Unione di Banche Italiane S.p.A. Sede Legale e Direzione Generale: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto, 8 Sedi operative: Brescia e Bergamo Codice Fiscale, Partita IVA ed Iscrizione al Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165 Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5678 – ABI n. 3111.2 Capogruppo del “Gruppo UBI Banca” iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari al n. 3111.2 Sito internet www.ubibanca.it in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA relative all’offerta di nominali Euro 20.000.000 “Unione di Banche Italiane S.p.A. – Tasso Fisso 0,80% 31.03.2016-2019 Welcome Edition - Social Bond UBI Comunità per Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli” Codice ISIN IT0005162653 di seguito le “Obbligazioni” ai sensi del programma di emissione denominato “Unione di Banche Italiane S.p.A. Obbligazioni Tasso Fisso con eventuale rimborso con ammortamento periodico”. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse a Consob in data 10 febbraio 2016 e si riferiscono al Prospetto di Base depositato presso la Consob in data 16 dicembre 2015 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0093595/15 del 9 dicembre 2015. Le presenti Condizioni Definitive sono state elaborate ai fini dell’art. 5, paragrafo 4, della Direttiva 2003/71/CE e devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base ed al suo supplemento (o ai suoi supplementi). Il Prospetto di Base ed il suo eventuale supplemento (o i suoi supplementi) sono stati pubblicati sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo web www.ubibanca.it e sono a disposizione, in forma stampata e gratuita, a chi ne richieda copia presso la sede legale dell’Emittente in Piazza Vittorio Veneto n. 8, 24122 Bergamo nonché sul sito internet dei Soggetti Incaricati del Collocamento. Si invita l’investitore a leggere le presenti Condizioni Definitive congiuntamente al Prospetto di Base al fine di ottenere informazioni complete sull’Emittente e sulle Obbligazioni. La nota di sintesi relativa alla singola emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. Il Prospetto di Base incorpora mediante riferimento il documento di registrazione dell’Emittente, così come depositato presso la Consob in data 23 aprile 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0030754/15 del 22 aprile 2015 (il “Documento di Registrazione”), aggiornato con il supplemento al Documento di Registrazione depositato presso Consob in data 16 giugno 2015 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0047362/15 del 10 giugno 2015 (il “Primo Supplemento al Documento di Registrazione”), con il supplemento al Documento di Registrazione depositato presso Consob in data 13 luglio 2015 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0055225/15 del 09 luglio 2015 (il “Secondo Supplemento al Documento di Registrazione”) e con il supplemento al Documento di Registrazione depositato presso Consob in data 11 dicembre 2015 a seguito di approvazione comunicata dalla Consob con nota n. 0093595/15 del 9 dicembre 2015 (il “Terzo Supplemento al Documento di Registrazione”). L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Ove non diversamente specificato, i termini e le espressioni riportate con lettera maiuscola hanno lo stesso significato attribuito loro nella Nota Informativa. Pag. 1 di 22 1. INFORMAZIONI RELATIVE AI TITOLI E ALL’EMISSIONE INFORMAZIONI ESSENZIALI Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi Le Obbligazioni sono emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta da parte dell’Emittente. L’ammontare ricavato dai Titoli sarà destinato all’esercizio dell’attività bancaria dell’Emittente congiuntamente a quanto sotto descritto. Devoluzione a Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Lo 0,50% dell’ammontare nominale collocato delle Obbligazioni sarà devoluto dall’Emittente a titolo di liberalità a Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli per il progetto "IL CINEMA DIVENTA MEDICINA E TERAPIA": INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER LA VITA (il “Progetto”). La devoluzione sarà erogata in due tranche: 70% successivamente alla Data di Regolamento (come più avanti definita) o alla data di chiusura del collocamento se successiva, 30% solo subordinatamente al rilascio da parte di una società terza indipendente della positiva valutazione dei risultati raggiunti dall’Ente Beneficiario nella realizzazione del Progetto sulla base di adeguata documentazione di rendicontazione presentata dallo stesso Ente Beneficiario all’Emittente. L’importo eventualmente non erogato della seconda tranche verrà utilizzato dall’Emittente per sostenere altra/e iniziativa/e sociale/i. L’Emittente pubblicherà sul proprio sito internet un avviso riportante gli importi effettivamente devoluti e i destinatari dei medesimi. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE / DA AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti al pubblico e/o ammessi alla negoziazione Obbligazioni a Tasso Fisso con eventuale rimborso con ammortamento periodico ISIN IT0005162653 Soggetto incaricato della tenuta dei registri Monte Titoli S.p.A. (Piazza degli Affari, 6 – 20123 Milano) Valuta di emissione degli strumenti finanziari Euro Tasso di interesse nominale 0,800% lordo annuo, 0,592% netto annuo. Premio di Fedeltà Non previsto Disposizioni relative agli interessi da pagare Periodicità delle Cedole: Semestrale Il tasso lordo periodale sarà calcolato dividendo il tasso lordo annuo per 2 e arrotondando il risultato al terzo decimale. I pagamenti relativi alle cedole saranno effettuati nella Valuta di Denominazione. Data di godimento degli interessi 31.03.2016 Pag. 2 di 22 Date di Scadenza degli interessi Le Cedole saranno pagate in via posticipata alle seguenti date : 31 marzo e 30 settembre di ciascun anno. Qualora una Data di Pagamento della Cedola non sia un giorno lavorativo bancario (i “Giorni Lavorativi Bancari” sono tutti i giorni esclusi il sabato e i giorni festivi secondo il calendario italiano), il relativo pagamento sarà effettuato il primo Giorno Lavorativo Bancario successivo senza il riconoscimento di ulteriori interessi (Convenzione Unadjusted Following Business Day). Descrizione del sottostante sul quale è basato il Parametro di Indicizzazione e del metodo utilizzato per mettere in relazione i due valori Non applicabile Indicazione della fonte da cui potere ottenere informazioni sulla performance passata e futura del sottostante e sulla sua volatilità Non applicabile Componente derivata per quanto riguarda il pagamento degli interessi Non applicabile Data di Scadenza 31.03.2019. Modalità di ammortamento del Prestito, comprese le procedure di rimborso Le Obbligazioni saranno rimborsate alla pari (100% del valore nominale) in un’unica soluzione alla Data di Scadenza. I pagamenti relativi al rimborso del capitale saranno effettuati nella Valuta di Denominazione. I rimborsi saranno effettuati per il tramite degli intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli, senza deduzione di spese. Indicazione del tasso di rendimento e metodo di calcolo Il Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua è pari a 0,80% e il Tasso di rendimento effettivo netto su base annua è pari a 0,59%. Delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali i titoli sono stati o saranno emessi L’emissione delle Obbligazioni oggetto delle presenti Condizioni Definitive è stata autorizzata in data 29 gennaio 2016 dal Responsabile Servizio Governo e Controlli Finanza nell’esercizio dei poteri conferiti con procura speciale del Direttore Generale di UBI Banca del 22 giugno 2015 ed in virtù della delibera del Consiglio di Gestione di UBI Banca adottata in data 24 febbraio 2015. Data di Emissione 31.03.2016. CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’offerta è subordinata Le Obbligazioni possono essere sottoscritte: Ammontare Totale dell’emissione/dell’offerta Massimi Euro 20.000.000 per un totale di n. 20.000 Obbligazioni, ciascuna del valore nominale pari a Euro 1.000 (il “Taglio Minimo”). esclusivamente da clienti che dal 17.12.2015 all’ultimo giorno del Periodo di Offerta, anche come eventualmente prorogato, apportano nuova disponibilità presso i Soggetti Incaricati del Collocamento, in una percentuale pari a 100% dell’importo nominale sottoscritto, nella forma di i) denaro contante, e/o ii) bonifico proveniente da altre banche e/o da intermediari, e/o iii) assegno bancario e circolare. L’Emittente potrà procedere alla chiusura anticipata del Periodo di Offerta Pag. 3 di 22 una volta che le adesioni abbiano raggiunto l’Ammontare Nominale Complessivo di Euro 18.000.000 secondo le modalità descritte al Paragrafo 5.1.3. “Periodo di validità dell'offerta, comprese possibili modifiche, e descrizione della procedura di sottoscrizione” della Sezione 6 - Nota Informativa del Prospetto di Base. Periodo di Offerta e modalità di collocamento Le Obbligazioni saranno offerte dal 12.02.2016 al 31.03.2016, salvo chiusura anticipata ovvero proroga del Periodo di Offerta ai sensi del paragrafo 5.1.3 “Periodo di validità dell'offerta, comprese possibili modifiche, e descrizione della procedura di sottoscrizione” della Sezione 6 – Nota Informativa del Prospetto di Base. Non è prevista l’offerta delle Obbligazioni fuori sede oppure mediante utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza. Lotto Minimo N. 1 Obbligazione. Le sottoscrizioni potranno essere accolte per importi minimi pari al Lotto Minimo e multipli del Taglio Minimo. Lotto Massimo Non applicabile. Prezzo di emissione Pari al 100% del valore nominale, e cioè Euro 1.000 per ciascuna Obbligazione. Prezzo di offerta Pari al 100% del valore nominale, e cioè Euro 1000 per ciascuna Obbligazione. Costi e commissioni inclusi nel prezzo di emissione Il prezzo di emissione include costi complessivamente pari a 0,94% del Valore Nominale, ovvero Euro 9,40 per ogni 1.000 Euro di Valore Nominale. Il prezzo di emissione non include commissioni di collocamento né commissioni di sottoscrizione. Spese/costi/commissioni e imposte in aggiunta al prezzo di emissione Non applicabile. Non sono previste commissioni/spese/imposte in aggiunta al prezzo di emissione. Soggetti Incaricati del Collocamento I Soggetti Incaricati del Collocamento sono: • • Unione di Banche Italiane S.p.A. con Sede Legale in Piazza Vittorio Veneto 8, 24122 Bergamo (sito web: www.ubibanca.it); Banca Popolare di Ancona S.p.A. con Sede Legale in Via Don Battistoni, 4 - Jesi (An); • Banca Popolare di Bergamo S.p.A. con Sede Legale in Piazza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo; • Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. con Sede Legale in Via Monte di Pietà, 7, - Milano; • • Banca Carime S.p.A. con Sede Legale in Viale Crati – Cosenza; Banca Regionale Europea S.p.A. con Sede Legale in Via Roma, 13 – Cuneo; Banca di Valle Camonica S.p.A. con Sede Legale in Piazza della Repubblica, 2 - Breno; Banco di Brescia S.p.A. con Sede Legale in Corso Martiri della Libertà, 13 – Brescia; IW BANK S.p.A. (già UBI Banca Private Investment S.p.A.) con Sede Legale in Piazzale Zavattari, 12 - Milano. • • • I Soggetti Incaricati del Collocamento appartengono al gruppo UBI Banca. Accordi di collocamento e commissioni di collocamento Gli accordi di collocamento prevedono il conferimento da parte dell’Emittente ai soggetti indicati nella tabella sotto riportata dell’incarico Pag. 4 di 22 sostenute dall’Emittente a favore dei Soggetti Incaricati del Collocamento di promuovere e/o collocare in Italia le Obbligazioni e di svolgere tutte le operazioni inerenti e connesse alla predetta attività di collocamento. I soggetti che assumono l’impegno sono: Soggetto Sede Legale Banca Popolare di Ancona S.p.A. Banca Popolare di Bergamo S.p.A. Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. Banca Carime S.p.A. Banca Regionale Europea S.p.A. Banca di Valle Camonica S.p.A. Banco di Brescia S.p.A. IW Bank S.p.A. (già UBI Banca Private Investment S.p.A.) Via Don Battistoni, 4 - Jesi (An) Piazza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo Data conclusione accordo 25/09/2014 11/09/2014 Via Monte di Pietà, 7 - Milano 12/11/2014 Viale Crati – Cosenza 22/09/2014 Via Roma, 13 – Cuneo 10/09/2014 Piazza della Repubblica, 2 Breno Corso Martiri della Libertà, 13 – Brescia Piazzale Zavattari 12 – Milano 07/10/2014 30/09/2014 16/09/2014 Non sono previste commissioni di collocamento. Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti depositari Il pagamento degli interessi ed il rimborso del capitale saranno effettuati a cura dell’Emittente tramite gli intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli S.p.A. (Piazza degli Affari, 6 – 20123 Milano) mediante accredito sui conti dell’investitore. AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE Soggetti intermediari operanti sul mercato secondario Le Obbligazioni saranno negoziate dai Soggetti Incaricati del Collocamento e dall’Emittente, nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio ai sensi dell’art. 1, comma 5, lettera a) del D.Lgs 58/1998 (TUF). In tale ambito ciascun Soggetto Incaricato del Collocamento e l’Emittente opereranno quale controparte dell’investitore. Non è previsto tuttavia l’impegno incondizionato al riacquisto da parte dei Soggetti Incaricati del Collocamento e dell’Emittente di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI Consulenti Non applicabile Rating delle Obbligazioni Non applicabile Unione di Banche Italiane S.p.A. ___________________________________ Pag. 5 di 22 NOTA DI SINTESI RELATIVA ALL’EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI “Unione di Banche Italiane S.p.A. – Tasso Fisso 0,80% 31.03.2016-2019 Welcome Edition - Social Bond UBI Comunità per Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli” ISIN IT0005162653 Sezione A – Introduzione e avvertenze La Nota di Sintesi è costituita da una serie di informazioni denominate gli “Elementi”. Detti elementi sono numerati nelle Sezioni A-E (A.1 – E.7). La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti in relazione alla tipologia di strumenti finanziari e di Emittente. Dal momento che alcuni Elementi non risultano rilevanti la sequenza numerica degli Elementi potrebbe non essere completa. Nonostante alcuni Elementi debbano essere inseriti in relazione alla tipologia di strumento finanziario e di Emittente, può accadere che non sia possibile fornire alcuna informazione utile in merito ad alcuni Elementi. In questo caso nella Nota di Sintesi sarà presente una breve descrizione dell’Elemento con l’indicazione “Non applicabile”. La presente Nota di Sintesi va letta come un’introduzione al Prospetto di Base. Qualsiasi decisione di investire negli strumenti finanziari dovrebbe basarsi sull’esame da parte dell’investitore del Prospetto di Base completo. A.1 Avvertenza Qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell’inizio del procedimento. La responsabilità civile incombe sulle persone che hanno presentato la Nota di Sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire nelle Obbligazioni. A.2 Consenso all’utilizzo del Prospetto di Base Non applicabile. L’Emittente non acconsente all’utilizzo del Prospetto di Base per una rivendita successiva delle Obbligazioni da parte di intermediari finanziari. Sezione B – Emittente B.1 B.2 B.4b B.5 B.9 B.10 B.12 Denominazi one legale e commerciale Domicilio e forma giuridica, legislazione in base alla quale opera e paese di costituzione Tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera Gruppo di appartenenz a dell’Emitten te Previsione o stima degli utili Eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione Informazion i finanziarie fondamental i selezionate Unione di Banche Italiane Società per Azioni ed, in forma abbreviata, UBI Banca Unione di Banche Italiane S.p.A.: • è un istituto bancario costituito in Italia nella forma di società per azioni ed opera ai sensi della legislazione italiana; • ha Sede Legale e Direzione Generale in Piazza Vittorio Veneto n. 8, 24122 Bergamo (Italia); è soggetta alla vigilanza diretta da parte della Banca Centrale Europea (“BCE”) ai sensi del Regolamento sul Meccanismo di Vigilanza Unico (Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio del 15 ottobre 2013) (il “Regolamento MVU”) L’Emittente non è a conoscenza di tendenze che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente stesso o del settore in cui opera, almeno per l’esercizio in corso. L’Emittente è la capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario Unione di Banche Italiane (“Gruppo UBI Banca”). Il Gruppo UBI Banca è iscritto all’Albo dei Gruppi bancari tenuto dalla Banca d’Italia con il numero 3111.2. Non applicabile. L’Emittente non esprime alcuna previsione o stima degli utili. I bilanci consolidati al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013 del Gruppo UBI Banca sono stati sottoposti a certificazione da parte della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. che ha espresso un giudizio senza rilievi. Si riporta di seguito una sintesi dei dati patrimoniali, finanziari ed economici maggiormente significativi dell’Emittente tratti dal bilancio intermedio al 30 settembre 2015, non soggetto a revisione contabile, dal bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30.06.2015, sottoposto a revisione contabile limitata, e dai bilanci consolidati sottoposti a revisione negli esercizi finanziari chiusi al 31.12.2014 e 31.12.2013. Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, tenendo conto degli aggiornamenti normativi per quanto riguarda il calcolo dei coefficienti e dei rischi di mercato nonché della nuova normativa di Basilea 3, come trasposta nell’Unione Europea dalla Direttiva 2013/36/UE (la “CRD IV”) e dal CRR (congiuntamente CRD IV e CRR, il “Pacchetto CRD IV”). Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza consolidati sono calcolati in conformità con quanto disposto dalla Banca d’Italia con la Circolare n 285 e successive modifiche e in conformità alla normativa di volta in volta vigente. Tabella 1 – Indicatori patrimoniali e fondi propri (dati in milioni di Euro e valori in percentuale) Pag. 6 di 22 INDICATORI E FONDI PROPRI (NORMATIVA IN VIGORE DAL 01/01/2014) Common equity Tier 1 / Attività di rischio ponderate – RWA (CET1 ratio) Tier 1 / Attività di rischio ponderate – RWA (Tier 1 Capital ratio) (1) Total Capital Ratio (Fondi propri / Attività di rischio ponderate – RWA) TRIMESTR E CHIUSO AL 30 SETTEMBR E 2015 13,00% 13,00% SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 12,94% 12,94% ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 12,33% 12,33% Soglie minime a regime comprensi ve della riserva di conservazi one del capitale (*) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Capitale di Classe 2 (Tier 2) RWA ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 7% CORE TIER ONE RATIO (Patrimonio di base al netto delle preference shares / Attività di rischio ponderate RWA) 12,60% 8,5% TIER ONE CAPITAL RATIO (Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate RWA) 13,23% 18,91% 11.546 15,31% 15,62% 15,29% 10,5% TOTAL CAPITAL RATIO (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate RWA) 8.901 9.298 9.441 - PATRIMONI O DI VIGILANZA 7.558 7.706 7.615 - 0 0 0 - Fondi Propri Capitale Primario di Classe 1 (CET1) INDICATORI E FONDI PROPRI (NORMATIV A IN VIGORE FINO AL 31/12/2013) PATRIMONI O DI BASE 8.075 - 1.343 58.129 1.592 59.526 1.826 61.763 - PATRIMONI O SUPPLEMEN TARE 3.471 - ELEMENTI DA DEDURRE -1.321 - RWA 61.046 RWA / Totale Attivo 49,13% RWA / Totale Attivo 50,25% 49,83% 50,71% - Leverage Ratio (**) 6,22% 6,14% - 3% - (*) Le soglie indicate sono quelle minime da normativa vigente comprensive della riserva di conservazione del capitale pari a 2,5%. In data 25 febbraio 2015 la Banca Centrale Europea aveva comunicato i requisiti minimi patrimoniali specifici richiesti a livello consolidato per il Gruppo UBI Banca risultati pari a: • 9,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio • 11% in termini di Total Capital ratio Alla conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP) per l’anno 2015, svolto dalle Autorità di Vigilanza competenti sulle banche soggette alla Vigilanza Unica Europea e previsto dall’art. 97 della Direttiva 2013/36/UE, UBI Banca ha ricevuto il requisito patrimoniale specifico richiesto dalla Banca Centrale Europea per il Gruppo a livello consolidato. Tale requisito stabilisce un livello Common Equity Tier 1 capital ratio pari a 9,25%, in riduzione rispetto al 9,50% del febbraio 2015. Nel contesto della pubblicazione dei risultati di Gruppo al 30 settembre 2015, il coefficiente Common Equity Tier 1 è risultato pari a 13,00% in termini phased in, e 12,56% in termini fully loaded1, in entrambi i casi superiore rispetto al requisito specifico richiesto. 1 Dall’ 1.1.2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale prevista dal Regolamento UE 575/2013, che ha introdotto le regole del c.d. “framework Basilea 3”, attuate, negli ambiti di competenza, anche con l’emanazione della Circolare di Banca d’Italia 285 del 17.12.2013. L’introduzione di tali regole è Pag. 7 di 22 Non sono pervenute comunicazioni da parte della Banca Centrale Europea concernenti altre richieste di carattere prudenziale. (**) Il leverage ratio è un indicatore minimo di leva finanziaria non aggiustato per il rischio avente l’obiettivo di porre un tetto all’espansione delle esposizioni delle banche rispetto al capitale di migliore qualità. Il leverage ratio è dato dal rapporto tra il capitale dell’ente (Tier 1) e le esposizioni complessive dell'ente, ivi comprese quelle fuori bilancio, calcolate al 100%. Il risultato deve essere pari o superiore al 3%. (1) Tale soglia è in vigore dal 1 gennaio 2015 (fino al 31 dicembre 2014 era il 5,5%) I dati al 30 settembre 2015, al 30 giugno 2015 e al 31 dicembre 2014 non sono confrontabili con quelli al 31 dicembre 2013 in quanto la normativa di riferimento ha subito un radicale cambiamento. Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Pacchetto CRD IV. In seguito alle autorizzazioni ricevute dalla Banca d’Italia, il Gruppo UBI Banca utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito con riferimento al segmento Corporate (esposizioni verso imprese), ai rischi operativi e al segmento Retail regolamentare (esposizioni verso piccole e medie imprese ed esposizioni garantite da immobili residenziali). Risultati del c.d. Comprehensive Assesment Tutte le fasi della valutazione approfondita hanno evidenziato per il Gruppo UBI Banca l’esistenza di eccedenze di capitale rispetto alle soglie stabilite nell’esercizio, riepilogate come segue: • Eccedenza di CET1 dopo AQR rispetto alla soglia dell’8%: 2.432 mln/euro (382 punti base); • Eccedenza di CET1dopo AQR e Stress Test: o AQR + Scenario base (rispetto alla soglia dell’8%): 1.848 mln/euro (288 punti base); o AQR + Scenario avverso (rispetto alla soglia del 5,5%): 1.743 mln/euro (270 punti base). Al termine dell’esercizio, i ratio patrimoniali consolidati sono risultati pertanto superiori ai minimi richiesti, configurando un CET1 ratio al 2016 (inclusivo di AQR) pari al 10,88% (minimo 8%) nello scenario base e all’8,20% (minimo 5,5%) nello scenario avverso, che confermano la solidità, la tenuta dell’assetto patrimoniale anche in ipotesi di simulazioni particolarmente gravose, nonché la qualità dei processi valutativi e gestionali del Gruppo. Il contenuto profilo di rischiosità viene attestato, oltre che dalla qualità del credito e della posizione finanziaria, anche dal livello di leva finanziaria: il leverage ratio fully phased (regole Basilea 3 a regime) è risultato pari al 5,15% dopo l’AQR (5,35% pre AQR). Si segnala per completezza che al 31 dicembre 2014 il leverage ratio è risultato pari al 5,78%, al 30 giugno 2015 è risultato pari a 6,14% e al 30 settembre 2015 è risultato pari a 6,22%. Si precisa che il leverage ratio al 31/12/2014 è stato pubblicato nel Pillar 3 (disclosure di bilancio) con regole vigenti CRR 575/2013 ed era pari al 5,78%. Il leverage ratio indicato nei periodi successivi è stato calcolato secondo il Regolamento Delegato 2015/62 che ha modificato le regole di calcolo e pertanto non è omogeneo al fine anno. Di seguito si riportano tabelle con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia consolidati TRIMEST RE CHIUSO AL 30 SETTEMB RE 2015 SEMESTR E CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 DATI MEDI DI SISTEMA AL 30 GIUGNO 2015 (*) ESERCIZI O CHIUSO AL 31 DICEMBR E 2014 ESERCIZI O CHIUSO AL 31 DICEMBR E 2013 DATI MEDI DI SISTEM A AL 31 DICEM BRE 2013 (***) SOFFERENZE LORDE/IMPIE GHI LORDI (1) 7,86% 7,63% 10,8% 7,31% 10,7% 6,38% 9,4% SOFFERENZE NETTE/IMPIE GHI NETTI (1) 5,06% 4,91% n.d. 4,70% 4,7%(****) 3,89% 4,2%(*** **) PARTITE ANOMALE LORDE (******) /IMPIEGHI LORDI (2) 15,51% 14,94% 18,4% 14,55% 18,5% 13,74% 16,6% PARTITE ANOMALE NETTE (******) /IMPIEGHI NETTI (2) 11,78% 11,31% n.d. 11,10% 10,9%(**** ) 10,53% 10,1%(** ***) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE 27,69% 27,80% 46,1% 27,13% 46,6% 26,52% 44,6% DATI MEDI DI SISTEMA AL 31 DICEMBR E 2014 (**) soggetta ad un regime transitorio durante il quale saranno applicate – nella maggior parte dei casi – in proporzione crescente fino al 2019 (“phased in”) fino a raggiungere l’applicazione a regime (“fully loaded”). Pag. 8 di 22 RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE 38,67% 38,68% 59,3% 38,56% 60,3% 41,60% 58,6% RAPPORTO SOFFERENZE NETTE/PATRI MONIO NETTO CONSOLIDAT O (*******) (3) 42,14% 42,35% n.d. 41,06% n.d. 33,24% n.d. COSTO DEL RISCHIO (RAPPORTO RETTIFICHE SU CREDITI E AMMONTARE DEI CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA) rapportato ad anno 0,89% 0,91% n.d. 1,08% n.d. 1,07% n.d. INDICE GRANDI RISCHI / IMPIEGHI NETTI (********) 1,79% 0,00% n.d. 1,35% n.d. 0,00% n.d. (*) Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.2, novembre 2015 Tavola 4.1 primi 5 gruppi (**) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria, n. 1, aprile 2015. (***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria, n. 1, maggio 2014 (****) Fonte: Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2015 (pag. 129) (*****) Fonte: Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2014 (pag. 170) (******) Categorie che compongono le partite anomale: sofferenze, incagli (inadempienze probabili), crediti ristrutturati (inadempienze probabili), esposizioni scadute e sconfinate (esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate). (*******)Patrimonio netto comprensivo del risultato dell’esercizio; (********) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio del Gruppo, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”. (1) Sofferenze Lorde / Impieghi Lordi e Sofferenze Nette / Impieghi Netti Il deterioramento del rapporto Sofferenze / Impieghi, sia al lordo che al netto delle rettifiche, è da attribuire in particolare all’incremento delle sofferenze al numeratore, interessando in misura differenziata le Banche Rete, UBI Leasing ed UBI Banca. Il rapporto ha risentito, relativamente al denominatore, in parte anche dell’andamento del portafoglio complessivo dei crediti netti verso la clientela, che ha evidenziato una contrazione dell’1,76%. (2) Partite Anomale Lorde / Impieghi Lordi e Partite Anomale Nette / Impieghi Netti Il deterioramento del rapporto Partite anomale / Impieghi, sia al lordo che al netto delle rettifiche, è da attribuire in particolare all’incremento delle partite anomale al numeratore, interessando tutte le categorie di deteriorate; in particolare, in termini percentuali, le sofferenze lorde sono aumentate dell’1,33% (1,36% quelle nette); le inadempienze probabili del 2,84% (sia lorde che nette); le scadute lorde del 4,65% (5,01% quelle nette), mentre i crediti verso clientela si sono ridotti dell’1,64% al lordo delle rettifiche e dell’1,76% al netto. (3) Rapporto Sofferenze Nette / Patrimonio Netto Consolidato Il rapporto sofferenze nette/patrimonio netto risente maggiormente dell’ incremento del numeratore che, rispetto a giugno 2015, ha registrato un aumento pari all’1,36%. Tabella 2.1 - Principali indicatori di rischiosità creditizia consolidati al 30 settembre 2015 e al 30 giugno 2015 TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 SOFFERENZE LORDE/IMPIEGHI LORDI 7,86% 7,63% SOFFERENZE NETTE/IMPIEGHI NETTI 5,06% 4,91% INADEMPIENZE PROBABILI LORDE*/IMPIEGHI LORDI 7,18% 6,87% INADEMPIENZE PROBABILI NETTE*/IMPIEGHI NETTI 6,25% 5,97% ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE LORDE **/IMPIEGHI LORDI 0,46% 0,43% ESPOSIZIONE SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE NETTE **/IMPIEGHI NETTI 0,46% 0,43% RAPPORTO SOFFERENZE 38,67% 38,68% RAPPORTO SOFFERENZE NETTE / PATRIMONIO NETTO 40,02% 40,13% RAPPORTO 5,07% 5,39% DI DI COPERTURA COPERTURA DELLE DELLE Pag. 9 di 22 ESPOSIZIONE SCADUTE DETERIORATE E/O SCONFINANTI RAPPORTO DI COPERTURA INADEMPIENZE PROBABILI DELLE 17,13% 17,13% * Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. ** Ai sensi della circolare Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 come modificata, in tale voce rientrano le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti, da oltre 90 giorni con carattere continuativo. Le tabelle di seguito riportate espongono la composizione dei crediti deteriorati, per ciascuno dei periodi di riferimento. Tabella 2.1bis – Composizione dei crediti deteriorati al 30.09.2015 e al 30.06.2015 (migliaia di Euro) TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta SOFFERENZE 6.920.060 -2.675.698 4.244.362 6.829.138 -2.641.811 4.187.327 INADEMPIENZE PROBABILI (INCAGLI) 5.394.191 -919.662 4.474.529 5.222.860 -874.203 4.348.657 INADEMPIENZE PROBABILI (ESPOSIZIONI RISTRUTTURAT E) 929.893 -163.771 766.122 926.803 -179.484 747.319 ESPOSIZIONI SCADUTE E/O SCONFINANTI DETERIORATE (ESPOSIZIONI SCADUTE E SCONFINATE) 407.149 -20.640 386.509 389.051 -20.975 368.076 13.651.293 -3.779.771 9.871.522 13.367.852 -3.716.473 9.651.379 TOTALE Tabella 2.2 bis – Composizione dei crediti deteriorati al 31.12.2014 e al 31.12.2013 (migliaia di Euro) ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta SOFFERENZE 6.551.628 -2.526.549 4.025.079 5.885.049 -2.447.924 3.437.125 INCAGLI 5.063.592 -826.960 4.236.632 5.082.523 -768.542 4.313.981 ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE 880.008 -162.929 717.079 872.069 -121.545 750.524 ESPOSIZIONI SCADUTE 553.634 -24.319 529.315 834.224 -23.581 810.643 Tabella 3 – Principali dati di conto economico (in milioni di Euro) MARGINE D’INTERESSE (1) COMMISSIONI NETTE MARGINE DI PERIODO DAL 1 GENNAIO AL 30 SETTEMBR E 2015 PERIODO DAL 1 GENNAIO AL 30 SETTEMBR E 2014 VARIAZION E PERCENTU ALE ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 VARIAZION E PERCENTU ALE 1.246 1.376 -9,45% 1.818 1.751 3,83% 970 908 6,83% 1.227 1.187 3,37% 2.363 2.444 -3,31% 3.255 3.273 -0,55% Pag. 10 di 22 INTERMEDIAZIO NE (2) RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 1.799 1.816 -0,94% 2.317 2.282 1,53% COSTI OPERATIVI -1.511 -1.482 1,96% 2.178 2.095 3,96% UTILE DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 312 362 -13,8% -776 202 n.s. UTILE/PERDITA D’ESERCIZIO 162 150 8,00% -726 251 n.s. (1) Margine di interesse La contrazione del margine di interesse si deve, per la componente clientela, da un lato alla riduzione dei volumi attivi e, dall'altro - in misura molto più significativa - all'effetto tasso negativo sui crediti a breve termine. Tali effetti negativi sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione del costo della raccolta. Per quanto riguarda il portafoglio titoli, invece, gli interessi attivi netti sono diminuiti nel corso dell'esercizio per effetto principalmente di minori investimenti in titoli di debito, ridottisi nei dodici mesi di 3 miliardi circa (2) Margine di intermediazione Il margine di intermediazione è principalmente composto dal margine di interesse, dalle commissioni nette e dal risultato netto dell'attività finanziaria. Oltre alla contrazione del margine di interesse commentata nel paragrafo precedente, rispetto al 30 settembre 2014 si evidenzia una riduzione del 7,69% del risultato netto della finanza riconducibile per la gran parte ai minori utili da cessione di titoli e OICR contabilizzati nel corso del 2015 rispetto all'esercizio precedente. Tabella 4 – Principali dati di stato patrimoniale (in milioni di Euro) TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA 83.834 RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA 89.022 RACCOLTA INDIRETTA DA CLIENTELA 79.162 POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA -7.239 SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 85.340 85.644 88.421 94.327 93.207 92.604 79.070 75.892 71.652 -5.858 -9.952 -10.888 ATTIVITÀ FINANZIARIE 19.069 21.223 23.128 20.444 TOTALE ATTIVO 115.689 119.454 121.787 124.242 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO (ESCLUSO UTILE D’ESERCIZIO) 10.443 9.762 10.530 10.089 CAPITALE SOCIALE 2.254 2.254 2.254 2.254 Tabella 5 – Indicatori di liquidità TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 LOAN TO DEPOSIT RATIO * 94,17% 90,47% 91,89% 95,50% LIQUIDITY COVERAGE RATIO ** >100% >100% >100% >100% NET STABLE FUNDING RATIO *** >100% >100% >100% >100% * Il loan to deposit ratio è calcolato come rapporto tra impieghi a clienti e raccolta diretta (debiti verso clientela e titoli in circolazione) come riportati nel bilancio consolidato. Entrambi i termini del rapporto hanno subito una contrazione tra giugno e settembre 2015; tuttavia, mentre il numeratore si è ridotto dell’1,76%, la contrazione del denominatore è stata molto più elevata, attestandosi nel periodo al 5,62%. ** L’indicatore a breve termine o Liquidity Coverage Ratio (LCR) esprime il rapporto tra l’ammontare delle attività prontamente monetizzabili disponibili (la cassa ed i titoli prontamente liquidabili detenuti dalla banca) e lo sbilancio monetario progressivo cumulato ad un mese stimato in condizioni di normalità gestionale. La soglia minima regolamentare è pari al 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018. *** L’indicatore Net Stable Funding Ratio è definito come rapporto tra l’ammontare complessivo delle fonti stabili di raccolta (patrimonio della Banca, indebitamento a medio/lungo termine, quota stabile dei depositi) e il valore degli impieghi di medio/lungo periodo. La soglia minima regolamentare sarà pari al 100% a partire dal 1 gennaio 2018. Al 30 settembre 2015 il Gruppo mantiene un posizionamento positivo in termini di riserve di liquidità, comprovato anche dagli indicatori specifici, a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e strutturale (Net Stable Funding Ratio), entrambi superiori al 100%. Al 30 settembre 2015 l’esposizione del Gruppo UBI Banca verso la BCE consiste in un ammontare totale di 8,1 miliardi di euro di TLTRO. Pag. 11 di 22 Tabella 6 - Esposizione del portafoglio del Gruppo UBI Banca nei confronti di debitori sovrani (dati in migliaia di Euro) Di seguito viene presentato il dettaglio delle esposizioni del Gruppo UBI Banca nei confronti di debitori sovrani, tenuto presente che, secondo le indicazioni dell’Autorità di Vigilanza, per “debito sovrano” devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati. Paese (Rating)* TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 Valore nominale Italia (BBB-) Valore di bilancio 16.358.446 Fair Value 18.761.118 18.834.392 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 100.050 100.051 100.051 attività finanziarie disponibili per la vendita 12.626.880 14.594.850 14.594.850 attività finanziarie detenute sino alla scadenza 3.050.000 3.486.873 3.560.147 Totale Titoli di debito Italia 15.776.930 18.181.774 18.255.048 581.516 579.344 579.344 3.062 3.062 3.062 3.062 3.062 3.062 10 10 10 10 10 10 crediti ** Spagna (BBB) crediti ** Olanda (AA+) crediti ** Argentina (CCC+) 802 708 708 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 802 708 708 Totale Titoli di debito Argentina 802 708 708 15.777.732 18.182.482 18.255.756 Totale Titoli di debito L’esposizione nei confronti degli Stati sovrani detenuta dal Gruppo UBI Banca al 30 settembre 2015 ammonta complessivamente a 18,8 miliardi di Euro (contro un dato al 31 dicembre 2014 pari a 22,7 miliardi di Euro). In maggior dettaglio, al 30 settembre 2015 l’esposizione comprende titoli di debito per 18,2 miliardi di Euro, che rappresentano il 95,3% del totale delle attività finanziarie e crediti per 0,6 miliardi di Euro. Paese (Rating)* SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 Valore nominale Italia (BBB-) Fair Value Valore nominale Valore di bilancio Fair Value 18.747.319 21.137.576 21.132.207 19.999.977 22.730.431 22.761.148 720.001 697.459 697.459 800.374 794.767 794.767 attività finanziarie disponibili per la vendita 14.196.980 16.125.377 16.125.378 15.327.035 17.538.510 17.538.505 attività finanziarie detenute sino alla scadenza 3.050.000 3.535.692 3.530.322 3.050.000 3.576.951 3.607.673 Totale Titoli di debito Italia 17.966.981 20.358.528 20.353.159 19.177.409 21.910.228 21.940.945 780.338 779.048 779.048 822.568 820.203 820.203 4.556 4.556 4.556 8 8 8 4.556 4.556 4.556 8 8 8 0 0 0 364 364 364 0 0 0 364 364 364 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 Argentina (CCC+) 802 707 707 813 659 659 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) 802 707 707 813 659 659 Totale Titoli di debito Argentina 802 707 707 813 659 659 17.967.783 20.359.235 20.353.866 19.178.222 21.910.887 21.941.604 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esposizione netta) crediti Spagna (BBB) crediti Francia (AA) crediti Olanda (AA+) crediti Totale Titoli di debito * Valore di bilancio ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 Rilasciato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s Nell’ambito dei titoli di debito emessi dai Governi centrali e locali nonché dagli Enti governativi non si annoverano titoli di debito strutturati. Tabella 7 - Esposizione del portafoglio dell’Emittente ai rischi di mercato (dati in Euro) Pag. 12 di 22 TRIMESTRE CHIUSO AL 30 SETTEMBRE 2015 SEMESTRE CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2014 ESERCIZIO CHIUSO AL 31 DICEMBRE 2013 VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE (TRADING BOOK) 712.391* 3.055.532* 3.063.172* 15.345.490* VALUE AT RISK DELL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO DI MERCATO RELATIVAMENTE AL PORTAFOGLIO BANCARIO (BANKING BOOK) 111.216.983* 99.762.848* 132.729.374* 191.053.123* *VaR a 1 giorno calcolato con modelli interni non validati da Banca d’Italia Con riferimento al VaR del trading book, per quanto concerne il terzo trimestre chiusosi al 30 settembre 2015, il profilo di rischio medio dell’Emittente (pari a Euro 2.962.887) risulta in diminuzione rispetto ai valori medi al 31 dicembre 2014 (pari a Euro 8.985.618). Analizzandone la composizione, con riferimento ai diversi fattori, si osserva la prevalenza del rischio di tasso di interesse, accompagnata da esposizione minore agli altri fattori di rischio (in particolare rischio cambio e rischio equity). Con riferimento ai rischi di banking book, il rischio di mercato, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del terzo trimestre 2015 mediamente pari a Euro 114.897.017. Al 30 settembre 2015 il VaR è pari a Euro111.216.983 rispetto a Euro 132.729.374 al 31 dicembre 2014. B.13 Descrizione di qualsiasi fatto recente relativo all’Emittent e sostanzialme nte rilevante per la valutazione della sua solvibilità L’Emittente attesta che dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato, non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dell’Emittente. L’Emittente dichiara che dalla chiusura dell’ultimo periodo per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie infrannuali non si segnalano cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale dell’Emittente. Legge 24 marzo 2015 n. 33 “Conversione, in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti” In data 25 Marzo 2015 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 24 marzo 2015 n. 33 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti (efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione). In particolare, è confermata l’introduzione, all’art. 29 comma 2 bis del TUB, della disposizione che l'attivo delle Banche Popolari non possa superare 8 miliardi di Euro, da determinare a livello consolidato per le Banche Capogruppo. Il successivo nuovo comma 2-ter dispone che, in caso di superamento del limite di cui al comma 2-bis, l’organo di amministrazione convochi l'assemblea per le determinazioni del caso. Se entro un anno dal superamento del limite l'attivo non è stato ridotto al di sotto della soglia né è stata deliberata la trasformazione in Società per Azioni o la liquidazione, la Banca d'Italia, tenuto conto delle circostanze e dell'entità del superamento, può adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni ed anche proporre alla Banca Centrale Europea la revoca dell'autorizzazione all'attività bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze la liquidazione coatta amministrativa, fermi i poteri di intervento e sanzionatori già attribuiti dal TUB alla Banca d’Italia. La stessa Banca d’Italia deve dettare le relative disposizioni di attuazione. Il nuovo art. 31 regola i quorum assembleari per le trasformazioni di Banche Popolari in Società per Azioni o le fusioni a cui prendano parte Banche Popolari e da cui risultino Società per Azioni. In sede di conversione è stato inserita la possibilità di prevedere in statuto, in sede di trasformazione in società per azioni, un limite al diritto di voto (per un quantitativo di azioni superiore al 5%) per una durata massima di 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (26 marzo 2015).In sede di prima applicazione del Decreto, le Banche Popolari autorizzate al momento dell’entrata in vigore si adeguano alle nuove disposizioni entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore delle norme di attuazione emanate dalla Banca d’Italia. In relazione a quanto precede, UBI Banca ha deciso di avviare senza indugio il processo di recepimento delle nuove disposizioni normative al fine di assicurare quanto prima stabilità alla Banca, anche in una ottica di prudente gestione. In tale contesto, i competenti organi di UBI Banca, dopo aver verificato il superamento da parte di UBI Banca del valore di 8 miliardi di Euro dell’attivo, hanno dato avvio al progetto di trasformazione in società per azioni, sottoponendo lo stesso all’Assemblea sociale convocata per il 9 ottobre 2015 in prima convocazione e per il 10 ottobre 2015 in seconda convocazione. In tale ottica è stato definito un nuovo testo statutario, seguendo una logica concentrata specificatamente sulle previsioni statutarie vigenti non più compatibili con il nuovo status di società per azioni e su altri interventi che siano comunque correlati, connessi e consequenziali alle citate modifiche. In data 12 ottobre 2015 (la “Data di Iscrizione”) è stata iscritta presso il Registro delle Imprese di Bergamo la deliberazione con cui l’assemblea straordinaria dei soci dell’Emittente, svoltasi in data 10 ottobre 2015 in seconda convocazione, ha approvato la trasformazione di UBI Banca da società cooperativa per azioni in società per azioni. In pari data il verbale dell’assemblea straordinaria è stato reso disponibile al pubblico presso la sede sociale dell’Emittente, sul sito internet di UBI Banca (www.ubibanca.it) nella Sezione Soci (Assemblea e comunicazioni ai soci). Il diritto di recesso, esercitabile ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lett. B del codice civile al valore di Euro 7,228 per azione è stato validamente esercitato entro il termine finale del 27 ottobre 2015 per n. 35.409.477 azioni UBI Banca (le “Azioni Oggetto di Recesso”) per un controvalore complessivo pari a Euro 258.064.268,38, che rappresenta l’esborso massimo ai fini dell’esercizio del diritto di recesso. Al riguardo, le Azioni Oggetto di Recesso rappresentano il 3,927% circa dell’attuale capitale sociale sottoscritto e versato di UBI Banca. Le Azioni Oggetto di Recesso saranno offerte in opzione ai sensi dell’art. 2437-quater cod. civ., a tutti i soci UBI Banca titolari di azioni per le quali non sia stato esercitato il diritto di recesso al prezzo di Euro 7,2880 per azione e nel rapporto di n. 1 azione ogni 24,4259 diritti posseduti(l’“Offerta in Opzione”). Il periodo di Offerta in Opzione è iniziato il 12 novembre 2015 e si concluderà il 12 gennaio 2016, estremi compresi. Gli azionisti di UBI Banca che eserciteranno il diritto di opzione nel contesto dell’Offerta in Opzione avranno un diritto di prelazione nell’acquisto delle Azioni Oggetto di Recesso rimaste inoptate all’esito dell’Offerta in Opzione, a condizione che formulino tale richiesta contestualmente all’esercizio del diritto di opzione. Le modalità e i termini dell’Offerta in Opzione sono specificati nell’apposito avviso depositato in data 11 novembre 2015 da UBI Banca Pag. 13 di 22 presso il Registro delle Imprese di Bergamo e reso altresì disponibile sul sito internet www.ubibanca.it. Le eventuali Azioni Oggetto di Recesso non acquistate all’esito dell’esercizio del diritto d’opzione e del diritto di prelazione potranno essere offerte sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. in conformità alle applicabili disposizioni di legge e regolamentari. Tutte le informazioni necessarie in merito all’eventuale offerta in Borsa saranno comunicate in tempo utile anche mediante pubblicazione di appositi avvisi sui quotidiani “Il Sole 24 Ore” e “MF” nonché sul sito internet www.ubibanca.it. Ai sensi dell’art. 2437-quater, comma 5, cod. civ., in caso di mancato integrale collocamento delle azioni dei soci recedenti entro centottanta giorni dalla data della comunicazione del recesso, le azioni rimanenti devono essere rimborsate mediante acquisto da parte della società attraverso l’utilizzo di utili e riserve disponibili, anche in deroga ai limiti quantitativi previsti dall’art. 2357, comma 3, cod. civ.. A tale riguardo si ricorda che, in forza di quanto previsto dall’art. 28, comma 2-ter, del Testo Unico Bancario e dalle relative disposizioni attuative emanate dalla Banca d’Italia in materia di limiti al rimborso delle azioni di soci recedenti da una banca popolare, l’organo con funzione di supervisione strategica della banca, su proposta dell’organo con funzione di gestione, sentito l’organo con funzione di controllo, ha la facoltà di limitare o rinviare, in tutto o in parte e senza limiti di tempo, anche in deroga alle disposizioni del codice civile, il rimborso delle azioni del socio recedente, al fine di assicurare la computabilità delle azioni nel patrimonio di vigilanza della banca. In ossequio a tali previsioni normative, nella riunione del 4 settembre 2015, il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca, su proposta del Consiglio di Gestione e sentito il Comitato per il Controllo Interno, ha individuato i criteri ai quali intende attenersi nel deliberare sull’esercizio della predetta facoltà. Tali criteri, e le valutazioni sottese alla loro individuazione, sono dettagliatamente e analiticamente descritti nella Relazione Illustrativa della proposta di trasformazione all’Assemblea, messa a disposizione del pubblico in data 9 settembre 2015 e consultabile presso il sito Internet della Banca (nella sezione “Soci”). Qualora, in esito alle procedure di offerta in opzione e di eventuale collocamento in borsa sopra descritte, residuassero azioni non collocate, il Consiglio di Sorveglianza della Banca, sulla base dei criteri definiti, rileverà l’importo destinabile al rimborso. Ove tale importo risultasse inferiore al controvalore complessivo delle azioni da rimborsare, UBI Banca, nel pieno e scrupoloso rispetto della parità di trattamento fra gli azionisti receduti e ferme le necessarie autorizzazioni previste dalla disciplina vigente, procederà (i) a rimborsare proporzionalmente le azioni oggetto di recesso sino alla concorrenza dell’importo destinabile al rimborso riconoscendo il valore di liquidazione determinato ai sensi dell’art. 2437-ter cod. civ. e (ii) a sciogliere dal vincolo di indisponibilità le azioni in eccesso rispetto a tale importo che, conseguentemente, saranno di nuovo liberamente cedibili dal titolare. UBI Banca provvederà a comunicare le informazioni rilevanti in merito alla procedura di liquidazione delle Azioni Oggetto di Recesso nei termini e secondo le modalità previste dalle norme di legge e regolamentari applicabili. Dipendenza dell’Emitten te da altri soggetti all’interno del Gruppo L’Emittente gode di autonomia gestionale in quanto società capogruppo del Gruppo UBI Banca. Nessun soggetto controlla l’Emittente ai sensi dell’art. 93 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, così come successivamente modificato ed integrato (il “TUF”). B.15 Descrizione delle principali attività dell’Emitten te L’Emittente è autorizzato dalla Banca d’Italia all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi della legislazione italiana. UBI Banca ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme, sia direttamente sia tramite società controllate. A tal fine, essa può, con l’osservanza delle disposizioni vigenti e previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni, compiere, sia direttamente sia tramite società controllate, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari, nonché le altre attività consentite agli enti creditizi, compresi l’emissione di obbligazioni e l’erogazione di finanziamenti regolati da leggi speciali. UBI Banca può inoltre compiere ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. UBI Banca è la capogruppo dell’omonimo Gruppo UBI Banca. Essa svolge direttamente – oltre che attraverso le banche controllate – il ruolo di banca commerciale tramite 4 sportelli in Lombardia. Nell’ambito del Gruppo UBI Banca, UBI Banca ha come compito: • la direzione, il coordinamento ed il controllo del Gruppo UBI Banca; • il coordinamento delle funzioni del business, assicurando il supporto alle attività delle banche rete e delle fabbriche prodotto nel loro core business attraverso il presidio sia dei mercati sia dei segmenti di clientela; • la fornitura, direttamente o attraverso società controllate, di servizi di supporto al business nell’ottica di facilitare lo sviluppo degli affari e consentire un efficace servizio alla clientela. B.16 Società controllanti Non applicabile. L’Emittente non dipende da altri soggetti e gode di piena autonomia decisionale. B.14 All’Emittente sono stati assegnati i seguenti giudizi di rating. Agenzia rating B.17 Rating Medio - Lungo Termine Breve termine Outlook/Trend Data ultima revisione rating Standard & Poor’s BBB– A-3 Stabile 03-lug-2015 Moody’s Baa2 Prime-2 Stabile 22-giu-2015 Fitch Ratings BBB F3 Stabile 01-apr-2015 DBRS BBB (high) R-1 (low) Stabile 25-nov-2015 Moody’s distingue l’outlook del lungo termine tra depositi e strumenti di debito senior. L’outlook relativo ai depositi a lungo termine è stato posto in revisione per possibile upgrade. Non è intenzione dell’Emittente richiedere che venga attribuito alcun rating alle Obbligazioni. L’Emittente si riserva, tuttavia, la facoltà di richiedere per alcuni Prestiti l’attribuzione di un livello di rating che sarà di volta in volta specificato nelle Condizioni Definitive. Sezione C – Strumenti finanziari C.1 Descrizione del tipo e della classe Obbligazioni a Tasso Fisso Sono titoli di debito che danno il diritto al rimborso del 100% del valore nominale, unitamente alla corresponsione di interessi, salvo quanto previsto in merito all’utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015. Le Obbligazioni a Tasso Fisso saranno rimborsate in un’unica soluzione alla data di scadenza. Le Obbligazioni a Tasso Fisso corrisponderanno cedole fisse pagabili periodicamente (trimestralmente / semestralmente / annualmente) in via posticipata a ciascuna Data di Pagamento. L’ammontare delle cedole sarà calcolato applicando un tasso di interesse predeterminato costante. Codice ISIN IT0005162653 C.2 C.5 Valuta di emissione Descrizione di eventuali Le Obbligazioni saranno emesse e denominate in Euro. Non sono presenti clausole limitative al trasferimento e alla circolazione dei titoli fatta eccezione per quanto disciplinato ai punti seguenti. Le Obbligazioni emesse ai sensi di questo Prospetto di Base non sono state e non saranno registrate ai sensi dello United States Securities Act Pag. 14 di 22 restrizioni alla libera trasferibilità C.8 Descrizione dei diritti connessi agli strumenti finanziari compreso il “ranking” e le restrizioni a tali diritti del 1933, così come modificato, (di seguito il “Securities Act”) o ai sensi di alcuna regolamentazione finanziaria in ciascuno degli stati degli Stati Uniti d'America, e non possono essere offerte o vendute negli Stati Uniti d'America o a, o per conto o a beneficio di, una persona U.S. (“United States” e “U.S. Person” il cui significato è quello attribuito nel Regulation S del Securities Act). Le espressioni utilizzate nel presente paragrafo hanno il significato ad esse attribuite nel Regulation S del Securities Act (“Regulation S”). Le Obbligazioni non sono state né saranno registrate ai sensi delle normative in vigore in Canada, Giappone, Australia e in qualsiasi altro Paese nel quale tali atti non siano consentiti in assenza di specifiche esenzioni o autorizzazioni da parte delle competenti autorità (gli “Altri Paesi”) e non potranno conseguentemente essere offerte, vendute o comunque consegnate, direttamente o indirettamente in, ovvero ad alcun cittadino o soggetto residente o soggetto passivo d’imposta in, Stati Uniti d’America, Canada, Giappone, Australia o in Altri Paesi. Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” ed alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla vigente normativa per i titoli della stessa categoria, e quindi il diritto alla percezione delle cedole (ove previste) alle date di pagamento degli interessi ed al rimborso del capitale alla data di scadenza salvo utilizzo del bail-in e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla direttiva europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi come recepita nel nostro ordinamento dai Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 (cfr. elemento D.3 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in””). I portatori delle Obbligazioni potranno esercitare i diritti relativi alle Obbligazioni da essi sottoscritte per il tramite dell’intermediario presso cui le Obbligazioni sono depositate in regime di dematerializzazione. Salvo quanto sopra indicato in merito all’utilizzo del bail-in, non vi sono limitazioni, condizioni o gravami – di qualsiasi natura – che possono incidere sui diritti dei sottoscrittori delle Obbligazioni. Gli obblighi nascenti dalle Obbligazioni di cui alla presente Nota di Sintesi a carico dell’Emittente non sono subordinati ad altre passività dello stesso. Tuttavia, nell’ipotesi di applicazione dello strumento del “bail – in” il credito degli obbligazionisti verso l’Emittente non sarà soddisfatto pari passu con tutti gli altri crediti chirografari dell’Emittente (cioè non garantiti e non privilegiati) ma sarà oggetto di riduzione nonché conversione secondo l’ordine sinteticamente rappresentato all’interno della tabella che segue. Peraltro il seguente ordine dovrà essere rispettato anche nell’ambito delle procedure di liquidazione coatta amministrativa. Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier I) “FONDI PROPRI” Capitale aggiuntivo di Classe 1(Additional Tier I) Capitale di Classe 2 (ivi incluse le obbligazioni subordinate) Debiti subordinati diversi dal Capitale aggiuntivo di Classe 1 e Classe 2 Restanti Passività ivi incluse le OBBLIGAZIONI NON SUBORDINATE (SENIOR) non assistite da garanzie DEPOSITI DI IMPORTI SUPERIORI A € 100.000: di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese; di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese effettuati presso succursali extracomunitarie della Banca dal 1° gennaio 2019, gli altri depositi presso la Banca1 . C.9 C.10 C.11 Caratteristic he fondamental i di ogni tipologia di Obbligazion i offerte Componente derivata inerente il pagamento degli interessi Mercati presso i quali è stata o sarà chiesta l’ammission e alle negoziazioni degli strumenti Data di godimento: 31.03.2016 Data di pagamento delle cedole: 31 marzo e 30 settembre di ciascun anno Data di Scadenza: 31.03.2019 Modalità di ammortamento: alla pari (100% del valore nominale) in un’unica soluzione alla Data di Scadenza. I pagamenti relativi alle cedole e al rimborso del capitale potranno essere effettuati nella medesima Valuta di Denominazione. Tasso di interesse nominale Le Obbligazioni corrispondono cedole fisse il cui ammontare è calcolato applicando un tasso di interesse predeterminato costante pari a 0,800% lordo annuo e 0,592% netto annuo. Premio di Fedeltà non previsto Valuta di Denominazione Euro Tasso di rendimento effettivo 0,80% lordo annuo, 0,59% netto. Rappresentante degli obbligazionisti Non applicabile, Non sono previste modalità di rappresentanza dei portatori delle Obbligazioni. Non applicabile. Le Obbligazioni saranno negoziate in contropartita diretta dai Soggetti Incaricati del Collocamento ovvero dall’Emittente medesimo nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio ai sensi dell’art. 1, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 58/1998 (TUF). Non è previsto tuttavia l’impegno incondizionato al riacquisto da parte dei Soggetti Incaricati del Collocamento di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore. 1 Per quanto riguarda gli “altri depositi presso la Banca”, il relativo credito sarà soddisfatto con preferenza rispetto alle Obbligazioni di cui alla presente Nota Informativa nelle procedure di risoluzione (nonché di liquidazione coatta amministrativa) iniziate dopo il 1° gennaio 2019. Sino a tale data, pertanto, tali depositi saranno soddisfatti pari passu con le Obbligazioni. Pag. 15 di 22 finanziari Sezione D – Fattori di Rischio D.2 1 Informazion i fondamental i sui principali rischi che sono specifici per l’Emittente Rischio connesso alle perdite d’esercizio In sede di determinazione dei risultati per l’anno 2014, UBI Banca ha proceduto alla contabilizzazione di rettifiche di valore su avviamento e su attivi intangibili (impairment) per un importo di 882,7 milioni di Euro, al netto delle imposte e dei terzi. A seguito di tale contabilizzazione, il 2014 si è chiuso con un risultato negativo per 725,8 milioni di Euro, rispetto ad un utile di 250,8 milioni di Euro del 2013. Rischio connesso all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia e CONSOB ). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all’adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. A partire dal 1° gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell’introduzione di policy e di regole quantitative per l’attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l’innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un Common Equity Tier 1 ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un Tier 1 Capital ratio pari almeno all’8,5% e un Total Capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. “capital conservation buffer”, vale a dire un «cuscinetto» di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Per quanto concerne la liquidità, gli accordi di Basilea III prevedono, tra l’altro, l’introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l’indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013 (“CRR”); - per l’indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018. Nonostante l’evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell’Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi nr. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s’inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Tra gli aspetti innovativi della normativa sopraindicata si evidenzia l’introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una situazione di dissesto o a rischio di dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi, si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro 100.000,00 (c.d. bail-in). Pertanto, con l’applicazione dello strumento del “bail-in”, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle Obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015 fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bailin” sopra indicate per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1 gennaio 2016. Peraltro le disposizioni in materia di bail-in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia all’elemento D.3 “Rischio connesso all’utilizzo del “bail in” ”. Si segnala che l’implementazione della Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e della Direttiva 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) del 15 maggio 2014 nonché l’istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014) potrà comportare un impatto significativo sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impongono, a partire dall’esercizio 2015, l’obbligo di costituire specifici fondi tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. Il Gruppo UBI Banca ha quindi proceduto a contabilizzare nel primo semestre 2015 la quota annua dovuta al Fondo nazionale di risoluzione, ai sensi della Direttiva 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive), pari, per l’esercizio 2015, a Euro 22,8 milioni; tale onere, stante la non definitività del medesimo, è stato contabilizzato alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”. L’importo che sarà richiesto dall’Autorità competente potrà infatti essere riscontrato solo nel corso del secondo semestre, all’atto del ricevimento della comunicazione inviata dall’Autorità competente. Come da informativa Banca d’Italia datata 22 novembre 2015, UBI Banca ha partecipato, assieme a IntesaSanPaolo e Unicredit, alla soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, fornendo pro quota la liquidità necessaria all’operatività del Fondo di Risoluzione. L’intervento di UBI Banca ha comportato: - l’erogazione di un finanziamento a favore del Fondo per circa 780 milioni di Euro, corrispondente alla quota di pertinenza di un finanziamento complessivo di 2.350 milioni di Euro, che verrà rimborsato nel corso del mese di dicembre 2015 con i contributi, ordinari e straordinari che saranno stati versati al Fondo dal sistema bancario italiano; - l’erogazione di un finanziamento a favore del Fondo per circa 550 milioni di Euro, corrispondente alla quota di pertinenza di un finanziamento complessivo di 1.650 milioni di Euro, a breve termine (scadenza 18 mesi meno un giorno), a fronte del quale la Cassa Depositi e Prestiti ha assunto un impegno di sostegno finanziario in caso di incapienza del Fondo alla data di scadenza del finanziamento. In relazione ai contributi richiesti1, come da disposizioni del Decreto legislativo 16/11/2015 n. 180, in attuazione della Direttiva 2014/59, si stima per UBI Banca il versamento di un contributo straordinario al Fondo pari a circa 68 milioni di Euro ante imposte, che verranno registrati Secondo l'articolo 2 del D.L. 183/2015 la quota da contabilizzare nel 4° Trimestre rappresenta una contribuzione straordinaria ai sensi dell'art. 71 del Regolamento UE 806/2014 fissata, come previsto dal comma 1, nel limite massimo pari a tre volte il contributo ordinario. Pag. 16 di 22 nel conto economico del quarto trimestre 2015, in aggiunta ai circa 22,8 milioni di Euro relativi al contributo ordinario per il 2015 già spesati nel primo semestre dell’anno. Si segnala, inoltre, che, nel terzo trimestre 2015, sono stati contabilizzati 11,3 milioni di Euro relativi alla sola quota semestrale dovuta al Sistema di Garanzia dei Depositi, ai sensi della Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive). Al riguardo, si evidenzia che l’importo dovuto verrà definito dall’Autorità competente entro la fine dell’esercizio e che potrebbe anche significativamente divergere da quello sinora contabilizzato. In data 25 febbraio 2015 la Banca Centrale Europea aveva comunicato i requisiti minimi patrimoniali specifici richiesti a livello consolidato per il Gruppo UBI Banca risultati pari a: • 9,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio • 11% in termini di Total Capital ratio. Alla conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP) per l’anno 2015, svolto dalle Autorità di Vigilanza competenti sulle banche soggette alla Vigilanza Unica Europea e previsto dall’art. 97 della Direttiva 2013/36/UE, UBI Banca ha ricevuto il requisito patrimoniale specifico richiesto dalla Banca Centrale Europea per il Gruppo a livello consolidato. Tale requisito stabilisce un livello Common Equity Tier 1 capital ratio pari a 9,25%, in riduzione rispetto al 9,50% del febbraio 2015. Nel contesto della pubblicazione dei risultati di Gruppo al 30 settembre 2015, il coefficiente Common Equity Tier 1 è risultato pari a 13,00% in termini phased in, e 12,56% in termini fully loaded1, in entrambi i casi superiore rispetto al requisito specifico richiesto. Non sono pervenute comunicazioni da parte della Banca Centrale Europea concernenti altre richieste di carattere prudenziale. Alla luce di quanto sopra sebbene l’Emittente s’impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, l’evoluzione della normativa e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione della stessa da parte delle competenti autorità, potrebbe dar luogo a nuovi oneri ed adempimenti a carico dell’Emittente. Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L’andamento del Gruppo UBI Banca è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell’intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia delle aree geografiche in cui il Gruppo UBI Banca opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità del Gruppo UBI Banca sono influenzati dall’andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l’inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre il Gruppo UBI Banca a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità del Gruppo UBI Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) alle tendenze dell’economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell’area Euro, e della FED, nell’area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell’area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo UBI Banca. Rischio di credito L’attività e la solidità economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo dipendono dal grado di affidabilità creditizia dei propri clienti. Il Gruppo è esposto ai tradizionali rischi relativi all’attività creditizia. Pertanto, l’inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l’eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo. Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito La persistenza della crisi economica nazionale ed internazionale, e le conseguenti difficoltà nella capacità di rimborso da parte dei debitori, si riflettono anche sul buon esito dei crediti erogati. La qualità del credito viene misurata tramite vari indicatori, tra i quali il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dell’Emittente in un dato momento storico. Di seguito si riportano tabelle con gli indicatori della qualità del credito raffrontati con i dati di sistema riferiti alla classe dimensionale comparabile a quella dell’Emittente. Tabella 2 - Principali indicatori di rischiosità creditizia consolidati 1 TRIMEST RE CHIUSO AL 30 SETTEMB RE 2015 SEMESTR E CHIUSO AL 30 GIUGNO 2015 DATI MEDI DI SISTEMA AL 30 GIUGNO 2015 (*) ESERCIZI O CHIUSO AL 31 DICEMBR E 2014 SOFFERENZE LORDE/IMPIE GHI LORDI 7,86% 7,63% 10,8% 7,31% SOFFERENZE NETTE/IMPIE GHI NETTI 5,06% 4,91% n.d. 4,70% ESERCIZI O CHIUSO AL 31 DICEMBR E 2013 DATI MEDI DI SISTEM A AL 31 DICEM BRE 2013 (***) 10,7% 6,38% 9,4% 4,7%(****) 3,89% 4,2%(*** **) DATI MEDI DI SISTEMA AL 31 DICEMBR E 2014 (**) Dall’ 1.1.2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale prevista dal Regolamento UE 575/2013, che ha introdotto le regole del c.d. “framework Basilea 3”, attuate, negli ambiti di competenza, anche con l’emanazione della Circolare di Banca d’Italia 285 del 17.12.2013. L’introduzione di tali regole è soggetta ad un regime transitorio durante il quale saranno applicate – nella maggior parte dei casi – in proporzione crescente fino al 2019 (“phased in”) fino a raggiungere l’applicazione a regime (“fully loaded”). Pag. 17 di 22 PARTITE ANOMALE LORDE (******) /IMPIEGHI LORDI 15,51% 14,94% 18,4% 14,55% 18,5% 13,74% 16,6% PARTITE ANOMALE NETTE (******) /IMPIEGHI NETTI 11,78% 11,31% n.d. 11,10% 10,9%(**** ) 10,53% 10,1%(** ***) RAPPORTO DI COPERTURA DELLE PARTITE ANOMALE 27,69% 27,80% 46,1% 27,13% 46,6% 26,52% 44,6% RAPPORTO DI COPERTURA DELLE SOFFERENZE 38,67% 38,68% 59,3% 38,56% 60,3% 41,60% 58,6% RAPPORTO SOFFERENZE NETTE/PATRI MONIO NETTO CONSOLIDAT O (*******) 42,14% 42,35% n.d. 41,06% n.d. 33,24% n.d. COSTO DEL RISCHIO (RAPPORTO RETTIFICHE SU CREDITI E AMMONTARE DEI CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA) rapportato ad anno 0,89% 0,91% n.d. 1,08% n.d. 1,07% n.d. INDICE GRANDI RISCHI / IMPIEGHI NETTI (********) 1,79% 0,00% n.d. 1,35% n.d. 0,00% n.d. (*) Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla stabilità finanziaria, n.2, novembre 2015 Tavola 4.1 primi 5 gruppi (**) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria, n. 1, aprile 2015. (***) Fonte: Rapporto sulla stabilità finanziaria, n. 1, maggio 2014 (****) Fonte: Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2015 (pag. 129) (*****) Fonte: Appendice relazione annuale Banca d’Italia 2014 (pag. 170) (******) Categorie che compongono le partite anomale: sofferenze, incagli (inadempienze probabili), crediti ristrutturati (inadempienze probabili), esposizioni scadute e sconfinate (esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate). (*******)Patrimonio netto comprensivo del risultato dell’esercizio; (********) Al numeratore del rapporto viene considerata l’effettiva esposizione al rischio del Gruppo, dopo l’applicazione delle ponderazioni alle posizioni rilevate come “grandi esposizioni”. Rischio di esposizione al debito sovrano La crisi del debito sovrano ha condizionato l’andamento dei mercati e le scelte di politica economica di molti Paesi europei. L’esposizione nei confronti degli Stati sovrani detenuta dal Gruppo UBI Banca al 30 settembre 2015 ammonta complessivamente a 18,8 miliardi di Euro (contro un dato al 31 dicembre 2014 pari a 22,7 miliardi di Euro). In maggior dettaglio, al 30 settembre 2015 l’esposizione comprende titoli di debito per 18,2 miliardi di Euro, che rappresentano il 95,3% del totale delle attività finanziarie e crediti per 0,6 miliardi di Euro. In particolare, l’esposizione verso lo Stato italiano e il Settore Pubblico Italia1 è, al 30 settembre 2015, pari a 18.761.118 migliaia di Euro, di cui titoli di debito per 18.181.774 migliaia di Euro e crediti per 579.344 migliaia di Euro . Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente e/o del Gruppo. I risultati finanziari dell’Emittente sono legati al contesto operativo in cui l’Emittente medesimo svolge la propria attività. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari, ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani, dovuti a fluttuazioni di 1 Con riferimento alla comunicazione CONSOB n. DEM/11070007 del 5-8-2011 il Settore pubblico Italia è da considerarsi l’insieme delle entità sovrane che non rientrano tra i governi centrali (leggasi governi e autonomie locali territoriali nonché enti governativi dotati di autonomia giuridica) Pag. 18 di 22 tassi di interesse, dei tassi di cambio delle valute, dei prezzi dei titoli quotati sui mercati e delle materie prime e degli spread di credito, e/o altri rischi. Al riguardo, anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore dell’attivo patrimoniale. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nel generale andamento dell’economia, dalla propensione all’investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale e da conflitti bellici e atti di terrorismo. Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book) che comprende gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book) che comprende le attività e le passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. Con riferimento al VaR del trading book, per quanto concerne il terzo trimestre chiusosi al 30 settembre 2015, il profilo di rischio medio dell’Emittente (pari a Euro 2.962.887) risulta in diminuzione rispetto ai valori medi al 31 dicembre 2014 (pari a Euro 8.985.618). Analizzandone la composizione, con riferimento ai diversi fattori, si osserva la prevalenza del rischio di tasso di interesse, accompagnata da esposizione minore agli altri fattori di rischio (in particolare rischio cambio e rischio equity). Con riferimento ai rischi di banking book, il rischio di mercato, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del terzo trimestre 2015 mediamente pari a Euro 114.897.017. Al 30 settembre 2015 il VaR è pari a Euro 111.216.983 rispetto a Euro 132.729.374 al 31 dicembre 2014. Rischio operativo Il rischio operativo è definito dalla Banca d’Italia come il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. I rischi operativi si differenziano dai rischi di credito e di mercato perché non vengono assunti dall’Emittente sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nella sua operatività e ovunque presenti. L’Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e di rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Rischio di liquidità dell’Emittente Si definisce rischio di liquidità, il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza, sia per incapacità di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia per difficoltà a smobilizzare propri attivi (market liquidity risk). Normalmente, la Banca è in grado di fronteggiare le proprie uscite di cassa mediante i flussi in entrata, le attività prontamente liquidabili e la propria capacità di ottenere credito, ma in termini generali la liquidità dell’Emittente potrebbe essere danneggiata temporanea impossibilità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), dall’incapacità di ricevere fondi da controparti esterne o del Gruppo, dall’incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, nonché da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall’obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell’Emittente, come una generale turbativa di mercato o un problema operativo che colpisca l’Emittente o terze parti, o anche dalla percezione tra i partecipanti al mercato che l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Sono esempi di manifestazione del rischio di liquidità il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, che potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte degli altri istituti bancari, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l’Emittente. Oppure, una diminuzione del merito di credito dei terzi di cui l’Emittente detiene titoli od obbligazioni, che potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Rischio connesso ai procedimenti giudiziari in corso e agli interventi dell’Autorità di Vigilanza Il rischio derivante da procedimenti giudiziari consiste nella possibilità per il Gruppo UBI Banca di dover sostenere degli esborsi, in caso di esito sfavorevole degli stessi. Tipicamente, le controversie giudiziarie sono relative ad azioni di nullità, annullamento, inefficacia o risarcimento danni connesse a operazioni afferenti all’ordinaria attività bancaria e finanziaria svolta dal Gruppo UBI Banca. Le Società del Gruppo UBI Banca sono coinvolte in una pluralità di procedimenti legali originati dall’ordinario svolgimento della propria attività. A fronte delle richieste ricevute, le società hanno ritenuto di appostare congrui accantonamenti a bilancio in base alla ricostruzione degli importi potenzialmente a rischio. Pertanto, per quanto non sia possibile prevederne con certezza l’esito finale, si ritiene che l’eventuale risultato sfavorevole di detti procedimenti non possa ragionevolmente avere, sia singolarmente che complessivamente, un effetto negativo rilevante sulla situazione finanziaria ed economica del Gruppo UBI Banca. Inoltre il Gruppo UBI Banca è soggetto ad indagini da parte delle Autorità di Vigilanza. D.3 Informazio ni fondamenta li sui principali rischi che sono specifici per gli strumenti finanziari FATTORI DI RISCHIO COMUNI ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI PRESTITI OBBLIGAZIONARI Rischio connesso all’utilizzo del“bail in” In data 16 novembre 2015 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi individuando i poteri e gli strumenti che le Autorità preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (c.d. “resolution Authorities”, di seguito le “Autorità”) possono adottare per la risoluzione di una banca in dissesto ovvero a rischio di dissesto. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell’ente, riducendo al minimo l’impatto del dissesto sull’economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti, purché nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta unicamente eccezione per le disposizioni relative allo strumento del “bail-in”, come di seguito descritto, per le quali è stata prevista l’applicazione a partire dal 1° gennaio 2016. Peraltro, le disposizioni in materia di bail–in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Tra gli strumenti di risoluzione che potranno essere utilizzati dalle Autorità è previsto il summenzionato strumento del “bail-in” ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto, azzerato, ovvero convertito in capitale il proprio investimento, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre, le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza delle obbligazioni, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Nell’applicazione dello strumento del “bail in”, le Autorità dovranno tenere conto della seguente gerarchia: Pag. 19 di 22 1) innanzitutto si dovrà procedere alla riduzione, fino alla concorrenza delle perdite, secondo l’ordine indicato: degli strumenti rappresentativi del capitale primario di classe 1 (c.d. Common equity Tier 1); degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior); 2) una volta assorbite le perdite, o in assenza di perdite, si procederà alla conversione in azioni computabili nel capitale primario, secondo l’ordine indicato: degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (c.d. Additional Tier 1 Instruments); degli strumenti di capitale di classe 2 (c.d. Tier 2 Instruments) ivi incluse le obbligazioni subordinate; dei debiti subordinati diversi dagli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e degli strumenti di classe 2; delle restanti passività, ivi incluse le obbligazioni non subordinate (senior). Nell’ambito delle “restanti passività”, il bail–in riguarderà prima le obbligazioni senior e poi i depositi (per la parte eccedente l’importo di € 100.000) di persone fisiche, microimprese, piccole e medie imprese, i medesimi depositi di cui sopra effettuati presso succursali extracomunitarie dell’Emittente nonché, successivamente al 1° gennaio 2019, tutti gli altri depositi presso la Banca sempre per la parte eccedente l’importo di € 100.000. Non rientrano, invece, nelle “restanti passività” e restano pertanto escluse dall’ambito di applicazione del “bail-in” alcune categorie di passività indicate dalla normativa, tra cui i depositi fino a € 100.000 (c.d. “depositi protetti”) e le passività garantite definite dall’art. 1 del citato D. Lgs. N. 180 del 16 novembre 2015 come “passività per la quale il diritto del creditore al pagamento o ad altra forma di adempimento è garantito da privilegio, pegno o ipoteca, o da contratti di garanzia con trasferimento del titolo in proprietà o con costituzione di garanzia reale, comprese le passività derivanti da operazioni di vendita con patto di riacquisto”. Lo strumento sopra descritto del “bail-in” potrà essere applicato sia individualmente che in combinazione con gli altri strumenti di risoluzione previsti dalla normativa di recepimento quali: (i) cessione di beni e rapporti giuridici ad un soggetto terzo; (ii) cessione di beni e rapporti giuridici ad un ente-ponte; (iii) cessione di beni e rapporti giuridici a una società veicolo per la gestione dell’attività. Inoltre, sostegni finanziari pubblici a favore di una banca in crisi potranno essere concessi solo dopo che siano stati applicati gli strumenti di risoluzione sopra descritti e qualora sussistano i presupposti previsti a livello europeo dalla disciplina degli aiuti di Stato. Rischio di credito per il sottoscrittore Sottoscrivendo o acquistando le Obbligazioni oggetto del presente Prospetto di Base, l’investitore diviene finanziatore dell’Emittente e titolare di un credito nei confronti dello stesso per il pagamento degli interessi e per il rimborso del capitale. L’investitore è dunque esposto al rischio che l’Emittente divenga insolvente o comunque non sia in grado di adempiere a tali obblighi di pagamento nonché al rischio che l’Emittente versi in dissesto o sia a rischio di dissesto. Rischio connesso all’assenza di garanzie relative alle Obbligazioni Per il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi risponde unicamente l’Emittente con il suo patrimonio. Le Obbligazioni non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi e non sono assistite dalla garanzia del fondo interbancario di tutela dei depositi. Rischi relativi alla vendita delle Obbligazioni prima della scadenza Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo di vendita sarà influenzato da diversi elementi tra cui: • variazione dei tassi di interesse di mercato ( “Rischio di tasso di mercato”); • caratteristiche del mercato in cui le Obbligazioni verranno negoziate ( “Rischio di liquidità”); • variazione del merito di credito dell’Emittente (“Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente”); • eventuale presenza di costi/commissioni connessi all’investimento (“Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione” e “Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione”); Tali elementi potranno determinare una riduzione del prezzo di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del loro prezzo di offerta. Questo significa che nel caso in cui l’investitore vendesse le Obbligazioni prima della scadenza potrebbe anche subire una rilevante perdita in conto capitale. I rischi relativi ai suddetti fattori sono di seguito descritti in maggior dettaglio. Rischio di tasso di mercato In caso di vendita prima della scadenza, l’investitore è esposto al cosiddetto “rischio di tasso”, in quanto in caso di aumento dei tassi di mercato si verificherà una diminuzione del prezzo delle Obbligazioni. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo è tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga è la vita residua del titolo (per tale intendendosi il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso). Rischio di liquidità È il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe anche essere inferiore al prezzo di emissione delle Obbligazioni. Borsa Italiana S.p.A., con provvedimento n. LOL-002223 in data 11 dicembre 2014, ha rilasciato il giudizio di ammissibilità ai fini dell’ammissione alla quotazione delle Obbligazioni. Le Obbligazioni saranno negoziate dai Soggetti Incaricati del Collocamento ovvero dall’Emittente medesimo in contropartita diretta nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio ai sensi dell’art. 1, comma 5, lettera a) del D.Lgs. 58/1998 (TUF). Non è previsto tuttavia l’impegno incondizionato al riacquisto da parte dei Soggetti Incaricati del Collocamento di qualunque quantitativo di Obbligazioni su iniziativa dell’investitore. Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente Le Obbligazioni potranno deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente, ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso anche espresso da (o dall’aspettativa di) un peggioramento del giudizio di rating relativo all’Emittente. Tuttavia, qualora l’Emittente non richieda l’ammissione alla quotazione sul MOT e le Obbligazioni fossero negoziate nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio, tale rischio risulterebbe azzerato in quanto sono riacquistate a prezzi calcolati utilizzando lo Spread applicato in fase di emissione. Non si può infine escludere che i prezzi delle Obbligazioni sul mercato secondario possano essere influenzati, tra l’altro, da un diverso apprezzamento del rischio emittente. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni inclusi nel prezzo di emissione Il prezzo di emissione potrà includere commissioni e/o costi. Al riguardo si segnala che la presenza di tali commissioni e/o costi può comportare un rendimento a scadenza inferiore rispetto a quello offerto da titoli similari (in termini di caratteristiche del titolo e profilo di rischio) privi di tali costi e/o commissioni. Inoltre, si evidenzia che le commissioni e/o i costi inclusi nel prezzo di emissione non partecipano alla determinazione del prezzo delle Obbligazioni in caso di successiva negoziazione. Pertanto, qualora l’investitore vendesse le Obbligazioni sul mercato secondario (anche nel periodo immediatamente successivo alla data di emissione), il prezzo di vendita potrà essere scontato delle commissioni/costi incorporati nel prezzo di emissione. Rischio connesso alla presenza di costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione Pag. 20 di 22 In relazione alle singole offerte, potranno essere previsti, a carico del sottoscrittore, costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione. L’importo di tali costi/commissioni incide – riducendolo – sul rendimento delle Obbligazioni calcolato sulla base del prezzo di emissione. Al riguardo si precisa che il rendimento effettivo annuo netto, viene determinato sulla base del prezzo di acquisto/sottoscrizione e pertanto tiene conto della presenza di eventuali costi/commissioni in aggiunta al prezzo di emissione. Rischio di scostamento del rendimento delle Obbligazioni rispetto al rendimento di un titolo di Stato Il rendimento effettivo su base annua delle Obbligazioni potrebbe anche risultare inferiore rispetto al rendimento effettivo su base annua di un titolo di Stato di durata residua similare. Rischio connesso alla presenza di una percentuale di devoluzione dell’ammontare collocato L’Emittente dichiara che l’Ente Beneficiario, non è una società controllata o collegata, cosi come definita dall’art. 2359 del Codice Civile. L’Emittente dichiara inoltre che non esiste alcun collegamento – da intendersi quale, a titolo esemplificativo, coincidenza di soggetti rilevanti, rapporti commerciali, ecc. – tra l’Emittente e l’Ente Beneficiario. A giudizio dell’Emittente non si configura quindi nessun rapporto di conflitto di interessi. Rischi relativi ai conflitti di interesse Coincidenza dell’Emittente con il Soggetto Incaricato del Collocamento e con il Responsabile del Collocamento Coincidenza delle società del gruppo dell’Emittente con il Soggetto Incaricato del Collocamento Negoziazione dei titoli in conto proprio da società del gruppo Legame tra l’Emittente e le controparti nelle operazioni di copertura Coincidenza dell’Emittente con l’Agente per il Calcolo Rischio dovuto all’assenza di rating degli strumenti finanziari L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating per le Obbligazioni. Ciò costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della rischiosità degli strumenti finanziari. Va tuttavia tenuto in debito conto che l’assenza di rating delle Obbligazioni non è di per sé indicativa della rischiosità degli strumenti finanziari oggetto dell’offerta medesima. Rischio relativo alla revoca dell’offerta Qualora successivamente alla pubblicazione delle Condizioni Definitive e prima della data di inizio del periodo di offerta dovessero verificarsi delle circostanze straordinarie, gli eventi negativi o gli accadimenti di rilievo, così come previsti nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente e/o del Gruppo UBI Banca nonché per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente si riserva la facoltà di revocare e non dare inizio all’offerta medesima e la stessa dovrà ritenersi annullata. Anche qualora, nel corso del periodo di offerta delle Obbligazioni e prima della Data di Emissione si verificassero le circostanze straordinarie, gli eventi negativi o gli accadimenti di rilievo, così come previsti nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente e/o del Gruppo UBI Banca nonché per motivi di opportunità (quali a titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’ Offerta), che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza dell’offerta, l’Emittente si riserva la facoltà di revocare l’Offerta in tutto o in parte. In tal caso tutte le domande di adesione saranno da ritenersi nulle e inefficaci e le parti saranno libere da ogni obbligo reciproco. Le somme di importo pari al controvalore delle Obbligazioni versate dall’investitore, saranno da questi prontamente rimesse a disposizione dell’investitore senza la corresponsione di interessi. Rischio di cambiamento del regime fiscale applicabile alle Obbligazioni I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di volta in volta. Non vi è certezza, infatti che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base o alla data di pubblicazione delle Condizioni Definitive rimanga invariato durante la vita delle Obbligazioni. Tutti gli oneri fiscali, presenti e futuri, che si applicano ai pagamenti effettuati in relazione alle Obbligazioni, sono ad esclusivo carico dell’investitore. L’investitore potrebbe subire un danno da un eventuale inasprimento del regime fiscale causato da un aumento delle imposte attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni. Sezione E – Offerta E.2b Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta Le Obbligazioni saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta da parte dell’Emittente. L’ammontare ricavato dalle Obbligazioni sarà destinato all’esercizio dell’attività bancaria dell’Emittente. In aggiunta a quanto sopra: Devoluzione a Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli lo 0,50% dell’ammontare nominale collocato delle Obbligazioni sarà devoluto dall’Emittente a titolo di liberalità a Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli per il progetto "IL CINEMA DIVENTA MEDICINA E TERAPIA": INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER LA VITA (il “Progetto”). La devoluzione sarà erogata in due tranche: 70% successivamente alla Data di Regolamento o alla data di chiusura del collocamento se successiva, 30% solo subordinatamente al rilascio da parte di una società terza indipendente della positiva valutazione dei risultati raggiunti dall’Ente Beneficiario nella realizzazione del progetto sulla base di adeguata documentazione di rendicontazione presentata dallo stesso Ente Beneficiario all’Emittente. L’importo eventualmente non erogato della seconda tranche verrà utilizzato dall’Emittente per sostenere altra/e iniziativa/e sociale/i. L’Emittente pubblicherà sul proprio sito internet un avviso riportante gli importi effettivamente devoluti e i destinatari dei medesimi. Periodo di Offerta Periodo di Offerta: dal 12.02.2016 al 31.03.2016. L’Emittente potrà estenderne la durata o disporne la chiusura anticipata. Prezzo di offerta Le Obbligazioni saranno emesse alla pari, cioè ad un prezzo di emissione pari al Valore Nominale pari a 1000. Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento, il prezzo di emissione dovrà essere maggiorato degli interessi maturati tra la Data di Godimento e la successiva data di sottoscrizione del Prestito. Il prezzo di offerta sarà pari al prezzo di emissione. Procedura di sottoscrizione dell’offerta Ciascuna Obbligazione sarà offerta in sottoscrizione alla clientela dei Soggetti Incaricati del Collocamento. La sottoscrizione sarà effettuata a mezzo apposita scheda di adesione che dovrà essere debitamente sottoscritta dal richiedente o dal suo mandatario speciale. Le richieste di sottoscrizione della clientela saranno soddisfatte integralmente secondo l’ordine cronologico di presentazione, nel limite del quantitativo richiesto e fino ad esaurimento dell’ammontare totale disponibile. Le domande di adesione sono revocabili mediante disposizione scritta da consegnare presso le filiali dei Soggetti Incaricati del Collocamento entro il termine dell’ultimo giorno del Periodo di Offerta, ovvero, in caso di chiusura anticipata, fino alla data di quest’ultima. Decorsi i termini applicabili per la revoca, le adesioni divengono irrevocabili. E’ possibile aderire all’offerta presso la rete di filiali dell’Emittente. Pag. 21 di 22 E.4 Descrizione di eventuali interessi che sono significativi per l’emissione / l’offerta compresi interessi confliggenti E.7 Spese stimate addebitate all’investitore dall’Emittent eo dall’offerente Categoria di investitori potenziali Le Obbligazioni sono destinate alla clientela dei Soggetti Incaricati del Collocamento, fermo restando quanto previsto all’elemento C.5 e al successivo paragrafo “Condizioni alle quali l’offerta è subordinata”. Le Obbligazioni saranno emesse e collocate interamente ed esclusivamente sul mercato italiano, con conseguente esclusione di qualsiasi altro ordinamento giuridico. Qualora, al termine del Periodo di Offerta l’Ammontare Totale non risultasse interamente sottoscritto dalla clientela dei Soggetti Incaricati del Collocamento, l’Emittente si riserva la facoltà di collocare la restante parte delle Obbligazioni, presso controparti qualificate, successivamente alla data di chiusura dell’offerta e prima della data di emissione delle Obbligazioni. Condizioni alle quali l’offerta è subordinata Le Obbligazioni possono essere sottoscritte: esclusivamente da clienti che dal 17.12.2015 all’ultimo giorno del Periodo di Offerta, anche come eventualmente prorogato, apportano nuova disponibilità presso i Soggetti Incaricati del Collocamento, in una percentuale pari a 100% dell’importo nominale sottoscritto, nella forma di i) denaro contante, e/o ii) bonifico proveniente da altre banche e/o da intermediari, e/o iii) assegno bancario e circolare. I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo in conflitto con quello dell’investitore. Di seguito vengono descritti i conflitti di interesse connessi con l’emissione delle Obbligazioni: Coincidenza dell’Emittente con il Soggetto Incaricato del Collocamento e con il Responsabile del Collocamento L’Emittente opera in qualità di Soggetto Incaricato del Collocamento e come Responsabile del Collocamento delle Obbligazioni; in tal caso, l’Emittente si trova in una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori in quanto le Obbligazioni collocate sono di propria emissione. Coincidenza delle società del gruppo dell’Emittente con il Soggetto Incaricato del Collocamento Società del gruppo dell’Emittente operano in qualità di Soggetto Incaricato del Collocamento delle Obbligazioni; in tal caso si determina una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori in ragione degli interessi di gruppo di cui i suddetti soggetti sono portatori. Il Soggetto Incaricato del Collocamento potrebbe ricevere dall’Emittente la corresponsione di commissioni di collocamento per l’attività svolta e tale situazione determina un ulteriore conflitto di interessi. Negoziazione dei titoli in conto proprio da società del gruppo Le Obbligazioni saranno negoziate in conto proprio da società del Gruppo UBI Banca. Tale attività configura una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori che volessero vendere le Obbligazioni prima della loro naturale scadenza. Legame tra l’Emittente e le controparti nelle operazioni di copertura L’Emittente potrebbe coprirsi dai rischi relativi all’emissione stipulando contratti di copertura con controparti sia esterne sia interne al Gruppo UBI Banca. Qualora la copertura avvenga con una controparte interna al Gruppo UBI Banca, ciò determina una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori. Coincidenza dell’Emittente con l’Agente per il Calcolo L’Emittente opera in qualità di Agente per il Calcolo; in tal caso, l’Emittente si trova in una situazione di conflitto di interessi nei confronti degli investitori in quanto il calcolo del tasso d’interesse da corrispondere gli investitori sarà effettuato dall’Emittente. Il prezzo di emissione include costi complessivamente pari a 0,94% del Valore Nominale, ovvero Euro 9,40 per ogni 1000 Euro di Valore Nominale. Il prezzo di emissione non include commissioni di collocamento né commissioni di sottoscrizione. Non sono previste commissioni/spese/imposte in aggiunta al prezzo di emissione. Inoltre, potranno essere previste commissioni/spese connesse alla tenuta e/o all’apertura di un conto corrente e/o di un deposito titoli. Pag. 22 di 22