Sostanze e prodotti
pericolosi in edilizia
D.Lgs 81/08
Titolo IX - Capo I e II
Enrico Galileo Catelani
Dipartimento della Prevenzione
Azienda USL 12 Viareggio
18 Novembre 2014
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
Adesivi
Adesivi per pavimenti
Adesivi per pareti e soffitti
Additivi per calcestruzzi e malte cementizie
acceleranti
riduttori dell’acqua d’impasto
aeranti
plasticizzanti
additivi a base di resine
ritardanti
Impermeabilizzanti
Detergenti per murature
antialghe
antimuffa
disincrostanti
svernicianti
antiruggine
detergenti per prodotti grassi (catrami, asfalto, ecc.)
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
Trattamenti protettivi e decorativi delle murature
prodotti e membrane impermeabilizzanti
prodotti decorativi e protettivi
prodotti antimuffa
prodotti stabilizzanti
Trattamenti protettivi e decorativi dei metalli
mani di finitura
primer
pitture antiruggine
mani di fondo
Trattamenti protettivi e decorativi del legno
mani di finitura e mani di fondo
prodotti svernicianti
prodotti conservanti
primer
vernici per interni ed esterni
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
Trattamenti di finitura per pavimenti
Materiale per strati di fondo e per giunti
Membrane impermeabilizzanti
Vernici a finire
Induritori, spiananti, turapori e trattamenti antipolvere
Trattamenti delle casserature
pitture per casseforme
disarmanti
ritardanti superficiali
Intonaci
a base di resine
a base di polifenoli e resorcinoli
a base di silicati
Isolanti a base di schiume
…..
Solventi
……..
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
Definizione
Ogni elemento o composto, sia singolo
che in miscela, (sia presente in natura o
come prodotto intermedio o finale di una
attività di lavoro), comunque presente nei
luoghi di lavoro, che provocano o possono
provocare rischi per la salute e la
sicurezza anche con la sola presenza
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
Simboli e indicazioni di pericolo
E
O
F+
F
C
Esplosivo
Comburente
Estremamente
infiammabile
Facilmente
infiammabile
Corrosivo
T+
T
Xn
Xi
N
Molto tossico
Tossico
Nocivo
Irritante
Pericoloso per
l’ambiente
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
I PREPARATI pericolosi hanno una
classificazione differente a seconda
della concentrazione delle
SOSTANZE pericolose che li
compongono
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
AGENTI CHIMICI - Classificazione
AEROSOL
Fibre
Polveri
Ø 1÷100 µm Materiale allo stato solido
Fumi
Ø 0,1÷5 µm
Sospensione di particelle
solidi fini in un gas
Nebbie
Ø = 0,25 µm
Sospensione di particelle
liquide in un gas
AERODISPERSI
Gas
Vapori
Solo
Gas + fase liquida
POLVERI
“Parte di materiale allo stato solido che si origina nei
processi di frantumazione sia naturale che
artificiale”
• Polveri Pneuomoconiogene
Azione esclusiva sull’apparato respiratorio
• Polveri non Pneumoconiogene
Azione elettiva su organi umani specifici
POLVERI
NON PNEUMOCONIOGENE
“Polveri che contengono un principio attivo che ha
azione elettiva di danno su un organo umano
specifico, oltre che sull’apparato respiratorio”
Es: Polveri contenenti metalli, sostanze organiche
POLVERI
PNEUMOCONIOGENE
• Polveri Inerti
“non
alterano
la
struttura
dell’apparato
respiratorio, non determinano insorgenza di
malattie organiche significative nè effetti tossici
specifici, possono dar luogo a modificazioni
tessutali potenzialmente reversibili”:
broncopneumopatie aspecifiche
Es: Calcare, caolino, gesso, ecc.
Polveri non silicotigene – Inerti
(Contenuto di SiO2 < all’1%)
sabbia o pietrisco utilizzati per il calcestruzzo
polvere di gesso o di calce
ESPOSIZIONE
Operazioni di demolizione
Preparazioni di intonaci
Taglio di pannelli prefabbricati
Svuotamento manuale di sacchi di cemento
PATOLOGIA
Bronchiti
Pneumoconiosi non evolutive
PREVENZIONE
Lavorazioni ad umido
Aspirazione localizzata
D.P.I. - Maschere per polveri
POLVERI
PNEUMOCONIOGENE
• Polveri Fibrogene
“possono alterare permanentemente l’architettura
degli alveoli, possono dare reazioni con i tessuti di
gravità variabile, non consentono la reversibilità
dell’alterazione, creano stati di aggravamento anche
dopo la cessazione dell’esposizione”.
Es: Polveri contenenti silice libera cristallina
Sostanze e prodotti pericolosi in edilizia
SILICE
LIBERA
CRISTALLINA
Polveri Silicotigene
Contenenti silice libera cristallina (SiO2)
materiali argillosi
tipi di cemento c. portland
c. alluminoso
20%
10%
ESPOSIZIONE
Caricamento manuale e non delle betoniere
Opere di demolizione nei manufatti
Uso di strumenti vibranti su cemento e calcestruzzo
Pomiciatura
Sabbiatura di superfici
Lavori di scavo delle gallerie
Polveri silicotigene
PATOLOGIA
SILICOSI
Dispnea con tosse e catarro (associata con bronchite)
Noduli polmonari confluenti
Insufficienza respiratoria
Cuore polmonare
Insufficienza cardio-respiratoria
Scompenso cardiaco
PREVENZIONE
Bagnare il materiale in lavorazione
Usare utensili a bassa velocità
Aspirare la polvere
Usare dispositivi di protezione individuali D.P.I. (maschere per
polveri)
Evitare di usare materiale ad alto contenuto di silice
Polveri di legno
ESPOSIZIONE
•Lavorazioni di carpenteria
•Nella posa di pavimenti
PATOLOGIA
•Irritanti per gli occhi e per le prime vie aeree
•Sanguinamento nasale, riniti, asma
PREVENZIONE
•Impianto di aspirazione localizzata
•D.P.I. - maschere per polveri
I legni duri (D.Lgs. 66/00)
Acero
Afrormosia,
Balsa,
Betulla,
Carpino o Faggio bianco,
Castagno,
Ciliegio,
Ebano,
Faggio,
Frassino,
Iroko,
Limba,
Mansonia,
Meranti,
Mogano africano
Noce,
Noce americano,
Nyatoh,
Obhece,
Olmo,
Ontano,
Palissandro,
Palissandro
brasiliano,
Pino rosso,
Pino kauri,
Pioppo,
Platano americano,
Quercia,
Salice,
Teak, Tiglio.
I legni duri (D.Lvo 66/00)
Riduzione dell’esposizione al minimo livello possibile
Macchine ed
aspirazione;
attrezzature
collegate
ad
impianti
di
Modifiche organizzazione del lavoro;
Pulizie locali;
Ecc.
Valutazione del rischio con misura dei
livelli di esposizione e confronto con il
valore limite
5 mg/m3
Polveri di lana di vetro
Materiali coibentanti
ESPOSIZIONE
• Taglio di materiali che contengono lana di vetro
• Durante demolizioni
PATOLOGIA
• Irritazioni cutanee
• Se inalate irritazione delle prime vie aeree
PREVENZIONE
• Aspirazione localizzata
• D.P.I. maschere
IDROCARBURI
POLICICLICI AROMATICI
Bitumi, catrami e peci
Presenza di IPA
ESPOSIZIONE
• Utilizzati nelle operazioni a caldo di impermeabilizzazione e
asfaltatura
PATOLOGIA
• Dermatiti
• Tumori delle pelle e dei polmoni
PREVENZIONE
• Sostituzione dei bitumi e catrami
• Evitare dove possibile l’applicazione a caldo
• D.P.I. maschere, guanti e abiti idonei
Oli disarmanti
ESPOSIZIONE
Nella preparazione di casseforme metalliche e in legno per getti di
calcestruzzo (disarmo rapido)
•
•
•
•
•
•
Oli vegetali
Oli con solventi organici
Oli con metalli
Oli esausti con PCB ( policlorobifenile )
Oli esausti con IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
IPA e PCB sono cancerogeni
ASSORBIMENTO
• Per inalazione
• Per contatto
applicazione a spruzzo
applicazione a pennello
PATOLOGIA
• Tumori cutanei e polmonari
• Dermatiti da contatto
Oli disarmanti
PREVENZIONE
•
•
•
•
Evitare l’uso di oli esausti
Applicare a pennello
D.P.I. maschere per vapori nebbie e fumi tossici
Uso di aspirazione localizzata
Cementi
PATOLOGIA
• Eczema da contatto
• Dermatite allergica che colpisce le parti scoperte degli
arti, mani e braccia.
• È provocata dalla presenza di sali di cobalto e cromo.
• È una forma recidivante e molto spesso si cronicizza.
PREVENZIONE
• Utilizzo di cementi a basso contenuto di cromo
• Uso di mezzi meccanici per movimentare
• D.P.I.. guanti e creme barriera
CROMO
DECRETO 17 FEBBRAIO 2005
Ministero della salute. Adozione di un metodo di prova relativo
ai cementi in riferimento al decreto 10 maggio 2004 che ha
recepito la ventiseiesima modifica della direttiva 76//769/CEE
Il produttore deve verificare il contenuto di cromo VI
idrosolubile;
deve indicare sull’imballaggio se necessita di agente
riducente;
l’organo di vigilanza territoriale è competente per la verifica
della rispondenza dei cementi.
DIRETTIVA 2006/8/CE DELLA COMMISSIONE del 23 gennaio 2006
12. Cementi e preparati di cemento
L’etichetta sull’imballaggio dei cementi e dei preparati di cemento
contenenti più dello 0,0002 % di cromo VI idrosolubile sul peso totale a
secco del cemento deve recare l’indicazione:
“Contiene cromo VI. Può provocare una reazione allergica” a meno che il
preparato sia già classificato ed etichettato come sensibilizzante da una
frase R43.
Lavorazioni in edilizia ed agenti
cancerogeni
AGENTE
Cromo
UTILIZZO
Cromato di calcio
Pigmento per ceramiche e vernici,
utilizzato
per
le
cromature,
anticorrosivo, agente ossidante, per
rivestimenti leghe leggere.
Cromo triossido
Smalto per ceramiche.
Pigmento per pitture, vernici (per
resistenti
alla
Zinco cromato e zinco cromato
rivestimenti
idrossido
corrosione).
Cromato di piombo
Pigmento inorganico (detto giallo cromo)
per vernici da legno e metallo (auto,
macchinari) e per vernici all'acqua per
interni ed esterni. Colorante per carta,
gomma, vinile, conglomerati cementizi.
UE e IARC: classe 1 – cancerogeno per l’uomo
Pitture e vernici
Presenza di:
• solventi (benzolo, stirolo, xilolo formaldeide, ecc.)
• pigmenti (cromati)
• metalli (piombo, cadmio, zinco, ecc.)
• plasticanti (ftalati)
• resine (epossidiche, poliuretaniche)
ESPOSIZIONE
Utilizzate nei lavori di
• sigillatura
• verniciatura
• Stuccatura
PATOLOGIA
•
•
•
•
Irritazioni cutanee e delle mucose oculari e respiratorie
Sensibilizzazione cutanea e respiratoria
Tossicità per fegato, reni e sistema nervoso centrale
Tumori
PREVENZIONE
•
•
•
•
Uso di vernici con benzolo (<1%) e xilolo e
Ambienti ben aerati
Aspirazione localizzata
D.P.I. maschere con filtri, guanti occhiali
toluolo (<45%)
Prodotti adesivi
Prodotti che vengono comunemente utilizzati dagli addetti alla posa di
moquette, di pavimenti in ceramica, in legno o di pannelli per pareti
e soffitti.
•
•
•
•
Si tratta in genere di prodotti costituiti da varie sostanze chimiche:
emulsioni di acetati, di bitumi o di gomme sintetiche
resine epossidiche
resine poliuretaniche
resine poliestere
PATOLOGIA
• Patologie irritative e da sensibilizzazione per cute e vie aeree
PREVENZIONE
•
•
•
•
Buona ventilazione dell’ambiente
D.P.I. Guanti, occhiali
Maschere con filtri idonei
Fare uso di creme barriere
Resine poliuretaniche
Usate come schiume poliuretaniche nella coibentazione di
fondazioni, muri, intercapedini di tetti, solai, ecc.
PATOLOGIA
• Alveoliti allergiche
• Asma bronchiale
• Irritazione delle mucose
PREVENZIONE
• Aspirazione localizzata
• D.P.I. Maschere con filtri
• Ambienti aerati
Resine epossidiche
PATOLOGIA
•
•
•
•
Dermatiti allergiche e da contatto
Effetto depressivo sul SNC
Depressione midollare
Azione cancerogena sull’animale
Fumi di saldatura
Durante la saldatura ad arco elettrico o con fiamma
ossiacetilenica nei lavori di carpenteria metallica
PATOLOGIA
• Irritazioni oculari
• Irritazioni vie aeree
• Inalazioni sostanze tossiche (CO, O3, NOx, Fe, Ni e Cr)
PREVENZIONE
• Aspirazione localizzata
• D.P.I. Maschere e indumenti idonei
Acidi
Utilizzati per operazioni di pulizia
PATOLOGIA
• Ustioni della pelle ed occhi
• Edema polmonare
PREVENZIONE
•
•
•
•
Diluizione
Ventilazione dell’ambiente
Aspirazione localizzata
D.P.I. Guanti, maschere e indumenti protettivi
Edilizia
e
prodotti cancerogeni
AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI
Sono da considerarsi come cancerogene e/o mutagene
tutte le sostanze che sulla base dei criteri stabiliti ai
sensi del D.L.gs n° 52 del 23/02/1997, e successive
modificazioni sono classificabili come cancerogene e/o
mutagene di categorie 1 o 2
Classificazione in base
agli effetti specifici sulla salute umana
Sostanze CANCEROGENE
CATEGORIA
DEFINIZIONE
T E prove
G Osufficienti
R IA
1. sostanze note perCgliAEsistono
effetti cancerogeni
sull’uomo
1.
per stabilire un nesso
s o s t a ncausale
z e tranl’esposizione
o te p e r g li
dell’uomo ad una sostanza e
e f f e t t i c alonsviluppo
c e rdiotumori
geni
s u lche
l ’ u o mEsistono
o elementi sufficienti
2. sostanze
dovrebbero considerarsi per ritenere verosimile che
cancerogene per l’uomo l’esposizione dell’uomo ad
una sostanza possa
provocare lo sviluppo di
tumori
2
. das
3. sostanze
o s t a nEsistono
z e alcune
c h eprove
considerarsi sospette per ottenute da adeguati studi
d oeffetti
v r e b b sugli
e r oanimali
c ochennons i d e r a r s i
i possibili
cancerogeni sull’uomo bastano tuttavia per
c
a
n
c
e
r
o
g
e
n
e
e r lnella
’u o m o
classificare lapsostanza
per le quali tuttavia le
informazioni disponibili categoria 2
non sono sufficienti per
procedere ad una
valutazione
soddisfacente
3.
s o s ta n z e d a
c o n s id e ra rs i s o s p e tte p e r
i p o s s ib ili e ffe tti
c a n c e ro g e n i s u ll’u o m o
p e r le q u a li tu tta v ia le
in fo rm a z io n i d is p o n ib ili
n o n s o n o s u f f ic ie n ti p e r
p ro c e d e re a d u n a
v a lu ta z io n e
s o d d is fa c e n te
(criteri U.E.)
D E F IN IZ IO N E
E s is to n o p ro v e s u ffic ie n ti
p e r s ta b ilire u n n e s s o
c a u s a le tra l’e s p o s iz io n e
d e ll’u o m o a d u n a s o s ta n z a e
lo s v ilu p p o d i tu m o ri
E s is to n o e le m e n ti s u ffic ie n ti
p e r rite n e re v e ro s im ile c h e
l’e s p o s iz io n e d e ll’u o m o a d
u n a s o s ta n z a p o s s a
p ro v o c a re lo s v ilu p p o d i
tu m o ri
classificazione
T
Tossico
Frasi di rischio:
R45 Può provocare il cancro
R49 Può provocare il cancro
per inalazione
E s is to n o a lc u n e p ro v e
o tte n u te d a a d e g u a ti s tu d i
s u g li a n im a li c h e n o n
b a s ta n o tu tta v ia p e r
c la s s ific a re la s o s ta n z a n e lla
c a te g o ria 2
Xn
Frasi di rischio:
R40
Nocivo
Possibilità di effetti
cancerogeni - prove
insufficienti
Classificazione in base
agli effetti specifici sulla salute umana
Sostanze MUTAGENE
(criteri U.E.)
CATEGORIA
DEFINIZIONE
Esistono
prove
1. sostanze note per gli
DEFINIZIONE
sufficienti
per stabilire
effettiCATEGORIA
mutageni
Esistono
provetra
1. sostanze note per gli un nesso causale
sull’uomo
sufficienti
stabilire
l’esposizioneper
dell’uomo
effetti mutageni
nesso
causale
sull’uomo
adun
una
sostanza
e tra
l’esposizione
dell’uomo
alterazioni genetiche
ad una sostanza e
ereditarie
alterazioni genetiche
Esistono elementi
2. sostanze che
ereditarie
sufficienti
ritenere
dovrebbero
considerarsi
Esistono per
elementi
2. sostanze che
verosimile
che
mutagene
perconsiderarsi
l’uomo
sufficienti
per ritenere
dovrebbero
l’esposizione
dell’uomo
verosimile
che
mutagene per l’uomo
adl’esposizione
una sostanza dell’uomo
possa
provocare
lo
sviluppo
di
ad una sostanza possa
alterazioni
genetiche
provocare
lo sviluppo di
ereditarie
alterazioni genetiche
ereditarie
Esistono
prove fornite da
3. sostanze da
Esistono
prove
fornite da
sugli
3. sostanze da
considerarsi
sospette per studi specifici
studimutageni
specifici che
sugli
sospette pereffetti
iconsiderarsi
possibili effetti
effetti
mutageni
i possibilisull’uomo
effetti
tuttavia non sono che
mutageni
tuttavia non
mutageni sull’uomo
sufficienti
per sono
sufficientilaper
classificare
sostanza
classificare la sostanza
nella categoria 2
classificazione
T
Tossico
Frasi di rischio:
R46 Può provocare
alterazioni
genetiche
ereditarie
Xn
Nocivo
nella categoria 2
Frasi di rischio:
R68
Possibilità di
effetti irreversibili
Classificazione in base
agli effetti specifici sulla salute umana
Sostanze con EFFETTI DURANTE L’ALLATTAMENTO
Sostanze tossiche per la riproduzione
di categoria 1, 2, 3
Sostanze non classificate come
tossiche per la riproduzione ma che
presentano riserve per un possibile
trasferimento durante l’allattamento
Sostanze note per la loro tendenza
all’accumulo nel corpo e che quindi
possono essere rilasciate nel latte
durante l’allattamento
Frasi di rischio:
R64 possibile rischio
per i bambini
allattati al seno
Frasi di rischio:
R33 pericolo di
effetti comulativi
R64 possibile rischio
per i bambini
allattati al seno
Lavorazioni in edilizia ed
agenti cancerogeni
Materia prima o addittivo
Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo
Actinolite;
Amianto;
Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti;
Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti;
Polveri di legno;
Radon e suoi prodotti di decadimento.
Lavorazioni in edilizia ed
agenti cancerogeni
Materia prima o addittivo
Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo
Distillati (petrolio) frazioni nafteniche leggere e pesanti;
Distillati (petrolio) frazioni paraffiniche leggere e pesanti;
Silice cristallina.
Classe IARC 2B: Possibili cancerogeni per l’uomo
Piombo.
Classe IARC 3: Non classificabili come cancerogeni per l’uomo
Distillati (petrolio) naftenici leggeri “hydrotreating”;
Silice amorfa.
Lavorazioni in edilizia ed
agenti cancerogeni
Contaminanti
Classe IARC 1: Cancerogeni per l’uomo
Actinolite;
Amianto;
Cromato di piombo;
Erionite;
Fuliggini prodotte dalla combustione di gasolio, kerosene,
legno, carbone, olio combustibile;
Pece, catrame di carbone, alta temperatura;
Pece, catrame di carbone, bassa temperatura, residui
peciosi.
Lavorazioni in edilizia ed
agenti cancerogeni
Contaminanti
Classe IARC 2A: Probabili cancerogeni per l’uomo
Acrilammide;
Fluoruro di vinile.
Classe IARC 2B: Possibili cancerogeni per l’uomo
2,4-toluen diisocianato;
2,6-toluen diisocianato;
Lana di vetro;
Nero fumo (carbon black);
Saldatura ad arco con elettrodo.
Classe IARC 3: Non classificabili come cancerogeni per l’uomo
Fosfato di tris– (2-cloroetile);
Lana di roccia.
Simboli e indicazioni di pericolo
E
O
F+
F
C
Esplosivo
Comburente
Estremamente
infiammabile
Facilmente
infiammabile
Corrosivo
T+
T
Xn
Xi
N
Molto
tossico
Tossico
Nocivo
Irritante
Pericoloso per
l’ambiente
Frasi di rischio
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
R11
R12
R14
R15
R16
R17
Esplosivo allo stato secco.
Rischio di esplosione per urto,
sfregamento, fuoco o altre sorgenti
d'ignizione.
Elevato rischio di esplosione per urto,
sfregamento, fuoco o altre sorgenti
d'ignizione
Forma composti metallici esplosivi molto
sensibili.
Pericolo di esplosione per riscaldamento.
Esplosivo a contatto o senza contatto con
l'aria.
Può provocare un incendio.
Può provocare l'accensione di materie
combustibili.
Esplosivo in miscela con materie
combustibili.
Infiammabile.
Facilmente infiammabile.
Estremamente infiammabile.
Reagisce violentemente con l'acqua.
A contatto con l'acqua libera gas
estremamente infiammabili.
Pericolo di esplosione se mescolato con
sostanze comburenti.
Spontaneamente infiammabile all'aria
R11
R12
R14
R15
R16
R17
R18
R19
R20
R21
R22
R23
R24
R25
R26
R27
R28
R29
R30
R31
R32
R33
R34
R35
Facilmente infiammabile.
Estremamente infiammabile.
Reagisce violentemente con l'acqua.
A contatto con l'acqua libera gas
estremamente infiammabili.
Pericolo di esplosione se mescolato con
sostanze comburenti.
Spontaneamente infiammabile all'aria.
Durante l'uso può formare con aria miscele
esplosive/infiammabili.
Può formare perossidi esplosivi.
Nocivo per inalazione.
Nocivo a contatto con la pelle.
Nocivo per ingestione.
Tossico per inalazione.
Tossico a contatto con la pelle.
Tossico per ingestione.
Molto tossico per inalazione.
Molto tossico a contatto con la pelle.
Molto tossico per ingestione.
A contatto con l'acqua libera gas tossici.
Può divenire facilmente infiammabile durante
l'uso.
A contatto con acidi libera gas tossico.
A contatto con acidi libera gas molto tossico.
Pericolo di effetti cumulativi.
Provoca ustioni.
Provoca gravi ustioni.
Frasi di rischio
R36
R37
R38
R39
R40
R41
R42
R43
R44
R45
R46
R48
R49
R50
R51
R52
R53
R54
R55
R56
R57
R58
R59
R60
R61
R62
R63
R64
R65
R66
R67
R68
Irritante per gli occhi.
Irritante per le vie respiratorie.
Irritante per la pelle.
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti.
Rischio di gravi lesioni oculari.
Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
Può provocare il cancro.
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
Può provocare il cancro per inalazione.
Altamente tossico per gli organismi acquatici.
Tossico per gli organismi acquatici.
Nocivo per gli organismi acquatici.
Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico.
Tossico per la flora.
Tossico per la fauna.
Tossico per gli organismi del terreno.
Tossico per le api.
Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
Pericoloso per lo strato di ozono.
Può ridurre la fertilità.
Può danneggiare i bambini non ancora nati.
Possibile rischio di ridotta fertilità.
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione.
L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle.
L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
Possibilità di effetti irreversibili.
Consigli di prudenza
Sistema di frasi tipo concernenti consigli di
prudenza relativi all'uso della sostanza,
dette “frasi S”:
S1 Conservare sotto chiave.
S2 Conservare fuori della portata
dei bambini.
S3 Conservare in luogo fresco.
S4 Conservare lontano da locali di abitazione.
S5 Conservare sotto...(liquido appropriato da indicarsi
da parte del fabbricante).
Ecc. …
Classificazione in base agli effetti
sull’ambiente
Ambiente acquatico
Ambiente non acquatico
Proprietà Ecotossicologiche
AMBIENTE ACQUATICO
Frasi di rischio:
R50
R51
R52
R53
Altamente tossico per gli organismi
acquatici
Tossico per gli organismi acquatici
Nocivo per gli organismi acquatici
Può provocare a lungo termine effetti
negativi per l'ambiente acquatico
N
AMBIENTE NON ACQUATICO
Frasi di rischio:
R54
R55
R56
R57
R58
R59
Tossico per la flora
Tossico per la fauna
Tossico per gli organismi del terreno
Tossico per le api
Può provocare a lungo termine effetti
negativi per l'ambiente
Pericoloso per lo strato di ozono
Pericoloso per
l’ambiente
Indicazioni per …
SISTEMA
SISTEMA DI
DI
CHIUSURA
CHIUSURA
ETICHETTATURA
ETICHETTATURA
IMBALLAGGIO
IMBALLAGGIO
Etichettatura
Denominazione della sostanza
quella indicata dall’Allegato I o se non presente con la nomenclatura internazionale
Nome, indirizzo, n° telefono
(fabbricante, importatore o
distributore)
Simboli di pericolo
Frasi di rischio
Consigli di prudenza
Numero CE
Indicazione <<Etichettatura CE)>>
Non devono figurare indicazioni: non tossico; non
nocivo
Etichettatura Sostanza
Xn
BONCOLOR
F
Via colorata, 99
San Marzano (CB)
Tel. 111 222222
TOLUENE
203-625-9
Nocivo
Facilmente infiammabile
Facilmente infiammabile
Nocivo per inalazione
Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
Evitare il contatto con gli occhi
Non gettare i residui nelle fognature
Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche
Etichetta CE
Pittogrammi di pericoli chimico fisici
pittogrammi di pericolo salute
Simboli di pericolo per ambiente
Così sull’ All. V
Frasi di rischio … dalla R alla H!
Frasi H
• Suddivisione in
pericoli:
H2.. pericoli fisici
H3.. pericoli salute
H4.. pericoli ambiente
• Traduzione in più
lingue
Frasi di rischio … dalla R alla H!
all. VII – tabelle conversione
Frasi di rischio … dalla R alla H!
all. VII – tabelle conversione
Etichettatura Sostanza
Xn
BONCOLOR
F
Via colorata, 99
San Marzano (CB)
Tel. 111 222222
TOLUENE
203-625-9
Nocivo
Facilmente infiammabile
Facilmente infiammabile
Nocivo per inalazione
Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
Evitare il contatto con gli occhi
Non gettare i residui nelle fognature
Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche
Etichetta CE
Sostanze e preparati
pericolosi
La scheda informativa
in materia di
sicurezza
Strumenti di base per identificare i
pericoli derivanti da agenti chimici
ETICHETTA mette a disposizioni le informazioni
essenziali, richiamare l’attenzione di coloro che
usano i prodotti rispetto ai possibili rischi
SCHEDA DATI DI SICUREZZA strumento per
gli
utilizzatori
professionali
informazioni più dettagliate
per
avere
Scheda di sicurezza
Obblighi generali
Redatta a cura del responsabile dell'immissione
sul mercato di una sostanza o di un preparato
(fabbricante, importatore o distributore);
Fornita gratuitamente al destinatario (utilizzatore
professionale) dal R.I.M.
all’atto della prima fornitura
ad ogni revisione della scheda
Obbligatoria per sostanze e preparati classificati
pericolosi ai sensi della normativa vigente;
Contenente tutte le informazioni relative alle
sedici voci obbligatorie, secondo il modello
allegato al D.M.
Scheda di sicurezza
Requisiti
deve essere redatta in lingua italiana
deve essere redatta nell'osservanza delle
disposizioni indicate nell'allegato (16 voci)
deve riportare la data di compilazione e
dell'eventuale aggiornamento
Scheda di sicurezza
1. IDENTIFICAZIONE DELLA
SOSTANZA/PREPARATO E DELLA
SOCIETA’/'IMPRESA
Stessa denominazione dell’etichetta.
Numero telefonico di emergenza.
2. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONE
SUGLI INGREDIENTI
E’ indicata la presenza nella formulazione
del prodotto di sostanze pericolose per la
salute o per le quali esistono limiti di
esposizione riconosciuti, se presenti in
concentrazione maggiore o uguale ai limiti.
Scheda di sicurezza
3. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Classificazione della sostanza o del
preparato derivante dalla applicazione delle
norme. Le informazioni da riportare in
etichetta devono essere fornite nella
sezione 15.
4. INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO
Informazioni semplici.
Descrizione sintomi ed effetti.
Istruzioni per interventi
immediati. Eventuali effetti
ritardati.
Scheda di sicurezza
5. MISURE ANTINCENDIO
Mezzi estinguenti e indicazioni per
combattere eventuali incendi. Fumi dannosi
alla salute. Dispositivi di protezione
individuale.
6. PROVVEDIMENTI IN CASO DI
DISPERSIONE ACCIDENTALE
Precauzioni per le persone.
Precauzioni ambientali. Metodi di
bonifica. Ecc.
Scheda di sicurezza
7. MANIPOLAZIONE E
IMMAGAZZINAMENTO
Precauzioni di sicurezza in materia di
manipolazione. Condizioni di sicurezza per
l’immagazzinamento, materiali incompatibili,
condizioni di conservazione. Eventuali impieghi
particolari.
8. PROTEZIONE PERSONALE
CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE
Valori limite per l'esposizione.
Controllo dell'esposizione professionale
(Protezione respiratoria. Protezione delle mani.
Protezione degli occhi. Protezione della pelle)
Controllo dell'esposizione ambientale.
Scheda di sicurezza
9. PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE
- Informazioni generali
- Importanti informazioni, sulla salute umana,
la sicurezza e l'ambiente
(pH, punto infiammabilità, ecc.)
- Altre informazioni
10. STABILITA’ E REATTIVITA’
- Condizioni da evitare.
- Materiali da evitare.
- Prodotti di decomposizione
pericolosi.
Scheda di sicurezza
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Effetti tossicologici per contatto con la
sostanza o preparato. Sintomi.
Informazioni sulle diverse vie di esposizione
(inalazione, ingestione, contatto pelle-occhi).
Effetti immediati, ritardati e cronici per
esposizioni a breve e lungo termine.
Effetti sensibilizzanti, narcotici, cancerogeni, mutageni,
tossici per la riproduzione.
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Ecotossicità, mobilità,
persistenza e degradabilità,
bioaccumulo.
Scheda di sicurezza
13. OSSERVAZIONI SULLO
SMALTIMENTO
metodi idonei per lo smaltimento
eventuali disposizioni comunitarie
disposizioni nazionali o regionali
14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
Precauzioni particolari da applicare
per il trasporto o il trasferimento
all'interno o all'esterno dell'azienda.
Informazioni sulla classificazione di
trasporto (ADR, ecc.)
Scheda di sicurezza
15. INFORMAZIONI SULLA NORMATIVA
Dati completi di etichettatura del
prodotto: simboli, frasi R, frasi S (per
esteso) e contenuto di sostanze
particolarmente pericolose. Normative
di riferimento. Disposizioni specifiche.
16. ALTRE INFORMAZIONI
altre informazione di rilievo per la
salute e la sicurezza degli utilizzatori
(fonte dei dati, indicazioni di revisione,
ecc.)