Ministero degli Affari Esteri DIREZIONE GENERALE PER I PAESI DELL'AFRICA SUB-SAHARIANA Roma, 27 luglio 2009 “COUNTRY PRESENTATION SENEGAL E SIERRA LEONE” Roma, 21 luglio 2009 ore 09.45 – Sala delle Conferenze Internazionali Piazzale della Farnesina 1 – Roma Il 21 luglio si è tenuta presso il Ministero degli Affari Esteri una “Presentazione Paese” dedicata congiuntamente al Senegal e alla Sierra Leone. L’iniziativa si inscrive all’interno di un ciclo di “Country Presentations” inauguratosi il 26 maggio con l’Angola e proseguito il 16 giugno con la Nigeria e che, considerato l’interesse riscosso, è destinato a continuare nel prossimo futuro. I lavori sono stati aperti dall’On.le Min. Franco Frattini e moderati dal Direttore Generale per i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana Giuseppe Morabito. Per la Sierra Leone erano presenti il Min. dell’ Industria e del Commercio David Carew, il Consigliere Speciale del Presidente della Repubblica Koroma, Oluniyi Robbin-Coker e il Direttore Generale dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti e delle Esportazioni (SLIEPA) Patrick Caulker. Il Senegal è stato rappresentato dal Min. del Commercio Amadou Niang, da due rappresentanti dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti (APIX) Amadou Saidou e Augustin Diouf, rispettivamente Vice Direttore e responsabile del settore agricoltura e agro-business e dal Consigliere Speciale del Presidente della Repubblica Wade, Moustapha Ndiaye. Da parte italiana, i relatori intervenuti all’incontro sono stati: Giancarlo Bertoni (SIMEST), Antonio Massoli Taddei (SACE), Ely Szajkowicz (AssaAfrica), Cristina Carbognani (ConfApi), Felice Maria Barlassina (CISAO, Camera di Commercio Italia Senegal e dell’Africa Occidentale) ed Enrico Cecchetti (Fondazioni4Africa). Nel suo discorso di apertura il Min. Frattini ha sottolineato come, durante la sua recente visita in Senegal e Sierra Leone, egli abbia percepito un chiaro interesse delle Amministrazioni locali a rafforzare le relazioni economiche e commerciali con l’Italia. Egli ha inoltre fatto cenno al successo del G8 dell’Aquila, il quale ha dedicato una particolare attenzione al continente africano stanziando 20 mld di dollari in aiuti allo sviluppo e promuovendo, tra le altre misure, il dimezzamento del costo delle rimesse dei lavoratori africani emigrati. Riguardo la Sierra Leone, il Ministro ha avuto parole elogiative per il governo di Freetown, per la sua capacità e l’impegno a promuovere lo sviluppo economico del Paese attraverso un apprezzato programma di privatizzazione di alcuni settori economici di importanza strategica e si è detto infine sicuro che la firma imminente dell’Accordo per la Promozione e la Protezione degli Investimenti 1 creerà condizioni agevolate per un potenziale rafforzamento della presenza di operatori economici italiani nel Paese. L’On.le Frattini ha poi salutato la rappresentanza senegalese, citando il Senegal come un importante esempio di stabilità democratica per tutta l’Africa Sub-Sahariana. Il Paese costituisce inoltre la via d’acceso privilegiato ad un mercato ben più ampio, quello dei Paesi ECOWASS. Inoltre, il ruolo e il prestigio internazionale di cui gode il Paese sono stati riconfermati in occasione del G8, nel corso del quale il Presidente della Repubblica Abdoulaye Wade si è distinto per il suo pragmatismo e per la sua profonda conoscenza delle problematiche che affliggono il continente africano. BREVE SINTESI DEGLI INTERVENTI DELLE AUTORITÁ SIERRALEONESI Il Min. del Commercio e dell’Industria David Carew ha esordito ringraziando le autorità italiane per l’organizzazione della “Country Presentation” e per l’assistenza profusa nella ricostruzione del Paese dopo i lunghi anni di guerra civile, concretizzatasi nella costruzione della diga di Bumbuna, a Nord della Sierra Leone. Il Ministro ha poi proseguito descrivendo i capisaldi della politica economica promossa dal Governo, sotto l’impulso del Presidente della Repubblica Ernest Bai Koroma. Essa pone la liberalizzazione del settore privato e l’importante ruolo del governo nella gestione delle riforme economiche al centro della strategia per uno sviluppo rapido e sostenibile dell’economia. Dal punto di vista della normativa nazionale che disciplina il settore economico, Carew ha ricordato che il Paese è ormai in linea con i principi sanciti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e si appresta a varare un insieme di iniziative volte a ribadire la volontà del governo di creare un clima più favorevole agli investimenti stranieri, oltre a raggiungere a breve gli obiettivi di crescita economica e riduzione della povertà. Tra queste la recente creazione dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti e delle Esportazioni (SLIEPA), come interlocutore istituzionale privilegiato nei rapporti con gli investitori stranieri, ma anche l’annuncio del lancio dei “Poverty Reduction Strategy Papers” (PRSP) di seconda generazione, previsto per il prossimo novembre a Londra. Ancora, il Ministro ha sottolineato l’importanza della stabilità politica del Paese e la possibilità di investimenti esteri redditizi in diversi settori dell’economia, tra cui: la pesca e tutta la filiera produttiva ad essa raccordata; l’agricoltura che impiega il 70% della forza lavoro e rappresenta il 70% del PIL; l’ industria agro-alimentare, in cui primeggia la produzione di oli vegetali e l’ecoturismo. La struttura economica della Sierra Leone e le potenzialità d’investimento per gli operatori stranieri sono state successivamente descritte in maniera puntuale da Oluniyi Robbin-Coker. Egli ha infatti messo in luce le capacità attrattive dell’economia sierraleonese e ha rintracciato nei seguenti ambiti i fattori particolarmente favorevoli agli investimenti esteri: - Clima politico ed economico favorevole alla crescente presenza di investitori stranieri: ne sono una prova gli andamenti positivi di alcune importanti variabili economiche come la stabilità del tasso di cambio negli ultimi 5 anni, il considerevole miglioramento dell’indice Doing Business della Banca Mondiale e la crescita del PIL attestata al 5-7% annuo; - Ampio margine di sfruttamento delle risorse minerarie: oltre ai noti giacimenti di oro e diamanti, il Paese dispone di ampie disponibilità di ferro grezzo, stimate in 5 mld di tonnellate metriche, di bauxite e altre risorse; 2 - Interessanti attrattive turistiche: la Sierra Leone è al 10° posto della classifica globale di Lonely Planet. Con 400 km di costa, il Paese è dotato di alcune tra le più spettacolari spiagge di tutta l’Africa Occidentale ed è inoltre servito da numerosi voli diretti da Lagos e dalle principali capitali europee; - Significativo potenziale agricolo: ad oggi sono circa 5.4 i milioni di ettari di terra arabile disponibile, di cui solo il 20% utilizzata. Per lo sviluppo del settore agricolo sono stati predisposte dallo Stato agevolazioni per l’accesso alla terra e nel sistema di tassazione degli investimenti; - Opportunità nel settore delle infrastrutture: dopo 10 anni di guerra civile, la ricostruzione del Paese e il potenziamento della rete delle infrastrutture statali rappresentano una massima priorità per il governo locale. A ciò è inoltre legato il miglioramento nella fornitura di energia attraverso la creazione di centrali idroelettriche e l’utilizzo ottimale del porto naturale, strategicamente posizionato per rispondere alla forte domanda di transito locale e internazionale1. BREVE SINTESI DEGLI INTERVENTI DELLE AUTORITÁ SENEGALESI Il Ministro del Commercio Amadou Niang ha anzitutto ricordato alla platea la lunga tradizione di cooperazione che caratterizza le relazioni storiche tra l’Italia e il Senegal, le quali hanno visto nel 1962 con la firma dell’Accordo di Cooperazione Bilaterale un momento di massima intensità. L’accordo ha infatti gettato le basi per il progressivo sviluppo delle relazioni economiche tra i due Paesi e ha trovato seguito nella firma di un Memorandum d’Intenti nel 2007 e nella stipula dell’Accordo per la Promozione e la Protezione degli Investimenti, ratificato nel novembre 2008. Successivamente il Ministro ha sottolineato come nel Paese gli investimenti esteri godano di un’atmosfera particolarmente favorevole, grazie soprattutto ad una consistente tutela giuridica nazionale. Tra i fattori che rendono il Senegal una delle economie in via di sviluppo più attraenti: la stabilità politica, la progressiva apertura del mercato interno, la qualità delle risorse umane, l’esistenza di infrastrutture moderne, l’accesso preferenziale al mercato regionale ed internazionale consentito dal porto di Dakar, tra gli hub più strategici di tutta l’Africa Occidentale e, come anticipato sopra, la presenza di una legislazione nazionale che promuove agevolazioni economiche e fiscali per gli investitori esteri. Il Ministro ha quindi richiamato l’attenzione sui settori economici in cui è auspicato il crescente intervento degli operatori italiani, su cui si è poi soffermato anche il Vice Direttore dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti (APIX) Amadou Saidou. Si tratta dei seguenti: - 1 Agricoltura e Agro-business: tra le priorità del governo, oltre alla produzione di colture tradizionali quali riso, mais, cassava, frutta stagionale e verdure, particolarmente incentivato risulta essere lo sviluppo dell’industria dei biocarburanti. In tale ottica si inscrive il recente protocollo di partenariato siglato tra il governo senegalese e la società italiana Tozzi-Tre. Il progetto è volto a realizzare una filiera di coltivazione intensiva ed estensiva di piante oleaginose e di produzione, trasformazione e stoccaggio di oli vegetali, nonché alla realizzazione di centrali elettriche alimentate da questi ultimi. Tra le potenzialità d’investimento nel comparto agricolo sono incluse tutte le attività agricole legate alla modernizzazione del settore, dal packaging alla fornitura di macchine agricole; Per ulteriori informazioni visitare il sito www.sliepa.org 3 - Telecomunicazioni: il settore ICT e l’industria di telefonia mobile risultano negli ultimi anni in continua espansione; - Turismo, Arte e Artigianato: secondo le previsioni del governo, nei prossimi anni verranno investiti 53 milioni di euro in strutture alberghiere, centri commerciali, spiagge artificiali e intrattenimento, concentrati in 3 aree turistiche. Inoltre saranno fortemente agevolate le attività economiche miranti alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale (arte, musica, manufatti, ecc…); - Industria ittica - Industria tessile e manifatturiera: è tra gli obiettivi del governo mettere in risalto la produzione tessile locale e proiettare il mercato interno verso quello internazionale nell’ambito degli accordi esistenti con Stati Uniti e Unione Europea2. In seguito Moustapha Ndiaye, responsabile per la realizzazione di grandi opere pubbliche, ha indicato alcune delle priorità del governo senegalese nel settore delle infrastrutture, tra cui la costruzione dell’autostrada Dakar-Gibuti e la realizzazione del tratto ferroviario Dakar-Port Sudan. Nel settore energetico il Consigliere ha citato la costruzione della diga di Suapity sul fiume Guinea, mentre sul fronte ambientale ha brevemente descritto un progetto per la creazione di una muraglia verde (una striscia di terra di 7000 km di lunghezza per 1.5 di larghezza) che sarebbe in grado di far regredire il processo di desertificazione del territorio nazionale. Infine, riguardo al potenziale intervento degli operatori italiani in Senegal, Ndiaye ha intravisto vantaggiose opportunità di investimenti nel settore delle costruzioni, nell’industria delle energie rinnovabili e nella fornitura di macchinari agricoli. SINTESI DEGLI INTERVENTI DEI RELATORI ITALIANI Nei loro interventi, i rappresentanti di SIMEST, SACE e AssAfrica hanno illustrato gli strumenti finanziari e i servizi reali a sostegno della internazionalizzazione delle imprese italiane in Africa. Risulta evidente che l’insieme dei piani finanziari previsti e delle misure economiche promosse da ciascun soggetto al fine di agevolare e accompagnare le imprese nazionali verso un loro progressivo coinvolgimento nei mercati africani, rispecchiano anzitutto il rinnovato interesse del Sistema Paese per le vicende africane. E’ nella medesima direzione che volge il proprio sguardo ConfApi, la quale intende mettere a disposizione del mondo imprenditoriale africano l’esperienza di successo accumulata dalle piccole e medie imprese sul territorio nazionale, attraverso progetti di assistenza tecnica e professionale in diversi settori. Un’altra importante testimonianza dello sforzo del settore privato italiano a collaborare con attori africani è stata offerta dall’intervento del presidente dell’unica camera di commercio mista ItaliaSenegal accreditata, Felice Maria Barlassina, il quale si è inoltre reso ben disposto a inaugurare rapporti economico-commemrciali anche con la Sierra Leone. In conclusione, Enrico Cecchetti di Fondazioni4Africa3, un progetto nato dalla collaborazione straordinaria di 4 fondazioni bancarie italiane ed alcune ONG, ha illustrato un innovativo 2 Per ulteriori informazioni visitare il sito www.apix.sn 4 programma di sviluppo economico nel settore agricolo in Senegal, sostenuto dalle rimesse degli emigrati senegalesi in Italia, secondo la pratica del “cosviluppo”. 3 www.fondazioni4africa.org 5