Scienze sociali e Antropologia culturale

L iceo C lassico L . A riosto Fer rara
Indirizzo di Scienze Sociali
C lasse 1 R
Insegnante L ucia M archetti
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Sc i e n z e soc i a l i e A n t r o po log i a c u l t u r a l e Programma svolto
L’esperimento di Milgram
A nno scolastico 2006-07
Il liceo delle Scienze Sociali
“Il nuovo Liceo delle Scienze sociali organizza la mappa dei suoi saperi intorno ad un oggetto
privilegiato, la società contemporanea complessa , ne analizza le strutture, il tipo di stratificazione,
le dinamiche formative, la pluralità delle culture, le articolazioni normative ed economiche e la
dimensione psicologica dei comportamenti individuali e collettivi. Si tratta di un oggetto in
continuo e radicale mutamento, dagli intrecci spesso imprevedibili e opachi che possono condurre a
interpretazioni fuorvianti, poiché la rapidità delle trasformazioni non lascia tempo alla riflessione e
al controllo. Parallelamente le nuove generazioni di studenti portano a scuola atteggiamenti ed
esperienze notevolmente diversi da quelli di precedenti generazioni, vi è la tendenza a vivere nei
micro-rapporti quotidiani e a combinare individualismi e universalismi e a perdere memoria del
passato. Diventa così importante acquisire strumenti per vivere nel cambiamento e per riconoscere
se stessi e la propria storia. (…)
Lo scopo dell’indirizzo è dare risposta a diffuse esigenze che provengono dalla società e
dalla cultura di acquisire saperi e competenze nel campo delle scienze sociali tali da comprendere e
decodificare la complessità del mondo contemporaneo e da provocare comportamenti adeguati e
consapevoli.
Le finalità dell’indirizzo sono configurabili sia nell’offerta di basi culturali e di strumenti di orientamento per la prosecuzione degli studi a livello post-secondario e universitario, sia nella
costruzione di pre-requisiti per attività rivolte al sociale con prevalenti valenze formative riferite ad
aspetti relazionali, di comunicazione, di organizzazione e di ricerca in ambito sociale.
L’esito formativo di questo percorso è la consapevolezza che l’acquisizione di strumenti teorici e una lunga pratica di riflessione e di confronto, sono le condizioni imprescindibili per ogni
attività di tipo sociale.(…)
Dal progetto di Liceo delle scienze sociali , Liceo L. Ariosto, 1999
Il biennio
Il nostro progetto affida al biennio il compito di avviare la costruzione di abiti mentali
adeguati attraverso un approccio integrato tra le discipline che si dovrebbe concretizzare in
percorsi che correlino la dimensione personale a quella sociale, il micro al macro, la linea
diacronica a quella sincronica. Sul piano delle competenze il Dipartimento ha così riformulato
la loro articolazione:
Lettura della società
– ha preso consapevolezza che l’oggetto società va ‘smontato’ in diverse componenti, fortemente interconnesse;
- sa ricondurre a campi di sapere le diverse componenti;
- ha acquisito una discreta dimestichezza nel riconoscere la dimensione culturale dei
fenomeni.
Lettura del rapporto io-altri
– sa riconoscere i diversi punti di vista e mettersi nei panni dell’altro;
- comprende che la molteplicità dei punti di vista può essere ricchezza e non solo
conflittualità;
- riconosce il ruolo della classe come gruppo di lavoro e adegua il suo rapporto riconoscendo
la propria specificità;
- è diventato/a più accorto/a e prudente nell’osservazione dei fenomeni;
- è curioso/a di scoprire, è aperto/a all’imprevisto;
- sa coniugare la riflessione su di sé e sulle dinamiche relazionali alle letture e ai contributi
delle scienze sociali.
2. G li obiettivi sociorelazionali e cognitivi
Lo studio delle scienze sociali offre un contributo significativo alla formazione della personalità e a
quello di una cultura generale. Infatti consente agli/le studenti di riflettere sulle dinamiche
fondamentali del loro sviluppo e di analizzare secondo un'ottica il più possibile 'scientifica' i
processi fondamentali in atto nella realtà circostante.
Conoscenza di sé e coscienza critica del mondo sono obiettivi formativi a cui dovrebbe tendere ogni
fatto educativo e culturale.
Un secondo obiettivo, più concreto, consiste nel fornire ai ragazzi un metodo di studio che
consenta loro di affrontare con competenza e sicurezza il lavoro scolastico in primo luogo, ma
anche di 'leggere' con qualche strumento in più l'esperienza del quotidiano.
Gli obiettivi sociorelazionali e cognitivi delle scienze sociali coincidono con quelli indicati dal
Consiglio di classe, perciò vengono in gran parte riportati.
In particolare la pratica didattica è stata orientata a motivare la partecipazione dello/a studente alla
costruzione della propria formazione e a curare il clima di classe attraverso attività che puntavano
a valorizzare il singolo e il gruppo sulla base di un confronto franco e sereno e fondato sulla
collaborazione tra compagni e tra allievi e insegnante.
Nell'ambito disciplinare sono state svolte le seguenti attività:
- illustrazione dell'indirizzo nelle sue linee generali e in particolare nel biennio
- consegna preventiva del piano di lavoro e giustificazione delle scelte e dei percorsi
(CONTRATTO PEDAGOGICO)
- interruzione in itinere per fare il punto, per riflettere sull'attività, per ritornare al piano di lavoro e
per analizzare l'apprendimento (METACAPACITA')
- coinvolgimento degli studenti anche in fase di verifica, attraverso la richiesta di previsioni sul tipo
di prova più coerente col lavoro svolto, di giudizi (facoltativi) sul tipo di prova e sulla sua
rispondenza col lavoro svolto
- discussione sui risultati delle verifiche
- valutazione degli allievi sull'andamento della classe, sul profitto e sulla crescita culturale
- valorizzazione di un clima piacevole e disteso nel lavoro di classe.
A bilità di studio
Sulla base delle scelte operate dal Consiglio di classe l'attività dell'indirizzo si è concentrata su:
LESSICO. Potenziamento della competenza lessicale. Gli allievi hanno tenuto una rub rica dei
termini specifici,
LETTURA-COMPRENSIONE. Gli allievi sono stati addestrati a diversi scopi di lettura, prima di
tutto la comprensione attraverso esercizi di previsione del contenuto a partire dal titolo,
comprensione del 'succo' del brano, individuazione di nessi logici e delle parti fondamentali,
discriminazione tra l'essenziale e il secondario, fra il generale e lo specifico, fra il concetto e
l'esempio, memorizzazione.
LETTURA-SINTESI-PRODUZIONE. Ricomposizione dei concetti-chiave attraverso SCHEMI che
ne evidenziavano i rapporti (causa-effetto, correlazione, prima-dopo, congruenze, incongruenze..) e
TESTI ORALI e SCRITTI.
Gli allievi sono stati inoltre abituati a:
- riconoscere le differenze tra tipi di libro diversi
- usare il testo in modo competente (citazioni, uso di indici e titoli per individuare i contenuti
fondamentali di un testo)
- capire una bibliografia
- stendere una relazione
- produrre testi da interviste, colloqui nell’ambito della famiglia;
- usare il computer
- parlare per esporre un argomento, per discutere, per argomentare, per difendere una tesi...
- tenere in ordine il quaderno
- usare il power point.
3. I contenuti
“ Il tema unificante dei diversi percorsi disciplinari è società-modelli culturali . Si tratta di un tema
multiprospettico entro il quale è possibile progettare percorsi e moduli diversi che, tuttavia, richiamano la
chiave interpretativa del curricolo, quella storico-antropologica. Esso, inoltre, realizza la necessaria
aggregazione tra diverse prospettive disci plinari, ma insieme consente di riconoscerne le specificità ”
(Progetto del Liceo delle scienze sociali, Liceo “Ariosto”, 1999)
La progettazione si articola su due livelli: uno integrato e pluridisciplinare e uno specifico.
A. I percorsi plu ridisciplina ri o mappe del tema comune
SSoocciieettàà--m
mooddeellllii ccuullttuurraallii
Una buona parte del lavoro di consiglio di classe è stata organizzata su tre grandi mappe che hanno
una chiave interpretativa comune di carattere storico-antropologico.
A.1. Per una lettura della società .
Le discipline coinvolte in primo piano sono: storia, diritto, economia, in secondo piano
antropologia, scienze sociali e scienze della terra.
Questo percorso ha come fulcro il concetto di società di cui privilegia la dimensione economica e
giuridica. Le discipline di indirizzo interagiranno con la storia, il diritto-economia, ma in particolare
con le scienze della terra nel far emergere il tema dei bisogni fondamentali della specie attraverso
una prima fase di attivazione di domande e di ipotesi a cui la classe dovrebbe cercare di rispondere
sui bisogni fondamentali e per contribuire alla problematizzazione del concetto di bbiissooggnnoo per
giungere a una prima definizione condivisa del concetto di ssoocciieettàà. In particolare studieremo alcuni
modelli di comunità primitive attraverso alcuni indicatori: I BISOGNI DI SOPRAVVIVENZA, NUTRIRSI,
DIFENDERSI DAGLI ANIMALI, STABILIRE REGOLE, RIPRODURSI, RUOLI MASCHILI E FEMMINILI. IL
TERRITORIO E L’ECONOMIA. IL POTERE. RITI, MAGIA, SUPERSTIZIONE. LA CULTURA.
Letture
Dal manuale: modulo 1 Il comportamento umano: fattori innati e condizionamento culturale
- Margaret Mead, Sesso e temperamento, Garzanti, Milano 1979
- Gli Arapesh della montagna
- Luca e Francesco Cavalli Sforza, Supremazia di un continente in Jared Diamond,
Armi, acciaio e malattie , Einaudi, Torino 1998 e Sulla linea di partenza (pp.21-35)
Potere contadino e A chi tutto e a chi niente (pp.61-85) in Diamond, cit.
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A.2.
Cultura- individuo-interazione sociale
Questo percorso privilegia la dimensione psico-sociologica e comunicativa e trova un’integrazione forte nel problema delle radici, della ‘genealogia’, nel bisogno di interazione, o nella necessità di comunicazione e di coesione sociale.
a. Un primo percorso è stato costituito dal chiarimento del concetto di comunicazione in:
- Manuale, La comunicazione interpersonale , modulo 6
c. Un secondo contributo è stato sulla comunicazione nel gruppo umano nel ciclo di vita e in
particolare è stato analizzato il ruolo del linguaggio nel rito e nella organizzazione dei primi
gruppi umani.
Letture
- H.Smadja, L 'educazione del bambino Wolof in Psicologia Contemporanea
- M. Mead, La nascita di un bambino Arapesh e Crescita e iniziazione di un ragazzo Arapesh in
Sesso e temperamento, cit.
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A. 3. Culture e visione del mondo.
Questo percorso rende più evidente il modo in cui le comunità esprimono le loro capacità
umane, la loro ‘immagine del mondo’, cioè la dimensione culturale.
In questa mappa i contributi dell’antropologia e delle scienze sociali andranno in due direzioni:
a. Società: incontri e scontri culturali
b. La cultura come connessione tra mondo ideale e vita quotidiana
La cultura come mappa che racconta una storia.
Lettura
G. Mantovani, L’elefante invisibile, Giunti, Firenze 1998
Manuale, La società e le culture, modulo 16
B. Temi specifici
SC I E N Z E SO C I A L I
Una via per avviare l’incontro con i saperi disciplinari, ma per tenere aperta l’attenzione alla prospettiva storica e antropologica è lo studio del rapporto iinnffaannzziiaa--ssoocciieettàà. Questo
percorso consente allo/a studente di ripercorrere la propria storia attraverso la narrazione e di
collocarsi in un tempo e in uno spazio. Qui abbiamo letto:
- Ph.Ariès, Voce IN FANZIA , Enciclopedia Einaudi
- F. Della Peruta, La lenta presa di coscienza delle drammatiche condizioni di vita dell’infanzia, nella società italiana dell’Ottocento in “Per amore e per forza” catalogo della mostra
sull’infanzia tra Ottocento e Novecento, Panini, Modena 1987
L’idea era quella di seguire le tappe evolutive della vita individuale, le determinanti biologiche,
culturali, l’incontro con l’altro –la madre- e gli altri, dalla nascita alla maturità. Quindi, dopo un
ingresso che pone il problema dell’infanzia come ‘cifra’ di una società e di una cultura, come luogo antropologico dell’origine e della esperienza, abbiamo osservato
1. Rapporto tra eredità e cultura
- le determinanti biologiche e culturali del comportamento;
- le differenze culturali nell'allevamento dei bambini
(interrelazione con i percorsi di Antropologia culturale)
2. La comunicazione, il linguaggio, la percezione
Elementi fondamentali della interazione umana, il linguaggio non verbale, la prossemica, la
pragmatica della comunicazione, la comunicazione nella prima infanzia, il linguaggio
3. La socializzazione nell’infanzia e dopo l’infanzia
Dalla prospettiva egocentrica a quella relazionale, l’attaccamento, sviluppo delle abilità di assunzione di ruoli, norme e valori, la s. come processo che dura tutta la vita
4. L’influenza sociale: assunzione di ruolo e concetto di sé
La capacità di assumere un ruolo, problemi nella costruzione del concetto di sé
Letture
- Manuale, modulo 2 Ciclo di vita: l’infanzia
Modulo 6 La comunicazione interpersonale
Modulo 7, I gruppi sociali
modulo 8 L’influenza sociale
- I metodi delle scienze sociali:
Il metodo dell’osservazione
Il metodo sperimentale
Manuale, pp.569-572
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A N T R OPO L O G IA C U L T UR A L E
Questa prospettiva fa della dimensione culturale il suo oggetto e una via privilegiata per
comprendere il comportamento individuale e collettivo. In modo organico con la prospettiva
evolutiva osserva il ciclo di vita e i riti che sottolineano alcuni passaggi fondamentali, dalla
nascita alla morte
. Il rraappppoorrttoo ccuullttuurraa--nnaattuurraa nneell cciicclloo ddii vviittaa è letto attraverso lo studio del ffeennoom
meennoo rriittuuaallee
Letture
Manuale, modulo 1 Il comportamento umano: fattori innati e condizionamento culturale
- Voce RITO in Enciclopedia Garzanti, cit.
- H.Smadja, L 'educazione del bambino Wolof in Psicologia Contemporanea
- B.Malinowski,Spiriti e paura del cadavere in Magia, scienza e religione, Newton Compton,
Roma 1976
Il fenomeno della trasmissione culturale e dell’incontro-scontro tra culture è stato osservato in:
– Mantovani G., L’elefante invisibile, Giunti, Firenze 1998 ( pp.5-93)
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L’insegnante
Lucia Marchetti
Ferrara, Giugno 2007