Le erbe di fondovalle Andrea Azzetti Tec. Erborista - Etnobotanico Quando si parla di erbe spontanee e il suo uso occorre fare molta attenzione, in quanto, presi dalla moda o addirittura mania del naturale, del "sano perché naturale", ci si butta inconsapevolmente alla raccolta di erbe con conoscenze minime o empiriche, basate magari sulla sola lettura di qualche libro con belle foto. E questo è pericoloso anzi può essere molto ma molto pericoloso Gli incontri che seguono e le correlate escursioni naturalistiche in aree di fondo valle, di media montagna e alta montagna hanno lo scopo di far conoscere le piante selvatiche, di insegnare il loro impiego alimentare o medicinale, e in certi casi di incentivarne la coltivazione o la diffusione in natura. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Il termine viene dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura). In senso generale è quella pratica terapeutica umana comune a tutte le culture e le popolazioni sin dalla preistoria, che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. La medicina popolare si serve di rimedi fitoterapici da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 La fitoalimurgia (termine coniato dal fiorentino Ottavio Targioni Tozzetti che nel 1767 teorizzò quel concetto come il modo di rendere meno gravi le carestie per il sollievo dei poveri) è l’alimentazione con piante selvatiche per integrare sali minerali, vitamine, aminoacidi e sostanze antiossidanti e altro. Risotti, minestre, insalate, macedonie ed altri piatti prelibati saranno la medicina naturale per il nostro corpo e per la gioia dello spirito.. “Res nullius” cosa di nessuno e di tutti, bene comune gratuito. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Si definisce fitoalimurgia la conoscenza dell'uso delle specie vegetali (soprattutto erbe spontanee) a scopo alimentare. Nel recente passato era consuetudine di molte persone, in particolare nei ceti meno abbienti, andare per erbe, e per questi le verdure selvatiche hanno costituito alimentare di primaria importanza. una risorsa dalla Genesi… 29. Poi Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo” Oggi la fitoalimurgia non ha più la funzione di risorsa alimentare, ma molti, grazie anche al maggior tempo libero a disposizione, stanno riscoprendo che andare per verdure porta alcuni benefici: venire a contatto con la natura fare delle lunghe passeggiate e non ultimo variare il classico menù. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Le erbette spontanee svolgono valorizzazione della dieta perché: un ruolo fondamentale nella 1. sono spontanee e quindi reperibili facilmente nel territorio, pertanto fortemente tipiche; 2. si consumano stagionalmente e quindi consentono di recuperare piatti tradizionali che si possono consumare solo in determinati periodi dell’anno; 3. contengono alcuni principi attivi che aiutano generalmente l’organismo nei processi depurativi e disintossicanti, ben si prestano nelle "diete rigenerative" di primavera; 4. consentono, dal punto di vista gastronomico, la riproposta di una alimentazione sana e genuina che soddisfa equilibratamente i bisogni nutrizionali dell’individuo. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Introdurre la fitoalimurgia nella nostra dieta ci porta a rivalutare soprattutto le più sane abitudini alimentari della nostra tradizione; abitudini che peraltro sono state oggi abbandonate, perché considerate espressione di "vita povera“. Occorre quindi ritrovare la strada per nutrirci in maniera "adeguata"; riportare in tavola ogni giorno i "nostri" cibi, variandoli ed alternandoli opportunamente anche secondo i propri gusti e la propria disponibilità economica, con un consumo equilibrato ossia attento alle nostre attività lavorative, sportive, al sesso, alla corporatura e all’età. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 L'unico ferro del mestiere, per i neo raccoglitori, è un buon manuale con le foto. Ma le prime uscite sul campo vanno fatte con un insegnante: per imparare a conoscere e raccogliere senza danni - alla salute e alla vegetazione - almeno una decina di «erbe base nostrane». Fra le 20.000 commestibili che spuntano sul pianeta, anzi che fioriscono... molti non sanno che si possono mangiare in insalata la primula, il fiore della malva, il nasturzio, l'acacia etc. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Per chi intende, nelle sue passeggiate naturalistiche, ricercare queste erbe spontanee commestibili deve rispettare alcune regole: 1) essere sicuro della individuazione della specie raccolta; 2) evitare la raccolta vicino a coltivazioni trattate con prodotti chimici tossici (es.: vigneti o frutteti trattati con pesticidi) o lungo le strade ad alto traffico (per le presenza di piombo tetraetile nei gas di scarico degli autoveicoli); 3) raccogliere con attenzione, evitando il saccheggio o la distruzione delle specie. Andar per erbe diventa così una passione salutare sia fisica che psicologica, fattori importanti per il nostro benessere. Inoltre si ha la soddisfazione di aver scoperto o riscoperto l'erbetta buona che completa ed arricchisce la tradizione del piatto tipico con le erbe. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 PIGNATTI (1971) afferma, a proposito delle piante utili della flora italiana, che "è prevedibile che nel giro di una generazione si sarà perduta perfino la memoria di quanto una volta l'uomo sapeva ricavare dal mondo vegetale; questo rappresenta una perdita netta, un ritorno all'ignoranza (.....), un passo indietro nelle nostre conoscenze, che non dovrebbe venire tollerato, tanto meno in questo secolo di lumi". Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Distribuzione e habitat Angelica Distribuzione e habitat: ha un’areale eurosiberiano dal piano fino a 1600 m di quota. Si incontra facilmente lungo i fossi, i margini dei campi, boschi e ambienti umidi. Indica presenza di acqua. Famiglia Umbelliferae (Apiaceae) Angelica sylvestris L. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Il Fondovalle Il fondovalle, almeno nelle aree più pianeggianti, è stato antropizzato in modo massiccio e quelle poche colture rimaste, insieme alle modificazioni antropiche hanno lasciato poco di quello che era l’origine dell’ambiente naturale. La vegetazione originale forestale si è ridotta a pochi frammentati relitti di aree di rifugio. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Avvertenze prima della raccolta Non tutti hanno le conoscenze adeguate per andare per campi a raccogliere le erbe spontanee. Bisogna limitarsi a ciò che si conosce davvero benissimo, altrimenti si rischia di far danni, perché ben che vada ci si può intossicare. E non basta basarsi sulle foto: le foto ci possono aiutare al riconoscimento ma bisogna avere conoscenze più approfondite per distinguerle con certezza per avere cosi una certezza dell'esatta morfologia della pianta interessata. UN MANUALE NON RENDE IL POSSESSORE UN ESPERTO IN MATERIA Titolo : Erbe spontanee commestibili Autore : Luciano Riccardo; Gatti Carlo Editore: Araba Fenice Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Due termini che hanno un significato ben diverso in tossicologia. Dicesi VELENOSA una sostanza che ingerita, V inalata, iniettata, applicata topicamente o assorbita da un essere vivente può ucciderlo. Aconitum napellus L Dicesi TOSSICO/A una sostanza come un T veleno o una tossina che manifesta sintomi e danni nell'organismo a vari livelli (tossicità cronica, acuta, subacuta) a seconda della dose in cui viene assunta accidentalmente o Clematis vitalba L. volontariamente. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Alcuni esempi di lapsus botanico: la raccolta delle cime di luppolo possono venire confuse con: Calystegia sepium L. con Tamus communis L. T Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Dioscorea communis (Tamus communis) (tamaro) I getti sono a prima vista simili ma attenzione Humulus lupulus.(luppolo) T Clematis vitalba (vitalba) Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 T Allium schoenoprasum L. L'erba cipollina si usa Erba cipollina quasi esclusivamente fresca poiché ha un aroma lieve che si perde facilmente. Guarnisce e sottolinea il gusto di crêpes, salse, burri insalate e zuppe, aromatizzati, ma può accompagnare anche il pesce. Grazie alla sua elasticità viene anche usata per legare piccole preparazioni a forma di fagotto, come le crêpes, o mazzetti di verdure lessate e accompagnate da salse, come gli asparagi. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Allium ursinum L. Aglio orsino Quasi tutte le parti delle piante di questa specie contengono sostanze dall’odore pungente (qualche autore ha ipotizzato che tali sostanze volatili abbiano la funzione di renderle inappettibili ai predatori naturali). In certe zone, anticamente, l’Allium ursinum veniva usato come aglio comune da cucina. Nel periodo primaverile, sono raccomandate le foglie tenere, finemente tritate, per insaporire le insalate o aromatizzare il burro dando un sapore delicato e gradevole alle carni e non così deciso rispetto agli altri agli. Sono inoltre utilizzate per insaporire patate, cicorie, uova, zuppe e brodi. Avvertenze : Le foglie dell’A. ursinum L. si possono confondere con quelle della Convallaria majalis L. = mughetto (pianta tossica). Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Chenopodium album L. Farinello Resti di questa pianta sono stati trovati in villaggi neolitici di tutta Europa. I suoi semi facevano anche parte dell'ultimo pasto rituale che era stato somministrato all'uomo di Tollund, cioè l'uomo preistorico il cui cadavere, perfettamente conservato, era stato ritrovato (incluso il contenuto dello stomaco) in uno stagno in Danimarca, nel 1950. Contiene ferro e vitamina B1 Più o meno l'intera pianta è buona e gustosa. I semi si possono anche usare nell'impasto per fare il pane. Le foglie sono ottime in insalata. I nuovi germogli si possono sempre raccogliere, anche dalla cima di una pianta matura. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Papaver rhoeas L. Rosolaccio Le tenere rosette delle foglie primaverili vengono consumate in insalata preferibilmente con altre erbe. Si usa anche cuocerle sempre in miscuglio con altre erbe per preparare torte salate, oppure minestre. Inoltre possono essere consumate anche da sole, prima lessate e poi passate in padella con burro, con aglio olio e peperoncino, per preparare sformati o far ripieni. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Salvia pratensis L. Salvia Le foglie, pur non avendo la marcata aromaticità della più nota Salvia officinalis, possono essere utilizzate per insaporire sughi, minestre, frittate o ripieni per torte salate insieme ad altre erbe. La pianta fresca, se stropicciata, emana un odore aromatico, intenso. Le foglie, sono raccolte e utilizzate in piccole dosi, previa tritatura, nei soffritti, nelle minestre di verdura e di riso, nelle frittate oppure, essiccata e polverizzata, per aromatizzare gradevolmente carne e pesce. Le foglie giovani delle rosette, si possono infarinare e friggere. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Taraxacum officinale Weber Tarassaco Un'apprezzata insalata primaverile depurativa, sia da solo che in mescolanze varie. Anche i petali dei fiori possono contribuire a dare sapore e colore ad insalate miste. I boccioli sono apprezzabili se preparati sott'olio. I fiori si possono preparare in pastella e quindi fritti. Le tenere rosette basali si possono consumare lessate e condite con olio extravergine di oliva, sia saltate in padella con aglio (o ancor meglio con aglio orsino). Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Urtica dioica L. Ortica È sicuramente una delle erbe selvatiche più note e utilizzate. In cucina l'ortica trova un impiego assai vasto grazie alla bontà dei suoi giovani apici. L'Ortica grazie alla clorofilla che è contenuta in grosse quantità, veniva usata come colorante per i tessuti delicati: le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo. Di sapore delicato, sovente superiore a quello di molte verdure commercializzate, con questo pungente vegetale si possono preparare passati rinfrescanti, minestre e perfino ripieni. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Silene vulgaris L. Silene Spontanea e molto frequente in tutti i luoghi erbosi. Si raccolgono le giovani piantine primaverili. Erba gustosa adatta ad ogni tipo di minestra, sformati di verdura e frittate. Come pianta commestibile, è una delle erbe spontanee più prelibate, dal sapore delicato. Si consumano come contorno a uova o altre pietanze, al pari dei più diffusi spinaci. Con gli stessi si confezionano risotti dal sapore delicatissimo, ma possono pure venire mescolati a frittate e minestre di stagione. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Cichorium intybus L. Cicoria selvatica Il caratteristico sapore rustico e amarognolo della cicoria la rende particolarmente adatta per accompagnare pietanze grasse o dai sapori delicati. Le foglie sono spesso utilizzate come vero e proprio alimento-medicina per aiutare la digestione e depurare il sangue, tant’è che l’acqua della lessatura è talvolta bevuta a scopo terapeutico per pulire lo stomaco e “rinfrescare” Considerata come alimento-medicina, utile per purificare e disintossicare, con funzioni diuretiche e lassative; (le radici bollite possono sostituire per i diabetici l’amido). La cicoria selvatica è entrata nel più comune linguaggio popolare - “pane e cicoria” come esempio di alimentazione povera e dei tempi di ristrettezze e sacrifici, destinata sostanzialmente all’alimentazione popolare. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Atriplex hortensis L. Bietolone Si consuma generalmente subito dopo il raccolto, perché le sue foglie appassiscono rapidamente. Vengono cucinate e impiegate in maniera analoga a quelle degli spinaci e nelle zuppe di verdure. Possono essere cotte, anche senza aggiunta di acqua. Il loro gusto è simile a quello degli spinaci, ma la consistenza è meno e mucillaginosa. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Portulaca oleracea L. Porcellana comune La portulaca si raccoglie scalarmente durante tutta l'estate, fin quando non inizia a fiorire e andare a seme. La portulaca si consuma cruda, in insalate o salse. E' la protagonista del piatto siriano Fatoush, un insalata con portulaca e menta. Ha un gradevole sapore aromatico, un po’ acidulo e consistenza abbastanza mucillaginosa. Le foglie più giovani e tenere, raccolte in estate prima della fioritura, si consumano sia crude, in insalata, sia cotte nelle minestre oppure conservate sott’olio. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. Le sue foglie vengono Ruchetta tradizionalmente consumate fresche in insalata, condite con olio e limone o in altro modo.. Il suo uso in cucina è simile a quello dell’Eruca Gli antichi romani attribuivano alla Rucola proprietà afrodisiache e ne consumavano anche i semi. Columella, scrittore latino, scrisse “ … perché i pigri mariti desti a Venere la Rucola.” sativa anche se il sapore è molto più forte, piccante ed aromatico per cui raramente viene servita sola nelle insalate. E’ molto usata come guarnizione. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Sonchus oleraceus L. Grespino comune Ottima pianta commestibile, allo stato giovanile, cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, oppure lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella. La radice si usa torrefatta come succedaneo del caffè. Il Grespino è un erbaggio a rapida cottura, di rado utilizzato singolarmente come pietanza; esso è, invece, considerato classica verdura per le mesticanze. Il suo sapore dolciastro serve ad attenuare il tono amarognolo di altri erbaggi.. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Barbarea vulgaris R. Br. Erba di Santa Barbara In cucina può entrare nelle insalatine miste primaverili in piccole dosi (dato il gusto piuttosto amaro-senapato) oppure cotta in minestroni o zuppe alle quali conferisce un gradevole retrogusto piccante-acidulo e, per la parte dovuta “all’occhio”, un bel colore verde acceso. Le foglie fresche hanno proprietà detergenti e cicatrizzanti. Santa Barbara è la patrona degli artiglieri, cavatori e minatori lavoratori che risultano esposti ai pericoli di esplosioni. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Veronica anagallis-aquatica L. Erba grassa Le foglie, ricche di vitamina C, possono essere consumate sia cotte che fresche, in insalata. Nelle insalate, piuttosto che con l’aceto, è consigliabile condirle con il succo di limone poiché questo meglio si accorda al loro sapore delicatamente acidulo. Anche la congenere Veronica beccabunga può essere usata negli stessi modi. Da molti viene sovente confusa con V. beccabunga che è un‘ ottima pianta commestibile, malgrado il suo sapore acidulo-piccante, da consumare cruda in insalata, associata ad altre insalate tradizionali per modificarne piacevolmente il gusto. V. beccabunga Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 Un patrimonio culturale e culinario, che non deve assolutamente andare perduto e sottovalutato!!! Nel mondo globalizzato vanno scomparendo le meraviglie dei cibi naturali. Queste umili piante, sono il nostro tesoro botanico, non modificato geneticamente perché composto da piante spontanee, in alcuni casi addirittura infestanti dei nostri campi o dei nostri prati. Proprio per questo è nostro dovere preservare, salvaguardare e trasmettere questo patrimonio culinario alle nuove generazioni. Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 “Quando assieme alle piante avremo conservato anche i saperi, la memoria, le parole, l’affetto ad esse legato, e saremo capaci di comunicarlo alle generazioni future, allora potremo dire di aver salvato davvero tutta la biodiversità”. (Breda 2001) ”Ecco, io vi dò ogni pianta che fa seme, su tutta la superficie della terra e ogni albero fruttifero, che fa seme: questi vi serviranno per cibo. E a tutti gli animali della terra e a tutti gli uccelli del cielo e a tutto ciò che sulla terra si muove, e che ha in sé anima vivente, Io do l’erba verde per cibo”. E così fu. (Genesi 1, 29-30) Tec. Erborista Andrea Azzetti - Berbenno (SO) 2013 “Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato, quando l'ultimo albero sarà abbattuto, quando l'ultimo animale sarà ucciso, solo allora capirete che il denaro non si mangia.“ (Capo Toro Seduto dei Sioux Lakota)