2003: anno internazionale dell`acqua

2003: anno internazionale dell’acqua
Non vogliamo dover imparare il valore dell’acqua attraverso la sete e non vogliamo
che il dramma della sete di altri ci scivoli addosso senza farci riflettere.
L’acqua è vita: questo tutti lo sappiamo, ma spesso lo dimentichiamo, come
dimentichiamo, soprattutto, che per milioni di persone oggi non c’è vita perché non c’è
acqua.
Le pagine che seguono non vogliono essere una documentazione dell’intero percorso
fatto cogliendo lo stimolo offertoci dall’anno internazionale dell’acqua ricco di
proposte di ogni genere: ricordiamo per esempio il laboratorio artistico condotto da
Vera Patury, che ci ha visti protagonisti attivi nella realizzazione, insieme a tante
altre persone, di una cascata “simbolica”, confezionata con materiali di recupero; o gli
incontri ravvicinati con animali e piante attraverso lo studio dell’ambiente-stagno (che
si trova all’interno del nostro birdgarden) guidati dalla nostra amica Luciana.
Vogliono piuttosto essere una condivisione di alcuni momenti della strada fatta
insieme in questo anno, un piccolo regalo che vogliamo fare prima di tutto a noi stessi,
per non dimenticare e perché il ricordo dell’esperienza fatta ci aiuti a “camminare” nel
rispetto del nostro pianeta e per il ben-essere di tutti, nessuno escluso.
Abbiamo anche voluto “giocare”, ed è quello che vi raccontiamo con le poesie di vari
autori che, in qualche modo, propongono alla nostra attenzione il tema dell’acqua, nelle
sue forme più diverse. Ci siamo divertiti a “farcirle” con versi nostri (quelli scritti in
carattere corsiva), non per sminuirne l’importanza, ma entrarvi ancora più dentro..
Ispirandoci ad una forma particolare della poesia classica giapponese – l’haiku –
abbiamo poi voluto cimentarci come piccoli poeti, componendo i nostri versi, freschi e
“semplici”, come l’acqua……..
Qualche schizzo, frutto di osservazione diretta dello stagno, arricchisce questo
nostro lavoro.
La classe IV C della scuola elementare “San Giovanni Bosco” e le sue insegnanti
1
ACQUA BIANCA DI PERLA
Acqua bianca di perla
come l’uovo di una merla
acqua sovrana
acqua piovana
col tuo grande valore
piena di amore
lascia la solitudine della montagna
per ristorare la campagna
e perditi nel mare delle città
- profondo quanto non si sa -
che hanno mille occhi e mille colori
e, grazie a te, anche mille fiori.
Bacia anche la fronte di un bambino
appena nato, piccolino.
Tu hai la sorte
- poiché apri tutte le porte -
di portare l’aquilone del mattino
- gioca con te un bambino e alla terra dei pesci,
dove tu entri ed esci,
e alla guerra degli uomini
che non rispettano i loro simili.
Ti prego,
io in te credo,
acqua benedetta ombra di nuvola,
raccontami una lieta favola
anche se l’avido secolo ti fa infuriare
provaci ancora, non rinunciare,
corri leggera sulla mia mano
poi accarezzami piano piano.
Non farmi mai naufragare
ma fammi nuotare fra le onde del mare
Roberto Roversi
2
L’ACQUA CHE ESCE DAL GHIACCIAIO
L’acqua che esce dal ghiacciaio,
ancor più su del nevaio,
tenuta ferma anni e anni,
forse anche millenni,
dalla meditazione dell’ Himalaya,
maestosa montagna.
Sotto l’occhio delle stelle,
vigilanti sentinelle,
senza parole si scioglie ai raggi del sole
e l’acqua scende nelle gole,
e porta in ogni direzione
grande consolazione,
un canto di felicità senza fine
si alza da ogni confine.
Rabindranath Tagore
3
PIOGGIA
La pioggia cade dappertutto
cade con andamento fitto,
cade sugli alberi, sui campi, sulle strade,
portando vita dove cade.
Cade picchiettando sugli ombrelli
e mentre cade scappan gli uccelli;
cade nel mare, sulle navi e i vascelli,
cade gonfiando i ruscelli più belli.
Robert Louis Stevenson
4
LE NINFEE GIALLE
Leggere come farfalle
Petali bianchi e dorati
tutto d'un tratto sono spuntati
nello stagno,
rifugio del ragno.
Si mostrano sfacciati,
per quello sono adorati,
e tra le foglie riparate
e dal profumo accarezzate
stanno le rane
come in sicure tane
e i girini appena nati
rimangano incantati.
Corinne Albaut
5
L’AIRONE VAGABONDO
ha già girato tutto il mondo
Vaga l’airone lungo il torrente
tutto slanciato e splendente.
Bello e solitario,
dallo sguardo temerario
le zampe in fil di ferro,
- agili e forti, oppure erro?il collo lungo e snello,
tutto bianco e molto bello
il grande becco appuntito
ben più lungo di un dito!
Cerca in acqua qualche pesce
- che trovar quasi sempre gli riesce per placare l’appetito
che non è diminuito.
Corinne Albaut
6
I PESCIOLINI
che si fanno ammirare dai bambini
I pesciolini se la godono
- qualche volta persino ridono! nel mare
dove gli uomini si mettono a remare..
Briose scheggioline di vita,
- l’estate non è ancora finita! -
le loro piccole vite sono festa per loro
e valgon più di tutto l’oro;
nel mare
i pesciolini si mettono a ballare.
D. H. Lawrence
7
LA TROTA
Che nei gorghi nuota
Ecco un pesce arcobaleno
veloce come un treno
disceso nel ruscello
- con la foglia si fa il cappello per fare un carosello
con il manto suo più bello.
Sui fianchi è solito avere
il colore delle sere,
brillanti macchie nere
che sembrano scogliere.
Chi è questa donzella
bella, agile e snella
che in acqua saltella
- e brilla sembrando una stella come una raganella?
Questa è la novella!
A tutti è nota:
da come nuota
si chiama trota,
pronta a riempire la pancia vuota.
Corinne Albaut
8
PULCINI SULL'ACQUA
Ecco la gallinella d'acqua
che dalla polvere si sciacqua
con i suoi pulcini
tutti marroncini
morbidi, teneri e carini,
sono tutti piccolini.
Nuotano insieme piano, piano
osservando un pellicano
sembra che si tengono per mano
per non finire nel pantano.
Nello stagno amano nuotare,
e cercare il mangiare
e per loro è come giocare
quel continuo sguazzare.
Corinne Albaut
9
FIORI E CHIARO DI LUNA
In cima a una duna
Il fiume di sera,
soprattutto in primavera,
è immobile e liscio
come il mare a Mogadiscio.
I colori del maggio
- luminosi come un miraggio si accendono insieme,
come il germoglio di un seme.
Un'onda improvvisa,
che somiglia alla torre di Pisa,
si porta via la luna
salvata da una nube di fortuna
e l'acqua di marea,
somigliante a una dea,
arriva con il suo carico di stelle
che portano storie novelle molto belle.
Yang Ji
10
IL FIUME SPECCHIO
Scorre liscio nel suo viaggio,
veloce e trasparente come un miraggio,
qui una crespa, là un brillio,
- a vederlo ci sono anch’io! ghiaia chiara nel passaggio
- fra i fiori che spuntano a maggio –
di quel liscio sfavillio
che sembra un muto tintinnio.
Fiori a galla, pesciolini,
- come sorridono i bambini! pozze chiare come l’aria,
sulla via millenaria
come sognano i bambini,
tra tanti fiorellini,
quella vita straordinaria
per niente sedentaria.
Noi vediamo il nostro viso,
con stampato un bel sorriso,
galleggiare su quel velo
nel quale si rispecchia il cielo
e poi scendere improvviso
quasi fosse senza peso
giù nel fondo, giù nel gelo,
trascinando con sé uno stelo
finché un gorgo, un venticello
- uno spettacolo davvero bello! una tortora, una trota,
che veloce e scattante nuota
si dilata a mulinello
- par disegnato con un pennello! e si offusca, e poi ruota
trascinando con sé anche una bottiglia vuota.
11
Un cerchio segue, uno conduce,
al loro interno tutto riluce,
sotto intanto è buio fondo
- se non sto attento ci sprofondo! –
come quando con la luce
parlando sottovoce
mamma spegne tutto il mondo
lentamente canticchiando.
Ma non c’è da preoccuparsi,
piuttosto c’è da allietarsi,
dopo la pioggia torna il sereno,
compare nel cielo l’arcobaleno,
di nuovo i cerchi sono scomparsi
tutti i colori sono riapparsi
il fiume scorre ancora liscio e pieno
da lontano sembra un lungo treno.
Robert Louis Stevenson
12
PIOVE…
In ogni dove
Piove a torrenti e ne la bruna via
mentre l’acqua scorre via
non passa un cane: i fanali oscillanti
con luci gialle e poco brillanti
sul fango gittan con malinconia
e una certa nostalgia
i lor chiarori scialbi e tremolanti
che sembran quasi stelle filanti.
Strani mi parlan ne la fantasia
- come uccelli che poi volano via -
gli scrosci de la pioggia, come pianti
- sembran lupi ululanti! -;
mentre che rompon la monotonia
come il treno che viaggia lungo la ferrovia
radi i carri su’l lastrico sonanti
che talvolta portan rumori assordanti.
Scoppia il tuono e si perde da lontano
sempre più, piano piano
co’l cupo brontolar: vivo risplende
- segno questo che non si arrende un lampeggìo su’l lurido pantano…
che ho toccato con la mano.
Ma io non temo queste rabbie orrende,
che si abbatton come onde,
e coll’ombrello in pugno e ne’l pastrano,
sentendomi solo un poco strano,
ti sfido o pluvio Dio. Gina m’attende
quindi da qui levo le tende.
Gabriele D’Annunzio
13
ONDA
tonda
Per quanto sia piatta,
- quell’ onda infatti è tutta matta anche la parola onda sulla carta
è scritta storta;
come affondo in quella,
che brilla come una stella,
suprema trasparenza
che mi trasporta con veemenza.
Bartolo Cattafi
14
RIPARANDO LE RETI
che trattengono i segreti
Sulla sabbia fine della spiaggia,
dove scende una leggera pioggia,
si stendono una accanto all’altra,
mentre ancora passa una barca,
le reti,
grandi come vigneti.
La giovane pescatrice ripara le reti,
- dopo averle stese come tappeti muovendo abile le dita,
che ormai non temono alcuna ferita,
come se suonasse l’arpa,
leggera come una sciarpa.
Chiedo alla ragazza,
che intanto beve da una tazza,
chi mai capisce il suono della tua musica,
lieve e malinconica?
Mi risponde con un sorriso
che rallegra il suo viso:
l’onda del fiume Songhua
che passa proprio davanti a casa tua!
Liu Changyuan
15
IN RIVA AL MARE
Un bel tramonto si può ammirare
Quand’ero laggiù in riva al mare,
dove ho anche imparato a nuotare,
mi diedero una vanga per scavare
- e, perchè no, un tesoro trovare! –
che aveva il manico di legno
ma non lasciava neanche un segno.
Ogni buca era vuota, una scodella,
sul suo fondo una conchiglia molto bella
ma il mare che sale riempie e livella,
trascina la sabbia, sua sorella
finché non giunge più e non lascia segno
e a riva vedi soltanto un bel disegno.
Robert Louis Stevenson
16
LA TROTA
Che nell’acqua nuota
Ecco un pesce arcobaleno
.si è nascosto in un baleno!disceso nel ruscello
con un movimento agile e bello
per fare un carosello,
il suo numero più bello
Sui fianchi è solito avere
- perché indossarle è per lui un piacere brillanti macchie nere
che risplendono come perle nere.
Chi è questa donzella,
ogni giorno sempre più bella,
che in acqua saltella
- perché essa è snellacome una raganella?
(che ancor non è nella padella)
A tutti è nota
per il modo in cui nuota:
si chiama trota,
ed è a noi tutti nota.
Corinne Albaut
17
TESORI NASCOSTI
sotterrati in tanti posti
Un canestro d’argento
che brilla come il firmamento,
dei bottoni d’oro
che tintinnano come in coro,
l’erba vicino agli stagni
dove passeggiano i ragni,
nasconde più di un tesoro
che vale più dell’oro!
E la ragnatela,
di rugiada ingemmata,
finissima tela,
tutta decorata
è una collana
di preziosa filigrana
da tutti ammirata
benché non molto colorata.
Corinne Albaut
18
LA MIA NAVE E IO
Sopra c’era anche un amico mio!
Io sono il capitano di un piccolo veliero
- non sto scherzando è tutto vero! -
che naviga tranquillo nello stagno vicino;
vi incontra un pesce molto carino
tiene la rotta e procede leggero,
come un agile destriero,
ma quando sarò grande lo voglio pilotare
portarlo al largo e con lui giocare,
molto oltre lo stagno, in alto mare
ci voglio a lungo viaggiare.
Perché voglio crescere come il pupazzo al timone,
e a pranzo mangiare sempre salmone,
averlo mio secondo alla navigazione
in ogni mia spedizione,
prima però voglio che lui diventi
con movimenti cauti e lenti,
vivo e con me affronti i venti
provenienti da tutti i continenti
a gonfie vele felici e contenti
faremo cose sempre più divertenti.
Mi vedrete navigare tra i giunchi e i bambù
- vedendovi vi faremo “cucù!”-
sentendo la prua beccheggiare su e giù,
aggrappati entrambi lassù,
perché col pupazzo andrò a esplorare
- e speriamo un tesoro di trovare! l’isola sconosciuta di là dal mare;
appena arrivati ci metteremo a cucinare
e farò fuoco, la saprò conquistare
poi ripercorrerò tutto l’alto mare.
Robert Louis Stevenson
19
DOVE VANNO LE BARCHE?
Il fiume è bruno e scuro,
e di sé molto sicuro,
la sabbia dorata
- da noi tutti calpestata scorre eterno e sicuro,
non lo ferma neanche un muro.
per la riva alberata
lungo la quale si fa una passeggiata.
Verdi foglie fluttuanti,
chiare ombre giganti,
castelli di schiume
che volano come leggere piume,
mie barche galleggianti
con vele dai colori fiammanti,
dove vi porta il fiume?
In una dimora con poco lume.
Ma la sua eterna ondata
sul sasso si è schiantata
oltrepassa il mulino
che gli fa un sorrisino,
scende per la vallata
sempre più ingrossata,
inizia il declino
e rallenta il suo cammino.
Più a valle, giù, nel piano
trovi solo un gran pantano
a mille miglia, ecco
da qua assomiglia ad uno stecco
un bambino molto lontano
senza fare tanto baccano
le vede e le tira a secco
e poi corre come uno stambecco.
Robert louis Stevenson
20
TESORI NASCOSTI
Li troverò, costi quel che costi!
Un canestro d’argento,
- son già contento dei bottoni d’oro
che fanno parte di un ricco tesoro.
L’erba vicina agli stagni,
dove passeggiano i ragni,
nasconde più di un tesoro
più bello dell’oro.
E la ragnatela,
grossa come una mela,
di rugiada ingemmata,
bella e incantata
è una collana,
una leggera filigrana,
da tutti ammirata
con la bocca spalancata.
Corinne Albaut
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22
Haiku
Acqua limpida, fresca e dolce
rinfresca il corpo e la mente
il ruscello.
Acqua salata che si increspa nelle onde
trascina le alghe lontano
il mare,
Solida sulla cima di una montagna
grande riserva d’acqua
il ghiacciaio.
La cascata è uno spettacolo
la pioggia, invece, non piace
eppure sono entrambi d’acqua,
Con riflessi di luce colorata di pace
lucente di gocce
appare e scompare
l’arcobaleno,
Gocce di rugiada sul prato al mattino
brillano ai primi raggi del sole
perle sciolte.
E’ arrivato l’inverno;
lo stagno ghiaccia
ma pur sempre tutto in lui vive.
E’ ferma, stagnante
talvolta rivoltante, verdognola
l’acqua dello stagno.
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Nuvoloni neri ricoprono il cielo
grandi botti risuonano
si annuncia il temporale
Tic – tic – tic
Il picchiettio della pioggia
risuona nel silenzio.
Piccole gocce d’acqua
all’alba risplendono
alla luce del sole
rugiada
Povero d’estate
ricco d’inverno
il torrente.
Acqua
palme
ombra
oasi.
Non è solo quello che vedi
ma molto di più
l’acqua.
Scivola lenta dalle foglie,
di prima mattina,
la rugiada.
Fermate dagli argini
scorrono dritte
le acque del Po.
Rumoreggiano e si infrangono
sugli scogli
le onde del mare.
E’ semplice
è vita
è acqua.
Le sue acque danzano
una musica classica
il lago
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Vogliamo ringraziare:
• il CEA Centro Educazione Ambientale
• Francesca Antichi dell’Istituto Magistrale “Matilde di Canossa”
indirizzo Scienze Sociali per il paziente lavoro di impaginazione
• Luciana Pederzoli per le fotografie
• Il Centro Stampa del Comune che ha realizzato questa
pubblicazione
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