Giuseppe Baranelli LA DIETA MEDITERRANEA PERSONALIZZATA ________________________ INDICE PARTE I - per capire il problema... Introduzione Peso teorico (o peso ideale) e costituzione fisica Il metabolismo basale Le kcalorie Il fabbisogno calorico I fattori nutritivi Vitamine e minerali Sovrappeso e obesità p. 2 6 9 10 11 13 15 17 PARTE II - come si fa a perdere peso? Il ruolo della dieta Come eliminare quel chilo di troppo L'esercizio fisico 21 23 24 PARTE III - per scegliere ed effettuare la dieta... Come scegliere la propria dieta Come effettuare la dieta Consigli di ordine generale Per eseguire correttamente la dieta Conclusioni Tabelle 26 28 29 31 32 32-34 PARTE IV - le diete... Dieta da 1200 kcal. Dieta da 1400 kcal. Dieta da 1600 kcal. Dieta da 1800 kcal. Dieta da 2000 kcal. 36 44 52 60 68 PARTE V – Indirizzi dietetici in alcune patologie di frequente riscontro Dieta ipercalorica Indirizzi dietetici nelle ipercolesterolemie Indirizzi dietetici nelle iperlipemie miste Indirizzi dietetici nelle ipertrigliceridemie maggiori Indirizzi dietetici nel diabete Dieta iposodica Dieta ipouricemizzante Tabelle caloriche e composizione di alcuni alimenti Glossario 77 80 84 87 89 94 99 100 124 2 INTRODUZIONE Al giorno d'oggi tutti riconoscono l'importanza dell'alimentazione nel mantenimento di uno stato di salute ottimale. La scarsità di cibo non rappresenta più un problema primario da risolvere giornalmente per permettere la sopravvivenza della specie, come avveniva in epoche passate, ma, al contrario, è la eccessiva offerta di cibo a rappresentare un rischio per la salute. Con il miglioramento delle condizioni di vita e con l'aumento della razione alimentare giornaliera si sono presentate nuove problematiche sconosciute alle generazioni precedenti e fra le quali la più evidente è rappresentata dall’eccesso di peso e dalle malattie ad esso conseguenti, definite anche come "patologia del benessere". L'importanza delle abitudini alimentari nell'instaurarsi di una condizione di sovrappeso è ovvia e, in seguito alla sempre maggiore attenzione della gente verso il problema dell'alimentazione, i mezzi di comunicazione di massa hanno dato sempre più spazio a programmi e rubriche che trattavano questo argomento. Attualmente, infatti, sono poche le riviste femminili che non consigliano in primavera la loro portentosa "dieta per dimagrire". Per rendere le cose più interessanti c'è poi chi rispolvera teorie che a mio parere (e non solo mio) sono tutte da dimostrare, come quella della "dieta dissociata", della "dieta oraria", della "dieta anti-cellulite", della "dieta Hollywood", della "dieta a punti", o peggio, della "dieta delle patate", dimenticando che il dimagrimento può essere ottenuto solo e semplicemente con la "dieta ipocalorica" e che per dimagrire bene (cioè senza causare danni all'organismo) questa deve essere ben equilibrata. Tornando allo scopo della dieta, questa non deve essere considerata soltanto un mezzo per perdere peso, ma deve anche condurre verso l'acquisizione di una corretta abitudine alimentare in modo da permettere il mantenimento nel tempo del nostro peso ottimale. Affinchè ciò possa avvenire è necessario che essa ci insegni a mangiare nel modo giusto e non sia semplicemente finalizzata alla perdita di peso. Credo superfluo aggiungere che se dopo aver effettuato la dieta riprendiamo a mangiare come in precedenza il nostro corpo recupererà tutto il peso perduto in un batter d'occhio. La peggiore caratteristica delle diete stampate è la loro pretesa di "universalità" e la loro mancanza della pur minima considerazione del fabbisogno calorico individuale. Ciò, in pratica, significa che la stessa dieta dovrebbe andar bene per tutti, non importa se a farla sia un 3 uomo di 1 metro e 90 oppure una donna di 1 metro e 50, non importa nemmeno se la loro costituzione sia esile o robusta oppure se la loro attività fisica giornaliera sia leggera o pesante; la dieta è la stessa e va bene per chiunque, punto e basta. Mi piacerebbe sapere su quale teoria scientifica è basato tale principio. Questo è l'aspetto che allontana di più le diete "giornalistiche" da quelle professionali, elaborate su misura per un determinato paziente dopo aver valutato sesso, costituzione, età, altezza, attività fisica, senza tralasciare l'eventuale presenza di patologie e, perchè no, tenendo nella debita considerazione anche i gusti e le preferenze individuali. Il guadagno o la perdita di peso può essere tradotto in una semplice questione matematica: se introduco con il cibo una quantità di kcalorie superiore al mio dispendio energetico aumenterò di peso, se le kcalorie introdotte saranno inferiori al mio dispendio energetico perderò peso. Per mantenere lo stesso peso dovrò assumere lo stesso numero di kcalorie che consumo durante la giornata. Il bilancio calorico quindi potrà essere positivo, negativo o in pareggio. Il nocciolo del problema è tutto qui e non è necessario scomodare altre teorie sulla dissociazione dei cibi o sull'ora della loro assunzione. Poichè il dispendio energetico è individuale, anche la dieta ipocalorica dovrà essere individuale, quindi adattata al singolo individuo. È ovvio che non potremo somministrare soltanto 1000 kcalorie ad un soggetto che ne consuma 5000 al giorno senza rischiare di "affamarlo" e senza causare squilibri biochimici e psicologici che invece devono essere evitati. Il bilancio calorico deve essere negativizzato in modo da causare una perdita di peso non superiore ai 5 kg al mese. Alcuni sostengono addirittura che il dimagrimento non dovrebbe superare i 3 kg al mese. Mi capita spesso, invece, di vedere diete reclamizzate come capaci di far perdere anche 8 o 10 kg in un mese! La "universalità" è la caratteristica più pericolosa di queste diete in quanto può portare a conseguenze imprevedibili. È facilmente comprensibile come ogni singolo individuo abbia un dispendio energetico diverso dagli altri e strettamente correlato a età, sesso, altezza, costituzione fisica, e attività fisica complessiva svolta durante la giornata. In pratica il dispendio energetico corrisponde alla somma delle kcalorie necessarie al metabolismo basale con quelle consumate nelle varie attività lavorative e ricreative. Altra cosa molto importante da tener presente è il bilanciamento. Una dieta è bilanciata quando le sue calorie totali sono suddivise in un modo ben preciso fra i vari nutrienti e include quantità adeguate di vitamine, sali minerali e acqua. Una dieta normocalorica ben 4 bilanciata fornisce un apporto calorico cosi suddiviso: 10-15% fra le proteine, 55-60% fra i carboidrati, 25-35% fra i grassi. Quando la dieta è ipocalorica, il primo calcolo da fare riguarda l'apporto calorico fornito dalle proteine. Infatti, se queste dovessero risultare insufficienti, sarebbero inadeguati i processi di sintesi e di riparazione dei tessuti che sono necessari alla sopravvivenza. D'altra parte un eccesso proteico potrebbe causare danni specialmente al sistema renale. La giusta quantità di proteine va calcolata sul peso teorico (peso ideale) del soggetto e deve essere compresa fra 0.85 e 1 gr. (cioè fra 3.4 e 4 kcal. - vedi oltre: 'potere calorico dei fattori nutritivì) di proteine per ogni kg di peso teorico. Per esempio, un uomo con un peso teorico di 70 kg deve avere una razione proteica compresa fra 59.5 e 70 gr. (238 - 280 kcal.). La quota rimanente di kcalorie deve essere frazionata nel seguente modo: 65% ai glucidi e 35% ai lipidi. Come potete vedere, bilanciare una dieta richiede una certa competenza ed è cosa fondamentale al mantenimento di un buono stato di salute generale durante il dimagrimento. Infatti deve servire a far si che nella dieta siano presenti tutti quei costituenti che permettono al nostro organismo di lavorare bene pur con una dose calorica ridotta. Solo cosi sarà possibile evitare l'insorgere di quelle complicazioni o la comparsa di quegli effetti collaterali che sono cosi frequenti quando la dieta è mal bilanciata, come astenia, vertigini e ipotensione, fino a raggiungere veri stati di malnutrizione. Mi è capitato nella pratica ambulatoriale di osservare dei casi di iponutrizione fra i quali ricordo l'esempio di un ragazzo di 16 anni che, ossessionato dal sovrappeso, iniziò spontaneamente a mangiare esclusivamente insalata evitando tutto il resto. Quando giunse alla mia osservazione egli riferiva di aver perso circa 30 kg negli ultimi 2 mesi e al momento era soddisfatto del suo peso attuale anche se affermava di essere sempre stanco e di non riuscire a svolgere le sue attività giornaliere con lo stesso vigore di prima. Anche l'esame clinico confermava le sue mediocri condizioni generali e metteva in evidenza una abnorme flaccidità muscolare. Situazioni come questa sono pericolose e devono essere assolutamente evitate. Questo libro permetterà a chiunque di dimagrire conservando una buona efficienza del nostro organismo. Per ottenere questo risultato ognuno dovrà calcolare il proprio apporto calorico secondo le modalità indicate di seguito e seguire, fra le diete consigliate, quella che si avvicina di più al proprio fabbisogno calorico. Tutte diete qui riportate sono perfettamente 5 bilanciate ma sono adeguate a persone di età compresa fra 18 e 60 anni che non presentino particolari patologie che richiedano diete speciali (per esempio, diabete, insufficienza renale ecc.). Queste persone dovranno essere seguite personalmente da centri specializzati. Prima di passare alla "fase operativa" della dieta sarà bene esaminare in modo semplice alcuni argomenti utili alla comprensione del problema del sovrappeso. Infatti, tanto per fare un esempio, tutti avranno sentito parlare tante volte del "Metabolismo Basale", ma pochi ne comprendono il significato. Alla fine di questo libro il lettore avrà chiarito molte cose che finora riteneva di difficile interpretazione. 6 PESO TEORICO (IDEALE) E COSTITUZIONE FISICA Comunemente si definisce il peso che l'individuo dovrebbe avere come peso ideale. Tuttavia tale definizione non è corretta poichè ogni individuo ha un suo peso ideale dipendente innanzitutto dalla costituzione corporea che, a sua volta, è strettamente correlata alle masse attive del corpo, cioè alla massa muscolare e alla struttura ossea, definite anche come massa magra. È ovvio che se prendiamo due individui dello stesso peso e altezza, uno sedentario e l'altro atleta, molto probabilmente noteremo che l'atleta avrà una struttura muscolare molto più sviluppata del sedentario e quindi lo stesso peso sarà ottenuto da quest'ultimo con una buona dose di grasso in più rispetto all'atleta. Lo stesso vale per quanto riguarda la struttura ossea. È naturale che individui con una struttura ossea più pesante avranno un "peso ideale" proporzionalmente maggiore rispetto ad altri. Per questi motivi non è possibile ricercare il proprio "peso ideale" su una singola tabella che riporta i pesi medi della popolazione, e per lo stesso motivo non è corretto parlare di "peso ideale" visto che questo potrebbe essere ideale per qualcuno e non ideale per altri. Ritengo molto più giusta la definizione di peso teorico. Per stabilire il peso teorico è stato elaborato un discreto numero di formule più o meno complesse fra le quali la più semplice è quella di Broca: PESO TEORICO (IN KG) = STATURA (IN CM) - 100 I limiti più macroscopici di questo metodo sono rappresentati dalla totale assenza di considerazione verso fattori fondamentali come sesso, età e costituzione fisica. Il metodo da me prediletto nel calcolo del peso teorico è quello che utilizza la formula inversa per calcolare il BMI (Body Mass Index, in italiano Indice di Massa Corporea). Vediamo brevemente che cosa è il BMI. Come dice la parola stessa, questo è un indice che prende in considerazione peso attuale e altezza del soggetto. La formula elaborata è la seguente: BMI = PESO ATTUALE ----------------------------ALTEZZA IN METRI2 7 Il BMI normale deve essere compreso nei seguenti valori: UOMINI DONNE COSTITUZIONE ESILE 20-22 18-20 COSTITUZIONE MEDIA 22-24 20-22 COSTITUZIONE ROBUSTA 24-25 22-24 Come potete vedere, per stabilire qual'è il BMI normale bisogna prendere in considerazione anche il sesso e la costituzione del soggetto. Partendo da questi dati possiamo calcolare il peso teorico attraverso la seguente formula inversa: ALTEZZA IN METRI2 * BMI NORMALE = PESO TEORICO Faremo un semplice esempio per rendere le cose più comprensibili.Il peso teorico di una donna alta 1 metro e 58 di costituzione media sarà il seguente: 1.582 * 20 = 49.9 KG (peso min.) 1.582 * 22 = 54.9 KG (peso max.) quindi il peso teorico della donna in questione può variare fra 49.9 e 54.9 kg. Comunque, non sarà necessario che voi facciate tutti questi calcoli; sarà sufficiente andare a controllare il proprio peso teorico nella tabella N. 2 la quale riporta il peso teorico dei due sessi nelle varie stature e costituzioni fisiche calcolato proprio con il criterio appena descritto. Ora voi vi chiederete come stabilire in quale gruppo di costituzione fisica dovrete inserirvi. Bene, anche in questo caso ci sono vari metodi per valutare la costituzione corporea. I 8 più affidabili sono, purtroppo, anche quelli più complicati da mettere in atto poichè richiedono l'utilizzo di apparecchiature anche molto complesse. Essi sono rappresentati dalla Tomografia Assiale Computerizzata (la ormai famosa TAC) e la Impedenziometria Corporea. Con la prima è possibile vedere direttamente quanto grasso e quanti muscoli ci sono in determinate sezioni del corpo e quindi poter stabilire in maniera diretta se il tessuto adiposo è in eccesso oppure no. Con la seconda si può risalire indirettamente alla composizione del corpo attraverso la valutazione della resistenza offerta da questo al passaggio della corrente elettrica. Infatti, viene sfruttato il principio secondo cui tessuti diversi offrono resistenze differenti. Entrambi questi metodi possono evidentemente essere effettuati o in ambiente ospedaliero (TAC) oppure presso laboratori attrezzati (Impedenziometria). Un sistema più semplice è rappresentato dalla Plicometria cutanea. Questo metodo viene effettuato con un semplice apparecchio, il plicometro, che misura lo spessore delle pieghe cutanee. Poichè si ritiene che ci sia una stretta correlazione fra quantità di grasso sottocutaneo e grasso totale del corpo, la misurazione delle pieghe cutanee in determinati punti (generalmente nella parte posteriore del braccio) permette di risalire alla quantità di tessuto adiposo e quindi stabilire se questo è in eccesso. La plicometria è eseguibile in qualsiasi ambulatorio. Il metodo che prenderemo in considerazione in questa sede è il più impreciso ma, d'altra parte, anche il più semplice e potrà essere effettuato da chiunque a casa propria: la misurazione del polso. Per metterlo in atto sarà sufficiente dotarsi di un metro flessibile (da sarto) e cingersi il polso nel punto più sottile. A questo punto potremo andare a controllare la nostra costituzione nella tabella N.1. 9 IL METABOLISMO BASALE Con il termine "metabolismo" si indica tutto l'insieme delle trasformazioni chimiche ed energetiche che avvengono continuamente nell'organismo. Per "metabolismo basale" si intende la QUANTITÀ DI ENERGIA CONSUMATA DA UN INDIVIDUO CHE SI TROVI IN CONDIZIONI DI MASSIMO RIPOSO FISICO E MENTALE, IN UNA STANZA A TEMPERATURA CONFORTEVOLE E A DIGIUNO DA CIRCA 12 ORE. In queste condizioni l'organismo produce soltanto l'energia necessaria alle funzioni che servono per mantenerlo in vita, cioè la respirazione, la circolazione e i vari processi biochimici. Il metabolismo basale è direttamente correlato con la superficie corporea, per cui aumenta con il peso e le dimensioni dell'individuo ed è proporzionalmente maggiore negli individui più piccoli (come nei bambini) in quanto in questo caso la superficie corporea è maggiore in rapporto al peso. I fattori che influenzano il metabolismo basale sono: − l'età: più questa è avanzata, più diminuisce il M.B.; − sesso: il M.B. è maggiore nell'uomo; − clima: il M.B. aumenta con il freddo − massa muscolare: il M.B. è maggiore negli individui più muscolosi; − ormoni: tipico l'esempio dell'ormone tiroideo, capace anche di raddoppiare il M.B. − gravidanza: il M.B. aumenta specie nelle fasi finali della gestazione − azione dinamico-specifica degli alimenti (ADS): è l'aumento del M.B. legato all'assimilazione degli alimenti. Infatti, i vari nutrienti comportano di per sè un certo consumo di energia per i processi di digestione e assimilazione. Nell'uomo adulto di taglia media il metabolismo basale delle 24 ore corrisponde a circa 1650 kcal. negli uomini e 1350 kcal. nelle donne. Calcoli più precisi possono essere effettuati in ambito professionale utilizzando apposite tabelle. Comunque, possiamo ritenere valida la regola secondo cui il metabolismo basale delle 24 ore equivale a circa 25 kcal. per ogni kg di peso teorico, quindi valori abbastanza vicini a quelli reali si ottengono moltiplicando il nostro peso teorico per 25. 10 LE KCALORIE Comunemente si sente parlare di "calorie", ma questo termine è improprio in quanto la definizione scientifica di "caloria" è la seguente: QUANTITÀ DI ENERGIA TERMICA NECESSARIA PER ELEVARE DI UN GRADO CENTIGRADO, DA 15 A 16 GRADI, 1 GRAMMO DI ACQUA; quindi essa rappresenta una entità troppo piccola per essere considerata una unità di misura sufficientemente pratica ai nostri fini. Sarebbe come misurare la distanza fra Roma e Milano in metri anzichè Kilometri. Per misurare il ricambio energetico e il potere energetico degli alimenti viene utilizzata, quindi, la Kilocaloria che equivale a 1000 calorie e che d'ora in avanti verrà indicata come "kcal.". Quando sentiamo dire o leggiamo su qualche rivista che un determinato alimento possiede, per esempio, 150 calorie, in realtà si tratta di 150 kcal., cioè 150.000 calorie. Allo stesso modo il fabbisogno calorico di una persona viene espresso in kcal., quindi, quando si dice che un individuo consuma 2000 calorie al giorno si deve intendere 2000 kcal. 11 IL FABBISOGNO CALORICO Come ho già detto precedentemente, il fabbisogno calorico, cioè la quantità di energia sottoforma di calorie di cui il nostro organismo necessita per sopperire all'energia consumata, è strettamente individuale e corrisponde alla somma di delle kcalorie consumate per metabolismo basale e attività fisica (lavorativa e non). Esso viene calcolato in kcal. per kg di peso teorico necessarie in tutto l'arco della giornata e corrisponde in media a 45 kcal./kg (3000 kcal./die) per l'uomo e 40 kcal./kg (2300 kcal./die) per la donna. Questi valori si riferiscono agli individui adulti e sono molto variabili a seconda dell'attività fisica svolta durante la giornata. Con questi introiti calorici la dieta sarà normocalorica, cioè il bilancio energetico rimarrà in pareggio e non avremo nessuna variazione di peso. Per ottenere, viceversa, una perdita di peso la nostra dieta dovrà necessariamente essere ipocalorica, cioè il bilancio energetico dovrà essere negativo e quindi invece delle 45 kcal. pro kg (o 40 kcal. pro kg nelle donne) dovremo assumerne una quantità inferiore. Un valore accettabile nell'uomo adulto varia da 23 kcal/kg se svolge una attività leggera fino a 28 kcal./kg se l'attività svolta è di tipo pesante. Per le donne i valori sono leggermente inferiori. Nella tabella seguente viene riportato il consumo calorico in vari tipi di attività umane. 12 DISPENDIO ENERGETICO IN COMUNI ATTIVITÀ UMANE (INDIVIDUI DI TAGLIA MEDIA) KCAL./ORA TIPO DI ATTIVITÀ UOMINI DONNE stare a letto 65 54 stare a sedere 83 69 stare in piedi 105 82 camminare 222 180 lavori casalinghi (media) 192 156 lavori artigianali e di industria leggera (sarti, panettieri, operai chimici) (media) 192 153 lavori di carpenteria (media) 276 --- lavori agricoli (media) 306 276 sport leggeri (golf, biliardo) (media) 225 180 sport medi (tennis, nuoto) (media) 375 300 sport pesanti (calcio, atletica) (media) 480 390 13 I FATTORI NUTRITIVI I fattori nutritivi sono rappresentati da proteine, carboidrati e grassi. Tutte queste sostanze devono essere associate in determinate quantità percentuali affinchè la dieta sia ben equilibrata. Le proteine hanno un potere calorico di 4 kcal./gr e sono composte da catene di aminoacidi. Esse sono diffuse in natura come costituenti di tessuti sia animali che vegetali. Gli aminoacidi che le compongono possono essere anche sintetizzati dall'organismo umano tranne alcuni che, quindi, devono essere introdotti con gli alimenti e perciò vengono definiti essenziali. I carboidrati rappresentano il fattore nutritivo che fornisce energia di più rapida utilizzazione e si suddividono in monosaccaridi (glucosio, fruttosio), oligosaccaridi (saccarosio o zucchero comune) e polisaccaridi (amidi). Il loro potere calorico è di 4 kcal./gr. I grassi rappresentano il fattore nutritivo più calorico in quanto apportano 9 kcal./gr. I loro costituenti essenziali sono rappresentati dagli acidi grassi che si dividono in saturi ed insaturi. I primi si trovano negli alimenti di origine animale (carne, burro, formaggio); i secondi in quelli di origine vegetale (olio di oliva, olio di mais, margarine) e nel pesce. Come ho già accennato in precedenza, un buon bilanciamento deve prevedere l'inclusione nella dieta del 10-15% di proteine, 25-30% di grassi e 55-60% di carboidrati. Se la dieta è ipocalorica, allora sarà necessario effettuare per prima cosa il calcolo delle proteine che dovremo assumere in quanto la loro quantità giornaliera dovrà corrispondere a circa 1 gr. pro kg di peso teorico. La rimanente quota di kcalorie andrà suddivisa calcolando il 35% per i grassi e il 65% per i carboidrati. Per rendere più comprensibile questo concetto faremo un semplice esempio pratico. Supponiamo che un uomo alto 1 metro e 75, di costituzione media, che svolga un'attività di tipo leggero pesi 85 kg.: in base alla tabella 2 vediamo che il suo peso teorico dovrebbe oscillare fra 67.5 e 73.5 kg, quindi ha almeno 11.5 kg in eccesso. La sua dieta ipocalorica dovrà fornire globalmente 1552 kcal. (come vedremo più avanti). Per prima cosa deve essere calcolato l'apporto proteico: 1 gr. di proteine pro kg di peso teorico equivale in questo caso a 67.5 gr di 14 proteine. Poichè ogni gr. di proteine fornisce 4 kcal., il totale delle kcal. da prendere dalle proteine sarà 67.5*4 = 270. Le rimanenti 1282 kcalorie dovranno essere suddivise come segue: 35% (448 kcal.) fra i grassi; 65% (833 kcal.) fra i carboidrati. Ovviamente non sarà necessario che voi facciate questi calcoli poichè le diete qui consigliate sono elaborate rispettando questo principio. POTERE CALORICO DEI FATTORI NUTRITIVI PROTEINE 4 KCAL./GRAMMO CARBOIDRATI 4 KCAL./GRAMMO GRASSI 9 KCAL./GRAMMO 15 VITAMINE E MINERALI Vitamine. Nonostante siano prive di calorie, le vitamine sono costituenti essenziali nella dieta e la loro assenza sarebbe incompatibile con la vita (da qui il nome "vitamina" cioè ammina della vita). Esse sono estremamente diffuse in natura ma quando non vengono assunte in quantità adeguate possono causare una sintomatologia specifica a seconda della vitamina carente (vedi tabella). Le vitamine si suddividono in idrosolubili (cioè solubili in acqua) e liposolubili (cioè solubili in grasso). Le prime sono la vitamina C e quelle del gruppo B; le seconde sono le vitamine A, D, E e K. FONTI PRINCIPALI E SINTOMI DA CARENZA DELLE VITAMINE VITAMINA FONTE SINTOMI DA CARENZA A VEGETALI DIFETTOSA VISIONE NOTTURNA SECCHEZZA DELLA PELLE B1 FEGATO NEVRITI B2 FEGATO, LATTE GLOSSITE LIEVITO, FEGATO PELLAGRA LIEVITO, FEGATO CONVULSIONI ACIDO PANTOTENICO UOVA LIEVITO DERMATITE, ALOPECIA BIOTINA TUORLO FEGATO DERMATITE FOLATI VERDURE ANEMIA B12 FEGATO UOVA CARNE ANEMIA C FRUTTA SCORBUTO D FEGATO DI MERLUZZO RACHITISMO E LATTE UOVA CARNE SCONOSCIUTA NELL'UOMO K VERDURE EMORRAGIE NIACINA B6 16 Minerali. Come le vitamine, anche i minerali non apportano calorie ma sono necessari per il mantenimento dello stato di salute. È noto a tutti come alla carenza di ferro si associ uno stato di anemia, a quella di calcio un indebolimento delle ossa, a quella di iodio il gozzo tiroideo. Molti altri minerali sono necessari all'organismo in piccolissime quantità come il rame, lo zinco, il magnesio. Per quanto riguarda il sodio e il potassio, è abbastanza difficile che ci si trovi in uno stato di loro carenza poichè essi sono largamente presenti in natura. Tuttavia può a volte succedere di perderne quantità eccessive a causa di eccessiva sudorazione oppure in seguito a malattie che causino vomito o diarrea. È molto comune, per esempio, la "sindrome astenica" da carenza di sodio e di potassio, cioè quello stato di estrema spossatezza che colpisce soprattutto d'estate quando l'organismo è soggetto a sudorazioni imponenti e prolungate. 17 SOVRAPPESO E OBESITÀ Con i termini di Sovrappeso e Obesità si descrivono due stadi della stessa condizione di peso eccessivo. Parliamo di Sovrappeso quando l’Indice di Massa Corporea (BMI) è inferiore a 30, di Obesità quando il BMI supera questo valore. Entrambe sono situazioni caratterizzate da un aumento del peso corporeo dovuto ad un accumulo eccessivo di grasso. Un aspetto su cui è necessario soffermarsi più a lungo riguarda la correlazione esistente fra l’eccesso di peso e il livello del colesterolo plasmatico. Infatti, le persone in sovrappeso hanno tassi di colesterolo più elevati di quelle normopeso e un loro dimagrimento viene accompagnato da una riduzione della colesterolemia. Per comprendere l'importanza di questo effetto "ipercolesterolemizzante" dell'eccesso di peso dovremo approfondire un pò il discorso sul colesterolo. Questa sostanza è tipica degli organismi animali (non esiste nei vegetali), viene prodotta dal fegato ed è indispensabile alla sopravvivenza in quanto entra a far parte nella catena produttiva di molti ormoni. Quando però il suo livello plasmatico è troppo elevato, esso inizia a depositarsi all'interno delle pareti arteriose formando delle "placche" dette "ateromi" che causano un progressivo restringimento del lume, cioè dello spazio in cui scorre il sangue, per cui questo passa con difficoltà attraverso questi restringimenti (detti "stenosi") e può diventare insufficiente alla zona di tessuto cui è destinato. L'esempio più chiaro (e, purtroppo, anche più frequente) è quello della cardiopatia ischemica, dove le placche di ateromi che si trovano a livello delle arterie coronarie lasciano passare quantità adeguate di sangue se l'individuo è in condizioni di riposo, ma, non appena egli esegue uno sforzo (per esempio, sale una rampa di scale), impediscono l'aumento del flusso ematico che servirebbe a fornire le maggiori richieste di ossigeno da parte del cuore e quindi si ha una sofferenza del muscolo cardiaco con conseguente tipico dolore anginoso dietro lo sterno. Questo è il gradino precedente l'infarto e dovrebbe fungere da campanello di allarme. Ma non tutto il colesterolo è cosi pericoloso. Chiunque abbia effettuato una valutazione della colesterolemia avrà notato che sul referto del laboratorio vengono riportate 18 due diverse frazioni di colesterolo: la LDL e la HDL. Queste vengono comunemente definite anche come la parte "cattiva" (LDL) e la parte "buona" (HDL) del colesterolo. Infatti, la prima è quella responsabile dei fenomeni descritti prima mentre la seconda li contrasta. Da ciò si deduce che il colesterolo totale non deve superare i 200 mg/dl e il rapporto colesterolo LDL/colesterolo HDL deve essere più basso possibile per correre minori rischi. Tornando al sovrappeso, ne è stata proposta una classificazione in base alla localizzazione degli accumuli di grasso. Ne sono risultati tre tipi diversi definiti UBSO (Upper Body Segment Overweight) o tipo androide, LBSO (Lower Body Segment Overweight) o tipo ginoide e infine un tipo misto fra i due precedenti definito tipo intermedio. Tipo androide (UBSO). Questo tipo di sovrappeso viene definito "androide" perchè predilige il sesso maschile. La definizione anglosassone cioè "UBSO", "Sovrappeso del Distretto Superiore del Corpo", fu coniata dagli americani e sta ad indicare che gli accumuli di grasso prediligono la metà superiore del corpo, e più precisamente collo, spalle, torace e addome, dando all'individuo un aspetto marcatamente mascolino che ricorda il contorno di una mela (fig. 1). Questo tipo di sovrappeso viene considerato più rischioso poichè è quello che solitamente si associa a ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia e 19 iperuricemia. La conseguenza di tutto ciò sta in un aumento della frequenza di malattie cardiovascolari in questi soggetti, fra i quali si riscontrano i casi più frequenti di decesso per infarto miocardico. Tipo ginoide (LBSO). Questa viene definita per cosi la sua predilezione del sesso femminile. La definizione "LBSO", cioè "Sovrappeso del Distretto Inferiore del Corpo", indica che le sedi preferenziali accumulo del di tessuto adiposo si trovano nella metà inferiore del corpo e più precisamente a livello di glutei, fianchi e cosce. L'aspetto finale di queste persone ricorda il contorno di una pera (fig. 2). Questo tipo di sovrappeso comporta quello non i rischi di precedente in quanto non è direttamente correlato con le malattie descritte sopra e il danno maggiore che esso comporta è "limitato" all'azione meccanica che un carico eccessivo esercita soprattutto sulle articolazioni del ginocchio e del piede e che esita invariabilmente in artrosi. 20 Tipo intermedio. In questo accumuli caso adiposi gli non prediligono un distretto particolare del corpo ma sono diffusi in maniera abbastanza omogenea e si riscontrano, quindi, a livello di collo, spalle, torace, braccia, addome, vita, fianchi, cosce e glutei (fig. 3). Questo tipo di sovrappeso è intermedio quanto anche per riguarda la predisposizione malattie già alle descritte poichè non è pericoloso come il tipo androide ma nemmeno cosi "innocuo" come quello ginoide. Il discorso sui danni da sovraccarico articolare rimane, comunque, valido come per tutti gli altri tipi di sovrappeso. Obesità distrettuali. Esistono dei tipi di accumuli adiposi che si localizzano in aree ristrette del corpo e che vengono definite obesità distrettuali. In realtà, a causa della loro estensione limitata, non determinano aumenti rilevanti del peso corporeo e assumono un significato principalmente estetico. Esse interessano soprattutto le donne e l'esempio più frequente è rappresentato dalla cosiddetta "cellulite" che si ritrova generalmente in corrispondenza dei fianchi, dei glutei e delle cosce. Per questo tipo di problema la dieta serve a ben poco se non viene associata ad un buon 21 ciclo di esercizi fisici e massaggi. A volte si ottengono migliori risultati ricorrendo a terapie locali come la mesoterapia o la liposuzione. IL RUOLO DELLA DIETA L'importanza dell'alimentazione nel sovrappeso è suffragata dalla osservazione che le popolazioni che godono di un tenore di vita più elevato presentano una maggiore incidenza di individui obesi. Ciò è comprovato anche dalla assenza di obesi in popolazioni soggette a carestie oppure fra gli internati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale ai quali veniva somministrata una razione calorica inferiore alle 1000 kcal. Oltre all'aspetto quantitativo è importante anche quello qualitativo dell'alimentazione. Infatti, nei Paesi anglosassoni nei quali la dieta include quantità eccessive di proteine e grassi animali, l'incidenza di obesità e malattie cardiovascolari è più alta rispetto ai Paesi mediterranei dove la dieta è più orientata verso un consumo di cereali, grassi vegetali, pesce e frutta. Negli Stati Uniti è in corso da circa 20 anni una campagna di educazione alimentare che ha condotto ad una riduzione del consumo di cibi aterogeni come uova, burro, panna e grassi animali in generale e ad un contemporaneo aumento di pesce e olio di oliva. Ne è risultata una significativa riduzione dell'incidenza di obesità e della mortalità per malattie coronariche e cerebrovascolari. Tutto ciò è riconducibile alla diminuzione dell'introito di grassi saturi e all'aumento di quelli insaturi con conseguente riduzione del colesterolo LDL e aumento di quello HDL nel sangue circolante. È noto, infatti, che un'alimentazione ricca di grassi saturi conduce ad un aumento della colesterolemia totale soprattutto a carico della frazione "cattiva" (LDL) del colesterolo con conseguente aumento del rapporto LDL/HDL e quindi maggior rischio di accidenti cardiovascolari. Se l'alimentazione è, invece, ricca di grassi insaturi il livello plasmatico del colesterolo "buono" (HDL) tende ad essere elevato a scapito di quello LDL con conseguente effetto protettivo sulle arterie. Il consumo di pesce e olio di oliva viene ritenuto molto importante per la prevenzione di queste malattie. Infatti, questi alimenti contengono elevate quantità di acidi grassi insaturi che, come ho già detto, ottimizzano il rapporto fra le due frazioni di colesterolo. In particolare il pesce è ricco di una categoria di acidi grassi polinsaturi, gli omega 3, molto efficaci in questa azione protettiva, tanto che recentemente sono state immesse in commercio delle preparazioni 22 farmaceutiche sotto forma di compresse che non sono altro che estratti di pesce e che potrebbero servire ad integrare la dieta di coloro che ne consumano poco. Per comprendere l'importanza del pesce nell'alimentazione sarà utile ricordare che le popolazioni con alimentazione prevalentemente ittica, come gli Eschimesi che ne consumano circa 400 gr. al giorno pro capite, presentano una incidenza irrisoria di malattie cardiovascolari. COME ELIMINARE QUEL CHILO DI TROPPO La terapia del sovrappeso deve essere indirizzata verso una riduzione dell'apporto calorico attraverso una dieta ipocalorica e un aumento del consumo energetico ottenuto tramite un incremento dell'attività fisica. In altre parole, il fondamento della terapia è rappresentato dalla negativizzazione del bilancio energetico. In molti casi è quindi sufficiente la sola dieta accompagnata da un modesto aumento dell'attività fisica per ottenere un buon risultato. In un numero più ristretto di casi tutto ciò non è sufficiente ed è quindi necessario ricorrere ad un aiuto farmacologico. A questo riguardo ci sono opinioni contrastanti sulla utilità ed opportunità dell'uso di farmaci in quanto essi permettono sicuramente di ottenere un dimagrimento ma posseggono rilevanti effetti indesiderati e, inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi il peso perduto viene recuperato rapidamente dopo la loro sospensione. Ma vediamo brevemente di quali sostanze si tratta e cerchiamo di capire quali sono quelle più indicate: Ormoni tiroidei. Sono stati esclusi dalla maggior parte dei medici come "farmaci dimagranti" a causa degli imponenti effetti collaterali. Il loro uso è giustificato soltanto quando il sovrappeso è dovuto ad una ridotta funzione della tiroide che quindi va aiutata somministrando la quantità di ormone che la ghiandola non riesce a produrre. Se essi vengono somministrati a persone in cui la tiroide funziona normalmente possono determinare un dimagrimento attraverso un aumento rilevante del metabolismo basale, ma hanno molti e importanti effetti 23 indesiderati come cardiopalmo, tachicardia, ipertensione arteriosa, aritmie cardiache, sudorazione, tremori, stato di agitazione, diarrea. Anoressizzanti. Questa categoria di farmaci agisce riducendo la sensazione di fame. Il capostipite è rappresentato dall'amfetamina che, come molti sanno, è una sostanza eccitante per il sistema nervoso centrale. Ha un notevole effetto anoressizzante ma anche grossi effetti collaterali a livello del sistema nervoso e cardiovascolare per cui non è indicata per dimagrire. Dall'amfetamina è stata derivata prima la fenfluramina che eliminava gran parte degli effetti indesiderati e, più recentemente, la destrofenfluramina che agisce in modo selettivo riducendo la tendenza ad assumere carboidrati senza presentare effetti rilevanti sul sistema nervoso. In uno studio effettuato negli Stati Uniti si è infatti notato che molti obesi assumono quantità non eccessive di calorie durante i pasti principali ma effettuano fra un pasto e l'altro spuntini ad alto contenuto di zucchero che complessivamente innalzano l'apporto calorico giornaliero di 700 800 kcalorie. Con la destrofenfluramina viene meno questa pulsione verso i carboidrati con un riequilibrio complessivo della quota calorica. Purtroppo, anche in questo caso la sospensione della terapia comporta un ritorno alle vecchie abitudini alimentari con un rapido ritorno al peso di partenza. Diuretici. Usati in modo appropriato sono innocui, ma non determinano un vero dimagrimento. Infatti la perdita di peso è dovuta ad una riduzione del contenuto di acqua dell'organismo e non a quella di grasso. Comunque, a mio parere, sono utili specialmente nella fase iniziale della dieta perchè la rapida riduzione del peso che determinano nei primi giorni rappresenta soprattutto un incentivo psicologico per il paziente che quindi vede premiato il proprio impegno ed è motivato nella continuazione della cura. I diuretici più adatti sono quelli che hanno un'azione blanda ma prolungata nel tempo, come il clortalidone. Edulcoranti. Vengono usati durante la terapia dietetica per ridurre l'apporto calorico fornito dagli zuccheri semplici. Infatti, a parità di potere dolcificante determinano un apporto di calorie trascurabile rispetto allo zucchero comune. Il dolcificante più antico è rappresentato dalla saccarina che ha un potere dolcificante circa 400 volte quello dello zucchero. Alcuni anni fa fu prospettata una certa attività cancerogena di tale composto, ma successivamente l'allarme è rientrato in quanto è stato appurato che, se pur presente, questa caratteristica si manifesta con dosaggi molto elevati e quindi l'uso che ne viene fatto comunemente non comporta alcun 24 rischio. Altro dolcificante è l'aspartame che ha un potere dolcificante circa 150 volte quello dello zucchero. Esso è attualmente molto diffuso in commercio anche perchè ha un gusto più gradevole rispetto alla saccarina. Da evitare come dolcificante ipocalorico è il fruttosio poichè non solo fornisce le stesse calorie dello zucchero (e quindi è sbagliato ritenerlo ipocalorico), ma ha anche un potere ingrassante superiore. Inibitori dell'assorbimento lipidico. Queste sostanze in pratica agiscono "aggrappandosi" ai grassi presenti nel cibo ingerito contrastandone, quindi, l'assorbimento. Il più usato è il DAED, cioè il dietil-amino-etil-destrano, che è un farmaco molto sicuro in quanto non viene assorbito ed è praticamente privo di effetti collaterali. Recentemente è stato commercializzato un nuovo farmaco (orlistat) che, inibendo l’enzima lipasi nell’intestino riduce del 30% l’assorbimento dei grassi e quindi l’apporto calorico. Comunque, è' opportuno ricordare che deve essere un medico a scegliere la terapia farmacologica più adeguata e non si deve mai ricorrere alla pratica della "autoprescrizione" come, invece, spesso avviene. L'ESERCIZIO FISICO Mentre durante la dieta la terapia farmacologica non è sempre necessaria e deve essere scelta dal proprio medico di fiducia, l'esercizio fisico deve sempre essere incrementato per due importanti motivi: innanzitutto aumenta il consumo di energie e quindi facilita il dimagrimento; secondo, mantenendo in attività l'apparato muscolare si impedisce che i muscoli vengano coinvolti nel processo di dimagrimento e ne viene preservato il tono, cioè la consistenza. Bisogna tener presente che, generalmente, gli obesi sono individui ipocinetici, cioè sono persone che si muovono poco per una sorta di apatia che li porta ad evitare tutti gli sforzi superflui. Ciò è comprensibile se si pensa che rispetto agli individui normopeso essi devono impiegare una quantità di energia superiore per effettuare lo stesso movimento in quanto il peso che devono spostare è maggiore. Se prendiamo come esempio due persone che vanno a passeggio in bicicletta, una di 60 kg e l'altra di 100 kg, vediamo che la prima consumerà molto meno energia della seconda per mantenere la stessa velocità. È la stessa cosa che succede a due automobili con lo stesso motore ma che pesano una 800 kg e l'altra 1400 kg; per mantenere la stessa velocità la 25 prima consumerà molto meno carburante della seconda. In pratica si instaura un circolo vizioso che può essere cosi riassunto: SOVRAPPESOÖPIGRIZIAÖNOIAÖIPERALIMENTAZIONEÖSOVRAPPESO Cioè l'eccesso di peso conduce ad uno stato di scarsa attività fisica che spesso si traduce in uno stato di noia che, a sua volta, porta ad una eccessiva alimentazione con conseguente aumento di peso e cosi via. Questo circolo deve essere interrotto iniziando un tipo di esercizio fisico che non sia realmente pesante ma che sia costante, cioè venga svolto giornalmente impiegando almeno un'ora del proprio tempo libero. Le attività più indicate sono la bicicletta, il nuoto, il tennis e la palestra leggera. Naturalmente sarà molto utile cambiare le proprie abitudini e usare macchina e motorino solo quando assolutamente necessario e abolire l'uso dell'ascensore. Nella tabella seguente viene riportato il dispendio energetico in vari tipi di attività sportive. CALORIE CONSUMATE IN UN'ORA DI ATTIVITÀ SPORTIVA kcal./ora CORSA velocità fondo maratona 500 750 700 CICLISMO su strada velocità fondo 360 700 450 CANOTTAGGIO 500 SCI 850 PATTINAGGIO artistico velocità 600 720 TENNIS singolo doppio 800 360 PUGILATO 600 SCHERMA 600 BASKET 600 CALCIO 400 NUOTO 650 26 COME SCEGLIERE LA PROPRIA DIETA Bene, dopo aver chiarito gli aspetti fondamentali dell’argomento, possiamo passare alla "fase operativa" che ci porterà a scegliere la dieta più adatta al nostro caso fra quelle riportate in questo manuale. La prima cosa che dobbiamo sapere è se la nostra costituzione è esile, media o robusta. Come abbiamo già avuto modo di vedere, dobbiamo prendere un metro da sarto e cingerci il polso. La misura del nostro polso ci permetterà di controllare nella tabella N.1 a quale gruppo di costituzione apparteniamo. A questo punto passiamo alla tabella N.2 e controlliamo nella colonna corrispondente alla nostra costituzione quale dovrebbe essere il nostro peso ideale che, come vedete, va da un minimo ad un massimo. Se siamo in sovrappeso, dovremo effettuare la dieta. Passiamo allora alla tabella N.3 e cerchiamo, sempre nella colonna della nostra costituzione, il numero di Kcalorie che dovremo assumere giornalmente: in corrispondenza della nostra statura troveremo una quantità minima ed una massima di kcalorie a seconda che il nostro tipo di attività giornaliera sia del tipo leggero o pesante. Se, cioè, la nostra attività è prevalentemente di tipo sedentario, andremo ad effettuare la dieta fra quelle qui riportate che più si avvicina come contenuto calorico al nostro fabbisogno minimo; se la nostra attività è molto dispendiosa dal lato energetico (mi riferisco a carpentieri, facchini, scaricatori ecc.) andremo ad effettuare la dieta che si avvicina di più al nostro fabbisogno massimo. Nel caso che il valore da noi rilevato si trovi in una posizione intermedia fra due diete, fra le due scegliete quella a più basso contenuto calorico. Esempi: 1) Donna di 165 cm, di costituzione media e attività fisica leggera; peso teorico fra kg 54.6 e 59.9; fabbisogno calorico kcal. 1253; dieta da effettuare 1200 kcal. 2) Uomo di 170 cm di costituzione media e attività fisica pesante; peso teorico fra kg 63.7 e 69.4; fabbisogno calorico kcal. 1780; dieta da effettuare 1800 kcal. 3) Donna di 172 cm di costituzione robusta e attività fisica leggera; peso teorico fra kg 65.2 e 68; fabbisogno calorico kcal. 1497; dieta da effettuare 1400 kcal. 27 COME EFFETTUARE CORRETTAMENTE LA DIETA In questo manuale vengono consigliate 6 diete che variano dalle 1000 alle 2000 kcalorie. Questo è l'arco, infatti, che comprende la stragrande maggioranza delle diete ipocaloriche ed entro il quale la maggior parte dei lettori troverà il proprio fabbisogno. Naturalmente, queste diete non sono strettamente personalizzate in quanto, come ho già spiegato, ognuno dovrà scegliere quella che più si avvicina alle proprie necessità caloriche e sarà molto improbabile che trovi quella perfettamente corrispondente al proprio fabbisogno. D'altra parte, sarebbe impossibile riportare in un semplice manuale tutte le diete che sarebbero necessarie a soddisfare in maniera perfetta tutti gli individui. Per questo è molto più semplice recarsi personalmente da un dietologo che sarà in grado di soddisfare tale esigenza. Come potete vedere, ognuna di queste diete prevede un programma settimanale e quindi è composta da sette menù, uno per ogni giorno della settimana.. Alcuni alimenti sono indicati in quantità troppo esigue per poter essere pesate con una normale bilancia da tavola. A tale scopo vengono qui riportate le seguenti tabelle di riferimento nelle quali sono calcolati gli equivalenti in cucchiai da tavola o da caffè nella prima e in unità di alimento nella seconda: 28 UN CUCCHIAINO DA CAFFÈ ZUCCHERO BURRO MARMELLATA MIELE PASTINA RISO OLIO UN CUCCHIAIO DA MINESTRA 5 GR. 5 GR. 7 GR. 8 GR. 5 GR. 5 GR. 5 GR. 15 GR. 15 GR. 20 GR. 25 GR. 15 GR. 15 GR. 15 GR. PESI DI ALCUNI ALIMENTI IN GRAMMI 1 bustina di zucchero 1 zolletta di zucchero 1 vasetto di yogurt 1 marmellata monodose 1 fetta biscottata 1 cracker intero 1 grissino torinese 1 fetta di pane da toast 1 panino piccolo (o 1/2 rosetta) 1 panino 1 fetta di ciabatta 1 biscotto secco 1 fetta piccola di polenta 1 spicchio d'aglio 1 carota 1 gambo di sedano 1 peperone 1 zucchina/zucchino succo di un limone 7-10 6 125 25/30 6/8 5/7 5 15 30 60 60/70 6/9 100 5 80 50 200 200 20 1 brioche piccola 1 brioche normale 1 uovo senza guscio 1 fetta di prosciutto cotto 1 fetta di prosciutto crudo 1 formaggino 1 sottiletta 1 mozzarella 1 scatola di tonno piccola 25/30 45/50 50/60 15/20 8/12 20 20 120/130 1 scatola di tonno grande 1 patata piccola 1 patata media 1 patata grande 1 carciofo 1 cipolla 1 melanzana 1 pomodoro maturo scorza di un limone 160/180 100 150 250 100 150 400 200 20 120 Una caratteristica di queste diete è quella di consigliare pietanze precise, non generiche. Per esempio, si parla di "manzo" o di "coniglio" piuttosto che di "carne", di "stracchino" o di "pecorino" piuttosto che di "formaggio" e cosi via. Ciò è necessario per poter rispettare le quantità esatte dei nutrienti che servono affinchè la dieta sia bilanciata. Per questo è bene attenersi alle prescrizioni e non apportare variazioni con iniziative personali. Per quanto riguarda la frutta e la verdura il discorso è diverso. Infatti, anche in questo caso vengono indicati alimenti 29 ben precisi ma, a causa della stagionalità di questi cibi, può succedere che nella vostra dieta siano indicati frutti o verdure che non siete in grado di reperire in quel periodo dell'anno. Fortunatamente, questo non rappresenta un problema molto grave poichè i vari frutti e le varie verdure hanno un contenuto calorico e una composizione abbastanza simile per cui potrete tranquillamente sostituire quelle descritte nella dieta con quelle di stagione, sempre, ovviamente, rispettandone le quantità. Per il resto, ma proprio se non ne potete fare a meno, potrete sostituire i vari cibi con altrettanti della stessa categoria, per esempio, carne con altra carne, pesce con altro pesce, formaggio con altro formaggio. CONSIGLI DI ORDINE GENERALE 1 - Iniziate la dieta solo quando siete psicologicamente pronti. Infatti, sarà necessario un certo impegno e molta costanza prima di ottenere i risultati desiderati. 2 - Cercate di essere riposati e rilassati; dormite molto e non sottoponete il vostro organismo ad ulteriori stress (per esempio, se fumate e avete deciso di smettere sarà opportuno rimandare ad altra data). 3 - Non considerate la dieta come un atto punitivo ma come un mezzo per risolvere il vostro problema. 4 - Masticate bene e lentamente; in questo modo viene avvertito prima il senso di sazietà. 5 - Dal primo giorno di dieta dovrete abituarvi a mangiare con la bilancia al vostro fianco. 6 - Bevete acqua a volontà ma, possibilmente, lontano dai pasti Sembra, infatti, che anche questo accorgimento faciliti l'insorgenza del senso di sazietà. 7 - Per evitare di trovarvi sprovvisti del cibo indicato nel menù del giorno, fate una provvista di tutti gli alimenti che vi serviranno durante la settimana e riponete nel congelatore quelli deperibili. 30 PER ESEGUIRE CORRETTAMENTE LA DIETA Potete: 1 - Invertire l'ordine delle varie pietanze oppure dei pasti: l'importante è che alla fine della giornata l'introito complessivo sia lo stesso 2 - Invertire integralmente due giorni di dieta (per esempio, il Lunedi e il Giovedi): l'importante è che in fondo alla settimana l'introito totale rimanga invariato. 3 - Bere tè e caffè secondo le vostre abitudini (sono privi di calorie), ma quelli che non sono compresi nella dieta dovrete prenderli amari oppure addolciti con aspartame. Non potete: 1 - Sostituire un piatto con quello di un altro giorno. 2 - Sostituire un piatto con un altro che voi ritenete equivalente: ogni alimento ha una propria composizione in base alla quale viene effettuato il bilanciamento. 3 - Mangiare cibi che non sono inclusi nel vostro menù giornaliero. Evitate quindi dolciumi e spuntini extra. 31 CONCLUSIONE E siamo arrivati alle conclusioni. Probabilmente qualcuno si sarà un pò annoiato leggendo definizioni e calcoli che forse gli saranno sembrati un pò astrusi ma, d'altra parte, a volte è necessario anche sopportare un pò di noia se si vuole entrare più a fondo in un problema in modo da poterlo capire e quindi combatterlo con maggior convinzione. Chi avrà costanza nel seguire queste diete ne trarrà sicuramente grande giovamento e potrà rendersi conto personalmente, soprattutto se ha già seguito altre diete reperite chissà dove, che dimagrire in buona salute non solo è possibile, ma è anche semplice quando la dieta è adeguata alle proprie necessità. 32 TABELLA 1 VALORI PERIMETRICI DEL POLSO IN RAPPORTO ALLA STATURA MASCHI ALTEZZA IN CM FEMMINE COSTITUZIONE (POLSO IN CM) ESILE MEDIA ROBUSTA 150-160 <14 14-18 >18 160-170 <15 15-19 170-180 <16 180-190 190-200 ALTEZZA IN CM COSTITUZIONE (POLSO IN CM) ESILE MEDIA ROBUSTA 140-150 <12 12-16 >16 >19 150-160 <13 13-17 >17 16-20 >20 160-170 <14 14-18 >18 <17 17-21 >21 170-180 <15 15-19 >19 <18 18-22 >22 180-190 <16 16-20 >20 33 TABELLA 2 Peso Teorico in individui dei due sessi delle varie stature e costituzione fisica ESILE Statura (metri) 1,45 1,46 1,47 1,48 1,49 1,50 1,51 1,52 1,53 1,54 1,55 1,56 1,57 1,58 1,59 1,60 1,61 1,62 1,63 1,64 1,65 1,66 1,67 1,68 1,69 1,70 1,71 1,72 1,73 1,74 1,75 1,76 1,77 1,78 1,79 1,80 1,81 1,82 1,83 1,84 1,85 1,86 1,87 1,88 1,89 1,90 kg. (min) 45,0 45,6 46,2 46,8 47,4 48,1 48,7 49,3 49,9 50,6 51,2 51,8 52,5 53,1 53,8 54,5 55,1 55,8 56,4 57,1 57,8 58,5 59,2 59,9 60,6 61,3 62,0 62,7 63,4 64,1 64,8 65,5 66,2 67,0 67,7 68,5 69,2 69,9 70,7 71,4 72,2 kg. (max) 49,5 50,2 50,8 51,5 52,2 52,9 53,5 54,2 54,9 55,6 56,3 57,0 57,7 58,5 59,2 59,9 60,6 61,4 62,1 62,8 63,6 64,3 65,1 65,8 66,6 67,4 68,1 68,9 69,7 70,5 71,3 72,1 72,9 73,7 74,5 75,3 76,1 76,9 77,8 78,6 79,4 UOMINI DONNE DI COSTITUZIONE DI COSTITUZIONE MEDIA kg. (min) 49,6 50,3 50,9 51,6 52,3 53,0 53,6 54,3 55,0 55,7 56,4 57,1 57,8 58,6 59,3 60,0 60,7 61,5 62,2 62,9 63,7 64,4 65,2 65,9 66,7 67,5 68,2 69,0 69,8 70,6 71,4 72,2 73,0 73,8 74,6 75,4 76,2 77,0 77,9 78,7 79,5 kg. (max) 54,0 54,7 55,4 56,2 56,9 57,7 58,4 59,2 59,9 60,7 61,4 62,2 63,0 63,8 64,6 65,3 66,1 66,9 67,7 68,5 69,4 70,2 71,0 71,8 72,7 73,5 74,3 75,2 76,0 76,9 77,8 78,6 79,5 80,4 81,3 82,1 83,0 83,9 84,8 85,7 86,6 ROBUSTA kg. (min) 54,1 54,8 55,5 56,3 57,0 57,8 58,5 59,3 60,0 60,8 61,5 62,3 63,1 63,9 64,7 65,4 66,2 67,0 67,8 68,6 69,5 70,3 71,1 71,9 72,8 73,6 74,4 75,3 76,1 77,0 77,9 78,7 79,6 80,5 81,4 82,2 83,1 84,0 84,9 85,8 86,7 kg. (max) 56,3 57,0 57,8 58,5 59,3 60,1 60,8 61,6 62,4 63,2 64,0 64,8 65,6 66,4 67,2 68,1 68,9 69,7 70,6 71,4 72,3 73,1 74,0 74,8 75,7 76,6 77,4 78,3 79,2 80,1 81,0 81,9 82,8 83,7 84,6 85,6 86,5 87,4 88,4 89,3 90,3 ESILE MEDIA ROBUSTA kg. (min) kg. (max) kg. (min) kg. (max) kg. (min) kg. (max) 37,8 38,4 38,9 39,4 40,0 40,5 41,0 41,6 42,1 42,7 43,2 43,8 44,4 44,9 45,5 46,1 46,7 47,2 47,8 48,4 49,0 49,6 50,2 50,8 51,4 52,0 52,6 53,3 53,9 54,5 55,1 55,8 56,4 57,0 57,7 58,3 59,0 59,6 60,3 60,9 42,1 42,6 43,2 43,8 44,4 45,0 45,6 46,2 46,8 47,4 48,1 48,7 49,3 49,9 50,6 51,2 51,8 52,5 53,1 53,8 54,5 55,1 55,8 56,4 57,1 57,8 58,5 59,2 59,9 60,6 61,3 62,0 62,7 63,4 64,1 64,8 65,5 66,2 67,0 67,7 42,2 42,7 43,3 43,9 44,5 45,1 45,7 46,3 46,9 47,5 48,2 48,8 49,4 50,0 50,7 51,3 51,9 52,6 53,2 53,9 54,6 55,2 55,9 56,5 57,2 57,9 58,6 59,3 60,0 60,7 61,4 62,1 62,8 63,5 64,2 64,9 65,6 66,3 67,1 67,8 46,3 46,9 47,5 48,2 48,8 49,5 50,2 50,8 51,5 52,2 52,9 53,5 54,2 54,9 55,6 56,3 57,0 57,7 58,5 59,2 59,9 60,6 61,4 62,1 62,8 63,6 64,3 65,1 65,8 66,6 67,4 68,1 68,9 69,7 70,5 71,3 72,1 72,9 73,7 74,5 46,4 47,0 47,6 48,3 48,9 49,6 50,3 50,9 51,6 52,3 53,0 53,6 54,3 55,0 55,7 56,4 57,1 57,8 58,6 59,3 60,0 60,7 61,5 62,2 62,9 63,7 64,4 65,2 65,9 66,7 67,5 68,2 69,0 69,8 70,6 71,4 72,2 73,0 73,8 74,6 48,4 49,0 49,7 50,4 51,1 51,8 52,4 53,1 53,8 54,5 55,3 56,0 56,7 57,4 58,1 58,9 59,6 60,4 61,1 61,9 62,6 63,4 64,1 64,9 65,7 66,5 67,3 68,0 68,8 69,6 70,4 71,2 72,1 72,9 73,7 74,5 75,4 76,2 77,0 77,9 34 TABELLA 3 Quantità di calorie da assumere con la dieta ipocalorica UOMINI ESILE Statura (metri) 1,45 1,46 1,47 1,48 1,49 1,50 1,51 1,52 1,53 1,54 1,55 1,56 1,57 1,58 1,59 1,60 1,61 1,62 1,63 1,64 1,65 1,66 1,67 1,68 1,69 1,70 1,71 1,72 1,73 1,74 1,75 1,76 1,77 1,78 1,79 1,80 1,81 1,82 1,83 1,84 1,85 1,86 1,87 1,88 1,89 1,90 kcal. (min) 1035 1049 1063 1077 1091 1105 1119 1134 1148 1163 1178 1192 1207 1222 1237 1252 1268 1283 1298 1314 1329 1345 1361 1377 1393 1409 1425 1441 1457 1474 1490 1507 1524 1540 1557 1574 1591 1609 1626 1643 1661 kcal. (max) 1262 1279 1296 1313 1330 1348 1365 1383 1400 1418 1436 1454 1472 1491 1509 1527 1546 1565 1583 1602 1621 1640 1660 1679 1698 1718 1738 1758 1777 1798 1818 1838 1858 1879 1899 1920 1941 1962 1983 2004 2025 DI COSTITUZIONE MEDIA kcal. (min) 1139 1154 1169 1184 1200 1216 1231 1247 1263 1279 1295 1312 1328 1344 1361 1378 1394 1411 1428 1445 1462 1480 1497 1514 1532 1550 1567 1585 1603 1621 1639 1658 1676 1695 1713 1732 1751 1769 1788 1807 1827 kcal. (max) 1382 1401 1420 1438 1457 1476 1495 1514 1534 1553 1573 1593 1612 1632 1652 1673 1693 1714 1734 1755 1776 1797 1818 1839 1860 1882 1903 1925 1947 1969 1991 2013 2035 2058 2080 2103 2126 2148 2172 2195 2218 DONNE ROBUSTA kcal. (min) 1242 1259 1275 1292 1309 1326 1343 1361 1378 1396 1413 1431 1449 1467 1485 1503 1521 1539 1558 1577 1595 1614 1633 1652 1671 1691 1710 1729 1749 1769 1788 1808 1828 1849 1869 1889 1910 1930 1951 1972 1993 kcal. (max) 1463 1482 1502 1522 1542 1562 1582 1602 1623 1643 1664 1685 1706 1727 1748 1770 1791 1813 1835 1856 1879 1901 1923 1945 1968 1991 2013 2036 2059 2083 2106 2129 2153 2177 2201 2225 2249 2273 2297 2322 2347 ESILE DI COSTITUZIONE MEDIA ROBUSTA kcal. (min) kcal. (max) kcal. (min) kcal. (max) kcal. (min) kcal. (max) 870 882 895 907 919 932 944 957 969 982 995 1008 1020 1034 1047 1060 1073 1087 1100 1113 1127 1141 1155 1168 1182 1196 1211 1225 1239 1253 1268 1282 1297 1312 1326 1341 1356 1371 1386 1402 984 998 1011 1025 1039 1053 1067 1081 1096 1110 1124 1139 1154 1168 1183 1198 1213 1228 1243 1259 1274 1290 1305 1321 1337 1353 1368 1385 1401 1417 1433 1450 1466 1483 1500 1516 1533 1550 1567 1584 967 981 994 1008 1021 1035 1049 1063 1077 1091 1105 1119 1134 1148 1163 1178 1192 1207 1222 1237 1252 1268 1283 1298 1314 1329 1345 1361 1377 1393 1409 1425 1441 1457 1474 1490 1507 1524 1540 1557 1092 1107 1122 1137 1153 1168 1184 1200 1215 1231 1247 1264 1280 1296 1313 1329 1346 1363 1379 1396 1414 1431 1448 1465 1483 1500 1518 1536 1554 1572 1590 1608 1627 1645 1664 1682 1701 1720 1739 1758 1064 1079 1093 1108 1123 1139 1154 1169 1184 1200 1216 1231 1247 1263 1279 1295 1312 1328 1344 1361 1378 1394 1411 1428 1445 1462 1480 1497 1514 1532 1550 1567 1585 1603 1621 1639 1658 1676 1695 1713 1151 1167 1183 1199 1215 1232 1248 1265 1281 1298 1315 1332 1349 1367 1384 1401 1419 1437 1454 1472 1490 1508 1527 1545 1563 1582 1601 1619 1638 1657 1676 1696 1715 1734 1754 1774 1793 1813 1833 1853 35 Le singole diete e le diete in particolari situazioni patologiche sono reperibili solo sul volume in vendita in tutte le librerie. 36 GLOSSARIO ACIDI GRASSI: molecole organiche che fanno parte della composizione dei grassi. AEROBICA: reazione biochimica che avviene in presenza di ossigeno. In caso di lavoro muscolare moderato la produzione di energia avviene per "glicolisi aerobica" in quanto l'ossigeno fornito al muscolo è sufficiente a sostenere la produzione della energia necessaria; in caso di lavoro muscolare intenso l'energia viene fornita dalla "glicolisi anaerobica" (cioè in assenza di ossigeno) poiché l'ossigeno disponibile non è sufficiente. In tal caso si ha produzione di acido lattico con insorgenza di "fatica muscolare". ASTENIA: stanchezza di origine fisica o psichica. ATEROGENO: è aterogena ogni sostanza che promuove la formazione dell'ateroma. ATEROMA: accumulo di grassi nell'ambito delle pareti arteriose, specialmente delle arterie coronarie. BROCA (metodo di): Peso ideale = Altezza in cm - 100 – 5%. Il metodo di Broca assume come peso ideale il numero dei centimetri al di sopra del metro di altezza: un individuo alto 1 metro e 70 dovrebbe pesare 70 kg. E evidente l'approssimazione di tale metodo che non prende nella minima considerazione nè la costituzione fisica dell'individuo nè il sesso. In effetti una ragazza alta 1 metro e 70 che pesi 70 kg, anche ad occhio mi sembrerebbe in discreto sovrappeso. Per onor del vero bisogna anche dire che il metodo di Broca suggerisce di sottrarre il 5 al peso così ottenuto, ma ciò non migliora l'approssimazione. BYPASS DIGIUNO-ILEALE: "ponte" creato chirurgicamente con lo scopo di "saltare" un tratto di intestino riducendo quindi l'assorbimento delle sostanze. CARCINOGENETICO: ciò che promuove l'insorgenza di tumori. FREDRICKSON: classificazione delle iperlipemie in 5 tipi: • tipo I: aumento dei chilomicroni • tipo II: aumento del colesterolo • tipo III: aumento di colesterolo e trigliceridi 37 • tipo IV: aumento dei trigliceridi • tipo V: aumento dei trigliceridi e dei chilomicroni GLICOLISI: reazione biochimica di scissione del glicogeno. IMPEDENZIOMETRIA CORPOREA: calcolo della resistenza opposta dal corpo al passaggio della corrente elettrica. Dato che i vari tessuti offrono resistenze diverse, con questa tecnica si può risalire alla composizione del corpo. IMPEDENZIOMETRO: apparecchio che esegue la impedenziometria. IPERCOLESTEROLEMIA: aumento del colesterolo circolante. IPERTRIGLICERIDEMIA: aumento dei trigliceridi circolanti IPERGLICEMIA: aumento del glucosio circolante. IPERLIPEMIA: aumento di grassi nel sangue. IPERLIPEMIA MISTA: aumento combinato di trigliceridi e colesterolo IPERTENSIONE: innalzamento della pressione arteriosa. IPERURICEMIA: aumento dell'acido urico circolante. IPOCINETICO: che si muove poco. LORENTZ (metodo di): Peso ideale = Altezza in cm-100- Altezza incm-150 4 Questo calcolo da un risultato più accettabile ma presenta anch'esso il limite di non distinguere fra maschi e femmine. VON NORDEN (metodo di): Peso ideale = Altezza in cm X 430/480 g II metodo di Von Norden prevede che ad ogni centimetro di statura corrisponda un peso variabile fra 430 e 480 grammi per cui l'individuo di 1 metro e 70 sopracitato dovrebbe pesare approssimativamente fra i 73 e gli 81 kg. 38