Diapositiva 1 - Liceo Scientifico “G.Marconi” (Pesaro)

“IL MARE CHE UNISCE”
Le due sponde dell’Adriatico
…sul filo della memoria…
Vite e destini tra Est e Ovest
Terre, genti,tradizione e cultura dell’Adriatico
orientale nel ricordo degli Esuli
Confine Orientale
1919-1920 nell’area
confine orientale
dell’Italia vi erano forti
tensioni
nazionalistiche tra il
Regno Iugoslavo
indipendente e il
Regno d’Italia.
Malcontento tra Slavi
e Italiani.
La linea Morgan che divide la
zona A e la zona B del territorio
della Venezia Giulia
dal giugno 1945 al
settembre 1947.
Gabriele D’Annunzio
Il 1 maggio 1945 i titoisti occuparono Trieste ("Trst je naš = Trieste è
nostra). La strategia di Tito venne attuata con determinazione e
tempestività.
Tito
Foibe
Nel 1943 l’occupazione
dei partigiani comunisti
ebbe conseguenze
devastanti per la
comunità italiana.
Si generò una caccia
indiscriminata ai
funzionari pubblici,
impiegati, imprenditori,
dirigenti…
Alle figure visibili
della comunità italiana.
Molti di questi sono stati
eliminati perché erano
proprietari di terre
e di negozi.
Esuli
intervistati
Pinguente
I ricordi più belli:
• Infanzia a Pinguente, paese natio nel
cuore dell’Istria.
• Esperienza con Padre Damiani a
Pesaro
I ricordi più brutti:
Gianni Ritossa, esule dal 1944.
• Armistizio dell’8 dicembre 1943
• Uccisione di mio padre nelle foibe
L’Esodo
(8 settembre 1943…1951…)
Esuli istriani
L’esodo che è
cominciato dopo l’8
settembre del 43, ha
continuato fino il 47 il
grande esodo, e poi
ha proseguito anche
negli anni più avanti
ancora fino al 1951.
Sono venute via più
di 350000 persone. È
stato un grosso
esodo, però di questo
in Italia non si è
parlato.
Esuli istriani
Isola di Cherso
Ricordo più bello:
• Bellezze naturali ed artistiche
dell’isola di Cherso.
Ricordi più brutti:
• Vedere sacerdoti bastonati, crivellati
e incarcerati.
• Vedere buttar via le bandiere
italiane, calpestarle, bruciarle e sentir
dire “Voi siete italiani e dovete
andarvene.”
Eleonora Fucci, esule dal 1946.
Luigi Herschak,
esule dal 1948.
Fiume
Ricordo più bello:
• Gli amici laboriosi, onesti, di varie etnie, ma
tutti impegnati e rispettosi della diversità.
Ricordo più brutto:
• Partenza degli esuli dal porto di Fiume e
nelle orecchie il canto del Nabucco ‘Va
pensiero’.
Eugenio Vagnini,
esule dal 1946.
Zara
Il ricordo più bello:
• Vita serena e tranquilla, con tanti
amici di tutte le razze.
Il ricordo più brutto:
• I 54 bombardamenti di Zara, con 3000
morti.
Angelo Centis, esule dal 1944.
Ricordo più brutto:
• Uccisione di mio padre da parte dei
partigiani rossi della brigata Garibaldi
Ricordo più bello:
• Giovinezza tranquilla in famiglia
• Ricordo dei compagni di scuola a Spalato e a Zara
• Collaborazione con Padre Damiani
Padre Pietro Damiani
(1910-1997)
Pesaro, Opera P. Damiani oggi
Sig. Angelo con P. Damiani
«La visione della miseria e del
dolore hanno sempre commosso il
mio cuore ma la visione di un
bimbo che piange mi coinvolge e
mi impone di intervenire»
«Gli anni passati con Padre
Damiani sono stati gli anni
meravigliosi… Era un padre
severo però aveva il cuore
grande… Aveva a che fare con i
bambini sradicati dalla loro terra
e molti di loro non avevano né
padre né madre… Per noi tutti
era un prete buono e un padre.»
(Testimonianza di Angelo Centis)
Agosto, 1946 – Il treno di bambini
partito da Trieste si ferma ad Udine e
prosegue per Pesaro. Ad attenderlo
alla stazione Padre Damiani.
La sua Opera inizia in
quel momento. All’arrivo a Pesaro i
bambini vengono rifocillati nella
caserma del 6° C.A.R.
Conclusione
Oggi più che mai urge purificare la
memoria e condividerla: è un imperativo
della verità della storia, è il rispetto per la
dignità della persona, è assunzione della
responsabilità personale e comunitaria.
Il presente può cambiare solo se esiste la
volontà di renderlo migliore.
Vinti o Vincitori?
Sono i vinti se li si giudica dal punto di vista
dell’esito finale, dal punto di vista di quella Storia
andata male; sono invece dei potenziali vincitori
se non sono rinchiusi nella gabbia del loro
tempo, ma diventano un esempio morale per le
nuove generazioni e le loro vicende, finalmente
raccolte e raccontate, entrano a far parte della
coscienza del mondo. Che alla fine siano vinti e
vincitori dipende da noi.
(G. Nissim, Il tribunale del bene)
Dedicato a tutti i giovani affinché
comprendano che:
La memoria serve per ricordare a tutti che
le guerre sono sempre inutili;
che la “pulizia etnica” è sempre un crimine
contro l’umanità;
che l’amore verso la propria patria è un
antidoto all’anomia;
che la costruzione della pace è imperativo
categorico per tutti.