Antitrust È il complesso delle norme giuridiche che

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Antitrust
È il complesso delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso
normativo esercita una tutela di carattere generale al bene primario della concorrenza inteso quale meccanismo
concorrenziale, impedendo che le imprese, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione
economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e
concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione di monopolio.
Viene definito "antitrust" anche l'organo o autorità che vigila sull'osservanza e il rispetto di tali norme, cioè l'Autorità garante
della concorrenza e del mercato (AGCM).
Attualizzazione
In finanza il termine attualizzazione indica il processo finanziario che consente di stabilire oggi il valore attuale di un capitale
che ha come naturale scadenza una data futura; tramite l'applicazione di un tasso di sconto si può arrivare ad identificare
un'equivalenza finanziaria tra due capitali che hanno scadenze diverse nel tempo. Lo sconto o interesse passivo deve essere
tale per cui, capitalizzando la somma che otteniamo oggi allo stesso tasso che lo sconto ci offre dobbiamo arrivare ad
ottenere il medesimo capitale dal quale eravamo partiti e avere reciproca soddisfazione da entrambe le parti.
Azienda
La definizione legislativa di azienda è data dall'art. 2555 del codice civile italiano:
«L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa »
Un'azienda, in economia, è un'organizzazione di persone e mezzi finalizzata alla soddisfazione di bisogni umani attraverso la
produzione, la distribuzione o il consumo di beni economici.
Azione
Nel contesto della disciplina dettata dal codice civile in materia di società per azioni il termine azione assume tre significati:
la frazione minima e indivisibile di cui si compone il capitale sociale;
la partecipazione sociale nei tipi di società in cui essa è rappresentata da azioni;
il documento che rappresenta e incorpora la partecipazione sociale
L'azione è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società.
Azione di risparmio
Possono emettere azioni di risparmio solo le società quotate in mercati regolamentati, italiani ed europei.
Le azioni di risparmio sono state introdotte per incentivare l'investimento in azioni, offrendo ai risparmiatori titoli che meglio
rispondessero alle loro esigenze, quando esse si sostanziano in una mancanza di interesse per l'esercizio dei diritti
amministrativi, ma danno forte rilievo all'aspetto economico-patrimoniale delle azioni. Si attua in questo modo una
distinzione tra azionisti imprenditori e azionisti risparmiatori. Costituiscono un'eccezione rispetto al principio della
nominatività obbligatoria delle azioni vigente in Italia: possono, infatti, essere al portatore, fatta eccezione per quelle
appartenenti ad amministratori, sindaci o direttori generali che devono essere nominative.
L’articolo 145 del TUF, secondo comma stabilisce che l’atto costitutivo “determina il contenuto del privilegio, le condizioni, i
limiti, le modalità e i termini per il suo esercizio”. La società emittente stabilisce, inoltre, i diritti spettanti agli azionisti di
risparmio in caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio. In genere, alle azioni di risparmio viene
assegnato, in caso di distribuzione degli utili, un dividendo minimo annuo (calcolato in percentuale sul valore nominale) ed
uno scarto minimo sul dividendo delle azioni ordinarie sulle azioni ordinarie in sede di rimborso del capitale. Se in un
esercizio contabile la consistenza degli utili imponga l'assegnazione di un dividendo inferiore al minimo garantito, la
differenza
può
essere
corrisposta
entro
i
due
esercizi
contabili
successivi.
A fronte di un vantaggio patrimoniale, le azioni di risparmio sono del tutto prive del diritto di voto sia nelle assemblee
ordinarie sia in quelle straordinarie, senza per questo precludere al possessore la qualifica di socio a tutti gli effetti. Esse,
tuttavia, consentono la partecipazione alle sole assemblee speciali dei possessori di azioni di risparmio, costituite per la tutela
dei
diritti
della
categoria.
La legge prevede anche alcune limitazioni all'emissione: non più del 50% del capitale azionario può essere costituito da azioni
di risparmio o da altre categorie di azioni senza voto o a voto limitato o condizionato. Questo al fine di limitare il potere degli
azionisti ordinari, che, altrimenti, potrebbero controllare la società pur essendo titolari di una bassa percentuale del capitale.
Sostanzialmente le azioni di risparmio sono titoli che incorporano il diritto di una maggior partecipazione agli utili di una
società a fronte di una minore partecipazione nell’attività amministrativa di essa.
Banca
La banca può essere qualificata come un’azienda di produzione che opera sistematicamente e a proprio rischio nel campo del
credito, raccogliendo risorse finanziarie presso il pubblico ed erogando risorse finanziarie a titolo di credito. La banca si pone
come intermediario tra le unità in surplus e quelle in deficit. Allo stesso tempo la banca interviene nel regolamento degli
scambi, dal momento che la forma tipica di passività bancaria, rappresentata dai depositi rimborsabili a vista, è
comunemente accettata come mezzo di pagamento sotto forma di moneta bancaria.
La banca è un'impresa privata che distribuisce beni e servizi e fornisce alla clientela mezzi di pagamento e di
intermediazione finanziaria tra offerta e domanda di capitali.
Banca centrale
Le banche centrali sono istituti di emissione pubblici che si occupano di gestire la politica monetaria dei Paesi o delle aree
economiche che condividono la medesima moneta. Di solito nascono su sollecitazioni di stati bisognosi di finanziare i deficit
pubblici mediante l'emissione di titoli per dedicarsi successivamente all'emissione e alla gestione di moneta, anche al fine di
impedire le frequenti crisi bancarie (con relative speculazioni) più probabili in sistemi economici in cui veniva riconosciuto a
più banche private il diritto di emettere moneta. La Banca Centrale ha il compito di battere monete e banconote, mentre le
banche ordinarie accreditano una moneta scritturale o bancaria, di eguale valore, ma che fisicamente consiste in una
scrittura informatizzata e contabile.
La Banca centrale è un istituto che si occupa della regolamentazione della moneta, del controllo del sistema
creditizio e più in particolare della vigilanza sull'intero sistema bancario.
BCE
La BCE è la banca centrale per la moneta unica europea, l’euro. Il compito principale della BCE è preservare il potere di
acquisto della moneta unica e quindi assicurare il mantenimento della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro. L’area dell’euro
comprende i 17 Stati membri dell’Unione europea che, a partire dal 1999, hanno introdotto la nuova valuta. La BCE può
emanare decisioni e formulare raccomandazioni e pareri non vincolanti. Deve inoltre essere consultata dalle altre istituzioni
dell'Unione per progetti di modifica dei trattati che riguardino il settore monetario, oltre che per ogni atto dell'Unione
riguardante materie di sua competenza.
Bilancio
Il bilancio d'esercizio è un documento contabile, redatto (compilato) dagli amministratori, o da chi da essi incaricati, alla fine
di ogni periodo amministrativo, che determina da una parte il risultato economico d'esercizio (reddito) e dall'altra la
situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa alla fine del medesimo. Deve essere compilato secondo le norme previste:
1.Dal codice civile;
2.Dal testo unico delle imposte sui redditi (TUIR);
3.Dai principi contabili.
Esso è composto da tre documenti:
- Stato Patrimoniale
- Conto Economico
- Nota integrativa
Il bilancio d’esercizio è il documento, redatto al termine di ogni periodo amministrativo, con cui si rappresentano la
situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico d’esercizio.
Bolla speculativa
Con il termine bolla speculativa si definisce il sentiero esplosivo che si forma nel prezzo di un bene e che lo porta,
progressivamente sempre più distante dai valori compatibili con le fondamentali economiche dello stesso, dove con
fondamentali economiche ci si riferisce a quelle particolari ragioni economiche che sottostanno al movimento di un prezzo.
Quando le quotazioni di Borsa capitalizzano aspettative impossibili da misurare si possono formare bolle speculative,
destinate a scoppiare, dato che non tutte le iniziative prese dagli investitori avranno successo.
Di solito la fase iniziale vede l’affacciarsi sul mercato di un nuovo oggetto di investimento che suscita grande interesse,
oppure un rinnovato interesse per un oggetto di investimento già esistente e ormai consolidato . Spesso gioca un ruolo
importante la natura innovativa dell’oggetto che, diciamo, già in partenza raccoglie in sé la componente speculativa.
In economia si definisce bolla speculativa una particolare fase di un qualsiasi mercato caratterizzata da un aumento
considerevole e ingiustificato dei prezzi di uno o più beni, dovuto ad una crescita della domanda repentina e limitata nel
tempo.
Bond
In finanza con il termine bond (in italiano obbligazione) si indica un titolo di debito emesso da società o enti pubblici che
attribuisce al suo possessore il diritto al rimborso del capitale prestato all'emittente alla scadenza, più un interesse su tale
somma. Un'obbligazione tipica sono ad esempio i titoli di Stato.
Scopo di un'emissione obbligazionaria (o prestito obbligazionario) è il reperimento di liquidità da parte dell'emittente.
Di solito il rimborso del capitale al possessore del titolo di debito da parte dell'emittente avviene alla scadenza al valore
nominale e in un'unica soluzione, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o
annualmente). L'interesse corrisposto periodicamente è detto cedola perché in passato per riscuoterlo si doveva staccare il
tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l'obbligazione.
Se l'emittente non paga una cedola (così come se è insolvente nei confronti delle banche o di creditori commerciali), un
singolo obbligazionista può presentare istanza di fallimento.
I bond sono titoli obbligazionari che incorporano il diritto al rimborso di un capitale prestato più un interesse sul capitale.
BOT
Il Buono Ordinario del Tesoro (BOT) è un titolo zero-coupon, ovvero un titolo senza cedola, di durata inferiore o uguale ai 12
mesi, emesso dal governo italiano allo scopo di finanziarne il debito pubblico.
Il BOT viene rimborsato "alla pari" cioè il valore di rimborso coincide con il valore nominale del titolo, pari a 100. Il titolo
viene emesso senza cedola e quindi il rendimento è dato dalla differenza tra il valore di rimborso (valore nominale) e il prezzo
di emissione, che è "sotto la pari", ovvero inferiore a 100.
La remunerazione dell’investimento è data dalla differenza tra il valore nominale del titolo ed il prezzo di acquisto; in altri
termini l’investitore pagherà in sede di sottoscrizione una minore somma rispetto a quanto incasserà a scadenza. Da un
punto di vista squisitamente tecnico l’interesse, che quindi non consiste in un vero e proprio pagamento di somme di denaro
a favore dell’investitore, è considerato anticipato: a conferma vi è il fatto che la ritenuta fiscale sugli interessi viene applicata
già al momento della sottoscrizione.
I BOT rientrano nella tipologia di titoli “zero coupon” (senza cedola).
Broker
L'agente di cambio è un intermediario finanziario che ricerca e acquista, per conto del cliente, nel mercato di riferimento, il
prodotto che offre il miglior rapporto qualità-prezzo.
In inglese il termine è reso con stock broker, spesso accorciato in broker.
Tra queste due figure di intermediari finanziari esistono due differenze molto importanti:
Nel caso dell'agente di cambio il rischio ricade in capo al cliente che gli commissiona un determinato ordine. Lo stockbroker
si configura per lo più come un operatore in cui si limitano a confluire domanda ed offerta di strumenti finanziari, ma è di per
sé un attore passivo nell'ambito delle contrattazioni in quanto non può eseguire proposte sue sul mercato ma si limita ad
eseguire quelle dei clienti.
Capitale circolante netto (CCN)
Capitale Operativo (o Capitale Circolante o Working Capital secondo la terminologia finanziaria) è l'ammontare di risorse che
compongono e finanziano l'attività operativa di una azienda ed è un indicatore utilizzato allo scopo di verificare l'equilibrio
finanziario dell'impresa nel breve termine.
La definizione semplice, però, risulta includere voci non pertinenti alla corretta interpretazione delle dinamiche dei flussi di
cassa, confondendo elementi operativi (rimanenze, fornitori, ecc.) con elementi finanziari (cassa, debiti vs banche, sconti
fatture).
È stata di conseguenza proposta una definizione più chiara di Working Capital: tutte le attività e passività a breve termine
che siano:
di natura non finanziaria
di natura ricorrente nell'attività d'azienda
di natura monetaria e non "contabile"
Capitalizzazione
La capitalizzazione è l'operazione con cui si calcola il valore a un determinato tempo futuro di un capitale disponibile al
tempo presente.
Capitalizzazione azionaria
Si riferisce al valore di mercato delle azioni di una società, ed è calcolato moltiplicando il numero di azioni per il loro prezzo di
mercato, il quale può differire anche di molto dal valore nominale.
Cash flow
Indica le variazioni intervenute, in un determinato periodo, nella liquidità di una azienda per effetto della gestione. Esso
corrisponde alla somma algebrica delle variazioni, positive e negative, del conto cassa e dei conti bancari e postali verificatesi
nell'esercizio.
Il cash flow può essere calcolato come differenza tra ricavi e costi monetari di esercizio. Alternativamente il cash flow può
essere calcolato sommando all'utile (o alla perdita) di esercizio l'ammontare dei costi non monetari e sottraendovi
l'ammontare di ricavi non monetari.
Se il cash flow è positivo, esso rappresenta la disponibilità finanziaria ottenuta dall'impresa nel periodo di gestione. Tale
disponibilità di risorse liquide può essere utilizzata, oltre che per far fronte ai debiti a breve, anche per sostituire i beni
capitali consumati nel corso della produzione (ammortamenti) o per realizzare investimenti futuri.
Se il cash flow è negativo, risulta evidente che, nel corso della gestione in esame, si è verificato una situazione di
assorbimento di mezzi finanziari.
Certificato del tesoro zero-coupon (CTZ)
I CTZ sono titoli con durata all’emissione di 24 mesi, soggetti a riaperture che possono ridurne le durata originaria.
La remunerazione è interamente determinata dallo scarto di emissione, pari alla differenza tra il valore nominale ed il prezzo
corrisposto.
Si differenziano dai BOT solo per la durata.
Sono titoli i cui rendimenti sono forniti dalla differenza tra prezzo d’acquisto e valore di rimborso (come per i BTO), non
essendo prevista alcuna cedola.
Commodity
Commodity è un termine inglese che indica un bene per cui c'è domanda ma che è offerto senza differenze qualitative sul
mercato ed è fungibile, cioè il prodotto è lo stesso indipendentemente da chi lo produce, come per esempio il petrolio o i
metalli. Entrato oramai nel gergo commerciale ed economico, l'equivalente in italiano è bene indifferenziato. Deriva dal
francese commodité, col significato di ottenibile comodamente, pratico. Una commodity deve essere facilmente stoccabile e
conservabile nel tempo, cioè non perdere le caratteristiche originarie.
Consob
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), istituita con la legge n. 216 del 7 giugno 1974, è un'autorità
amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia con la legge 281 del 1985, la cui attività è
rivolta alla tutela degli investitori, all'efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano.
L'attività della Consob ha come obiettivi la tutela degli investitori e l'efficienza, la trasparenza e lo sviluppo del mercato
mobiliare.
Le sue funzioni si sono progressivamente sviluppate nel tempo in relazione sia all'esigenza di estendere l'ambito della tutela
del risparmio che al progressivo evolversi del mercato finanziario e della legislazione in materia.
Curve di indifferenza
La curva di indifferenza è un'insieme di panieri aventi una relazione di indifferenza per il consumatore cioè l'insieme dei beni
che garantiscono al consumatore lo stesso livello di utilità.
Debito pubblico
Il debito pubblico in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri quali
individui, imprese, banche o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell'acquisizione di obbligazioni o
titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ ecc...) destinate a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero
coprire l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato.
La presenza di un debito nei conti pubblici impone la necessità da parte dello Stato e/o degli enti pubblici territoriali, oltre
alla sua copertura finanziaria nei tempi e modalità di scadenza prestabilite dai titoli stessi compresi gli interessi costituendo di
fatto una delle voci di spesa pubblica, di tenerlo sotto controllo per non cadere nel rischio di insolvenza sovrana ovvero
fallimento dello stesso tipicamente.
Deficit
In economia il termine deficit indica la situazione economica di un'impresa nella quale i costi superano i ricavi, o di un ente
pubblico nel quale le uscite superano le entrate.
Deficit pubblico
Il deficit pubblico dello Stato è il disavanzo primario, ovvero la differenza negativa fra le entrate e le spese pubbliche (al
netto degli interessi sostenuti per finanziare il debito pubblico) in un determinato periodo di tempo, contrapposto all'avanzo
primario.
Derivato
In finanza, è denominato strumento derivato (o anche, semplicemente derivato) ogni contratto o titolo il cui prezzo sia
basato sul valore di mercato di uno o più beni (quali, ad esempio, azioni, indici finanziari, valute, tassi d'interesse).
Gli utilizzi principali degli strumenti derivati sono la copertura di un rischio finanziario (detta hedging), l'arbitraggio (ossia
l'acquisto di un prodotto in un mercato e la sua vendita in un altro mercato) e la speculazione.
I derivati sono oggetto di contrattazione in molti mercati finanziari, e soprattutto in mercati al di fuori dei centri borsistici
ufficiali, ossia in mercati alternativi alle borse vere e proprie, detti OTC, over the counter: si tratta di mercati creati da
istituzioni finanziarie e da professionisti tramite reti telematiche e che, di solito, non sono regolamentati.
Dividendo
In economia il dividendo è quella parte di utile che viene consegnato (in gergo: distribuito) da una società ai suoi azionisti.
Rappresenta, assieme alla possibilità di vendita dell'azione sul mercato azionario, una delle principali motivazioni che spinge
l'investitore all'acquisizione dell'azione stessa.
Domanda
In microeconomia per domanda s'intende la quantità di consumo richiesta dal mercato e dai consumatori di un certo bene o
servizio, dato un determinato prezzo e quanto spenderebbero se tale prezzo variasse. In ottica macroeconomica, per la
scuola neoclassica l'insieme delle domande dei singoli consumatori costituisce la domanda collettiva o domanda aggregata.
Duration
La duration di un singolo titolo, o di un portafoglio titoli, indica la durata finanziaria residua media di un titolo, o dei titoli
contenuti in un determinato portafoglio.
È applicabile esclusivamente ad una obbligazione di cui sia noto il refixing.
Euristicamente, per duration si intende un valore espresso in anni entro cui il possessore di un titolo obbligazionario rientra
in possesso del capitale inizialmente investito, tenendo conto anche delle cedole.
Normalmente una duration maggiore si accompagna ad una rischio finanziario maggiore del titolo; ciò significa che ad un
movimento dei tassi si accompagna un movimento del prezzo del titolo tanto più pronunciato quanto più alta è la duration
del titolo stesso.
Dumping
Con dumping (termine di lingua inglese) si indica, nell'ambito del diritto una procedura di vendita di un bene o di un servizio
su di un mercato estero (mercato di importazione) ad un prezzo inferiore rispetto quello di vendita (o, addirittura, a quello di
produzione) del medesimo prodotto sul mercato di origine (mercato di esportazione).
Vendere all’estero ad un prezzo più basso che nel paese di origine per attrarre clientela es. Fiat
Ebidta o MOL (margine operativo lordo)
Il margine operativo lordo (MOL) è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua
gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e
ammortamenti.
Spesso si utilizza l'acronimo inglese EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization). Tuttavia, i due
indicatori esprimono grandezze diverse: il MOL è calcolato utilizzando l'utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri
e proventi finanziari, straordinari e imposte mentre l'EBITDA rappresenta semplicemente l'utile prima degli interessi passivi,
imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali.
Questo indicatore, l'EBITDA, risulta utile per comparare i risultati di diverse aziende che operano in uno stesso settore
attraverso i multipli comparati (utili in fase di decisione del prezzo in un'offerta pubblica iniziale). Poiché l'EBITDA è una
rapida approssimazione del valore dei flussi di cassa prodotti da una azienda, è utilizzato (spesso insieme ad altri metodi più
precisi ed attendibili) per approssimare il valore di un'azienda.
L'EBITDA può essere inoltre utilizzato per calcolare il risultato operativo di un'azienda, partendo dall'utile lordo, togliendo
le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell'azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una
perdita, rispettivamente se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile.
Il MOL è un dato più importante dell'utile per gli analisti finanziari perché permette di vedere chiaramente se l'azienda è in
grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori
dell'azienda (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta
dell'andamento aziendale.
Economie di scala
Termine usato per indicare la relazione esistente tra aumento della scala di produzione (correlata alla dimensione di un
impianto) e diminuzione del costo medio unitario di produzione.
Alla base di economie di scala vi possono essere fattori tecnici, statistici, organizzativi o connessi al grado di controllo del
mercato.
Fare economie di scala significa produrre di più abbassando i costi.
Elasticità
L'elasticità in economia è definita come il rapporto tra le variazioni percentuali di due variabili. Esistono diversi tipi di
elasticità:
l'elasticità della domanda o dell'offerta rispetto ai prezzi;
l'elasticità della domanda rispetto al reddito;
elasticità incrociata, cioè l'elasticità della domanda di un bene rispetto al prezzo di un altro bene;
ecc
Equity ratio
Percentuale di possesso di una società capogruppo, in una società controllata indirettamente per il tramite di altre società.
Esternalità
In economia una esternalità si manifesta quando l'attività di produzione o di consumo di un soggetto influenza,
negativamente o positivamente, il benessere di un altro soggetto, senza che quest’ultimo riceva una compensazione (nel
caso di impatto negativo) o paghi un prezzo (nel caso di impatto positivo) pari al costo o al beneficio sopportato/ricevuto.
L'esternalità indica dunque l'effetto di un'attività che ricade verso soggetti che non hanno avuto alcun ruolo decisionale
nell'attività stessa. L'esternalità dipende da un'attività economica individuale, ma non è assimilata alle merci e pertanto è
priva di un prezzo di mercato.
EURIBOR
L'Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento,
calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche
europee.
L'Euribor viene utilizzato come tasso medio applicato da primari istituti di credito per operazioni a termine effettuate sul
mercato interbancario (con controparte altri primari istituti di credito) con scadenza una, due e tre settimane, e da uno a
dodici mesi. L'Euribor varia solamente in funzione della durata del prestito e non dipende dall'ammontare del capitale.
La comunicazione dei dati è su base volontaria per le varie banche, l'Euribor è calcolabile se partecipano almeno 12 istituti di
credito.
L'Euribor è un indicatore del costo del denaro a breve termine, ed è spesso usato come tasso base per calcolare interessi
variabili, come quello dei mutui. L'Euribor è tipicamente il riferimento dei mutui ipotecari a tasso variabile: ad esempio, un
mutuo prima casa può essere offerto con cedola semestrale al tasso "euribor a sei mesi con spread dell'1,5%".
Exchange-traded fund (ETF)
Gli exchange-traded fund sono negoziati in Borsa e caratterizzati da una gestione passiva in quanto replicano l'andamento di
un determinato indice. Con gli ETF è possibile investire in molti settori dell'economia mondiale riguardanti la liquidità, i
mercati obbligazionari, i mercati azionari e le materie prime.
Finanza
La finanza è la disciplina economica che studia i processi con cui individui, imprese, enti, organizzazioni e stati gestiscono i
flussi monetari (raccolta, allocazione e usi) nel tempon. Il sistema finanziario è parte del sistema economico.
Legge Finanziaria
La legge finanziaria (detta brevemente finanziaria o anche manovra economica) è una legge ordinaria della Repubblica
Italiana, pubblicata regolarmente sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, recante nel proprio titolo, secondo una
formula ricorrente, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato".
A partire dal 2010 è stata sostituita dalla legge di stabilità.
Essa, insieme alla legge del bilancio dello Stato, è la norma principale prevista dall'ordinamento giuridico italiano per regolare
la vita economica del Paese per un triennio attraverso misure di finanza pubblica ovvero di politica di bilancio.
Flottante
Il termine flottante indica la quantità di azioni, emesse da un'azienda quotata, che gli investitori possono liberamente
commerciare nel mercato secondario. Queste azioni non fanno parte della partecipazione di controllo della società perché
sono le azioni che l'azienda cede ai possibili investitori esterni.
Il valore del flottante non è uguale alla capitalizzazione dell'azienda quotata. Il valore del flottante è una parte della
capitalizzazione. Se il flottante coincidesse con la capitalizzazione, tutte le azioni emesse dall'azienda sarebbero in mano al
mercato, e quindi oggetto di contrattazione e non più detenute da un soggetto dominante.
Flow to Equity
Il Flow to Equity o cash-flow totale è il totale dei flussi di cassa generati dall'impresa cioè i flussi derivanti sia dalla gestione
tipica che dalla gestione secondaria.
Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) fu istituito nel 1945 a seguito degli accordi raggiunti nella Conferenza di Bretton
Woods del 1944, cui hanno partecipato le potenze Alleate nella seconda Guerra mondiale. Ne fanno parte 188 paesi.
Finalizzata a scongiurare il ripetersi di gravi crisi economiche, come la Grande Depressione degli anni ’30 .
L’obiettivo statutario del FMI è la promozione della stabilizzazione delle relazioni monetarie e finanziarie internazionali.
Il FMI ha inizialmente operato in un sistema di tassi di cambio fissi ma aggiustabili, imperniato sulla convertibilità del dollaro
in oro, concedendo assistenza finanziaria a carattere temporaneo agli Stati membri per compensare gli squilibri delle bilance
dei pagamenti.
Il Fondo assiste finanziariamente i Paesi in difficoltà.
Questo ruolo non è svolto solo in favore dei Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo, ma anche nei confronti di economie
avanzate che, anche e soprattutto a causa degli squilibri di finanza pubblica, sono stati costretti a ricorrere a veri e propri
pacchetti di salvataggio.
Franchising
Il franchising, o affiliazione commerciale, è una formula di collaborazione tra imprenditori per la distribuzione di servizi e/o
beni, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa ma non vuole partire da zero, e preferisce affiliare la propria impresa
ad un marchio già affermato.
Il franchising è infatti un accordo di collaborazione che vede da una parte un'azienda con una formula commerciale
consolidata (affiliante, o franchisor) e dall'altra una società o una persona fisica (affiliato, o franchisee) che aderisce a questa
formula.
L'azienda madre, che può essere un produttore o un distributore di prodotti o servizi di una determinata marca od insegna,
concede all'affiliato, in genere rivenditore indipendente, il diritto di commercializzare i propri prodotti e/o servizi utilizzando
l'insegna dell'affiliante oltre ad assistenza tecnica e consulenza sui metodi di lavoro.
In cambio l'affiliato si impegna a rispettare standard e modelli di gestione e produzione stabiliti dal franchisor in cambio del
pagamento di una percentuale sul fatturato (royalty) e/o di una commissione di ingresso (fee) insieme al rispetto delle norme
contrattuali che regolano il rapporto.
Frazionamento azionario
Il frazionamento azionario (in inglese stock split), consiste nel frazionamento del capitale sociale con la conseguente
sostituzione da parte dell'impresa delle proprie azioni con altre di valore nominale inferiore, senza aumento di capitale.
Ogni azionista avrà, senza dover sborsare alcuna cifra, un maggior numero di nuove azioni, ciascuna di valore nominale
inferiore alle vecchie azioni.
Front running
E’ una pratica illegale di un borker che consiste nell’esecuzione di ordini per conto proprio sfruttando le conoscenze derivanti
dagli ordini pendenti dei propri clienti.
Fusione (finanza)
La fusione, nel diritto commerciale italiano, indica un'operazione, mediante la quale società distinte vengono unite in un
unico ente sociale, preesistente alla fusione o creato ex novo.
Futures (contratto)
Strumento derivato costituito da un contratto a termine standardizzato, relativo ad un'operazione di acquisto/vendita di
merce o attività finanziaria (sottostante) in data futura (future), ad un prezzo fissato nel momento della stipula del
contratto.
Le controparti che sottoscrivono un future si impegnano a scambiarsi, in data prefissata e ad un prezzo (futures price)
definito dal contratto, l'ammontare di strumenti finanziari o di uno specifico bene reale sottostante al contratto, il cui prezzo
si forma sul relativo mercato. Un aumento del prezzo del future genera profitti per chi assume una posizione lunga e perdite
per chi assume una posizione corta
GATT
Il General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio, meglio conosciuto come GATT) è
un accordo internazionale, firmato il 30 ottobre 1947 a Ginevra (Svizzera) da 23 paesi, per stabilire le basi per un sistema
multilaterale di relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale.
Globalizzazione
La globalizzazione è un processo attraverso il quale mercati, produzioni, consumi e anche modi di vivere e di pensare
divengono connessi su scala mondiale, grazie ad un continuo flusso di scambi che li rende interdipendenti e tende a unificarli
secondo modelli comuni.
Gettito
Con il termine gettito fiscale si intende l'insieme delle entrate nelle casse dello Stato che derivano dall'imposizione
fiscale di questo sui cittadini contribuenti, rappresentando di fatto la parte più cospicua delle entrate statali. Può
essere riferito anche al singolo tributo sul contribuente.
Imprenditore
In Italia viene definito imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione
o dello scambio di beni o di servizi.
Può essere imprenditore sia una persona fisica sia una persona giuridica, in questo caso si parla di società.
Impresa
L'impresa è un' attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi.
Occorre comunque non confondere il concetto di impresa con quello di azienda.
Inflazione
Il termine inflazione, in economia indica un generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di
tempo che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta.
Interesse
In economia, il tasso di interesse effettivo rappresenta la percentuale dell'interesse su un prestito e l'importo della
remunerazione spettante al prestatore.
Viene espresso come una percentuale per un dato periodo di tempo e indica quanta parte della somma prestata debba
essere corrisposta come interesse al termine del tempo considerato o, da un altro punto di vista, indica il costo del denaro. Il
debitore, infatti, ricevendo una somma di denaro, si impegna a pagare una somma superiore a quella ricevuta. La differenza
costituisce l'interesse, che viene solitamente calcolato in percentuale sulla somma prestata. Tale percentuale costituisce il
tasso di interesse. Il tasso d'interesse è variabile anche in funzione della moneta di riferimento, del rischio connesso alla
solvibilità del debitore e della lunghezza del periodo di riferimento.
(IRR) - tasso interno di rendimento
Il Tasso Interno di Rendimento (o TIR o IRR, acronimo dall'inglese Internal Rate of Return) è un indice di redditività finanziaria
di un flusso monetario. Nel caso più comune di un investimento, rappresenta il tasso composto annuale di ritorno effettivo
che questo genera; in termini tecnici rappresenta il rendimento di un investimento.
Isocosto
Un isocosto è una curva utilizzata, in microeconomia, per rappresentare le infinite combinazioni di due fattori produttivi che
danno luogo ad uno stesso costo di produzione. Solitamente è rappresentata da una retta. Maggiore è la distanza della retta
dall'origine, maggiori saranno i costi di produzione. Lungo una stessa linea di isocosto, il costo di produzione risulta lo stesso.
Isoquanto
L'isoquanto è l'insieme delle diverse combinazioni efficienti delle quantità dei fattori produttivi ( input ) per produrre un dato
livello quantitativo di produzione ( output ).
Gli isoquanti sono detti anche isoquanti di produzione e sono utilizzati in economia politica nella teoria dell'impresa.
Just in Time
Il just in time, espressione inglese che significa "appena in tempo", è una filosofia industriale che ha invertito il "vecchio
metodo" di produrre prodotti finiti per il magazzino in attesa di essere venduti nella logica secondo cui occorre produrre solo
ciò che è stato venduto o che si prevede di vendere in tempi brevi. È una politica di gestione delle scorte a ripristino che
utilizza metodologie tese a migliorare il processo produttivo, cercando di ottimizzare non tanto la produzione quanto le fasi a
monte, di alleggerire al massimo le scorte di materie prime e di semilavorati necessari alla produzione. In pratica si tratta di
coordinare i tempi di effettiva necessità dei materiali sulla linea produttiva con la loro acquisizione e disponibilità nel
segmento del ciclo produttivo e nel momento in cui debbono essere utilizzati.
Kanban
Kanban, termine giapponese che letteralmente significa "cartellino", indica un elemento del sistema Just in time di
reintegrazione delle scorte mano a mano che vengono consumate.
Il kanban, indicante la tipologia del materiale usato per una lavorazione, è apposto su un contenitore che una volta vuotato
viene rifornito.
Il flusso, in tempo reale, dell'approvvigionamento, evita gli stock di magazzino e i costi derivanti.
Know-how
La locuzione know-how (derivata dalla lingua inglese, letteralmente "sapere come"), identifica le conoscenze e le abilità
operative necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa.
Leva finanziaria
Il termine leva finanziaria o Leverage o rapporto di indebitamento è un indicatore utilizzato per misurare l'indebitamento di
un'azienda.
Più il rapporto di indebitamento è elevato, più l'impresa e la sua attività economica sarà considerata rischiosa.
Liquidità
In ragioneria la liquidità è la disponibilità di mezzi di pagamento in contanti a brevissimo termine, ovvero la disponibilità
immediata di denaro contante e/o di diverse altre forme di Titoli di Pagamento (nominali o al portatore), equivalenti, ma
comunque monetizzabili immediatamente.
In termini finanziari si definisce liquidità l'attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e
possibilmente senza perdite.
In termini patrimoniali, il termine definisce anche la situazione caratterizzata da una notevole disponibilità di denaro
contante e/o di altri mezzi di pagamento facilmente e rapidamente convertibili in denaro.
Logistica
Secondo la definizione data dall'Associazione Italiana di Logistica (AILOG), essa è "l'insieme delle attività organizzative,
gestionali e strategiche che governano nell'azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i
fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita".
Secondo la definizione data dalla Society Of Logistic Engineers, (SOLE) la logistica è "arte e scienza dell’organizzazione, della
progettazione e dell’attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare
obiettivi, piani ed operazioni".
È il sistema che organizza la catena fornitori- produzione- clienti.
Macroeconomia
È un ramo dell'economia politica che studia invece il sistema economico a livello aggregato
Market maker
Il market maker è un intermediario finanziario che pubblica i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli quotati in borsa e di
suo possesso permettendo a tutti gli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi.
Questi operatori sono quindi intermediari specializzati che fanno il mercato e si impegnano su una certa azione (o strumento
finanziario) a fare un prezzo di acquisto e di vendita. Chiunque voglia trattare quel titolo lo può fare a quei prezzi, anche per
enormi quantità. Il ruolo del market maker è modificare continuamente i prezzi in base a ciò che accade.
Il business del market maker è sfruttare lo spread fra prezzo denaro (a cui è disposto a comprare) e prezzo lettera (a cui è
disposto a vendere). Se ci sono molti market makers la concorrenza aumenta e quindi lo spread diminuisce.
Sono società che definiscono i prezzi delle attività sul mercato.
Marketing
Il marketing (termine inglese, spesso abbreviato in mktg), è un ramo dell'economia che si occupa dello studio descrittivo del
mercato e dell'analisi dell'interazione del mercato e degli utilizzatori con l'impresa. Marketing significa letteralmente
"piazzare sul mercato" e comprende quindi tutte le azioni aziendali riferibili al mercato destinate al piazzamento di prodotti o
servizi, considerando come finalità il maggiore profitto e come causalità la possibilità di avere prodotti capaci di realizzare
tale operazione finanziaria.
Microeconomia
La microeconomia è quella branca della teoria economica che studia il comportamento dei singoli agenti economici, o sistemi
con un numero limitato di agenti, che operano in condizioni di scarsità di risorse.
È la scienza che studi le decisioni interne al singolo attore del mercato.
Microcredito
Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di
povertà ed emarginazione.
Il microcredito viene definito come "credito di piccolo ammontare finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far
fronte a spese d’emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente
sono esclusi dal settore finanziario formale”.
I programmi di microcredito sono destinati alle donne
Banca dei poveri
Le cosiddette banche dei poveri sono istituti bancari che operano, soprattutto nei paesi del Terzo Mondo, nel campo della
microfinanza, ovvero nell'erogazione di servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti, gestione del risparmio ed assicurazioni)
caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti a pochi euro o decine di euro) a soggetti che il settore bancario
tradizionale considera "non solvibili".
Il primo di tale tipologia di istituti bancari è stato la Grameen Bank fondata nel 1976 da Muhammad Yunus in Bangladesh.
Mercato
Le cosiddette banche dei poveri sono istituti bancari che operano, soprattutto nei paesi del Terzo Mondo, nel campo della
microfinanza, ovvero nell'erogazione di servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti, gestione del risparmio ed assicurazioni)
caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti a pochi euro o decine di euro) a soggetti che il settore bancario
tradizionale considera "non solvibili".
Il primo di tale tipologia di istituti bancari è stato la Grameen Bank fondata nel 1976 da Muhammad Yunus in Bangladesh.
Mercato finanziario
Un mercato finanziario è un luogo ideale nel quale vengono scambiati strumenti finanziari di varia natura a medio o lungo
termine.
Mercato monetario
È definito mercato monetario l'insieme di negoziazioni aventi per oggetto strumenti finanziari con durata inferiore ai 12-18
mesi.
Mercato over the counter
I mercati OTC sono il complesso delle operazioni di compravendita di titoli che non figurano nei listini di borsa, la cui
funzionalità è organizzata da alcuni attori, e le cui caratteristiche dei contratti che vengono negoziati non sono
standardizzate. I
l NASDAQ è un esempio di mercato Over the Counter.
La quotazione nei mercati non regolamentati (OTC) avviene secondo il principio dell'incontro tra la domanda e l'offerta
soltanto; perciò il loro valore cambia continuamente e in maniera decorrelata rispetto all'andamento delle Borse Mondiali.
È un mercato non regolamentato dove le regole vengono decise dagli attori stessi.
Mercato primario
Qui vengono collocate nuove azioni provenienti da un aumento di capitale o da un'offerta pubblica iniziale, obbligazioni di
nuova emissione da parte delle società o da parte del Ministero dell'Economia (nel caso dei titoli di stato).
Praticamente sul mercato primario viene raccolta la prima operazione di ogni specifico strumento finanziario, che passa poi a
quotarsi sul mercato finanziario secondario.
Mercato regolamentato
I mercati regolamentati sono caratterizzati dalla presenza di una disciplina sull'organizzazione di mercato, cioè
dell'operatività, i requisiti per la quotazione, i requisiti per diventare intermediari, le regole di negoziazione.
Il regolamento è approvato da un'autorità di controllo, in Italia la Consob. Tale regolamento viene steso dall'assemblea dei
soci della società che gestisce il mercato e la Consob verifica che le regole non danneggino l'interesse comune.
Mercato secondario
Il mercato finanziario secondario è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro
eventuale scadenza
Mission
È il suo scopo ultimo dell’impresa, la giustificazione stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la contraddistingue
da tutte le altre.
Una mission costituisce una guida pratica all’azione dell'organizzazione, la funzione della visione aziendale è in un certo qual
modo quella di "ispirare" i soggetti coinvolti.
In alcuni casi si riduce ad uno slogan, mentre in altri è più esaustivo e pone e risolve le questioni di fondo relative
all’organizzazione. In tal caso può essere visto anche come una sorta di strategia di lungo periodo.
Monopolio
Il monopolio è una forma di mercato, dove un unico venditore offre un prodotto o un servizio per il quale non esistono
sostituti stretti oppure opera in ambito protetto.
Oligopolio
L'oligopolio è una forma di mercato con pochi offerenti definiti leader, le cui decisioni, di fatto, hanno e tengono conto di
avere influsso sulle decisioni degli altri offerenti.
Un esempio di oligopolio viene, ad esempio, dall'industria automobilistica. Il duopolio è, in particolare, un oligopolio con soli
due offerenti.
Offshoring
La delocalizzazione (offshoring) si riferisce all'organizzazione internazionale della produzione. In particolare, si vuole fare
riferimento alla crescente specializzazione verticale delle economie nazionali derivata dal commercio internazionale: parte
del processo produttivo viene riallocato dall'impresa oltre i confini nazionali, spesso in cerca dei vantaggi derivanti dallo
sfruttamento della manodopera a basso costo o della legislazione più permissiva in materia di tutela ambientale dei paesi in
via di sviluppo. Da questo tuttavia non deriva necessariamente l'esternalizzazione della fase del processo, perché lo stesso
può rimanere entro i confini dell'impresa, laddove svolto da una sua filiale estera o comunque da un'impresa che fa parte
dello stesso gruppo. L'attività produttiva fuoriesce dunque dai confini nazionali, ma non necessariamente da quelli
dell'impresa.
Nell'esternalizzazione internazionale, al contrario, per la produzione del bene o la fornitura del servizio ci si rivolge ad un'altra
impresa che opera fuori dai confini nazionali. In questo senso l'attività produttiva fuoriesce sia dai confini nazionali che da
quelli dell'impresa.
Opzione
Si intende quel particolare tipo di contratto che conferisce al possessore il diritto, ma non l'obbligo (dunque una possibilità
da cui appunto il termine opzione), di acquistare o vendere il titolo sul quale l'opzione stessa è scritta, chiamato strumento
sottostante, ad un determinato prezzo di esercizio dell'opzione stessa (strike price) e/o entro una determinata data, in
aggiunta ad un costo iniziale, comunque dovuto e non recuperabile, per la stipulazione/sottoscrizione del contratto
d'opzione stesso.
Paradiso fiscale
Paradiso (o meglio rifugio) fiscale viene comunemente detto uno Stato che garantisce un prelievo in termini di tasse basso o
addirittura nullo sui depositi bancari. La ragione di una scelta del genere è più che altro politica: attirare molto capitale
proveniente dai paesi esteri, fornendo in cambio una tassazione estremamente ridotta. Dal punto di vista del contribuente, il
cosiddetto paradiso fiscale è in effetti un rifugio dalla tassazione sui redditi, annoverabile quindi come tecnica di elusione
fiscale.
Partita doppia
La partita doppia è un metodo di scrittura contabile consistente nel registrare le operazioni aziendali simultaneamente in due
serie di conti allo scopo di determinare il reddito di un dato periodo amministrativo e di controllare i movimenti monetarifinanziari della gestione.
I fatti amministrativi vengono osservati sotto due aspetti: l'aspetto monetario-finanziario detto anche numerario e l'aspetto
economico.
La vendita di un bene, ad esempio, comporta per l'azienda il contemporaneo sorgere di un credito o di un incasso (aspetto
numerario) e di un ricavo (aspetto economico) e pertanto la scrittura contabile eseguita con il metodo della partita doppia
deve registrare tali aspetti.
I valori numerari sono quelli che esprimono una modifica degli elementi del patrimonio aziendale cioè della disponibilità di
condizioni produttive monetarie. In pratica, sono valori numerari il denaro contante e ogni altro mezzo di regolamento ad
esso assimilabile (debiti e crediti).
Patrimonio
In economia il patrimonio è definito come la ricchezza, espressa in termini monetari, a disposizione di un soggetto in un
determinato istante. Dal punto di vista qualitativo esso è costituito da beni (fabbricati, automezzi, mobili, merci ecc.); sotto il
profilo quantitativo, invece, è la somma dei valori monetari attribuita a tali beni.
Portafoglio
In finanza, un portafoglio (in inglese portfolio) è un insieme di attività finanziarie, appartenenti a persone fisiche o giuridiche,
in seguito ad un investimento.
POS
Point of sale (POS), è il luogo dove viene completata una transazione al dettaglio. È il punto in cui un cliente effettua un
pagamento a un commerciante in cambio di beni o servizi. Il commerciante offre al cliente diverse possibili forme di
pagamento come: contanti, assegni o carta di credito.
Per effettuare il pagamento con moneta elettronica è necessario un dispositivo che in italiano viene chiamato POS.
Quest'ultimo è un dispositivo utilizzato presso gli esercizi commerciali, che consente di accettare pagamenti tramite carte di
credito, di debito e prepagate. Il dispositivo è collegato con il centro di elaborazione della banca o del gruppo di banche che
offrono il servizio, affinché venga autorizzato ed effettuato il relativo addebito (in tempo reale o differito) sul conto corrente
del soggetto abilitato e l'accredito sul conto dell'esercente
Pressione tributaria (o Pressione fiscale)
In economia con pressione fiscale si intende l'indicatore percentuale che misura il livello di tassazione medio di uno stato, di
un'entità geografica o di un sottoinsieme della popolazione. È un parametro che spesso è tenuto in conto o deriva da scelte
del governo in materia di politica fiscale.
Venture Capital
Il venture capital è l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in
settori ad elevato potenziale di sviluppo. Spesso lo stesso nome è dato ai fondi creati appositamente, mentre i soggetti che
effettuano queste operazioni sono detti venture capitalist.
Prodotto interno lordo (PIL)
È il valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di
un anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette (esportazioni
totali meno importazioni totali). Non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi
consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi.
Rating
Il rating, in italiano classificazione, è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli obbligazionari, sia le imprese in base al loro
rischio finanziario. Le valutazioni del rating sono emesse ad opera delle cosiddette agenzie di rating.
Reddito
In economia il reddito può essere definito come un flusso di ricchezza durante un periodo di tempo.
Il reddito è quindi una variabile di flusso, in quanto legata ad un preciso orizzonte temporale senza il quale non avrebbe
senso. Al reddito viene contrapposto il concetto di patrimonio che esprime in termini monetari la ricchezza in un dato
istante: si usa dire pertanto che il reddito è flusso, mentre il patrimonio è stock.
Signoraggio
In macroeconomia per signoraggio si intendono i redditi che un governo ottiene grazie alla possibilità di creare base
monetaria in condizioni di monopolio. Negli stati moderni, solitamente, la banca centrale stampa le banconote mentre il
governo (ad esempio tramite una zecca) conia le monete metalliche, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio.
In economia il signoraggio è innanzitutto una delle fonti con cui un governo finanzia la propria spesa pubblica eccedente
rispetto alla raccolta di tributi.
SPREAD
Lo spread è sinonimo di "differenza", "differenziale", e viene usato nel confronto tra titoli di stato di paesi differenti. Il paese
della cosiddetta Euro-zona che vanta i titoli di stato più affidabili è la Germania, e per questo motivo lo spread dei titoli di
stato degli altri paesi viene calcolato come il differenziale tra il rendimento di questi ultimi e quello dei titoli di stato tedeschi,
i cosiddetti Bund. Nel caso specifico del nostro paese, si parla di "spread Btp - Bund". Per il calcolo di questo valore viene
confrontato il rendimento in percentuale che le due tipologie di titoli hanno ad un numero prefissato di anni.
Stagflazione
È la combinazione dei termini stagnazione ed inflazione e indica la situazione nella quale sono contemporaneamente presenti
- su un determinato mercato - sia un aumento generale dei prezzi (inflazione), sia una mancanza di crescita dell'economia in
termini reali (stagnazione economica).
Stakeholder
Con il termine stakeholder (o portatore di interesse) si individua un soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti
di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un progetto.
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori (banche e azionisti), i collaboratori, ma anche
gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali.
Swap (finanza)
Lo swap, nella finanza, appartiene alla categoria degli strumenti derivati, e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due
controparti. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di finanziamento delle imprese. Si presenta come un
contratto nominato (ma atipico in quanto privo di disciplina legislativa), a termine, consensuale, oneroso e aleatorio.
Tasso di cambio
Il tasso di cambio può essere definito come numero di unità di moneta estera che possono essere acquistate con un’unità di
moneta nazionale.
Il tasso di cambio è determinato dal valore di mercato delle varie valute sul mercato internazionale. Molte banche centrali
pubblicano il valore della propria valuta sui mercati mondiali, una volta al giorno ed in base alle quotazioni di mercato.
Tasso annuo effettivo globale (TAEG)
Il TAEG o tasso effettivo globale, rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale, su base annua, dell’importo
totale del credito. Riassume in un’unica cifra percentuale oltre al TAN (tasso di interesse nominale) anche tutti i costi a
carico del consumatore.
Tasso annuo nominale (TAN)
Il tasso annuo nominale o TAN è il tasso di interesse puro applicato ad un finanziamento. È il tasso da utilizzare come termine
di paragone con il tasso di rendimento delle attività finanziarie, con il tasso di sconto, ecc. Non corrisponde tuttavia al tasso
d'interesse realmente applicato al finanziamento, ma al tasso effettivo periodale moltiplicato per il numero di periodi in cui
l'anno è ripartito.
Tasso d'interesse reale
Il tasso di interesse reale, è il tasso di interesse al netto del tasso di inflazione vigente in una data economia.
Utilità
In economia l'utilità è la misura della felicità o soddisfazione individuale. Un bene è dunque utile se considerato idoneo a
soddisfare una domanda.
Valore aggiunto
In economia il valore aggiunto (anche abbreviato VA), o plusvalore, è la misura dell'incremento di valore che si verifica
nell'ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi finali grazie all'intervento dei fattori produttivi (capitale e
lavoro) a partire da beni e risorse primarie iniziali.
La differenza tra il valore finale dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel
processo produttivo è il valore aggiunto. Pertanto si può dire che esso è una misura dell'incremento lordo del valore
risultante dell'attività economica cioè nel processo di trasformazione delle materie prime iniziali in prodotto finale.
Vantaggio competitivo
Il vantaggio competitivo di un'impresa può definirsi come ciò che costituisce la base delle performance superiori registrate
dall'impresa, solitamente in termini di profittabilita', rispetto alla media dei suoi concorrenti diretti nel settore di riferimento,
in un arco temporale di medio-lungo termine.
Visione (Vision)
Il termine visione (vision) è utilizzato nella gestione strategica per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia
gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione. Con il termine Vision si intende
l'insieme degli obiettivi di lungo periodo che il Top Management vuole definire per la propria azienda, comprendere anche
la visione generale del mercato e l'interpretazione di lungo periodo del ruolo dell’azienda nel contesto economico e sociale.
Sebbene venga di solito usato con riferimento ad imprese, il termine può essere utilizzato anche con riferimento ad
associazioni o ad organizzazioni in genere, nonché in relazione ai singoli individui.
Il "manifesto" della visione (vision statement) dovrebbe essere tale da spronare i membri dell’organizzazione (o il singolo nel
caso di vision personale) e renderli orgogliosi di farne parte.
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