Homoeopathicum - Le Ericaceae 2° parte

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LA MEDICINA BIOLOGICA
LUGLIO - SETTEMBRE 2015
Homoeopathicum
A cura de
Prof. Ivo Bianchi
LE ERICACEAE
SECONDA PARTE
ARCTOSTAPHYLOS UVA-URSI
(uva ursina)
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Ericales
Famiglia: Ericaceae
Genere: Arctostaphylos
Specie: Arctostaphylos uva-ursi
(L.) Spreng
L’uva ursina è un piccolo arbusto di circa 30 cm di altezza diffuso
nel Nord Europa, Asia e Nord America che cresce prevalentemente su terreni pietrosi e zone boschive aperte.
– Nel 1764 il farmacologo padovano Michele Girardi ne dimostrò
l’azione efficace per “dissolvere” i calcoli renali.
Le foglie di uva ursina sono impiegate in Fitoterapia contro numerosi ceppi batterici comunemente responsabili di infezioni
dell’Apparato urogenitale, perché agiscono sia sullo stato infiammatorio sia sullo stato infettivo.
La pianta sintetizza arbutina (glicoside a struttura isochinolinica
che si scinde, a contatto con le urine, in glucosio e idrochinone),
tannini (effetti astringenti ed anti-infiammatori), triterpeni (acido
ursolico) e flavonoidi (iperina, isoquercitina).
– Questi principi attivi operano in sinergia esercitando un'azione
diuretica ed anti-infiammatoria, efficace nelle infezioni urinarie ed
intestinali acute e croniche sostenute da Escherichia coli e da
Streptococchi.
I preparati fitoterapici a base di uva ursina sono efficaci anche
nell’ipertrofia prostatica benigna, di cui cura la componente infiammatoria, oltre che nella prostatite batterica.
OMEOPATIA
Utilizzando anche le essenze in forma diluita e dinamizzata, l’Omeopatia permette di recuperare all’uso medico alcuni fitoterapici
molto attivi, spesso tossici, che sarebbero altrimenti perduti.
L’Omeopatia delle alte diluizioni vede le 3 principali Ericaceae
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della Materia Medica Omeopatica indicate per le diverse sfaccettature dell’ansia aggravata dal temporale in Rhododendron,
dal vento in Kalmia e nelle ore notturne in Ledum.
L’Omotossicologia impiega queste piante soprattutto per le problematiche artroreumatiche: quelle gottose nel caso di Rhododendron, quelle spondiloartrosiche nel caso di Kalmia e nelle artrosi delle dita di mani e piedi nel caso di Ledum.
– Lo studio delle Ericaceae in ambito Omeopatico ed Omotossicologico è affascinante per molti aspetti e da intraprendere in dettaglio.
앫 Costituenti principali:
– andromedotossina (diterpene tetraciclico presente anche in
Ledum palustre) con effetti antireumatici, neurologici con ipotensione, bradicardia e depressione respiratoria;
– chemferolo e scopoletolo ad attività espettorante;
– quercetina e iperoside ad azione antitussigena;
– arbutina;
– oli essenziali;
– acido citrico.
앫 Parti utilizzate: foglie.
RHODODENDRON CHRYSANTHUM
(rododendro)
앫 Fitoterapia
Le foglie di questo arbusto sono tossiche: contengono – tra gli altri – un olio essenziale di color giallo, composto per la maggior
parte da idrocarburi.
Probabilmente il contrasto tra la bellezza del fiore e la tossicità
delle foglie ha ispirato il vocabolario dei fiori, facendo del rododendro il simbolo degli allettamenti fallaci.
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Ericales
Famiglia: Ericaceae
Genere: Rhododendron
Specie: Rhododendron chrysanthum L.
Il nome rododendro deriva da due termini greci, “rhodon” = rosso,
rosa e “dendron” = albero, con evidente allusione alle numerose
specie arboree dai caratteristici fiori rosa.
– Rhododendron chrysanthum è un piccolo arbusto sempreverde, alto fino a 50 cm, di forma compatta, originario del Nord-Est
della Cina.
Si tratta di una specie fortemente aggressiva nei confronti delle
altre essenze, a cui sottrae spazio vitale; in genere è la prima che
si insedia nel terreno privo di forme vegetali, assumendo – in tal
modo – la funzione di specie “pioniera”.
앫 Origine: Asia Nord-Est.
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Gli antichi riferiscono della velenosità della pianta:
– Plinio riporta un’intossicazione nei soldati dell’esercito romano,
durante la campagna asiatica, provocata dal miele di questa specie; altri casi sono riportati da Senofonte, Aristotele e Columella.
Strabone riferisce dell’utilizzo di questo miele tossico come “arma
chimica” in Anatolia.
Rhododendron chrysanthum (rododendro giallo) è talora impiegato, in basse dosi, in ambito fitoterapico per le sue proprietà ipotensive, antireumatiche, antitussive ed espettoranti.
In Omeopatia viene utilizzata la Tintura Madre ottenuta dalle foglie
e dai rami.
앫 Omeopatia
La sperimentazione omeopatica evoca tinnito (suoni forti), vertigini, confusione mentale e smemoratezza, a conferma delle proprietà tossico-narcotiche della pianta.
“Rhododendron” è costituzionalmente un soggetto reumatico-uricemico, distonico dal punto di vista neurovegetativo.
– Altra indicazione tipologica è la giovane adolescente tubercolinica, sofferente di lipotimie frequenti.
La caratteristica più evidente che emerge dai prooving e che porta solitamente a prescrivere il rimedio Rhododendron è l’ipersensibilità alle depressioni barometriche, il peggioramento con l’approssimarsi della pioggia e del temporale.
– Tutti i disturbi peggiorano in relazione ai cambiamenti atmosferici.
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Il temporale, le scariche elettriche nell’atmosfera, i lampi e i tuoni,
il vento, il tempo freddo e umido, i cambiamenti stagionali (primavera e autunno) causano un peggioramento generale del soggetto “Rhododendron”.
Quando la tempesta si scatena – e mentre si manifesta – la situazione migliora; ugualmente migliora con il movimento e con il calore.
La pioggia incide anche sugli aspetti psichici: l’ansia, la perdita di
memoria, sono sottesi in parte da una forte paura del temporale.
Diagnosi differenziale omeopatica
– Ipersensibilità all’elettricità dell’aria prima del temporale:
Natrum carbonicum
Phosphorus
Rhodendron
Silicea.
– Aggravamento da tempo umido:
Dulcamara
Natrum sulphuricum
Nux moschata.
I dolori di Rhododendron sono assimilabili a quelli di Rhus toxicodendron; entrambi peggiorano durante il riposo, migliorano
con il movimento e si aggravano con il tempo umido.
– Il dolore di Rhus tox. è tendenzialmente periarticolare; quello di
Rhododendron è nevralgico e di tipo erratico, sembra essere localizzato più profondamente, ed avvertito nel periostio.
Sono interessati i denti, e talora il dolore interessa anche i muscoli
ed i legamenti. È utile sottolineare che Rhus tox. è aggravato all’inizio del movimento, mentre ciò non si verifica in Rhododendron.
Rhododendron è più ansioso e nervoso, può presentare vere e
proprie turbe mentali, soprattutto in relazione alle circostanze metereologiche, mentre Rhus tox. è più angosciato, depresso.
Apparato Nervoso e Locomotore
Rhododendron presenta un’azione anti-infiammatoria che interessa elettivamente il Sistema Nervoso Periferico e l’Apparato locomotore.
A livello nervoso sono presenti irritazioni dei nervi sensitivi (nevralgie e nevriti; nevriti trigeminali, odontalgie, sciatalgia, formicolii agli arti superiori) e forme di paralisi (paralisi della deglutizione, del retto).
I sintomi sono aggravati dall’immobilità e migliorati dal movimento; il paziente dorme solo a gambe incrociate.
I dolori interessano anche i molari, sempre con l’aggravante del
clima freddo, umido; spesso concomitano ad otalgia.
L’orecchio, specialmente il dx, può presentare dolori laceranti,
spasmodici; può essere presente un ronzio continuo o una sensazione come se al suo interno scorresse dell’acqua o come se
vi fosse qualcosa che si muove.
A livello articolare si osserva infiammazione reumatoide dei mu-
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scoli, del tessuto fibroso, del periostio e delle piccole articolazioni,
con dolori erratici e lancinanti.
Apparato sessuale maschile
Il rimedio è indicato nel dolore testicolare come da contusione,
aggravato dal tatto. Il dolore, tirante, a volte pungente, migliorato
dal moto, inizia nel testicolo dx e si diffonde al perineo e all’ano.
Un dolore di tipo trafittivo può interessare anche il funicolo spermatico ed irradiarsi all’addome ed alle cosce.
I testicoli sono ingrossati ed induriti, specialmente nelle ore notturne.
앫 Tropismo del Rimedio
– SISTEMA NERVOSO
– APPARATO GENITALE MASCHILE
앫 Lateralità: dx; i dolori si propagano dall’interno all’esterno.
앫 Modalità:
Aggravamento:
– freddo umido
– temporale
– vento
– cambio di stagione
– tatto
– letto caldo
– notte
– vino
– sedendosi
– bagnandosi.
Miglioramento:
– moto
– calore
– sudorazione
– mangiando
– coprendosi.
앫 Indicazioni Cliniche Generali
– Aumento di tutte le secrezioni, tranne quella lattea
– Colica gassosa dopo aver ingerito frutta
– Confusione mentale, sensazione di avere la testa nella nebbia
– Dolori contusivi al capo
– Epistassi
– Febbre e cefalea, ad ogni ciclo mestruale
– Fitte oculari con contrazione spasmodica delle palpebre
– Ingrossamento reumatico dell’alluce
– Instabilità neurovegetativa/irritabilità nervosa
– Ipocinesi e dolore cardiaco
– Mestruazioni abbondanti soppresse o premature
– Nevralgie (ciliare, trigeminale, sciatalgia)
– Odontalgia che cessa improvvisamente e riprende dopo 2-3 ore
– Otalgia
– Paralisi dei muscoli della deglutizione
– Paralisi del retto
– Poliuria maleodorante
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Sensazione che i polsi siano slogati
Sensazione di arti “addormentati”
Tensione reumatica, crampi
Torcicollo.
앫 Patologie in cui il Rimedio è indicato:
– Cefalea
– Cisti ovaio dx
– Cisti sierose vaginali
– Gotta
– Idrocele dei giovani
– Orchiepididimite
– Sindrome di Ménière
– Tinnito.
앫 Posologia
Rhododendron è un piccolo rimedio omeopatico, ma molto ben
caratterizzato.
– Qualora siano presenti i sintomi chiave è spesso risolutore.
Le basse diluizioni, soprattutto D, sono utili nelle problematiche
reumatico-nevralgiche e metaboliche sopra citate, mentre le alte
diluizioni, dalla 200CH alla XMK, sono utili quando è presente il
sintomo chiave dell’aggravamento prima del temporale.
Come sempre, le basse diluizioni richiedono somministrazioni frequenti, le alte assai distanziate.
BIBLIOGRAFIA
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앫 Omotossicologia
L’unitario omeopatico Rhododendron è contenuto nel farmaco
omotossicologico composto:
– Rhododendroneel® s gocce
D3
Conclusioni
왘 Il Dr. Reckeweg utilizza Rhododendron solo in bassa diluizione decimale (D3), secondo le indicazioni dei fratelli Madaus.
Indicazioni originali e specifiche di Rhododendroneel® s sono
le nevralgie ed i dolori reumatici dei tessuti molli.
– Fondamentale è il tropismo del rimedio per l’Apparato sessuale maschile e – quindi – va valutato il suo impiego anche
nella sindrome di Reiter, alla quale le problematiche artroreumatiche ed uretrali sono associate.
Da ricordare sempre è la particolare utilità in caso di iperuricemia e lo specifico aggravamento con i cambiamenti di
tempo e con i temporali.
첸
– Questi sintomi devono guidare la prescrizione.
– La Prima Parte di Homoeopathicum - Le Ericaceae è stata pubblicata in La Med.
Biol., 2015/2; 45-8.
– La Terza Parte di Homoeopathicum - Le Ericaceae sarà pubblicata in La Med.
Biol., 2015/4.
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→ La Medicina Biologica, dal 2003/2.
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