DOMANDE & FAQ ROMANTICISMO E HEGEL (CARATTERI GENERALI FILOSOFIA) 1. In che senso vi sono due definizioni del movimento romantico? 2. Cosa si intende con rifiuto del romanticismo della ragione illuministica e dell'esaltazione del sentimento e dell'arte? 3. Qual valori possiede per i romantici l’arte? 4. In che modo motivano i 0ormantici il loro rifiuto per la scienza? 5. nn ho capito molto bene la parte sul romanticismo riguardante "l'armonia perduta", potrebbe darmi una dritta, please? 6. Altra cosa che nn ho capito è: "la terza caratteristica dell'amore romantico"...ho capito solo l'amore romantico tende a farsi carico di significati simbolici e metafisici. 7. il giustificazionismo di Hegel, non ci è per niente chiaro...lo potrebbe spiegare con parole semplici, diverse da quelle usate da tutti i siti di filosofia del mondo?grazie :-) 8. Prof, anche se in sintesi, ho trovato queste come differenze tra H. e Kant. Sono corrette? manca qualcosa? 1. In che senso vi sono due definizioni del movimento romantico? - Quella hegeliana che intende, semplicemente, il romanticismo come un movimento in cui si esalta il sentimento (a discapito, per esempio, della ragione) - Quella che vede il fenomeno nella sua completezza e complessità e che dice che non è possibile dare una definizione precisa di romanticismo proprio perché non è un movimento chiaro e preciso, ma esistono degli atteggiamenti mentali nei confronti della realtà e degli aspetti del pensiero che possono essere definiti romantici; non tutti gli artisti ed autori però abbracciano tutti gli aspetti (ad esempio Hegel condivideva il tema dell'infinito ma ha polemizzato circa il primato del sentimento). Uno di questi aspetti è la polemica contro la ragione scientifico-illuminista per dar "spazio" al sentimento. L'interpretazione di Hegel, che è quella tradizionale, vede il R. solo come primato del sentimento. L'altra interpretazione, più moderna e complessa, lo vede come una concezione generale del mondo caratterizzata da molteplici elementi e idee di varia natura (artistica, letteraria, politica, psicologica, ecc. ecc.) anche se non tutti gli autori abbracciano tutti gli aspetti. Forse comune a tutti c'è: polemica con l'illuminismo e ricerca di una via d'accesso all'assoluto 2. Cosa si intende con rifiuto del romanticismo della ragione illuministica e dell'esaltazione del sentimento e dell'arte? Innanzitutto, il movimento romantico, intendendolo nella sua completezza, rifiuta la ragione illuministica e cioè rifiuta quel modo di indagare la realtà che era scientifico-criticista (come quello di Kant), rifiutando così, anche l'esperienza come limite della conoscenza. Rispetto alla ragione illuministica, i romantici dicono che è fortemente limitata e che l'unica cosa che può fare è studiare i fenomeni limitatamente alle loro proprietà quantitative cercando di tradurli in leggi, mentre, per loro (per i romantici) per conoscere una cosa bisogna immedesimarsi in essa, bisogna come provare le sue stesse emozioni e sforzarsi di essere come lei. Detto questo, per i romantici è possibile arrivare all'"assoluto" (o infinito) e per far questo, bisogna ricorrere ad alcune esperienze e vie alternative, tra cui al sentimento. Questo si basa su un rapporto simpatetico e cioè di immedesimazione perfetta con ciò che dobbiamo indagare; ecco che, partendo da questo, arrivano a definire l'arte come espressione del sentimento (e nello specifico della musica). L'arte viene dunque intesa come modo per dar vita ai propri sentimenti ed ecco che, ad esempio, nel valutarne un'opera, non si guardava più se era armoniosa, se rispettava leggi di equilibrio, ecc.. ma specialmente se era o no originale, arrivando alla proporzione dio:universo=artista:opera d'arte. 3. Qual valori possiede per i romantici l’arte ARTE: Per i R. l'arte non ha solo un valore estetico, rappresentare il bello ideale e universale attenendosi alle regole o canoni della propra arte (pittura, tragedia, scultura, ecc). Olte a questo valore l'arte ha anche un valore conoscitivo: il motivo è quello che tu hai detto, conoscere non significa dare una descrizione matematico quantitativa dei fenomeni, ma penetrarne l'intima essenza attraverso l'immedesimazione e l'emozione. L'arte è l'esperienza umana che meglio riesce a esprimere sentimento e sfera emotiva, quindi la rappresentazione artistica è uno strumento che ci fa percepire la vera natura di cose e persone valore di creatività: questo è possibile grazie alla capacità dell'artista di dare vita nella sua opera la propria mondo interiore, e in questa libera espressione di se stesso e della sua sfera sentimentale ed emotiva, l'autore crea con la sua opera un mondo attraverso il quale noi conosciamo l'essenza del reale così come è colta e trasfigurata dall'animo del genio 4. In che modo motivano i 0ormantici il loro rifiuto per la scienza? Il rifiuto dell'illuminismo nasce dal fatto che questi si affida completamente alla scienza che è in grado di farci conoscere solo la superficie visibile e misurabile delle cose. Quindi, quando illuministi e Kant dicono che l'uomo ha un limite nell'esperienza, in realtà, secondo i romantici, stanno dicendo che la ragione scientifica cui l'uomo si affida ha come limite l'esperienza e l'impossibilitò di andare oltre essa. Ma l'uomo non ha solo la ragione scientifica, ha anche la fede, l'amore, il sentimento, l'emozione, ecc. ecc. ecco dunque che diventa imperativo abbandonare la strada della scienza e cercare altre vie per avere accesso all'assoluto che non abbiano gli stessi limiti della scienza. 5. nn ho capito molto bene la parte sul romanticismo riguardante "l'armonia perduta", potrebbe darmi una dritta, please? SCHEMA STORICO: una delle principali interpretazioni della storia nell'età romantica era quella che vedeva lo sviluppo storico diviso in tre fasi. 1. periodo classico: in cui tra uomo e natura e tra individuo e società vi era un rapporto basato sulla comunione e la spontanea e immediata identificazione. l'uoom non vedeva un nemico nella natura ma si sentiva parte di essa e viveva in armonia con essa. Stessa cosa nel rapporto tra individuo singolo e società, il singolo io non viveva il rapporto con gli altri con conflittualità, ma si sentiva integrato inuna società in cui aveva un suo ruolo e la sua vita aveva un suo senso, non vi era scontro con la società. Questo periodo è identificato con quello dell'età classica (lo stesso degli umanisti e dei rinascimentali, il mondo greco romano). In questo modo la vita non era una lotta per la propria affermazione contro gli altri e la natura, ma la vita di ogni individuo aveva un suo senso cmmpiuto, ciascuno aveva un proprio ruolo e trovava negli altri e nella natura imemdiato soddisfacimento alle proprie esigenze 2. rottura dell'unità: a questo periodo di segue uno rottura dell'unità tra uomo e natura e individuo e società. La natura diventa un nemico, una forza da sottomettere e controllare, piegandola ai propri bisogni e questo avviene attraverso la scienza, con cui l'uomo sottomette la natura al proprio volere e non vede più in essa la propria dimora e non si sente più parte di essa. La natura va sottomessa con la tecnica e piegata alla volontà dell'uomo, non è più il luogo della bellezza e dell'armonia. Stessa cosa avviene nel rapporto con gli altri e la società. L'individuo singolo entra in conflitto con la società, questa è quel non io che si oppone alla realizzazione dei suoi deisderi e vivere significa (vedi il concetto dialettico di esistenza come lotta tra io e non io e streben) combattere con gli altri e con le forme dell'organizzazione sociale per affermare la propria volontà contro la volontà degli altri. 3. periodo: il senso dell'unità perduta, della fratellanza con gli altri e delle proprie radici naturali diventa così una delle esigenze che il poeta r l'artista romantico cercano di realizzare, ritornare alla natura e a un rapporto autentico e non conflittuale con gli altri sono obiettivi della società futura e ogni autore romantico cerca di individuare delle vie per realizzare questo ritorno all'unità. Tale riconquista dell'armonia potrà avvenire attraverso la politica (il concetto di nazione come unità di popolo basata sulla comune storia, lingua e tradizione), attraverso la poesia e l'arte (capaci di costituire un comune patrimonio in cui tutti possano riconoscersi, vedi romanzo storico), attraverso l'amore (visto come fusione tra due singoli) ecc ecc 6. Altra cosa che nn ho capito è: "la terza caratteristica dell'amore romantico"...ho capito solo l'amore romantico tende a farsi carico di significati simbolici e metafisici. la tesi secondo cui l'amore è cifra dell'assoluto, significa che l'esperienza amorosa non si riduce al rapporto sentimentale tra due individui, ma, in quanto comporta il superamento dell'individualità e la fusione dell'io nell'altro (quindi gli io nell'amore non sono più in conflitto, estranei, ma divengono una cosa sola) è il simbolo dell'unione con l'infinito, cioè simboleggia il superamento dei propri limiti individuali e, in quanto porta l'io a cogliere qualcosa che lo trascende (che va oltre i limiti egoistici dell'io stesso) diventa metafora della fusione con l'assoluto (dio secondo la concezione tradizionale cattolica, per esempio, o il tutto in una visione non tradizionale, panteistica, se non sai cosa vuol dire panteistica guarda nella sezione dizionario). Inoltre l'amore ha anche altri significati e valori. Ha un valore estetico come ricerca della bellezza, un valore sovversivo, perché l'amore vissuto come passione suprema porta a infrangere ogni norma e regola. Ancora ha un valore conoscitivo, attraverso l'amore comprendiamo la vera essenza delle cose perché l'amore è la massima espressione di quel processo di immedesimazione che per molti romantici costituiva il modello stesso della conoscenza. ecc. ecc. 7. il giustificazionismo di Hegel, non ci è per niente chiaro...lo potrebbe spiegare con parole semplici, diverse da quelle usate da tutti i siti di filosofia del mondo?grazie :-) GIUSTIFICAZIONISMO: il concetto è simile a quanto vi ho chiesto oggi riguardo al romanticismo. Dato che per Hegel lo sviluppo storico è il processo attraverso cui si realizza (cioè diviene reale) l'assoluto (cioè La ragione), ne consegue che tutto ciò che accade nella storia sia razionale, pertanto ogni cosa accade come è giusto e bene che sia, questo è anche il senso della massima "tutto ciò che è reale è razionale". Quindi ogni cosa che accade trova giustificazione nel fatto che è manifestazione dell'assoluto (i romantici direbbero: "di dio"). Quindi Hegel giunge a considerare gli eventi storici (non proprio ogni cosa che accade, tipo che io sono mezzo calvo, ma solo gli eventi fondamentali) come razionalmente necessari e per ciò giusti. Quindi: 1. hanno torto gli illuministi a criticare la storia come se ciò che accade fosse irrazionale; 2. hanno sempre torto gli illuministi a dire che scopo della filosofia è cambiare le cose, che le cose vanno già bene così come sono; 3. infatti non solo cià che è reale è razionale, ma reale (ciò che accade) e ideale (come le cose dovrebbero essere) coincidono; 4. naturalmente questo discorso vale non per ogni evento accidentale (privo di importanza) ma solo per gli eventi essenziali occhei? 8. Prof, anche se in sintesi, ho trovato queste come differenze tra H. e Kant. Sono corrette? manca qualcosa? 1. Kant era il filosofo del finito, Hegel invece dell'infinito 2. Per Kant le idee erano solo schemi mentali, per Hegel "manifestazione" dell'infinito 3. Per Kant, l'essere non si adegua al dover essere, per Hegel sì 4. Kant si mise il problema di conoscere il metodo del conoscere prima che il conoscere stesso ce ne sono tante altre ad esempio Hegel considera l'intelletto kantiano come limitato e considera invece la ragione come capace di andare al di là dell'esperienza, inoltre rifiuta il principio di non contraddizione che invece kant accetta, anzi è proprio per questo che kant rifiuta la ragione in quanto va incontro a una serie di contraddizioni irrisolvibili, mentre per kant la dialettica è un sapere illusorio proprio perché contraddittorio, per hegel la dialettica è la legge stessa del pensiero e della realtà. dire i che può bastare :-)