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Attraverso i secoli - vol. 2
SCHEDE DI STORIA TEMATICA - ESERCIZI
INDICE DELLE SCHEDE
Agricoltura e sviluppo rurale
Medicina e sanità
•Columella e la scienza agronomica
antica
•La medicina a Roma
•L’agricoltura nella Sicilia araba
•Medicina e sanità nell’Alto Medioevo
•L’agricoltura nell’Alto Medioevo
Viaggi, territori, ospitalità
Industria e artigianato
•I pellegrinaggi nel Medioevo
•L’arretratezza tecnologica
dell’Europa nell’Alto Medioevo
•Ospitare il re
•Il monachesimo benedettino
e l’ospitalità
•Il gioiello: storia e tecnologia
•Gli artigiani longobardi
Alimentazione e gastronomia
Economia e mercati
•L’economia dell’Impero d’Oriente
•La moneta nell’Alto Medioevo
•Gli ospedali islamici
•Letteratura e cibo nella Roma
imperiale
•Romani e barbari: due sistemi
alimentari
•I Longobardi e la dieta carnivora
•Il monachesimo e il cibo
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Attraverso i secoli - vol. 2
SCHEDE DI STORIA TEMATICA - ESERCIZI
indice
COLUMELLA E LA SCIENZA AGRONOMICA ANTICA
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Lucio Giunio Columella fu
1. un agronomo moderno.
2. un ex tribuno militare che si stabilì in Italia, dove possedeva diverse terre, dedicandosi all’agricoltura.
b. Columella è ricordato per
1. il più completo trattato di agricoltura dell’Antichità.
2. le sue imprese militari.
c. Nell’opera è evidente
1. la notevole esperienza in materia dell’autore, unita all’ignoranza della letteratura.
2. l’esperienza dell’autore e l’utilizzo di numerose fonti letterarie greche e latine.
d.Columella era convinto che la ripresa dell’agricoltura fosse possibile
1. solo migliorando le conoscenze e le tecniche agricole.
2. anche impiegando manodopera non adatta ad alcun altro scopo.
e. I contadini della penisola italica dimostravano
1. una grande perizia nell’agricoltura.
2. una scarsa preparazione ed esperienza oltre a poco interesse.
f. La penisola italica era costretta a
1. esportare il grano in altre province e il vino nelle isole Cicladi, oppure nella Betica o nella Gallia.
2. importare il grano da altre province e il vino dalle isole Cicladi, oppure dalla Betica o dalla Gallia.
g. Presso i contemporanei di Columella l’agricoltura era
1. tenuta in pochissimo conto e il lavoro di agricoltore disprezzato.
2. tenuta in grande considerazione così come coloro che la praticavano.
h.Columella si occupò anche di dare indicazioni circa
1. l’organizzazione della villa.
2. la bonifica delle aree paludose.
i. La villa era strutturata come
1. una grande azienda agricola.
2. una piccola attività casalinga senza pretese economiche.
2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Lucio Giunio Columella scrisse il più completo trattato di ........................... dell’Antichità, il ........................... . L’opera si compone di ........................... libri, nei quali l’autore descrive il lavoro agricolo e l’ ........................... e affronta il problema della
........................... dell’agricoltura in Italia. Secondo Columella questa decadenza è dovuta al ........................... dei proprietari,
all’inadeguato ........................... dei vastissimi latifondi, alla mancanza di una seria preparazione ........................... in materia.
Columella sostiene la necessità di un ritorno alla ........................... dopo molti decenni di guerre civili e di conseguente
abbandono delle campagne.
1. terra
2. agricoltura 3. sfruttamento 4. decadenza 5. 12
6. allevamento 7. De re rustica 8. disinteresse 9. scientifica
3. Indica, tra le seguenti, le caratteristiche che secondo Columella deve avere un vero agricoltore.
a. Deve avere una vasta conoscenza della natura.
b. Deve avere un’infarinatura generale dei fatti della natura.
c. Deve conoscere i climi e i diversi tipi di territorio.
d. Deve sapersi spostare in base al clima migliore di ogni territorio.
e. Deve distinguere i tipi di colture.
f. Deve avere competenze di astronomia e di meteorologia.
g. Deve consultare gli astrologi per prevedere l’andamento delle stagioni.
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L’AGRICOLTURA NELLA SICILIA ARABA
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Il diffondersi della cultura araba in Sicilia fu dovuto
1. alla conquista di Palermo nell’831.
2. ai viaggi dei mercanti.
b. Le scienze e le tecniche agrarie della civiltà islamica costituirono per il mondo occidentale
1. un ritorno a nozioni e pratiche già note da tempo.
2. una vera rivoluzione agricola e un importante lascito per il futuro.
c. I dominatori musulmani portarono nell’agricoltura siciliana
1. singole tecnologie particolarmente avanzate.
2. un intero nuovo sistema agrario.
d.Il diffondersi delle nuove colture e delle nuove tecnologie fu favorito
1. da un’organizzazione sociale ed economica anch’essa nuova.
2. dalla scarsità e dalla povertà delle produzioni locali.
e. Le norie romane erano ruote idrauliche
1. più funzionali di quelle arabe.
2. meno funzionali di quelle arabe.
f. Le norie arabe
1. avevano ingranaggi, erano azionate da forza animale e permettevano l’irrigazione di piccoli campi.
2. erano ruote idrauliche senza ingranaggi, mosse dall’acqua e utili solo in presenza di grandi fiumi o canali.
g.Le tecnologie idrauliche e irrigue degli Arabi
1. si erano sviluppate nelle regioni siccitose dell’Oriente e del Nordafrica.
2. erano derivate dal mondo greco-romano.
2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Gli Arabi basavano la loro scienza ........................... sulla salvaguardia della ........................... del suolo: ritenevano per questo
molto importanti la ........................... e l’irrigazione dei terreni. Ritenevano che ........................... e nutrienti, nell’ambiente
mediterraneo, fossero risorse limitate il cui uso agronomico doveva essere ottimizzato, attraverso il ........................... e il
risparmio.
Le tecnologie idrauliche e irrigue provenivano dall’esperienza acquisita nelle regioni siccitose dell’Oriente e del Maghreb,
ma furono ........................... dalla scienza musulmana.
1. perfezionate
2. agronomica
3. riciclaggio
4. fertilità
5. acqua
6. concimazione
3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.L’agricoltura siciliana in periodo arabo fu ricca di molte specie coltivate. b.Uno degli aspetti della rivoluzione agricola islamica fu la riduzione della biodiversità. c.Tra le nuove piante importate e coltivate ci fu la canna da zucchero. d.Nelle zone paludose cresceva anche il papiro. e.La cipolla era coltivata nonostante fosse poco apprezzata.
f. Malgrado questa rivoluzione agricola nei mercati cittadini continuarono a mancare spezie e piante
medicinali. g.È accertata la presenza di piante coloranti come l’indaco (azzurro), il cartamo (giallo), l’hennè (rosso-bruno)
e il guado (blu).
i. Gli agrumi arrivarono in Sicilia dopo un viaggio che dall’India, attraverso Oman e Iraq, si concluse
nel Mediterraneo, in Palestina ed Egitto.
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L’AGRICOLTURA NELL’ALTO MEDIOEVO
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1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.La società medievale, dopo la svolta dell’XI secolo, rimase una società fondamentalmente agricola. b.Durante l’Alto Medioevo il settore agricolo e dell’allevamento subì molti cambiamenti.
c.Durante l’Alto Medioevo il settore agricolo e dell’allevamento rimase sostanzialmente immutato. d.Nel Medioevo si accettavano a fatica le novità perché ritenute tendenze peccaminose. e.Il paesaggio agrario dell’Europa fino a tutto il X secolo si presentava come un “oceano di terre incolte”. f. Durante i primi secoli del Medioevo le terre coltivate coprivano gran parte del continente. g.Il modello delle strutture agricole era quello della piccola proprietà altomedievale, indicata dalle fonti
con i termini di “villa” o di “curtis”.
h.La struttura della grande proprietà altomedievale fu parzialmente derivata dalla grande azienda agricola
del tardo Impero romano. 2. Indica, tra i seguenti, i motivi per cui durante l’Alto Medioevo l’agricoltura era caratterizzata da scarsa produttività.
a. Le attrezzature impiegate erano rudimentali.
b. Il concime animale disponibile non era sufficiente per nutrire i terreni.
c. Mancava la manodopera.
d. Le conoscenze tecniche possedute erano molto scarse.
e. Il popolo preferiva dedicarsi ad altre attività commerciali.
f. Non vi era la spinta all’innovazione a alla ricerca di migliorie.
3. Completa il testo con le informazioni mancanti.
La grande proprietà altomedievale fu un’........................... del tardo impero che consegnò al Medioevo una serie di grandi
proprietà coltivate attraverso l’opera di schiavi (servi) o di coloni.
Tali grandi aziende producevano per il ........................... piuttosto che per la ........................... . Questo aspetto fu una causa e
insieme un effetto della crisi economica del mondo romano. Un aspetto della crisi politica fu, invece, il fenomeno che vide
molti liberi ........................... a un potente [mettersi cioè al suo servizio e sotto la sua protezione], a un patrono, a un grosso
proprietario, per diventare suoi ........................... e suoi clienti; che vide molte villae e grandi proprietà fortificarsi.
L’Alto Medioevo vide rafforzarsi queste tendenze e insieme lentamente modificarsi le strutture esistenti, con l’aristocrazia
germanica sostituita a quella romana e la nascita della proprietà ........................... .
1. ecclesiastica
2. accomandarsi
3. eredità
4. vendita
5. coloni
6. consumo
4. Collega correttamente le seguenti espressioni.
a. Il sistema classico di conduzione diretta delle
proprietà per mezzo del lavoro degli schiavi,
declinò sempre più.
1. La condizione di liberi coloni e quella di schiavi
finirono per confondersi in un'unica classe di semiliberi.
b. Per la coltivazione della pars dominica
non si sfruttava più il lavoro dei servi.
2. Venne sostituito da un sistema misto, in cui una parte
soltanto della proprietà (pars dominica) era gestita
in economia diretta.
c. Il sistema determinò lente modifiche anche nella
condizione giuridica personale delle classi rurali.
3. Erano utilizzate le giornate di lavoro dei coloni stabiliti
sulle terre tributarie.
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L’AGRICOLTURA NELL’ALTO MEDIOEVO
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5. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Le proprietà monastiche nell’Alto Medioevo non erano molto vaste. b.È quasi certo che l’aristocrazia laica possedesse anch’essa vastissimi territori. c.Non si è certi dei possedimenti ecclesiastici perché le abbazie non tenevano archivi. d.Le proprietà erano tutte composte da terreni coltivati. e.Le proprietà comprendevano anche vaste estensioni di terre incolte. f. La proprietà laica era complessivamente più estesa di quella ecclesiastica. g.Chiese e monasteri erano individualmente molto ricchi, anche più dei proprietari laici.
6. Completa il testo con le informazioni mancanti.
È difficile stabilire una media nel rapporto tra pars ........................... e poderi tributari. Tuttavia si può affermare che le terre
dominiche comprendevano una percentuale più ........................... di incolto.
Le terre dominiche racchiudevano al centro una serie di edifici: l’abitazione con il ..........................., le stalle e altri eventuali annessi agricoli, talvolta locali per il lavoro degli ........................... e delle donne. Parte integrante del dominico erano
il ........................... e il frantoio, che potevano essere sfruttati in economia, ma anche ........................... per un versamento
annuale in natura.
La manodopera necessaria per coltivare le terre dominiche era fornita dai poderi ........................... . I contadini dovevano
al grande proprietario, oltre a un censo in denaro o in natura, un certo numero di ........................... di lavoro.
Al proprio sostentamento i contadini provvedevano con le terre che avevano in concessione. Le terre di una famiglia
contadina era chiamate “...........................”. C’erano varie categorie di mansi: “ingenuili”, “servili”, “aldionali”. Questi nomi
indicavano le diverse categorie di coltivatori – liberi, schiavi, ........................... – che in passato si erano insediati nel manso.
La distinzione fra le categorie di mansi era data anche dall’estensione e dai ..........................., ossia l’insieme delle prestazioni dovute al signore.
1. mulino 2. manso 3. affrancati 4. giornate 5. dominica
6. artigiani 7. gravami 8. tributari 9. alta 10. granaio 11. affittati
7. Collega le seguenti didascalie alle immagini.
a. Scena di caccia con l’aiuto dei cani. [.....]
b. Maiali al pascolo nella foresta si nutrono delle ghiande cadute dalla quercia. [.....]
c. Un momento della vita rurale: la battitura del grano. [.....]
1.
2.
3.
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L’ARRETRATEZZA TECNOLOGICA DELL’EUROPA NELL’ALTO MEDIOEVO
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.L’Alto Medioevo fu un’epoca
1. di stasi tecnologica e di scambi limitati.
2. di innovazioni tecniche e di fervore culturale.
b. Le attrezzature impiegate nelle attività produttive
1. erano quasi interamente di metallo, data la scarsa disponibilità di legno.
2. erano quasi interamente di legno, data la scarsa disponibilità di metalli.
c. Quanto limitati e quindi preziosi fossero gli utensili da lavoro è testimoniato
1. anche da alcune fonti riconducibili all’ambiente monastico.
2. dal fatto che non si sono ritrovati molti reperti.
d.Negli ambienti monastici, per colore che danneggiavano un oggetto in dotazione alla comunità erano previsti
1. perdono e comprensione.
2. punizioni e pubblica penitenza.
e. La scarsità di conoscenze sull’attrezzatura utilizzata nell’Alto Medioevo è aggravata dal fatto che
1. i pochi testi forniscono nomi latini che traspongono goffamente il linguaggio volgare, nomi fuori uso e inadatti a
esprimere la realtà quotidiana.
2. i testi forniscono nomi volgari che traspongono il linguaggio colto, rendendo difficile la distinzione di un attrezzo
dall’altro.
f. Per avere qualche notizia in più si deva fare ricorso a
1. documenti più tardi, dati dalla rinascita della scrittura in età carolingia.
2. documenti iconografici, molto ricchi e precisi.
2. Indica il termine corrispondente alle seguenti definizioni.
a. Vassoio di terracotta: ...............................................
b. Momento dedicato alla preghiera comune nei monasteri: ...............................................
c. Setaccio utilizzato per la pulizia del grano, ricavato da una superficie di legno sottile: ...............................................
d. Arnese di ferro molto simile a una falce utilizzato per tagliare i rovi: ...............................................
e. Strumento trainato da un attacco e destinato al lavoro dei campi: ............................................... o ...............................................
f. Parte dell’aratro destinata al taglio del terreno: ...............................................
g. Parte dell’aratro destinata al rovesciamento della zolla: ...............................................
1. capisterio
5. baucalide
2. aratrum 3. sinassi
6. carruca 7. vomere
4. versoio
8. falcastro
3. Rispondi alle domande.
a. Che cosa si intuisce dagli scritti di età carolingia circa l’aratro?
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
b. Da chi era costruito l’aratro? Che cosa si deduce da ciò?
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
c. Che cosa si può dire riguardo alla preparazione tecnica dei “barbari”?
........................................................................................................................................................................................................
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IL GIOIELLO: STORIA E TECNOLOGIA
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Il desiderio di ornare la persona con monili è una caratteristica
1. tipica solo delle età più moderne.
2. comune a tutte le popolazioni fin dall’età preistorica.
b. Nella preistoria, le collane e gli amuleti erano eseguiti in materiali organici
1. come legno, erba e piume.
2. come avorio, conchiglia e osso.
c. La grande svolta nell’evoluzione del gioiello avviene
1. con i progressi nella lavorazione del metallo nel III millennio a.C.
2. con i progressi nella lavorazione del metallo nel IV millennio a.C.
d.I primi monili in oro giunti sino a noi arrivano da
1. paesi del Nord e Asia.
2. Mesopotamia, Egitto e mondo greco.
2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Il gioiello è importante nella storia del costume fin dalle più antiche civiltà. b.L’oreficeria bizantina raggiunse un alto livello tecnologico, ma non influì sull’evoluzione del gioiello. c.Costantinopoli fu un centro di notevole rilievo per la produzione orafa. d.Alcune leggi non permettevano agli abitanti di Costantinopoli di utilizzare liberamente oro e pietre
preziose per i loro ornamenti. e.A Costantinopoli perle, zaffiri e smeraldi non potevano essere indossati dall’imperatore. f. Tipicamente germanico fu l’uso dello smalto cloisonné. g.Le fibule erano due spille utilizzate per fissare il mantello alla veste all’altezza delle spalle. h.Le fibbie di cintura dei Goti erano decorate da pietre preziose, vetri colorati e motivi incisi ed erano
una caratteristica del costume maschile. i. Con la nascita del Sacro Romano Impero, gioielli e oreficerie prodotte per la corte di Carlo Magno
influenzano la produzione dell’intera Europa occidentale. l. In epoca carolingia l’arte orafa subì un drastico arresto. m.I gioielli ottoniani si collegano alla tradizione carolingia. VF
3. Rispondi alle domande.
a. Che cosa raffigura l’immagine?
........................................................................................................................................................................................................
b. Di che cosa fa parte questo gioiello?
........................................................................................................................................................................................................
c. Quali altri oggetti furono ritrovati nel tesoro?
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
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GLI ARTIGIANI LONGOBARDI
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1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.I Longobardi erano un popolo guerriero e nomade. b.La loro attività era essenzialmente quella del saccheggio e della rapina. c.A causa della loro scarsa attitudine guerresca si servivano di prestazioni militari mercenarie. d.Accanto all’attività militare, però, esisteva anche l’attività di artigiani. e.L’artigiano longobardo in Italia non aveva alcuna bottega e non apparteneva a corporazioni. f. Alle donne non era concesso lavorare. g.Alle donne era riservata l’attività tessile e quella di ceramista. 2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Tra le figure di ........................... longobardi, nei documenti, sono ricordati muratori, mugnai, vetrai, lavoratori della
zecca, sarti, fabbri ferrai, calderai, loricari, fornaciai, falegnami, costruttori di navi, orafi, cercatori d’oro, maestri commacini (...........................), saponai. Quella del ........................... era un’attività privilegiata, mentre quella dei cercatori
........................... era strettamente controllata dal re, che acquistava, a un prezzo stabilito, tutto l’oro che riuscivano a
trovare. Gli ..........................., tra tutti gli artigiani, erano quelli che godevano della massima considerazione. I maestri
........................... furono una figura di artigiani caratteristica del mondo longobardo. Erano muratori che si servivano di
........................... (paranchi, carrucole, gru ecc.) per fabbricare e restaurare edifici dietro compenso. Il ...........................
longobardo godeva di ottima fama ed era molto rispettato: così come succedeva nel Medioevo, esso era visto come un
essere prodigioso, quasi uno ........................... .
5. macchine
1. d’oro 2. stregone 3. orafi 4. artigiani
6. muratori 7. commacini 8. falegname
9. fabbro
3. Collega le seguenti didascalie alle immagini.
a. Fibula a “S” [.....]
b. Ceramiche di fattura longobarda [.....]
c. Vasellame in bronzo fuso [.....]
d. Spada e lame di coltelli [.....]
e. Recipiente in vetro [.....]
f. Lucerna in bronzo [.....]
5.
1.
3.
2.
4.
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L’ECONOMIA DELL’IMPERO D’ORIENTE
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.La base di tutto il sistema monetario nell’Impero d’Oriente era
1. il solidus aureo.
2. il follis.
b. Nell’Impero d’Oriente la disparità tra ricchi e poveri era
1. minima.
2. enorme.
c. Gli incarichi di governo consentivano di
1. vivere dignitosamente ma senza lussi esagerati.
2. accumulare ricchezze considerevoli.
d.Molti lavoratori, soprattutto quelli con scarse qualifiche, vivevano
1. a livello di pura sussistenza.
2. grazie agli aiuti dell’Impero.
e.I prestatori di opera manuale e i negozianti erano
1. estremamente poveri, come gli ambulanti.
2. in condizioni abbastanza buone, come i commercianti e gli artigiani.
f. Un artigiano o un commerciante poteva aspirare a
1. possedere la sua casa, comprare uno schiavo, avere un letto, delle coperte e qualche suppellettile in bronzo.
2. accumulare enormi ricchezze grazie ai notevoli profitti della sua attività.
2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Il ........................... con terre lontane non era molto vantaggioso; questo dipendeva da molte cause: il ........................... potere d’acquisto del pubblico, l’........................... della maggior parte delle regioni per ciò che riguardava i generi di prima
necessità, i ........................... dei viaggi in terre lontane. Infatti c’era sempre il rischio di ..........................., mentre d’inverno
non si navigava affatto. I ........................... d’interesse per eventuali prestiti erano altissimi. Lo Stato, che poteva essere il
cliente maggiore, in realtà non ricorreva a intermediari privati in quanto aveva ........................... l’approvvigionamento delle
città e dell’esercito.
Le grandi proprietà ........................... non erano enormi distese di terreno, senza soluzione di continuità; erano semmai una
grande quantità di appezzamenti diversi posseduti da un medesimo proprietario.
La figura dello schiavo non esisteva; c’era invece il ........................... . In teoria era un uomo libero, in pratica invece era
........................... al suo appezzamento di terreno. La sua condizione era ereditaria; la sua libertà di contrarre matrimonio
ristretta; non poteva neppure arruolarsi nell’esercito. Il padrone della terra prelevava da lui le tasse e aveva facoltà di
metterlo in catene se cercava di fuggire.
1. legato
5. naufragio
2. nazionalizzato 3. autosufficienza 4. commercio
6. fittavolo 7. tassi 8. basso 9. terriere 10. rischi
3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Le tasse erano raccolte secondo i registri prestabiliti. b.I tributi previsti erano solo di tipo ordinario. c.Il fittavolo pagava i tributi in natura, il mercante e l’artigiano in denaro. d.La popolazione agricola era colpita dalle tasse più duramente di quella urbana.
e.I ricchi erano colpiti molto più dei poveri. f. Le tasse sottraevano circa un terzo del raccolto al colono. g.Il colono non doveva pagare l’affitto dei terreni. 8
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LA MONETA NELL’ALTO MEDIOEVO
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.La moneta circolante nell’Impero romano era sempre stata emessa dallo Stato. b.Lo Stato garantiva l’autenticità e il valore delle monete attraverso la coniazione. c.La coniazione consisteva nel realizzare un’impronta sulle facce delle monete utilizzando una matrice
metallica detta “zecca”. d.Ostrogoti, Longobardi e Angli furono i primi a coniare proprie monete. e.Svevi, Visigoti e Vandali furono i primi a coniare proprie monete. f. Le monete dei regni latino-germanici imitavano i modelli imperiali mantenendo i nomi
degli imperatori che avevano coniato tali modelli. g.Nei regni germanici non si arrivò mai a indicare il nome dell’effettivo emittente della moneta. h.Il primo sovrano germanico che sostituì il proprio nome a quello dell’imperatore fu il franco Teodeberto I. i. L’attenzione all’originale era tanto più grande quanto più era alto il valore della moneta. l. Le monete d’oro si mantennero a lungo identiche ai modelli imperiali perché solo esse avevano
corso internazionale. m.Nel corso del V secolo la moneta aurea perse il suo uso internazionale, quindi si abbandonò
per sempre il conio imperiale. n.Si finì per avere un aumento della produzione aurea e un regresso di quella argentea per tutta
la durata dei regni latino-germanici. o.Dopo la scomparsa di alcuni regni latino-germanici si affermò il monometallismo aureo. 2. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.La riforma monetaria attribuita a Carlo Magno in realtà
1. era già stata avviata un secolo prima del regno del grande imperatore.
2. fu avviata un secolo dopo il regno del grande imperatore.
b. Il tremisse venne sostituito da
1. una nuova moneta d’oro costituita da una lega molto impura.
2. una nuova moneta d’argento che avrebbe avuto un’immensa fortuna: il denaro.
c. La riforma carolingia sancì
1. l’accentramento della produzione monetaria e l’uniformità dei modelli da adottare.
2. le condizioni per il verificarsi dell’anarchia monetaria.
d.Con la riforma carolingia il re arrivò a detenere
1. il monopolio delle zecche.
2. il diritto di dire la sua per quanto riguardava peso e titolo delle monete.
e.Il conio, dopo la riforma, presentò sulle monete sempre tre informazioni essenziali, ossia
1. il luogo d’emissione, l’autorità che garantiva il conio e l’anno di emissione.
2. il luogo d’emissione, l’autorità che garantiva il conio e il garante supremo di quella autorità, cioè Dio.
f. Nonostante si parli di “rinascita carolingia”, dal punto di vista commerciale ed economico la società era
1. ancora piuttosto arretrata e negli scambi prevalevano ancora il baratto e l’uso delle monete naturali.
2. sempre stata piuttosto avanzata e dinamica.
3. Osserva l’immagine e indica con una X il completamento corretto delle affermazioni.
a.La figura mostra
1. un denaro di Carlo Magno.
2. un tremisse franco.
b. Rispettivamente sul dritto e sul rovescio sono incisi
1. una croce con la scritta MEDIOL e il monogramma di Carlo con
la legenda CARLVS REX FR.
2. una croce con la scritta CARLVS REX FR e il monogramma di Carlo
con la legenda MEDIOL.
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LA MEDICINA A ROMA
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1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Il documento fondamentale per la conoscenza della medicina e della chirurgia nell’antica Roma
è il De medicina di Aulo Cornelio Celso. b.Il trattato è suddiviso in sette libri, oltre a una breve storia della medicina e della chirurgia. c.Anche prima del libro di Celso, i Romani conoscevano in modo approfondito la medicina. d.Almeno fino al II sec. a.C. le malattie si curavano solo mediante la magia e la medicina teurgica.
e.La medicina basata sulla magia prevedeva l’utilizzo di cerimonie, pozioni e amuleti. f. La medicina teurgica ricercava invece la guarigione attraverso il contatto con la divinità. g.I primi “medici” che comparvero a Roma furono soprattutto persone di alto rango. 2. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Originariamente la preparazione dei farmaci era fatta
1. dal medico stesso.
2. da laboratori specializzati.
b. Agli inizi della farmacopea romana i preparati erano composti soprattutto da
1. sostanze animali.
2. sali minerali ed erbe.
c. I farmaci che un medico sapeva preparare comprendevano
1. colliri, pasticche, unguenti e cataplasmi (impasti curativi).
2. unguenti e pozioni.
d.Prima della conquista della Grecia, la chirurgia a Roma
1. era particolarmente evoluta.
2. non era particolarmente evoluta.
e.I Latini appresero l’odontoiatria
1. dai Greci.
2. dagli Etruschi.
f. Al tempo di Celso i chirurghi romani potevano contare su
1. strumenti adatti a ogni necessità operatoria.
2. strumenti di fortuna, adattati per le varie evenienze.
3. Rispondi alle domande.
a. Chi fu Claudio Galeno?
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b. In che cosa si distinse Galeno?
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c. Quali furono le due importanti conoscenze anatomiche fatte proprie da Galeno?
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GLI OSPEDALI ISLAMICI
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Nell’islam medievale gli ospedali erano una delle istituzioni
1. più sviluppate e uno dei tratti distintivi della civiltà musulmana.
2. meno curate per motivi di carattere religioso.
b. Nel mondo islamico c’era un’idea dell’assistenza
1. pubblica alla base della quale erano motivi religiosi e filantropici.
2. familiare alla base della quale erano motivi religiosi e filantropici.
c. La formazione del medico arabo prevedeva
1. solo lo studio sui testi.
2. lo studio sui testi e il tirocinio pratico.
d.L’istruzione medica avveniva
1. in scuole formalizzate.
2. attraverso rapporti individuali e “privati” tra maestri e allievi.
e.Nell’accademia medica sasanide di Gondishapur, i medici cristiani che vi lavoravano avevano accesso
1. alle diverse tradizioni culturali: araba, persiana, indiana e greca.
2. solo ad alcune conoscenze.
f. L’ospedale del Cairo, al-Mansuri, ammetteva
1. solo uomini.
2. sia uomini sia donne.
2. Rispondi alle domande.
a. Qual è il termine utilizzato per definire l’ospedale nel mondo islamico?
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b. Che cosa significa quel termine?
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c. Quando viene fondato l’ospedale di Damasco e perché fu così importante?
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3. Completa il testo con le informazioni mancanti.
Il personale che lavorava negli ospedali arabi aveva quattro ........................... professionali: fisiologia, oftalmologia,
........................... e ortopedia, assistenza (per i dipendenti amministrativi e gli infermieri). Gli ospedali avevano spesso sia
un “...........................” per pazienti esterni sia reparti di ........................... . Questi edifici avevano modelli architettonici specifici e funzionali, ancora oggi leggibili e visitabili.
La funzione ........................... degli ospedali non fu la sola innovazione offerta dalle istituzioni ospedaliere arabe: esse furono anche le prime a dare ricovero e cura ai malati ........................... , spesso in reparti specializzati e isolati da quelli degli
altri pazienti. I “folli” erano curati con la ........................... e con farmaci.
1. mentali 2. ambulatorio 3. chirurgia 4. didattica
5. specializzazioni 6. musica 7. degenza
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MEDICINA E SANITÀ NELL’ALTO MEDIOEVO
1. Indica, tra i seguenti, i motivi più frequenti di malattie e morte nell’Alto Medioevo.
a. Ingestione di cibi avariati.
b. Abuso di bevande alcoliche.
c. Alimenti contaminati dagli insetti e dai topi.
d. Mancanza di igiene.
e. Cattiva e sregolata alimentazione.
f. Vita eccessivamente sedentaria.
g. Malnutrizione delle gestanti.
h. Complicanze durante i parti.
i. Inquinamento delle falde acquifere.
l. Eccesso di rumore e insufficiente riposo notturno.
m. Denti guasti ed estratti con dolore.
n. Prolungata esposizione alla luce solare.
o. Mancanza di elementari principi di disinfezione.
p. Costo eccessivo dei farmaci e delle cure in genere.
2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
La durata della vita nell’Età di mezzo era molto ........................... e di rado superava i 30 anni per le donne, e i 45 per gli
uomini. Superati i 45 anni di età, le persone erano considerate ........................... ma avevano una qualche speranza di vita
più ........................... . Gli eremiti e i monaci, nonostante gli ........................... , invecchiavano molto: le donne arrivavano
ai 67 anni, gli uomini ai 76.
Le donne si sposavano fra i 13 e i 16 anni e la metà di esse moriva di ........................... o di febbre puerperale. Raramente
un parto cesareo riusciva a salvare le vite di madre e figlio.
A morire prima erano i ........................... , anche se la fine precoce colpiva pure le famiglie dei nobili e quelle dei
........................... .
1. sovrani 2. lunga 3. bassa 4. parto
5. vecchie 6. poveri 7. stenti
3. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Durante l’età medievale in campo chirurgico furono fatti
1. molti passi indietro rispetto ai risultati raggiunti dalla medicina greca e da quella romana.
2. molti passi avanti rispetto ai risultati raggiunti dalla medicina greca e da quella romana.
b. Il rimedio per eccellenza era
1. il trocisco.
2. l’acqua.
c. La disinfezione veniva effettuata con
1. l’aceto e le muffe.
2. le erbe e l’acqua.
d.Nelle campagne l’assistenza è
1. presente e svolta con grande cura.
2. del tutto assente.
e. Nelle strutture ospedaliere gli ammalati venivano curati
1. in stanze separate a seconda del male da cui erano afflitti e adottando ogni misura igienica necessaria.
2. in stanze promiscue e con scarsa osservanza di norme igieniche.
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I PELLEGRINAGGI NEL MEDIOEVO
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Alcune abbazie, le spelonche di monaci eremiti e i luoghi di martirio dei santi divennero per i cristiani del Medioevo
1. segni concreti della testimonianza di fede e dunque mete di pellegrinaggio.
2. simboli culturali di valore e dunque mete di pellegrinaggio.
b. Il pellegrinaggio su vasta scala nacque con
1. l’aumento degli scambi culturali e delle possibilità di spostarsi con più sicurezza.
2. la formazione dei regni latino-germanici.
c. Il pellegrinaggio, insieme a sacrifici, digiuni e preghiere serviva a
1. dimostrare di essere un buon fedele.
2. rendere più breve la permanenza in Purgatorio.
d.Il pellegrino visitava il luogo di sepoltura dei santi poiché per lui le reliquie
1. avevano un potere miracoloso e da esse si aspettava una sorta di benedizione.
2. erano oggetti curiosi anche se privi di qualsiasi potere.
e. A garantire forme di ospitalità ai pellegrini e ai viandanti in genere furono innanzitutto
1. gli alberghi e gli ostelli.
2. gli enti ecclesiastici e monastici.
2. Rispondi alle domande.
a. Che cosa rappresenta la cartina?
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b. Quali erano queste mete di pellegrinaggio?
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Santiago de
Compostela
Roma
......................................
......................................
Gerusalemme
3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Una delle mete meno frequentate dai pellegrini era Roma. b.Roma era importante perché era la culla della Cristianità, perché ospitava il papa e perché era
il luogo di sepoltura di numerosi santi. c.Papa Bonifacio V istituì il Giubileo dell’Anno Santo. d.L’indulgenza plenaria è la cancellazione della pena per i propri peccati.
e.Santiago de Compostela era il punto d’arrivo del pellegrinaggio più celebre e diffuso del Medioevo. f. Lo sviluppo del pellegrinaggio a Santiago si dovette in particolare ai sovrani bizantini. g.La maggior parte dei pellegrini diretti a Santiago arrivava alla meta dopo una lunga navigazione. h.Gerusalemme ospita luoghi e monumenti sacri delle tre grandi religioni monoteiste: quella cristiana,
quella islamica e quella ebraica. i. L’editto di Costantino (313) mise molti ostacoli alla Cristianità romana che voleva raggiungere Gerusalemme. 13
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OSPITARE IL RE
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Il dovere dell’ospitalità non era praticato nell’antichità. b.Il dovere dell’ospitalità era chiaramente avvertito e praticato nell’antichità. c.Si praticava l’ospitalità solo nei confronti di chi era straniero.
d.L’ospitalità era praticata anche tra gli esponenti delle famiglie nobili.
e.Il dovere dell’ospitalità viene recepito anche dalla morale cristiana. f. L’ospitalità non sempre era un atto di generosità e di umanità verso un soggetto “debole”. g.L’ospitalità poteva essere un favore reciproco tra esponenti dell’aristocrazia, per rafforzare legami
di amicizia e collaborazione. VF
2. Rispondi alle domande.
a. Quale nuova tipologia di ospitalità si affermò in epoca medievale?
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b. Chi era dunque a richiedere ospitalità in questo caso?
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3. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Il re medievale era un “rex ambulans”, un re itinerante, per via delle esigenze
1. militari (il re andava alla guerra), politiche (il re doveva farsi vedere, mostrarsi ai sudditi rendendo la sua autorità
fisicamente presente), religiose (il re cristiano si faceva pellegrino).
2. militari (il re andava alla guerra) ed economiche (il re doveva riscuotere le tasse).
b. Durante l’impero di Carlo Magno non vi era una “capitale” stabile e il palatium centrale di Aquisgrana ospitava
1. una corte itinerante, che seguiva il re nei suoi spostamenti sul territorio.
2. una corte stanziata lì per rappresentanza.
c. Il sovrano vantava il diritto di installarsi presso
1. palazzi di signori stranieri.
2. abbazie e chiese vescovili, oppure presso i conti suoi vassalli.
d.Il re si spostava con il suo seguito di armati, di funzionari, di religiosi e famigliari
1. solo quando andava in guerra.
2. sempre, in ogni occasione.
e. A ogni spostamento del re corrispondevano
1. impegnativi obblighi di ospitalità, che gravavano sulle campagne e sulle città.
2. diritti e indennità speciali per chi lo accompagnava.
f. Quando il sovrano si installava presso abbazie, chiese vescovili oppure presso i suoi vassalli aveva
1. il diritto di requisire raccolti e viveri necessari per sé, per i suoi uomini e per i loro cavalli gravando enormemente
sull’economia.
2. il dovere di risarcire o comunque di contribuire alle spese sostenute per l’accoglienza.
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IL MONACHESIMO BENEDETTINO E L’OSPITALITÀ
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1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Agli albori del cristianesimo, l’ospitalità era espressione della mutua solidarietà fra i membri
di una setta religiosa minoritaria e perseguitata.
b.Nei secoli della Cristianità medievale, l’ospitalità si esercitò nell’ambito di una società interamente
cristianizzata, ma solo nei confronti del povero e non del forestiero.
c.Il principale interprete del valore cristiano dell’ospitalità fu il movimento monastico, affermatosi
in Occidente grazie all’opera e all’insegnamento di Benedetto da Norcia.
d.Il dovere dell’ospitalità non era un problema per la vita dedita alla preghiera e alla meditazione
dei monaci benedettini.
e.L’esperienza comunitaria di Benedetto da Norcia e le linee guida della Regola rappresentarono
una soluzione del dilemma che opponeva la vocazione ascetica al dovere evangelico dell’ospitalità.
f. Gli ospiti erano accolti e subito introdotti in un circuito di norme che li rendeva completamente
inoffensivi per la vita ritirata dei monaci.
g.Alla porta del monastero era destinato un monaco giovane e forte, in caso si dovessero gestire
situazioni difficili. h.Presso i monasteri benedettini si istituì nel IX secolo una carica speciale, quella di elemosiniere. i. L’elemosiniere era incaricato di ripartire le elemosine e di cercare chi ne avesse bisogno.
l. Una cosa che i monaci non fecero mai fu prestare soccorso e assistenza ai naufraghi e a quanti
pativano le insidie del mare. 2. Rispondi alle domande.
a. Come erano accolti gli ospiti dai monaci benedettini?
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b. Come si dovevano comportare i monaci con gli ospiti?
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c. Come erano trattati gli ospiti nel monastero di Montecassino?
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d. A chi spettava il compito di tenere compagnia agli ospiti e perché?
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LETTERATURA E CIBO NELLA ROMA IMPERIALE
1. Completa il testo con le informazioni mancanti.
La letteratura latina presenta diverse descrizioni di cibi e ........................... . Sono quasi sempre riferite a un ambiente
elevato e iniziano a essere frequenti a partire dal I secolo a.C., vale a dire da quando a ........................... iniziarono a convergere tutte le raffinatezze, comprese quelle ..........................., del bacino del Mediterraneo.
Nei banchetti, aveva una grande importanza l’apparato ........................... rappresentato dal ........................... e dai servizi in
tavola; i cibi offerti dovevano essere vari e preparati in maniera ........................... per essere degni di nota.
Nelle descrizioni letterarie mancano quindi descrizioni dettagliate legate al cibo vero e proprio, mentre una grande importanza è assegnata al ........................... .
Spesso i banchetti sontuosi rappresentavano l’occasione per esibire e ........................... la promozione sociale di un liberto
arricchitosi.
1. banchetti 2. scenografico 3. complessa 4. Roma
5. gastronomiche 6. vasellame 7. vino 8. celebrare
2. Rispondi alle domande.
a. Quale testo testimonia che i banchetti sontuosi erano un momento di celebrazione e di vanto dei liberti arricchiti?
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b. In particolare quale episodio evidenzia questa usanza?
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c. Che significato ha l’episodio della Cena di Trimalcione?
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d. Descrivi una delle portate descritte nella Cena di Trimalcione.
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3. Indica il termine corrispondente alle seguenti definizioni relative al passo della Cena di Trimalcione.
a. La pellicola delle unghie: ...............................................
b. Una lega di oro, argento e bronzo: ...............................................
c. Pianta molto diffusa nella macchia mediterranea: ...............................................
d. Piccolo uccello del genere dei passeracei: ...............................................
e. Un corvo o un’upupa: ...............................................
f. Mitico cavallo alato: ...............................................
g. Tagliare a pezzi: ...............................................
1. beccafico
2. corinzio 3. scalcare 4. Pegaso
5. pipite 6. terebinto 7. occhiofisso
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ROMANI E BARBARI: DUE SISTEMI ALIMENTARI
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1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.Tra gli elementi che concorrevano a caratterizzare e a distinguere Romani e barbari vi erano anche
le abitudini alimentari. b.I modi di produzione e le scelte di vita di Romani e barbari furono sempre molto simili.
c.Il modello produttivo di tradizione greca e romana era fondato sull’agricoltura. d.Il modello produttivo germanico era basato sullo sfruttamento della foresta (raccolta, caccia, pastorizia).
e.Quando i “barbari” fecero irruzione nell’Impero e a poco a poco se ne impadronirono, abbandonarono
la loro cultura (anche alimentare) preferendo adottare quella dei Romani. f. Nel Medioevo il rapporto fra i due modelli alimentari cominciò a cambiare dando vita a una cultura
alimentare nuova.
g.Da questo innesto derivò un regime alimentare caratterizzato dalla varietà delle risorse e dei
generi consumati.
h.Dalla mescolanza di risorse e generi consumati scaturì una generale povertà e monotonia del patrimonio
alimentare e gastronomico europeo. 2. Completa lo schema sulla contrapposizione tra Romani e barbari.
Romani
Barbari
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...................................................................................................
...................................................................................................
...................................................................................................
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...................................................................................................
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1. Uso della sella
2. Finemente vestiti 3. Crescono liberi senza disciplina 4. Olio
5. Vino 6. Alimentazione a base di frumento 7. Si nutrono molto di carne e latticini
8. Sfruttamento della foresta
9. Birra 10. Rifiuto della sella
11. Agricoltura
12. Coperti di pelli 13. Crescono istruiti e secondo disciplina 14. Burro
3. Completa il testo con le informazioni mancanti.
La ........................... per molto tempo fu contrapposta al ........................... riproponendo sul piano delle bevande il dualismo
tra barbari e Romani, tra popolazioni del ........................... e popolazioni mediterranee.
Almeno fino al XII secolo, il clima del continente europeo fu più ........................... di quanto non sia stato nei secoli successivi. Pertanto, le differenze tra il clima ........................... e quello continentale erano più marcate di oggi.
A Sud la ........................... cresceva e maturava facilmente, a Nord questo spesso non avveniva affatto. Per questa ragione,
nel Nord la produzione di bevande alcoliche da pasto dovette rivolgersi altrove. La coltivazione agricola più comune era
quella ...........................; i cereali venivano fatti fermentare per ricavarne la birra.
Quando le vie di comunicazione e di commercio migliorarono e fu possibile un trasporto agevole delle botti di vino, il
........................... vino-birra terminò.
1. cerealicola 2. dualismo 3. birra
5. Nord 6. vite 7. rigido
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4. mediterraneo
8. vino
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I LONGOBARDI E LA DIETA CARNIVORA
VF
1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a.I nuovi dominatori germanici in Italia portarono il proprio sistema alimentare. b.Il nuovo sistema alimentare era basato sul consumo di carne, latte, birra, burro e lardo. c.Questo sistema alimentare era tipico delle popolazioni stanziali dell’Europa settentrionale. d.L’economia delle popolazioni nomadi e seminomadi dell’Europa settentrionale era basata sulla caccia,
la pesca e l’allevamento allo stato brado.
e.Le popolazioni mediterranee e romanizzate erano una civiltà di origine agraria, fondata sulla triade
di grano, vite e olivo.
f. In Italia, anche dal Medioevo in poi, il consumo di carne era sempre stato elevato, anche se la
“dieta mediterranea” era preponderante.
g.Avere un buon appetito per i Longobardi era segno di virilità, forza fisica e coraggio.
2. Completa il testo con le informazioni mancanti.
I Longobardi ci hanno lasciato circa duecento parole (come ricco, palla, ..........................., schiena, panca, sperone), poche
........................... d’arte e infine hanno portato sulle nostre tavole il consumo anche ........................... della carne e in genere
di un pasto più ........................... .
In Italia la carne si era sempre mangiata, ma costituiva un piatto giustificato da un evento che poteva essere ...........................,
quindi frutto di un sacrificio al Dio, o ispirato da una ........................... o per arricchire un pranzo destinato a migliorare le
........................... relazioni.
Per i barbari la carne aveva un diverso significato sacrale: la ........................... vitale della vittima entrava nel corpo del
guerriero, concedendogli la sua forza. Per il Longobardo, inoltre, procurarsi la carne ........................... significava mimare
la ..........................., e uccidere gli permetteva di esprimere una parte della sua natura e del suo ........................... di vita.
1. opere
2. quotidiano 3. pubbliche 4. cacciando 5. proteico
7. sacro 8. costume 9. stormo 10. guerra 11. forza
6. festa
3. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Il nuovo modello culturale germanico esprimeva inoltre un atteggiamento nei confronti del cibo e del suo consumo
1. lontano dai valori della moderazione e della sobrietà espressi dalla tradizione latina.
2. vicino ai valori della moderazione e della sobrietà espressi dalla tradizione latina.
b. Per i barbari avere un robusto appetito era segno
1. di ingordigia e fiacchezza d’animo.
2. di virilità, forza fisica, coraggio.
c. Nella tradizione culturale celtica e germanica il “grande mangiatore” era visto come un personaggio
1. positivo, che attraverso quel tipo di comportamento esprimeva una superiorità prettamente animalesca sui propri
simili.
2. negativo, che attraverso quel tipo di comportamento esprimeva un’inferiorità rispetto ai propri simili, non sapendo
controllare i suoi istinti animaleschi.
d.La mitologia germanica e i poemi cavallereschi descrivono il guerriero valoroso con l’immagine di un uomo
1. capace di ingurgitare quantità enormi di cibo e di bevande.
2. morigerato e controllato soprattutto durante i pasti.
e. L’ideale della misura
1. n
on trovò molto credito fra i ceti dominanti della nuova Europa.
2. trovò molto credito fra i ceti dominanti della nuova Europa.
f. Il commediografo greco Aristofane scrisse: “I barbari ti credono uomo solo se
1. sei capace di cacciare un cervo”.
2. sei capace di mangiare una montagna”.
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IL MONACHESIMO E IL CIBO
1. Indica con una X la conclusione corretta delle seguenti affermazioni.
a.Anche all’interno del mondo ecclesiastico è possibile riscontrare l’opposizione di consuetudini alimentari fra
1. mondo “romano” e mondo “germanico”.
2. mondo “romano” e mondo “arabo”.
b. Le regole monastiche del Nordeuropa erano
1. le più moderate nello stabilire regole che non erano vincolanti né troppo rigide.
2. le più dure e rigorose nello stabilire i digiuni, le penitenze e le privazioni alimentari.
c. Le regole monastiche elaborate in area mediterranea si contraddistinguevano
1. p
er un maggior senso dell’equilibrio e della discrezione individuale.
2. per un rigore eccessivo e regole tassative.
d.La prima e fondamentale regola dietetica dello stile di vita monastico era
1. il rifiuto della carne.
2. il rifiuto del pane.
e.Il mondo contadino era attanagliato dalla paura della fame e dunque era spinto a
1. consumare affannosamente ogni volta che era possibile.
2. accumulare cibo per i momenti difficili.
2. Indica, tra le seguenti, le norme di vita monastica che fanno parte della Regola di Benedetto da Norcia.
a. I malati più deboli avranno il permesso di mangiare carne per potersi rimettere in forze.
b. [Vecchi e ragazzi] non siano affatto obbligati all’austerità della Regola, ma, con amorevole indulgenza, si conceda
loro un anticipo sulle ore fissate per i pasti.
c. Benché la stessa natura umana sia portata alla compassione per queste due età, dei vecchi, cioè, e dei ragazzi,
bisogna che non se ne interessi l’autorità della Regola.
d. Nel refettorio regni un profondo silenzio, in modo che non si senta alcun bisbiglio o voce, all’infuori di quella del
lettore.
e. Nel refettorio regni un profondo stato di armonia, che permetta le conversazioni amorevoli tra fratelli.
f. A tutti i fratelli devono bastare due pietanze cotte e se ci sarà la possibilità di procurarsi della frutta o dei legumi
freschi, se ne aggiunga una terza.
g. Quanto al pane i fratelli non ne devono consumare mai al di fuori della domenica.
h. Nel caso che il lavoro quotidiano sia stato più gravoso del solito, se l’abate lo riterrà opportuno, avrà piena facoltà
di aggiungere un piccolo supplemento.
3. Rispondi alle domande.
a. Che cosa rappresenta l’immagine?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
b. Che cosa è raffigurato nel capolettera?
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c. Chi era il cellerario?
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d. Quali caratteristiche doveva avere il cellerario secondo la Regola di Benedetto?
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