COMUNICATO STAMPA Nuovi vaccini, i pediatri fanno il punto al 70

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COMUNICATO STAMPA
Nuovi vaccini, i pediatri fanno il punto
al 70° Congresso Italiano di Pediatria
Palermo, 12 giugno 2014 - Papillomavirus, meningocco B, pneumococco,
rotavirus: al Congresso Italiano di Pediatria in corso a Palermo gli esperti si
confrontano sui nuovi vaccini e sugli scenari che si aprono nel contrasto alle
malattie infettive.
Estendere vaccino HPV anche agli adolescenti maschi per prevenire i
tumori e infezioni–Tra l’80 e il 95% dei tumori anali, il 50% di quelli del pene
e tra il 45 e il 90% di quelli di testa e collo sono correlati ad una infezione da
HPV. Da qualche anno è stato introdotto in Italia il vaccino, che al momento è
offerto gratuitamente solo alle adolescenti. “ Mai tumori correlati all’infezione
da HPV colpiscono in maniera considerevole anche la popolazione maschile:su
circa 30 mila casi complessivi ben 12 mila riguardano i maschi”, spiega
Chiara Azzari, professore di Pediatria all’Università di Firenze. “Va inoltre
considerato che alcune tipologie di tumori HPV correlati, come quellidella testa
e del collo (faringe, lingua, esofago, tonsille) sono cinque volte maggiori nella
popolazione maschile rispetto a quella femminile (2.300 casi tra le donne i
Europa contro 11 mila tra i maschi)”. Per queste ragioni dal 70° Congresso
italiano di Pediatria gli esperti chiedono che il vaccino HPV venga esteso anche
agli adolescenti maschi. Il vaccino mostra un’efficacia del 100% per alcune
tipologie tumorali e la risposta nei maschi è del tutto simile a quelle delle
donne. “inoltre - conclude la Azzari – il vaccino ha una elevata efficacia anche
contro i condilomi,
che rappresentano una piaga molto diffusa
tra gli
adolescenti di entrambi i sessi, con una percentuale maggiore tra i maschi e un
forte impatto sulla qualità della vita”.
Antimeningococco B, la meningite fa meno paura ma il vaccino resta a
carico delle famiglie - Il Meningococco di tipo B è tra le principali cause di
meningite anche nel nostro Paese. Da dicembre 2013 è disponibile un nuovo
vaccino contro questo terribile agente infettivo, che presenta una mortalità
elevata, intorno al 15-20%, con un picco nel primo anno di vita. La malattia
meningococcica ha una evoluzione molto rapida con un inizio della
sintomatologia, caratterizzata da: inappetenza, febbre, nausea, mal di gola,
che può peggiorare rapidamente nelle ore successive con altri sintomi più
gravi, fino ad un possibile decesso del paziente. Molto spesso questo tipo di
malattia non viene riconosciuta in tempo: quando il bambino arriva in ospedale
spesso l’infezione è molto diffusa e la terapia inefficace.
Il vaccino contro il meningococco di tipo B, studiato e costruito in Italia, quale
importante arma di difesa, contiene le 4 proteine più frequentemente espresse
da tale batterio e permette una copertura dell’infezione intorno all’ottanta per
cento; somministrabile a partire dai due mesi di età, il nuovo vaccino contro il
meningococco di tipo B, offre diverse opzioni di schedula vaccinale, che
possono essere integrate negli attuali programmi di vaccinazione di routine. Al
momento il costo è a carico delle famiglie, per cui come sostiene Rocco
Russo, Pediatra dell’Unità Materno-Infantile di Benevento e Napoli1, membro
della Commissione Vaccini della SIP, l’auspicio è che, una volta superati una
serie di aspetti tecnico-organizzativi, si possa offrire questo tipo di vaccino
gratuitamente su tutto il territorio nazionale.
Le nuove indicazioni all’uso di PCV13: un aiuto ai bambini con malattie
croniche-Dal 2013, la Commissione europea ha esteso l’indicazione del
vaccino pneumococcico coniugato 13-valente a tutta l’età pediatrica, così
che oggi possono essere protetti dalle infezioni sostenute da
Streptococcus pneumoniae (Sp) non solo i bambini dei primi anni di vita
ma anche quelli di età scolare e gli adolescenti. “L’estensione dell’uso del
vaccino ai soggetti di età compresa tra i 6 e i 17 anni – evidenzia Nicola
PrincipiProfessore di Pediatria, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale
Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano - è stata possibile perché i
dati acquisiti hanno chiaramente dimostrato che PCV13 è in grado di indurre
anche in questi soggetti, tra i quali sono stati inclusi anche alcuni con asma,
una risposta immune potenzialmente protettiva per tutti i sierotipi inclusi nel
vaccino, senza alcun rischio di emergenza di eventi avversi significativi. Il
vantaggio dell’estensione – sottolinea Principi – è di particolare rilievo per i
bambini grandi con malattie croniche a forte rischio di complicanze
pneumococciche, come i soggetti con gravi malattie cardiorespiratorie, quelli
con forme croniche renali ed epatiche, i diabetici e, in genere, tutti gli
immunodepressi.
Antirotavirus, gratuito in Sicilia. I Rotavirus sono i principali responsabili di
gastroenterite acuta nell’infanzia con numeri da capogiro: 300mila casi l’anno,
80mila visite mediche e 10mila ricoveri l’anno solo in Italia.L’infezione è
comune e la trasmissione avviene per via oro-fecale, mediante acqua, alimenti
od oggetti contaminati. Il decorso è variabile: da forme senza sintomi, sino a
diversi gradi di gravità con febbre, vomito e diarrea che possono protrarsi sino
a 3 settimane. Il rischio maggiore in questi casi è rappresentato dalla grave
disidratazione che può mettere a rischio la vita del lattante se non trattata
tempestivamente e adeguatamente. I due vaccini attualmente disponibili
hanno mostrato di prevenire più dell’80% delle ospedalizzazioni e tra il 77 e
l’80% dei casi gravi con un abbattimento notevole dei costi medici e sociali. E il
profilo di sicurezza della vaccinazione ha portato alla raccomandazione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Oggi il vaccino è entrato nei
programmi di immunizzazione di 50 Paesi, mentre in Italia solo la Sicilia lo ha
reso disponibile in offerta gratuita raggiungendo una copertura superiore al
40%, mentre in altre Regioni è in regime di co-pagamento.“La Sicilia è stata la
prima regione a recepire la necessità di offrire gratuitamente il vaccino anche a
causa della facilità di trasmissione del virus nei reparti ospedalieri. Da noi la
vaccinazione è consigliata ed offerta gratuitamente, viene somministrata al
3°mese di vita con un richiamo al 5° e al momento abbiamo ottenuto una
copertura media del 30% con picchi a Palermo e Trapani del 45%” spiega
Francesco Vitale, Ordinario di Igiene presso l’Università di Palermo.
“Un buon risultato se consideriamo che la vaccinazione,
introdotta nel
calendario vaccinale regionale alla fine del 2012, è iniziata realmente nel
2013. Tuttavia, l’obiettivo resta la copertura di almeno l’80% della popolazione
infantile, quota necessaria ad interrompere la catena di trasmissione di questo
virus molto insidioso che si trasmette facilmente in condizioni igienico sanitarie
scadenti e si diffonde più spesso in concomitanza con infezioni virali stagionali
come l’influenza”.
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