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BATTAGLIA DI TEUTOBURGO
(claudes di Varo- Il disastro di Varo)
(9 d.C. Augusto imperatore)
Dove è Teutoburgo
tre intere legioni (la XVII, la XVIII e la XIX) furono annientate, oltre a 6 coorti di fanteria
e 3 ali di cavalleria ausiliaria.
PREMESSA
Dopo che Tiberio, figlio adottivo dell'imperatore Augusto, aveva completato la
conquista della parte settentrionale della Germania (con le campagne del 4-5 d.C.), e
domato gli ultimi focolai di una rivolta dei Cherusci, abitanti dei territori compresi
tra i fiumi Reno ed Elba, questi luoghi apparivano ai Romani come una vera e propria
provincia. La conquista era durata quasi un ventennio.
A Roma si pensava che ormai fosse arrivato il momento di introdurre nella regione il
diritto e le istituzioni romane. L'imperatore Augusto decise così di affidare ad un
burocrate più che ad un generale, il governo della nuova provincia. Scelse, dunque, il
governatore della Siria, Publio Quintilio Varo.
Augusto riteneva che un personaggio noto, certamente, non per l'abilità bellica,
potesse far cambiare le usanze secolari dei Germani, che non apprezzavano i modi
rudi dei militari romani.
Varo - ignorando queste indicazioni e rivolgendosi ai Germani come fossero dei
sudditi arresisi alla volontà romana, più che dei provinciali in via di formazione e
romanizzazione - non si accorse del crescente rancore che covavano per l'invasore.
Avrebbe dovuto porre maggiore attenzione a queste problematiche, tanto più che di
esempi dal passato ve ne erano in abbondanza: dal drammatico epilogo della vicina
conquista della Gallia di 50-60 anni prima, alla recentissima rivolta delle genti
dalmato-pannoniche.
Questa era la situazione prima della terribile battaglia che fermò definitivamente i
piani espansionistici dei Romani in Germania.
Arminio era il comandante dei Cherusci e si era formato alla scuola di Roma.
Varo ne avrà fiducia assoluta.
Tiberio: ruolo di presidiare le legioni sul Reno.
Arminio vuole sfidare i Marcomanni. Aveva dovuto rinunciare e trattare uno storico
accordo con essi.
Non fu una grande battaglia quella di Teutoburgo ma più che altro un’imboscata
che si trasformò in una vera disfatta per i Romani e capovolse le sorti della storia
romana e non solo.
Due fatti importanti segnarono gli eventi: Arminio era già insofferente di suo di
avere i Romani così vicini ai propri confini, ma un fatto di carattere privato fu
determinante, egli infatti si innamorò di Pusnella e fuggì con lei. Il padre, Segeste,
citò in giudizio (romano) Arminio che nonostante fosse in terra straniera, fu
giudicato secondo il diritto romano e il padre vinse la causa. Questo per Arminio fu
un grande smacco in quanto sentì sminuito il suo potere. Non accettò mai che i
Romani avessero giudicato e applicato le loro leggi in terra straniera.
Quintilio Varo voleva assoggettare la Germania e non gli sembrò vero di poter
applicare le proprie leggi romane in un luogo ove si voleva già dimostrare il valore e
la supremazia romana.
Arminio vuole dare una lezione ai Romani: quale migliore occasione?
Egli sa benissimo che il dislocamento vicino ad Hannover (3 legioni + 1000 di
cavalleria) non può essere battuto in quanto troppi soldati in armi gli si sarebbero
presentati davanti, perciò, conoscendo bene il territorio, cerca un luogo dove non
possano difendersi applicando le strategie classiche della battaglia.
Egli e i suoi uomini attendono, temporeggiando, e si imboscano nella foresta che
circondava la zona. Il luogo era particolare in quanto formato da un altipiano di
terreno fangoso e argilloso e quindi molto scivoloso.
In queste condizioni, una colonna di uomini in armi marcia con difficolta. Quando
inizia la stagione delle piogge diventa praticamente impossibile ogni spostamento di
carri e di uomini.
Egli allora pensa ad un piano: attendere lì e organizzare un’imboscata.
Varo che era a capo del presidio romano, non si rende conto della tattica
dell’avversario e si mette in marcia, si inoltra nella foresta, con tutte le truppe e gli
armamenti procedendo in colonna.
I Germani, iniziano ad attaccare da destra e da sinistra con dardi e l’attacco va
avanti per tutto il giorno. I Romani che non erano in assetto di battaglia, ma solo di
marcia, faticano a difendersi e vengono uccisi a centinaia.
Intanto scende la sera nella foresta.
Varo si ferma, pianta l’accampamento. Il mattino dopo, dato che c’era un pianoro,
Varo attende lo scontro, ma non c’è traccia del nemico.
Qui egli commette un secondo errore, si mette in marcia, Arminio l’aveva calcolato,
e qui, continuando a marciare in colonna, avviene una vera e propria strage. Tacito
racconta come andarono le cose.
TESTO DI TACITO
I generali vennero immolati sulle are sacrificali. Varo si uccise, e la sua testa venne
portata dai Marcomanni ai Romani, Tiberio si vide recapitare questo “cadeau”
(regalo).
Neanche a Canne i Romani subirono una tale disfatta! E soprattutto, dopo Canne ci
fu la vittoria di Zama, mentre dopo Teutoburgo i Romani capirono che non
avrebbero mai più potuto spingersi oltre il Reno e il Danubio e qui rimasero i confini
fino alla caduta dell’Impero.
Dei fatti di Teutoburgo non abbiamo un racconto verosimile: a Zama c’era Polibio,
qui Tacito, racconta negli Annali, che Germanico andò sui luoghi della battaglia e
ebbe l’accortezza di impiegare la cavalleria romana, schierò le legioni in ordine di
battaglia. Era impossibile vincere Germanico. I Barbari volevano attrarre Germanico
come avevano fatto prima con Varo, ma non cadde nella morsa .
Tacito negli annali racconta che dopo 6 anni
spolpate ovunque.
trovò un cimitero aperto. Ossa
Svetonio racconta che nella sua costernazione, Augusto diceva che un condottiero
cauto è assai migliore di uno audace.
Mai intraprendere una guerra se non c’è un grande vantaggio. Le guerre sono come
chi va a pesca con un amo d’oro, la cui perdita non può essere ripagata da nessuna
preda.
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