Città di Lecce
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Lecce, martedì 11 settembre 2012
PAOLO PERRONE AMANTE DI GIULIA BECCARIA
Ci sarà anche il sindaco di Lecce tra i protagonisti di Processo a Giulia Beccaria, la
pièce teatrale in scena venerdì 14 settembre, alle ore 20.30, al teatro Paisiello. Tra
gli attori anche il magistrato Stefano Dambruoso, gli avvocati Anna Maria
Bernardini De Pace e Gianluigi Pellegrino, la giornalista Myrta Merlino, l’ex
presidente del Senato Carlo Scognamiglio e Andrea Romano di Italia Futura.
L’ingresso è libero
“Ho sempre desiderato fare l’attore”. Il sogno del sindaco Paolo Perrone si
trasforma in realtà. Almeno per un giorno. Sarà lui, infatti, uno dei protagonisti del
Processo Giulia Beccaria, l’insolita rappresentazione teatrale che andrà in scena
venerdì 14 settembre, alle ore 20.30 al teatro Paisiello di Lecce.
L’evento è stato presentato questa mattina a Palazzo Carafa alla presenza del sindaco
Paolo Perrone e degli avvocati Anna Maria Bernardini De Pace e Andrea
Sambati (Associazione Lecce Legge).
“E’ vero che si tratta di un processo storico – afferma il sindaco Paolo Perrone –
ma di fatto questa singolare pièce teatrale affronta problemi di carattere sociale di
estrema attualità. Per questo mi auguro che allo spettacolo possa assistere un nutrito
e interessato pubblico”. Il sindaco Paolo Perrone interpreterà Giovanni Verri,
l’amante di Giulia Beccaria e il padre di Alessandro Manzoni.
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“E’ una causa complicata – spiega il noto avvocato matrimonialista Anna Maria
Bernardini De Pace che indosserà i panni dell’avvocato difensore della mamma di
Alessandro Manzoni - per il semplice fatto che ci sarà un pubblico ad assistere al
processo. Giulia Beccaria è un’antesignana della donna moderna: colta, ribelle,
coerente, una donna libera e non solo oggetto del desiderio degli uomini…”.
L’ingresso allo spettacolo è libero.
Personaggi e interpreti
Stefano Dambruoso Presidente della Corte; Carlo Scognamiglio Cesare Beccaria;
Paolo Perrone Giovanni Verri; Annamaria Bernardini de Pace Avvocato
difensore; Myrta Merlino Imputata; Gianluigi Pellegrino Pubblico ministero;
Andrea Romano Testimone - Alessandro Manzoni.
Sinossi
Il 14 settembre sul banco degli imputati sale la mamma di Alessandro Manzoni,
Giulia Beccaria, figlia di Cesare e sposa giovanissima dell'anziano conte Pietro
Manzoni, che non poteva avere figli. Al momento delle nozze, Giulia Beccaria
amava, ricambiata, uno dei fratelli Verri, Giovanni che, dopo le nozze tra lei e il
conte Manzoni, diviene il suo "cavalier servente". Ma Giulia vuole un figlio a
qualsiasi costo. E lo concepisce con l'unica persona che ama: e nel 1785 nasce
Alessandro Manzoni, figlio "bastardo" di un Verri e di una Beccaria. Che anche da
questa vicenda trarrà l'ispirazione per "I promessi sposi". Nel ruolo di Presidente
della Corte Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo internazionale.
Myrta Merlino, giornalista TV di La7, rivestirà il ruolo dell’imputato; Andrea
Romano, giornalista e scrittore, interpreterà Alessandro Manzoni come testimone;
Annamaria Bernardini de Pace, avvocato esperta di diritto di famiglia, vestirà i
panni dell’Avvocato difensore; Gianluigi Pellegrino, avvocato amministrativista di
Lecce, farà il pubblico ministero; Carlo Scognamiglio, già Presidente del Senato,
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sarà Cesare Beccaria ed il Sindaco Paolo Perrone vestirà il ruolo di Giovanni Verri.
Come sempre il pubblico, ascoltate le argomentazioni all'impronta delle parti, sarà
protagonista attivo dell’evento con la delicata decisione di fissare il verdetto di
assoluzione o di condanna.
Accusa e difesa: in scena i processi alla storia
L'idea è quella di ricreare sul palcoscenico l'atmosfera di un'aula giudiziaria, austera
ma al tempo stesso rassicurante: qui si svolge lo spettacolo, un vero e proprio
processo, interpretato da professionisti del diritto di fama riconosciuta, che accettano
di vestire la toga per ottenere la condanna o l'assoluzione di un personaggio della
storia. Lo spettacolo segue fedelmente il rito processuale: l'Avvocato difensore e il
Pubblico Ministero svolgono le loro argomentazioni senza un copione già scritto e
senza aver mai fatto nessuna prova in teatro, mantenendo la spontaneità dialettica che
caratterizza il processo penale e aumenta le suggestioni del pubblico.
L’imputato
L'imputato sarà un personaggio simbolo della storia, caratterizzato da una vita in
chiaroscuro, che possa essere raccontata in positivo o in negativo e verrà interpretato
da un attore o da un uomo di diritto con un profilo adatto al processo che si sta
svolgendo. Il metodo dialettico del processo diventa lo strumento per trattare il
grande tema sociale che è dietro quel personaggio. Si spazierà tra argomenti di alto
livello culturale e politico con l'obiettivo di consentire una riflessione interiore in
ognuno degli spettatori.
I protagonisti
Sulla scena interagiscono avvocati e magistrati famosi, che ogni giorno nelle aule di
giustizia combattono duelli dialettici che determinano la sorte dei veri imputati. La
scelta dei protagonisti ricade sui protagonisti di eventi di cronaca che appassionano il
grande pubblico, e che forniscono agli spettatori un volto e un nome già noto. Il
processo è diretto dal Presidente della corte che, interpretato da un uomo di cultura e
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di diritto, avrà il compito di governare l'aula durante lo spettacolo introducendo la
figura dell'imputato, dando lettura del capo d'imputazione, concedendo e togliendo la
parola ai protagonisti e interrogando i testimoni.
La giuria
Al termine dello spettacolo viene pronunciata una sentenza: sarà la stessa platea a
decidere il verdetto, con un meccanismo di voto diretto in platea. Dopo la lettura di
questo verdetto, sarà il Presidente della Corte ad emettere una sentenza, più tecnica,
diversa da quella "popolare", presentando al pubblico una doppia lettura dei fatti di
cui si discute.
Il pubblico
Lo spettacolo così congegnato cattura l'attenzione di diverse categorie di spettatori:
non solo il variegato mondo forense con giudici e avvocati, ma anche professori di
diritto e studenti di Giurisprudenza, che avrebbero l'occasione di assistere in presa
diretta ad arringhe e a requisitorie di oratori illustrissimi, cogliendo l'occasione di
vedere all'opera colore che, pur non avendo una competenza specifica sul tema
trattato o un interesse particolare sul mondo della Giustizia, sono comunque
interessati a spettacoli di approfondimento di questo genere.
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