band: cocorosie

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::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: DON VITO E I
VELENO
TITLE: HELL MUNDO!
LABEL: TEMPESTA RECORDS
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VELENO
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TITLE: HELL MUNDO!
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INDIE EYE
http://www.indie-eye.it/recensore/2008/03/donvito-e-i-veleno-hell-mundo/
È uscito il 15 marzo l’ultima produzione de La Tempesta: “Hell Mundo”, album d’esordio di Donvito E I
Veleno. Il progetto musicale nato a Ferrara all’ombra degli studi NaturalHeadQuarter è animato in prima
persona da Manuele Fusaroli (che qui si firma con l’impegnativo alias “Max Stirner”) e Jack Tormenta che
insieme danno vita ad un album immediato e diretto, dieci canzoni per meno di mezzora dalla presa
istantanea e dall’innegabile appeal commerciale. Leggeri ma non frivoli, radiofonici senza essere banali,
Donvito E I Veleno si affidano a un suono che oscilla tra i primi Subsonica e i Clash di “Sandinista!”, tra
citazioni anni ’90, riverberi wave e ritornelli che in bilico tra denuncia sociale e rivolta individualista. “Hell
Mundo” è stato pubblicato in formato cd e in download gratuito dal sito dell’etichetta.
Indie Zone
http://www.indie-zone.it/read.asp?id=520
Omnia vincit amor et nos cedamus amori (a volte con le bombe)
u8232 Publio Virgilio Marone (Bucoliche X, 69).
u8232 Don Vito e i Veleno, un nome che sulle prima richiama alla memoria una band da Festival RapalloDavoli, si rivela essere un’interpretazione interessante del contemporaneo italiano.
ax Stiner (sociologo mancato e producer in erba) e Jack Tormenta (giovane chitarrista dal dente
avvelenato), fondono il flusso d’incoscienza a una dance pop malsana per scelta di stile.
i primi ascolti ha preso il sopravvento il mio scetticismo snobista nei confronti dell’elettronica di facile
consumo, stile Subsonica, che pervade l’intero album, mi riferisco a brani come “Io te e le Balene” e “Ogni
Veleno”.
pesare, nella valutazione complessiva, è la sagacia dei testi, davvero a fuoco nell’osservare scrupolosamente
il mondo in caduta libera; così un brano come “Disilluso e Leggero” o “Il macabro Rito dei Sati” che ad
orecchie straniere suonerebbe addirittura come una canzoncina MtvItalia alla Articolo31, si rivela un brano
d’autore dal grande trasporto emotivo. Per darvi qualche spunto, la coppia indaga su: finti trend, credenze
oppiacee, amore a suon di bombe, fine del mondo, nuovi adepti a codici e religioni, cyberscimmie e
fantavisioni; il tutto per provare che il surreale nella quotidianità può essere inciso in 10 tracce taglienti come
rasoii. Certo non manca una buona dose di non-sense creativo che crea l’effetto scazzo che diede a Bugo un
contrattino per uscire dal mucchio a testa bassa.
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BAND: DON VITO E I
VELENO
TITLE: HELL MUNDO!
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Recensione MTV.IT
http://www.mtv.it/music/archivio/newsitehome.asp?ID=45929
Nome insolito per una band insolita.
E avvolta nel mistero. Uniche informazioni certe: i Don Vito E I Veleno sono dediti a una mistura di pop rock
punk e dance con testi corrosivi a letture stratificate, provengono da Ferrara e sono in due, Jack Tormenta e
Max Stirner.
Della biografia di Jack Tormenta si sa poco. Viene definito "un individuo con gli occhi attenti, lo stomaco
forte ed un cuore avvelenato dalla visione cinica e disincantata di un mondo sull'orlo del collasso". Suona la
chitarra.
Al contrario Max Stirner - avatar malato di Manuele Fusaroli - è una figura ben nota nella scena indie
nostrana. Ex studente di sociologia, attualmente musicista e produttore, ha collaborato in varie vesti con:
Tre Allegri Ragazzi Morti, Teatro Degli Orrori, One Dimensional Man, Redwormsfarm, Bugo (suonando il
sassofono), Sodastream e molti altri. È il fondatore dello studio di registrazione NaturalHeadQuarter (attivo
dal 2000), presidente dell'associazione AlterAzione e boss dell'etichetta di sua invenzione Infecta Suoni e
Affini.
Sommati, appunto, i due compongono i Don Vito E I Veleno, che si rivelano al mondo nel 2008 con il disco
"Hell Mundo!", una frittura croccante di drum machine, basso e chitarra.
MUSICBOOM
http://www.musicboom.it/mostra_recensioni.php?Unico=20080501233344
Se cercate un sound rilassante e testi rassicuranti, un ascolto semplice … Hell Mundo! non fa per voi: qui si
cammina su cocci di vetro musicali, ascoltando slogan che preannunciano il buio in fondo al tunnel.
L’approccio alla materia musicale è punk: strutture semplici, suoni corposi (l’unisono ritmato di Tra Canada e
Messico), graffianti (il caotico tessuto di Io te e le balene) o sbeffeggianti (i fiati de La logica dello
stupefacente) che creano un impatto fisico.
Non c’è però un genere musicale di riferimento: c’è l’elettronica in varie forme (l’attacco drum ‘&’ bass della
prima traccia, l’elettro pop di Direzione Inferno e la punk-dance della title track), ambientazioni “paranoiche”
(Molto meglio ora, Il macabro rito del sati), suggestioni quasi acustiche lo-fi (Disilluso e leggero).
I testi raccontano il disagio e la rabbia nei confronti di una società che ci costringe ad adottare le maniere
forti per difenderci (…Tirare le bombe toccherà anche a te…) e in cui tutto quello che conta “è solo moda”;
recitati - più che cantati - si appiccicano all’anima e bruciano.
Hell Mundo! non lascia spazio a leggerezza e ironia: qui bisogna dare ad ogni cosa il proprio nome, scegliere
da che parte stare.
Hell Mundo! è il lettino da psicanalisi su cui si accomodano Max Stirner e Jack Tormenta per lasciare la
ribalta a Don Vito e i Veleno, alle loro angosce, timori, certezze e scazzi.
In trenta minuti dieci tracce e altrettante folate di vento che ci costringono a cambiare direzione al nostro
cammino.
Per chi è stanco di sentirsi dire che va tutto bene, per chi ascolta con le orecchie e con lo stomaco.
Il cd è disponibile anche in download gratuito dal sito de La Tempesta.
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BAND: DON VITO E I
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TITLE: HELL MUNDO!
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Negatron
http://www.negatron.it/content/view/20616/92/
"Hell Mundo" è l'album d'esordio dei Don Vito e I Veleno, nuovo progetto nato a Ferrara e licenziato da La
Tempesta dischi. Max Striner (Manu Fusaroli dell'Natural Head Quarter) e Jack Tormenta ci confezionano
dieci brani divertenti, ben congeniati e con un innato talento nel proporre liriche orecchiabili e valide nei
contenuti. Strumentalmente c'è molta elettronica, c'è il rock e il pop, c'è un gusto compositivo che suona
new wave, accompagnato da intuizioni alla Clash, riferimenti a CCCP, slegate che hanno dello psichedelico e
basi che qua e la ricordano i Supersystem. Ritmo, coretti e melodia in primo piano, ma anche cura nei
particolari di ogni singola traccia, con un cantato sobrio e bei riff. Ci sono anche moltissimi ospiti tra cui
Giorgio Canali, Enrico Molteni, Giulio Favero ad impreziosire il lavoro che risulta godibile da subito. Senza
strafare "Hell Mundo", cerca la naturalezza nelle liriche e negli arrangiamenti. Bellissimi i testi di Fusaroli,
provocatori, sarcastici ed intelligenti, argomenti reali e "pesanti" rigettati con la massima semplicità senza
mai essere banali. Adoro "Io Te E Le Balene", "Ogni Veleno", "La Logica Dello Stupefacente", la cupa "Il
Macabro Rito dei Sati" e soprattutto "Tra Canada e Messico" dall'irresistibile ritornello (<<Tra Canada e
Messco, un nuovo oceano>>). Il disco (sia in vendita, sia in download gratuito dal sito
www.latempesta.org), seppur con molti particolari interessanti, suona semplice nel suo complesso e fruibile
da un vasto pubblico, lanciando segnali per far riflettere sulla società.
Ondalternativa.it
http://www.ondalternativa.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=2335
Da anni attivo sulla scena indie, fondatore dell’etichetta Infecta Suoni e affini, produttore e musicista,
Manuele Fusaroli, in arte Max Stiner, per la prima volta si presenta con un disco che, come la copertina
suggerisce, è un problema esclusivamente suo e di Jack Tormenta, chitarrista e compagno d’avventura. Se a
lui piace essere ricordato (e a noi piace rievocarlo) per collaborazioni con artisti del calibro di Tre Allegri
Ragazzi Morti, Zen Circus & Brian Ritchie, Giorgio Canali, Bugo, Il teatro degli Orrori, Redwormsfarm e molti
altri, molti sono stati i “favori” che i musicisti sopra citati hanno senza alcun esito pensato di ricambiare,
partecipando alla realizzazione del disco: da Enrico Molteni (chitarra finale in “Disilluso e leggero”) a Cane,
Gorilla e Serpente (palpabili quanto mai i cori in “Direzione Inferno” e “Ogni Veleno”) per citarne solamente
alcuni fra i tanti.
Alla base di Hell Mundo! sta un mix leggero e vaporoso di dance, pop, elettronica e rock. Un lavoro che inizia
con un tentativo, quello espresso in “Io, te e le balene”, di far divertire con il sound estivo e pop a cui da vita
la drum machine, che solo in apparenza nasconde il disagio, espresso nel testo, di far nascere in questo
mondo, deviato, un figlio. Brillante il paragone fra la pancia sempre più tonda e naturalmente sferica della
donna e le spigolose verità che deformano oggi più che mai la nostra Terra (“Giura che è vero che hai una
bomba con cui salverai la terra che è sempre più storta e invece la tua pancia sta diventando tonda”). Si
continua sul filone del cinismo (“con che coraggio parli ancora degli alieni? Si sa, sono i terrestri i più
pericolosi”) ballato a suon di sintetizzatori e elettronica rampante, con assaggi di chitarre elettriche che
continuano a farsi sentire sempre di più man mano che si dispiega il disco. Si passa infatti ai toni più caldi di
“Disilluso e leggero”, un pop dalle sfumature delicate e dalle melodie avvolgenti che ripuliscono i pensieri.
A questo punto del disco non ci si aspetta ed è quasi inatteso l’impatto che riesce ad avere sui sensi “Il
macabro rito del sati”, uno strano infuso oscurato da groove dal potere ipnotico, che sa di vellutato,
impalpabile, quasi onirico, che riporta alla mente i colleghi Tarm (“Tra i nuovi avversari, quanti mostri e
quanti normali?”). Bellissimo. A mio avviso il pezzo migliore.
Si ritorna presto sulle basi melodiche dei brani iniziali (“Io te e le balene” è ripresa marcatamente in “Ogni
Veleno” e “Hell Mundo!”) concludendo come si è iniziato, ovvero ricercando di alleggerire l’orecchio
dell’ascoltatore con una musica divertente e frizzante che accompagni un messaggio importante e
impegnato.
Il disco, distribuito tramite Venus, è scaricabile gratuitamente dal sito dell’etichetta (www.latempesta.org),
che mette a disposizione di chi fosse interessato l’occasione di poterlo ascoltare prima ancora di comprarlo.
Non lasciatevelo scappare.
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BAND: DON VITO E I
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TITLE: HELL MUNDO!
LABEL: TEMPESTA RECORDS
PAG. 7
MESCALINA
http://www.mescalina.it/musica/gruppi/recensioni_emergenti.php?id=394
Strano periodo questo per il rock indipendente di casa nostra: mentre assistiamo ai cosiddetti big della
musica leggera italiana “coverizzare” canzoni di gruppi indipendenti (ricordiamo la recente performance di
Syria interpretare i Northpole e chissà che non sia l’ultima), capita tra le mani un esordio che procede invece
controcorrente e a rotta inversa. Manuele Fusaroli, alias Max Stirner, e Jack Tormenta coniano un vero mix
sonoro che spazia dalla new wave, al pop commerciale unito ad atmosfere adolescenziali frutto di un’innata
capacità di scrivere testi alquanto velenosi, provocatori e maturi, abbinati a momenti sparsi di puro punk
evocativo e synth pop.
“Hell Mundo” è un disco alquanto inquietante, gli scenari sono quasi sempre a fondo cieco e spesso
rasentano l’analisi sociologica di un vivere quotidiano vuoto, una visione giovanile consapevole ma che viene
vissuta alla giornata: il contrasto con un suono, per cosi dire radiofonico, come succede con “Disilluso e
Leggero” o nei testi claustrofobici, come recitano i ritornelli di “Direzione Inferno” o “Tra Canada e Messico”,
danno spesso un senso di dissapore, tanta è l’incestuosità di due modelli artistici opposti, quello commerciale
e quello “punk”.
È chiaro che l’ambiente in cui è stata generata questa creatura sonora è frequentato da personaggi alquanto
conosciuti tra cui Enrico Molteni e Giorgio Canali: si sente tutto l’apporto di casa Tempesta e spesso viene da
collegare i nostri pensieri alla brigata dei Tre Allegri Ragazzi Morti come succede nelle ripetizioni di “Molto
Meglio”.
Benché confuso, farcito di negatività, ma vero, il messaggio del gruppo appare sempre lucido, grazie
soprattutto alla scelta degli strumenti comunicativi, quasi a voler ricalcare, e distruggere
contemporaneamente, il modello mediatico attuale che “è sola moda!”.
Il disco, oltre che nei negozi, è scaricabile gratuitamente dal sito de la Tempesta:
http://www.latempesta.org/
INDIE FOR BUNNIES
http://www.indieforbunnies.com/2008/06/
tirar le bombe toccherà anche a te, un giorno o l’altro avrai qualcosa da difendere..
Abbiamo bisogno che qualcuno ci dica quanto schifo fa il mondo, sempre e comunque.
Che ce lo dicano in faccia con un pugno in mezzo agli occhi, che ce lo nascondano cautamente fra i titoli dei
telegiornali, che ce lo raccontino come fosse una vecchia dolce favola a cui abbiamo smesso di credere da
anni, in fondo non chiediamo che questo.
Figli dei primi matusa Subsonica e, a volersi giustamente modernizzare, dei più recenti Amari, i Don Vito e i
Veleno, progetto ferrarese del già poliedrico produttore Manuele Fusaroli, prendono quello che siamo e lo
spalmano in un rassicurante mix di elettro-pop-rock, ideale per far passare quasi come chiacchiere d’ogni
giorno certe angosciose riflessioni sociologiche sulla sempreverde vuotezza generazionale, quella che solo gli
883 seppero forse inconsciamente rappresentare con la vergognosa naturalezza di adolescenti mal cresciuti.
“Hell Mundo!” è un rivoluzionario tentativo di colorare angosce dilaganti e claustrofobici disagi che altri
dipingerebbero più comodamente di nero e con facili pose da ribelli alla moda.
É un pop intelligente, consapevole di esserci per davvero e capace di dialogare senza timori con mondi e
concezioni opposte a sè, con le chitarre, gli slogan e il salutare nichilismo di un punk rinnovato nella forma,
ma che sembra essere ancora una volta l’unica via per ritrovare noi stessi o almeno qualcosa di bello da
difendere con le unghe, con i denti, con le bombe.
Geniale via di mezzo tra i Tre Allegri Ragazzi Morti e gli 883, visionaria e cinicamente realista, la proposta dei
Don Vito e i Veleno passa veloce e conquista con i suoi 10 pezzi, crudi e taglienti spaccati di vita quotidiana
vestiti abilmente da irresistibili e morbide hit radiofoniche.
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MESCALINA
http://www.mescalina.it/musica/interviste-/interviste.php?id=265
"Hell Mundo!" è un disco amaro come la vita, dolce come l'amore, leggero come il soffio della morte. Il
contrasto tra rock, pop e wave sembra il risultato di un in fiume in piena che trasporta note e stili differenti;
le influenze musicali si sovrappongono ma il tutto viene riordinato da un'abilità autorale che rimane sempre
precisa e radicale…
Mescalina: Ciao ragazzi, state bene?
Jack Tormenta: Un po' avvelenati…. tutto sommato vivi .
Mescalina: I vostri testi sono molto belli, mi ricordano molto quando ero piccolo, quando sognavo di
cambiare il mondo: si può dire che con le vostre scelte artistiche, molto vicine ad un pop definibile
commerciale, si riesce facilmente a far comprendere il vostro messaggio?
J.T.: Effettivamente i concetti del disco sono molto chiari e diretti in più con la nostra musica riusciamo a
farli assorbire ancora meglio …. Non so se sia merito di questa musica "pop commerciale", ma l'importante è
che il significato giunga alle vostre orecchie.
Max Stirner: Io invece potrei rivelarti che dietro a concetti tutto sommato semplici e diretti si nascondono
segni e significanti densi di metafore e simboli, che arrivano solo entrando totalmente nell'immaginario
concettuale e visionario del mondo bugiardo e infernale che nel disco viene descritto con una leggerezza ed
una semplicità frutto di un percorso, che appartiene solo a chi aveva il cuore tenero quando era un
adolescente idealista.
Mescalina: È troppo provocatorio dire che state combattendo il sistema dall'interno?
J.T.: La nostra non è una lotta contro il sistema, ma una semplice visione di quello che è oggi la realtà in cui
viviamo, di cose che sono davanti agli occhi di tutti ... probabilmente abbiamo trovato il modo giusto per
raccontarle.
M.S.: Purtroppo non so di quale sistema parli, certo è che se un sistema lo vuoi veramente distruggere devi
per forza combatterlo dall'interno.
Mescalina: Siate pure cattivi con me: cosa pensate se vi dico che un tempo la creatività e l'arte cosiddetta
"alternativa" influenzavano i canali mediatici? oggi, a volte, ho l'impressione che succeda l'inverso, nel bene
e nel male…vi prego smentitemi…
J.T.: Oggi tutto il mondo è in mano ai media, la nostra è una realtà molto diversa da quella degli anni
passati. Qualsiasi informazione passa attraverso sistemi mediatici che non compiono più la loro funzione di
distribuzione dell'informazione, il più delle volte le informazioni vengono modificate, smembrate e riassemblate ad hoc per plasmare le nostre menti obbligandoci a diventare dei complici di questo mondo
marcio e corrotto.
M.S.: Da una funzione di distribuzione dell'informazione e di ricerca delle novità, (e in questo senso
l'alternativo influenzava il mainstream) i canali mediatici di massa oggi costruiscono la cultura dominante e la
controllano. La tv è una semplice vetrina che non lascia spazio all'approfondimento e ai feedback, eppure è il
grande fratello che controlla le masse di tutto il mondo, il Web è sicuramente un modello di comunicazione
più interessante.
Mescalina: E se un giorno scegliessero di fare passare qualche vostro pezzo su MTV, pensate che sia un
punto d'approdo o che la vostra arte venga "annacquata"?
J.T.: Sarebbe più un'arma a nostro vantaggio ... ci permetterebbe di arrivare alle orecchie di tutti quei
fratellini e sorelline prigionieri in questo mondo bugiardo.
M.S.: I concetti del nostro disco sono sarcasticamente serviti con l'inganno di un orecchiabile slogan, ma
recepiti nella loro totalità solo dalle menti più disinibite; in un circuito mediatico dove non esiste
l'approfondimento non è possibile una loro completa comprensione. MTV non è sicuramente un punto
d'approdo, ma è un buon aiuto a far venire la gente ai concerti. >>> CONTINUA
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Mescalina: Il contrasto tra rock, pop, wave sembra il risultato di un fiume in piena che trasporta note e stili
diversi, le vostre influenze musicali si sovrappongono ma il tutto viene riordinato dalla vostra abilità autorale
rimane precisa e radicale … È chiaro che "Hell Mundo" è composto anche da una parte musicale importante
ed evocativa, in bilico tra post punk, dark e new wave?
J.T.: Questo è il bello di HELL MUNDO! … le atmosfere che lo compongono sono tante e non riconducibili ad
un unico stile: la vena punk si fonde alla perfezione con la struttura pop delle canzoni senza che nulla appaia
mai scontato . . . comunque non abbiamo mai preso come punti fissi di riferimento certi generi musicali …
sono loro che hanno preso forma nella nostra musica.
M.S.: Il buono è che parli di generi e non di gruppi, sicuramente quelle sono le radici degli ascolti che ci
hanno musicalmente influenzato nelle età dove questo era ancora possibile.
Mescalina: Quali sono i vostri riferimenti musicali di oggi e di ieri?
J.T.: Per quanto riguarda i riferimenti di ieri non ce la farei ad elencarteli tutti , posso solo dirti che di musica
ne ho ascoltata parecchia a partire dai grandi degli anni '70, attraversando la wave anni '80 al rock e grunge
degli anni '90. Ho comunque un'adorazione per I POLICE e i CURE . Oggi musicalmente e strumentalmente
parlando stravedo per THE MARS VOLTA ….. li trovo unici nel loro genere e nella loro bravura.
M.S.: io ho un occhio di riguardo per tutto quello che è il panorama italiano anche più giovane, sono sempre
alla ricerca di parole e sensazioni nuove che arrivano dal mio bel paese, tra le cose più fresche ti parlerei di
"Le luci della centrale elettrica" di cui ho curato insieme al maestro di tutti noi Giorgio Canali la realizzazione
artistica, e che sarà la seconda uscita della mia giovane etichetta "Infecta suoni&affini" dopo i
Redwormsfarm, altra band che adoro; entro l'anno spero di arrivare a sentire un disco tutto in italiano degli
Zen Circus, che hanno i numeri per fare l'ennesimo disco che spacca.
Mescalina: Dove nasce la strofa: "in questo mondo marcio io non sono cristo, certo, ma tu non sei più
vergine"?
M.S.: Nasce dalla consapevolezza di una specie di peccato originale che rende tutti gli uomini colpevoli della
costruzione di questo mondo inferno, è una metafora per dire che non siamo esseri perfetti.
Mescalina: È un pensiero dark e un'analisi molto spiritualista? Oggi come oggi, in questo mondo si rende
necessaria la presenza di eroi, intellettuali o di un nuovo messia che ci salverà?
M.S.: Direi che è sicuramente più un pensiero dark che un'analisi spiritualista, ma credo che il bisogno di
nuovi messia sia lampante, basta pensare all'evangelismo negli Stati Uniti ... peccato che ci siano sempre
meno intellettuali che ci distolgono da questi falsi abbagli e gli eroi stiano sempre più dalla parte sbagliata.
J.T.: Penso che la nostra occasione di avere un messia o un Salvatore da seguire sia già passata da un bel
pezzo.
Mescalina: Mi raccontate come vi siete avvicinati a La Tempesta o viceversa?
M.S.: La Tempesta per me è come una famiglia e tra le etichette discografiche è senza dubbio la realtà più
importante e di spessore in Italia adesso, I Tre Allegri sono oltre che degli amici un gruppo che amiamo e
che sta scrivendo una pagina importante dell'indie italiano, mixare "la seconda rivoluzione sessuale" (ultimo
lavoro dei TARM ndr) è stato un lavoro che mi ha riempito di gioia.
Mescalina: So che a questo disco si sono avvicinati personaggi quali Enrico Molteni dei Tre Allegri Ragazzi
Morti, Lazlotoz (alias Giorgio Canali) e Red Warm's Farm? Quale contributo avete apprezzato di più o che
avete recepito maggiormente all'interno del vostro progetto?
J.T.: Sono tutti nostri grandi amici, non c'è un preferito, hanno avuto tutti la stessa importanza.
Mescalina: Nella Vostra attività live arrangerete i brani in forma di duo o prevedete la partecipazione di altri
componenti?
J.T.: Al momento ci presentiamo sul palco io Max e due coriste
M.S.: Il concerto è sicuramente più ruvido del disco e arrangiato per reggere in due, le coriste sono il nostro
spasso, un bel divertimento e due care amiche >>> CONTINUA
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Mescalina: Avete scelto di rendere il vostro disco disponibile in down-load gratuito, una scelta da adottare in
larga scala al giorno d'oggi?
J.T.: Sì, penso sia la strada giusta da seguire: questo si riconduce al compito che hanno i mezzi di
comunicazione di massa di quest'era tecnologica prossima al collasso. Se usati nel modo giusto, diventano
degli strumenti potentissimi che permettono di arrivare alle orecchie e occhi di tantissime persone: sono
cose che solo dieci anni fa erano del tutto impensabili.
Mescalina: Avete tanti dischi a casa?
J.T.: Si … ma non sono mai abbastanza.
M.S.: Ne avrò avuti e persi un migliaio, ma sono pochi in confronto agli mp3 che hanno girato nei miei
computer
Mescalina: Io sì, continuano a piacermi e darmi fastidio allo stesso tempo, perché non so più dove metterli….
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