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Tirreno & Nebrodi
Venerdì
12 Febbraio 2010
La Gazzetta Jonica
Patti - Da cinquant’anni soggetti a continue erosioni e degrado
Necessita “curare” i laghetti di Marinello
Patti - La mareggiata di
fine 2009 e inizio 2010 ha
interessato violentemente le
spiagge del Tirreno determinandone
modificazioni
spesso irreversibili. Anche i
Laghi di Marinello, mirabile
monumento
ambientale
attualmente protetto, ubicati
a sud est di Capo Tindari,
nel comune di Patti, hanno
subito modificazioni indotte
dalla violenta mareggiata
che ha investito la parte settentrionale con onde provenienti da nord ovest. Negli
ultimi cinquant’anni i
laghetti sono stati soggetti a
ripetute
modificazioni
ambientali, a causa delle
forti mareggiate. Da qui le
continue indagini geoambientali al fine di controllare
l’evoluzione naturale del
“monumento ambientale”
“
Le profezie
ed i
suggerimenti
dello studioso
”
Franco
Ortolani
migrante dei Laghetti di
Marinello. A seguito della
recente mareggiata è stato
messo a punto un programma di indagini per accertare
lo stato attuale del delicato
monumento
ambientale
migrante che è costituito da
una fondamentale parte
sommersa che sostiene quella emersa visibile. “Mi
auguro, dichiara Franco
Ortolani, Ordinario di
Geologia e Direttore del
Dipartimento di Pianificazione e Scienza del
Territorio dell’Università di
Napoli Federico II, che esista già una dettagliata e multidisciplinare conoscenza e
cartografia della parte sommersa del monumento
ambientale con la quale confrontare l’attuale assetto
ambientale del sistema che
dovrà scaturire da adeguate
e competenti indagini.
L’importanza ambientale
della riserva dei Laghetti di
Marinello impone di effettuare immediatamente un
rilievo topografico ed
ambientale multidisciplinare
della parte emersa utilizzando tutte le moderne tecniche; rilievo che deve essere
aggiornato in futuro”.
Dal momento che nell’attuale periodo di cambiamento
I laghetti ben visibili dal Santuario del Tindari
Interrogazione dell’on. Roberto Corona (PdL) all’Ars
Ucria a rischio frane
Ucria - “Non basta la solidarietà; servono azioni
concrete e immediate: e
dovranno
essere
la
Regione e il Municipio a
intervenire”. Si parla di un
comune, quello messinese
di Ucria, che è stato annoverato nella non edificante
classifica dei territori a
rischio frana e crolli, e a
sollevare il problema in
maniera ufficiale è il deputato regionale del Pdl
Roberto Corona, unico firmatario di una interrogazione appena depositata
all’Ars.
“Questo grazioso paese dei
Nebrodi, per altro – riprende Corona – maglia nera di
un’altra graduatoria: quella
dell’efficienza amministrativa per quanto riguarda la
manutenzione ordinaria dei
corsi d’acqua e delle opere
di
difesa
idraulica.
Praticamente della messa
in sicurezza di gran parte
del proprio areale. Non si
può di certo continuare a
non tenere in considerazione il rischio idrogeologico
– continua Corona – non
fosse altro perché, purtroppo, le cronache degli ultimi
Sinagra, “Comune fiorito”
Incontro tra sindaci e Pro Loco
Sinagra – Il circuito zonale dei “Comuni fioriti” è
stato il tema di una articolata riunione cui hanno
preso parte anche i sindaci
e le Pro Loco dei centri
limitrofi.
Sono intervenuti alla
riunione Leone Agnello,
vice sindaco di Sinagra,
Vincenza Mola, presiden-
te Pro Loco Sinagra,
Renzo Marconi presidente nazionale dell’Asproflor
e il Giampiero Gazzano
membro della giuria nazionale dei Comuni Fioriti
(nella foto); questi ultimi
hanno evidenziato il ruolo
che può rivestire il circuito
dei comuni fioriti, sottolineando l’importanza della
bellezza esteriore, invitando i comuni e le pro loco ad
invogliare i cittadini e gli
impiegati al rispetto del
verde pubblico correlandole alle iniziative che gradatamente si possono intraprendere. Inoltre hanno
illustrato la guida dei
comuni fioriti e l’importanza di poter essere inseriti
partecipando al concorso.
Nella guida del 2010 è
stato inserito per la Sicilia
il paese di Sinagra , a cui è
stata assegnata la tabella da
con i due fiori che verrà
collocata all’inizio del
paese, nonché la denominazione di comune capo
fila del circuito dei Comuni
Fioriti nei Nebrodi.
Gianni Giuffrè, vice sindaco
del
comune
di
Sant’Angelo di Brolo e
Franca Sinagra, membro
della giura del concorso
Balconi Fioriti, hanno proposto di svolgere delle
riunioni nei vari comuni
per sensibilizzare i cittadini, commentando l’importanza che il concorso
Balcone Fiorito ha avuto a
Sinagra e soprattutto il
ruolo delle signore che partecipano per abbellire il
proprio paese.
tempi sono piene di episodi tragici; e il disastro di
Giampilieri è soltanto uno
fra questi”.
Ma Ucria non è soltanto a
rischio ipotetico; tant’è
che un intero costone del
suo territorio comunale, in
contrada Callina, “sta
massicciamente e paurosamente crollando” come
specifica Corona nel suo
atto ispettivo per il quale
chiede risposta scritta e
urgente. Il bollettino è già
preoccupante: la strada
provinciale 136 (S. Piero
Patti-Ucria) è già franata
all’altezza del km 23 e
rimane chiusa al traffico
sine die; coinvolti sono già
terreni e abitazioni di cittadini locali. Ebbene, conclude Corona – il
Consiglio comunale, fino
a ora, è riuscito soltanto a
esprimere solidarietà ai
cittadini”.
La Gazzetta
Jonica
tornerà in
edicola
venerdì 26
febbraio con
uno speciale
sul Carnevale
2010
climatico il rifornimento
naturale di sedimenti alle
spiagge è insufficiente per
cui il mare riconquista progressivamente l’area che era
stata colmata dai sedimenti
nei secoli scorsi è possibile
effettuare un ripascimento
del litorale aggiungendo
sedimenti simili a quelli esistenti. “Indicativamente per
il restauro (ricostituendo la
morfologia
evidenziata
dalla carta IGM del 195455) del tratto di litorale
sopra citato, dichiara ancora
il dott. Franco Ortolani,
potrebbe essere sufficiente
circa un milione di metri
cubi di sedimenti. Le nuove
“sorgenti” di sedimenti sono
individuabili lungo varie
fiumare il cui fondovalle
non urbanizzato e antropizzato è colmato da sedimenti
fossili che non saranno mai
trasportati
in
mare.
Interventi simili devono
essere inquadrati in un
piano di restauro e valorizzazione ambientale comprensoriale e provinciale
teso a conservare i litorali
sabbioso-ghiaiosi che costituiscono un patrimonio
autoctono di grande valore
ambientale e socio-economico (destinato a scomparire con le condizioni climatiche attuali) e alla difesa
idrogeologica e valorizzazione delle valli”.
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