Al Pim-Off un assaggio di Sonno, spettacolo onirico per la regia di

Persinsala Teatro
Emanuele Marconi
novembre 15, 2010
Al Pim-Off un assaggio di Sonno, spettacolo onirico per la regia
di Vincenzo Schino, in scena il prossimo anno.
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Prima dell’inizio dello spettacolo il pubblico è informato che quello che sta
per vedere non è Sonno – che esordirà l’anno prossimo – ma quattro
spezzoni di tale pièce. In questo modo si spiega anche il significato della
seconda parte del titolo: opera aperta nella creazione di. Più che
informato, il pubblico è quindi avvisato che assisterà a uno spettacolo
privo di senso proprio. A ogni spettatore toccherà conferire a quanto visto
in scena un giudizio personale, frutto di una difficile riflessione e
interpretazione.
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Quattro spezzoni di Sonno, quindi, che agiscono molto sugli aspetti visuali
e sonori: si insiste, infatti, sulle luci – che passano da un rosso intenso che
invade la scena a un azzurro lieve – sui contrasti tra chiaro e scuro, tra
bianco e nero, su alcuni dipinti che rimandano a Goya e che ritraggono un
uomo del quale si focalizza in particolare l’occhio. Probabilmente l’intero
spettacolo trae ispirazione proprio da un dipinto del pittore spagnolo: Il
sonno della ragione genera mostri.
Notevole anche l’elemento sonoro: la pioggia, i tuoni, rumori inquietanti,
parole pronunciate sottovoce e frasi incomprensibili. In un ambiente
abbastanza spoglio, costituito da un lavandino, una sedia costruita al
momento, una campanella, un pendolo oscillante e poco altro, agiscono
personaggi inquietanti: una donna con una maschera da bambino, un
uomo con una corona, un individuo dal volto dipinto in bianco e rosso, due
uomini che si muovono a quattro zampe come animali e un uomo-ombra,
anch’egli fornito di corona e vestito di una aderente tutina nera.
Tutto ciò ricrea un’atmosfera onirica: sembra effettivamente di trovarsi in
un sogno.
O meglio, un incubo. Il notevole materiale visivo lascia tanti interrogativi e
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rinvia a significati dubbi. La corona rappresenta il potere che finisce per
uccidere e ucciderti? Il bambino dagli occhi scavati che gioca da solo a
carte è il simbolo della solitudine? L’uomo-ombra impersona la morte o le
paure proprie dell’umanità? Forse. Queste sono solo supposizioni, tra le
infinite possibili.
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Quel che è certo è che Sonno, opera aperta nella creazione di è
insieme prova e spettacolo in facendo. Forse per questo appare così
misterioso, ermetico e inquietante. Tanti forse e altrettanti perché, quindi.
Le risposte si potranno avere solo a spettacolo compiuto – in scena l’anno
prossimo – e solo a quel punto si potrà dare un giudizio esaustivo.
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Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Pim Off
via Selvanesco 75, Milano
sabato 13 novembre
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Operazione di finanziamento della compagnia?
Forse.
Sonno, opera aperta nella creazione di
cura della visione e regia Vincenzo Schino
pittura Pierluca Cetera
con Emiliano Austeri, Marta Bichisao, Riccardo Capozza, Gaetano Liberti, Fabio Venturelli
cura del movimento Marta Bichisao
scenografia Emiliano Austeri e Vincenzo Schino
progettazione, realizzazione scenotecnica e macchinistica Emiliano Austeri
suono Gennaro Mele
special art effect Leonardo Cruciano
workshop organizzazione Marco Betti
produzione Opera, la Lut/festival voci di fonte, Festival delle Colline Torinesi con il sostegno di Teatro
Valdoca, Indisciplinarte, Leonardo Cruciano Workshop, l’Arboreto-Teatro Dimora di Mondaino, PiM spazio
scenico
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