Gioacchino Genchi non si tocca
Accogliamo l’ invito di Sonia Alfano , Benny Calasanzio e Salvatore
Borsellino per un’iniziativa di supporto e solidarità a Gioacchino Genchi
dopo la sospensione dal servizio e dallo stipendio, tesserino e pistola
sequestrati. Questa vicenda che ha chiarito, qualora ce ne fosse stato
bisogno, cosa può accadere a chi cerca di fare luce sui coni d’ombra di cui
l’Italia è piena, a chi vuole dare giustizia ai familiari delle vittime delle
stragi, a chi vuole smantellare i comitati d'affari e le nuove P2. Chi tocca i
fili dell'alta tensione muore. Noi forse siamo ancora in tempo. Siamo
indignati e sconcertati da quello che sta accadendo ad uno dei migliori
uomini dello Stato italiano, un uomo che forse quello stesso Stato
fondato sul sangue delle stragi del 1992, non merita, come non lo
meriteremmo noi se rimanessimo inermi ad assistere a questo massacro.
Abbiamo deciso che è ora di reagire, e non più con comunicati, con
articoli e con sterili prese di posizione. Noi vogliamo mostrarci, vogliamo
farci vedere da chi in questo momento sta decidendo sul futuro del dott.
Genchi. Senza violenza e senza aggressività, senza guerriglia, che non ce
ne voglia il ministro Brunetta. Pacificamente vogliamo dimostrare che
Gioacchino Genchi è circondato da persone per bene che nutrono per lui
una stima e un'ammirazione incondizionata.
Non lo lasceremo solo come furono lasciati soli Giovanni Falcone
Paolo Borsellino e tutti gli altri.