Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTI ELETTRICO E SPECIALI Premessa Il presente progetto riguarda la ristrutturazione completa dell’impianto elettrico e impianti speciali relativi ai piani primo e secondo dell’ edificio storico del Presidio Ospedaliero di Pistoia nei locali di pertinenza rispettivamente della U.O. Manutenzioni e della Direzione Sanitaria di Presidio Ospedaliero. Inoltre nel presente intervento viene ipotizzato anche il rifacimento completo del quadro generale Direzione Sanitaria, ubicato attualmente nel ballatoio. Sarà infine alimentato il nuovo impianto di climatizzazione previsto per gli ambienti oggetto della presente progettazione. 1. NORME DI RIFERIMENTO PER GLI IMPIANTI E I COMPONENTI 1.1 Norme generali Il collocamento e la posa in opera di componenti e apparecchiature per impianti elettrici dovranno essere strettamente conformi a quanto previsto dalle specifiche norme di prodotto e/o dal costruttore dell'apparecchiatura stessa. Particolare cura dovrà essere posta nel seguire le allegate istruzioni del costruttore circa l'installazione e l'uso con particolare riferimento alle misure da adottare per attuare la protezione dai contatti indiretti sia dell'apparecchiatura stessa sia, nel caso di quadri e/o alimentatori, gruppi di continuità etc, delle linee e circuiti a valle. Nel caso che il costruttore non certifichi la rispondenza delle misure previste per l'attuazione della protezione dai contatti indiretti per le proprie apparecchiature, esse non potranno essere installate. Gli impianti di cui all'oggetto dovranno rispondere alle Leggi, Decreti e Regolamenti attualmente vigenti, con particolare riferimento a quelle elencate all’art. 4, par. 4.1 “Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti” del DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTI ELETTRICO E SPECIALI. Comunque in mancanza di specifiche norme e/o indicazioni progettuali la ditta installatrice dovrà eseguire il cablaggio degli impianti secondo il criterio della "Regola d'arte" e del buon senso, in modo da conseguire il massimo grado di sicurezza ottenibile per le persone e/o le cose previa, comunque, consultazione con la Direzione dei lavori e/o Committenza dalla quale egli dovrà acquisire la relativa autorizzazione per l'esecuzione delle opere di cui sopra. 2 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE 2. QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI 2.1 Disposizioni generali Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori e/o Committenza, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione. Tutti i materiali e le forniture da impiegare nelle opere da eseguire dovranno essere adatti all'ambiente in cui sono installati e avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Inoltre dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio, possedere le caratteristiche stabilite dalle Leggi e dai Regolamenti vigenti in materia, corrispondere agli specifici requisiti Ogni singolo componente dell’impianto elettrico dovrà essere conforme alle relative prescrizioni di legge e normative (nazionali ed armonizzate), nonché essere dotato di tutte le necessarie certificazioni attestanti tale stato di conformità. Per i materiali ammessi all’apposizione del marchio italiano di qualità (IMQ) o equivalente CEE, costituisce prerogativa fondamentale esserne muniti. In assenza di marchio, di attestato o di relazione di conformità rilasciati da organismo autorizzato ai sensi art. 7 legge 791/77, i componenti elettrici dovranno essere dichiarati conformi alle rispettive norme dal costruttore. L’uso dei componenti elettrici conformi alle relative Norme CEI riguardanti la sicurezza permette di soddisfare le prescrizioni di questa sezione. A partire dal 1° gennaio 1997, con la pubblicazione del decreto legislativo 25 novembre 96, n° 626, ch e recepisce la direttiva 93/68 CEE di modifica alla direttiva 73/23 CEE, la rispondenza ai requisiti di sicurezza dei componenti elettrici di impianto, ricadenti nel campo di applicazione della direttiva stessa, dovrà essere comprovata dalla presenza della marcatura CE, attestante la rispondenza ai requisiti essenziali di tale direttiva. La marcatura CE è obbligatoria e deve venire apposta dal costruttore, importatore o mandatario il quale dichiara, in tal modo, che il prodotto è conforme alla direttiva “Bassa Tensione” e alle altre direttive ad esso applicabili. Ove esiste una norma tecnica (armonizzata, internazionale o nazionale) relativa a componenti elettrici soggetti alla direttiva “Bassa Tensione”, la rispondenza di un componente elettrico a tale norma presuppone anche la rispondenza ai requisiti essenziali della direttiva. In tal caso la presenza eventuale sul componente elettrico in aggiunta alla marcatura CE, di un marchio di conformità alla norma, per esempio il marchio IMQ, garantisce la conformità alla norma stessa. 3 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE Se il componente elettrico non è provvisto di marcatura CE, oppure, in caso di componente elettrico non soggetto ad altre direttive, di altra adeguata documentazione (marchi di conformità, attestati rilasciati da organismi indipendenti e riconosciuti dalla UE, dichiarazione del costruttore di rispondenza alle norme, relazione rilasciata da un organismo riconosciuto dalla UE), il componente elettrico ricade comunque nella direttiva “Sicurezza Prodotti” (92/59 CEE, in Italia d.l. 17 marzo 95). In questo caso è opportuno che l’installatore richieda al costruttore, importatore o mandatario, la documentazione attestante che il componente elettrico è costruito a regola d’arte, indicando eventuali norme non italiane di stati UE (art. 5, comma 5 del D.P.R. 447/91), norme o progetti di norma internazionali (IEC) o specifiche tecniche cui ha fatto riferimento. La dichiarazione di conformità del componente elettrico alla regola d’arte, può essere contenuta anche nei cataloghi del costruttore. 3. CRITERI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI Per i criteri generali di installazione degli impianti elettrici si fa riferimento, oltre ovviamente alle normative vigenti, alle prescrizioni dell’art. 4, paragrafi 4.3 – 4.10 del DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTI ELETTRICO E SPECIALI. Tipi di cavi La scelta per i circuiti di energia e di segnalazione e comando deve essere tassativamente fatta tra i seguenti tipi di cavi (conduttori in rame) quando non altrimenti specificato: Posa all’interno e all’esterno (non interrata) - N07V-K cavo unipolare senza guaina, isolato in PVC (non propagante l’incendio) - FROR 450/750V cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC (non prop. l’incendio) Posa all’interno e all’esterno (anche interrata) - FG7OR 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma di qualità G7, con guaina in PVC (non propagante l’incendio) 4. DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE E DELL’ATTIVITA’ IN ESSO SVOLTA L’ambiente sottoposto a progetto è costituito da una serie di locali adibiti ad uffici di pertinenza della U.O. Manutenzioni e della Direzione Sanitaria di P.O. Le destinazioni d’uso degli ambienti interessati dalla progettazione possono essere rilevate dagli elaborati grafici facenti parte della documentazione di progetto (rif. elaborati TAV_07 e TAV_ 08). 4 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE 4.1 Classificazione degli ambienti in relazione alle sollecitazioni dovute alle condizioni ambientali, alle attività svolte o ad eventuali particolarità Premessa Si fa presente che qualsiasi variazione di utilizzazione dei locali e degli ambienti rispetto alla destinazione di progetto può comportare la non idoneità dell’impianto progettato. L’ambiente sottoposto a progetto può essere classificato in generale come ambiente a maggior rischio in caso di incendio di tipo “A”. 5. DATI DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA Caratteristiche dell’ alimentazione L’ alimentazione sarà derivata dal quadro principale del piano QG. Quest’ultimo prenderà alimentazione dal quadro di BT ubicato in “cabina sud”, V = 400 V, f = 50Hz. 6. DESCRIZIONE CARICHI ELETTRICI I carichi elettrici riguardanti l’impianto sottoposto a progetto possono essere rilevati dagli elaborati grafici allegati alla presente relazione tecnica e dagli schemi unifilari dei quadri nei quali sono indicate le potenze di tutti gli utilizzatori. Comunque in particolare i carichi dell’ambiente saranno costituiti da illuminazione, prese di corrente e gruppi frigoriferi devoluti all’impianto di climatizzazione. 7. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI – LAVORI DA ESEGUIRSI 1. Smantellamento vecchio impianto Dovrà essere smantellato l’impianto elettrico esistente, sia negli uffici che nei corridoi. Dovranno essere mantenute e ricollegate le linee degli impianti telefonico e trasmissione dati. Dovranno inoltre essere riutilizzate le lampade di sicurezza attualmente presenti e ricollocate nei pressi della posizione attuale. 2. Rifacimento quadro generale Nella situazione attuale la linea proveniente dal quadro di BT ubicato in cabina sud si attesta su una scatola di derivazione presente nel ballatoio. 5 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE Dal ballatoio andranno smantellati tutti i quadri e quadretti presenti e installata, come da elaborati progettuali, una morsettiera dalla quale si dipartiranno le linee di alimentazione utenze varie che non saranno sostituite o alimentate dal nuovo quadro generale (elaborato grafico tavola L2-E 04). 3. Rifacimento impianti elettrici uffici e corridoi L’impianto elettrico degli uffici e corridoi sarà realizzato in canaletta battiscopa/cornice. In ogni ufficio o gruppo di uffici verrà installato un nuovo quadro elettrico devoluto all’alimentazione dei relativi carichi. Le linee di alimentazione di detti quadri si dipartiranno dal nuovo quadro generale QG ubicato nell’ufficio 1 e transiteranno nel corridoio del piano primo come evidenziato nell’elaborato grafico costituito dalla tavola L2 – E 07. La risalita al piano secondo in prossimità dei relativi quadri avverrà attraverso il pavimento in corrispondenza della risalita delle tubazioni dell’impianto di climatizzazione. 4. Alimentazione gruppo frigo Dovranno essere alimentati i nuovi gruppi frigo che provvederanno alla climatizzazione dei locali del piano primo e secondo oggetto di progettazione. I gruppi verranno installati sul terrazzo della U.O. Manutenzioni al piano primo. Le linee elettriche di alimentazione seguiranno lo stesso percorso utilizzato per le tubazioni degli impianti meccanici. Impianto elettrico L’impianto elettrico dell’ambiente sottoposto a progetto ha inizio dal quadro generale installato nell’ufficio 1.2 per la cui ubicazione si rimanda alla tavola L2 – E 07. Da detto quadro verranno alimentati i nuovi quadretti di ufficio previsti nelle varie stanze e il quadro gruppo frigo oltre all’illuminazione e prese dei corridoi e parti comuni. La distribuzione avverrà in canale plastico in PVC installato a parete. I gradi di protezione minimi dovranno essere i seguenti: - per i carichi posti all’interno IP40 - per eventuali carichi posti all’esterno IP65 Le sezioni, le condizioni di posa, l’elenco delle condutture, possono essere rilevate dagli schemi unifilari facenti parte degli elaborati di progetto (rif. elaborato schemi unifilari quadri elettrici). Impianti speciali Telefono e trasmissione dati L’impianto telefonico e trasmissione dati è già presente e dovranno essere risfruttati i cavi attuali. 6 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE 8. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DELLE CONDUTTURE E DEGLI INTERRUTTORI DI PROTEZIONE Premessa A maggior chiarimento e per una più corretta interpretazione dei risultati del calcolo occorrerà tenere presente che: a) Il dimensionamento delle portate dei cavi è stato condotto secondo quanto previsto dalla norma CEI UNEL 35024/1 (pubblicazione del 06/1997) attraverso l'ausilio del programma software di calcolo denominato TISYSTEM 5.1 edito dalla Bticino. Attraverso lo stesso programma sono poi stati calcolati anche i valori delle cadute di tensione e delle correnti di corto circuito secondo il seguente criterio di dimensionamento: 1. Sono stati calcolati i valori delle correnti assorbite dai carichi e pertanto quelle impiegate nelle linee. 2. Dal valore delle correnti Ib delle linee, ponendo la condizione: Ib < = IN, sono stati determinati i valori delle correnti nominali degli interruttori di protezione dei quadri. Poi sulla base del valore della corrente presunta di corto circuito Icc nel quadro sono stati scelti i tipi di interruttori con un potere di interruzione superiore a Icc. 3. Con le determinazioni sopra citate è stata calcolata la sezione di ciascuna delle linee applicando i seguenti criteri: - Portata della linea (IZ). Conoscendo IN mediante la relazione Ib <= IN <= (IZ = I0 x k1 x k2), (Norma CEI UNEL 35024/1) si è ricavata la sezione S del cavo. - Caduta di tensione. Conoscendo la sezione S e la lunghezza della linea si ricava la caduta di tensione attraverso l’impedenza del conduttore così determinato e, se il valore supera quello impostato, si continua ad aumentare la sezione del cavo in modo da ridurre i valori di resistenza e reattanza unitarie e perciò diminuire la caduta di tensione fino a rientrare nel limite prefissato . 4. Una volta definita la sezione S si possono calcolare quindi le correnti di corto circuito in fondo alle linee. b) Il potere d'interruzione dei dispositivi di protezione indicato sui seguenti elaborati, si riferisce al valore nominale Icn secondo CEI EN 60947-2; c) Per quanto riguarda eventuali sganciatori termici, magnetici e differenziali regolabili dovranno essere rispettate le tarature indicate sugli elaborati grafici (schemi unifilari di potenza); la taratura dei relais termici degli interruttori salvamotori eventualmente riportata sugli elaborati grafici é da intendersi come taratura di massima; la taratura definitiva dovrà essere effettuata direttamente in base alle caratteristiche di assorbimento effettive dei motori da proteggere. d) Le temperature ambiente considerate ai fini della determinazione delle portate dei cavi sono le seguenti: 7 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE - 20°C per le condutture interrate; - 30°C per tutte le altre. e) Le lunghezze delle linee indicate negli elaborati di calcolo (schemi unifilari), nei casi in cui tali linee alimentino più circuiti derivati a valle, indicano il valore virtuale che realizza, con l’intero carico applicato, la stessa caduta di tensione del circuito reale più sfavorito fra quelli costituiti dalla linea stessa; per i circuiti prese tale lunghezza rappresenta il reale valore della linea relativa alla presa più distante. f) Il calcolo delle cadute di tensione è stato effettuato con la relazione: ∆U% = [K * (r*cos φ + x * sen φ) * L * Ib] /UN dove: K = 2 (per linee monofasi) K = 1,73 (per linee trifasi) r e x rispettivamente resistenza e reattanza per unità di lunghezza del cavo alla temperatura di regime [ohm/m] L = lunghezza della linea (m) Ib = corrente di impiego (A) UN = tensione nominale del sistema (V) cos φ = fattore di potenza della linea I risultati di tutti i calcoli sono riportati negli schemi unifilari dei quadri elettrici; gli schemi unifilari sono parte integrante del progetto e della presente relazione tecnica 9. MISURE DI PROTEZIONE Per le misure di protezione da adottarsi contro i contatti diretti, indiretti, sovracorrenti e cortocircuiti si rimanda all’art. 4, paragrafi 4.11 - 4.14 del DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTI ELETTRICO E SPECIALI 10. IMPIANTO DI TERRA ED EQUIPOTENZIALE Come impianto di dispersione dovrà essere utilizzato quello già presente al momento della progettazione previa verifica da parte della Ditta Installatrice impianti elettrici della misura della resistenza di terra. 8 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE 11. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE Illuminazione ordinaria L’illuminazione ordinaria sarà devoluta a plafoniere con lampada fluorescente lineare per quanto riguarda gli uffici e parte dei corridoi. Gli altri apparecchi sono previsti con lampada a basso consumo. Da notare che nell’ambiente di lavoro il peso maggiore dei disturbi deriva da scorrettezze di illuminazione. Nell’osservazione di un videoterminale il livello di adattamento degli occhi alla luce viene determinato dalla combinazione delle luminanze dell’ambiente e dello schermo. L’ambiente nel suo insieme è portatore di livelli di illuminamento che con la luce diurna, specie se in presenza di ampie vetrate, possono facilmente superare i 10.000 lux; mentre in condizioni di illuminazione artificiale l’attuale normativa sull’illuminazione dei luoghi di lavoro prevede 500 lux per quanto riguarda i locali ad uso ufficio per la zona posto di lavoro . Per ciò che attiene la luce naturale, è importante venga curata la disposizione relativa del videoterminale rispetto alle finestrature esterne. Con l’illuminazione artificiale si debbono evitare gli abbagliamenti; pertanto i flussi luminosi emanati dalle sorgenti artificiali non devono avere una direzione incidente sul campo visivo dell’operatore. Come pure va evitata la riflessione diretta del corpo luminoso della lampada sullo schermo lucido del videoterminale. Le soluzioni tecniche consistono nel fare in modo che il flusso luminoso giunga all’operatore ed al videoterminale per riflessione dal soffitto e dalle pareti, oppure mediante diffusione da parte di mascherine (ad esempio lamellari) montate sugli apparecchi illuminanti. Per ridurre l’affaticamento dovuto all’interazione continua e giornaliera con un videoterminale, il livello di illuminamento generale dell’ambiente non dovrebbe superare i 300 lux. Se necessario possono essere previste luci di appoggio, concentrate non interferenti con il campo visivo dell’operatore, per l’illuminazione di documenti, strumenti o altri oggetti di interesse. L’illuminazione diffusa, ottenuta quasi sempre con lampade fluorescenti, dovrebbe essere a spettro luminoso completo (compreso l’ultravioletto prossimo) e temperatura di colore di almeno 5000 K, così da avvicinarsi come caratteristiche a quella naturale. Illuminazione di sicurezza L’illuminazione di sicurezza è già prevista in tutti i luoghi di lavoro e lungo le vie di esodo. Sono state previste lampade a tubi fluorescenti autoalimentate da 11W e 24W che dovranno intervenire in un tempo < 0,5 s al mancare dell’illuminazione ordinaria, con autonomia minima di 1 ora. L’illuminazione di sicurezza è attualmente di tipo centralizzato realizzata con lampade autoalimentate e così andrà ripristinata. La disposizione, il numero e il tipo dei corpi illuminanti possono essere rilevati dagli elaborati grafici facenti parte della documentazione di progetto (rif. elaborato tavola L2 – E 08). 9 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE Il calcolo degli impianti di illuminazione degli ambienti interni è stato eseguito sulla base del “metodo del flusso totale” (detto anche dei coefficienti di utilizzazione). Per il calcolo sono stati determinati i seguenti parametri: a) illuminamento medio richiesto Em (lux); b) la superficie totale del locale da illuminare S (m ); c) la distanza del corpo illuminante dal piano di lavoro hu(m); d) la distanza del soffitto dal piano di lavoro h (m); e) il fattore di utilizzazione Fu, determinato dal rapporto tra il flusso utile Φu (diretto e indiretto) che 2 investe il piano di lavoro e il flusso totale Φt emesso dalla sorgente [Fu = Φu/Φt]; tale rapporto dipende: dal sistema di illuminazione, dalle caratteristiche degli apparecchi, dal fattore di riflessione del soffitto e pareti, dall’indice del locale k. f) l’indice del locale k tiene conto delle caratteristiche geometriche del locale; esso si calcola con le relazioni seguenti: k = a*b / hu (a+b) (illuminazione con luce diretta, semidiretta, mista); k = 3*a*b / 2 * h (a+b) (illuminazione con luce semidiretta o indiretta); [dove a e b rappresentano le dimensioni in pianta del locale (m)]. g) il coefficiente di manutenzione m; Calcolo del flusso totale Le formule base per il calcolo del flusso luminoso Φt necessario per illuminare un locale ad un dato livello medio d’illuminamento Em e quindi il numero n di lampade necessarie sono: Φt = (Em * S) / (Fu * m) n = Φt / ΦL (dove ΦL è il flusso emesso da una singola lampada) NOTA: nel calcolo sotto riportato sono stati presi in esame n° 3 ambienti diversi rappresentativi di t utti gli altri. Per quanto esposto nella parte di relazione sull’illuminazione ordinaria si è optato per un livello di illuminazione medio negli uffici di 400 lux in modo da avere 500 lux per quanto riguarda la postazione di lavoro e 300 lux per il resto dell’ambiente. 10 / 11 Restauro dell’antico Ospedale del Ceppo _ LOTTO 2 - Loggiato Piazza Giovanni XXIII e locali connessi RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE ELETTRICHE CALCOLO ILLUMINAMENTO (metodo del flusso globale) n = (Em * S) / (Fu * φL * m) PROGETTO: Direzione Sanitari di P.O. - piano secondo LOCALE Ufficio 5.2 a = lunghezza del locale (m) b = larghezza del locale (m) S = superficie del locale (mq) Ufficio 8.2 Ufficio 10.2 5,60 5,80 32,48 6,00 4,60 27,60 3,40 5,40 18,36 ha = altezza di installazione corpo illuminante (m) 2,80 2,80 2,80 hu = altezza corpo illuminante dal piano di lavoro (m) k = indice del locale 2,00 1,42 2,00 1,30 2,00 1,04 400,00 400,00 400,00 5200,00 0,80 5200,00 0,80 5200,00 0,80 0,40 0,40 0,37 12992,00 0,32 11040,00 0,32 7344,00 0,30 40600,00 34500,00 24810,81 8,00 7,00 5,00 Em = illuminamento medio richiesto (lux) φL = flusso luminoso emesso da una lampada (lm) m = coefficiente di manutenzione Fu = fattore di utilizzazione (tabellato) num den flusso totale φt (lm) num. lampade occorrenti φt / φL n= Pistoia luglio 2011 Il Progettista______________________________ 11 / 11