Maria Gaetana Agnesi (Milano 1718 – 1799)
Nacque in una ricca famiglia borghese, come primogenita del figlio di
un mercante di seta. Suo padre si sposò tre volte ed ebbe altri venti
figli. Nella casa paterna ricevette un’ottima istruzione letteraria ed
umanistica. Fu il monaco Lodovico Ramiro Rampinelli ad iniziarla
alla matematica.
La sua opera principale è un’esposizione didattica in due volumi,
intitolata Istituzioni Analitiche ad uso della gioventù italiana
(1748), che, pur non contenendo risultati originali, è un bel
compendio dei nuovi metodi geometrici. Il primo volume tratta di
algebra e geometria analitica, il secondo di calcolo infinitesimale.
Maria Gaetana dedicò il frutto della sua fatica all’imperatrice Maria
Teresa d’Asburgo, che era la sua sovrana (Milano faceva allora parte
dell’Impero Austro-Ungarico), ed era anche un’accesa sostenitrice dei
diritti della donna. La regina la ricompensò donandole un anello ed
una preziosa scatola di cristallo di rocca tempestata di diamanti.
L’opera fu tradotta in francese sotto la direzione dell’abate Bossut nel
1775 ed in inglese da John Colson nel 1801. Un altro scritto, un
commento al Traité Analytique des Sections Coniques del
matematico francese L’Hospital, è rimasto inedito.
Nel 1750 papa Benedetto XIV, che era di origine bolognese e Patron
dell’Accademia di Bologna, le offrì la Cattedra di Geometria Analitica.
Maria Gaetana la tenne fino al 1756.
L’Agnesi si occupò anche di linguistica, di filosofia e di studi sacri,
coltivati fin dall’adolescenza. Incline all’austerità e all’obbedienza, da
ragazzina aveva manifestato il desiderio di entrare in convento. Dopo
la morte del padre, avvenuta nel 1752, decise di dedicarsi interamente
alla cura dei bisognosi. Entrò al Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove
diresse il reparto femminile e finì per andare ad abitare, in un
modesto appartamentino. Per aiutare il prossimo si spogliò di tutti gli
averi, e morì in povertà.
Molti la considerano il maggiore talento matematico italiano
dell’epoca. I suoi meriti vennero riconosciuti anche allora, come
testimonia il successo internazionale della sua opera principale.
Vincenzo Riccati ebbe per lei parole di grande stima. Tuttavia ciò
non la protesse dalla discriminazione sessuale. Molti dei principali
istituti d’istruzione superiore in Europa le negarono un posto da
ricercatrice. Anche l’Académie Française la respinse. Lo stesso
ingiusto destino sarebbe toccato, alcuni decenni dopo, alla francese
Marie-Sophie Germain.
Il nome di Maria Gaetana è legato ad una particolare curva, che ella
trattò nelle Istituzioni.
Curiosità Il libro di Maria Gaetana Agnesi è citato, con parole di lode,
in una commedia goldoniana, intitolata Il medico olandese. Altri
scrittori contemporanei hanno dedicato a lei ed alla sorella Maria
Teresa, musicista, versi d’elogio.
Una lettera di Maria Gaetana Agnesi
Donne in matematica