La sorveglianza della Paralisi Flaccida Acuta (PFA) in Lombardia negli anni 2002-2011 REFERENTE REGIONALE: Dott. Sandro Binda COLLABORATORI: Dott.sse Laura Bubba, Monia Gambino, Laura Pellegrinelli e Valeria Primache Laboratorio di Virologia Dip. di Scienze Biomediche per la Salute Università degli Studi di Milano Organizzazione della rete di sorveglianza della PFA in Lombardia Dal 1997 il Centro di Riferimento Regionale (CRR) è il laboratorio di Virologia del Dip. di Scienze Biomediche per la Salute, già Dip. di Sanità Pubblica-MicrobiologiaVirologia dell’Università degli Studi di Milano Compiti del CRR lombardo Raccogliere le adesioni degli Ospedali e coordinare e sollecitare la loro attività Ricevere le segnalazioni quindicinali di assenza/presenza di casi da parte degli Ospedali Condurre le indagini virologiche sui campioni biologici dei pazienti con PFA, in quanto centro dotato di laboratorio accreditato Raccogliere i dati da comunicare all’ISS Compiti del CRR lombardo: adesioni degli Enti - Dal 1997 la rete di sorveglianza è andata a implementarsi sempre più, coinvolgendo un buon numero di strutture ospedaliere distribuite tra le province lombarde - Nel 2011 gli Ospedali aderenti alla rete sono 45, appartenenti a 30 Aziende Ospedaliere, distribuiti nelle 12 province lombarde 1 2 1 2 8 6 2 2 2 13 3 3 Strutture aderenti nel 2011 Compiti del CRR lombardo: interventi di routine per gli ospedali Lettera inviata a inizio anno indirizzata ai Referenti e ai Direttori Sanitari e Generali degli Ospedali Lettera quadrimestrale indirizzata ai Referenti e ai Direttori Sanitari e Generali delle strutture ospedaliere aderenti alla rete riguardo l’attività svolta: - Richiesta dell’indicazione dei referenti - Prospetto delle segnalazioni quindicinali ricevute - Il quadro completo della sorveglianza dell’anno precedente - Risultati delle indagini virologiche dei casi segnalati dagli Ospedali - La scheda per l’adesione alla rete per l’anno in corso - Casi osservati con le SDO che non lo sono stati segnalati (intervento attivo dal 2011) - Le istruzioni per la conduzione della sorveglianza comprensive dei moduli Iter segnalazione caso PFA Ospedale Caso PFA: Paziente con paralisi flaccida acuta (per qualunque causa) con età ≤15 anni Invio della segnalazione iniziale presso il CRR lombardo, all’ISS e al Ministero Invio del follow-up a 60 giorni: diagnosi finale per la classificazione del caso al CRR, ISS e Ministero CRR Invio al CRR dei due campioni di feci e di siero come da protocollo e del modulo dei prelievi al CRR, ISS e Ministero Chiusura del caso Indagini virologiche isolamento di EV su feci e ricerca anticorpi su siero Risultati delle indagini inviati all’ospedale e all’ISS Iter segnalazione caso PFA Campioni • 2 campioni di feci a distanza di 24-48 ore tra loro e raccolti entro 14 giorni dall’esordio della paralisi • 2 campioni di siero raccolti uno in fase acuta e l’altro dopo 14 giorni in fase convalescente Indagini virologiche FECI - Isolamento su almeno due linee cellulari (L20B, RD) Cellule standard per tutti i laboratori della rete - Opzionale: nested RT-PCR per Enterovirus SIERI - Titolazione di anticorpi neutralizzanti anti-polio Casi PFA 2002-2011: osservati e attesi Per raggiungere il tasso pari a 1 caso ogni 100.000 soggetti di età <15 anni: in Lombardia i casi attesi sono variati, nel corso dei 10 anni presi in esame, tra 12 e 14 in quanto è aumentata la popolazione Oltre alla segnalazione dei casi è molto importante ricevere i campioni di feci previsti per escludere la presenza di Poliovirus n. casi PFA Casi PFA 2002-2011: campioni di feci ricevute e analizzate n. casi PFA Casi PFA 2002-2011: positività sui campioni di feci Nei 10 anni considerati nessun campione è risultato positivo per Poliovirus e i casi di Enterovirus si riscontrano solo negli anni compresi tra il 2008 al 2010 n. casi PFA Casi PFA 2002-2011: risultati follow-up Analisi di 10 anni di sorveglianza PFA in Lombardia • Persistente assenza di partecipazione di Enti molto importanti in rapporto a dimensioni e caratteristiche • Segnalazioni quindicinali irregolari • Numero di casi osservati anche di molto inferiore al numero dei casi attesi • Incompletezza delle segnalazioni ricevute, per mancanza campioni e/o follow-up Urgenza di rinforzare la rete di sorveglianza Interventi del CRR per migliorare la qualità della sorveglianza Organizzazione di workshop l’ultimo dei quali tenutosi il 25 febbraio 2011 dal titolo “Il lungo cammino verso l’eradicazione della poliomielite” Controllo delle SDO per recuperare i casi sfuggiti alla rete Invio ogni 15 giorni di una e-mail ai referenti che ne hanno fatto richiesta, quale promemoria del report quindicinale Dal 2012 è in preparazione uno spazio dedicato al progetto di eradicazione della Poliomielite sul sito del Dipartimento e della Regione Richiamo delle strutture per l’adesione alla rete di sorveglianza Interventi del CRR per migliorare la qualità della sorveglianza Richiesta di interventi da parte della Regione - La sorveglianza della PFA è un atto dovuto che si inserisce nei livelli essenziali di assistenza Nota 20/03/2001 H1.2001.0019576 - Le strutture sanitarie con reparti ove possano essere ricoverati pazienti con PFA di età inferiore a 15 anni debbono aderire alla rete Nota 22/08/2008 H1.2008.0031963 - Le strutture ospedaliere devono inviare comunicazione quindicinale dei casi che rispondono alla definizione clinica di PFA anche qualora sia già stata formulata una diagnosi che ne escluda la natura infettiva; il report quindicinale va inviato anche se nessun caso è stato diagnosticato Nota 17/05/2012 H1.2012.0015799 La sorveglianza ambientale in Lombardia negli anni 2006-2011 Organizzazione della rete di sorveglianza ambientale in Lombardia Dal 2006, dopo uno studio pilota del 2005, il Centro di Riferimento Regionale (CRR) della Lombardia ha affiancato alla sorveglianza della PFA anche quella ambientale per la ricerca dei Poliovirus selvaggi e vaccinali e degli Enterovirus non-polio nei reflui urbani Il CRR lombardo è sito nel laboratorio di Virologia del Dip. di Scienze Biomediche per la Salute, già Dip. di Sanità Pubblica-MicrobiologiaVirologia dell’Università degli Studi di Milano 2005 (studio pilota) 165.000 a.e. 300.000 a.e. Collaborazione con ARPA Lombardia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente): 120.000 a.e. campionamento medio nelle 24 ore prelievo ogni 14 giorni (Nosedo) o 1 mese (Rozzano e Truccazzano) 60 campioni: 18 Nosedo, 18 Nosedo ampl. est, 12 Rozzano e 12 Truccazzano 75% positivo per enterovirus non-polio Scelta dei depuratori • Sulla base dei risultati ottenuti durante lo studio pilota del 2005, sono stati scelti per il prelievo delle acque reflue i tre collettori afferenti a due dei depuratori dell’area urbana milanese che consentono di sorvegliare circa il 55% della popolazione • Per le finalità di questo studio la scelta dei depuratori si è basata principalmente sulla numerosità della popolazione afferente, in quanto all'aumentare di quest'ultima diminuisce la sensibilità dell'indagine • I due depuratori scelti rispondono al criterio fissato dall’OMS (WHO/V&B/03.03) di un range di popolazione ottimale che comprenda tra 100.000 e 300.000 abitanti 2006-2011 300.000 a.e. 270.000 a.e. Collaborazione con ARPA Lombardia: campionamento medio nelle 24 ore prelievo ogni 14 giorni all’ingresso dei depuratori Depuratori analizzati • Peschiera Borromeo raccoglie le acque provenienti dall’estrema periferia est della città, servendo circa il 15% del territorio milanese con un bacino di circa 270.000 abitanti equivalenti • Nosedo raccoglie le acque provenienti dalla zona centro-orientale di Milano e rappresenta il 40% circa del territorio milanese: il campionamento viene effettuato a livello di entrambi i collettori (Nosedo e Nosedo ampliamento Est); la popolazione servita è pari a 300.000 abitanti equivalenti per ogni collettore Prelievo dei campioni • I campionamenti sono stati effettuati con periodicità quindicinale, grazie alla collaborazione dell’ ARPA Lombardia, all’ingresso dei depuratori • Come previsto dal protocollo dell’OMS (WHO/V&B/03.03), è stato prelevato 1 litro di liquame, risultato di un campionamento medio nelle 24 ore: le indagini virologiche sono state condotte su metà volume di campione mentre la restante parte è stata conservata congelata nel caso ci fosse bisogno di ripetere gli esami Analisi dei campioni • I campioni di liquami vengono trattati con separazione bifasica seguita da prove di isolamento in colture cellulari secondo gli standard OMS (WHO/V&B/03.03), che prevedono una prima semina dei campioni in cellule RD ed L20b seguita da almeno un passaggio in coltura in cieco • I campioni vengono inviati all’ISS per la tipizzazione L20B RD 500 ml 10 ml Separazione bifasica per la concentrazione del campione Isolamento in colture cellulari RD (enterovirus) e L20B (poliovirus) La nostra esperienza: 2006-2011 Dal 2006 al 2011 sono stati analizzati 391 campioni di liquame Di questi 307 sono risultati positivi per Enterovirus (EV) Due campionamenti, uno nel 2007 l’altro nel 2008, sono risultati positivi per Poliovirus vaccinali Sabin-like di tipo 2 Al 2010 dei 322 campioni esaminati, sono risultati positivi 248, la cui tipizzazione ha dato i seguenti risultati: -148 Echovirus (60%) -68 Coxsackie virus (27%) -30 Misti (12%) -2 Poliovirus Sabin-like (1%) Liquami 2006 - Nel 2006 sono stati raccolti in totale 51 campioni di liquame: • 17 da Nosedo ampliamento Est • 17 da Nosedo • 17 da Peschiera Borromeo tipizzazione liquami 2006 - Della totalità dei campioni, il 75% (38/51) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Nessun liquame è risultato positivo per Poliovirus Tipizzazione liquami 2006 Echovirus Coxsackie virus Misti Liquami 2007 - Nel 2007 sono stati raccolti in totale 69 campioni di liquame: • 23 da Nosedo ampliamento Est • 23 da Nosedo • 23 da Peschiera Borromeo tipizzazione liquami 2007 - Della totalità dei campioni, il 52% (36/69) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Un campione di liquame è risultato positivo per Poliovirus vaccinale Sabinlike di tipo 2 Tipizzazione liquami 2007 Echovirus Coxsackie virus Misti Liquami 2008 - Nel 2008 sono stati raccolti in totale 69 campioni di liquame: • 24 da Nosedo ampliamento Est • 24 da Nosedo • 21 da Peschiera Borromeo tipizzazione liquami 2008 - Della totalità dei campioni, il 91% (63/69) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Un campione di liquame è risultato positivo per Poliovirus vaccinale Sabinlike di tipo 2 Tipizzazione liquami 2008 Echovirus Coxsackie virus Misti Liquami 2009 - Nel 2009 sono stati raccolti in totale 69 campioni di liquame: • 25 da Nosedo ampliamento Est • 25 da Nosedo • 19 da Peschiera Borromeo tipizzazione liquami 2009 - Della totalità dei campioni, il 78% (54/69) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Nessun liquame è risultato positivo per Poliovirus Tipizzazione liquami 2009 Echovirus Coxsackie virus Misti Liquami 2010 - Nel 2011 sono stati raccolti in totale 64 campioni di liquame: • 21 da Nosedo ampliamento Est • 21 da Nosedo • 22 da Peschiera Borromeo tipizzazione liquami 2010 - Della totalità dei campioni, l’89% (57/64) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Nessun liquame è risultato positivo per Poliovirus Tipizzazione liquami 2010 Echovirus Coxsackie virus Misti Liquami 2011 - Nel 2011 sono stati raccolti in totale 69 campioni di liquame: • 24 da Nosedo ampliamento Est • 24 da Nosedo • 21 da Peschiera Borromeo - Della totalità dei campioni, l’85% (59/69) è risultato positivo per Enterovirus in coltura cellulare - Nessun liquame è risultato positivo per Poliovirus Risultati liquami 2011 I campioni positivi per EV isolati in coltura cellulare RD sono stati: • ~ 83% (20/24) per il collettore di Nosedo Est • ~ 80% (19/24) per il collettore di Nosedo • ~ 95% (20/21) per il depuratore di Peschiera Borromeo NOSEDO EST NOSEDO PESCHIERA BORROMEO Le caratterizzazioni degli Enterovirus sono in corso presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) In Italia, in considerazione della scarsa qualità della sorveglianza della PFA e del rischio di importazioni di Poliovirus da altri Paesi, la sorveglianza ambientale è uno strumento molto utile per individuare un’eventuale circolazione silente del virus nella popolazione La sorveglianza ambientale permette inoltre di riscontrare la presenza di Enterovirus non-polio e quella di Poliovirus vaccinale: un’eventuale loro cocircolazione, soprattutto degli Enterovirus del gruppo C (coxsackie A1, A11, A13, A17, A19-22, A24, EV-95, EV-99, EV-102) potrebbe dare origine, in seguito a ricombinazione, a ceppi virali con caratteristiche di trasmissione e neurovirulenza indistinguibili dal Poliovirus selvaggio La presenza di Poliovirus vaccinale Sabin-like ritrovato nel 2007 e nel 2008 nei reflui urbani potrebbe essere dovuta a soggetti che erano stati recentemente vaccinati in Paesi esteri con OPV (vaccino orale attenuato) o all’importazione di virus vaccinali da parte di immigrati che avevano avuto stretti contatti nel Paese d’origine con persone recentemente vaccinate Il ritrovamento di Enterovirus non-polio nei liquami con una prevalenza sempre superiore al limite imposto dall’OMS del 30% conferma la buona qualità delle indagini svolte