Foraggi, come limitare le perdite e migliorare la qualità

S
P R AT I E PA S C O L I
• R A C C O LTA , E S S I C C A Z I O N E , S T O C C A G G I O : I VA L O R I N U T R I T I V I D E L F I E N O
Nel presente articolo verranno esaminate le cause delle principali perdite di
qualità dei foraggi secchi e verranno indicate possibili misure da prendere per
ridurre le perdite e migliorare la qualità
del prodotto finito.
Quali caratteri
per la qualità dei fieni
La qualità dei fieni dipende da una serie di fattori che iniziano dalla scelta delle varietà colturali per continuare con le
condizioni climatiche, le caratteristiche
del terreno, la sua gestione, la fase vegetativa della pianta all’epoca dello sfalcio,
le tecniche impiegate per la raccolta, l’essiccazione e la successiva conservazione
del prodotto finito (foto 1 e 2).
Tutti questi fattori non si limitano a modificare la quantità di sostanze nutritive
presenti nel fieno, ma ne condizionano la
digeribilità, ossia la quantiFoto 1 - Fieno di medica di terzo taglio: una buona
tà di nutrienti che l’animaquantità di foglie, gli steli non sono eccessivamente
le avrà a disposizione per la
grossi (pur schiacciati hanno un diametro che non supera
produzione di latte.
i 2,5-3 mm); non si vedono altre essenze nella massa
e il colore verde piuttosto vivo indica un buono stato
Dobbiamo ricordare purdi conservazione del contenuto in provitamine
troppo che dal momento
dello sfalcio in poi si hanno
solo perdite, che per la fienagione tradizionale possono
arrivare complessivamente
al 30-40% (grafico 1).
Per produrre fieni della
migliore qualità occorre
sapere dove si verificano le
perdite di valore nutritivo
e prendere provvedimenti
atti a ridurle al minimo.
Totale
Lavoro
digestivo
di Alberto Brizzi,
Paolo Berzaghi
La genetica moderna ha creato animali
che non sarebbero in grado di vivere in
un «ambiente naturale»: le elevate produzioni creano fabbisogni nutrizionali che
si possono soddisfare solo con la somministrazione di diete specializzate.
L’attuale evoluzione costringe i tecnici a confrontarsi con due limiti: quello
della capacità di ingestione, che obbliga a
somministrare i nutrienti necessari in un
volume finito, e il rispetto della fisiologia
ruminale, che pone un limite al rapporto
fra i foraggi e i concentrati della razione.
In questo quadro il foraggio, oltre che un
modulatore delle fermentazioni ruminali con la stimolazione alla ruminazione,
deve essere un apportatore di sostanze
nutritive e la sua qualità è essenziale per
la tutela della produzione, dello stato sanitario degli animali, oltre che dei conti
delle aziende.
Da fermentazione
▪
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Meccaniche
Per produrre foraggi di qualità è consigliato: utilizzare
falciacondizionatrici a flagelli che consentono di ridurre le perdite
meccaniche, sfalciare nelle prime ore del mattino, imballare e stoccare
con una umidità inferiore al 15%; a una maggiore qualità del foraggio
deve corrispondere un miglior controllo dell’umidità
Perdite (%)
▪
Da respirazione
Foraggi, come limitare le perdite
e migliorare la qualità
Cause
Fonte: Piccioni, 1979 (modificato).
GRAFICO 1 - Perdite di valore nutritivo
Importanza dello sfalcio
al momento giusto
Ogni vegetale modifica la sua struttura nel corso del ciclo vegetativo. Nella fase giovanile la pianta orienta lo sviluppo
verso quegli organi deputati alla sintesi
di sostanze nutrienti (le foglie), che costituiranno le riserve da utilizzare nella successiva fase riproduttiva. Successivamente inizia lo sviluppo in altezza del
vegetale, che avviene con l’allungamento
dei fusti, meno digeribili, che, con il tempo, costituiranno la parte più importante
della pianta peggiorandone il valore alimentare. Con la fioritura le sostanze di
riserva vengono trasferite principalmente nei semi, mentre le fibre, parte essenziale della struttura del fusto, subiscono
una progressiva lignificazione che ne peggiora la digeribilità. Questi processi sono
accompagnati da un calo progressivo del
contenuto di acqua che permette, al momento della fienagione, una più rapida essiccazione delle piante più vecchie ma allo
stesso tempo determina perdite di valore
nutritivo (foto 3 ).
Per ottenere fieno di buona qualità si
devono quindi raccogliere piante piuttosto giovani, all’inizio della fioritura,
quando ancora i processi di lignificazione sono limitati. Un classico esempio
degli svantaggi di un fieno raccolto trop11/2008 • supplemento a L’Informatore Agrario
37
S
P R AT I E PA S C O L I
TABELLA 1 - Dati analitici di fieni di medica
Fieno
Data
di sfalcio
NDF
ADF
Pre-fioritura
Inizio fioritura
Piena fioritura
3-5-85
24-5-85
14-6-85
36,1
51,7
51,7
sostanza secca (%)
25,7
26,7
4,9
40,3
20,6
7,1
18,7
18,7
8,2
Prot. totale Lignina
ADIN (*)
1,6
1,5
1,7
(*) Azoto insolubile nel detergente acido.
Fonte: LLamas-Lamas (1990).
È evidente l’aumento di fibra e lignina con il progredire
dello stadio vegetativo della pianta.
giorno. La maggior
quantità di questi
zuccheri rende il
vegetale più appetito dagli animali,
Foto 2 - Fieno di medica di secondo-terzo taglio di cattiva qualità.
più ricco di enerLe foglie sono attaccate fra loro e la presenza di steli appare
gia e povero di fipredominante. Il fieno si presenta di colore marrone rossiccio
bra. In uno studio
e molto polveroso, indice di cattiva conservazione: fieni imballati
umidi o stoccati in ambiente umido
effettuato negli Usa
bovine da latte alipo tardi è riportato da LLamas-Lamas e mentate con una razione comprendenCombs (1990), che mostrano un sensibi- te il 40% di fieno di medica, tagliato nel
le aumento di fibra e lignina (tabella 1): pomeriggio, hanno ingerito l’8% in più
nella dieta, anche se ben bilanciata, vi di sostanza secca e prodotto l’8% in più
è riduzione dell’ingestione e quindi del di latte (Mayland et al., 2000).
Per ultimo occorre considerare l’altezlatte (tabella 2).
Nel decidere il momento dello sfal- za di taglio dell’erba: le parti della pianta
cio occorre pertanto trovare il punto di più vicine al terreno sono le meno digeequilibrio fra due fattori contrastanti: ribili e le più sporche.
l’aumento con il tempo della quantità
di sostanza secca e la contemporanea
Fienagione
perdita di valore nutritivo delle piante.
una lotta contro il tempo
Le attuali esigenze degli animali consigliano di spostare questo punto di equilibrio, un tempo orientato verso la massiLa fienagione è una gara contro il temma quantità di sostanza secca, nel senso po: tanto più tempo passa dal momento
di una maggiore digeribilità del prodotto; in cui la pianta viene recisa a quello in cui
in questo modo sarà più facile soddisfa- l’umidità della stessa scende sotto il 15%,
re le esigenze nutrizionali degli animali tanto peggiore sarà il fieno prodotto.
allevati utilizzando la massima quantità
Tutto il processo deve favorire la
possibile di foraggio.
massima evaporazione dell’acqua e, a
Chiaramente il momento dello sfal- tale scopo, sono state sviluppate teccio dipende anche dalle condizioni me- nologie che, per mezzo di trattamenteo-climatiche locali.
ti meccanici, favoOgni zona ha caratriscono l’asciugaLa regolazione dell’altezza
teristiche che postura del prodotto.
del raccoglitore influisce molto
sono sconsigliare, o
Le falciacondiziosulla presenza nel fieno di terra
addirittura impedinatrici oggi dispoe altro materiale estraneo
re, la raccolta dei fonibili funzionano
raggi nel momento
secondo due prinmigliore, come accipi: lo schiacciacade in montagna o in caso di eventi mento della massa di vegetali fra due
sfavorevoli.
rulli, che spremono le piante e creano
Con l’aumento delle esigenze delle bo- vie di evaporazione per l’acqua, oppure
vine anche i piccoli dettagli possono fare la scarificazione della massa per mezzo
la differenza. Per esempio studi recenti di flagelli, che incidono la cuticola della
hanno messo in evidenza come, con il pianta creando piccole lesioni che favoprogredire del giorno, cambi la compo- riscono l’asciugatura. Entrambi i prosizione delle piante. La fotosintesi cloro- cedimenti consentono di accorciare di
filliana accumula carboidrati non strut- molto il tempo necessario a seccare il
turali nelle foglie e negli steli durante il prodotto in campo.
38
supplemento a L’Informatore Agrario • 11/2008
Tuttavia l’utilizzo di falciacondizionatrici a flagelli è meno traumatico sulla pianta
e consente di ridurre le perdite di raccolta.
Nonostante i progressi nella meccanizzazione i tempi di fienagione sono molto lunghi. Sarebbe quindi auspicabile lo sviluppo
di nuovi metodi come quello del condizionamento (Hinz et al., 1999), che consente, oltre a una rapidissima essiccazione in
campo (un giorno) (grafico 2), anche un
aumento della digeribilità della fibra.
Resta da dire che la disidratazione della
massa di foraggio è più facile nel caso di
piante mature anche se, specie nel caso
della medica, essendo meno uniforme
il livello di umidità fra la varie parti del
vegetale, l’umidità residua può migrare
dalle parti più umide a quelle più asciutte e causare problemi, quali ad esempio
l’ammuffimento, nella successiva fase di
conservazione.
Arieggiatura, voltatura
e andanatura
Le procedure di arieggiatura del foraggio e di creazione delle andane per la
pressatura sono operazioni tanto critiche nei confronti delle perdite meccaniche quanto gravose per l’allevatore.
TABELLA 2 - Assunzione volontaria
di sostanza secca con fieno
di medica raccolta a tre diversi stadi
Dieta
Ingestione
vegetativo inizio piena
iniziale fioritura fioritura
Sostanza secca (kg)
Sostanza secca (% p.v.)
Foraggio (kg)
Concentrato (kg)
NDF (kg)
NDF (% p.v.)
ADF (kg)
26,1
3,80
17,3
8,8
8,5
1,23
5,7
24,4
3,54
11,9
12,4
8
1,17
5,4
24,8
3,6
10
14,8
6,9
1
4,5
Fonte: LLamas-Lamas (1990).
In una dieta anche ben bilanciata
l’invecchiamento della pianta provoca
diminuzione dell’ingestione
e della produzione di latte.
P R AT I E PA S C O L I
Essiccazione forzata
L’essiccazione forzata consente di ottenere fieni di miglior qualità, ma non
può compensare le perdite causate nelle
precedenti fasi di lavorazione. La perdita di umidità del prodotto si può accelerare grazie a un flusso di aria che,
attraversando la massa, ne estrae l’acqua. La capacità disidratatrice di un impianto dipende dal volume di aria che
lo attraversa e dalle caratteristiche di
temperatura e umidità dell’aria immessa. Per migliorare il rendimento della
ventilazione si utilizza aria riscaldata
per mezzo di bruciatori alimentati a gas
o a gasolio.
Nella scelta di disidratare il foraggio
occorre cercare il punto di equilibrio fra
il miglioramento della qualità, anche organolettica, del prodotto, della sua conservabilità e i costi (di investimento e di
esercizio) dell’impianto; costi che, soprattutto dal punto di vista energetico,
possono essere notevoli.
Le tecnologie di essiccazione del fo-
Foto 3 - Fieno di prato polifita di qualità
scadente, ha un aspetto simile alla
paglia: biondo e brillante.È il risultato
di uno sfalcio tardivo o di un prato
che ha sofferto la sete e pertanto va
somministrato in quantità ridotta
raggio si sono evolute in due grandi filoni: quello che prevede la ventilazione
del fieno stoccato alla rinfusa in celle
di grandi dimensioni e quello che prevede la disidratazione del prodotto già
imballato.
Essiccatoi a celle
100
Tasso di umidità (%)
La scelta del momento della giornata nel quale effettuare le operazioni sul
campo dipende dalle condizioni climatiche: le operazioni effettuate nei momenti più caldi aumentano il rischio
di perdite meccaniche; quelle effettuate
nei momenti più freschi (e umidi) possono coincidere con una distribuzione
non uniforme dell’umidità e favorire lo
sviluppo di muffe o di altre alterazioni
del prodotto fi nito.
S
75
50
25
La disidratazione del fieno alla rinfu0
1 2 3 4 5 6 7 8 9
sa viene effettuata in celle di solito delOre dopo lo sfalcio
la capacità di svariate decine di metri
cubi, dal cui fondo viene immessa aria,
Umidità
Umidità
Umidità
non condizionato
condizionato
ideale
più o meno riscaldata, per un periodo
prolungato. Il processo di disidratazione avviene pertanto in tempi prolungati GRAFICO 2 - Andamento dell’umidità
e il prodotto fresco, immesso dall’alto, in foraggi condizionati e non
viene attraversato dall’aria già in parte
Il foraggio non condizionato raggiunge
umidificata dal prodotto più secco sotcon difficoltà il tenore di umidità
adeguato a una buona conservazione
tostante.
L’impiego di celle di essiccazione del
foraggio richiede strutture di grandi di- zione di questi impianti è però più commensioni che svolgano insieme la fun- plessa poiché la disidratazione avviezione di essiccazione e di stoccaggio; ne in modo ottimale solo se la balla (o
pertanto la capacità dell’impianto è li- pressa) ha una densità uniforme e non
mitata dal fatto che ogni cella può essic- troppo elevata. Se le presse non sono
perfette si possono
care solo il quantitaformare nella massa
tivo di foraggio che
Più tempo passa dal momento
dei camini attraverpuò contenere.
in cui la pianta viene recisa
so i quali l’aria passa
Dal punto di vista
a quello in cui l’umidità scende
senza fi ltrare attradegli effetti del prosotto il 15% peggiore sarà
verso tutta la massa
cesso di essiccazione
(per questo motivo le
in cella, il tempo imil fieno prodotto
presse devono essepiegato per raggiunre movimentate con
gere il tasso di umidità al quale si ferma la degradazione delle pinze e non inforcate); se le presse sosostanze nutritive contenute nel foraggio no troppo dure oppongono al passaggio
è troppo lungo per influire in modo si- dell’aria una resistenza tale da non pergnificativo sulle perdite da respirazione, mettere la disidratazione del prodotto
e ridurrà solo in parte su quelle di fer- in un tempo ragionevole.
Tra i vantaggi degli essiccatoi modulamentazione.
La gestione del prodotto finito richie- ri occorre citare la velocità del processo
de l’utilizzo di attrezzature speciali per che permette, se ben gestito, di ridurre
tagliare la massa del fieno e sommini- in parte le perdite di respirazione e di
molto quelle di fermentazione. In questo
strarla agli animali.
modo si conserva nel fieno una grande
quantità di carboidrati non strutturaEssiccatoi modulari
li, che andrebbero altrimenti persi, con
Per ovviare alle limitazioni intrin- effetti positivi sull’appetibilità del proseche degli impianti a celle sono sta- dotto finito.
Questi foraggi, data l’elevata quantità
ti sviluppati impianti di disidratazione
per fieno già imballato. Attualmente il di zuccheri che contengono, consentono
mercato off re numerosi modelli e tipo- di formulare razioni con meno concenlogie di impianti che hanno in comune trati a tutto vantaggio della fisiologia dila costruzione metallica (spesso modu- gestiva e dei bilanci aziendali.
La possibilità di essiccare il fieno in
lare) e la possibilità di disidratare il foraggio in un tempo piuttosto breve (del- presse permette di adottare la tecnolol’ordine delle 10-28 ore). Queste carat- gia di essiccazione come naturale evoteristiche consentono rendimenti molto luzione della fienagione tradizionale
alti per unità, poiché lo stesso impianto in campo con un investimento sicurapuò essere rifornito di nuovo prodotto mente minore di quello necessario per
da disidratare non appena il lotto pre- realizzare un impianto di essiccaziocedente ha fi nito il suo ciclo. La condu- ne a celle.
11/2008 • supplemento a L’Informatore Agrario
39
S
P R AT I E PA S C O L I
Raccolta e pressatura
La raccolta del fieno è ormai quasi del
tutto meccanizzata. La forma delle presse
è solitamente cilindrica, anche se l’uso di
presse parallelepipede consentirebbe un
aumento della capacità di magazzinaggio di circa il 30% a parità di locali. Le
macchine che producono tali presse sono
però talmente grandi e pesanti (circa tre
3-4 volte di più di una rotopressa) che il
loro impiego è limitato alle aree pianeggianti e alle aziende medio-grandi.
Il momento di raccolta del foraggio
condiziona pesantemente le perdite meccaniche. Per questo motivo, a seconda
delle condizioni climatiche, si procede
di solito alla raccolta e alla pressatura del
fieno nelle ore del tardo pomeriggio-prima serata, quando l’umidità dell’aria ammorbidisce il prodotto rendendolo meno
fragile. In condizioni particolari la pressatura viene effettuata nelle ore notturne,
anche se, in linea di massima, si cerca di
evitare che un foraggio pronto in andana
venga inumidito dalla rugiada.
Si stanno diffondendo nella pratica
macchine pressatrici dotate di coltelli che
tagliano il foraggio a lunghezza variabile. Questo tipo di lavorazione accorcia il
prodotto, migliora la regolarità di forma
delle presse e aumenta la velocità di ingestione del fieno in mangiatoia. Qualora lo
stesso sia inserito in un unifeed, e quindi
debba essere trinciato, si avrà una riduzione del lavoro del carro e una migliore
uniformità della miscelata.
La regolazione dell’altezza del raccoglitore influisce molto sulla presenza nel fieno di terra e altro materiale estraneo; tale
regolazione deve essere effettuata in modo
da minimizzare la raccolta di pietre, polvere e piccole zolle di terra (tabella 3).
In determinate condizioni territoriali
Fieno di prato polifita di buona qualità.
Il prodotto presenta un buon equilibrio
fra steli e foglie, ha un colore verde
piuttosto deciso che indica una buona
conservazione successiva a un sfalcio
effettuato al momento giusto
TABELLA 3 - Materiale estraneo
presente in partite diverse di fieno
Peso
Materiale
Polvere
della pressa estraneo
(kg)
(kg)
totale (kg)
1° taglio
500
5,1
1,4
Mista 2°-3° taglio
346
24
15,7
5° taglio
300
9,2
9,2
Medica
Fonte: Brizzi, 2006.
Quantità di materiale estraneo tolto
al momento dell’uso da foraggi di vario
tipo per mezzo di un’apposita macchina
(Lanker ®).
la presenza di materiale estraneo nel fieno può essere un grave problema, che si
ripercuote sia sulla salute degli animali
qualora mangino il prodotto contaminato, sia sul funzionamento dei macchinari
utilizzati per preparare e somministrare
la dieta in stalla.
Stoccaggio
fieno assunto si associano a difficoltà del
metabolismo del calcio al parto, con aumento delle problematiche relative a metriti, scarsa ingestione di sostanza secca,
predisposizione alla chetosi e alla dislocazione dell’abomaso.
Nel periodo di transizione che segue il
parto le bovine soffrono di inappetenza;
per questo motivo l’appetibilità del fieno
è un fattore determinante per la riuscita della lattazione appena iniziata. L’uso
di fieni di qualità, sani e privi di difetti,
aiuta la bovina a mangiare di più e combatte il deficit energetico della prima fase
di lattazione. La massima riduzione del
periodo di deficit energetico, tipico dell’inizio della lattazione, è fondamentale
per il mantenimento della fertilità ed è
correlato alla quantità di sostanza secca ingerita dalla bovina tra la fine dell’asciutta e l’inizio della lattazione.
I momenti cruciali
vanno calibrati
Le rotoballe debbono essere stoccate
in posizione verticale, in un locale ben
ventilato e asciutto; in presenza di umiLa produzione di fieno è ancora uno dei
dità ambientale eccessiva o, peggio, di processi principali nella filiera dell’allevainfi ltrazioni di acqua il fieno «rinveni- mento bovino. Lo sviluppo di linee generà» e l’aumento deltiche sempre più prol’umidità innescherà
duttive ha aumentato
Dallo sfalcio in poi si hanno
processi di fermenl’importanza del fieno
solo perdite: con la fienagione
tazione che distrugcome componente atgeranno nel tempo il
tiva su più livelli della
tradizionale possono arrivare
valore nutritivo del
fisiologia dell’apparato
complessivamente al 30-40%
prodotto, ridurrandigerente, oltre che cono drasticamente la
me apportatore di nusua digeribilità e permetteranno lo svi- trienti anche laddove, per motivi gestionaluppo di muffe (foto 4).
li, viene utilizzato in quantità ridotte.
Particolare cura deve essere osservata
La fienagione è, insieme al raccolto del
nello stoccaggio dei fieni essiccati: la pre- mais ceroso, un momento cruciale del
senza nella loro massa di maggiori quan- ciclo annuale di produzione durante il
tità di carboidrati e di proteine rende cri- quale tutti gli sforzi devono essere intico per la loro conservazione il tenore di dirizzati all’ottenimento della massima
umidità. Se inumiditi o bagnati questi fieni qualità possibile.
fermentano in modo tumultuoso e le loro
L’esperienza è insostituibile, ma deve
caratteristiche nutrizionali peggiorano ra- essere valutata alla luce della conoscenpidamente insieme alla loro appetibilità. za; ogni anno è diverso dai precedenti e
richiede scelte, decisioni impegnative e
molto lavoro; pensare prima di agire può
Scelta del foraggio ideale
evitare inconvenienti più o meno gravi.
nelle fasi di produzione
Buona fienagione.
•
La scelta del fieno da utilizzare e da
somministrare ai vari gruppi di animali
non può essere frutto del caso, soprattutto
in due momenti del ciclo produttivo: il periodo di asciutta e quello di transizione.
Il fieno da somministrare alle bovine
asciutte dovrebbe essere sano e appetitoso, non di leguminose e controllato per
il contenuto di potassio. Elevati tenori
di potassio (> 2% sulla s.s.) presenti nel
Alberto Brizzi
Dipartimento di scienze cliniche e veterinarie
Università di Padova
[email protected]
Paolo Berzaghi
Dipartimento di scienze animali
Università di Padova
Per consultare la bibliografia:
www.informatoreagrario.it/rdLia/
08ia11_3239_web