A Nome commerciale Principio attivo CARDIOASPIRIN ACIDO ACETILSALICILICO Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antiaggregante piastrinico per inibizione del trombossano. INDICAZIONI Prevenzione della trombosi coronaria: dopo infarto del miocardio, in pazienti con angina pectoris instabile, angina stabile cronica ed in pazienti con fattori di rischio multipli (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, obesità, diabete mellito e familiarità per cardiopatia ischemica). Profilassi degli eventi ischemici occlusivi in pazienti con attacchi ischemici transitori e dopo ictus cerebrale. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità all’acido acetilsalicilico ed ai salicilati, tendenza accertata alle emorragie, ulcera gastrica e/o duodenale, asma, insufficienza renale. Non usare durante gli ultimi 3 mesi di gravidanza. EFFETTI INDESIDERATI Disturbi gastrici in pazienti sensibili. In casi sporadici episodi emorragici, reazioni di ipersensibilità, riduzione delle piastrine e ritardo di parto. INTERAZIONI Può potenziare l'attività dei farmaci anticoagulanti, gli effetti indesiderati del metotrexate, gli effetti di tutti gli antireumatici non steroidei, l'effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfanilurea), il rischio di emorragia gastrointestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi. Può ridurre l'attività di spironolattone, furosemide e preparati antigottosi. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 cpr al giorno in un’unica somministrazione Le compresse vanno masticate e deglutite con abbondante liquido, preferibilmente a stomaco pieno. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nelle sindromi coronariche acute è indicata la somministrazione di una dose di carico per via orale di 300-325 mg, seguita da 75 mg al giorno. Nome commerciale Principio attivo KRENOSIN ADENOSINA Sostanza medicinale ADENOSINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Farmaco antiaritmico, vagomimetico. L'adenosina è un nucleoside purinico presente in tutte le cellule dell'organismo. Studi farmacologici condotti in diverse specie animali hanno mostrato che l'adenosina rallenta la conduzione del nodo A-V. INDICAZIONI Rapida conversione a ritmo sinusale delle tachicardie parossistiche sopraventricolari incluse quelle associate a vie accessorie di conduzione (sindrome di Wolff-Parkinson-White). IMPIEGO NON CODIFICATO Test diagnostico in pazienti con sospetta malattia coronarica. CONTROINDICAZIONI Blocco AV di secondo o terzo grado (non controllato da pacemaker). "sick sinus" sindrome (non controllata da pacemaker), asma. Non deve essere somministrato a pazienti trattati con dipiridimolo. In gravidanza e allattamento somministrare solo in caso di effettiva necessità. Deve essere usato con cautela in pazienti con intervallo QT prolungato, sia esso congenito o acquisito in conseguenza di sequele da farmaci o metaboliche. Pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva. EFFETTI INDESIDERATI Sovente si presentano: arrossamento facciale, dispnea, broncospasmo, senso di costrizione toracica, nausea, sensazione di "vuoto mentale", formicolii e dolori muscolari. Più raramente: sensazione di pena, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione,oppressione cranica, ansietà, disturbi visivi, sensazione di bruciore, bradicardia, asistolia, dolore toracico, cefalea, capogiri, pesantezza agli arti superiori, dolori alle braccia, al collo e alla schiena, sapore metallico. Tali effetti collaterali sono leggeri, di breve durata (generalmente meno di 1 minuto) e sono generalmente ben tollerati dal paziente. Sono stati riportati casi di grave bradicardia e in alcuni pazienti è stata necessaria una temporanea stimolazione. Gli effetti dell'adenosina non vengono inibiti dall'atropina. È stato riportato un caso di aggravamento di pressione intracranica elevata che è stato transitorio e reversibile in modo spontaneo e rapido. Al momento della conversione a ritmo sinusale, l'ECG può evidenziare extrasistoli ventricolari o atriali, bradicardia sinusale e/o blocco atrioventricolare. La bradicardia indotta predispone a disturbi dell'eccitabilità ventricolare, incluse fibrillazione ventricolare e "torsades de pointe". INTERAZIONI Il dipiridamolo (farmaco della famiglia dei Cardiovascolari Antistenocardici Coronarodilatatori) quale inibitore della captazione di adenosina può potenziarne l'azione. In uno studio il dipiridamolo ha incrementato di 4 volte gli effetti dell'adenosina. Non deve quindi essere somministrato a pazienti trattati con dipiridamolo. La teofillina ed altre xantine come la caffeina sono forti inibitori dell'adenosina. L'adenosina può interagire con i farmaci che modificano la conduzione cardiaca. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Adulti: dose iniziale: 3 mg I.V. in bolo rapido (iniezione di 2 secondi). seconda dose: se la prima somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti, deve essere effettuata un'ulteriore somministrazione di 6 mg in bolo rapido I.V.. terza dose: se la seconda somministrazione non sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti, devono essere somministrati 12mg in bolo rapido I.V..Non si consigliano dosi addizionali o più elevate. Bambini: Non è stato effettuato nessuno studio pediatrico controllato. Studi non controllati pubblicati hanno dimostrato che l'adenosina nel bambino ha un effetto comparabile a quello dell'adulto: le dosi efficaci erano comprese tra 0,0375 e 0,25 mg/kg. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): L'Adenosina è indicata nelle tachicardie a complessi stretti e regolari (oppure tachicardia a complessi larghi di sicura origine sopraventricolare condotta con blocco di branca) non interrotta dalle manovre vagali. Il dosaggio iniziale è di 6mg; in caso di insuccesso si possono somministrare due ulteriori dosi da 12mg a distanza di un paio di minuti. L'adenosina va somministrata in bolo rapido, seguita da un bolo di lavaggio di cristalloidi. Nome commerciale Principio attivo ADRENALINA ADRENALINA Sostanza medicinale EPINEFRINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Agisce sui recettori alfa stimolando la vasocostrizione cutanea e renale, la contrazione della capsula splenica, la contrazione del miometrio, la midriasi, provocando un rilasciamento della muscolatura intestinale, stimolando la piloerezione. Agisce inibendo i recettori beta, provocando: vasodilatazione dei muscoli scheletrici, cardioaccelerazione, allungamento della fibra miocardica, rilasciamento del miometrio, rilasciamento bronchiale, rilasciamento intestinale, glicogenolisi. INDICAZIONI Shock anafilattico. Asma bronchiale acuta. CONTROINDICAZIONI Ipertiroidismo, gravi aritmie cardiache. EFFETTI INDESIDERATI Ansietà, tremore, cefalea, palpitazioni, senso di paura. INTERAZIONI Effetti proaritmici sono potenziati da un sovradossaggio digitalico. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Solo per via parenterale. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): nell'arresto cardiaco di qualsiasi eziologia somministrare 1mg di adrenalina per via endovenosa o intraossea ogni 3-5 minuti. Nell'impossibilità di reperire un accesso venoso o intraosseo, l'adrenalina può essere somministrata attraverso il tubo endotracheale nella dose di 3 mg diluiti in 10-20 ml di acqua sterile. Nome commerciale Principio attivo TEFAMIN AMINOFILLINA Sostanza medicinale AMINOFILLINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Incrementa l'AMP CICLICO intracellulare provocando rilasciamento muscolare a livello dei bronchi, agisce sul centro del respiro stimolandolo. Riduce la pressione arteriosa sistemica e polmonare. Ha effetto inotropo e cronotropo positivi con aumento conseguente della gittata cardiaca. Ha un effetto diuretico in parte legato all'aumento del flusso renale. INDICAZIONI Asma bronchiale. Broncopneumopatie croniche ostruttive. Asma cardiaco. Cuor polmonare. CONTROINDICAZIONI Gravidanza-allattamento. Infarto del miocardio in fase acuta. Stati ipotensivi. Ulcera peptica. Ipertiroidismo. EFFETTI INDESIDERATI Nausea, vomito, cefalea, irritabilità. Insonnia, tachicardia, tachipnea. Crisi convulsive. Il fumo di sigaretta ne riduce l'emivita plasmatica. INTERAZIONI La contemporanea somministrazione di eritrocina, lincomicina e clindamicina può indurre aumento dei livelli ematici di teofillina. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1/2 compressa - 1 compressa ogni dodici ore, a stomaco pieno. 1 fiala ogni 12 ore. La posologia va aggiustata in modo da ottenere livelli di teofillinemia fra 10 e 15 mcg/ml. Nome commerciale Principio attivo CORDARONE AMIODARONE CLORIDRATO Sostanza medicinale AMIODARONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Derivato benzofuranico ad attività antiaritmica ed antianginosa. a) attività ANTI ADRENERGICA NON COMPETITIVA nei confronti degli alfa e beta recettori. Antagonizza la tachicardia, ipertensione e l'accresciuto consumo di ossigeno da parte del miocardio indotto dalle amine simpaticomimetiche, senza inibire la contrattilità miocardica; b) attività sul POTENZIALE D'AZIONE DELLA FIBROCELLULA CARDIACA consistente in un ritardo della ripolarizzazione (CLASSE III). Gli effetti sul periodo refrattario e sulla conduzione intra cardiaca si manifestano con un allungamento del tratto PR e dell'intervallo Q-T INDICAZIONI Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extra sistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi da angina pectoris. CONTROINDICAZIONI Bradicardia sinusale, blocco seno atriale, disturbi gravi della conduzione non protetti da elettrostimolatore. Distiroidismo in atto o pregressi. Gravidanza, allattamento. EFFETTI INDESIDERATI Tosse, dispnea, nausea, vomito, anoressia, costipazione, alterazioni del ritmo cardiaco, bradicardia, alterazione della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare, epatite cronica, ipo o ipertiroidismo, microdepositi corneali, astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche con turbe della sensibilità e della motilità, eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione. PER VIA PARENTERALE: : irritazione o flebite, sudore, nausea, vampate di calore (via i.v. diretta); disturbi vari che si riscontrano eccezionalmente (pochi casi isolati) sono stati descritti dopo somministrazione i.v. diretta: shock anafilattico, ipertensione intracranica benigna, broncospasmo e/o apnea in caso di insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti asmatici. Casi di ipotensione grave o di collasso sono stati riportati in caso di sovradosaggio o di somministrazione troppo rapida (via i.v. diretta). INTERAZIONI Non somministrare con farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1A, altri antiaritmici (chinidina, procainamide, disopiramide, flecainide), farmaci beta-bloccanti, calcioantagonisti ( verapamil, diltiazem, bepridil), farmaci che inducono ipokaliemia (certi diuretici e lassativi), farmaci IMAO. In caso di concomitante somministrazione di digossina o di anticoagulanti orali, l'associazione è consentita procedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci, controllando frequentemente il tempo di protrombina e l'ECG. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Trattamento dei disturbi del ritmo: nel caso di disturbi del ritmo pericolosi per la vita, il trattamento può essere iniziato per via endovenosa, sotto stretto controllo cardiologico, alla dose standard di 5 mg/kg da somministrare in un intervallo di tempo compreso tra 20 minuti e 2 ore, possibilmente diluiti in 250 ml di soluzione glucosata al 5%. Questa dose può essere ripetuta fino a raggiungere 1200 mg nelle 24 ore ad una velocità di infusione regolata sulla base della risposta clinica. In casi di estrema urgenza si possono somministrare 150-300 mg in 10-20 ml di glucosio al 5% per via endovenosa lenta in 1-3 minuti. La durata dell'iniezione non deve in alcun caso essere inferiore ai 3 minuti. La terapia per via orale deve essere iniziata il più precocemente possibile dopo aver ottenuto una soddisfacente risposta clinica. Nei casi in cui la terapia venga iniziata per via orale, il dosaggio consigliato è di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro 2 settimane. Successivamente la dose può essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100 e 400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si può ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2-3 settimane al mese o 5 giorni alla settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor: Attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni. Mantenimento: 100-400 mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni alla settimana o 2-3 settimane al mese. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il Cordarone viene utilizzato nel trattamento della Fibrillazione Ventricolare (FV) refrattaria, quando l'aritmia persiste dopo il terzo shock elettrico. L'amiodarone deve essere somministrato in bolo endovenoso rapido nella quantità di 300mg, diluito in 20 ml di soluzione glucosata al 5%. Nome commerciale Principio attivo TRACRIUM ATRACURIO BESILATO Sostanza medicinale ATRACURIO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Miorilassante ad azione periferica. INDICAZIONI Bloccante neuromuscolare non depolarizzante da utilizzare in anestesia per facilitare l'intubazione tracheale e per ottenere il rilasciamento muscolare in un vasto ambito di procedure chirurgiche che lo richiedono e nella ventilazione controllata. Mantenimento del rilasciamento muscolare durante l'intervento di taglio cesareo. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità ai componenti. Cautela in caso di gravi malattie cardiovascolari, asma, ipersensibilità verso allergeni multipli, miastenia grave, carcinomatosi, gravi disordini elettrolitici. Gravidanza, allattamento. EFFETTI INDESIDERATI Liberazione di istamina nei pazienti suscettibili con conseguente arrossamento della cute, episodi di transitoria ipotensione, più raramente broncospasmo e reazioni anafilattoidi che eccezionalmente hanno dato luogo ad arresto cardiaco. Raramente crisi convulsive in pazienti ricoverati presso reparti di terapia intensiva a cui veniva somministrato atracurio besilato insieme ad altri farmaci. INTERAZIONI Anestetici inalatori come alotano, enflurano, isoflurano, antibiotici aminoglicosidici (neomicina) e polipetidici (polimixina), sali di litio, sali di magnesio, procainamide e chinidina possono potenziare la azione dell'atracurio besilato. Nella stessa siringa non miscelare con tiopentale o qualsiasi sostanza alcalina poiché l'elevato pH lo rende inattivo. La somministrazione di miorilassanti depolarizanti come la succinilcolina può dare origine ad un blocco misto difficile da risolvere con farmaci anticolinesterasici. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Adulti: Uso per iniezione: 0,3-0,6 mg/kg sulla base della durata richiesta di blocco completo e determinano un rilasciamento adeguato per tempi variabili da 15 a 35 minuti. Il blocco completo può essere prolungato con dosi supplementari di 0,1-0,2 mg/kg, secondo necessità. Uso per fleboclisi: dopo una dose iniziale di 0,3-0,6 mg/kg per iniezione e.v., può essere somministrato per fleboclisi alle dosi di 0,005-0,01 mg/kg/min, per mantenere il blocco neuromuscolare nel corso di lunghi interventi chirurgici. Bambini oltre 1 mese di vita: stessa dose degli adulti su una base di mg/kg di peso. In pazienti con gravi malattie cardiovascolari la dose iniziale deve essere somministrata lentamente nell'arco di 60 secondi. Nome commerciale Principio attivo ATROPINA SOLFATO ATROPINA SOLFATO Sostanza medicinale ATROPINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Spasmolitico, anticolinergico, antimuscarinico, vagolitico INDICAZIONI Medicazione preanestetica per prevenire secrezione salivare o bronchiali. Per ristabilire l'attività muscolare al termine di interventi operatori quando sono stati usati anticolinesterasi. Per prevenire disritmie cardiache in chirurgia, spasmi del tratto gastrointestinale e urogenitale e come antidoto in caso di avvelenamento da anticolinesterasici (insetticidi inibitori della colinesterasi, Amanita muscaria) Bradicardia e blocchi AV vagali. CONTROINDICAZIONI Negli anziani o nei pazienti con scompenso cardiovascolare, bradicardia da tireotossicosi, ipertensione, insufficienza renale o epatica, deve essere ridotto il dosaggio. Glaucoma ad angolo chiuso, miastenia grave, emorragia acuta. EFFETTI INDESIDERATI Sono comuni pelle e fauci secche, difetti di visioni, esantema della pelle. Disritmie cardiache o tachicardia e confusione, tensione oculare. Possono verificarsi convulsioni, specialmente nei bambini e aumento della temperatura corporea. INTERAZIONI L'effetto dell'atropina solfato sulla frequenza cardiaca è significativamente ritardata se somministrata contemporaneamente a pralidossina in soluzione 300 mg/ml POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE MEDICAZIONE PRE-ANESTESIA: 20 mcg/kg per via i.m. 30-60 minuti prima dell'intervento. RISTABILIMENTO DELL'ATTIVITÀDELLA MUCOSA: Somministrare per via e.v. 2-3 minuti prima della somministrazione dell'agente colinesterasico adulti: 400-1000 mcg/kg per via e.v..; bambini: 30 mcg/kg per via e.v. SPASMO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE-UROGENITALE: 500 mcg in una dose. ANTIDOTO: 2 mg per via e.v. o i.m. ogni 20-30 min. finchè la pelle riprende colore, la pupilla si dilata e si nota tachicardia. TEMPI: Comparsa in 2 minuti Durata circa 45 minuti Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): l'atropina è indicata nell'arresto cardiaco asistolico e nell'attività elettrica senza polso (PEA) con frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto, alla dose singola, non ripetibile, di 3mg endovena. E' indicata inoltre nel trattamento delle bradicardie sinusali, emodinamicamente stabili, alla dose di 0,5mg ripetibili fino a un massimo 3mg. In caso di mancata risposta al trattamento farmacologico o di instabilità emodinamica considerare l'utilizzo del pacing transcutaneo. B Nome commerciale Principio attivo CLENIL BECLOMETASONE DIPROPIONATO Sostanza medicinale BECLOMETASONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Steroide particolarmente attivo per uso topico, con attività anti infiammatoria e antiallergica sulla mucosa dell'apparato respiratorio a dosi prive di effetti sistemici. I dati di farmacocinetica suggeriscono una biodisponibilità molto bassa per via orale (11% circa) a causa di una estesa metabolizzazione epatica di primo passaggio. INDICAZIONI Controllo della evoluzione della malattia asmatica e delle condizioni di broncostenosi. Riniti allergiche e vasomotorie. Affezioni infiammatorie delle cavità nasali e del tratto rinofaringeo. CONTROINDICAZIONI Infezioni virali e tubercolari attive o quiescenti locali. Gravidanza, allattamento, prima infanzia. EFFETTI INDESIDERATI Mughetto del cavo orale. INTERAZIONI Non significative. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE ADULTI: 1 flaconcino monodose per seduta 1-2 volte al giorno. BAMBINI: 1/2 flaconcino per seduta 1-2 volte al giorno. C Principio attivo Nome commerciale CALCIO CLORURO CALCIO CLORURO Sostanza medicinale CALCIO CLORURO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reintegratore elettrolitico. INDICAZIONI Ipocalcemie, iperkaliemia con segni ECG di tossicità cardiaca e quando è richiesta la somministrazione di ioni calcio. Nella intossicazione da magnesio. Nella rianimazione cardiopolmonare quando esiste inadeguata contrazione in seguito e defibrillazione o a iniezioni di epinefrina. INDICAZIONI NON CODIFICATE Crampi addominali da punture di artropodi, intossicazione e ipotensione da calcioantagonisti, blocco neuromuscolare da aminoglicosidi CONTROINDICAZIONI Fibrillazione ventricolare, ipercalcemia, pazienti con segni di intossicazione digitalica. Non iniettare per via i.m. o s.c. o nei tessuti perivascolari. Somministrare con cautela in pazienti con insufficienza renale o cardiaca, in pazienti cardiopatici in trattamento con digitale, in pazienti in trattamento con depressori del SNC e bloccanti neuromuscolari. Non somministrare nei bambini e in gravidanza usare solo in caso di effettiva necessità. EFFETTI INDESIDERATI Ipotensione e shock dovuti a rapida somministrazione. Vasodilatazione, ipotensione, onda di calore, bradicardia, aritmie, sincope e arresto cardiaco, risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose, flebiti, stravaso e ipervolemia. INTERAZIONI Una trasfusione di sangue citrato può influenzare le concentrazioni di ioni calcio. Non somministrare insieme a soluzioni che contengano vari farmaci. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Somministrare per via e.v. per infusione lenta, dopo diluizione. La dose dipende dall'età, dal peso, dalle condizioni cliniche del paziente. Non superare la velocità di somministrazione di 0,7-1,8 mEq/minuto. In corso di ipocalcemia somministrare 500-1000mg ad intervalli di 1-3 gg. Nelle intossicazioni da magnesio 500mg ripetuti solo in caso di necessità. Nelle iperkaliemie monitorizzare con ECG durante la somministrazione. Nella rianimazione cardiopolmonare da 500 a 1g per via e.v. o 200-800 mg in cavità ventricolare, non iniettare nel miocardio. Qualora sia necessario somministrare senza diluizione, si consiglia di non superare la velocità di infusione di 1ml/min. TEMPI Comparsa: 2 minuti Durata: da 30 minuti a 2 ore Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di calcio è indicata nel trattamento delle attività elettriche senza polso (PEA) causate da iperpotassiemia, ipocalcemia, ipermagnesemia e intossicazione da farmaci calcio-antagonisti, alla dose di 10 ml di cloruro di calcio al 10% per via endovenosa. Nome commerciale Principio attivo TRIMETON CLORFENAMINA MALEATO Sostanza medicinale CLORFENAMINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antistaminico selettivo per i recettori H1 periferici, oltrepassa la barriera ematoencefalica e raggiunge i recettori cerebrali inducendo sonnolenza. Ha modesta attività anticolinergica e antichininica. INDICAZIONI Prevenzione e trattamento dei fenomeni allergici: congiuntiviti, riniti, dermatiti (orticaria), punture di insetti, dermatite atopica, terapia coadiuvante delle reazioni allergiche da farmaci, da siero o da vaccini, terapia delle chinetosi e del vomito. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità verso i componenti. Non utilizzare per il trattamento delle basse vie aeree compresa l'asma bronchiale e nei pazienti epilettici. Cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso,ulcera peptica stenosante, stenosi pilorica e duodenale, ipertrofia prostatica o stenosi del collo vescicale, malattie cardiovascolari, ipertensione, ipertensione intraoculare e ipertiroidismo. Non utilizzare la forma iniettabile nei bambini al di sotto dei 12 anni. Non utilizzare la forma AR nei bambini al di sotto dei 6 anni. EFFETTI INDESIDERATI Sedazione, sonnolenza, astenia, difficoltà della coordinazione motoria, vertigini, ronzii auricolari, visione indistinta, secchezza delle fauci, del naso, stipsi, difficoltà ad urinare, ritenzione urinaria, riduzione ed ispessimento delle secrezioni bronchiali con respiro difficoltoso e senso di oppressione toracica. Possibile comparsa di nervosismo, insonnia, tremori e ad alte dosi convulsioni. Eccezionalmente agranulocitosi ed altre gravi reazioni ematologiche ( trombocitopenia, anemia emolitica). Fotosensibilità. Possibile anafilassi per impiego parenterale. Dopo somministrazione parenterale: raramente sudorazione, pallore, pulsazioni deboli ed ipotensione transitoria INTERAZIONI Gli anti-MAO prolungano e intensificano gli effetti degli antistaminici con possibilità di grave ipotensione. L'uso concomitante di altri antistaminici, barbiturici, alcool, antidepressivi triciclici o altri depressivi del SNC possono potenziarne l'effetto sedativo. Può mascherare l'ototossicità di alcuni antibiotici. Può ridurre la durata d'azione degli anticoagulanti orali. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE AR CONFETTI: Adulti: 1 confetto 2-3 volte die e 1 prima di coricarsi. Bambini da 6 a 12 anni: 1 confetto 1-2 volte die. INIETTABILE: Adulti: 1-2 fiale da 10mg die. Nome commerciale Principio attivo ENTUMIN CLOTIAPINA Sostanza medicinale CLOTIAPINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Neurolettico maggiore con effetto antipsicotico e psicosedativo. Riduce sollecitamente l'eccitamento psico-motorio e l'agitazione. Ha effetto ansiolitico, con regolazione del sonno. Determina la scomparsa dei fenomeni di depersonalizzazione e di dissociazione ideo-verbale ed affettiva, migliora il contatto ambientale, determina la scomparsa delle produzioni deliranti e delle allucinazioni. INDICAZIONI Psicosi acute e croniche. Schizofrenia. Stati di eccitamento psicomotori. Episodi deliranti. Accessi maniacali. CONTROINDICAZIONI Glaucoma. Ipertrofia prostatica. Ileo paralitico. Stati comatosi o depressioni severe del SNC. Tendenza alle convulsioni (epilessia). Evitare l'iniezione intra-arteriosa. EFFETTI INDESIDERATI Ipertensione arteriosa. Secchezza delle fauci. Disturbi della accomodazione. Sintomi extrapiramidali. Sindrome neurolettica maligna (iperpiressia, rigidità muscolare, acinesia, stupore, coma). INTERAZIONI Potenzia gli effetti centrali dei sedativi, analgesici ipnotici antistaminici e narcotici. Usare cautela nell'associazione di altri psicofarmaci. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE La prima fase del trattamento è da attuare, se possibile, in ambiente ospedaliero. Dose di attacco: 100 - 200 mg per via i.m. o e.v. o per os, fino ad un massimo di 360 mg al dì. Dose di mantenimento: 10 - 60 mg per os al dì s.p.m.. D Nome commerciale Principio attivo VALIUM DIAZEPAM Sostanza medicinale DIAZEPAM MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Presenta le proprietà farmacologiche di tutti i benzodiazepinici. Attua un pronto controllo degli squilibri emozionali e di conseguenza tende a normalizzare le psicosomatizzazioni ( turbe viscerali ipocondriache, contratture muscolari fibro-mialgiche, alterazioni del ritmo cardiaco). Particolamente attivo come ipnoinducente. INDICAZIONI Ansia. Insonnia. CONTROINDICAZIONI Miastenia grave, gravidanza, allattamento, ipersensibilità alle benzodiazepine, grave insufficienza respiratoria e/o epatica, sindrome da apnea notturna. EFFETTI INDESIDERATI Sonnolenza, sensazione di fatica, diminuzione del tono muscolare, ottundimento delle emozioni, psicodepressione, amnesia anterograda, affaticamento, riduzione della vigilanza, confusione, cefalea, vertigini, atassia, visione doppia. Occasionalmente: disturbi gastrointestinali, cambiamenti nella libido, reazioni a carico della cute. I seguenti effetti sono più probabili negli anziani e nei bambini: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni comportamentali. Le benzodiazepine possono dare dipendenza fisica, anche alle dosi terapeutiche. INTERAZIONI Se associato a neurolettici, antidepressivi, ipnotici, analgesici narcotici, anestetici, antiepilettici, e antistaminici sedativi può rinforzare l'azione sedativa o l'effetto depressivo centrale. Evitare l'assunzione di alcool. I composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentarne l'attività. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Il dosaggio va adattato al singolo paziente ed alle caratteristiche del quadro clinico in atto. - Disturbi d'ansia: Nella pratica ambulatoriale e domiciliare: 1,5 – 3 mg due o tre volte al giorno (1-2 capsule da 1,5 mg, 2-3 volte al giorno; oppure 1 capsula da 3 mg 2-3 volte al giorno; oppure 15-30 gocce 2-3 volte al giorno).Nei casi gravi, soprattutto in pazienti ospedalizzati, fino a 6-12 mg due o tre volte al giorno. - Insonnia: 1,5-3 mg alla sera. Il farmaco va assunto appena prima di andare a letto. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sovraindicati. I pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale devono assumere una dose ridotta. Disturbi d'ansia: La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. Insonnia: Il trattamento deve essere il più breve possibile. In generale, la durata del trattamento varia da pochi giorni a 2 settimane, fino ad un massimo di 4 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. Nome commerciale Principio attivo DOPAMINA DOPAMINA CLORIDRATO Sostanza medicinale DOPAMINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Cardiovascolare. INDICAZIONI Stati di shock di qualsiasi natura. CONTROINDICAZIONI Feocromocitoma, tachiaritmie non trattate e fibrillazione ventricolare. Cautela in caso di pazienti con precedenti malattie occlusive vascolare o trattati con IMAO (è necessaria una riduzione del dosaggio). Il potassio metabisolfito presente nel prodotto può provocare in soggetti sensibili reazioni allergiche. Gravidanza. EFFETTI INDESIDERATI Battiti ectopici, nausea, vomito, tachicardia, dolore anginoso, palpitazione, mal di testa, dispnea, ipotensione e vasocostrizione. Più raramente: conduzione aberrante, bradicardia, piloerezione, ampliamento del complesso QRS, azotemia, pressione ematica elevata. INTERAZIONI Non aggiungere alla dopamina soluzioni alcaline. I IMAO prolungano e potenziano l'effetto. Deve essere usata con estrema cautela in pazienti che inalano ciclopropano o anestetici derivati da idrocarburi alogenati a causa del pericolo di aritmie. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Il numero di gocce da infondere dipende dal peso corporeo del paziente. In genere sono sufficienti dosi di 5-15 mcg/kg/min, ma in qualche caso può essere necessario raggiungere i 20 o più mcg/kg/min. Il medicinale va sempre somministrato per infusione endovenosa lenta. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la Dopamina è indicata nelle situazioni di peri-arresto cardiaco, in caso di ipotensione in assenza di ipovolemia, in infusione endovenosa continua al dosaggio di 1-10mcg/kg/minuto. E F Nome commerciale Principio attivo FENTANEST FENTANIL CITRATO Sostanza medicinale FENTANIL MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Analgesico centrale morfinosimile, la sua efficacia analgesica è 80 volte superiore a quella della morfina. INDICAZIONI Nella premedicazione in qualsiasi tipo di anestesia (anche locale) sia nel decorso postoperatorio come durante l'intervento stesso. Si consiglia l'associazione con il protossido d'azoto e con un neurolettico (droperidolo) che ne migliora l'attività analgesica e ne riduce gli effetti collaterali, realizzando così la neuroleptoanalgesia. Può essere associato, a dosi opportunamente ridotte, anche ai barbiturici ed ai comuni anestetici volatili. CONTROINDICAZIONI Gravidanza, allattamento, ipersensibilità ai componenti, età inferiore ai 2 anni. Prudenza nei pazienti con pneumopatia ostruttiva cronica o con ridotta riserva respiratoria, con disfunzione epatica o renale, con bradiaritmia cardiaca. EFFETTI INDESIDERATI Depressione respiratoria, apnea, rigidità muscolare, bradicardia, ipotensione, vertigini, visione confusa, nausea, vomito, laringospasmo, sudorazione. Usato con un neurolettico come il droperidolo: tremori e/o brividi, irrequietezza, episodi allucinatori postoperatori, sintomi extrapiramidali, aumenti pressori. INTERAZIONI Non somministrare insieme a MAO-inibitori. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via i.m.: 0,1 - 0,2 mg (2-4 ml) pro dose. Per via i.v.: 0,4 - 0,8 mg Neuroleptoanalgesia - Preanestesia: 0,1 mg di fentanil citrato e 5 mg di droperidolo per via i.m., 30 60 minuti prima dell'intervento; induzione: infusione e.v. rapida di 50-100 ml (1 mg di fentanil citrato e 50 mg di droperidolo) in 500 ml di soluzione glucosata al 5%. Contemporaneamente si somministra una miscela di protossido d'azoto/ossigeno, ridotta al rapporto 2/1, in ragione di 12/15 litri/minuto; mantenimento: la velocità media di infusione è compresa tra le 15-30 gtt al minuto e va adeguata ai tempi operatori ed alla sensibilità individuale. Si continua la somministrazione di protossido d'azoto/ossigeno nel rapporto 2/1. Nome commerciale Principio attivo ANEXATE FLUMAZENIL Sostanza medicinale FLUMAZENIL MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE È una imidazobenzodiazepina, antagonista delle benzodiazepine che blocca, per inibizione competitiva, specificamente l'effetto centrale dei farmaci che agiscono attraverso i recettori delle benzodiazepine e di altri farmaci quali i ciclopirroloni ( es. zopiclone ) e le trazolo-piridine. L'effetto ipnotico-sedativo delle benzodiazepine regredisce rapidamente ( 30-60 sec ) dopo somministrazione endovenosa. In alcuni casi può riapparire gradatamente nelle ore successive. Può avere una debole attività intrinseca agonista ad esempio anticonvulsivante. INDICAZIONI È indicato per neutralizzare gli effetti sedativi centrali delle benzodiazepine. CONTROINDICAZIONI Gravidanza. Overdose da triciclici. EFFETTI INDESIDERATI Nausea e vomito, sindrome da astinenza. Convulsioni, agitazione, vertigini, tachicardie striali, precordialgie, ipertensione INTERAZIONI Blocca l'effetto centrale delle benzodiazepine. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Va usato per via endovenosa da un anestesista. Comparsa in 1-2 minuti e durata di 6-10 minuti Nome commerciale Principio attivo LASIX FUROSEMIDE Sostanza medicinale FUROSEMIDE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Diuretico dell’ansa e dilatatore venoso. Saluretico di sintesi, determina aumento dell'eliminazione idrica e sodica persino nei casi in cui la filtrazione glomerulare è fortemente limitata. L'effetto natriuretico è dose dipendente. Non modifica i valori pressori nel normoteso, mentre risulta ipotensivo nell'iperteso. INDICAZIONI Edemi cardiaci, da insufficienza renale, nel cirrotico, ipertensione arteriosa. CONTROINDICAZIONI Oligoanuria da avvelenamento con sostanze nefrotossiche o epatotossiche (funghi). Precoma epatico. Intossicazione da digitale. Gravidanza, allattamento, gotta, marcata ipotensione o ipovolemia. EFFETTI INDESIDERATI Alterazioni del bilancio idroelettrolitico (ipopotassiemia). Può inibire la lattazione. Può provocare iperuricemia. In concomitanza con l'effetto diuretico, si possono manifestare stanchezza, vertigini, disturbi della minzione. Ototossicità. INTERAZIONI La somministrazione contemporanea di cefalosporine ne aumenta la nefrotossicità. Può provocare intossicazione da salicilati per inibizione competitiva della loro eliminazione renale. Inducendo deplezione potassica rende possibili effetti tossici da digitale. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1-2 fiale al dì s.p.m., i.m. o e.v.. L'iniezione i.v. deve essere praticata lentamente (1-2 min.) e l'infusione i.v. di dosi elevate non deve superare la velocità di 4 mg/min. TEMPI: Comparsa: 5 minuti Durata: 4-6 ore G Nome commerciale Principio attivo GLUCOSIO GLUCOSIO (destrosio) MONOIDRATO Sostanza medicinale ALTRE SOLUZIONI ENDOVENA ADDITIVE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reidratante ed energetico. INDICAZIONI Terapia reidratante quando è necessario un apporto calorico, specie in pazienti che non necessitano di sali o in cui questi vadano evitati. Ripristino delle condizioni ematiche di glucosio in caso di ipoglicemia. CONTROINDICAZIONI Concomitante trasfusione di sangue usando la stessa via venosa, a causa del rischio di pseudoagglutinazione. Usare con cautela in caso di: insufficienza renale grave, stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina, trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici, diabete mellito, scompenso cardiaco congestizio. Usare con cautela in neonati, bambini e anziani. In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità. EFFETTI INDESIDERATI Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti. La somministrazione continua può determinare un sovraccarico idrico, stato congestizio e riduzione di concentrazione degli elettroliti; la somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipocaliemia. INTERAZIONI Farmaci corticosteroidei o corticotropinici. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche; l'infusione non deve superare la velocità di 0,4-0,8 g/ora/kg peso corporeo. H I Nome commerciale Principio attivo FLEBOCORTID IDROCORTISONE EMISUCCINATO SODICO Sostanza medicinale IDROCORTISONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE È un corticosteroide dotato di una intensa attività antinfiammatoria, anti reattiva, sodio ritentiva, indicato in particolare in tutte le forme di shock ipovolemico o tossico. INDICAZIONI Asma bronchiale, allergopatie gravi, artrite reumatoide, collagenopatie, dermatosi infiammatorie, neoplasie del tessuto linfatico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite terminale, pemfigo, sarcoidosi, cardite reumatica, spondilite anchilosante, anemia emolitica, porpora trombocitopenica. CONTROINDICAZIONI Diabete mellito. Infezioni micotiche e virali. Scompenso cardiaco congestizio. Ulcera peptica attiva. In concomitanza di vaccinazioni con virus attenuati. EFFETTI INDESIDERATI Ipokaliemia, ritenzione idrosalina, osteoporosi, iperglicemia, cataratta posteriore, aumento del tono oculare, turbe dell'accrescimento e dello sviluppo nei bambini. INTERAZIONI I corticosteroidi provocano deplezione di potassio. Se associati a diuretici tiazidici deve essere monitorata la potassiemia. L'azione iperglicemizzante dell'idrocortisone può contrastare l'effetto della insulina. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Da 25 mg a 2 g in dosi frazionate, a seconda della gravità per via parenterale s.p.m.. Nome commerciale Principio attivo ATEM IPRATROPIO BROMURO Sostanza medicinale IPRATROPIO BROMURO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antiasmatico anticolinergico ad uso inalatorio. INDICAZIONI Asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente asmatica. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità a sostanze atropino-simili, ipertrofia prostatica, glaucoma, sindromi di ritenzione urinaria e occlusione intestinale. Somministrare con cautela nei cardiopatici e coronaropatici. Gravidanza, allattamento. EFFETTI INDESIDERATI Secchezza delle fauci. Raramente: vertigini, sonnolenza, turbe del ritmo cardiaco, sintomi di ritenzione urinaria e costipazione, lievi disturbi dell'accomodazione. INTERAZIONI Non note. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE AEROSOL DOSATO: 2 spruzzidose 3-4 volte al giorno. SOLUZIONE PER USO AEROSOLICO: 1 ml per ogni seduta aerosolica 1-2 volte al giorno. Nome commerciale Principio attivo CARVASIN ISOSORBIDE DINITRATO Sostanza medicinale ISOSORBIDE DINITRATO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Vasodilatatore venoso e coronario. Svolge attività preventiva nei confronti dei fenomeni coronarospastici e aritmizzanti della cardiopatia ischemica. Farmaco antianginoso con attività simile a quella della nitroglicerina. INDICAZIONI Crisi anginosa, angina instabile, cardiopatia ischemica. CONTROINDICAZIONI Glaucoma, gravidanza, ipertensione endocranica EFFETTI INDESIDERATI Cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica, tachicardia. INTERAZIONI L'alcool può accentuarne gli effetti indesiderati. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 cpr o cps 2-4 volte al dì s.p.m.. TEMPI Comparsa: 1-2 minuti Durata: 1 ora J K Nome commerciale Principio attivo IBIFEN KETOPROFENE Sostanza medicinale KETOPROFENE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Farmaci antinfiammatori ed antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico. INDICAZIONI Trattamento sintomatico di episodi dolorosi acuti in corso di affezioni infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità ai componenti, ai FAN. Terapia diuretica intensiva, ulcera peptica, gastrite, dispepsia cronica, grave insufficienza renale, leucopenia piastrinopenia, diatesi emorragica, insufficienza cardiaca, grave insufficienza epatica, trattamento con anticoagulanti. Gravidanza, allattamento, età pediatrica. Le supposte non devono essere somministrate in caso di disturbi emorroidari o proctite. EFFETTI INDESIDERATI Emorragie gastrointestinali, dispepsia, gastralgia, nausea, vomito, diarrea, flatulenza. Più raramente: ulcera gastroduodenale, emorragie gastrointestinali, gastrite, disuria transitoria, astenia, cefalea, sensazione di vertigine, sonnolenza, esantema cutaneo, edema e trombocitopenia, disturbi di fotosensibilità (rari in caso di somministrazione sistemica). Con l'uso delle supposte possono manifestarsi bruciori e tenesmo, diminuzioni della consistenza delle feci. Seppure estremamente rari sono possibili: edema della laringe e della glottide, dispnea, palpitazione, sino allo shock anafilattico. INTERAZIONI ASA o altri FANS. La contemporanea somministrazione di litio provoca un aumento delle concentrazioni plasmatiche del litio stesso. Gravi interazioni si verificano anche con l'uso concomitante di metotressato. Interagisce con il metabolismo dell'acido arachidonico: in soggetti asmatici possono sorgere crisi di broncospasmo. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE SOLUZIONE INIETTABILE: 100 mg 1-2 volte al giorno. L Nome commerciale Principio attivo TRANDATE LABETALOLO CLORIDRATO Sostanza medicinale LABETALOLO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antipertensivo, inibisce contemporaneamente sia gli alfa che i beta recettori. INDICAZIONI Ipertensione arteriosa. CONTROINDICAZIONI Blocco atrio-ventricolare di II e III grado, insufficienza cardiaca resistente al trattamento con digitalici, insufficienza renale grave, acidosi diabetica, bradicardia marcata, shock cardiogeno, ipersensibilità ai componenti, primo trimestre di gravidanza. EFFETTI INDESIDERATI Congestione o secchezza della mucosa nasale, sogni vividi, ritenzione urinaria acuta, mancata eiaculazione, disturbi gatrointestinali, cefalea, vertigini, letargia, astenia, crampi e formicolii al cuoio capelluto. Più raramente e non sempre correlabili al trattamento con labetalolo: eruzioni cutanee, secchezza degli occhi. Si sono avute rare comunicazioni di epatite, ittero, valori aumentati dei test di funzionalità epatica e necrosi epatica INTERAZIONI È incompatibile con sodio bicarbonato iniettabile 4,2% peso/volume. Cautela nella somministrazione di labetololo ed antiaritmici di classe I ed evitare l'associazione con calcio antagonisti del tipo verapamile. L'effetto dell'alotano sui valori pressori può essere aumentato POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE INIEZIONE E.V.: 50mg in un tempo non inferiore ad 1 minuto. Dosi da 50 mg possono venire ripetute ad intervalli di 5 minuti fino ad ottenere una risposta soddisfacente. La dose complessiva non deve superare i 200mg. INFUSIONE E.V.: diluire il contenuto di 2 fiale (200mg) in 200ml di cloruro di sodio e destrosio per uso parenterale. La velocità di infusione deve essere di circa 2mg per minuto. La dose utile è di solito si colloca in un intervallo compreso tra 50 e 200mg. IPERTENSIONE IN GRAVIDANZA: la velocità di infusione deve essere inizialmente di 20mg/ora e quindi raddoppiata ogni 30', fino al raggiungimento di 160mg/ora. Episodi ipertensivi successivi ad infarto miocardico: la velocità di infusione deve essere di 15mg/ora e aumentata gradualmente fino ad un max di 120mg/ora. Nome commerciale Principio attivo LIDOCAINA CLORIDRATO LIDOCAINA CLORIDRATO Sostanza medicinale LIDOCAINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antiaritmico con effetto anestetico locale INDICAZIONI Profilassi e trattamento delle aritmie ventricolari in fase acuta. In ogni tipo di anestesia periferica: infiltrazione locale, tronculare, locoregionale, blocco simpatico. CONTROINDICAZIONI Blocchi cardiaci, fibrillazione striale, WPW, scompenso cardiaco congestizio. Ipersensibilità verso la lidocaina e gli altri anestetici locali di tipo amidico. Nell'infanzia il prodotto deve essere usato solo in caso di necessità In gravidanza il prodotto deve essere usato solo in caso di effettiva necessità. L'anestesia paracervicale può essere seguita da bradicardia e da acidosi fetale. Altri possibili rischi sono rappresentati da insufficienza utero placentare e da alterazioni comportamentali del neonato. EFFETTI INDESIDERATI Dispnea, ipertermia maligna. Il dosaggio massimo per un soggetto adulto e per una singola somministrazione non dovrebbe superare i 200 mg. A dosaggi superiori si possono avere agitazione e tremore con convulsioni, per stimolazione del S.N.C. La stimolazione del S.N.C. è seguita da depressione con possibile morte per insufficienza respiratoria. In caso di assorbimento sistemico può agire sul sistema cardiovascolare con diminuzione della eccitabilità elettrica e della forza di contrazione e dilatazione arteriolare (collasso cardiovascolare). La somministrazione di dosi ripetute può determinare sonnolenza. INTERAZIONI La cimetidina può innalzare i livelli plasmatici della lidocaina. Il propanololo prolunga l'emivita plasmatica della lidocaina. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE La dose massima raccomandata è 200 mg ( pari a 20 ml della soluzione al 1% o a 10 ml della soluzione al 2% ). La posologia deve essere opportunamente ridotta nei bambini e negli ammalati in forma acuta. TEMPI Comparsa: 45-90 secondi Durata:10-30 minuti Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): la somministrazione di lidocaina, al dosaggio di 100mg endovenza, è indicata nelle Fibrillazioni Ventricolari refrattarie e nelle Tachicardie Ventricolari senza polso quando non è disponibile l'amiodarone. Nome commerciale Principio attivo FLECTADOL LISINA ACETILSALICILATO Sostanza medicinale ACIDO ACETILSALICILICO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Antalgico, antipiretico, anti infiammatorio, anti aggregante piastrinico per inibizione del trombossano. INDICAZIONI Dolore, flogosi articolare, iperpiressia. Tutti gli stati di iperaggregabilità piastrinica. CONTROINDICAZIONI Malattia ulcerosa. Diatesi emorragica. Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico. Asma bronchiale. Gotta. Gravidanza: fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardo di parto, precoce chiusura del dotto di Botallo. Pazienti in trattamento con anticoagulanti. EFFETTI INDESIDERATI Per dosi elevate: ronzii. Ulcera gastrica. Emorragie digestive palesi od occulte. Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche). Può ritardare e prolungare il travaglio di parto. INTERAZIONI Può interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree ipoglicemizzanti. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 fiala ogni dodici ore. M Nome commerciale Principio attivo MAGNESIO SOLFATO MAGNESIO SOLFATO Sostanza medicinale MAGNESIO SOLFATO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reintegratore elettrolitico, anticonvulsivante, riduce le resistenze vascolari e conduzione. INDICAZIONI Trattamento delle crisi convulsive nell’eclampsia. Prevenzione e controllo degli attacchi convulsivi nella grave tossiemia gravidica. Controllo di attacchi convulsivi in corso di encefalopatia ipertensiva in corso di glomerulonefrite, specie se associati a basse concentrazioni plasmatiche di Mg++ .Trattamento di deficit acuto di magnesio associato con diversi stati patologici (sindrome da malassorbimento, alcoolismo, cirrosi, pancreatiti, acute o croniche) esprimentesi con tetania. Nella prevenzione dei deficit da magnesio nei soggetti sottoposti a nutrizione parenterale totale. Nel trattamento di stati clinici che si giovano della somministrazione di ioni magnesio, nelle aritmie ipercinetiche sopraventricolari e ventricolari. Prevenzione delle aritmie associate con la intossicazione digitalica e della fase acuta dell'infarto del miocardio. IMPIEGO NON CODIFICATO Trattamento dell’asma (broncodilatatore), dell’edema polmonare, della tachicardia atriale parossistica, trattamento aritmie ventricolari e torsione di punta. CONTROINDICAZIONI Frequenza respiratoria inferiore a 16 atti respiratori/min., insufficienza renale oligurica, disturbi di conduzione o danno miocardico, stati comatosi. Somministrare con cautela in caso di insufficienza renale o cardiaca, in cardiopatici specie se digitalizzati, in caso di trattamento con farmaci depressori del SNC e bloccanti neuromuscolari. In gravidanza somministrare solo in caso di necessità. Non somministrare nei bambini e durante l'allattamento. Non iniettare come tale, ma diluito opportunamente con soluzione di glucosio 5% o fisiologica. EFFETTI INDESIDERATI Vasodilatazione, sudorazione, ipotensione, bradicardia, aritmie, sincope, arresto cardiaco, coma, depressione respiratoria, iporeflessia, paralisi flaccida, ipocalcemia con segni di tetania, risposte febbrili, trombosi venose o flebiti, stravaso, ipervolemia, infezioni nella sede di iniezione. INTERAZIONI Non note. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dall'età, dal peso e dalle condizioni del paziente. La velocità di somministrazione non deve superare 1,5ml/min di una soluzione concentrata al 10%. Nella preeclampsia ed eclampsia grave la modalità di somministrazione deve essere la seguente: per via e.v. somministrare una soluzione di 40ml al 10% o 20ml per 3-4 min, monitorizzare la magnesiemia i cui livelli ottimali devono mantenersi attorno ai 6mg/dl. All'infusione i.v. deve seguire un trattamento i.m. fino alla cessazione del parossismo. Monitorizzare la magnesiemia, non superare i 30-40 g di magnesio solfato nelle 24 ore in presenza di normale funzionalità renale. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il solfato di magnesio è indicato nel trattamento della FV refrattaria alla terapia elettrica in presenza di ipomagnesemia alla dose di 2g in bolo endovena e nelle tachiaritmie ventricolari in presenza di ipomagnesemia, torsione delle punte, fibrillazione atriale e intossicazione da digitale al dosaggio di 2g endovenza in 10 minuti. Principio attivo Nome commerciale NOVALGINA METAMIZOLO SODICO (DIPIRONE MONOIDRATO) Sostanza medicinale METAMIZOLO SODICO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Derivato del pirazolone a spiccato effetto analgesico, antinevralgico antipiretico. L'attività analgesica si esplica sia a livello centrale che periferico. L'attività antipiretica è tanto più marcata quanto più elevata è la febbre. Ha attività antinfiamamtoria e spasmolitica sulla muscolatura liscia intestinale, bronchiale ed uterina. INDICAZIONI Terapia sintomatica delle affezioni febbrili, delle nevralgie, e del dolore di qualsiasi natura. CONTROINDICAZIONI Pazienti con precedente storia di reazioni di ipersensibilità, anafilassi o agranulocitosi, in associazione con metamizolo o con altri derivati del pirazolone. EFFETTI INDESIDERATI Agranuclocitosi-iperuricemia, granulocitopenia, trombocitopenia. Transitori disturbi renali caratterizzati da oliguria od anuria, proteinuria e nefrite interstiziale. Reazioni di ipersensibilità cutanea o alle mucose degli occhi naso e gola, che, in rarissimi casi possono aggravarsi (sindrome di Stevens-Johnson o sindrome di Lyell). Occasionalmente possono manifestarsi disturbi gastrointestinali. In soggetti già predisposti possono verificarsi attacchi di asma. INTERAZIONI Può spiazzare altri farmaci antinfiammatori, anticoagulanti orali, ipoglicemizzanti orali, sulfonamidi ed altri farmaci dal legame con le proteine plasmatiche. Il risultato può essere una netta accentuazione degli effetti farmacologici o tossici del farmaco spiazzato. In caso di somministrazione contemporanea di ciclosporina può determinarne una riduzione dei livelli ematici. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE GOCCE: Adulti e ragazzi oltre 15 anni: 20-40 gtt fino a 4 volte al dì. Bambini dai 5 ai 14 anni: 10-15 gtt fino a 4 volte al dì. Lattanti oltre i 4 mesi e bambini fino a 4 anni: 2-6 gtt fino a 4 volte al dì. Nome commerciale Principio attivo SOLUMEDROL METILPREDNISOLONE EMISUCCINATO SODICO Sostanza medicinale METILPREDNISOLONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE È un corticosteroide di sintesi dotato di una intensa attività antiinfiammatoria ed anti reattiva. INDICAZIONI Asma bronchiale, allergopatie gravi, artrite reumatoide, collagenopatie, dermatosi infiammatorie, neoplasie del tessuto linfatico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite terminale, pemfigo, sarcoidosi, cardite reumatica, spondilite anchilosante, anemia emolitica, porpora trombocitopenica. CONTROINDICAZIONI Diabete mellito. Infezioni micotiche e virali. Scompenso cardiaco congestizio. Ulcera peptica attiva. In concomitanza di vaccinazioni con virus attenuati. EFFETTI INDESIDERATI Ipokaliemia, ritenzione idrosalina, osteoporosi, iperglicemia, cataratta posteriore, aumento del tono oculare, turbe dell'accrescimento e dello sviluppo nei bambini. INTERAZIONI Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai corticosteroidi. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 fiala i.m. al dì Nome commerciale Principio attivo SUPRESOL METILPREDNISOLONE EMISUCCINATO SODICO Sostanza medicinale METILPREDNISOLONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE È un corticosteroide di sintesi dotato di una intensa attività antiinfiammatoria ed anti reattiva. INDICAZIONI Disordini endocrini, malattie del collagene, alterazioni dermatologiche, stati allergici, malattie gastrointestinali. Può essere usato anche nelle seguenti condizioni: -febbre reumatica acuta, neurodermite generalizzata, shock grave, stati infettivi con grave tossiemia, ustioni esofagee, controllo di gravi affezioni allergiche non rispondenti alle terpapie convenzionali. CONTROINDICAZIONI Infezioni micotiche sistemiche, età inferiore ai 2 anni (per la presenza di alcol benzilico), gravidanza, ipersensibilità ai componenti. EFFETTI INDESIDERATI Alterazioni del bilancio idroelettrico, alterazioni muscolo-scheletriche, complicanze a carico dell'apparato gastrointestinale, alterazioni cutanee, alterazioni neurologiche, disendocrinie, disturbi della crescita nei bambini, diminuita tollerabilità ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente, complicazioni oftalmiche, negativizzazione del bilancio dell'azoto. INTERAZIONI Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai corticosteroidi. I pazienti durante il trattamento con corticosteroidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Da 10 a 125 mg al giorno. La dose iniziale dovrebbe essere somministrata per via e.v. nell'arco di 1 o più minuti. Le dosi successive dovrebbero essere somministrate per via e.v. o i.m. ad intervalli, in relazione alla risposta del paziente. Quando è richiesto un trattamento ad alte dosi, la dose raccomandata e 'di 30mg/kg, per via e.v. in un tempo non inferiore a 30'. Questa dose può essere ripetuta ogni 4-6 ore per un periodo di 48 ore. Nome commerciale Principio attivo PLASIL METOCLOPRAMIDE CLORIDRATO Sostanza medicinale METOCLOPRAMIDE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Incrementa il tono e l'ampiezza delle contrazioni gastro duodenali ed anche, ma sempre meno in senso distale, le attività motorie del digiuno dell'ileo e del colon. Non agisce sulla increzione gastrointestinale né sulle secrezioni gastrica, enterica, pancreatica e biliare. Riguardo al meccanismo d'azione pare in grado di sensibilizzare i tessuti all'azione dell'acetilcolina. L'effetto della metoclopramide sulla motilità non dipende dalla innervazione vagale integra, ma può essere abolita da farmaci anticolinergici. Queste azioni si risolvono in un accelerato svuotamento gastrico e transito intestinale. La metoclopramide agisce anche aumentando il tono dello sfintere cardiale a riposo. INDICAZIONI Disturbi dispeptici in assenza di lesioni organiche del tubo digerente. Reflusso gastro esofageo. CONTROINDICAZIONI Gravidanza, allattamento, epilessia. Da non usarsi in caso di feocromocitoma. EFFETTI INDESIDERATI Addominalgie, diarrea, iperprolattinemia con galattorrea e ginecomastia. INTERAZIONI Può far diminuire l'assorbimento intestinale degli anticoagulanti. È inattivata dagli anticolinergici. Fenotiazine, butirrofenoni, tioxanteni possono far comparire, se associati, fenomeni extra piramidali. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Da 5 a 10 mg tre volte al dì Nome commerciale Principio attivo IPNOVEL MIDAZOLAM Sostanza medicinale MIDAZOLAM MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Svolge un effetto sedativo ed ipnoinducente molto rapido, intenso e di breve durata. È dotato anche di un effetto anticonvulsivante e leggermente miorilassante. INDICAZIONI Via i.m.: premedicazione prima di interventi chirurgici. Via e.v.: induzione e mantenimento dell'anestesia. CONTROINDICAZIONI Gravidanza, allattamento, miastenia grave, ipersensibilità ai componenti, grave insufficienza respiratoria, grave insufficienza epatica. EFFETTI INDESIDERATI Alterazioni della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e del respiro. In casi isolati: reazioni generalizzate di ipersensibilità (laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche e cutanee), agitazione, iperattività, aggressività. Inoltre si possono verificare disturbi psichiatrici e del S.N.C. e periferico, disturbi gastrointestinali. INTERAZIONI Composti in grado di inibire alcuni enzimi epatici ( in particolare il citocromo P 450 III A). Cimetidina, eritromicina, diltiazem, verapamil, ketonazolo, itraconazolo possono prolungare l'effetto sedativo. Può potenziare l'azione sedativa centrale dei neurolettici, tranquillanti, antidepressivi, ipnotici, analgesici. Non assumere alcool. Sono possibili in vivo interazioni con amiodarone, ciclosporina e neurolettici, già osservate in vitro. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Il dosaggio e la via di somministrazione dipendono dall'indicazione terapeutica per cui il farmaco è utilizzato, dall'età e dallo stato generale del paziente. Nome commerciale Principio attivo MORFINA CLORIDRATO MORFINA CLORIDRATO Sostanza medicinale MORFINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Analgesico centrale stupefacente della famiglia degli oppiacei associato a sostanza parasimpaticolitica. INDICAZIONI Dolori cronici intensi e/o resistenti agli altri antidolorifici, in particolare dolori di origine cancerosa. Infarto del miocardio. Edema polmonare acuto. CONTROINDICAZIONI Grave insufficienza respiratoria. Allergia alla morfina. Ipertensione endocranica, trattamento contemporaneo con antiMAO. Gravidanza e allattamento. Bambini di età inferiore a 12 anni. EFFETTI INDESIDERATI Sedazione e sonnolenza, depressione respiratoria, farmaco dipendenza, stipsi. INTERAZIONI La contemporanea somministrazione di altri agenti che deprimono il S.N.C. (alcool, anestetici generali, ipnotici, sedativi, ansiolitici, neurolettici, antidepressivi triciclici, antistaminici) può potenziare gli effetti della morfina, particolarmente quello di inibizione sulla funzione respiratoria. La morfina, inoltre, può ridurre l'azione dei diuretici e potenziare gli effetti degli agenti di blocco neuromuscolare e dei miorilassanti in genere. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Nel dolore acuto: per iniezione sottocutanea o intramuscolare, alla dose di 10 mg da ripetere, se necessario, ogni 4 ore; nel dolore post-operatorio, per iniezione epidurale, alla dose di 2 - 4 mg. Nell'edema polmonare acuto: per iniezione endovenosa lenta (2 mg/min), fino a 5 -10 mg. Nell'infarto del miocardio: per iniezione endovenosa lenta (2 mg/min), 10 mg seguiti, se necessario, da altri 10 mg. La durata del trattamento con morfina richiesta da ciascun paziente varia in rapporto all'intensità della sintomatologia dolorosa ed al tipo di patologia. N Nome commerciale Principio attivo NARCAN NALOXONE CLORIDRATO Sostanza medicinale NALOXONE MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE È un antagonista degli stupefacenti naturali e sintetici per meccanismo competitivo a livello dei recettori su cui agiscono le sostanze morfinosimili. Non possiede proprietà agoniste (morfinosimili). In soggetti che non abbiano assunto stupefacenti non manifesta alcun effetto farmacologico. A seguito della somministrazione per via endovenosa, la sua attività è evidente dopo 2 minuti La comparsa della sua attività è lievemente ritardata se il prodotto viene somministrato per via sotto cutanea o i.m. INDICAZIONI Antidoto nel trattamento delle intossicazioni acute da analgesici, narcotici. CONTROINDICAZIONI Gravidanza. EFFETTI INDESIDERATI Nessuno, salvo sindrome da astinenza. INTERAZIONI Non note. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via endovenosa, intra muscolare o sotto cute: 0,4 mg = 1 ml. La sua durata d'azione può essere inferiore a quella della sostanza oppiacea di cui si vuole eliminare l'effetto, si può quindi rendere necessaria la somministrazione di un ulteriore dose dopo 20 - 30 minuti (se in vena), dopo 2 - 3 ore (se in muscolo). Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): l'utilizzo del naloxone è indicato nelle intossicazioni da oppiacei alla dose di 400-800mcg endovena ripetibili, se necessario, ogni 2-3 minuti fino alla dose massima di 10 mg. Nome commerciale Principio attivo ADALAT NIFEDIPINA Sostanza medicinale NIFEDIPINA MONOGRAFIA MECCANISMO D’AZIONE Calcioantagonista, inibisce selettivamente il flusso del calcio a livello coronarico e del muscolo cardiaco. Interviene direttamente sul metabolismo energetico del miocardio, diminuisce le resistenze coronariche e periferiche e riduce il fabbisogno di ossigeno nel muscolo cardiaco. Aumenta pertanto la resistenza cardiaca agli sforzi, previene lo spasmo coronarico e diminuisce la frequenza delle crisi sintomatiche e asintomatiche della cardiopatia ischemica. INDICAZIONI Cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno dei componenti del prodotto. Marcata stenosi aortica. Gravidanza e allattamento. Terapia concomitante con rifampicina. Angina instabile e dopo infarto del miocardio recente (almeno 4 settimane dall'infarto del miocardio). Prudenza in caso di ipotensione, manifesta insufficienza cardiaca ed in pazienti in trattamento con farmaci beta bloccanti o farmaci ipotensivi. Deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica. EFFETTI INDESIDERATI In più dell'1% dei casi: astenia, vasodilatazione, palpitazioni, nausea, edema periferico, capogiro, cefalea. In meno dell'1% dei casi: sintomatologia simil-anginosa, tachicardia, ipotensione, dolore toracico, stipsi, diarrea, mialgia, irritabilità, parestesia, tremore, vertigine, prurito, rash, alterazione della vista, dispnea, aumento dell'escrezione urinaria giornaliera. Sporadicamente: iperglicemia, disturbi gastroenterici, alterazione degli indici di funzionalità epatica, orticaria, dermatite fotosensibile, porpora, iperplasia gengivale, agranulocitosi, ginecomastia, eritromelalgia, dermatite esfoliativa. Occasionalmente: anemia, leucopenia, trombocitopenia, epatite, aumento della fosfatasi alcalina, LDH, disturbi della sfera sessuale, ipotensione, pirosi gastrica, flatulenza, insonnia, crampi intestinali, congestione nasale, tosse, asma, mal di gola, febbre, brivido, sudorazione, rigidità e infiammazione articolare, reazione anafilattica. INTERAZIONI Potenzia l'effetto degli altri ipotensivi, accentua l'effetto inotropo negativo dei beta bloccanti, degli anti aritmici e della digitale. Potenzia l'effetto antianginoso della trinitrina e dei nitroderivati. L'induzione enzimatica provocata dalla rifampicina non consente di ottenere livelli plasmatici efficaci di nifedipina. Si raccomanda particolare cautela quando si somministri in associazione a solfato di magnesio per via endovenosa a causa di possibile eccessiva caduta pressoria. In singoli casi durante la contemporanea sommnistrazione di nifedipina e chinidina sono stati osservati livelli ridotti di chinidina, oppure dopo la sospensione di nifedipina, un netto aumento dei livelli plasmatici di chinidina. Il diltiazem diminuisce la clearance della nifedipina. L'assunzione contemporanea di succo di pompelmo inibisce il metabolismo ossidativo della nifedipina con conseguente aumento della sua concentrazione plasmatica. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1-2 cpr al giorno, fino a un massimo di 60mg al giorno, a seconda della patologia. Nome commerciale Principio attivo PERGANIT NITROGLICERINA Sostanza medicinale NITROGLICERINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Vasodilatatore usato nelle malattie cardiache INDICAZIONI Angina instabile, angina variante, angina di Prinzmetal. Insufficienza ventricolare sinistra acuta susseguente o meno ad infarto miocardico acuto in particolare con elevata pressione di riempimento e con gettata cardiaca ridotta. Edema polmonare acuto e pre-edema polmonare. Crisi ipertensiva. CONTROINDICAZIONI Ipersensibilità alla nitroglicerina ai nitrati organici in genere o ad uno qualsiasi degli eccipienti; glaucoma ad angolo chiuso; insufficienza circolatoria acuta (shock cardiogeno, collasso cardiocircolatorio); ipotensione arteriosa sistemica (pressione sistolica inferiore a 100 mmHg, pressione diastolica inferiore a 60 mmHg);- pericardite costrittiva;- tamponamento cardiaco;cardiomiopatia restrittiva;- infarto miocardico acuto con bassa pressione di riempimento, eccetto che nei reparti di terapia intensiva sotto monitoraggio emodinamico continuo. Il sildenafil potenzia gli effetti ipotensivi dei nitrati e, pertanto, la sua co-somministrazione con nitrati organici è controindicato. Il trattamento con nitroglicerina per infusione venosa, va effettuato esclusivamente in ambiente ospedaliero sorvegliando la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e lo stato clinico dei pazienti. Nei pazienti gravi monitorizzare la pressione venosa centrale e/o la pressione polmonare e la portata cardiaca e tenere sotto controllo elettrocardiografico. Va usata estrema cautela:- in pazienti con traumi e con emorragia celebrale;- in caso di infarto miocardico acuto associato a ipertensione e/o tachicardia e/o insufficienza cardiaca congestizia;- ipovolemia;- ipotensione posturale;- ipertiroidismo. Durante i primi tre mesi di gravidanza e durante l'allattamento, il farmaco va somministrato solo nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico. INTERAZIONI L'etanolo può esaltare la risposta della nitroglicerina; i vasodilatatori, gli antipertensivi ed i diuretici aumentano l'effetto ipotensivo. La dilatazione periferica della nitroglicerina viene ostacolata dalla somministrazione di indometacina. La co-somministrazione di sildenafil potenzia l'effetto ipotensivo dei nitrati organici POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE La soluzione di Nitroglicerina iniettabile è prevista per somministrazione endovenosa goccia a goccia oppure con l'impiego di un dispositivo automatico per infusione. L'infusione, che può essere sia ulteriormente diluita sia non diluita, è pronta per la pompa per infusione. La posologia va stabilita secondo la necessità individuale del singolo paziente e secondo la risposta dei parametri da monitorare. Secondo le esperienze fin qui riportate, il dosaggio è compreso tra 0.5 e 6 mg/ora. Spiccata caduta pressoria specie in soggetti con labilità cardiovascolare, tachicardia, lipotimia, pallore con vomito e sudorazione. Talora può verificarsi cefalea che tende a scomparire con la prosecuzione del trattamento. O Nome commerciale Principio attivo SYNTOCINON OXITOCINA Sostanza medicinale OXITOCINA MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Ormone ipofisario di sintesi, a differenza dell'ormone naturale non possiede vasopressina, e quindi non esplica effetti secondari sulla pressione arteriosa e sulla diuresi. Agisce direttamente sui recettori della muscolatura liscia uterina al momento del parto, come pure sulla ghiandola mammaria aumentando o inducendo l'eiezione del latte. L'accellerazione del parto indotta da detto farmaco è ampiamente documentata. INDICAZIONI Induzione medica del travaglio di parto. Emorragie post partum. CONTROINDICAZIONI Inerzia uterina ipertonica, sproporzione cefalo pelvica. Anomalie della presentazione, eccessiva distensione dell'utero (gravidanze multiple, poliidramnios, pluripare anziane). Pregresso taglio cesareo. Tossiemia grave. EFFETTI INDESIDERATI Effetto anti diuretico, stato convulsivo epilettiforme, ipoelettrolitemia. Reazioni anafilattiche. INTERAZIONI Le prostaglandine possono potenziarne l'effetto. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per infusione endovenosa sotto stretto controllo ostetrico. P Nome commerciale Principio attivo POTASSIO CLORURO POTASSIO CLORURO Sostanza medicinale POTASSIO CLORURO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reintegratore elettrolitico. INDICAZIONI Nel trattamento delle deficienze di potassio quando la reintegrazione per via orale non è possibile. CONTROINDICAZIONI Ipercaliemia, ritenzione di potassio. Somministrare con cautela in cardiopatici specie se digitalizzati, nell'insufficienza renale e surrenale, in soggetti con paralisi periodica familiare e miotonia congenita, nelle prime fasi post-operatorie. In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità. Nei bambini non sono state determinate la sicurezza e l'efficacia. EFFETTI INDESIDERATI Disturbi gastrointestinali e neuromuscolari, parestesie, paralisi flaccide, debolezza, confusione mentale, ipotensione, aritmie, disturbi della conduzione, scomparsa dell'onda P, allargamento del QRS nel tracciato elettrocardiografico e arresto cardiaco, risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti, stravaso, ipervolemia. Infusioni troppo rapide possono causare dolore locale. INTERAZIONI Non note. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente, considerando il fatto che il fabbisogno giornaliero ordinario di potassio è nell'adulto circa 40-80 mEq e nel bambino 2-3 mEq/kg e la dose totale per l'adulto non deve superare i 200 mEq/die. In condizioni di urgenza non superare la velocità d'infusione di 40 mEq/ora, sotto monitorizzazione ECG e non superare la dose di 400mEq/die. Q R Nome commerciale Principio attivo RINGER SODIO CLORURO / POTASSIO CLORURO / CALCIO CLORURO / SODIO ACETATO ACETATO Sostanza medicinale ELETTROLITI MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reidratante, reintegratore elettrolitico, alcalinizzante. INDICAZIONI Terapia sostitutiva delle perdite di fluidi extracellulari ed elettroliti, quando è necessario correggere stati acidosici lievi e moderati ma non gravi. CONTROINDICAZIONI Concomitante trasfusione di sangue usando la stessa via venosa, a causa del rischio di pseudoagglutinazione, ipercaliemia, ritenzione di K, ipercalcemia, grave insufficienza epatica. Usare con cautela in caso di: scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave, edema con ritenzione salina, trattamento con farmaci ad azione inotropa cardiaca o con farmaci corticosteroidei o corticotropinici. In gravidanza somministrare solo in caso di necessità. Nei bambini la sicurezza e l'efficacia non sono state determinate. EFFETTI INDESIDERATI Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti, necrosi tissutale. INTERAZIONI Farmaci corticosteroidei o corticotropinici, farmaci ad azione inotropa cardiaca. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche del paziente. S Nome commerciale Principio attivo BRONCOVALEAS SALBUTAMOLO Sostanza medicinale SALBUTAMOLO MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Agonista selettivo dei recettori beta 2 adrenergici a lunga durata d'azione con effetti broncodilatatori. INDICAZIONI Asma bronchiale. Broncopatia ostruttiva con componente asmatica. CONTROINDICAZIONI Gravidanza. Nei pazienti con malattie quali: coronaropatie, aritmie, ipertiroidismo, feocromocitoma, diabete, ipertrofia prostatica, ipertensione arteriosa e nei pazienti affetti da glaucoma. EFFETTI INDESIDERATI Tremore, cefalea, cardiopalmo. INTERAZIONI Di norma i farmaci beta 2 stimolanti e i betabloccanti non selettivi, come il propranololo, non devono essere prescritti contemporaneamente. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Due spruzzi 3-6 volte al dì Nome commerciale Principio attivo SODIO BICARBONATO 8,4% SODIO BICARBONATO Sostanza medicinale ELETTROLITI MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reidratante, alcalinizzante. INDICAZIONI Nel trattamento degli stati di acidosi metabolica e nelle intossicazioni da barbiturici, salicilati, alcool metilico, nelle sindromi emolitiche, nelle sindromi rabdomiolitiche e nelle iperuricemie. È indicato nelle perdite intestinali di bicarbonato (diarrea) e nello shock. CONTROINDICAZIONI Alcalosi metabolica o respiratoria, specie se ipocloremiche. Usare con cautela in caso di scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave, stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina. In gravidanza usare solo in caso di effettiva necessità. Nei bambini non sono state determinate la sicurezza e l'efficacia. Non usare come veicolo per noradrenalina e dobutamina. Controindicato nelle ipernatriemie e nelle pletore idrosaline. EFFETTI INDESIDERATI La somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipocaliemia. Alcalosi metabolica, ipernatriemia, cellulite chimica con necrosi tissutale, episodi febbrili, infezioni nella sede di iniezine, trombosi venose o flebiti. INTERAZIONI Farmaci corticosteroidei o corticotropinici. Non aggiungere a soluzioni contenenti calcio. Non usare come veicolo per noradrenalina e dobutamina. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dall'età, dal peso e dalle condizioni cliniche del paziente. Nelle forme subacute e croniche di acidosi metabolica somministrare da 2 a 5 mEq di bicarbonato per kg di peso durante 4-8 ore. Nei bambini, in caso di necessità, somministrare molto lentamente e non più di 8 mEq/kg di peso corporeo per evitare diminuzione della pressione cerebrospinale e possibili emorragie intracraniche. Si consiglia di non ottenere una piena correzione dell'acidosi nelle prime 24 ore, per evitare un'alcalosi legata ad un successivo ipercompenso respiratorio. Indicazioni ALS (linee guida ERC 2005): il bicarbonato di sodio 8,4% è indicato nel trattamento dell'iperpotassiemia pericolosa per la vita o arresto cardiaco associato a iperpotassiemia e intossicazione da antidepressivi triciclici, alla dose di 50 ml endovena. Nome commerciale Principio attivo SOLUZIONE FISIOLOGICA – SODIO CLORURO 0,9% SODIO CLORURO Sostanza medicinale ELETTROLITI MONOGRAFIA MECCANISMO D'AZIONE Reintegratore elettrolitico. INDICAZIONI Terapia degli stati patologici in cui è necessario reintegrare l'osmolarità fornendo ioni sodio e cloro. CONTROINDICAZIONI Ipernatriemia. Usare con cautela in casi di scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici associati ad edemi e ritenzione idrosalina; in pazienti in trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici, in gravidanza. Nei bambini non sono note la sicurezza e l'efficacia. EFFETTI INDESIDERATI Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti. INTERAZIONI Non note. POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE Per via e.v.. La dose dipende dal peso, dall'età e dalle condizioni cliniche, quadro elettrolitico ed osmolarità del paziente, in rapporto al deficit calcolato di sodio.