CS_Dolore Pelvico Femminile_100415_v2

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“A causa delle mestruazioni dolorose le donne perdono circa un giorno
al mese di lavoro” secondo una ricerca internazionale condotta in 10
Paesi
Durante la tavola rotonda sul “dolore femminile” organizzata da Sipgo ed Effik è stato affrontato dagli
specialisti il tema del dolore pelvico femminile e come poterlo gestire in maniera efficace con la
contraccezione ormonale estro-progestinica
Milano, 10 aprile 2015 – Le donne, a causa del dolore pelvico, perdono circa 10 ore di produttività
lavorativa nella settimana delle mestruazioni, secondo uno studio internazionale condotto su circa 1.500
donne in 10 Paesi, tra cui l’Italia (Studio: ¹Impact of endometriosis on quality of life and work productivity: a
multicenter study across ten countries).
Il dolore mestruale, presente in circa la metà delle donne in età fertile, soprattutto in giovane età e in
presenza di flussi mestruali abbondanti, comporta una riduzione delle performance scolastiche e
lavorative per 3 donne su 10. (Studio: ²The Prevalence and Risk Factors of Dysmenorrhea - Studio: ³The
effect of premenstrual symptoms on activities of daily life).
Anche la sindrome premestruale, caratterizzata da un insieme di sintomi che si ripresentano
periodicamente ogni mese prima delle mestruazioni, può associarsi al dolore mestruale e compromettere
in circa il 35% dei casi le attività lavorative, sociali e di relazione, secondo uno studio condotto su più di
4.000 donne in otto paesi del mondo tra cui l’Italia (Studio: ³The effect of premenstrual symptoms on
activities of daily life).
A causa della ciclicità mestruale dolorosa le donne perdono circa un giorno al mese di lavoro con
conseguenti costi sociali e personali. Oppure, equilibriste tra casa e lavoro, continuano a svolgere molte
delle loro attività anche quando non stanno molto bene per via del dolore: ciò si traduce in una perdita di
efficienza e di lucidità ed un aumento dei livelli di stress psico-fisico.
Le condizioni di dolore cronico sono da 2 a 6 volte più presenti nelle donne rispetto agli uomini, soffrendo
per esempio di fibromialgia, cefalea, disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare e della sindrome
del colon irritabile, oltre che di dolore pelvico.
E’ quanto è emerso dalla tavola rotonda “Donne che soffrono troppo: la gestione del dolore nella vita
femminile” organizzato a Milano dalla Sipgo, Società Italiana per la Psicosomatica in Ginecologia e
Ostetricia, in collaborazione con Effik, la casa farmaceutica che ha come mission la salute della donna.
Durante il workshop si è affrontato il poliedrico tema del dolore al femminile. La donna, dall’adolescenza
in poi, si confronta con il dolore pelvico: fin dalla prima mestruazione per arrivare all’esperienza chiave del
parto. Il dolore mestruale, e in generale il dolore pelvico, connota in negativo la vita della donna,
interferendo con le attività quotidiane, le performances scolastiche e sportive, l’efficienza lavorativa e la
vita di relazione.
La relazione tra donna e dolore è nota da più di 80 anni e si associa in senso generale con il fatto che
rispetto all’uomo la donna presenta una maggior sensibilità al dolore, una ridotta tolleranza allo stesso e
una forte tendenza alla somatizzazione a livello psicologico del dolore fisico.
Afferma Rossella Nappi, Professore Associato della Sezione di Clinica Ostetrica & Ginecologica
dell’Università di Pavia IRSS Policlinico S. Matteo e Presidente Sipgo: “La contraccezione ormonale estroprogestinica in generale, ed in particolare quando si usano progestinici a forte azione antiproliferativa
sull’utero come il dienogest, rappresenta uno strumento importante di controllo del dolore, aiutando la
donna a gestire la propria vita, ad esempio permettendole di raggiungere importanti obiettivi di carriera e
di bilanciare al meglio l’età del matrimonio e il progetto di maternità. L’uso della contraccezione ormonale
riduce di circa la metà il dolore mestruale con un significativo miglioramento delle performance lavorative e
del senso di benessere delle donne. Gli anticoncezionali a base di dienogest, anche in multi confezione
comoda e conveniente da 6 mesi, sono particolarmente efficaci per il controllo del ciclo ed è spesso
risolutivo per le donne che hanno problematiche come il ciclo doloroso e/o abbondante.”
La maggior parte degli studi dimostra che le oscillazioni della soglia di dolore sono legate alle fluttuazioni
degli estrogeni, importanti modulatori del sistema oppioide, che mediano la percezione del dolore. Ciò
spiega perché nei giorni che precedono la mestruazione e nel corso della mestruazione stessa il dolore, sia
pelvico che cefalico, sia più percepito dalla donna, a causa della caduta ciclica dei livelli di estrogeni nel
sangue, come si verifica anche in modo permanente nella menopausa, una stagione della vita
caratterizzata da un aumento del dolore diffuso a vari distretti (cefalico, osteoarticolare, ecc.).
Tale relazione assume una importanza fondamentale in gravidanza, periodo in cui le concentrazioni di
estrogeni aumentano vertiginosamente per potenziare la donna sul versante analgesico nel corso della
gestazione e in preparazione al dolore del parto. A seconda dunque dei livelli plasmatici, gli estrogeni
possono avere un ruolo antidolorifico o pro dolorifico, rendendo la salute della donna più vulnerabile in
talune situazioni.
La contraccezione ormonale può essere una valida soluzione in caso di patologie femminili come la
policistosi ovarica e l’endometriosi. Chi soffre di endometriosi, a seguito dei dolori pelvici che ne derivano,
è spesso costretta a rinunciare ai propri impegni quotidiani, perdendo in media 5 giorni lavorativi al mese
(Studio europeo Endometriosis all party parlamentary group - Eappg). . L’endometriosi è una patologia di
sempre più frequente riscontro, ha infatti una prevalenza nelle donne in età fertile del 3-15%, ma raggiunge
picchi fino al 30-40% nelle pazienti che lamentano dolore pelvico cronico o problemi di infertilità. Si tratta
di una malattia cronica particolarmente debilitante, caratterizzata dall’impianto in sede anomala
(ovaio, tuba, peritoneo, vagina, intestino) di tessuto endometriale, quello che, regolarmente collocato
all’interno del corpo uterino, sfaldando ogni mese genera il ciclo mestruale.
Anche gli impianti anomali purtroppo “mestruano” regolarmente e questi ripetuti sanguinamenti endoaddominali sono causa di infiammazioni croniche, aderenze ed esiti cicatriziali che spesso compromettono
seriamente anche la capacità riproduttiva.
Per le severe complicanze di vita che ne conseguono, l’endometriosi richiede una diagnosi tempestiva ed
un accurato approccio terapeutico.
Afferma Annamaria Mattei, Medico Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia, Specialista in
Endocrinologia Generale, Ricercatore Clinica Ostetrico-Ginecologica dell’ Università degli Studi di Milano e
Direttore S.S. di Sterilità presso il Presidio Ospedaliero M. Melloni di Milano: “Molteplici evidenze ci fanno
affermare che la contraccezione ormonale possa essere consigliabile nelle pazienti con endometriosi. Si
realizza infatti una soppressione dell’ovulazione da cui deriva un minor rischio di formazione di
endometriomi; inoltre l’assenza di ciclo mestruale, se la contraccezione ormonale viene assunta “in
continuo”, inibisce anche il sanguinamento anomalo degli impianti endometriosici endoaddominali
favorendo un miglioramento della condizione clinica delle pazienti ed una riduzione spesso significativa del
dolore pelvico. Tali effetti, associati anche all’azione anti-infiammatoria ed antalgica promossa dalla pillola,
contribuiscono efficacemente alla preservazione della fertilità in queste giovani donne”.
Fonti
¹Impact of endometriosis on quality of life and work productivity: a multicenter study across ten countries - 2011
Kelechi E. Nnoaham, M.D ᵃᵇ, Lone Hummelshojᶜ, Premila Webster, M.D.ᵃ, Thomas d’Hooghe, M.D.ᵈ, Fiorenzo de Cicco Nardone,
M.D.ᵉ, Carlo de Cicco Nardone, M.D.e, Crispin Jenkinson, D.Phil.ᶠ, Stephen H. Kennedy, M.R.C.O.G.ᵇ, and Krina T. Zondervan,
D.Phil.ᵇᶢ on behalf of the World Endometriosis Research Foundation Global Study of Women’s Health consortium
ᵃ Department of Public Health, University of Oxford, Oxford, UK
ᵇ Nuffield Department of Obstetrics & Gynaecology, University of Oxford, Oxford, UK
ᶜ World Endometriosis Research Foundation (WERF), London, UK
ᵈ Department of Obstetrics & Gynaecology, Leuven University Fertility Center, Leuven, Belgium
ᵉ Department of Obstetrics and Gynecology, Università Cattolica del Sacro Cuore, Rome, Italy
ᶠ Health Services Research Unit, University of Oxford, Oxford, UK
ᶢ Wellcome Trust Centre for Human Genetics, University of Oxford, Oxford, UK
²The Prevalence and Risk Factors of Dysmenorrhea - 2013
Hong Ju*, Mark Jones, and Gita Mishra
* Correspondence to Hong Ju, Centre for Longitudinal and Life Course Research, School of Population Health, University of
Queensland, Herston Road, Herston, QLD 4006, Australia
³The effect of premenstrual symptoms on activities of daily life - 2010
Lorraine Dennerstein, Ph.D.,ᵃ Philippe Lehert, Ph.D.,ᵃᵇ Torbjorn Carl Backstrom, Ph.D.,c
and Klaas Heinemann, M.D.d
ᵃDepartment of Psychiatry, The University of Melbourne, Parkville, Victoria, Australia; ᵇFaculty of Economics, Louvain
Academy, Louvain-la-Neuve, Belgium; ᶜUmea Neurosteroid Research Center, Department of Clinical Sciences, Obstetrics
and Gynecology, Norrlands University Hospital, Umea, Sweden; and ᵈWomen’s Health Care, Bayer Schering Pharma, Berlin,
Germany
Effik Italia
Effik si è connotata come azienda fortemente specialistica, dedicata al ginecologo e alla ginecologia, ed ha identificato
la propria mission aziendale nella salvaguardia della salute della donna in tutte le varie problematiche. L’impegno di
Effik è quello di ricercare e sviluppare prodotti innovativi di qualità spesso in confezione multipla, mantenendo sempre
particolare attenzione al prezzo. Effik Italia propone una gamma completa di prodotti che coprono tutte le necessità
della ginecologia: contraccezione, trattamento delle micosi ginecologiche, vitamine e minerali per la gravidanza,
terapia del deficit luteale, procreazione medico assistita. Effik Italia ha una posizione di leadership, nel settore della
ginecologia.
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