazioni da riportare in etichetta devono essere fornite nella sezione 15. 4. INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Informazioni semplici. Descrizione sintomi ed effetti. Istruzioni per interventi immediati. Eventuali effetti ritardati. Scheda di sicurezza 5. MISURE ANTINCENDIO Mezzi estinguenti e indicazioni per combattere eventuali incendi. Fumi dannosi alla salute. Dispositivi di protezione individuale. 6. PROVVEDIMENTI IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE Precauzioni per le persone. Precauzioni ambientali. Metodi di bonifica. Ecc. Scheda di sicurezza 7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO Precauzioni di sicurezza in materia di manipolazione. Condizioni di sicurezza per l’immagazzinamento, materiali incompatibili, condizioni di conservazione. Eventuali impieghi particolari. 8. PROTEZIONE PERSONALE CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE Valori limite per l'esposizione. Controllo dell'esposizione professionale (Protezione respiratoria. Protezione delle mani. Protezione degli occhi. Protezione della pelle) Controllo dell'esposizione ambientale. Scheda di sicurezza 9. PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE - Informazioni generali - Importanti informazioni, sulla salute umana, la sicurezza e l'ambiente (pH, punto infiammabilità, ecc.) - Altre informazioni 10. STABILITA’ E REATTIVITA’ - Condizioni da evitare. - Materiali da evitare. - Prodotti di decomposizione pericolosi. Scheda di sicurezza 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Effetti tossicologici per contatto con la sostanza o preparato. Sintomi. Informazioni sulle diverse vie di esposizione (inalazione, ingestione, contatto pelle-occhi). Effetti immediati, ritardati e cronici per esposizioni a breve e lungo termine. Effetti sensibilizzanti, narcotici, cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione. 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE Ecotossicità, mobilità, persistenza e degradabilità, bioaccumulo. Scheda di sicurezza 13. OSSERVAZIONI SULLO SMALTIMENTO metodi idonei per lo smaltimento eventuali disposizioni comunitarie disposizioni nazionali o regionali 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Precauzioni particolari da applicare per il trasporto o il trasferimento all'interno o all'esterno dell'azienda. Informazioni sulla classificazione di trasporto (ADR, ecc.) Scheda di sicurezza 15. INFORMAZIONI SULLA NORMATIVA Dati completi di etichettatura del prodotto: simboli, frasi R, frasi S (per esteso) e contenuto di sostanze particolarmente pericolose. Normative di riferimento. Disposizioni specifiche. 16. ALTRE INFORMAZIONI altre informazione di rilievo per la salute e la sicurezza degli utilizzatori (fonte dei dati, indicazioni di revisione, ecc.)