IL RISCHIO DA AGENTI FISICI ( RUMORE – VIBRAZIONI – CAMPI E.M. – R.O.A. ) Copyright – Diritti riservati 1 RISCHIO RUMORE Copyright – Diritti riservati 2 Plinio si fece costruire una camera da letto a doppie pareti per non sentire gli schiamazzi degli schiavi ed il rumore delle onde o dei tuoni. Cicerone e Seneca raccontano come molti abitanti della valle del Nilo avessero l’udito compromesso per il rumore delle cascate del fiume. Già nel VII sec. a.C. nella città di Sibari era proibito entro le mura il lavoro di artigiani che adoperassero il martello, non solo, ma era proibito tenere galli che disturbassero il sonno o che un calderaio abitasse nella stessa strada di un filosofo; inoltre alcune strade della città erano chiuse al traffico dei carri Copyright – Diritti riservati 3 Rumore 1. Suono non desiderato o comunque fastidioso 2. Da un punto di vista fisico e’ una successione di variazioni (oscillazioni) di pressione (caratterizzate da intensità e frequenza) che si propagano in un mezzo elastico e possono essere percepite dall’orecchio umano come sensazione sonora Copyright – Diritti riservati 4 DECIB EL Il rumore si misura in decibel ( dB ) Il decibel è un fattore adimensionale ed esprime il rapporto tra un valore misurato ed un valore – base rappresentativo della soglia di udibilità: Rapporto (dB) = 10 Log ( V / Vbase ) La scala in decibel è una scala logaritmica Copyright – Diritti riservati 5 DECIB EL Come scala logaritmica Un aumento di 3 dB equivale ad un raddoppio dell’esposizione Copyright – Diritti riservati 6 Fonti di rumore Copyright – Diritti riservati 7 L’apparato uditivo Copyright – Diritti riservati 8 dB Copyright – Diritti riservati 9 L’orecchio umano ha una sensibilità diversa alle diverse frequenze Risulta più sensibile alle frequenze medio-alte (intorno a 4000 Hz) e diminuisce progressivamente verso quelle molto alte e quelle basse. Questo andamento è rappresentato dall’audiogramma normale: Copyright – Diritti riservati 10 Sorveglianza Sanitaria Audiometrie Copyright – Diritti riservati 11 Ogni alterazione di uno o più dei meccanismi dell’apparato uditivo, può causare una riduzione della capacità uditiva nell’orecchio affetto, ovvero un' ipoacusia. In base alla sede colpita da un’eventuale patologia, si possono distinguere: Ipoacusia trasmissiva per problemi a livello del condotto uditivo, del timpano o degli ossicini; Copyright – Diritti riservati Ipoacusia neurosensoriale quando la patologia interessa la coclea o le fibre del nervo acustico. 12 Causa del danno Rumore Traumi Età Assunzione farmaci ototossici Esposizione a sostanze tossiche (Solventi, metalli etc.) Fattori genetici Infezioni Copyright – Diritti riservati 13 Effetti extrauditivi •DISTURBI DEL SONNO •RIDOTTA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE •ANSIA E IRRITAZIONE •AUMENTO DELLA FREQUENZA CARDIACA •AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA •AUMENTO DELLA SECREZIONE GASTRICA Copyright – Diritti riservati 14 Gli obblighi di LEGGE Copyright – Diritti riservati 15 Decreto Legislativo 81 / 2008 s.m.i. Titolo VIII - Capo II PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVORO Copyright – Diritti riservati 16 Articolo 190 Valutazione del rischio L’art. 190, c. 1, ribadisce l’obbligo per il Datore di lavoro di valutare il rischio da esposizione al rumore ed elenca gli aspetti della valutazione di cui si deve tenere conto in modo particolare Copyright – Diritti riservati 17 Articolo 190, c. 1 a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo b) i valori limite di esposizione e i valori di azione c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori; d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni; e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni; f) le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia; g) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore; h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile; i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica; l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione. Copyright – Diritti riservati 18 LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORE LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE (LEX) Valore medio (ponderato in frequenza A in funzione del tempo) dei livelli di esposizione per giornata lavorativa nominale di 8 ore o per settimana lavorativa nominale di 5 giornate di 8 ore (*) PRESSIONE ACUSTICA DI PICCO (PEAK) Valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza C (*) - seconda settimana “peggiore” dell’anno Copyright – Diritti riservati 19 LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORE Valori di Azione e Valori – Limite: Valori Inferiori di Azione: LEX=80 dBA – PEAK=135 dBC Valori Superiori di Azione: LEX=85 dBA – PEAK=137 dBC Copyright – Diritti riservati Valori Limite di Esposizione: LEX=87 dBA – 20 Prescrizioni D. Lgs. 81/08: Esposizione ≤ valori inferiori di azione rivalutazione periodica Esposizione > limiti inferiori di azione – Misurazione del rumore – Programma di misure tecniche ed organizzative per ridurre esposizione – Informazione e formazione – Messa a disposizione dei DPI – Sorveglianza sanitaria a richiesta Esposizione > limiti superiori di azione – Delimitazione delle zone, segnalazione e limitazione di accesso – Utilizzo dei DPI obbligatorio – Sorveglianza sanitaria obbligatoria Esposizione > valore limite di esposizione – Individuazione delle cause e modifica delle misure di protezione adottate Copyright – Diritti riservati 21 D. LGS. 81/08 – Art. 193 Uso dei DPI Il Datore di lavoro fornisce i DPI alle seguenti condizioni: a) Esposizione LEX >80 dB(A) o Lpeak>135 dB(C): il DL li mette a disposizione; b) Esposizione LEX>85 dB(A) o Lpeak>137 dB(C): il DL esige che i lavoratori utilizzino i DPI; c) Il DL sceglie DPI che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti (RLS); d) Il DL verifica l’efficacia dei DPI (corrette procedure di uso e manutenzione ed esiti della sorveglianza sanitaria) Copyright – Diritti riservati 22 UTILIZZO D.P.I. ( OTOPROTETTORI ) LIVELLO ESPOSIZIONE LEX < 80 dB(A) D.Lgs. 81/08 s.m.i. = 80 < LEX < 85 dB(A) messa a disposizione 85 < LEX < 87 dB(A) obbligo LEX > 87 dB(A) n.a. PEAK > 137 dBC obbligo Copyright – Diritti riservati 23 Scelta, uso e gestione dei D.P.I. ( protettori auricolari ) Copyright – Diritti riservati 24 SCELTA DEI PROTETTORI AURICOLARI REQUISITI DI BASE : MARCATURA CE RISPONDENZA A NORME TECNICHE PERTINENTI FATTORE DI ATTENUAZIONE ADEGUATO TIPOLOGIA IDONEA: CUFFIE / INSERTI Copyright – Diritti riservati 25 NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO EN 352.1 CUFFIE ANTI – RUMORE EN 352.2 INSERTI AURICOLARI EN 352.3 ELMETTI CUFFIE COMBINATE CON Copyright – Diritti riservati 26 FATTORE DI ATTENUAZIONE DIPENDENTE DALLE FREQUENZE DI EMISSIONE : INDICE SNR : FATTORE DI ATTENUAZIONE COMPLESSIVO (MENO PRECISO) (Single Number Rating) Copyright – Diritti riservati 27 TIPOLOGIA DI PROTETTORI AURICOLARI CUFFIE CUSCINETTI IN MATERIALE FONOASSORBENTE BORDI IMBOTTITI IN SCHIUMA SINTETICA ARCHETTO: SOPRA LA TESTA / DIETRO AL COLLO / SOTTO IL MENTO TAGLIE DIVERSIFICATE INSERTI INSERTI RIUTILIZZABILI IN SILICONE / Copyright – Diritti riservati 28 INFORMAZIONI FORNITE DAL FABBRICANTE UNITAMENTE AL D.P.I. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO USO CUI E’ DESTINATO IL D.P.I. VALORI DI ATTENUAZIONE FORNITI DAL D.P.I. POSSIBILITA’ DI UTILIZZO A BASSE / ALTE TEMPERATURE ISTRUZIONI DI CORRETTA APPLICAZIONE E IMPIEGO Copyright – Diritti riservati 29 SELEZIONE: PREFERIBILITA’ CUFFIE ESPOSIZIONI BREVI E RIPETITIVE (FREQUENTE APPLICAZIONE / RIMOZIONE) PROTEZIONE DA BASSE TEMPERATURE SIMULTANEA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE Copyright – Diritti riservati 30 SELEZIONE: PREFERIBILITA’ INSERTI USO COSTANTE / CONTINUATIVO PRESENZA DI POLVERE / SPORCO (CONTAMINAZIONE CUSCINETTI) USO DI OCCHIALI (INTERFERENZA CON LE CUFFIE) SUDORAZIONE ( * ) Copyright – Diritti riservati 31 CORRETTO UTILIZZO DEI PROTETTORI AURICOLARI PRIMO PUNTO: SUPERARE LA SENSAZIONE DI “ISOLAMENTO” IMPORTANTE: APPLICARE IL D.P.I. PRIMA DELL’ESPOSIZIONE A RUMORE E RIMUOVERLO DOPO IL TERMINE DELL’ ESPOSIZIONE VERIFICARE L’ASSENZA DI INTERFERENZE CON ALTRE DOTAZIONI O VESTIARIO (ES.: STANGHETTE DEGLI OCCHIALI INSERTI O CUFFIE AMPIE E MORBIDE) NELL’USO DELLE CUFFIE, PRESTARE CURA ALLA SISTEMAZIONE E REGOLAZIONE DELL’ARCHETTO NORMA IGIENICA: NELL’USO DEGLI INSERTI, ASSICURARE LA PERFETTA PULIZIA DELLE MANI Copyright – Diritti riservati 32 Corretta applicazione della cuffia Copyright – Diritti riservati 33 Corretta applicazione degli inserti Copyright – Diritti riservati 34 CURA E MANUTENZIONE La presenza di tracce di sporco, contaminazione o polveri nei protettori auricolari può causare irritazioni e abrasioni cutanee MISURE PRECAUZIONALI: Igiene delle mani Pulizia dei dispositivi Ricorso a custodie pulite Copyright – Diritti riservati 35 CURA E MANUTENZIONE La conservazione delle cuffie fuori dei periodi di impiego deve preservare il D.P.I. da tensionamenti meccanici con conseguente rischio di deformazioni e perdita di efficienza MISURE PRECAUZIONALI: Cuscinetti delle cuffie non pressati / schiacciati su superfici di appoggio Archetti a riposo, non forzati in tensionamento Copyright – Diritti riservati 36 CURA E MANUTENZIONE I protettori auricolari possono perdere integrità e funzionalità a seguito di usura, urti, invecchiamento dei materiali sintetici MISURE PRECAUZIONALI: Indicazioni di durata fornite dai Fabbricanti Ispezioni visive del D.P.I. Confronto del D.P.I. in uso con D.P.I. nuovo per rilevazione difetti Copyright – Diritti riservati 37 Verifica del corretto livello di attenuazione Copyright – Diritti riservati 38 ATTENUAZIONE OTOPROTETTORI Il grado di protezione può essere definito: Insufficiente: Lex > 85dB(A) Accettabile: Lex tra 80 e 85dB(A) Buono: Accettabile: Lex tra 75 e 80dB(A) Lex tra 70 e 75dB(A) Troppo elevato: Lex < 70dB(A) Copyright – Diritti riservati 39 ATTENUAZIONE “REALE” Fattore correttivo cautelativo da applicare rispetto al valore di attenuazione fornito dal Fabbricante per DPI nuovo e perfettamente indossato: Per le cuffie : - 25 % Per gli inserti : - 70 % Copyright – Diritti riservati 40 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE AURICOLARE USO DISCONTINUO Protezione effettiva in dB 35 attenuaz. 30 dB 30 25 attenuaz. 20 dB 20 15 attenuaz. 10 dB 10 5 0 0 1 2 3 4 5 6 Periodo di utilizzo su 8 ore Copyright – Diritti riservati 7 8 ricavato da EN 458:93 41 RICHIAMO ALL’IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE CONTINUA NEL PERIODO DI ESPOSIZIONE Copyright – Diritti riservati 42 Attivita' A B C Durata std esp. (min.): Comp. Durata t Mis. dBA ER. Atten.DPI Liv. dBA 30 99 1,5 15 85,5 60 82 1,5 0 83,5 120 73 1,5 0 74,5 210 Leq = Leq = t std. = LEX = LEX = Attivita' A1 A2 B C Durata std esp. (min.): dBA dBA min. dBA dBA Comp. Durata t Mis. dBA ER. 25 99 5 99 60 82 120 73 210 Leq = Leq = t std. = LEX = LEX = Copyright – Diritti riservati 92,26072 81,16462 480 77,6 88,7 92,26072 85,90458 480 82,3 88,7 1,5 1,5 1,5 1,5 dBA dBA min. dBA dBA senza atten. DPI con atten. DPI con atten. DPI senza atten. DPI Atten.DPI Liv. dBA 15 85,5 0 100,5 0 83,5 0 74,5 senza atten. DPI con atten. DPI con atten. DPI senza atten. DPI 43 ATTENUAZIONE SU RUMORE IMPULSIVO Rilievo fonometrico in modalità “FAST” LCmax - LAmax < 5 dB Rumore impulsivo a medio - alta frequenza LCmax - LAmax > 5 dB Rumore impulsivo a bassa frequenza Copyright – Diritti riservati 44 RISCHIO DA VIBRAZIONI MECCANICHE ((( ((( ))) ))) MANO - BRACCIO Copyright – Diritti riservati CORPO INTERO 45 VIBRAZIONI MANO-BRACCIO • Vibrazioni meccaniche comportanti rischi particolari di : • Disturbi vascolari • Disturbi osteoarticolari • Disturbi neurologici • Disturbi muscolari Copyright – Diritti riservati 46 VIBRAZIONI CORPO INTERO • Vibrazioni meccaniche comportanti rischi particolari di : • Lombalgie • Traumi del rachide • Lesioni vertebre e dischi intervertebrali Copyright – Diritti riservati 47 VIBRAZIONI MANO-BRACCIO • • • Causate da utensili vibranti a media e alta frequenza Aggravate da attività parallele di movimentazione manuale carichi o altri lavori faticosi Criticizzate da basse temperature ed elevata umidità Copyright – Diritti riservati 48 VIBRAZIONI MANO-BRACCIO • • • • • SINTOMATOLOGIA : Intorpidimento / Formicolii Decadimento senso tattile Riduzione capacità prensile Fitte a mani e braccia Copyright – Diritti riservati 49 VIBRAZIONI CORPO INTERO • • • • Trasmesse prevalentemente da sedile e pavimento di veicoli industriali Aggravate da cattiva regolazione sedile e postura forzata da scarsa visibilità Aggravate da attività parallele di movimentazione manuale carichi o altri lavori faticosi Criticizzate da fondo stradale dissestato Copyright – Diritti riservati 50 VIBRAZIONI CORPO INTERO • SINTOMATOLOGIA : • Mal di schiena (parte bassa colonna vertebrale) • Sciatica • Disturbi infiammatori Copyright – Diritti riservati 51 VIBRAZIONI PRESCRIZIONI PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO: D. LGS. 81/08 – TITOLO VIII Copyright – Diritti riservati 52 VIBRAZIONI MANO-BRACCIO • VALORE DI AZIONE (normalizzato 8 ore) = 2,5 m./ sec2 • VALORE LIMITE (normalizzato 8 ore) = 5 m./ sec2 ( BREVE PERIODO: 20 m./ sec2 ) Copyright – Diritti riservati 53 VIBRAZIONI CORPO INTERO • VALORE DI AZIONE (normalizzato 8 ore) = 0,5 m./ sec2 • VALORE LIMITE (normalizzato 8 ore) = 1 m./ sec2 ( BREVE PERIODO: 1,5 m./ sec2 ) Copyright – Diritti riservati 54 VIBRAZIONI Valutazione del rischio tramite: • Misure in campo • Riferimento a dati Costruttori • Consultazione banca – dati ISPESL ( valutazione almeno quadriennale ) Copyright – Diritti riservati 55 Banca – Dati ISPESL Copyright – Diritti riservati 56 VIBRAZIONI • SUPERAMENTO VALORE DI AZIONE : • • • • Adeguamento attrezzature Ri-organizzazione lavoro Dotazioni di attenuazione Sorveglianza Sanitaria Copyright – Diritti riservati 57 VIBRAZIONI • ADEGUAMENTO ATTREZZATURE : • Accelerazioni ridotte • Selezione attrezzature idonee al lavoro • Manutenzione mirata Copyright – Diritti riservati 58 VIBRAZIONI • RI-ORGANIZZAZIONE LAVORO : • Cambi attività / Pause • Riduzione tempi esposizione • Clima caldo e asciutto • Uso veicoli a velocità limitata Copyright – Diritti riservati 59 VIBRAZIONI • DOTAZIONI DI ATTENUAZIONE : • Sedile smorzante • Ammortizzatori e Pneumatici • Indumenti protettivi anti – freddo / umidità • Guanti anti - vibranti Copyright – Diritti riservati 60 VIBRAZIONI • SORVEGLIANZA SANITARIA : • Definita e attuata dal Medico Competente • Informativa a Datore Lavoro e Lavoratore in caso di esito critico Copyright – Diritti riservati 61 VIBRAZIONI • SUPERAMENTO VALORE LIMITE : Attuazione misure immediate per rientro nei valori accettabili Copyright – Diritti riservati 62 CAMPI ELETTROMAGNETICI Copyright – Diritti riservati 63 Origine del campo elettromagnetico Cariche elettriche oscillanti campo elettrico dinamico campo magnetico dinamico campo elettromagnetico Correnti elettriche oscillanti campo magnetico dinamico campo elettrico dinamico campo elettromagnetico Copyright – Diritti riservati 64 Onde elettromagnetiche Un'onda è una perturbazione che propaga nello spazio, trasferendo energia (moto) da un punto all'altro, senza trasferire materia Copyright – Diritti riservati 65 Onde elettromagnetiche James Clerk Maxwell (1831-1879) dimostrò che i campi elettrici e magnetici propagano nel vuoto come onde elettromagnetiche alla velocità della luce (300.000 km/s) Queste sono costituite da una catena di campi elettrici e magnetici variabili nel tempo che si generano mutuamente e sono in grado di propagare nello spazio indipendentemente dalle sorgenti (cariche e correnti) che le hanno generate Copyright – Diritti riservati 66 Caratteristiche delle onde Lunghezza d'onda (λ): distanza tra due massimi consecutivi Ampiezza (A): massimo spostamento di punto dell'onda rispetto alla posizione di riposo Periodo (T): tempo necessario per completare un ciclo completo di oscillazione Frequenza (f): numero di periodi per unità di tempo (al secondo), f = 1 / T Velocità (c): un'onda percorre in un periodo T una distanza pari alla lunghezza d’onda λ con velocità (nel vuoto) pari a c = λ / T = λ f Copyright – Diritti riservati 67 Caratteristiche delle onde Copyright – Diritti riservati 68 Spettro elettromagnetico Copyright – Diritti riservati 69 fonte: http://www.st4ck.com/it/others/posts-spectrum Spettro elettromagnetico Denominazione Sigla Frequenza Lunghezza d’onda Frequenze estremamente basse ELF 0 – 3 kHz > 100 Km Frequenze bassissime VLF 3 – 30 kHz 100 – 10 Km Frequenze basse (onde lunghe) LF 30 – 300 kHz 10 – 1 Km Medie frequenze (onde medie) MF 0.3 – 3 MHz 1 Km – 100 m Alte frequenze HF 3 – 30 MHz 100 – 10 m Frequenze altissime (onde metriche) VHF 30 – 300 MHz 10 – 1 m Onde decimetriche UHF 0.3 – 3 GHz 1 m – 10 cm Onde centimetriche SHF 3 – 30 GHz 10 – 1 cm Onde millimetriche EHF 30 – 300 GHz 1 cm – 1 mm IR 0,3 – 385 THz 1 mm – 780 nm 385 – 750 THz 780 – 400 nm Radiofrequenze Microonde Infrarosso Luce visibile Ultravioletto UV 750 – 3000 THz 400 – 100 nm Radiazioni ionizzanti X > 3000 THz < 100 nm Copyright – Diritti riservati 70 Sorgenti a bassa frequenza presenti in ambiente • Linee elettriche aeree e interrate altissima tensione: 220 kV, 380 kV alta tensione: 132 kV (> 30 kV) media tensione: 15 kV (> 1 kV) • • • Stazioni elettriche Sottostazioni elettriche Cabine di trasformazione Copyright – Diritti riservati 71 Sorgenti ad alta frequenza presenti in ambiente Emittente radiofonica AM Impianto per le comunicazioni private Emittente radiofonica FM Stazione radio base Copyright – Diritti riservati 72 Sorgenti ad alta frequenza presenti in ambiente Ponti radio Radioamatoriale 430 MHz Radioamatoriale 14.3 MHz Copyright – Diritti riservati 73 Sorgenti domestiche OMS “Cosa sono i campi elettromagnetici?” http://www.who.int/entity/peh-emf/about/en/whatisemf_italian.pdf Copyright – Diritti riservati 74 Sorgenti occupazionali cabine elettriche e trasformatori industriali Copyright – Diritti riservati 75 Sorgenti occupazionali saldatura Puntatura TIG MIG / MAG Copyright – Diritti riservati 76 Sorgenti occupazionali riscaldamento a induzione Copyright – Diritti riservati 77 Sorgenti occupazionali fusione e tempra a induzione Copyright – Diritti riservati 78 Sorgenti occupazionali elettromedicali Elettro / Radio bisturi Tecarterapia Defibrillatore Magnetoterapia transcranica Copyright – Diritti riservati Terapia a mocroonde Magnetoterapia 79 Non sono sorgenti occupazionali sale CED, quadri elettrici di piano, macchinari da ufficio Copyright – Diritti riservati 80 Sono sorgenti occupazionali? macchine dell’industria pesante, da laboratorio, ... Copyright – Diritti riservati 81 Effetti sanitari a lungo termine IARC International Agency for Research on Cancer Istituto di ricerca sul Cancro della OMS. Classificazione di cancerogenicità di sostanze ed agenti: 1 Cancerogeno per l’uomo 2A Probabilmente cancerogeno per l’uomo 2B Possibilmente cancerogeno per l’uomo 3 Non classificabile per quanto riguarda la cancerogenesi nell’uomo 4 Probabilmente non cancerogeno per l’uomo Copyright – Diritti riservati 82 Campi magnetici ELF Posizione della IARC “i campi magnetici ELF sono possibilmente cancerogeni per l’uomo (classe 2B), sulla base di una coerente associazione statistica tra elevati livelli residenziali e un raddoppio del rischio di leucemia infantile. Non si è trovata nessuna evidenza coerente che l’esposizione residenziale o professionale degli adulti a campi ELF aumenti il rischio di alcun tipo di cancro” (IARC Monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, Vol. 80: Non ionizing radiation, part 1 - Static and Extremely Low Frequency (ELF) electric and magnetic fields, 2001) Copyright – Diritti riservati 83 Campi magnetici ELF Conclusioni della OMS La revisione sistematica di tutta la Letteratura per quanto riguarda l’esposizione a campi ELF a valori inferiori ai limiti per gli effetti acuti mostra un’evidenza inadeguata, inconsistente o inconclusiva in relazione a possibili effetti biologici e sulla salute, con l’eccezione della leucemia infantile relativamente all’esposizione a campi magnetici ELF (50 e 60 Hz), per la quale rimane valida la valutazione IARC. World Health Organization. Extremely low frequency fields. Environmental Health Criteria n. 238, 2007 Copyright – Diritti riservati 84 Campi magnetici RF Studio "INTERPHONE" Studio caso‐controllo coordinato dalla IARC sul possibile rischio di neoplasie della regione cranica in relazione all’esposizione alle emissioni dei telefoni cellulari. Preceduto da studio di fattibilità . 13 Paesi partecipanti: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Svezia, Regno Unito, Israele, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Giappone È lo studio più ampio del rischio di tumori cerebrali in relazione all’uso del telefono cellulare realizzato fino ad oggi ed ha incluso un numero considerevole di soggetti che avevano utilizzato i telefoni cellulari per 10 o più anni Copyright – Diritti riservati 85 Campi magnetici RF Promemoria OMS n. 193, Maggio 2010 • Vi sono alcune indicazioni di un aumento del rischio di glioma tra il 10% di soggetti che avevano dichiarato i più alti tempi cumulativi d’uso del telefono cellulare, anche se non si osserva nessun andamento coerente di aumento del rischio con la durata d’uso. I ricercatori ritengono che distorsioni ed errori limitino la forza di queste conclusioni ed impediscano un’interpretazione causale. • Sebbene i dati di INTERPHONE non stabiliscano un aumento del rischio di tumori cerebrali, l’uso crescente di telefoni mobili e la mancanza di dati relativi a periodi d’uso superiori a 15 anni giustificano ulteriori ricerche. • È previsto nel 2011 un esame del potenziale effetto cancerogeno dei telefoni mobili da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), un’agenzia specialistica dell’OMS. Copyright – Diritti riservati 86 Campi magnetici RF Posizione della WHO/IARC (2011) 31 Maggio 2011 La WHO/International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l'uomo (gruppo 2B), sulla base di un incrementato rischio per il glioma, un tumore maligno del cervello, associato con l'uso de telefono wireless. Copyright – Diritti riservati 87 Effetti sanitari a breve termine Due sono i meccanismi fondamentali di interazione dei campi em con la materia biologica: • induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili (basse frequenze); • cessione di energia con rialzo termico (altre frequenze). Quando determinate soglie, note dalla sperimentazione "in vivo", vengono superate, si può avere un rischio di danno per la salute del soggetto esposto. Nella filosofia protezionistica i limiti di esposizione sono espressi in termini di grandezze "dosimetriche“ (densità di corrente nei tessuti e SAR); i livelli massimi dei campi ambientali sono chiamati "livelli di riferimento", intesi come strumenti operativi a garanzia del rispetto delle restrizioni fondamentali sulla densità di corrente indotta e sul SAR. Copyright – Diritti riservati 88 Effetti acuti dei capi a bassa frequenza Si tratta di effetti dovuti alle correnti indotte nel corpo umano. Sono presenti sino a campi di frequenza di circa 10 MHz e sono: • effetti avversi a carico del sistema cardiovascolare, quali - aritmie, - fibrillazione, - asistolia; • effetti avversi a carico del sistema nervoso centrale e periferico, quali: - contrazione neuromuscolare, - induzione di lampi luminosi nel campo visivo (magnetofosfeni) Copyright – Diritti riservati 89 Effetti acuti dei capi ad alta frequenza Gli effetti dovuti all’assorbimento di energia, presenti a partire da campi di frequenza di circa 100 kHz, sono: • ipertermia generalizzata; • ipertermia localizzata; • induzione della cataratta; • inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi; • induzione di aborto e malformazioni fetali; • risposte neuroendocrine e immunologiche collegate a stress termico. Gli organi critici sono quelli meno vascolarizzati, come cristallino e gonadi maschili. Copyright – Diritti riservati 90 Effetti acuti indiretti • interferenza elettromagnetica con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati); • effetto propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di intensi campi magnetici statici; • l’innesco di elettrodetonatori ed il rischio incendio per scintille provocate dalla presenza dei CEM nell’ambiente Copyright – Diritti riservati 91 Campi elettromagnetici occupazionali - aspetti normativi - Copyright – Diritti riservati 92 D.Lgs 81/08 Titolo VIII “Agenti Fisici” Capo IV “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici” Copyright – Diritti riservati 93 Articolo 206 - Campo di applicazione “... requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici ... dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia, e da correnti di contatto” Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in tensione. Copyright – Diritti riservati 94 Articolo 207 - Definizioni a) campi elettromagnetici: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz; b) valori limite di esposizione: limiti all’esposizione a campi elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la salute conosciuti; Copyright – Diritti riservati 95 Articolo 207 - Definizioni c) valori di azione: l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B), corrente indotta attraverso gli arti (IL) e densità di potenza (S), che determina l’obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel presente capo. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di esposizione. Copyright – Diritti riservati 96 Valori limite di esposizione All. XXXVI, tabella 1 Intervallo di frequenza Densità di corrente per capo e tronco J(mA/m2) (rms) Fino a 1 Hz SAR Mediato sul corpo intero (W/kg) SAR localizzato (capo e tronco) (W/kg) SAR localizzato (arti) (W/kg) Densità di potenza (W/m2) 40 / / / / 1-4 Hz 40/f / / / / 4-1000 Hz 10 / / / / 1000 Hz – 100 kHz f/100 / / / / 100 kHz – 10 Mhz f/100 0,4 10 20 / 10 MHz – 10 GHz / 0,4 10 20 / 10-300 GHz / / / / 50 Copyright – Diritti riservati 97 Valori di azione All. XXXVI, tabella 2 Intensità di campo el. E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m) Induzione mag. B (uT) Densità di potenza di onda piana Seq (W/m2) Corrente di contatto, Ic (mA) Corrente indotta attraverso gli arti IL (mA) 0-1 Hz / 1,63x105 2x105 / 1,0 / 1-8Hz 20000 1,63x 2x105 / f2 / 1,0 / 8-25Hz 20000 2x104/f 2,5x104/f / 1,0 / 0,025-0,82 kHz 500/f 20/f 25/f / 1,0 / 0,82-2,5 kHz 610 24,4 30,7 / 1,0 / 2,5-65 kHz 610 24,4 30,7 / 0,4f / 65-100 kHz 610 1600/f 2000/f / 0,4f / 0,1-1 MHz 610 1,6/f 2/f / 40 / 1-10 MHz 610/f 1,6/f 2/f / 40 / 10-100 MHz 61 0,16 0,2 10 40 100 110-400 MHz 61 0,16 0,2 10 / / 0.4-2 GHz 3f1/2 0,008f1/2 0,01f1/2 f/40 / / 2-300GHz 137 0,36 0,45 50 / / Intervallo di freq. Copyright – Diritti riservati 98 Soggetti particolarmente sensibili al rischio Linee guida CTS, punto 4.24: • Portatori di: schegge o frammenti metallici; clip vascolari; valvole cardiache; stent; defibrillatori impiantati; pace maker cardiaci: l’American Conference of Govermental Hindustrial Hygienist (ACGIH) consiglia per tali soggetti esposizioni inferiori ai 100 T e 1 kV/m per i campi a bassa frequenza e sotto gli 0.5 mT per i campi magnetici statici; pompe di infusione di insulina o altri farmaci; corpi metallici nelle orecchie o impianti per udito; neurostimolatori, elettrodi impiantati nel cervello o subdurali; distrattori della colonna vertebrale; altri tipi di stimolatori o apparecchiature elettriche o elettroniche di qualunque tipo; corpi intrauterini (ad esempio spirale); derivazioni spinali o ventricolari, cateteri cardiaci; Copyright – Diritti riservati 99 Soggetti particolarmente sensibili al rischio protesi metalliche di qualunque tipo (es. per pregresse fratture, interventi correttivi articolari ecc.), viti, chiodi, filo, ecc. Per soggetti portatori di protesi ferromagnetiche esiste la raccomandazione da parte di ICNIRP di evitare l’accesso ad aree con campi magnetici statici superiori a 3 mT (millitesla); intensità che si può trovare essenzialmente in prossimità a macchine di risonanza magnetica, o a grandi macchine di smagnetizzazione; espansori mammari; protesi peniene; altre protesi. Lavoratrici gestanti; Soggetti con patologie del sistema nervoso centrale, in particolare soggetti epilettici; Soggetti con infarto del miocardio recente e con patologie del sistema cardiovascolare. Copyright – Diritti riservati 100 Articolo 210 - Segnaletica I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti a campi elettromagnetici che superano i valori di azione devono essere indicati con un’apposita segnaletica radiazioni non ionizzanti Copyright – Diritti riservati vietato l’ingresso ai portatori di stimolatori elettrici vietato l’ingresso ai portatori di protesi metalliche od oggetti metallici nel corpo 101 Articolo 211 - Sorveglianza sanitaria 1. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medico competente. Copyright – Diritti riservati 102 RADIAZIONI OTTICHE Copyright – Diritti riservati 103 Definizione Radiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in: •radiazioni ultraviolette (100 - 400 nm) UVC (100-280 nm), UVB (280-315 nm) e UVA (315-400 nm) •radiazioni (380 - 780 nm) •radiazioni infrarosse (780 nm - 1 mm) IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm) (un nanometro è pari ad un miliardesimo di metro) Copyright – Diritti riservati 104 Sorgenti di radiazione UV Il Sole è la principale fonte naturale di raggi ultravioletti. Questi sono assorbiti dall’atmosfera: totalmente gli UVC e in modo parziale gli UVA. Tra le sorgenti artificiali si hanno essenzialmente lampade e, in misura minore, macchine (ad es. gli archi elettrici generati nella saldatura, la fiamma del taglio al plasma). Copyright – Diritti riservati 105 Applicazioni ed emissioni involontarie delle radiazioni UV • • • • • • • • • azione germicida fluorescenza (laboratori biologici, controlli non distruttivi, intrattenimento, rilevazione delle contraffazioni) fotolitografia (microelettronica) abbronzatura artificiale fototerapia UVB (psoriasi ad es.) dispositivi UV medici o estetici foto-polimerizzazione resine, gomma, adesivi,inchiostri trappole per insetti arco elettrico di saldatura, taglio al plasma Copyright – Diritti riservati 106 Sorgenti di luce blu Il Sole è fonte anche di luce blu, ma l’occhio risulta ben protetto dai rilievi osteocutanei orbitali, dalle ciglia, dalle palpebre e dagli zigomi (radiazione riflessa). Tra le sorgenti artificiali si hanno essenzialmente lampade e, in misura minore, macchine (ad es. gli archi elettrici generati nella saldatura la fiamma del taglio al plasma). Copyright – Diritti riservati 107 Applicazioni ed emissioni involontarie di luce visibile • • • • • • • • • • tutte quelle già citate per gli UV dispositivi medici o estetici saldatura/taglio al cannello ossiacetilenico, ossipropanico illuminamento set fotografici, cinematografici, palcoscenici lampade scialitiche taglio laser (per radiazione incoerente diffusa) illuminazione ambientale, industriale e commerciale dispositivi luminosi per fotografia e simili; lampade attiniche lampade stroboscopiche per misura/registrazione giri ecc. sorgenti ordinare durante la manutenzione. Copyright – Diritti riservati 108 Sorgenti di radiazione IR Il Sole è fonte anche di radiazione infrarossa, ma l’occhio risulta ben protetto dai rilievi osteocutanei orbitali, dalle ciglia, dalle palpebre e dagli zigomi (radiazione riflessa). Tra le sorgenti artificiali si hanno lampade, macchine dedicate al riscaldamento di ambienti e materiali, corpi incandescenti. Copyright – Diritti riservati 109 Applicazioni ed emissioni involontarie di radiazione IR • • • • • • • • • taglio al plasma saldatura ad arco dispositivi medici o estetici saldatura/taglio al cannello ossiacetilenico ossipropanico lavorazione materiali incandescenti o fusi dispositivi / lampade a ir tecniche (industria) riscaldatori radiativi (ambienti di lavoro, pubblici esercizi) lavorazioni alla fiamma (catramatura, impermeabilizzazioni, vetreria artigiana, fiammatura pietre ornamentali) essiccatori , riscaldatori Copyright – Diritti riservati 110 Lampade Copyright – Diritti riservati 111 ASPETTI NORMATIVI D.Lgs 81/08 Titolo VIII “Agenti Fisici” Capo V “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali” Copyright – Diritti riservati 112 Articolo 213 - Campo di applicazione ... prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute Copyright – Diritti riservati 113 ..e le radiazioni ottiche naturali? art. 17: il datore di lavoro deve compiere una valutazione di tutti i rischi; art. 28: la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per le sicurezza e la salute dei lavoratori; art.181: il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici. non c’è dubbio che debbano essere valutati anche i rischi derivanti dall’esposizione alla radiazione solare Copyright – Diritti riservati 114 Radiazioni ottiche naturali ISPESL http://www.ispesl.it/formaz/opuscoli/pubsole.htm Copyright – Diritti riservati 115 ASPETTI SANITARI Tipi di lesione • Lesione termica: direttamente proporzionale alla quantità totale di energia depositata ed alla velocità con cui tale fenomeno è avvenuto (intensità di dose). Indipendente dalla lunghezza d’onda. Dipende anche dalle capacità del tessuto di dissipare calore. • Lesione fotochimica: ha luogo quando il singolo fotone ha energia sufficiente da mutare più molecole in radicali liberi (frammenti molecolari di brevissima vita che innescano reazioni di perossidazione lipidica). Dipendente dalla lunghezza d’onda. Copyright – Diritti riservati 116 Rischi da esposizione a UV per l’occhio • Alla retina non giunge radiazione UV (in presenza di cristallino) • I rischi sono quindi a carico di cornea, congiuntiva e cristallino: • fotocheratocongiuntivite • cataratta Copyright – Diritti riservati 117 Fotocheratocongiuntivite Infiammazione dell’epitelio corneale e della congiuntiva Periodo di latenza: da 30 min a 24 h Tempo di guarigione: entro 48 ore Raro il danno oculare permanente Copyright – Diritti riservati 118 Cataratta Diminuzione della trasparenza del cristallino di natura degenerativa L’opacamento può essere totale o parziale, assumere diversa morfologia e localizzazione determinando conseguenze funzionali differenti ma comunque una notevole riduzione del visus Copyright – Diritti riservati 119 Rischi da esposizione a UV per la cute Le alterazioni maggiori sono a carico del derma, dove si frammentano le fibre elastiche. • Eritema: effetto fotochimico a soglia in seguito a eccessiva esposizione a UVC e UVB • Effetti ritardati: accelerazione del processo di invecchiamento e aumentato rischio di cancro alla pelle Copyright – Diritti riservati 120 Rischi da esposizione a luce blu per l’occhio Danni quasi esclusivamente della retina, sia termici che fotochimici. Copyright – Diritti riservati 121 Effetti termici da luce blu • L’effetto termico avviene in tempi brevi (durata variabile dai microsecondi ai secondi) in caso di potenza sufficiente ad innalzare la temperatura della struttura retinica di almeno 10 °C rispetto alla temperatura circostante. • Fenomeni coagulativi e di denaturazione delle proteine cellulari Copyright – Diritti riservati 122 Effetti fotochimici da luce blu Fotoretinite • Fortemente dipendente dalla lunghezza d’onda; la sensibilità retinica al danno aumenta al diminuire della lunghezza d’onda con un picco nella banda del blu-violetto (550-400 nm) • La soglia del danno retinico dipende dalla dose accumulata, dove la dose è il prodotto della potenza per il tempo di esposizione. Può quindi essere conseguenza dell’osservazione di una sorgente luminosa ad alta intensità per un tempo breve o di una sorgente anche nettamente meno luminosa, ma per un periodo più lungo. Copyright – Diritti riservati 123 Rischi da esposizione a IRA per l’occhio Possibili danni di tipo termico a carico della retina, analoghi a quelli procurati dalla radiazione visibile; non di tipo fotochimico. La radiazione IRA è focalizzata dal cristallino sulla retina come la radiazione visibile ma, dal momento che la retina non la rileva, non sono attivati sistemi di protezione spontanei. L’esposizione cronica a IRA può indurre anche la cataratta. Copyright – Diritti riservati 124 Rischi da esposizione a IRB per l’occhio Possibili danni di tipo termico a carico del cristallino, analoghi a quelli procurati dalla radiazione visibile; non di tipo fotochimico. La radiazione IRB è ben assorbita dall’umore acqueo e da quello vitreo e non raggiunge la retina. Il riscaldamento dell’umore acqueo può innalzare la temperatura del cristallino che, non essendo vascolarizzato, ne subisce il danno termico di induzione della cataratta. Copyright – Diritti riservati 125 Dispositivi di protezione individuale I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono una qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che ne possono minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, oppure ogni complemento / accessorio destinato a tale scopo. (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81) L'utilizzo dei DPI è previsto solo dopo l’adozione di misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva. Il DPI va utilizzato solo quando permane un rischio residuo non accettabile, nei confronti del quale sono necessarie ulteriori misure di protezione. Copyright – Diritti riservati 126 DPI su rad. non-coerenti ORGANI ESPOSTI: • occhi • cute Per i primi si adottano occhiali con oculare doppio o singolo. Per la cute si adottano maschere (a scatola o a coppa) e ripari facciali nei confronti del viso; guanti a protezione delle mani; grembiuli. Copyright – Diritti riservati 127 Occhiali e maschere • • • • Devono essere idonei a filtrare le lunghezze d’onda di interesse Non devono alterare in modo eccessivo la trasmissione della parte non nociva della radiazione visibile, la percezione dei contrasti e la distribuzione dei colori Devono essere conformi alle norme UNI EN 169, 170, 171, 172 a seconda delle lunghezze d’onda e delle attività lavorative Devono essere marcati sia sulla montatura che sulle lenti Copyright – Diritti riservati 128 Occhiali e maschere • obbligo di formazione specifica all’uso (D.Lgs 475/92) • marcatura CE • marcatura specifica per lente e montatura, entrambe rappresentate da una sequenza di lettere e numeri che indicano le capacità protettive e le caratteristiche delle due parti del dispositivo Copyright – Diritti riservati 129 Saldatura ad arco (UNI EN 169) • Si usano schermi o maschere, con filtri a graduazione singola, a numero di scala doppio o commutabile (cristalli liquidi) • Devono fornire protezione da radiazione UV, visibile e IR Copyright – Diritti riservati 130 Camici Per le radiazioni non coerenti, il cotone pesante offre, in genere, una protezione efficace. In generale va valutata la possibile infiammabilità degli indumenti protettivi Copyright – Diritti riservati 131