Il Presidente propone la trattazione dell'interpellanza presentata dal consigliere comunale Anghileri
avente per oggetto: richiesta di chiarimenti in merito alla costruzione dell'edificio commerciale nell'area ex
Magrini.
CONSIGLIERE RAG. ANGHILERI:
Signor Assessore, sono curioso di sentire la sua risposta. Nel frattempo volevo aggiungere, rispetto
all’interpellanza, che sono in possesso di lettere mandate dalla Circoscrizione in data 9 ottobre 2007 e 10
gennaio 2008.
Diceva un certo detto latino nomen omen, quindi anche l’Esselunga è una schifezza lunga. I cittadini
contermini avevano visto dei bellissimi disegni policromi per cui sembrava che questa costruzione fosse
immersa in una sorta di paradiso, di Eden fantasmagorico, multifunzionale e multi, multi, multi. Nonostante
questo, verrà un muro che probabilmente quello di Berlino era più bello.
Sono curioso di sentire le risposte dell’Assessore.
ASSESSORE SIG. MACARIO:
Per correttezza devo richiamare, viste anche le recenti polemiche giornalistiche e non solo, l’iter di questo
piano attuativo, rientrante nel piano Secchi, con la previsione di una stecca lunga 200 metri, variato dalla
Giunta - credo Vicentini - con una proposta migliorativa che prevedeva una distribuzione dei volumi in termini
decisamente più articolati e anche più leggeri, fermo restando che sull’area furono riconosciuti, all’interno del
piano regolatore e quindi anche nel contesto delle opere, circa centomila metri cubi.
Successivamente la Giunta Veneziani rivide il progetto della Magrini approvando un accordo di
programma che modificava il planivolumetrico precedente.
Le attuali previsioni, cioè gli edifici che stanno sorgendo, sono esattamente corrispondenti al progetto
planivolumetrico presentato e licenziato in Consiglio e anche in Commissione Urbanistica.
Questo accordo di programma prevedeva la realizzazione dell’edificio commerciale, cioè del
supermercato, ma anche di altri spazi commerciali al piano terra, con una altezza fino a 15 metri, cosa che
non era nel piano integrato di intervento precedente, e in più si prevedeva tutta una serie di dislocazioni e
sistemazioni degli edifici con la creazione di una strada ex novo che attraversa questo quartiere.
Al progetto approvato dalla Giunta precedente erano allegati dei rendering molto precisi e colorati, come
è stato richiamato, però questi rendering sono esattamente corrispondenti a ciò che sta sorgendo in questo
momento. Ci sono delle piccole differenze dovute a problemi di tracciamento che stanno nell’ordine
comunque delle compatibilità e delle differenze previste per legge, ovvero nell’ordine di circa un metro e
mezzo di scostamento.
Esiste poi un problema che ha fatto tanto scalpore, che è quello della torretta, che sembrerebbe
collocarsi a una distanza non quotata ma misurabile all’incirca a 3 metri dagli edifici prospicienti sulla nuova
via. In realtà le verifiche e la collocazione topografica della torretta hanno dimostrato che i progetti presentati
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e licenziati dalla Giunta precedente erano basati su un errore di misurazione, cioè in sostanza la torretta non
si è spostata, così come gli edifici, però la torretta era disegnata in un altro punto, quindi un metro e mezzo
più vicino alle pareti degli edifici. Pertanto si è creata questa situazione.
Fermo restando questo, gli attuali edifici, quindi il famoso fronte commerciale lungo circa 40 metri, erano
previsti con una altezza di 12,65 metri; attualmente, per un problema di quote, l’altezza è stata definita in
13,50 metri in sede di licenza, cioè all’interno delle compatibilità previste per legge, e quindi sostanzialmente
il progetto è esattamente quello licenziato dalla Giunta Veneziani.
Per quanto riguarda i colori ci sono state delle modifiche perché la policromia prevista prevedeva un
grigio e verde mentre attualmente le finiture previste sono grigio e bianco ghiaccio, cioè il verde sarà
sostituito dal bianco, però fondamentalmente le policromie corrispondono esattamente a quelle che sono
presenti nei rendering depositati.
Devo anche dire che in sede di discussione di questo PII in commissione edilizia,
ci sono state
moltissime perplessità a licenziare quella proposta planivolumetrica, che è diventata diritto pregresso non
discutibile, in quanto è stato firmato un accordo sottoscritto dal Comune, sostanzialmente non derogabile da
parte della commissione edilizia. Ai verbali è allegata, in particolare, da parte di un membro di commissione,
una lunga relazione in cui si sosteneva l’impatto e la pesantezza di questo intervento, ma poi all’atto pratico i
progetti presentati corrispondevano, all’interno delle compatibilità previste dalla legge, con quelli che erano i
planivolumetrici approvati dalla Giunta Veneziani.
La circoscrizione si è espressa in data 23 Marzo 2006, perché quando è stato fatto il planivolumetrico,
nell’ultima variante della Giunta Veneziani, questo progetto ha ottenuto il parere della Circoscrizione e quindi
il progetto non è tornato in Circoscrizione in quanto la stessa aveva già espresso parere al piano urbanistico
che è assolutamente conforme e non più variato da questa Amministrazione rispetto alle previsioni della
Giunta Veneziani.
Richiamo solo due cose per quanto riguarda il punto 4 e 5, perché l’interpellanza era decisamente più
articolata, per quanto riguarda l’impatto visivo.
L’impatto visivo non è frutto delle volontà di questa Amministrazione, come ho detto, ma è frutto
dell’impianto volumetrico modificato dal precedente Assessore all’urbanistica, che quindi deve assumersi
ovviamente, al di là del fatto di lamentarsi un giorno sì e un giorno no sui giornali, tutte le responsabilità delle
scelte che fece, perché noi l’abbiamo semplicemente ereditato e non possiamo neanche metterlo in
discussione.
Per quanto riguarda la possibilità dell’Amministrazione di mitigare e migliorare il progetto, bisogna tenere
conto che lo stesso era definito fino al dettaglio dei materiali; i rendering prevedono addirittura i colori, le
altezze, le finiture e i materiali.
Ci sono i rendering fotogrammetrici e quindi nessuno poteva non essere a conoscenza di quale sarebbe
stato l’effetto finale, ovviamente se capace di leggere un disegno, perché si tratta di immagini di carattere
fotorealistico e, quindi, tutti avrebbero potuto esattamente capire quale sarebbe stato l’impatto di un muro
lungo 40 metri e alto 15 metri, che precedentemente non era previsto e che l’Assessore Nappo introdusse
con quella variante.
La commissione edilizia non può che dare qualche indicazione, come passare dal verde al bianco
ghiaccio, ma fondamentalmente non ha materia in quanto i progetti sono assolutamente conformi.
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Per quanto riguarda il piano del traffico, l’attuale PUM in discussione ha processato una serie di
interventi, circa venticinque, in corso di realizzazione, e mi riferisco sia a quelli previsti dalla passata
Amministrazione sia ai due PII previsti per adesso dall’attuale.
Devo anche dire che questo piano era corredato, nell’ultima variazione realizzata dalla Giunta Veneziani,
da uno studio sulla mobilità, a mio parere del tutto insufficiente. Questa Amministrazione si è comunque
mossa nella coscienza che la realizzazione di questa nuova arteria, a cavallo tra via San Bernardino e il
quartiere di via Carnovali, avrebbe comportato dei grossi problemi verso via Autostrada, e infatti uno dei PII
che è in discussione, quello di via Autostrada, darà sbocco proprio sulla rotonda di via Autostrada e poi
verso via Zanica, consentendo anche l’uscita lungo la via Spino, creando delle possibili alternative alla
penetrazione, oggi obbligata, al semaforo di via Autostrada a sinistra e a scendere verso via San
Bernardino.
Quindi, attraverso questo PII, la sistemazione della viabilità di via Autostrada, opera prevista nel POP,
dovrebbe in qualche maniera mitigare una situazione pregressa, non scelta da questa Amministrazione.
Questo non è a carico ovviamente del PUM che fa la foto dell’esistente e cerca di trovare soluzioni e dare
risposte.
Io ritengo che il PGT, al di là della soluzione parziale data con il PII, se si farà quell’intervento di via
Autostrada, dovrà considerare i carichi. D’altro canto, le zone commerciali non sono solo quelle previste, che
comunque sono al di sotto dei 2500 metri quadrati, confermate all’inizio anche dal piano dell’Assessore
Nappo, ma ci sono anche tutti i piani terra commerciali e c’è anche una richiesta ulteriore di commerciale in
via Spino, richiesta legittima che preoccupa molto. Purtroppo sono conformi agli strumenti urbanistici e agli
accordi di programma approvati e quindi, in quanto tali, diritti acquisiti dai privati.
È chiaro che non corrispondere a questi diritti acquisiti vorrebbe dire l’apertura di cause nei confronti del
Comune da parte dei privati, che questi diritti in qualche maniera si sono visti urbanisticamente riconoscere
dalla Giunta precedente.
Fa specie che proprio coloro che approvarono questo piano, che a mio parere è molto disastroso per il
quartiere, oggi siano quelli che urlano di più e che accusano questa Amministrazione, che colpa non ha,
rispetto agli effetti assolutamente devastanti e deleteri di quell’operazione di cui devono totalmente
assumersi il carico.
CONSIGLIERE RAG. ANGHILERI:
Assessore, nonostante il cicaleccio di questa aula che ha poco di civile, anche perché ci sono cittadini
che vogliono ascoltare, io ho inteso molto chiaramente la sua risposta.
Cominciamo con il dire, Assessore, che da un punto di vista sostanziale Lei ha chiarito bene la posizione
dell’Amministrazione comunale, però io mi permetto di dirLe che se fossi nei suoi panni (e sarebbe molto
dura per qualcuno se vestisse i suoi panni solo per un mese) e se qualcuno mi venisse a chiedere un
permesso di integrazione, io gli avrei dato probabilmente quattro anni di attesa perché di fronte a queste
furberie, come quello della torretta, si possono usare furberie procedurali facendo ifnta che la pratica sia
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finita in un cassetto e non si trova più. Glielo dico perché è già successo, per altri cittadini meno potenti, che
la pratica, chissà perché, tardava ad emergere e occorreva una specie di periscopio per tirarla su.
Seconda questione. Quando Lei mi dice, proprio in una città che in questi giorni sta vivendo il massimo di
smog e inquinamento, che si cambia il colore da verde a bianco ghiaccio, credo che quel bianco resterà
bianco qualche giorno e lo smog si incaricherà di farlo diventare nero ghiaccio, come sull’Etna dove sotto c’è
la neve e sopra c’è il nero della lava.
La terza questione, signor Assessore. Lei è vergine di questo Consiglio Comunale e Le dico che quel PII
non va bene sotto il profilo del traffico e, chissà perché, tutte queste realizzazioni sono state benedette con
issopo o senza issopo da tutti i piani di questo tipo. Questo la dice lunga sul chi ancora oggi, vedi i
consulenti urbanistici, ha scritto che il PGT è in continuità con il precedente piano regolatore. Se questa è la
continuità, con simili misfatti, Le lascio dire che cosa dobbiamo aspettarci di ammirare.
Da una parte si dice che il PGT è in continuità; più avanti di qualche pagina si dice che le brutture delle
costruzioni in questa città andrebbero quantomeno mitigate. Lo stesso consulente lo dice. Ma si sa, i
consulenti stanno attenti a dire male delle cose perché hanno pura che la loro consulenza venga
bruscamente interrotta, un po’ come le società di revisione che erano scelte dalla società stessa per dire se il
bilancio andava bene, tanto per intenderci.
Comunque La ringrazio della risposta. Spero che la stessa risposta la mandi anche alle circoscrizioni e
certamente La pregherei, anche in commissione edilizia, una maggiore attenzione, perché quel muro
dell’Esselunga, che sia verde e grigio o bianco ghiaccio e grigio, è un muro nefando ed è una cosa
vergognosa.
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