proprietà assoluta sulla vita. Egli è pronto a vendicare ogni violazione del
diritto alla vita della creatura umana.
La dichiarazione precedente del «domandar conto», divino sulla vita di ogni
uomo ci fa capire che non siamo qui in presenza della pura e semplice legge
del taglione o del contrappasso: chi uccide sarà alla fine eliminato da un
altro per vendetta. L'autore, invece, vuole sottolineare il fatto che la
giustizia umana è sempre dipendente da Dio quando compie 1'azione del
«domandar conto» della vita. Si tratta ovviamente di un' antica
giustificazione ma anche la restrizione della pena di morte. Ogni sentenza
capitale, afferma l'autore biblico, è sempre delegata da Dio e deve essere
messa in atto solo come protezione della vita, solo come salvaguardia
simbolica del diritto divino sulla vita violata dall'assassino.
Lo sfolgorare di un arcobaleno nel cielo chiude la narrazione del diluvio in
modo sereno e luminoso. È interessante notare l'accumulo delle ripetizioni
che il testo concentra attorno a questo simbolo. L'insistenza cade soprattutto
sul valore di segno che l'arcobaleno espleta nei confronti dell' «alleanza
eterna» e cosmica che ora si sta inaugurando.
Il simbolo diventa, così, espressione della grazia e dell'amore di Dio. Non
per nulla nel testo della Genesi si afferma che l'arcobaleno non è un segno
destinato agli uomini perché si ricordino di Dio quando lo vedono
sfolgorare in cielo, bensì si dichiara che è un segno per Dio perché «si
ricordi» della sua promessa. Questa è, perciò, una pagina di grande serenità
che dilaga e ci avvolge dopo l'incombere cupo del diluvio. É la riscoperta
dell'armonia tra Dio e l'uomo, tra Dio e la natura e tra l'uomo e la natura. É
la capacità di ritrovare la bellezza e la pace in maniera non artificiosa,
superficiale, quasi narcotizzando l'esistenza, ma in forma profonda
penetrando nei progetto creatore di Dio e nel disegno della sua volontà
salvifica. L'uomo non è, allora, affidato al groviglio cieco ed inestricabile
del fato o del destino ma ad un Dio creatore e benevolo, che si è impegnato
nei confronti della sua creazione.
Con questa fiducia chiudiamo anche noi le nostre riflessioni sulla vicenda
biblica del diluvio con il silenzio della contemplazione, l'atteggiamento più
consono a questa atmosfera di luce e di pace.
Quinto incontro
«ECCO, IO STABILISCO
LA MIA ALLEANZA CON
VOI» (Genesi, 9, 1-17)
Preghiera d’inizio
 Dio nostro, tu ci doni ogni giorno
la fede, fondamento delle cose che
speriamo e prova di quelle che ancora non vediamo.
 Dio nostro, per fede Abele ti offrì
sacrifici graditi e fu dichiarato
giusto: egli benché ucciso parla ancora.
 Dio nostro, per fede Noè fu
avvertito di eventi che ancora non si
vedevano e ottenne l’alleanza con
ogni carne.
 Dio nostro, per fede Abramo,
messo alla prova, offrì Isacco, il suo
unico figlio, sapendo che tu eri capace di far risorgere i morti.
 Dio nostro, per fede Israele
attraversò il Mar Rosso e vagò nel
deserto, ricevendo in dono la
conquista della terra promessa.
 Dio nostro, per fede gli apostoli
videro tuo figlio risorto diventando i
testimoni della buona novella fino
ai confini del mondo.
. Dio nostro, per fede la chiesa
pellegrina sulla terra attende la tua
venuta e si prepara al banchetto del
tuo Regno.
Preghiera finale
Dio della luce, nella notte abbiamo
accolto il tuo invito
ed eccoci alla tua presenza:
manda su di noi il tuo Spirito Santo,
perché attraverso l’ascolto delle
Scritture
riceviamo la tua Parola,
attraverso la meditazione
accresciamo la conoscenza di te,
attraverso la preghiera
contempliamo il volto amato
di tuo Figlio Gesù Cristo, nostro unico
Signore.
PER ENTRARE IN ARGOMENTO
Etty usa spesso il plurale perché non si preoccupa solo di se stessa e si rende
conto che solo insieme si potrà attraversare la sventura nazista. Lo farà a tal
punto che ritornerà volontariamente a Westerbork e ci resterà mentre le era
possibile nascondersi.
Dal diario di Etty
(7 luglio 1942 martedì) le otto di sera.
…Di minuto in minuto desideri, necessità e legami si staccano da me, sono
pronta a tutto, a ogni luogo di questa terra nel quale Dio mi manderà, sono
pronta in ogni situazione e nella morte a testimoniare che questa vita è
bella e piena di significato e che non è colpa di Dio, ma nostra, se le cose
sono così come sono…In certi momenti è proprio come se la vita mi fosse
divenuta trasparente e così anche il cuore umano, e io vedo e vedo e
capisco sempre di più, e dentro di me sono sempre e sempre più in pace, e
c’è in me una fiducia in Dio che sempre più diventa parte di me.
TESTO
1 Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e
moltiplicatevi e riempite la terra. 2 Il timore e il terrore di voi sia in tutte le
bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto
striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere.
3 Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già
le verdi erbe. 4 Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo
sangue. 5 Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò
conto; ne domanderò conto ad ogni essere vivente e domanderò conto della
vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo fratello.6 Chi sparge il sangue
dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio
Egli ha fatto l'uomo. 7 E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi
sulla terra e dominatela».8 Dio disse a Noè e ai sui figli con lui: 9 «Quanto
a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con i vostri discendenti dopo di voi;
10 con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e bestie
selvatiche, con tutti gli animali che sono usciti dall'arca. 11 Io stabilisco la
mia alleanza con voi: non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del
diluvio, né più il diluvio devasterà la terra». 12 Dio disse: «Questo è il
segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che
è con voi per le generazioni eterne. 13 Il mio arco pongo sulle nubi ed esso
sarà il segno dell'alleanza tra me e la terra.14 Quando radunerò le nubi
sulla terra e apparirà l'arco sulle nubi 15 ricorderò la mia alleanza che è
tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne e non ci saranno più le
acque per il diluvio, per distruggere ogni carne. 16 L'arco sarà sulle nubi e
io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive
in ogni carne che è sulla terra». 17 Disse Dio a Noè: «Questo è il segno
dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra».
COMMENTO
Benedizione divina ed alleanza sono i due temi su cui si sviluppa questa
grandiosa pagina della Bibbia. Il contenuto dell'alleanza fra Dio e Noè è la
certezza che «non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio
né più il diluvio devasterà la terrà» (9, 11).
Se poniamo la nostra riflessione sul comandamento fondamentale che
l'umanità intera, tipizzata in Noè, deve rispettare: «Non mangerete la carne
con la sua vita, cioè il suo sangue. Del sangue vostro anzi, ossia della
vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere
vivente e domanderò conto della vita dell'uomo all'uomo, a ognuno di suo
fratello», ci accorgiamo di una variante rispetto al c. l di Genesi: là all'uomo
era concessa solo una dieta vegetariana (1, 29); ora l'uomo può cibarsi
anche degli animali ma con una riserva, quella della carne col sangue.
Il sangue è un simbolo per indicate la vita. Per questo, spargere il sangue
significa uccidere ed è un atto ovviamente condannato: «Chi sparge il
sangue dell'uomo, dall'uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad
immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo» (9, 6).
L’uomo deve solo rispettare, tutelare, venerare la vita. Ricordiamo che
Gesù, in forma molto provocatoria, ha ribaltato questo comandamento
invitando i suoi discepoli a «mangiare la sua carne e bere il suo sangue»
(Gv 6), Queste parole pronunziate nella sinagoga di Cafarnao affermano il
costituirsi di una vita comune tra il Cristo e il credente attraverso la
comunione con la carne e col sangue del Cristo stesso. È questo il Segno
Supremo e soprannaturale di una comunione di vita che può e deve
manifestarsi anche in forme più modeste e più naturali. Una di queste forme
è quella dell'amore e della premura per la vita dei fratelli.
Ma ritorniamo alla punizione citata riguardante «chi sparge il sangue
dell'uomo» (v. 6). Essa rinforza la solenne dichiarazione sulla signoria
assoluta di Dio nei confronti della vita umana: «Del sangue vostro, ossia
della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto ad ogni essere
vivente e domanderò conto della vita dell'uomo, all'uomo, a ognuno di suo
fratello» (v. 5). Per tre volte si martella quel «domandare conto»: Dio ha la